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IL MUSEO • MILANO
LA GALLERIA
D’ARTE MODERNA
LA CATTEDRALE • PIACENZA
LA CUPOLA
DEL GUERCINO
IL BORGO • CALABRIA
SCALEA
>
IL PAESAGGIO • TOSCANA
70372
LA NATURA
ISSN 0394 7203
PROTETTA DEL
720068
PADULE
DI FUCECCHIO
770394
Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Austria € 9,90 - Belgio € 8,20 - Francia € 8,90 - Germania € 9,00 - Gran Bretagna Igs 7,90 - Lussemburgo € 8,20 - Portogallo (Cont.) € 6,90 - Svizzera chf 14,00 - Canton Ticino chf 12,50 - Principato di Monaco € 8,90 - Spagna € 8,00
IL WEEKEND Colli Albani
EURO 4,00 IN ITALIA
IL MUSEO • MILANO
LA GALLERIA
D’ARTE MODERNA
LA CATTEDRALE • PIACENZA
LA CUPOLA
DEL GUERCINO
IL BORGO • CALABRIA
SCALEA
IL PAESAGGIO • TOSCANA
70372
LA NATURA
ALLA RISCOPERTA
ISSN 0394 7203
PROTETTA DEL
720006
PADULE
DI FUCECCHIO
770394
NOVITÀ_IN EDICOLA
Sulle strade
del Giro d’Italia
È una manifestazione
sportiva, ma è anche
molto di più. È un pezzo
di storia d’Italia. Da
più di un secolo il Giro
racconta i cambiamenti
del Paese, fa conoscere
luoghi e paesaggi
attraversati dalla celebre
corsa ciclistica. In
occasione dell’edizione La Galleria d’Arte Moderna di Milano
numero 100, Bell’Italia
ha realizzato uno
speciale di 200 pagine
L
che segue il percorso ’immenso patrimonio artistico conservato in Italia spesso non trova la giusta
della gara, tappa per
tappa, raccontando visibilità per poter essere conosciuto e apprezzato dal pubblico. Ben
borghi e centri storici, vengano quindi iniziative come la grande mostra dedicata alla scultura
con monumenti, musei dell’Ottocento che ha da poco aperto i battenti alla Galleria d’Arte Moderna di
e chiese. Dal mare
di Sardegna (sotto,
Milano. Le opere provengono per la gran parte dai depositi del museo, ospitato
Castelsardo) alla salita in quella che fu la residenza del viceré del Regno d’Italia Eugenio di
dello Stelvio, dalla Costa Beauharnais, figlio adottivo di Napoleone. Una villa neoclassica con sontuosi
dei Trabocchi ai passi decori e saloni, affacciata su via Palestro e su un piccolo giardino all’inglese,
dolomitici, passando
per gli Appennini e la che ospiterà anche gli eventi legati alla mostra Orticola, annuale vetrina delle
Pianura Padana, i più eccellenze botaniche allestita nei vicini Giardini Pubblici. Tutte iniziative che
bei paesaggi italiani riaccendono i riflettori sulla splendida collezione permanente della Gam, che
scorrono come in
un film. Con cartine, racconta l’arte italiana attraverso centinaia di opere, da Canova a Segantini.
altimetrie e l’indicazione Un’altra mostra, che ha come protagonista il Guercino, grande maestro
delle soste golose. della pittura barocca del Seicento, invita alla riscoperta di un monumento non
In edicola a fine mese.
abbastanza noto come il Duomo di Piacenza. Una grande cattedrale romanica
che in facciata esibisce ancora importanti memorie della scultura dell’epoca e
all’interno conserva una delle opere più celebri del Guercino: gli affreschi della
cupola. Nell’occasione li si può vedere da vicino grazie a un inedito percorso di
salita nel “corpo” della cattedrale. Altra sede della mostra-evento è la cappella
ducale di Palazzo Farnese, dove si ammirano venti opere del grande artista.
Bell’Italia 3
52
Aprile 2017
FÉNIS
MILANO
PIACENZA
FUCECCHIO
98
SCALEA (Cosenza)
52 UN BALCONE SUL TIRRENO
61 Dove Come Quando
PIACENZA Il Duomo
76 ANIMA ROMANICA E RIFLESSI BAROCCHI
88 Dove Come Quando
106 il weekend
76 CASTELLI ROMANI
Bell’Italia 5
21 DIRETTORE RESPONSABILE
Emanuela Rosa-Clot
emanuelarosaclot@cairoeditore.it
RESPONSABILE UFFICIO CENTRALE
Elisabetta Planca Caporedattore
elisabettaplanca@cairoeditore.it
UFFICIO CENTRALE
Rossella Giarratana Caporedattore
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Pietro Cozzi pietrocozzi@cairoeditore.it
128
Giovanni Mariotti giovannimariotti@cairoeditore.it
Raffaella Piovan raffaellapiovan@cairoeditore.it
Barbara Roveda barbararoveda@cairoeditore.it
REDAZIONE
Terry Catturini terrycatturini@cairoeditore.it
Lara Leovino laraleovino@cairoeditore.it
Elena Magni elenamagni@cairoeditore.it
Carlo Migliavacca carlomigliavacca@cairoeditore.it
Sandra Minute sandraminute@cairoeditore.it
PHOTO EDITOR
Milena Mentasti milenamentasti@cairoeditore.it
Susanna Scafuri susannascafuri@cairoeditore.it
132
26 con i festival Claudia Sugliano, Angelo Surrusca, Stefano Zuffi
28 con il folklore EDITORIALE GIORGIO MONDADORI
30 all’aria aperta divisione di
32 con il gusto
6 Bell’Italia
I collaboratori di questo numero
CONCESSIONARIA ESCLUSIVA
PER LA PUBBLICITÀ
FILIALI
VALLE D’AOSTA/PIEMONTE/LIGURIA:
Cairo Pubblicità SpA (Filiale di Torino)
Via Cosseria 1, 10131 Torino
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___ ___ ___ ___ segreteriato@cairocommunication.it
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Nato a Milano, Aostano, laureato Originaria di Novara Nato in Basilicata, Via dei Franzone 6/1, 16145 Genova
appassionato in Scienze Politiche, ma residente vive a Milano, dove Tel. 010/3106520, fax 010/3106572
di teatro e attore, lavora come fotografo a Torino, è stata si occupa di viaggi, info@nuovagiemme.it
esordisce come professionista dal redattrice del spettacolo e attualità. TRIVENETO:
fotografo di scena 1992 e ha collaborato mensile Giudizio Negli ultimi anni Cairo Pubblicità SpA (Filiale di Verona)
per poi passare con Epoca, Geo e Universale e ha ha diretto diverse Vicolo Ghiaia 7, 37122 Verona
al ritratto, al design, National Geographic collaborato con le testate fra cui, Tel. 045/4750016, fax 045/4750017
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e al reportage Italia. Specializzato pagine di cultura ultima in ordine di
Media Nord-Est
sociale e di viaggio. in reportage de La Stampa. Scrive tempo, Playboy Italia. Via Trainini 97, 25133 Brescia
Ha lavorato per di taglio etnografico da dieci anni di viaggi Appassionato Tel. 030/2007023, fax 030/2096070
numerose testate e naturalistico, ed enogastronomia di natura, sport vivianagrassi@fastwebnet.it
italiane e straniere. è autore di mostre e si occupa anche e avventura, è alla EMILIA ROMAGNA/RSM/MARCHE:
Per questo numero e monografie. Sue di teatro. In questo costante ricerca Cairo Pubblicità SpA (filiale di Bologna)
ha ritratto il Duomo di le immagini del numero ci porta alla di luoghi e storie Corte Isolani 1, 40125 Bologna
Piacenza e la cupola Museo dell’Artigianato scoperta del Museo da narrare. Suo Tel. 051/3763006, fax 051/0920003
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con gli affreschi di Fénis, in Valle dell’Artigianato il servizio sul borgo
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del Guercino (p.76). d’Aosta (p.64). Valdostano (p.64). di Scalea (p.52). Galleria Cavour 9, 40124 Bologna
Tel. 051/266330, fax 051/266494
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8 Bell’Italia
Lettere Risponde la redazione scrivete a
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C.so Magenta 55, 20123 Milano
BARD (Aosta)
10 Bell’Italia
Notizie
A cura di Sandra Minute Fotografia Paolo Tomiello
MONTE PASUBIO (Vicenza) I 100 ANNI DELLA STRADA DELLE GALLERIE, CAPOLAVORO D’INGEGNERIA
LE ANTICHITÀ
il complesso monumentale di Santa Croce Zizì, di Bruno Munari,
a Bosco Marengo (Alessandria), seguono 1954; Senza titolo,
le grotte del Caglieron di Fregona (Treviso),
l’area archeologica di Capo Colonna
di Dario Tironi, 2017.
RIAPRONO
a Crotone e la Ditta Guenzati di Milano.
Nel complesso i votanti sono stati oltre un CORTE NUOVA
milione e mezzo, e 33 mila i luoghi segnalati.
INFO: classifica completa sul sito iluoghidelcuore.it
A cinque anni dal sisma, una parte impor-
tante di Palazzo Ducale riapre i battenti
all’insegna del dialogo tra Rinascimento e
classicità. Nel cuore della Corte Nuova, il
complesso di edifici aggiunti nel XVI secolo
al nucleo più antico della dimora, è stato re-
staurato il magnifico Appartamento di Troia,
sei sale progettate e affrescate tra 1536 e 1539
da Giulio Romano per Federico II Gonzaga.
In questi splendidi ambienti è stata allestita
una prima sezione del Museo Statuario, che
espone la preziosa raccolta di antichità gre-
che e romane nata dalla grande passione col-
lezionistica dei Gonzaga, a partire da Isabella
MILANO LA SCULTURA PERDUTA E RITROVATA IN RESTAURO AL MUSEO DELLA SCIENZA
d’Este, e poi accresciuta nel corso dei secoli.
Le peripezie della “Donnina” di Marini Nelle varie sale busti, rilievi e sarcofagi dialo-
Nel secondo dopoguerra il fotografo Mario De Biasi scopre nel quartiere gano con i cicli pittorici di Giulio Romano, nei
Qt8 in costruzione una grande statua femminile abbandonata: i bambini quali l’artista seppe reinterpretare con stile
la usano per arrampicarsi e gli innamorati come panchina. Ne documenta “moderno” i grandi temi della classicità. Nel-
le vicende in una serie di scatti, pubblicati nel 1967 nel libro fotografico la sala di Troia, tra gli affreschi che racconta-
La Donnina di Milano. Solo allora la misteriosa “Donnina” viene identificata no la vittoria dei Greci sui Troiani, campeg-
come un’opera di Marino Marini, Piccolo Angelo, scolpita nel 1932-33. Ora giano i sarcofagi romani, freschi di restauro,
al Museo della Scienza e della Tecnologia è iniziato il restauro della statua; decorati da scene ispirate al mito.
i lavori sono visibili al pubblico attraverso una vetrata. INFO martedì-venerdì INFO orario 8,15-19,15, chiuso lunedì; ingresso 12 €;
9,30-17, sabato, festivi, 17, 24 e 25 aprile 9,30-18,30; 10 €; 02/48.55.51, www.museoscienza.org 0376/22.48.32, www.mantovaducale.beniculturali.it
14 Bell’Italia
CITTÀ DI CASTELLO (Perugia) NEGLI EX SECCATOI
Terzo museo per Burri
Il 12 marzo ha aperto negli Ex Seccatoi il
terzo museo di Alberto Burri. Dedicato alla
sua produzione grafica, si aggiunge alla
raccolta delle opere monumentali, sempre
allestite agli Ex Seccatoi, e alla collezione
di palazzo Albizzini (130 opere tra Catrami,
Muffe, Gobbi...) e chiude in bellezza l’“anno
lungo” delle celebrazioni del centenario.
INFO orario 9-12,30 e 14,30-18, sabato e festivi 10-18,
chiuso lunedì; ingresso 10 €; www.fondazioneburri.org
Una sala per gli armatori GARDONE RIVIERA (Brescia) UN PERCORSO DI OPERE CONTEMPORANEE NEL PARCO
Bell’Italia 15
Dicono di noi L’Italia raccontata dagli stranieri su giornali, riviste e siti internet
Giovedì
23 febbraio 2017
“In Italia McDonald’s
aggiunge una voce
fuori-menu: una fetta
di strada romana”
www.nytimes.com
16 Bell’Italia
Milano
4-9 Aprile
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Pars
Suites F VI DÀ IL BENVENUTO
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V I A FO R C E L L A 6 LOUNGE PER UN EVENTO
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IL FUORI SALONE
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ROSA DEL DESIGN.
Il grande pannello
delle Mille e una
notte (1914)
di Vittorio Zecchin
esposto al Musée
d’Orsay di Parigi.
18 Bell’Italia
dell’olandese Jan Toorop, che a Venezia d’entrata. Gli eredi di Zecchin, a Trieste, ferenti inginocchiate. Né è da escludere
aveva esposto nel 1905. Il muranese en- ne possiedono vari bozzetti; qualcosa ri- che, oltre a quelle note, vi possano essere
tra «nell’atmosfera di un sogno mistico, mane alla famiglia Indri; molto è ceduto state anche altre scene.
fino allora latente», scrive Marco Mondi, a collezionisti privati veneziani. Zecchin rilegge la favola persiana e il
ma lo ispirano anche le murrine dell’i- Nel 1969, la Galleria Internazionale decadente sogno orientale alla luce
sola natia, con i loro cerchi concentrici. d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, a Venezia, della scintillante Venezia d’inizio se-
acquista un primo pannello dagli eredi colo, con colori ispirati a Bisanzio; un
FRAMMENTI DEL MAGNIFICO Indri; altri cinque vi giungeranno in una corteo con schiave «tutte giovani e di
CORTEO DI ALADINO dozzina d’anni. Dai privati che detengo- eccezionale bellezza», come si legge nel
La successione di tele si ispira alla novella no i rimanenti, il parigino Musée d’Or- racconto, cariche di doni preziosi. Le
Aladino e la lampada meravigliosa, inclusa say, nel 2012, rileva quello che potreb- invenzioni cromatiche di Zecchin sono
nella traduzione francese d’inizio Sette- be essere il pannello centrale, uno dei favolose, al pari delle ricchezze con cui
cento delle Mille e una notte, e descrive il tre più grandi (gli altri due restano in Aladino riesce a sposare la sua principes-
corteo nuziale di Aladino, sotto un cielo collezioni private, ma sono stati esposti sa; queste, dovute, s’intende, alle magie
trapunto di stelle, accompagnato da un’e- in qualche mostra). Non c’è dubbio che della sua lampada. Da allora, l’artista,
norme profusione di fiori. Non si conosce quello parigino costituisca la sezione più compiuta la sua opera, non dipingerà
l’esatta sequenza dei pannelli, dispersi sfarzosa del corteo, con Aladino alla te- quasi mai più, dedicandosi, invece, al ve-
ai quattro venti; impossibile pure stabi- sta; forse la tela più bella insieme a quel- tro, che costituiva la sua passione più au-
lire quando il ciclo è stato rimosso e se- la con la promessa sposa, la principessa tentica. Un capolavoro disperso, di cui,
parato. Del vecchio Terminus, oggi Hotel Badr al-Budùr, ai cui piedi stanno due per fortuna, qualcosa resta a Venezia e
Bellini, resta soltanto qualcosa nel portale tigri accovacciate, e alla sinistra due of- dà misura della grande meraviglia.
DOV’ERA E DOV’È
Dal Canal Grande alla Senna
L’Hotel Terminus e femminili e guerrieri, e un
Viaggiatori è oggi il Boscolo nucleo di splendidi disegni
Hotel Bellini, nei pressi preparatori (non sono
dalla stazione Santa Lucia. però in esposizione).
Mantiene i decori sette Il grande pannello giunto
e ottocenteschi del palazzo di recente nelle collezioni
in cui ha sede, ma non del Musée d’Orsay (foto
l’atmosfera liberty che la sotto) è esposto nella sala
dispersa opera di Zecchin 65, uno degli spazi dedicati
conferiva alla sala da all’Art Nouveau, accanto
pranzo. Poco distante, sul a mobili e complementi di
Altezza 171 cm
Bell’Italia 19
A cura di Lara Leovino Appuntamenti d’arte
POMPEI (Napoli)
ECHI DI
GRECIA TRA
GLI SCAVI
La cultura ellenica ha sempre
permeato arte, stili ed estetica
della città sepolta, come racconta
la mostra allestita nella Palestra
Grande del sito archeologico
IL SURREALISMO
DANESE A PALAZZO
VENIER DEI LEONI
La mostra inaugura due nuove sale
del museo di Peggy Guggenheim:
sono le Project Room, dedicate
ai focus su alcuni artisti del ’900.
Fino a fine giugno è protagonista la
pittrice scandinava Rita Kernn-Larsen
(1904-1998) con circa 15 tele
di forte impronta surrealista.
A destra: Autoritratto (Conosci
te stesso), 1937, di Rita Kernn-
Larsen. RITA KERNN-LARSEN.
Dipinti surrealisti. Alla Collezione
Peggy Guggenheim fino al 26
giugno. Info: 041/240.54.11.
PALERMO
IL ’900 IN NOVANTA
CAPOLAVORI CREMONA
La collezione di Augusto
e Francesca Giovanardi, ARTE E MUSICA DEL ’600
frutto di 30 anni di ricerca, è In occasione dei 450 anni dalla
fra le più ricche dell’arte del nascita del compositore Claudio
’900 italiano. A Bologna se Monteverdi (1567-1643), Cremona
ne ammirano 90 dipinti che ospita eventi musicali e artistici.
vanno da Carrà a Morandi, Al Museo del Violino è ricostruita
da Campigli a Sironi, l’orchestra dell’Orfeo attraverso
da Mafai a Rosai. A sinistra: l’esposizione degli strumenti
Bambini, 1932, di Massimo originali dell’epoca, ed è in mostra
Campigli. COSTRUIRE Il suonatore di liuto, tela proveniente
IL ’900. Capolavori della da una collezione privata. A destra:
Collezione Giovanardi. A Il suonatore di liuto, 1597, di Caravaggio.
Palazzo Fava fino al 25 giugno. MONTEVERDI E CARAVAGGIO.
Info: 051/19.93.63.05. Sonar stromenti e figurar la musica.
Al Museo del Violino dall’8 aprile al 23
luglio. Info: www.monteverdi450.it
22 Bell’Italia
Appuntamentid’arte
PERUGIA
PALERMO
RITI PASQUALI
NEL MEDITERRANEO
La mostra fotografica,
voluta dalla Fondazione
Federico II, racconta
la Pasqua in due regioni
del Mediterraneo:
la Sicilia e l’Andalusia. Lo
fa attraverso un’intensa
galleria di immagini.
A sinistra: Venerdì Santo
a Mazzarino, di Giuseppe
Muccio. PASOS E
MISTERI. La Settimana Santa
in Sicilia e in Andalusia.
All’oratorio dei Santi Elena
e Costantino fino all’1
maggio Info: 091/607.71.11.
Bell’Italia 23
Appuntamento con Vittorio Sgarbi
Un Museo un Capolavoro MILANO Museo Poldi Pezzoli
È più veneto o più lombardo? Capi- sui modelli più altisonanti dell’udine- giore riconoscimento, trovandovi den-
ta, quando ci si occupa di artisti di se Sebastiano Bombelli, e in seguito, a tro tutta l’umanità di cui aveva biso-
Bergamo, che gli studiosi li consi- carriera ormai instradata, di assorbire gno, sempre diversa nelle sue singole
derino figli di una sorta di terra di le influenze che giungevano dall’area manifestazioni, ma in fondo coerente
mezzo, lombardissima all’origine, ma milanese, come quella di Salomon nella sostanza che lo interessava. Un’u-
anche veneta per via delle vicissitudi- Adler da Danzica, portatore in terra manità che, a giudicare dalle sue raffi-
ni storiche e culturali cui fu sottopo- lombarda delle espressività cromati- gurazioni, perde di divino ausilio con
sta. Così è successo anche per Giusep- che degli olandesi. l’avanzare degli anni, barattando inva-
pe Vittore Ghislandi (1655-1743), più Il Ritratto di cavaliere dell’Ordine Co- no la genuinità d’animo con la pompa.
noto come Fra’ Galgario (fu frate laico stantiniano oggi al Museo Poldi Pezzoli, Tradirà anche lui, la vecchiaia, impe-
presso il convento del Galgario a Ber- effigie di un ignoto membro dell’ordine dendogli di dipingere come una volta.
gamo), capace di rinverdire i fasti del- cavalleresco, è forse l’opera più nota di
la ritrattistica locale che aveva avuto Fra’ Galgario. L’uomo vorrebbe ricono- Museo Poldi Pezzoli, Milano, via Manzoni 12,
nel cinquecentesco Giovan Battista scersi nella sua apparenza, facendosi 02/79.48.89 e 02/79.63.34. Aperto tutti
Moroni uno dei più grandi esponenti forte del piglio militaresco che esibisce, i giorni tranne martedì dalle 10 alle 18 (ultimo
mai conosciuti dalla storia dell’arte. come se stesse per dirigere una batta- ingresso 17,30); biglietto 10 €.
In realtà, proprio come per Moroni, glia, col bastone del comando che pen-
il dilemma della presunta prevalen- de dal polso; ma il pittore è spietato
za non si pone: Fra’ Galgario era un nel rivelare la debolezza di un’indole Il confronto
bergamasco a tutti gli effetti, avendo svirilizzata, da bellimbusto alle pre-
in sé, quindi, tanto del lombardo (pe- se con un passo di minuetto, intrave-
raltro in un’accezione lata, visto che dendo un vuoto interiore nella fluida
Bergamo è ben diversa da Milano o pastosità di una carne che scollandosi
Brescia) quanto del veneto (frequenti dalla maschera si drammatizza, fra
i suoi soggiorni a Venezia, anche per labbra gonfie che risaltano sulla pelle
motivi religiosi), ma secondo una sen- incipriata e rendono ancora più spenti
sibilità autonoma, di costume morale gli occhi. C’è, nel cavaliere, un carat-
prima ancora che artistico, in grado di tere volutamente caricaturale, incline
determinare una natura assolutamen- alla critica sociale? Improbabile: è vero,
te distinta da quella delle radici cultu- semmai, che Ghislandi ama la franca
rali di provenienza. spontaneità della gioventù, da lui ido-
A emergere sopra ogni altro fattore latrata in immagini che richiamano i
nella pittura di Fra’ Galgario è pro- modi rotondi e popolari di Giuseppe
prio questa “bergamaschità”, verifi- Maria Crespi, e che rispetto a questa
cabile specialmente nell’approccio ogni età adulta, compresa quella del
che l’artista riserva ai ritratti: diretti cavaliere, pare un’abiura.
e oggettivi, ancora una volta come in La fama di Fra’ Galgario si estese da Come documenta il Ritratto del conte
Moroni, concentrati sulla lettura psi- Venezia (lodato da Sebastiano Ric- Giovanni Secco Suardo col servitore
cologica della persona. Peculiarità che ci, eseguì un ritratto di Giambattista (1720-25) oggi all’Accademia Carrara
gli permette, in un primo momento, Tiepolo) a Milano e Bologna, dove fu di Bergamo (foto sopra), Fra’ Galgario
da figlio d’arte che cambia la specia- accolto entusiasticamente dall’Accade- guarda agli uomini indipendentemente
lizzazione di famiglia (il padre era un mia Clementina. Nulla, però, lo face- dal loro rango sociale, omologando
quadraturista, esperto quindi in rap- va sentire più a suo agio di Bergamo, il potente e il subalterno in un’unica
presentazioni prospettiche), di filtrare a contatto con il mondo in cui più si categoria fenomenologica, quella delle
un’educazione veneziana improntata riconosceva e dal quale otteneva mag- varie manifestazioni dell’umano.
24 Bell’Italia
altezza 109 cm
Bell’Italia 25
Appuntamenticon i festival di Sandra Minute
Kiefer, Ozpetek e Ferretti firmano le opere del San Carlo L’ALFABETO DEGLI SCRITTORI
Dalla A di Avventura alla Z di Zaha Hadid.
La grande lirica di ieri si sposa con la creatività di oggi. Il teatro di San Carlo È l’alfabeto la “mappa” ideale di generi,
ripropone due allestimenti di opere di Verdi e Strauss rivisitate da grandi linguaggi e contenuti a Tempo di Libri,
protagonisti dell’arte contemporanea e del cinema. Il primo è Elektra di la nuova Fiera dell’Editoria in programma
Richard Strauss (4 recite dal 9 al 15 aprile), con scene e costumi dell’artista a Rho Fiera Milano. Nel ricco cartellone
tedesco Anselm Kiefer: Elettra, Oreste, Clitemnestra, protagonisti della tra- incontri, tavole rotonde e spettacoli con
gedia di Sofocle, rivivono nell’inquietante cornice di un sepolcro di cemen- decine di autori; tra i tanti, Edna O’Brien,
to a quattro piani (foto sopra). Rilettura in chiave cinematografica per La Roberto Saviano, Sophie Kinsella,
Traviata di Giuseppe Verdi (7 recite dal 23 aprile al 5 maggio), con la regia Zerocalcare. INFO www.tempodilibri.it
di Ferzan Ozpetek e le scene del premio Oscar Dante Ferretti: la vicenda di
Violetta Valéry è ambientata nella Belle Époque parigina, in una fusione di
stili e decorazioni dai decisi richiami orientali. INFO www.teatrosancarlo.it
26 Bell’Italia
FORLÌ
Musei San Domenico
11 febbraio
18 giugno 2017
Informazioni e
prenotazioni mostra
tel. 199.15.11.34
Riservato gruppi e scuole
tel. 0543.36217
artdeco@civita.it
www.mostradecoforli.it
Orario di visita
da martedì a venerdì: 9.30-19.00
sabato, domenica, giorni festivi:
9.30-20.00; Lunedì chiuso;
17 e 24 aprile e 1 maggio
apertura straordinaria.
La biglietteria chiude un’ora prima
Catalogo
SilvanaEditoriale
Appuntamenticon il folklore di Silvia Frau
PASQUA IN 14 QUADRI
Ogni due anni nella località piemontese va in scena la Passione
di Cristo, recitata da attori e caratterizzata da riti e processioni
28 Bell’Italia
NOVECENTO
ITALIANO Una storia
Giorgio De Chirico, Piazza d’Italia, 1950, olio su tela, cm 50x40 COLLEZIONE PRIVATA © GiorGio De ChiriCo by SiAe 2017
PALERMOFONDAZIONE
PALAZZO REALE
25 MARZO - 31 AGOSTO 2017
FEDERICO II
PALERMO
Coordinamento Gianfranco Zanna
Grafica Rosy Ingrassia
organizzazione
generale
FONDAZIONE
FEDERICO II
PALERMO www.federicosecondo.org
Appuntamentiall’aria aperta di Pietro Cozzi
IL VERDE
D’AUTORE
Prima edizione per Radicepura, festival
dedicato al giardino mediterraneo
con paesaggisti da tutto il mondo
GRANDI GIARDINI ITALIANI 17 APRILE CERVIA (Ravenna) DAL 21 APRILE ALL’1 MAGGIO
30 Bell’Italia
L’Alto Adige cerca chi si
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no 2 017:
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I MILLE SAPORI
DI ROMEO
Apre i battenti il nuovo “superlocale”
di Cristina Bowerman: gastronomia
stellata, pizza e gelato in un unico spazio
32 Bell’Italia
...la passeggiata
Shopping
& Events
Golfo Aranci
@ladolcevitagolfoaranci via dei Marinai - Olbia Tempio
In viaggiocon Antonio Paolucci
Roma - Città del Vaticano MUSEI VATICANI Galleria delle Carte Geografiche
IL NOBILE PIEMONTE
NELLA STORIA D’EUROPA
Il tour nell’Italia del XVI secolo offerto dalla Galleria Vaticana si spinge
ai piedi delle Alpi, in una terra di confine teatro di scontri tra le
potenze continentali che ambivano alla supremazia sulla Penisola
34 Bell’Italia
Sotto: il territorio piemontese illustrato nell’affresco della vaticana Galleria delle Carte Geografiche. Pagina precedente, in basso: la battaglia di Ceresole
in un particolare della carta. Lo scontro vide opporsi, nel 1544, gli eserciti francese e spagnolo nell’ambito delle guerre per il controllo degli Stati italiani.
Bell’Italia 35
In viaggiocon Antonio Paolucci
Sotto: i valichi del Piccolo e del Gran San Bernardo in evidenza in un dettaglio dell’arco alpino. In basso: la mappa di Torino a fine
’500, con la cittadella fortificata voluta dal duca Emanuele Filiberto per difendere la giovane capitale dello Stato sabaudo.
36 Bell’Italia
UN NUOVO SGUARDO SULL’ARTE
© foto Marina Alessi.
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di importanti storici dell’arte, ogni monografia ripercorre
la vita del pittore, analizza le sue opere più significative
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CENT’ANNI DI
BELLEZZA
Nelle splendide sale di Villa Reale, capolavoro
neoclassico, il rinnovato allestimento della
raccolta comunale racconta l’arte lombarda dalla
fine del ’700 all’alba del ’900. Per tutto l’anno,
la scultura ottocentesca sarà protagonista di
un’importante mostra negli spazi del piano terra
TESTI Carlo Migliavacca FOTOGRAFIE Gabriele Croppi
38 Bell’Italia
In questa foto: La filatrice
(1820) di Rudolf
Schadow in una
delle sale dedicate
al Neoclassicismo.
Pagina precedente:
scorcio del prospetto
della villa verso
il giardino all’inglese.
I rilievi di soggetto
mitologico tra le
colonne furono
realizzati seguendo
le indicazioni del
poeta Giuseppe Parini.
Bell’Italia 39
G
uardava all’Europa la Milano di
fine ’700 soggetta all’illuminato
dispotismo austriaco: alla Fran-
cia dei philosophes, ma anche al
raffinato stile di vita inglese. E
a Londra, come ambasciatore dell’impero
asburgico, aveva vissuto il conte Ludovico
Barbiano di Belgiojoso, che per rinnovare
il legame con la propria città dopo la for-
tunata carriera diplomatica scelse un’area
tra i Giardini Pubblici da poco inaugurati
e il corso di Porta Orientale (oggi corso Ve-
nezia), prediletto dalla nobiltà nella Mila-
no austriaca. Fu lì che nel 1796 Leopoldo
Pollack, allievo di Giuseppe Piermarini,
completò per il nobile committente una
villa di gusto moderno: classicista nel-
lo stile e con un grande giardino all’in-
glese, uno dei primi in città.
Dal 1921, è questa la splendida sede della
Galleria d’Arte Moderna di Milano: sale e
saloni che il conte Belgiojoso, scomparso
nel 1801, non abitò a lungo. Passata nel
1803 alla giovane Repubblica Italiana, so-
40 Bell’Italia
rella di quella Francese, la villa fu donata Grandi maestri
a Napoleone e divenne residenza del go- a confronto
vernatore Gioacchino Murat, quindi del Pagina precedente,
viceré Eugenio di Beauharnais (da allora in alto: Achille ferito
fu Reale); con la Restaurazione ospitò il (1832) di Innocenzo
maresciallo austriaco Enrico di Bellegar- Fraccaroli e il Busto
de. Dopo l’Unità passò ai Savoia, che nel di Alessandro Volta
(1828) di Giovanni
1920 la cedettero al Comune. Battista Comolli, due
opere esposte nell’atrio
LA RITROVATA IDENTITÀ al piano terra. Pagina
DI UN MUSEO RINNOVATO precedente, in basso:
la vasta sala da Ballo,
Grazie all’eccellente riallestimento delle compiuto esempio
raccolte compiuto nell’arco degli ulti- di decorazione
mi anni, la Gam offre un ritratto vivido di età napoleonica. Le
dell’arte e della cultura cittadine tra ’700 sovrapporte in stucco
e ’800, quando Milano maturò la vocazio- celebrano Napoleone
e il suo governo
ne di moderna metropoli europea. «I mu- con scene allegoriche
sei devono raccontare», ci dice Paola e figure mitologiche.
Zatti, conservatrice responsabile del- Sopra: scorcio della sala
la Galleria, «così abbiamo lavorato per dedicata a Francesco
Hayez. Sulla parete,
dare un’identità forte alla Gam, creando
da sinistra, i ritratti di
un percorso di visita chiaro, in grado di Antonio Rosmini (1853)
narrare la collezione. Attraverso una ri- e Alessandro Manzoni
gorosa selezione delle opere sono stati (1874); al centro, La
posti in evidenza gli artisti e i movimen- Primavera (1882) di
Vincenzo Vela. A destra:
ti più rappresentativi. Anche le mostre L’angelo della Vita (1894),
che proponiamo hanno al centro nuclei dipinto simbolista
di opere del museo: Medardo Rosso, di Giovanni Segantini.
Bell’Italia 41
Ritratti imperiali
e intime verità
A sinistra: la sala neoclassica
attigua alla grande sala da Ballo.
I busti in bronzo, opere
di Gaetano Manfredini e Antonio
Canova, raffigurano Eugenio di
Beauharnais (1800) e Napoleone I
(1809). In basso: Attrazione (1874)
di Tranquillo Cremona, uno dei
dipinti più rappresentativi della
Scapigliatura milanese. Sotto:
la sala del Romanticismo storico.
In primo piano, Fanciulla intenta
a scrivere (1866) di Giovanni
Spertini; al centro, La leggitrice
(1864) di Pietro Magni.
42 Bell’Italia
Adolfo Wildt e ora gli scultori della Scuo- Scapigliatura al Simbolismo e al realismo co. Al centro è la sala da Ballo, in cui la lu-
la di Milano». Gli spazi espositivi al piano sociale. E la scultura è protagonista an- ce dei grandi lampadari di cristallo esalta
terra ospitano infatti fino al 3 dicembre che nella nuova caffetteria; nell’ottago- le dorature di capitelli corinzi e festoni
la mostra “100 anni. Scultura a Milano no aperto sulla corte d’ingresso, i tavolini ornamentali; accanto, la sala da pranzo
(1815-1915)”, ricognizione su un secolo gravitano attorno al Monumento sepolcra- custodisce un capolavoro del Neoclas-
in cui la città è stata tra le capitali dell’arte le della contessa Anna Maria Porro Lam- sicismo italiano, il Parnaso affrescato
europea. Opere in marmo, gesso e bronzo bertenghi Serbelloni, realizzato dal danese al centro del soffitto da Andrea Ap-
provenienti dai depositi della Galleria so- Bertel Thorvaldsen tra 1817 e 1818. piani, che qui si confronta con l’illustre
no state restaurate e allestite in sei nuclei La mostra è ordinata negli ambienti pre- modello raffaellesco della stanza della Se-
tematici che dialogano con le sculture già disposti per il conte Belgiojoso, decorati gnatura in Vaticano. La danza e gli sguar-
presenti nel percorso di visita: dal Neo- con sobria eleganza da Giocondo Alber- di delle Muse che circondano Apollo sono
classicismo ai soggetti letterari romanti- tolli. La collezione permanente “abita” il perfetto viatico per affrontare le opere
ci, dalla stagione delle grandi esposizioni invece gli spazi del primo piano allestiti della collezione permanente. La pittura
internazionali ai monumenti che hanno negli anni del Regno d’Italia, maestosi e di Appiani e la scultura di Antonio Cano-
dato forma all’identità nazionale, dalla celebrativi del nuovo governo napoleoni- va fanno da filo conduttore alle pri-
Bell’Italia 43
In questa foto:
il sontuoso ambiente
del primo piano, un
tempo sala da pranzo,
allestito all’inizio
dell’800 negli anni del
governo napoleonico.
Sulla volta, il Parnaso
affrescato da Andrea
Appiani (1811).
Pagina seguente: Amore
e Psiche (1845)
di Giovanni Maria
Benzoni, nell’atrio
al piano terra.
44 Bell’Italia
Bell’Italia 45
me sale, dedicate al Neoclassicismo,
che portano il viaggio nella storia dell’arte
lombarda ai primi decenni dell’800. Di lì
in poi, il secolo si distende fino all’alba
di quello successivo allineando autori di
risonanza internazionale, spesso presen-
tati in sale personali.
ROMANTICI, SCAPIGLIATI,
DIVISIONISTI E SIMBOLISTI
Il primo approfondimento riguarda il
grande maestro della pittura romantica,
Francesco Hayez, i cui ritratti (celebre
quello di Alessandro Manzoni) declina-
no la sapienza degli antichi maestri in un
linguaggio di assoluta modernità per l’e-
poca; dalla cattedra di pittura dell’Ac-
cademia di Belle Arti di Brera Hayez
detta lo stile di un’epoca e “reinventa”
un genere, quello della pittura di storia,
che trattando della passata grandezza ita-
liana sa far sperare in quella futura, dando
un’arte nazionale al processo risorgimen-
tale. Il primato accademico del disegno
e dello sfumato vacilla, poche sale più
avanti, sulle vibranti pennellate dell’out-
sider Giovanni Carnovali, detto “il Piccio”
(il piccolo), che alla metà del secolo con-
46 Bell’Italia
duce un’isolata ricerca sulla dissoluzione Figure femminili
della forma in tocchi di colore e luce. So- in primo piano
no ritratti, paesaggi e scene bibliche che Pagina precedente,
introducono un tema stilistico da quel in alto: particolare
momento costante nell’arte lombarda. A della Madonna dei
gigli (1893) di Gaetano
riprenderne, un paio di decenni più tardi, Previati. L’artista
le atmosfere evocative e le frementi ste- ferrarese è stato tra
sure sarà la Scapigliatura, il movimento i protagonisti delle
artistico milanese documentato in Galle- ricerche divisioniste e
simboliste di fine ’800.
ria da alcuni capolavori dei suoi principali Pagina precedente,
interpreti, Tranquillo Cremona e Daniele in basso: Lettrice (1865)
Ranzoni, in cui palpitanti pennellate sma- di Federico Faruffini,
terializzano i contorni e concedono la tela figura femminile
al gioco di cromie e riflessi. di grande disinvoltura,
assolutamente
Alla libera poetica scapigliata succede non convenzionale per
nell’ultimo decennio del secolo quel- l’epoca. Sopra: l’ultima
la più “scientifica” del Divisionismo, sala del percorso
che negli studi sui colori complementari di visita al primo
piano, dedicata al
e sulla percezione visiva del tempo tro- Simbolismo. Sulla
va ispirazione per un’arte che dissolve e parete destra, accanto
ricostruisce la realtà in un pulviscolo di a L’angelo della Vita,
frammenti cromatici. Giovanni Seganti- una seconda opera
ni, Vittore Grubicy De Dragon, Emilio di Segantini: Dea
dell’Amore (1894).
Longoni conducono i loro soggetti (pa- A destra: scorcio della
esaggi e semplici scorci di vita) in una sala del Romanticismo
dimensione sospesa tra realtà e sogno storico. Sulla parete
che di lì a breve si apre alle suggestioni sinistra, Cleopatra
(1865) di Mosè Bianchi.
fantastiche del Simbolismo.
Bell’Italia 47
Nelle foto sopra: due immagini La visita al piano si chiude proprio tra le Grassi e Vismara, importanti nuclei giunti
dei depositi della Gam, spirituali creature di Gaetano Previati e in dono al Comune nel 1956 e nel 1975.
da qualche mese accessibili
del Segantini simbolista, precedute, tra i È qui, nelle sale che raccontano il gusto
al pubblico nell’ambito
del progetto “Sottosopra”. molti altri spunti, dalla non comune espe- collezionistico milanese di quegli anni,
Alcune sculture sono rienza di una parata di sculture di Medar- con opere italiane e straniere tra il XIV e
attualmente esposte nella do Rosso, il più innovatore e internazio- la metà del XX secolo, che la Gam riserva
mostra “100 anni. Scultura nale degli artisti italiani tra ’800 e ’900. gli ultimi sorprendenti incontri: Manet,
a Milano (1815-1915)”,
allestita nelle sale al Al secondo piano, il nuovo corso del mu- Cézanne, Gauguin, Van Gogh, Picasso.
piano terra. Sotto: il fronte seo si apprezza nel restauro filologico
posteriore di Villa Reale visto dell’allestimento progettato negli anni
dal giardino all’inglese. Cinquanta da Ignazio Gardella e nel con- alla pagina seguente
testuale riallestimento delle collezioni
48 Bell’Italia
come
dove
quando
MILANO
Grandi progetti
di ieri e di oggi Il Teatro alla Scala
Dall’elegante città disegnata nel Settecento alla moderna capitale dell’architettura e del design. E per scoprire
il cuore verde della metropoli, appuntamento ai Giardini Pubblici con Orticola di Carlo Migliavacca
Bell’Italia 49
come
dove
quando
MILANO
Belli Freschi
NATURA IN CITTÀ
Orticola, dentro e fuori
i Giardini Pubblici
Il 5, 6 e 7 maggio appuntamento ai Giardini
Pubblici di via Palestro per la XXII edizione di
Orticola, la mostra-mercato di fiori, piante e
frutti insoliti, rari e antichi che promuove
la cultura del giardino e del paesaggio.
“Le piante italiane per il giardino italiano” è
il tema proposto quest’anno agli oltre 160
vivaisti espositori, invitati a presentare le
specie spontanee o quelle naturalizzate nel
territorio nazionale. Ricco il calendario di
NYX Milan
corsi e momenti di incontro offerti ai visitatori
negli stand degli espositori. La mostra è
Gli alberghi una piccola struttura proposta dallo chef aperta dalle 9,30 alle 19; ingresso 10 €. Torna
rinnovata di recente stellato Giancarlo Morelli anche la programmazione di Fuori Orticola,
NYX Milan ★★★★ con grande attenzione (il Pomiroeu di Seregno). con iniziative che coinvolgono alcuni musei
(piazza 4 Novembre 3, all’ecosostenibilità. Tradizione rivisitata nel cittadini: Gallerie d’Italia, Museo Bagatti
02/31.81.74.33). Da poco Ambienti comuni e design e nel menu: Valsecchi, Museo Poldi Pezzoli, Pinacoteca di
inaugurato, propone camere curate. Doppia risotto e cotoletta alla Brera, Galleria d’Arte Moderna. In particolare,
interni all’insegna di un con colazione da 110 €. milanese, baccalà la Gam ospita conferenze dedicate alle
colorato design e corridoi Espressohotel Milano mantecato, tiramisù. piante spontanee nei giardini storici e ad
come gallerie di street art, Corso Genova ★★★ (via Conto medio 40 €. alcune opere della collezione, seguite da
affidati alla creatività di 13 Conca del Naviglio 20, Antica Focacceria visite guidate alla Galleria e al giardino
writers italiani. Doppia 02/89.91.98.09). In una San Francesco all’inglese. Quest’ultimo è protagonista
con colazione da 125 € via tranquilla, vicina alla (via Panfilo Castaldi anche di una serie di passeggiate botanico-
(in tutti gli hotel cittadini nuova Darsena, l’antico 37, 02/29.51.96.39). Alle naturalistiche. Workshop, incontri e
le tariffe aumentano porto milanese da poco spalle di corso Buenos presentazioni sulla natura della vicina
notevolmente durante la recuperato, a pochi minuti Aires, regno dello Svizzera saranno al centro dei pomeriggi
Milano Design Week). a piedi dal cuore della shopping, è una delle due dello Swiss Corner di piazza Cavour (4-7
NH Milano Touring città. Struttura moderna sedi milanesi del noto maggio), realizzati grazie alla competente
★★★★ (via Tarchetti e funzionale. Doppia con locale palermitano. La collaborazione della rivista Gardenia (iniziative
2, 02/87.36.72.90). colazione da 80 €. carta parla, naturalmente, gratuite, info www.orticola.org).
Nei pressi della in siciliano: arancine,
Gam, offre camere I ristoranti panelle, sfinciuni, pani
spaziose e luminose ca’ meusa, pasta ch’i
dall’arredo classico o Trattoria Trombetta sardi, caponata, cannoli e
contemporaneo. Doppia (largo Bellintani cassata. Conto 25-30 €.
con colazione da 120 €. 1, 02/35.94.19.75). Belli Freschi (via
Biocity Hotel ★★★ Nei pressi di porta della Moscova 39,
(via Edolo 18, 02/ Venezia, interpretazione 02/36.52.12.57).
94.75.52.45). Nell’area contemporanea della Piccolo locale informale
della stazione Centrale, trattoria milanese che propone sapori
mediterranei con forti
Trattoria Trombetta influenze campane:
lasagne napoletane,
pasta alla ‘nduja
e allo scarpariello (con
pomodoro e formaggio),
latticini freschissimi.
Conto medio 20 €.
Orticola ai Giardini Pubblici
Platina (via Lecco 18,
02/29.52.27.11). Per gli
amanti dei primi piatti,
pochi tavoli e un menu
dominato dalla pasta,
info
ripiena e non, fatta InfoMilano, galleria Vittorio Emanuele II,
nell’attiguo laboratorio. angolo piazza della Scala, 02/88.45.55.55;
Conto medio 20 €. www.turismo.milano.it
50 Bell’Italia
Veduta del borgo
di Scalea, abbarbicato
su un promontorio
ai margini del Parco
Nazionale del Pollino.
I rioni più antichi sono
disposti nella parte alta,
mentre l’area moderna
si sviluppa lungo la costa.
SCALEA (Cosenza)
UN BALCONE SUL
TIRRENO
Il borgo medievale si estende su un promontorio affacciato sul mare
e incorniciato dalle alte montagne del Pollino. Un saliscendi di vicoli,
case, chiese e torri, che in primavera regala profumi e colori unici
TESTI Vincenzo Petraglia FOTOGRAFIE Dionisio Iemma
U
n vorticoso intreccio di case vincia di Cosenza. Il colpo d’occhio è zione longobarda, restano ben visibili
addossate le une alle altre, notevole, malgrado l’eccessiva cemen- solo il maschio centrale e alcune torri
che sembrano rincorrersi tificazione del lungomare, ai piedi del di guardia. Come quella detta “di Giu-
verso la sommità della colli- centro antico, ne abbia un po’ compro- da”, per via di un soldato traditore
na sulla quale nei secoli sono messo l’integrità paesaggistica a parti- che omise di lanciare l’allarme in una
state costruite, a formare quasi un’uni- re dagli anni 60, da quando cioè Scalea delle tante incursioni piratesche che
ca piramide di pietra attorniata da uno è diventata una delle località balneari fra ’500 e ’600 scossero queste coste.
scenario paesaggistico altrettanto sug- più frequentate della Calabria. Un passato movimentato testimoniato
gestivo. Come a voler richiamare nella Il borgo medievale rimane comunque dalla struttura stessa del borgo: alcuni
forma quella delle piramidi montuose un piccolo gioiello urbanistico. Pulito e vicoli, strettissimi, servivano proprio
che le fanno da sfondo a pochi chilome- ben tenuto, è un intricato saliscendi di a scoraggiare gli invasori, costretti co-
tri di distanza, porta d’accesso al cuore scalinate (da cui deriverebbe il nome, sì a procedere uno per volta, mentre i
del Parco Nazionale del Pollino, il più proprio per il suo svilupparsi a “scala”) cunicoli, alcuni ancora visibili in qual-
esteso dello Stivale. e vicoli acciottolati che si susseguono che abitazione, consentivano a donne
Così appare a chi arriva dalla litoranea fino al punto più alto dell’abitato. Qui, e bambini di nascondersi.
che costeggia l’Alto Tirreno Cosentino del castello fondato dai Normanni nel- Fra i vicoli il tempo sembra quasi fer-
il borgo medievale di Scalea, in pro- l’XI secolo su una precedente fortifica- marsi, anche d’estate, quando a po-
Bell’Italia 53
54 Bell’Italia
che centinaia di metri il lungomare bru-
lica di rumori e turisti. È bello andare
a zonzo senza una meta precisa inerpi-
candosi sulle numerose gradinate: qua-
si sicuramente condurranno a un punto
panoramico vista mare. Oppure fare
una sosta, di tanto in tanto, in una
delle chiese cittadine. A San Nicola in
Plateis per esempio, nella parte bassa
del paese. Risale all’XI secolo e si svilup-
pa su due livelli. Nel corpo superiore,
rifatto in forme barocche nel ’700, salta-
no all’occhio un dipinto cinquecentesco
con Sant’Antonio da Padova attribuito
al pittore fiammingo Dirck Hendricksz,
interessante mix fra gusto nordico e
scuola napoletana, e una Madonna del
Carmine del tardo-manierista Giovan
Bernardino Azzolino. Il monumento
funerario dedicato all’ammiraglio an-
gioino Ademaro Romano è fra le più alte
testimonianze della scultura trecente- Scorci di Medioevo in una cornice di mare e natura
sca calabrese. Ma il vero gioiello della In questa foto: una delle tipiche viuzze medievali del centro storico,
chiesa è la cripta, con volte gotiche nei dintorni di piazza Palma. La parte alta di Scalea è la più
a crociera sorrette da colonne romane affascinante perché in molti tratti ha conservato pressoché integro
e pilastrini di fattura normanna. Cu- l’assetto medievale. In alto, da sinistra: uno dei portoni in legno delle
antiche case, incorniciato da decori in pietra; la veduta dall’alto
stodisce affreschi cinquecenteschi dalle della baia del Carpino, nei dintorni di capo Scalea. Pagina precedente,
splendide combinazioni cromatiche. Fra in basso: un tratto della costa a nord di Scalea con la cittadina
questi, la Santissima Trinità coi santi calabrese e la sua lunga spiaggia che si scorgono all’orizzonte.
Nicola e Leonardo e il San Lorenzo coi santi
Caterina e Antonio Abate.
Quasi in cima al paese si trovano la
bizantina cappella dello Spedale e la
chiesa matrice di Santa Maria d’Epi-
scopio. La prima, privata ma visitabile,
è un tempietto con un nucleo originario
risalente al X secolo. I suoi affreschi di
scuola bizantina, che hanno rischiato di
andare perduti per sempre dopo anni di
abbandono, oggi fortunatamente sono al
sicuro. Molto interessanti sono i resti del
ciclo raffigurante il Cristo in trono bene-
dicente fra vari santi. In Santa Maria d’E-
piscopio, detta anche “chiesa di sopra”,
fondata nel XII secolo ma rimaneggiata
fino al ’700, si trovano una particolaris-
sima bifora arabo-normanna e l’effigie
della Madonna del Carmine, patrona
della città. Fra le opere d’arte spiccano
L’Annunciazione, attribuita alla scuola
La rocca, le chiese, gli affreschi e le vette del Pollino del Solimena, e La Circoncisione del gior-
In questa foto: una scalinata nel centro storico. In alto: la cripta della chiesa danesco Paolo De Matteis.
di San Nicola in Plateis risale all’XI secolo anche se è stata rimaneggiata Il passo è breve da qui ai ruderi del
più volte. Sotto le volte gotiche si ammirano alcuni affreschi del XVI castello, da cui si gode una delle vi-
secolo. Pagina seguente, in alto: resti di affreschi bizantini nella cappella ste più belle sul circondario: il Pollino
dello Spedale, il cui nome deriva dall’uso basiliano di accogliere in
un luogo sacro malati e pellegrini. Pagina seguente, in basso: scorcio alle spalle, con in primo piano la catena
del borgo con i ruderi della rocca e il campanile della chiesa di Santa montuosa dell’Orsomarso, e all’orizzon-
Maria d’Episcopio; sullo sfondo i monti del Parco Nazionale del Pollino. te l’azzurro intenso del mare dal
Bell’Italia 57
58 Bell’Italia
quale si stacca l’imponente sagoma cin-
quecentesca della torre Talao, simbolo
di Scalea perché racchiude in sé la storia
della città. In essa si fonde in maniera
ineccepibile tutto il fascino del luogo,
dove il mito si intreccia con la storia.
Il promontorio su cui sorge era un tem-
po un isolotto da cui, narra la leggenda,
transitarono anche Ulisse ed Enea. Non
solo. Nelle grotte scavate nella roccia ai
piedi della torre sono stati ritrovati re-
perti risalenti al Paleolitico, alcuni dei
quali sono oggi custoditi nell’Antiqua-
rium ricavato nella torre aragonese Ci-
malonga, dove si trovano anche oggetti
provenienti dalla colonia magnogreca di
Laos e dalla latina Lavinium Bruttiorum
(i Romani amavano questo luogo per la
presenza di acque termali sulfuree), di
cui Scalea è erede.
quando
SCALEA
(Cosenza)
Terra di delizie
dolci e piccanti
Tante le attività all’aria aperta sull’acqua e nel Parco. E poi un tour fra i monumenti del centro per scoprire
l’arte ma anche i sapori della costa, dai panicilli alla ’nduja di Vincenzo Petraglia Fotografie Dionisio Iemma
Bell’Italia 61
come
dove
quando
SCALEA
(Cosenza)
GASTRONOMIA
Cedro e peperoncino
protagonisti in tavola
La coltivazione del cedro in questa zona è
preponderante. Dall’agrume si fanno canditi,
profumi, liquori, marmellate, biscotti, dolci
e olio aromatizzato. Nel paese di Santa
Maria del Cedro c’è il Consorzio del Cedro di
Calabria (corso del Tirreno 353, 0985/425.98
e 338/431.18.58) che gestisce le visite
guidate al Museo del Cedro (via Fiumicelllo,
località Impresa, 0985/425.98), aperto tutti
i giorni 9,30-12,30 e 16-20; visita guidata
La Rondinella Panicilli
5 €. Anche il peperoncino occupa un posto
di primo piano, base per salumi, fra cui
Gli alberghi Si trova su un piccolo con provola e pesce la ’nduja (salame piccante spalmabile). La
promontorio sul mare. spada affumicati e fiori vicina Diamante ospita l’Accademia Nazionale
San Matteo Palace Hotel Realizzato secondo di zucca, e i tonnarelli del Peperoncino (via Gullo 1, 0985/811.30),
★★★★ (via Nino Bixio i più moderni criteri scampi e cedro: che si occupa della promozione del prodotto.
10-12, 0985/203.21). della bioedilizia, ha un bel autentiche delizie. Il Museo del Peperoncino a Maierà (piazza
Ricavato in un palazzo terrazzo panoramico, Conto medio sui 35 €. Castello, 347/884.36.13) ad aprile è visitabile
d’epoca restaurato di dove da primavera viene Vigrì (lungomare solo su prenotazione mentre da giugno a
recente, nel cuore del servita la colazione. Ruggiero di Lauria, settembre è aperto tutti i giorni dalle 18
centro storico, è un Quattro le stanze, tutte 0985/27.02.35). È il regno alle 22; 1 €. Altra caratteristica della cucina
albergo molto intimo, dai colori vivaci. Doppia di Vincenzo Grisolia, chef locale è quella di fondere mare e montagna:
con 11 stanze disposte con colazione da 60 €. ufficiale delle Accademie tartufo nero del Pollino, pesce (soprattutto
su tre piani. Doppia B&B La Rosa dei venti del Peperoncino alici, sarde, pesce spada, tonno), salumi e
con colazione da 80 €. (via Napoleone 4, e del Cedro. La sua è pecorini. Buonissime le paste fresche e il
B&B Lavinium 349/538.66.33). A pochi una cucina calabrese pane: da provare il pane pasquale, cotto con
(vico I Marittimo 12, passi dal centro, offre contemporanea. Must all’interno le uova col guscio. E poi ci sono
0985/201.31-338/ una bella vista sul borgo sono i fusilli al cedro con i vini – questa è la zona del Verbicaro Doc
713.53.45). Nel centro e sul mare. Offre quattro granella di nocciola, cozze – e i liquori, come quelli di cedro, liquirizia,
storico, ha un’atmosfera camere e un’ottima e vongole e la torta finocchietto, peperoncino, acquistabili alla
un po’ bohémienne con colazione con dolci fatti al cedro. Conto 30 €. Fabbrica Artigiana Liquori Passaro (Scalea, via
camere arredate con dalla proprietaria. Doppia La Rondinella (piazza Lauro 188, 0985/208.01). Fra i dolci meritano
mobili d’epoca, finestre con colazione da 50 €. Principe Spinelli, i panicilli, uva passa avvolta in foglie
e terrazze vista mare. 0985/913.60). I piatti qui di cedro legate col giunco, e le crocette,
Gustose le colazioni I ristoranti si preparano con i prodotti fichi secchi intrecciati a croce e farciti con
con prodotti tipici. Doppia dell’azienda agricola noci e cedro. Per altri acquisti golosi
con colazione da 80 €. Tarì (piazza De Palma di famiglia. Ottima a Scalea ci sono Borgo 1901 (via Aldo
B&B Il Belvedere 10, 0985/917.77 la carbonara calabrese, Scoppetta 22, 339/270.55.84) e Delizie
(via Pezzotti 26, -349/648.57.61). Fra con la ‘nduja al posto di Calabria (via Lauro 91, 0985/211.80).
0985/216.76- i più rinomati della zona, della pancetta. Conto:
328/822.77.21). propone gli gnocchi Tarì, 25 €. Se si preferisce la
campagna, si può optare
B&B Lavinium per l’agriturismo
di famiglia (contrada
Piano dell’Acqua), a 4 km
dal centro. Conto 30 €.
A’ Salera (contrada
Piano dell’Acqua,
320/035.37.76). Immerso
Cedro candito
nella natura, offre una
buona cucina locale. Fra
gli antipasti, le alici ripiene
alla scaleota (con mollica
di pane e capperi), fra
info
i primi, la lasagnetta Pro Loco Scalea, piazza Maggiore
aperta con il tartufo De Palma, presso la Biblioteca Comunale,
del Pollino. Conto 30 €. 0985/906.79-349/467.59.41.
62 Bell’Italia
Culle battesimali
in legno intagliato
e dipinto, datate
dal XVIII al XIX
secolo, al Museo
dell’Artigianato
Valdostano di
Fénis. Ogni decoro
è tipico di una
valle. In secondo
piano i tatà,
i cavallini in legno
con le ruote.
FÉNIS (Aosta) Mav-Museo dell’Artigianato Valdostano
LA TRADIZIONE
DIVENTA ARTE
Culle e maschere, sculture e attrezzi da lavoro:
800 manufatti antichi e moderni raccontano
i saperi artigiani e la vita quotidiana della Vallée
TESTI Giulia Stok FOTOGRAFIE Stefano Torrione
Sopra: misure ufficiali per le granaglie, cesti di rami intrecciati di nocciolo e salice e, alla parete, un vaglio per la pulitura dei cereali.
Sotto: la sala atelier, con sculture dedicate ai mestieri che vanno scomparendo e un video che illustra l’abilità manuale degli artigiani.
66 Bell’Italia
Sopra: scultura raffigurante un contadino intento alla falciatura nell'area dedicata alla grandze, l’ambiente della casa dove venivano
conservate le messi. Sotto: una sfilata di maschere tradizionali di Carnevale, alcune indossabili, altre puramente ornamentali.
Bell’Italia 67
A sinistra: l’esterno del
Mav, con la moderna
torre di vetro a
specchio che dialoga
con le torri del
vicino castello degli
Challant (XIII-XV
secolo). Il museo
è stato inaugurato
a villa Montana
nel gennaio 2009.
P
rima degli armadi c’erano le cas- Fin dall’esterno si capisce che non si tratta quotidiana intagliate nel legno... La rac-
sapanche. Ma per ogni contenu- di un museo dell’artigianato convenziona- colta più sorprendente è forse quella
to ci voleva quella giusta: l’artsón le, e non solo per l’ardita torre in vetro ri- dedicata all’infanzia, con una ricca col-
di larice era perfetto per gli ali- flettente, che dialoga con quelle medieva- lezione di borioule, piccole trottole in le-
menti, quello di pino o di noce li del vicino castello degli Challant. Ad gno, e intere pareti di tatà e cornailles. I
profumava la biancheria; l’artse di salice accogliere i visitatori c’è un berdgi, uno tatà, cioè gli animali di legno con le ruote,
era adatto per conservare la carne, rico- stilizzato omino a tre gambe, opera dell’ar- sono deliziosi e ricchi di dettagli espressi-
perta di farina di segale, e l’artseban in tista Dorino Ouvrier: di fatto un portalu- vi, anche quelli più antichi. Le cornailles
pino cembro, munito di schienale per me a petrolio, funzionale – il terzo soste- sono un simbolo potente della fantasia
maggior comodità, serviva anche per gli gno lo rende stabile – ma anche artistico: infantile: rametti biforcuti e appuntiti che
abiti. Ogni cassapanca era ornata da sim- è un pastore, con due gambe e un bastone. nelle mani dei bambini diventavano muc-
boli geometrici, in origine eredità religio- Nell’allestimento, nessuna teca chiusa, che stilizzate e cornutissime, con le quali
se o magiche ma poi, col passare dei seco- nessuna organizzazione per fasce tempo- combattere versioni in miniatura delle
li, soprattutto espressioni artistiche. rali e soprattutto nessuna strizzata d’oc- famose batailles des reines. Alcune aveva-
È proprio questa evoluzione il filo rosso chio banalmente folcloristica. I pezzi sono no il collare, altre la coda o il manto pez-
del Mav, il Museo dell’Artigianato Val- trattati da oggetti d’uso, parte della nostra zato, tutte il loro nome inciso.
dostano: oggetti nati per rispondere a quotidianità (e infatti non sono protetti da
necessità pratiche acquisiscono progressi- vetri), ma anche come opere artistiche: lo TANTI PERCORSI
vamente valenze e caratteristiche che sfondo nero, la suddivisione per categorie IN UN MUSEO PER TUTTI
vanno al di là del loro uso e hanno a che e gli scenografici fasci di luce mettono in All’infanzia dei giorni nostri, magari an-
fare con la creatività e l’espressione perso- risalto dettagli e tecniche di lavorazione. che accompagnata dai nonni, è dedicato il
nale, comunitaria e regionale. L’esposizione segue un criterio tematico, fiore all’occhiello del Mav: un magnifico
raccontando le materie prime, i manufat- laboratorio didattico, con seghe e martelli
UN PATRIMONIO DI OGGETTI ti dell’area domestica, poi quelli dell’area su misura, dove si possono sperimentare
ACCUMULATO NEI SECOLI comune e della vita sociale e infine quelli le tecniche di costruzione con la guida di
L’origine dell’artigianato valdostano risale che appartengono alla ricerca poetica, alla artigiani esperti. E nello spirito inclusivo
al ’500, quando la riorganizzazione dei scultura e alla decorazione. Il gran finale, che lo contraddistingue, il museo ha at-
confini dello Stato di Savoia costrinse i con una colorata spirale di galletti, è trezzato un percorso tattile per non veden-
valligiani, abituati nei secoli a vivere in un dedicato alla Fiera di Sant’Orso, mille- ti e sta lavorando a un dizionario dell’arti-
crocevia di strade e popoli e a usufruire naria occasione d’incontro e scambio tra gianato nel linguaggio dei segni.
delle altrui abilità manuali, a costruirsi da artigiani, che si tiene ad Aosta a fine gen- Il Mav ha due fratelli minori, che fanno
sé l’indispensabile alla vita quotidiana. Da naio. Si può seguire un’interessante visita sempre capo all’Ivat: la Maison de l’Artisa-
circa un secolo si parlava dell’opportunità guidata o esplorare il museo da soli, leg- nat International di Gignod e la Maison
di un museo che raccontasse e tutelasse gendo i pannelli, guardando i video e Musée Berton di La Thuile. L’Ivat ha crea-
questa eredità. Il Mav, nato nel 2009, rac- ascoltando musiche e testimonianze. to anche un marchio, L’Artisanà, che ga-
coglie circa 800 oggetti, tra manufatti, Ci sono sedie a dondolo e culle dai bellis- rantisce l’autenticità dei prodotti in com-
sculture e pezzi d’artigianato antichi e simi colori, le grolle e le coppe dell’amici- mercio: se vi viene voglia di una battaglia
contemporanei. Comprende il patrimo- zia, universalmente note come simbolo di cornailles, potete scegliere le vostre
nio dell’Ivat, l’Institut Valdôtain de l’Arti- della convivialità valdostana; le dentelles, combattenti tra quelle garantite.
sanat de Tradition, oltre a collezioni pri- pizzi a tombolo di Cogne, la chanvre, la
vate e a quella, vastissima, di Jules canapa tessuta di Champorcher, i sabots,
Brocherel, l’etnologo che esplorò la Vallée gli zoccoli di legno della val d’Ayas; poi a pagina 71
in lungo e in largo a cavallo del ’900. gerle, personaggi del presepe, scene di vita
68 Bell’Italia
Sopra: una spirale di galletti di legno scolpiti e dipinti, simbolo della Fiera di Sant’Orso, millenaria kermesse dedicata all’artigianato
valdostano che si tiene ad Aosta ogni anno il 30 e 31 gennaio. Sotto: sculture che raffigurano i santi protettori della gente di montagna.
Bell’Italia 69
SEGUITECI SU
come
dove
quando
FÉNIS
(Aosta)
Torri medievali
e oasi naturali Il castello di Fénis
Dal castello degli Challant all’Osservatorio Astronomico, dalle antiche miniere alle escursioni lungo
i sentieri e nelle aree protette. E in tavola, tutti i sapori della cucina valdostana di Giulia Stok
Bell’Italia 71
come
dove
quando
FÉNIS
(Aosta)
GASTRONOMIA
Pane di segale e vino,
formaggio e miele
Cereali “minori” e grani antichi sono
gli ingredienti scelti da MicaPan (Fénis,
località Misérègne 91, 393/352.32.66), che
produce pani e focacce con un occhio di
riguardo alla biodiversità e alle intolleranze.
Da assaggiare, e magari portare a casa,
il pane di segale a doppia lievitazione.
Per il companatico ci si sposta di pochi
chilometri: La Valdôtaine (Saint-Marcel,
zona industriale 12, 0165/76.89.19), oltre
La Maison d’Amélie Agriturismo Le Bonheur
a produrre grappe e distillati da decenni,
propone un ottimo prosciutto crudo
Gli alberghi Dal recupero di un rustico di passeggiate e lezioni. stagionato all’aria aperta, aromatizzato
del ’600 in pietra e legno, Taglieri di salumi, frittelle con erbe officinali spontanee. Pare che
Comtes de Challant camere con arredi antichi e quiche, crêpe alla solo l’aria di Saint-Marcel lo renda così.
★★★ (Fénis, località e un piccolo centro valdostana con fontina, Quella di Chambave, invece, è ottima
Chez Sapin 95, 0165/ benessere a uso polenta con carbonnade, per i formaggi: al Caseificio Cooperativa
76.43.53). Hotel a esclusivo dei clienti. merende sinoire. Menu Champagne (località Champagne 23,
gestione familiare con Colazione dolce e salata a 30 €. Sei camere per 0166/463.60), la Fontina Dop è sublime
camere essenziali con prodotti locali. Doppia il pernottamento: mezza ma anche il Seras, altro ottimo formaggio
e vista sul castello degli con colazione 60-85 €, pensione 44 € a persona. valdostano, o un semplice panetto
Challant. Il Ristorante petite suite 90-125 €. Antica Trattoria di burro profumano di montagna; punto
dei Conti, aperto anche B&B Il Sogno di Amanda Champagne (Verrayes, vendita aperto lunedì, giovedì e sabato
agli esterni, propone (Fénis, località Chez località Champagne 8-12, visite guidate su prenotazione
raffinate specialità a base Croiset 14, 0165/76.44.56 24, 0166/54.62.88). lunedì e giovedì. Sempre a Chambave,
di prodotti locali. Doppia e 349/498.96.18). Bed Ambiente rustico curato la Cooperativa Vinicola La Crotta di Vegneron
con colazione 96 €. & breakfast confortevole nei particolari. Nel piatto (piazza Roncas 2, 0166/466.70) è maestra
B&B Lo Tatà (Fénis, con bella vista sul castello sapori valdostani come indiscussa dei moscati della regione.
località Chez Croiset di Fénis. Ottima colazione il carpaccio di cervo Il Moscato Passito Prieuré è fruttato,
69a, 328/255.92.27). e grande cura del dettaglio con mostarda di frutta fresco ed elegante. Interessante anche
Bed & breakfast con in tutte le camere. Doppia e il filetto di trota al il rosso Fumin. Per chiudere in dolcezza,
camere soppalcate in con colazione 60 €. Muscat de Chambave, a Nus Adriano Berti (località Brei 1, 0165/
legno, colazione a base di ma anche impegnative 76.70.31) produce un miele pluripremiato.
prodotti equosolidali e bio, I ristoranti specialità piemontesi Quello di castagno viene dai boschi
giardino. Convenzione su prenotazione: fritto di Montjovet, quello di rododendro
con il Ristorante Agriturismo Le Bonheur misto, bollito e bagna dalle montagne di Gressoney.
dei Conti. Doppia (Fénis, località Chez cauda. Menu da 18 €,
con colazione 70-80 €. Croiset 53a, 0165/ conto alla carta sui 30 €.
La Maison d’Amélie 76.41.17 e 393/175.37.91). Trattoria La Châtelaine
(Fénis, località Cors Un agriturismo con (Fénis, località Chez
96, 335/563.08.94). maneggio e possibilità Sapin 105, 0165/
76.42.64). Accanto al
B&B Lo Tatà castello, propone polenta
con formaggi o brasato,
zuppe rustiche e dolci
casalinghi. Anche servizio
bar. Conto sui 20 €.
Le Motard (Fénis,
località Barche 18, 0165/
76.43.83). Pizzeria con
Pane di segale di MicaPan
forno a legna, propone
anche antipasti valdostani,
raclette, bourguignonne, info
pierrade e dolci fatti
in casa. Grande scelta Ufficio del Turismo di Aosta,
di birre e buone etichette piazza Porta Praetoria 3,
regionali. Conto sui 15 €. 0165/23.66.27; www.lovevda.it
72 Bell’Italia
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Castel Tirolo, il castello più importante della regione, ospita un museo incentrato sulla storia Da non perdere: i manicaretti della tradizione preparati secondo ricette antiche.
del Tirolo dai primordi ai giorni nostri. Associazione Turistica Tirolo/Florian Andergassen Associazione Turistica Tirolo/Alex Filz
La Passeggiata Falkner, di recente rimessa a nuovo, regala vedute mozzafiato sul paesaggio.
Associazione Turistica Tirolo/Alex Filz
Immersa tra montagne e campi di mele, la località di Tirolo sorge in di feste e di eventi all’insegna di storia, cultura locale e musica. Come le
posizione assolata sopra i tetti di Merano, con viste panoramiche sul Serate a Castel Tirolo, dal 22 giugno al 20 luglio, con concerti di interpreti
paesaggio. E che paesaggio. Qui, dove monti e pascoli si alternano a internazionali e musiche di epoche e stili diversi, ambientate nello scena-
frutteti e vigne, la tradizione alpina si fonde con il temperamento del rio romantico del maniero. O ancora la Festa tradizionale d’autunno con
Sud per dare vita ad un insieme di affascinanti contrasti che coesistono musiche folcloristiche e sfilate in costume tipico in programma il 9 e il 10
e si completano in perfetta armonia. settembre. Imperdibile anche VinoCulti, l’evento più atteso dagli amanti
dei piaceri di Bacco che coinvolge Tirolo e il comprensorio meranese dall’11
ZAINO IN SPALLA E VIA settembre all’11 novembre. Ed è ancora la suggestiva cornice di Castel
Basterebbe la sua posizione per fare di Tirolo un posto speciale, qui, a Tirolo ad ospitare l’evento natalizio Avvento a Castel Tirolo a dicembre con
ridosso delle imponenti montagne che incorniciano la più vasta area pro- stand gastronomici, artigianato artistico e musica dal vivo nel cortile del
tetta dell’Alto Adige. Con una superficie di 33.400 ettari, il Parco Naturale castello.
Gruppo di Tessa offre spazi incontaminati di rara bellezza e sentieri che
attraversano prati, ruscelli e boschi. Che si prestano a splendide escursi- TANTE PROPOSTE PER UN SOGGIORNO ALL’INSEGNA DI CULTURA,
oni. E che piacevano tanto anche alla principessa Sissi per “passeggiare RELAX E BENESSERE
indisturbata dal trambusto del mondo”. Situata ad appena 4 km da Merano, Tirolo è un ottimo punto di partenza
In un paesaggio ricco e variopinto che va dai 600 ai 2.500 m di altitudine, per cimentarsi in escursioni e gite alla scoperta dei dintorni. L’ideale è
ogni passo è un susseguirsi di scoperte. Ci sono gli itinerari che portano a servirsi della nostalgica seggiovia che in soli 5 minuti permette di raggiun-
laghetti e terrazze panoramiche, ci sono i luoghi caratteristici della cultura gere il centro di Merano. Neanche il tempo di sedersi e di godersi la vista
contadina come i Masi della Muta, ci sono i rifugi in cui rifocillarsi con sul paesaggio che già ci si ritrova nel pieno cuore cittadino, a un passo dai
speck e strudel di mele. E per fortuna ci sono anche i moderni impianti negozi, dai locali e dagli edifici in stile liberty che conferiscono a Merano
che nel giro di qualche minuto portano su in cima. il suo fascino inconfondibile. E a un tiro di schioppo dalle sue attrazioni
Svago e relax, aria pura di montagna, buona cucina ma anche un ricco più importanti: le Terme, fiore all’occhiello della città di cura, con una
bagaglio storico-culturale: una vacanza a Tirolo racchiude tanti aspetti, struttura wellness d’avanguardia, le Passeggiate, un tempo frequentate
che si palesano ad esempio lungo i suggestivi sentieri a tema attraverso dall’aristocrazia europea, o ancora Castel Trauttmansdorff con i suoi rigo-
le vie del paese. Questi percorsi, facili e alla portata di tutti, si chiamano gliosi Gardini botanici e un museo dedicato alla storia del turismo.
Sentiero delle Mele, Sentiero del Vino o Sentiero Panoramico e conducono In un contesto così ricco e variegato non mancano, ovviamente, le proposte
a chiese, castelli e musei immersi in una natura sorprendente. Camminan- per rilassarsi e ricaricarsi di nuove energie. Nell’ambito dell’iniziativa Alto
do tra meleti, palme e filari di vite, ci si imbatte così nelle testimonianze di Adige Balance, da aprile a maggio 2017 la località di Tirolo offre ai suoi
un passato importante. Per un po’ di sano turismo culturale basta seguire ospiti esperienze uniche all’insegna della serenità e dell’equilibrio, con
il corso della splendida Passeggiata Falkner, fresca di ristrutturazione, che focus sulle eccellenze del territorio. Tra queste vi sono escursioni guidate
conduce al monumento simbolo di tutta la regione: Castel Tirolo. Il mani- nella natura, terapie Kneipp, esercizi fisici o semplicemente tranquillità e
ero medievale, un tempo residenza dei Conti del Tirolo, ha scritto la storia la possibilità di respirare a fondo. Il consiglio è di fermarsi e di guardarsi
di queste terre ed è oggi sede del Museo Storico Culturale della Provincia intorno. Per ritrovare l’equilibrio, farsi incantare dal paesaggio e costruire
di Bolzano. Da non perdere, per chi si trova nei paraggi del castello, una un senso di benessere che si prolunga ben oltre il termine della vacanza.
visita al vicino Centro di Recupero Avifauna. Questa struttura, unica nel
suo genere in Alto Adige, è specializzata nella cura di rapaci feriti e offre, Associazione Turistica Tirolo
due volte al giorno, emozionanti dimostrazioni di volo. Via Principale, 31
I – 39019 Tirolo (BZ)
TRA FESTE E FOLCLORE: A TIROLO VA IN SCENA LA TRADIZIONE Tel. +39 0473 923 314
Tirolo custodisce con orgoglio i testimoni del suo illustre passato. E fa www.dorf-tirol.it
altrettanto con le sue tradizioni. Da scoprire nel corso dell’anno in occasione info@dorf-tirol.it
PIACENZA Il Duomo
ANIMA
ROMANICA
E RIFLESSI
BAROCCHI
Una mostra-evento dedicata
a Guercino è l’occasione per scoprire
la cattedrale, importante esempio
di architettura e scultura medievali
che custodisce una delle opere
maggiori del maestro seicentesco:
gli affreschi della cupola.
Visibili da vicino fino al 4 giugno
76 Bell’Italia
In questa foto: scorcio
della cupola del
Duomo dalla loggia
che permette la
visione ravvicinata
degli affreschi
di Guercino.
Pagina precedente:
particolare della
Fuga in Egitto
dipinta in una delle
lunette della cupola.
Bell’Italia 77
Pietre
che sfidano
il tempo
In questa foto:
particolare
del coro ligneo
quattrocentesco
della cattedrale.
A sinistra:
il portale di destra,
attribuito al
maestro Nicolò
(XII secolo).
Sull’architrave
sono raffigurate
scene della
vita di Cristo.
Foto nella pagina
seguente, dall’alto:
la facciata
romanica del
Duomo e il
campanile (alto
71 metri), portato
a termine nel
1333; l’interno
della chiesa visto
in direzione della
controfacciata,
con i possenti
pilastri che
scandiscono
lo spazio della
navata centrale.
U
no spiritoso omino fa una gran fatica a so-
stenere l’architrave del portale principale: e
tira fuori un palmo di lingua, con un gesto
tanto naturale quanto spontaneo. È una
delle immagini più amabili di una cattedra-
le romanica di forme maestose e di sottile bellezza, ma
che finora non è entrata nell’immaginario condiviso
degli appassionati d’arte. Il destino del Duomo è un
po’ quello di tutta Piacenza: una città bellissima,
ma un po’ “nascosta”, che sembra quasi sottrarsi ai
turisti e concedere a pochi le proprie bellezze medie-
vali, gotiche, rinascimentali e barocche. Una città che
non è più Lombardia ma non è ancora del tutto Emilia;
che avrebbe potuto essere una capitale ma si ribellò al
duca Pier Luigi Farnese nel 1547; che ha custodito per
oltre due secoli uno dei quadri più belli del mondo, la
Madonna Sistina di Raffaello, ma poi l’ha venduto alla
corte di Dresda; che possiede un museo importante
ma quasi perduto negli spazi immensi dell’incompiu-
to Palazzo Farnese. Insomma, è davvero una città da
scoprire. E conviene farlo proprio partendo dal Duo-
mo, che fino al 4 giugno è sede, con Palazzo Farnese,
dell’evento “Guercino a Piacenza”. Nell’occasione è
possibile salire fino al loggiato della grande cupola
per ammirare da vicino gli affreschi che il maestro di
Cento realizzò tra il 1626 e il 1627.
La cattedrale si avvicina a compiere 900 anni, essendo
stata fondata nell’anno 1122. Con una scelta significa-
tiva, peraltro condivisa da altre città lungo l’asse
Bell’Italia 79
Foto grande: veduta
del profondo
presbiterio
sopraelevato, con
l’altare maggiore.
A sinistra: formella
con ciabattino
al lavoro su una
colonna della
navata. Questi
rilievi attestavano
il contributo
delle corporazioni
cittadine alla
costruzione
dei grandi pilastri.
80 Bell’Italia
PIACENZA Il Duomo
FARO DELLA
FEDE SULLA
VIA EMILIA
Guarda verso l’antica strada che taglia
la città la cattedrale dedicata all’Assunta,
sorta a partire dal 1122 grazie al
concorso delle corporazioni cittadine
Illustrazione di Loreno Confortini
N
1
7
2
❶ Facciata ❸ Campanile L’aspetto architettonico i mestieri delle ❿ Cupola
Il semplice prospetto Completato nel 1333 medievale è riemerso corporazioni che Impostata su un
romanico a capanna è in stile gotico lombardo. dopo i restauri che, hanno finanziato la loro tiburio ottagonale.
impreziosito da gallerie Sul pinnacolo a cono tra il 1897 e il 1901, costruzione: drappieri, Risale alla fase
di archetti e dal grande svetta un angelo girevole hanno eliminato le ciabattini, conciapelle, costruttiva gotica.
rosone (rivisto nel ’500). in bronzo dorato (1341). sovrastrutture barocche. carradori, tintori, ⓫ Cappella battesimale
❷ Tre portali ❹ Navata destra ❻ Stili a confronto calzolai e panettieri. Gotica, in mattoni,
Sormontati da protiri Sulla prima campata Edificata dal 1122, ❽ Transetto aggiunta all’impianto
a due piani. Molto era prevista la la parte inferiore ha I due ampi bracci sono originario della chiesa.
rifatto quello centrale, costruzione di un linee romaniche; quella divisi in tre navatelle ⓬ Esterno
originali gli altri due secondo campanile. superiore, ultimata con abside centrale. Un percorso tra
(XII secolo) con ❺ Interno nel 1233, è gotica. ❾ Presbiterio gli edifici addossati
sculture attribuite La pianta è a croce ❼ Formelle Si innalza sulla cripta che al Duomo permette
a Wiligelmo (sinistra) latina, divisa in tre Sette pilastri ospitano custodisce le reliquie di apprezzarne al
e Nicolò (destra). navate da 26 pilastri. i rilievi raffiguranti di Santa Giustina. meglio l’architettura.
10
11
12
ZACCARIA
EZECHIELE
MICHEA
OSEA
GEREMIA
AGGEO
DAVIDE
Morazzone
ISAIA
Morazzone
F
P TA
all’Hotel Schneeberg - Family Resort & Spa di 4 stelle
4 giorni da 245i *
g n i c o n 8
e ba alpino
ia d e ll ’i n tero arco
amp
Bell’Italia 85
Arte, storia
e il panorama
sulla città
A sinistra: i tetti del
centro storico visti
dall’apertura a
croce in cima alla
facciata, tappa del
percorso di ascesa
alla cupola. Sotto:
la sacrestia che
ospita gli schermi
su cui scorre un
video dedicato
agli affreschi della
cupola, realizzato
in occasione
della mostra.
Pagina seguente,
in alto: le eleganti
trifore del
matroneo che
corre lungo la
navata maggiore.
Pagina seguente,
in basso:
l’Incoronazione
e l’Assunzione
della Vergine
affrescate da
Camillo Procaccini
sulla volta
del presbiterio
e nell’abside.
86 Bell’Italia
da Cento». Il focoso maestro emiliano discute sulla
paga: millenovecento ducatoni, più il rimborso per
i materiali di lavoro e le spese di vitto e alloggio. In
un anno e mezzo, tra il maggio 1626 e il novembre
1627, Guercino completa gli affreschi della cupola,
iniziando dai profeti nei restanti sei scomparti, per
proseguire poi con le otto Sibille e le quattro scene
dell’infanzia di Cristo nelle lunette sottostanti. Per
finire, realizza anche il fregio sopra il loggiato, con
angioletti che giocano con festoni di fiori, foglie e
frutti. Un’impresa vasta e brillante, che segna un
momento particolare nello stile del pittore, da
poco rientrato da un lungo soggiorno a Roma e ora
disposto a mettere un freno all’irruenza degli anni
giovanili per una nuova eleganza. Conosciamo un
gran numero di splendidi disegni preparatori, che ci
fanno comprendere quanto Guercino abbia studiato
ogni singola figura, dalle pieghe dei manti alle espres-
sioni dei volti, sempre tenendo conto del punto di
vista del visitatore, dal basso verso l’alto. Il risultato
è un ciclo di affreschi di gran classe, che soprattutto
dopo i restauri della cattedrale conclusi nel 1901 po-
teva risultare isolato, quasi perso in un interno buio,
ma che ora ha ritrovato un posto importante nella
storia dell’arte, dal Romanico al Barocco.
Antichi maestri
e sapori Dop “Guercino tra sacro e profano” a Palazzo Farnese
Guercino, Botticelli, Antonello da Messina: la storia dell’arte è di casa nella città emiliana. Patrimonio di bellezza
che si sposa all’eccellenza di una ricca tradizione gastronomica di Silvia Frau ì Fotografie Alessandro Brasile
88 Bell’Italia
B&B Palazzo Ghizzoni Nasalli
info
Informazione e Accoglienza Turistica
di Piacenza, piazza Cavalli 10,
0523/49.20.01; www.piacerepiacenza.it
Bell’Italia 89
PADULE DI FUCECCHIO (Pistoia-Firenze)
ORIZZONTI E SCORCI
D’ACQUA
Una facile escursione nella più vasta zona umida interna d’Italia,
dove una riserva naturale protegge canali e paludi di grande pregio
ambientale, paradiso per uccelli migratori e coloratissime farfalle
TESTI Caterina Gromis di Trana FOTOGRAFIE Andrea Pistolesi
90 Bell’Italia
Un classico paesaggio del Padule di Fucecchio, nella zona delle Morette. La riserva
naturale protegge l’ultimo lembo di questo caratteristico ambiente umido della Valdinievole.
Bell’Italia 91
F
rammento prezioso di una se- no e le colline delle Cerbaie. E sono più
rie di aree di grande pregio di 200, dei 1.800 complessivi, gli ettari
ambientale che si succedono in protetti dalla riserva naturale istituita
continui-tà come un benefico nel 1996 dalle amministrazioni provin-
corridoio ecologico, attraverso ciali di Pistoia e di Firenze. La riserva è
una delle zone più industrializzate della un ambiente privilegiato, il “giardino”
Toscana, il Padule di Fucecchio forma la di questo territorio così densamente po-
più grande zona umida interna italiana, polato: non un normale parco pubblico,
un “nastro verde” che sembra lì soltanto ma un vero e proprio giardino ecologi-
a chiedere di essere preservato e miglio- co dove si avvicendano prati, boschi,
rato. Questo grande bacino idrico della canneti. Questi habitat sono la casa
Valdinievole (dal latino vallis nebulae, di più di duecento specie di uccelli
cioè “valle della nebbia” o “valle delle stanziali, svernanti e nidificanti, ma
nuvole”) è l’ultimo testimone dell’an- anche di oltre un migliaio di specie
tico territorio palustre che un tempo di coleotteri. Qui sostano i grandi mi-
si estendeva nell’area pianeggiante tra gratori alati e crescono le essenze che
l’Appennino pistoiese a nord e la valle attirano coloratissime farfalle. E l’area
dell’Arno a sud, chiuso tra il Montalba- protetta ha permesso il recupero di
In alto: una cicogna europea, dalla caratteristica livrea bianca e nera, “ospite” del padule.
Qui sotto: gioco di riflessi nello specchio d’acqua che circonda il porto delle Morette;
nella zona si sviluppa un facile itinerario naturalistico a piedi. Pagina seguente, dall’alto: due
scorci della zona di Massarella, con le basse colline delle Cerbaie che dominano il padule.
92 Bell’Italia
Bell’Italia 93
94 Bell’Italia
Pagina precedente, in alto: un tratto del percorso di visita su passerelle; in basso:
il porto delle Morette, storica darsena per la navigazione circondata da muri in pietra.
Qui sopra, da sinistra: un germano reale, presenza abituale nella riserva; una sgarza ciuffetto.
In basso: birdwatching dal casotto Verde, postazione privilegiata per avvistare gli aironi.
erbe palustri come il sarello e la sala, gruppi e consorzi con interessi con-
usate un tempo per rivestire sedie e fia- trapposti agli agricoltori del nord, nella
schi e ancora intrecciate da pochissimi Valdinievole, da sempre favorevoli alla
valenti artigiani locali. bonifica. A metà del Cinquecento Co-
simo I de’ Medici fece erigere nella
PESCATORI E CONTADINI forme attuali il ponte di Cappiano,
SI CONTENDONO IL PADULE presente già nel Medioevo. Sul ponte,
Fin da quando se ne ha testimonianza dotato di vie di passaggio per le barche
storica, la vicenda del padule è legata ai e di un sistema di chiuse per regolare
profondi contrasti legati al suo più pro- il livello dell’acqua, si tendevano le reti
ficuo utilizzo economico. Alimentata da per la pesca delle anguille, quando pas-
più canali e torrenti, la zona umida ha savano a migliaia per tornare al mare
un solo emissario, l’Usciana, che sfocia dopo essersi riprodotte nel grande lago
nell’Arno: regolando la portata di que- voluto, a monte, dalla Repubblica di Fi-
sto canale è possibile modificare l’altez- renze. Questa pratica non durò a lungo:
za dell’acqua nella palude retrostante. alla fine del XVI secolo l’aumento della
Il commercio di anguille e di pesce era popolazione in Toscana e nell’Italia in-
importante già dal Medioevo e i pesca- tera, con sempre maggiore necessità di
tori del Valdarno, a sud, costituivano pane e grano, fece prevalere il “par-
Sopra: Ponte a Cappiano e il ponte mediceo sul canale Usciana, edificato a metà del Cinquecento da Cosimo I de’ Medici.
Nella piccola località, che è anche un importante snodo dell’antica Via Francigena, transitano le acque del padule, che poi
sfociano nell’Arno. In basso: una farfalla vanessa io, detta anche “occhio di pavone” per le quattro macchie variopinte sulle ali.
tito” dei contadini. Nacquero diverse to testimonia, con la sua struttura mura- dimostrato l’opportunità di progettare
fattorie e l’agricoltura fiorì, finché a ta su tre lati, l’importanza degli approdi delle “lame”, cioè zone che trattengono
metà Settecento scoppiarono alcune nelle epoche in cui la navigazione inter- le acque anche in estate, in modo che
epidemie nella Valdinievole, causate in na era la chiave del commercio e della l’acquitrino non vada mai in secca. Sul
parte dalle acque stagnanti ma anche pesca. Deve il suo nome a un’anatra tuf- percorso, un altro motivo di interesse
dall’addensamento della popolazione fatrice ormai rara, la moretta tabaccata. storico è legato alla memoria dell’ecci-
calata dalle montagne per lavorare, Dopo aver visitato il centro ricerca, che dio del Padule di Fucecchio, ricordato
che nei villaggi viveva in condizioni ospita mostre fotografiche e oggetti re- da una lapide sul casotto dei Criachi,
igieniche pessime. Il padule fu quindi alizzati con le erbe palustri, raggiunto immerso in una pioppeta. Questo zona
condannato a una bonifica integrale, il porto in auto ci si inoltra liberamen- fu infatti teatro, il 23 agosto 1944, di
propugnata con energia, a partire dal te a piedi nel bacino palustre. Oltre il un rastrellamento nazista che provocò
1780, dal granduca di Toscana Pietro ponte sul canale del Terzo parte un 174 vittime civili, in diverse località del
Leopoldo di Lorena. sentiero costeggiato di salici e pioppi, territorio tra Pistoia e Firenze.
tra versi di uccelli e rumori di voli nel
DAL PORTO DELLE MORETTE canneto lì accanto. A circa quindici UN FUTURO DI CONSERVAZIONE
ALLA “CASA” DEGLI AIRONI minuti di distanza il casotto Verde ATTIVA E CONSAPEVOLE
Uno dei percorsi più suggestivi propo- (o casotto del Biagiotti), adibito a Le vicende più recenti del padule sono
sti oggi dal Centro Ricerca Documenta- osservatorio faunistico, ospita a ancora, in parte, la storia della contrap-
zione e Promozione del Padule, che ha tutte le ore appassionati di fotogra- posizione tra chi lo vorrebbe del tutto
sede a Castelmartini (una delle frazioni fia e birdwatching o chiunque vuole estinto e chi invece punta sulla con-
di Larciano, nel Pistoiese), tocca il porto semplicemente riposare lo sguardo os- servazione della sua preziosa identità
delle Morette. Questo storico manufat- servando i chiari d’acqua tranquilla in di luogo di confine tra terre e acque. Il
mezzo ai canneti. Il periodo migliore futuro è una sfida. Su questa area umida
per “nascondersi” qui va da marzo a si litiga ormai dal XIV secolo, e se oggi
metà giugno. Attraverso le postazioni la necessità di conservarla non viene
di osservazione, ai visitatori mimetiz- più messa in discussione, il dibattito si
zati si presentano quinte di ambiente concentra piuttosto sui metodi da uti-
naturale dove la primavera colora di lizzare. Una protezione integrale deve
verde il giallo invernale dei canneti, e essere comunque sorvegliata dall’uo-
poi nidi di aironi (presenti con ben sette mo, perché da solo il padule sparisce. E
specie diverse) e cormorani, beccaccini l’eccezionale presenza di specie vegeta-
a centinaia in pastura sull’argine, falchi li e animali è la miglior conferma della
di palude in perlustrazione e anatre di bontà del lavoro di questi anni.
diverse specie che mettono in mostra le
loro livree, in un gran galà da stagione
degli amori. I responsabili del centro, alla pagina seguente
insieme al Consorzio di Bonifica, hanno
96 Bell’Italia
come
dove
quando
PADULE DI FUCECCHIO
(Pistoia-Firenze)
Nella culla
di Leonardo Le terme Tettuccio a Montecatini
Vinci si trova a pochi chilometri dalla zona umida. Qui un museo diffuso racconta il grande genio toscano.
E a Montecatini si passeggia nell’eleganza liberty delle terme di Caterina Gromis di Trana Foto Andrea Pistolesi
Bell’Italia 97
PESCOCOSTANZO (L’Aquila) Santa Maria del Colle
LA REGINA
DEL BORGO
Nel piccolo paese di montagna, la basilica abruzzese
è un’affascinante sorpresa barocca che esibisce
un trionfo di legni intagliati e dorati, ferri battuti e tarsie
TESTI Sandra Fiore FOTOGRAFIE Luciano D’Angelo
D
alla posizione in cui si trova, la basilica di Santa
Maria del Colle sembra proteggere l’abitato di
Pescocostanzo, che si allunga ai suoi piedi in
un’infilata di case e palazzetti ornati da fregi
in pietra e balconi di ferro battuto. La chiesa
con il suo monumentale portale in stile tardomedievale
dialoga con il borgo montano in provincia dell’Aquila, si-
tuato a 1.400 metri d’altezza. L’aspetto attuale dell’edi-
ficio è frutto di interventi che ne hanno rinnovato la
pianta e l’apparato decorativo tra XV e XVIII secolo.
Il risultato ne fa una delle più interessanti testimonianze
del Barocco abruzzese. Soffitti in legno dorato, altari in
marmo policromo, stucchi, opere in bronzo e ferro rivela-
no l’abilità delle maestranze nel forgiare diversi materiali
per abbellire la “dimora” della Madonna del Colle, scultu-
ra medievale oggetto di antica devozione popolare.
Bell’Italia 99
chiesa dedicata alla Vergine, dipendente dall’abbazia
di Montecassino. Tale edificio, rovinato dal sisma, fu
nuovamente eretto sul crinale nel 1466, con un im-
pianto presumibilmente a tre navate, divenute cin-
que a partire dalla metà del Cinquecento. La basili-
ca offre una prima sorpresa al visitatore presentandosi
con il suo fianco settentrionale, impreziosito dal por-
tale di gusto romanico-gotico, ivi trasferito nel 1580,
preceduto da una scalinata. In realtà tale accesso fu la
soluzione cui si pervenne quando ci si accorse, a edifi-
cio ultimato, che l’ingresso principale, prospiciente la
vallata sottostante, era impraticabile a causa del forte
dislivello con il piano stradale. L’originale facciata, cir-
condata e nascosta dalle cortine di botteghe e dimore,
la si può scorgere da lontano, in posizione panoramica,
entrando in paese.
Bell’Italia 101
coperture delle navatelle mediane, anch’esse dorate, e
i soffitti di quelle estreme, intagliati e lasciati al natura-
le. Non sfugge all’attenzione l’organo a canne di legno
dorato e finemente scolpito (1619), che si impone sulla
controfacciata. Lungo le pareti si susseguono gli al-
tari fatti erigere dalle famiglie più abbienti, come
quello che accoglie il capolavoro di Tanzio da Va-
rallo. Il dipinto, datato 1614, raffigura la Madonna di
Costantinopoli e, in basso, la donatrice, moglie di Tom-
maso d’Amata, produttore e mercante di lana.
Bell’Italia 103
come
dove
quando
PESCOCOSTANZO
(L’Aquila)
Itinerari e sapori
della Majella Pescocostanzo
Trekking a cavallo e passeggiate a piedi nella cornice del Parco Nazionale. E poi un tour culinario
alla scoperta dei prodotti tipici e visite alle botteghe artigianali di Sandra Fiore ì Fotografie Luciano D’Angelo
ACQUISTI GASTRONOMICI
339/609.32.66), che
si trova nel cuore Dai formaggi ai salumi,
del bosco, organizza alle dolci ferratelle
escursioni di qualche
ora, di una giornata È impossibile resistere al richiamo dei
intera con pranzo al negozi che propongono le tipicità abruzzesi,
sacco o di più giorni di cui si apprezza l’alta qualità delle
con pernottamenti nei materie prime. Tra gli acquisti da fare
rifugi. Chi preferisce a Pescocostanzo, meritano sicuramente
il trekking può i formaggi e i latticini che hanno il
incamminarsi sui sapore dei pascoli. Il negozio Il Vignale
percorsi segnalati. Tra (via Ricciardelli, 333/790.42.95) espone
i più facili, c’è quello una varietà di scamorze, caciocavalli,
che arriva allo Stazzo provole e caciotte asciugate nella paglia
Macchiaduni, a 1.428 o aromatizzate al tartufo, allo zafferano, ai
Pescocostanzo, a circa 100 km dal capoluogo L’Aquila, metri, un ricovero per frutti di bosco e alla cipolla rossa. Ottimi
si raggiunge in auto con la A25 Roma-Pescara, pastori posto su un anche i salami, i capocolli, le salsicce,
uscita Sulmona, poi statale 17 fino al borgo. In treno: balcone che si affaccia i guanciali: prelibatezze che si trovano
linea Roma-Pescara, stazione di Sulmona, e poi bus sulla località Primo anche nel negozio di alimentari Gizzarelli
regionali Arpa (www.arpaonline.it); oppure in pullman Campo alle pendici (via Ottavio Colecchi, senza telefono) dove
da Roma Tiburtina fino a Sulmona con Pstar (www. di monte Pizzalto fare scorta di legumi. Per chiudere, una
autolineepstar.com), quindi con le linee regionali. (1.969 metri). Da qui visita al forno Pane Dolci & Fantasie (via
In camper: Villaggio del Sole, Pietransieri-Roccaraso, si coglie il grande Ricciardelli, 0864/64.17.96) per il buon pane
0864/625.71. Per la visita: la basilica di Santa Maria altopiano circondato e le focacce, e alla Pasticceria Colomba
del Colle, in via Falconio 1, 334/803.47.12, è aperta dai monti della Majella. Gizzi (corso Roma 56, 0864/64.12.16), dove
tutti i giorni dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 19. Dal paese invece si acquistare le pizzelle alla cannella, i taralli
può intraprendere al mosto d’uva, i bocconotti al cioccolato,
il cammino verso il le “ferratelle” (dolce tipico abruzzese),
Percorsi panoramici nella natura monte Calvario (1.743 le marmellate e i liquori a base di erbe
metri), raggiungendo e radici, come la genziana e il ginepro.
A 7 chilometri da il picchio dalmatino, la quota 1.525 metri,
Pescocostanzo, il lupo, l’orso e il gatto in vista dell’altopiano,
si estende per 550 selvatico. Il bosco è del monte Pratello e
ettari il Bosco di frequentato in inverno dei boschi Schiapparo
Sant’Antonio, una per gli anelli di sci di e Paradiso; poi si
riserva che è parte fondo e per i sentieri prosegue lungo uno
integrante del Parco che si prestano alle sterrato che offre ampie
Nazionale della ciaspolate. Ma nella viste sul paesaggio.
Majella (Sulmona, via bella stagione lo si può Per i più esperti c’è la
Badia 28, 0864/257.01; scoprire con passeggiate traversata (circa 7 ore di
www.parcomajella.it). a piedi, in bicicletta cammino) del pianoro
L’area custodisce faggi o a cavallo. Per carsico del Quarto
antichissimi, alcuni di chi ama cavalcare, di Santa Chiara, in
dimensioni enormi, il Maneggio Equisef località Inghiottitoio.
aceri e pini selvatici, Bosco di Sant’Antonio Info: Ama Trekking
e ospita pregevoli (Pescocostanzo, (Pescocostanzo, via
specie animali, come via Minucia km Minucia, 347/892.52.44
Ferratelle
il picchio dorsobianco, 10,900, 0864/671.36- e 328/573.81.82).
104 Bell’Italia
Da Paolino
info
Comune di Pescocostanzo, piazza
Municipio 1, 0864/64.00.03;
www.comune.pescocostanzo.aq.it
Bell’Italia 105
il weekend CASTELLI ROMANI
DOLCE VITA
SUI COLLI
FUORIPORTA
Terra di nobili villeggiature e classiche
gite, i Castelli Romani incantano per la
magnificenza delle dimore storiche
e la dolcezza dei paesaggi, tra laghi vulcanici
e borghi in collina. Tanti scorci da gustare
in un fine settimana di scoperte, insieme ai vini
tradizionali e ai sentieri del Parco Regionale
Bell’Italia 109
il weekend CASTELLI ROMANI
FRASCATI: PASSEGGIATA
IN UN GIARDINO DI DELIZIE
I Castelli, la campagna romana più ele-
gante, sono meta di una delle gite fuori-
porta più tradizionali per gli abitanti
dell’Urbe, con un significativo incremen-
to anche dei turisti stranieri che scelgono
di soggiornare qui nella tranquillità, e
godendo del clima fresco – i borghi si
trovano tra i 300 e i 700 metri di quo-
ta, con la punta massima di Rocca di
Papa (956 metri) – per poi magari pas-
sare le giornate a visitare Roma. Ma per
cogliere l’anima più profonda della zona,
senza trascurare gli aspetti ambientali e
le mete archeologiche, ci vuole almeno
un fine settimana.
Si comincia con la visita di Frascati, “ere-
de” dell’antica città di Tuscolo, dove tra
le sontuose residenze patrizie tardo-rina-
scimentali e barocche brilla la scenogra-
fica villa Aldobrandini, perfetta sintesi di
architettura manierista che accoglie con
un elegante abbraccio. La grande esedra
del teatro delle Acque, sul retro della vil-
la, fa rivivere i fasti di un’epoca, anche se
i complessi sistemi idraulici non sono più
in funzione; sempre sul retro s’intravede
dal cancello il giardino segreto all’italia-
na. Girando intorno alla villa si raggiun-
ge il belvedere con una bella prospettiva
Bell’Italia 111
il weekend CASTELLI ROMANI
112 Bell’Italia
mentale con i resti di Tusculum, urbe la- re regalate ai monaci basiliani dal conte Castelli, gli ameni scorci dei laghi vulca-
tina precedente a Roma. Qui si visitano di Tuscolo. L’aspetto odierno è quello di nici. Il lago Albano, circondato da una
gli edifici del Foro e il teatro romano un grande complesso ecclesiastico forti- conca boscosa, copre due piccoli crateri
(75 avanti Cristo), che d’estate ospita at- ficato: suggestivo l’ingresso nel parco secondari; vi si affaccia, sulla sponda
tività culturali. Il momento più magico del monastero, protetto da una cinta di occidentale, Castel Gandolfo, famosa
per la visita è il crepuscolo: lo sguardo mura merlate voluta dal cardinale Giu- residenza estiva dei pontefici. Il lago
dalla Croce di Tuscolo spazia su tutti i liano della Rovere, che poi divenne pa- di Nemi, più piccolo (meno di un terzo
Castelli, Roma e il litorale romano. pa Giulio II, nel 1482. di superficie rispetto al “gemello”), è do-
Scendendo lungo la tortuosa via del- minato dal borgo omonimo, famoso per
la Molara, che taglia pinete e boschi, L’INCANTO DI ALBANO E NEMI, le colture di fragole e fiori. A metà strada
si arriva a Grottaferrata, che deve la I DUE LAGHI “GEMELLI” tra i due, Ariccia, l’antica Aricia romana,
sua origine alla fondazione della mille- Alle dimore storiche e alle colline della offre l’ultima imponente scenografia ba-
naria abbazia di San Nilo (1004), di rito vitivinicoltura tradizionale si accompa- rocca con piazza della Repubblica, dise-
cattolico greco-bizantino, eretta sulle ter- gnano, nel settore sud-occidentale dei gnata da Gian Lorenzo Bernini.
Bell’Italia 113
il weekend CASTELLI ROMANI
Testi Ornella D’Alessio - Fotografie Massimo Ripani
Dove pernottare
Park Hotel Villa Grazioli ★★★★ (Grottaferrata,
via Umberto Pavoni 19, 06/94.54.00).
Lussuosa dimora fatta costruire dal cardinale
Antonio Carafa (1580), conserva l’originaria
cappella e diversi ambienti affrescati, tra
cui la galleria dipinta da Giovanni Paolo Pannini
(1737) al primo piano. Doppia da 95 €.
Hotel Colonna ★★★S (Frascati, piazza
del Gesù 12, 06/94.01.80.88). Costruito
sulle fondamenta di un palazzo del ’300,
bombardato durante l’ultima guerra, ha
ospitato varie attività finché nel 2000 Giulio
Cavassini l’ha trasformato in un albergo
di 20 camere. Doppia con colazione da 85 €.
Locanda Specchio di Diana (Nemi,
corso Vittorio Emanuele 13, 06/936.88.05).
Nato nel 2012, offre sette suite, una diversa
dall’altra, dislocate in altrettanti antichi edifici
del borgo. Doppia con colazione da 70 €.
Per la cena
La Taverna dello Spuntino (Grottaferrata,
via Cicerone 20, 06/94.31.59.85). Dagli anni
Sessanta, una rinomata buona sosta, tra
prosciutti, peperoncini e tegami appesi alle
pareti. Si gustano paste tirate a mano e ravioli
come li facevano le nonne. Conto 50 €.
La Vecchia Frasca (Frascati, via don
Buttarelli 12, 06/94.01.70.45). Tipica trattoria
Frascati Doc dei Castelli: nel menu, fettuccine con carciofi
e guanciale e tagliata all’aceto balsamico con
le puntarelle alla romana. Conto 25 €.
Arte e Vino (Castel Gandolfo, corso della
Repubblica 49, 06/936.02.02). Curiose le sale
a tema, tra cui quella degli orologi, con oltre
un centinaio di pezzi, e quella di Pinocchio.
Il menu è tipico locale, con un’attenta ricerca
delle materie prime di stagione. Conto 25 €.
Osteria l’Aricciarola (Ariccia, via Borgo San
Rocco 9, 06/933.41.03). La specialità imperdibile
qui è la porchetta d’Ariccia, autentica
“gloria” locale, ma non manca una vasta
scelta di primi e ottimi antipasti. Conto 20 €.
Hotel Colonna
COME ARRIVARE
In auto: Frascati (Roma),
centro principale
dei Castelli Romani,
si raggiunge con
l’autostrada A1 dir,
uscita Monte Porzio
Catone. In treno: stazione
di Frascati, collegata
a Roma Termini (circa
30 minuti). In aereo:
aeroporto di Roma
Ciampino, a 8 km.
In camper: area sosta
ad Albano Laziale,
piazza Guerrucci,
06/93.29.51 (Comune).
SABATO MATTINA
Giardini e dolcezze da forno
sabato,
A Frascati piazza Marconi è un balcone indirizzi
panoramico sul parco di villa Aldobrandini
Villa Aldobrandini,
(1598-1602), con il teatro delle Acque di Carlo Frascati, via Cardinal
Maderno: per visitare il giardino bisogna però Massaia 18,
anticipare la gita ai Castelli al venerdì. Per la 06/942.25.60. Orario:
perfetta integrazione tra il verde e le architetture giardini aperti
lunedì-venerdì 9-17;
è una delizia anche il parco di villa Torlonia.
ingresso gratuito.
Da vedere la ricca facciata (1698-1700) della Villa Torlonia, Frascati,
cattedrale e la chiesa del Gesù, che all’interno viale Annibal Caro.
regala l’effetto illusionistico della finta cupola. Orario: parco
Lungo la via dell’Olmo si arriva a piazza del sempre aperto.
Forno Ceralli
Cattedrale di San Pietro,
Mercato, con i chioschetti per la porchetta e Frascati, piazza San
la Pasticceria Purificato, dove acquistare le Pietro, 06/942.02.38.
“pupazze” a tre seni (classico dolce frascatano), Un brindisi alla storia Orario: 8-12 e 16-19.
mentre il miglior pane si trova al Forno Ceralli. Due tra i migliori vini del Lazio, il Frascati Doc Chiesa del Gesù, Frascati,
piazza del Gesù,
Anche per il panorama, vale la pena raggiungere e il Marino Doc, provengono dai Colli Albani,
06/69.70.01. Orario:
poi il Parco Archeologico di Tuscolo. dove la produzione vitivinicola risale ai tempi 7-12,30 e 16-19.
degli antichi Romani. Qui dominano le uve Pasticceria Purificato,
SABATO POMERIGGIO di Malvasia e Trebbiano, che danno bianchi Frascati, piazza
Tra archeologia e tradizioni secchi e amabili. Un primo approccio si Mercato 4, 06/94.01.01.89
Forno Ceralli, Frascati,
Uscendo verso Monte Porzio Catone si incontra può avere alla Cantina Da Santino (Frascati, piazza Bambocci 15,
il complesso del Barco Borghese, con un via Pietro Campana 27, 06/94.29.81.10), 06/942.04.39.
percorso sotterraneo in quello che forse era la tradizionale “fraschetta” (una delle poche Parco Archeologica di
il basamento di un edificio del I secolo. Alla rimaste) dove l’avventore porta il cibo Tuscolo, Monte Porzio
Catone, 391/422.50.48.
stessa altezza, un viale di cipressi sale a villa e il vino lo fornisce l’oste. Lunga tradizione
Visite guidate
Mondragone, storica residenza papale dove enologica anche all’Azienda Agricola Villa domenica 10-13 e
Gregorio XIII sancì la riforma del calendario Simone (Frascati, via Frascati Colonna 29, dalle 15 al tramonto,
(1582). Ci si sposta poi nel borgo: in diverse sedi 06/944.97.17), che produce e vende al minuto ogni ora e mezza;
si snoda il Museo Diffuso del Vino, dove sono Frascati Doc, Frascati Superiore Docg da maggio aperta
anche al sabato; 3 €.
esposte le memorie della vitivinicoltura locale. e Cannellino di Frascati Docg. Di particolare Barco Borghese, Monte
Il Museo della Città narra invece la storia pregio il Vigneto Filonardi, dedicato a una Porzio Catone, via
del luogo. Ultima tappa è l’abbazia di San nobile famiglia di patrizi romani, uno dei pochi Frascati 62. Aperto
Nilo (1004), a Grottaferrata. La basilica di cru della zona dei Castelli; aperta lunedì- nei fine settimana
con visite guidate
Santa Maria ha un campanile a cinque ordini sabato 8-18; visite guidate su prenotazione;
su prenotazione alle
di trifore e un criptoportico di origine romana. da 5 €. Ultima tappa all’Azienda Agricola 11,30-16-18; 6,50 €
Antiche Terre Tuscolane (Frascati, via di (il biglietto vale per un
Colonna 25, 348/912.20.06), dove dal 2010 ingresso al Museo
da non perdere collaborano quattro famiglie di produttori. del Vino o della Città).
Museo Diffuso del Vino,
Tra le etichette spicca il Cannellino di Frascati Monte Porzio Catone, via
1. La vista dal parco di Tuscolo Docg, al top nelle classifiche dei migliori vini Vittorio Emanuele II 22.
2. La porchetta di Ariccia dolci d’Italia; visita e degustazione di tre vini, Museo della Città, Monte
3. La passeggiata nel borgo di Nemi su prenotazione, tutti i giorni alle 11,30; 20 €. Porzio Catone, via
Simone Pomardi 1.
Orario: entrambi aperti
venerdì-domenica 9-13
Panorama dalla zona del Tuscolo La Taverna dello Spuntino e 15-19; ingresso a un
museo: 2,50 €; ingresso
a due musei: 4 €.
Info per il Barco e i due
musei: 320/787.18.31.
Villa Mondragone,
Monte Porzio Catone,
via Frascati 51,
06/940.19.41. Orario:
sabato 14,30-18
e domenica 8-19;
solo visite su
prenotazione; 5 €.
Abbazia di San Nilo,
Grottaferrata, corso
del Popolo 128. Visite
gratuite (340/961.97.36)
sabato-domenica ore 16,
da maggio ore 17.
Bell’Italia 115
il weekend CASTELLI ROMANI
DOMENICA POMERIGGIO
Nemi: lo shopping vista lago
Una passeggiata nel borgo di Nemi, celebre
per le fragole dolcissime – in vendita nel
Mercatino della Frutta di Paola Bottacchiari –
è quasi d’obbligo per chi fa una gita ai
Castelli. Nelle botteghe, tante possibilità per
gli acquisti: la Bottega degli Aromi propone
candele e oggetti per la casa, mentre per
l’enogastronomia conviene puntare su Fantasie
Mediterranee o sul Salumificio Castelli.
Da non mancare il periplo del lago di Nemi,
dove si visita il Museo delle Navi Romane.
Un tempo ospitava gli scafi di due navi
dell’imperatore Caligola, distrutte in un incendio
nel 1944. Il museo è diviso in due sezioni: in
una si vedono le riproduzioni in miniatura delle
imbarcazioni, nell’altra reperti dell’età del Bronzo
e testimonianze di età Repubblicana e Imperiale.
IN ALTERNATIVA
A piedi e in bici nel Parco
Il Parco Regionale dei Castelli Romani (www.
Lago Albano parcocastelliromani.it) offre, per un’alternativa
all’aria aperta, una rete sentieristica e diversi
percorsi bike. La prima scelta può essere il
domenica, indirizzi periplo del lago Albano, con partenza e arrivo
vicino a Castel Gandolfo: una facile escursione di
Villa Falconieri, Frascati, viale su prenotazione: 388/363.65.02. circa 10 chilometri per 2 ore e mezza di cammino;
Borromini 5, 06/668.90.34. Mercatino della Frutta, Nemi, corso
Orari: domenica 10-13; prima Vittorio Emanuele 33, 331/637.17.46. il dislivello è di soli 50 metri. La stessa uscita è
domenica del mese 15,30-18. Bottega degli Aromi, Nemi, corso praticabile su due ruote, lungo un percorso
Palazzo Chigi, Ariccia, piazza Vittorio Emanuele 3, 339/476.82.24. metà sterrato e metà in asfalto. In bici il riferimento
di Corte 14, 06/933.00.53. Orari: Fantasie Mediterranee, Nemi, è Bio & Bike (347/671.44.24; www.bioebike.
Parco, sabato-domenica 10-13,30 piazza Umberto I 6, 06/936.85.30.
com), che ha sede vicino a Nemi: offre uscite di
e 15,30-19, 4 €. Piano nobile, Salumificio Castelli, Nemi, corso
visite sabato-domenica 10,30- Vittorio Emanuele 38, 06/936.86.76. mezza giornata, con noleggio bici, da 35 € a
11,30-12,30-16-17-18-19, 8 €. Museo delle Navi Romane, Nemi, persona per un minimo di 4 persone. Si va dai
Stanze del Cardinale, sabato- 06/939.80.40; aperto 9-19; 3 €. percorsi nei pratoni del Vivaro alle impegnative
domenica 10-13,30 e 15,30-19, 6 €. ascese (25-30 km) verso il monte Artemisio
Museo del Barocco, martedì-
domenica 10-13,30 e 15,30-18, 6 €. info (812 metri) e il monte Cavo (950 metri), sopra
Rocca di Papa; in quest’ultimo itinerario si
Locanda Martorelli, Ariccia, Frascati Point, 06/94.18.44.06;
piazza di Corte 4. Visite guidate www.visitcastelliromani.it attraversa l’acciottolato romano della Via Sacra.
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di Albano Marcarini
LA CALDA FAVIGNANA
DI TUFO E DI MARE
La più grande delle isole Egadi è l’ideale per un giro in bicicletta
adatto a tutti, tra spiagge e antiche cave della piana orientale
Bell’Italia 121
Sentieri d’Italia
dalla cattura alla messa in scatola. Lo dell’isola. Al primo bivio si tiene a sini-
stabilimento, visibile dal molo, è oggi stra, in lieve ascesa. Sulla destra si gode
un esempio di archeologia industriale. una vista della Montagna Grossa con il
Il palazzo Florio, nel paese, si presenta diruto forte Santa Caterina, già prigio-
nel suo stile eclettico, uscito dai dise- ne borbonica. Si avvicina il bar Capo
gni di Giuseppe Damiani Almeyda, Cavallo e, al successivo “stop”, vicino
l’architetto del Politeama di Palermo. all’Hotel delle Cave, si tiene a sinistra,
Vi soggiornava la famiglia durante la sempre in lieve salita. Sulla sinistra si
stagione della mattanza. passa a Scaro Cavallo, una profonda
Ci si infila ora nell’angusta via Mazzini cava di tufo. A precipizio sul mare si
per raggiungere piazza Madrice. Si esce, trovano gli scivoli che si utilizzavano cinando cala Rossa, a cui si accede con
passando a fianco della chiesa, lungo via per caricare i blocchi di tufo sulle navi un sentiero. È il gioiello naturale dell’i-
Cristoforo Colombo, per raggiungere il da carico. Il tufo di Favignana si com- sola: un’ampia falce di roccia che fa da
lungomare Duilio. Non appena il lun- merciava in Sicilia e nel Nord Africa. I cornice all’azzurro del mare chiazzato
gomare lascia la costa, si piega a sini- geologi chiamano questa pietra tenera, da alghe scure. Sullo sfondo, l’isola di
stra, su una strada sterrata (via San facilmente lavorabile, “calcare di Pa- Levanzo. Intorno alla cala si nasconde
Giovanni), fra bassi muretti a secco. lermo”, quasi per intero composta da un intrico di gallerie e antri oscuri dove
Si torna su asfalto in prossimità del ci- resti fossili di animali. Si scorgono le generazioni di isolani hanno lavorato
mitero di Favignana, che si aggira verso gallerie nelle quali si operava lo scavo come cavatori.
sinistra, tornando lungo costa vicino a e il taglio della pietra. Dopo la visita alla cala, si continua oltre
cala San Nicola, una quieta rada mari- per riallacciarsi su uno stradello lungo
na, utilizzata come scalo marittimo dai LA “FALCE” DI CALA ROSSA costa, sotto punta Vituzzo. Il sentiero
Fenici e dai Romani. Del porto antico CON VISTA SU LEVANZO corre lungo la scogliera e in qual-
restano tracce dentro una grotticella Giunti al bivio al culmine della salitel- che punto è bene scendere di sella
sulla spiaggia. la, si seguono a sinistra le indicazioni e continuare bici alla mano. A 7,2
Si prosegue lungo la costa, fra scogliere per cala Rossa. Si procede su una pista chilometri da Favignana ecco il faro
che si protendono nel blu, e si arriva fi- sabbiosa fra campi spogli, delimitati di punta Marsala, posto su una delle
no a uno spiazzo aperto sul mare. Qui si da muri a secco. Dopo 4,5 chilometri due punte meridionali dell’isola (l’al-
lascia la costa e si segue la strada, sem- dalla partenza, a un ennesimo bivio si tra è punta Fanfalo). Fu innalzato nel
pre asfaltata, che punta verso l’interno mantiene la direzione di sinistra avvi- 1856 e si compone di una torre cilin-
122 Bell’Italia
come
dove
quando
Qui a sinistra: il faro
di punta Marsala,
eretto nel 1856 nella
parte meridionale
dell’isola. A destra:
la terrazza dell’Albergo
Ristorante Egadi,
affacciata sul mare.
Alberghi e ristoranti
Bell’Italia 123
CIBO & PAESAGGIO ROCCALBEGNA (Grosseto)
124 Bell’Italia
come
dove
quando
ROCCALBEGNA
(Grosseto)
Biscotti di Roccalbegna
Toscana da gustare
tra pici e peposo
Nel piatto le genuine specialità di quest’angolo della
regione: zuppa arcidossina, pappa al pomodoro, crostini
Bell’Italia 125
I PIACERI di aprile
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MILANO E FIRENZE
Bell’Italia 127
CAMERA CON VISTA
Testi di Lara Leovino
128 Bell’Italia
sociazione Dimore Storiche Italiane, è fi- gusto con mobili d’epoca, testiere in ferro ne ha preservato le caratteristiche origina-
nalmente aperto al pubblico. Le visite gui- battuto e pavimenti in cotto. Il punto di li, dai pavimenti alle finestre verniciate
date, tenute talvolta dal patron Giacomo, forza è la vista che entra dalle finestre con d’azzurro per tenere lontane le mosche. A
mostrano ambienti di fascino: la sala degli l’incanto di campi verdissimi, morbide col- tavola si gustano i piatti del territorio rivi-
Stemmi, quella degli Specchi o la cucina line e fitti boschi. Il borgo e il castello sono sitati, alleggeriti e caratterizzati da prodot-
con la stufa antica di cent’anni. Ogni stan- al centro di un paesaggio rurale ancora ti di stagione. Nelle sale sono custoditi
za svela storie e leggende. Si scoprono così intatto, orlato nelle giornate terse dal anche antichi attrezzi per lavorare il
l’infelice amore fra Isabella da Bardi, detta profilo delle Alpi. Immersi in questo con- formaggio. Ovunque, poi, si scorgono
l’Angelo di Tabiano, e Riccardo d’Orange testo ci sono i quattro casali, trasformati in le foto della famiglia Corazza, dall’800
e poi gli intrighi di corte dei Pallavicino, ville con giardino e piscina, ideali per sog- a oggi. Cinque generazioni e un punto
signori del castello dall’XI secolo. giorni di più famiglie o gruppi di amici. fermo: il Castello di Tabiano.
Il complesso dispone anche di un piccolo
CAMERE, CASALI E RISTORANTE centro benessere e di due piscine. Da In alto, da sinistra: benessere. Sotto,
Il XXI secolo ha trasformato il borgo me- quest’anno si può dormire al castello in tre scorcio di una stanza da sinistra: una delle
dievale in un hotel diffuso con suite, stanze suite esclusive al piano nobile, con soffitti nella torre di guardia; camere nelle case
veduta del complesso padronali del borgo;
e appartamenti. Ambienti country-chic affrescati, ampi camini e preziosi tessuti. con il castello e la corte di un casale;
ricavati nelle case padronali in pietra e nel- Infine c’è il ristorante che sorge nella vec- il borgo; la piscina una suite al piano
la torre di guardia del XIII secolo. Arredi di chia latteria e caseificio: la ristrutturazione vicino al centro nobile del castello.
info
Relais de Charme Antico Borgo
di Tabiano Castello, via Tabiano
Castello 4, Tabiano Castello
(Parma); 0524/88.11.68;
www.tabianocastello.com
www.adsi.it
Camere: 43 nel borgo, 4 casali,
3 suite al castello.
Prezzi: nelle camere del borgo
doppia con colazione da 99 a 200
€. Casali (da 10 a 16 persone)
da 1.200 € per il weekend. Suite
al castello, prezzi su richiesta.
Visita guidata al castello: 8 €.
Servizi: ristorante (da 30 a 40 €),
centro benessere, 2 piscine.
Chiuso dal 7 gennaio al 2 marzo.
HOTEL
Testi di Lara Leovino
info
Grand Hotel La Favorita,
via Tasso 61, Sorrento (Napoli),
081/878.20.31; www.hotellafavorita.com
Camere: 85 di diversa tipologia.
Prezzi: doppia con colazione da 299 €.
Servizi: terrazza, giardino, piscina, bar,
In alto: la piscina del Grand Hotel La Favorita. Sopra a destra: due camere 2 ristoranti (prezzi da 40 a 60 €), area
declinate nei colori del blu e del verde. Qui sopra: la raffinata e ariosa hall. gym. Apertura: dal 15 marzo al 6 gennaio.
130 Bell’Italia
BENESSERE
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info
Dominio Mare Resort & Spa
via XXV Aprile 64, Bergeggi (Savona),
019/257.04.00, 019/257.02.00;
www.dominiomarebergeggi.it
Alloggi: 50 soluzioni abitative fra monolocali,
bilocali e trilocali; prezzi in bilocale da 113
a 130 € per due persone.
Orari spa: fino al 30/4 tutti i giorni 10-20,
mercoledì chiuso; dall’1/5 al 30/9 tutti i giorni
8-20. Prezzi spa: 3 ore 35 €, 5 ore 50 €,
giornata intera 65 € con pranzo. Solarium,
piscina esterna più sdraio: 25 €.
Chiuso 15 giorni a novembre e a gennaio.
Bell’Italia 131
PIACERI
In questa foto:
le grandi botti
delle storiche
Cantine Oddero.
A destra: i portici
di via Vittorio
Emanuele, a
Cherasco, con
l’insegna della
Pasticceria
Barbero. In basso:
i golosi baci
di Cherasco.
Cherasco, sapori
del Piemonte di una volta
A cura di Auretta Monesi Foto di Franco Cogoli
C
herasco, nel Cuneese, alla confluenza
BRA Giolito Formaggi | tra la Stura di Demonte e il Tanaro,
CHERASCO L’Enoteca è attorniata dalle Langhe e vicina
Palazzo Mentone, al Roero, territori sacri per l’enologia
l’Osteria La Torre, e la gastronomia del nostro
i baci della Pasticceria Paese, connotati da sapori unici e speciali.
Barbero, la Lumacheria Un territorio da godere, anche per la bellezza
Italiana, l’Albero del di borghi e colline, dove alle viti si alternano
Gusto, la Macelleria ordinati noccioleti. Il centro storico,
Graziano, la Locanda appollaiato su un colle, è un gioiello di
del Prof e il Ristorante razionalità ed eleganza, organizzato intorno
Il Teatro dell’Hotel al cardo e al decumano. La corte dei Savoia
Somaschi | VERDUNO vi si rifugiava ogni volta che Torino era cinta
Il Ristorante Real d’assedio. Tra portici, ampie piazze, residenze
Castello di Verduno nobiliari dagli interni fastosi e giardini segreti
| LA MORRA La Dimora si nascondono botteghe d’antan, dalle
di Campagna insegne e dagli interni di sapore sabaudo,
Bricco dei Cogni dove fare scorta delle specialità del posto:
e i Poderi e Cantine vini d’eccellenza, le lumache in tante versioni,
Oddero | RODDINO i golosi baci di cioccolata, la torta di
Il Forno del Buon Pane nocciole, la salsiccia di Cherasco, il Barolo
Mantoetto Docg e i formaggi langaroli.
Come in un’elegante Torino in miniatura.
132 Bell’Italia
BRA Per i visitatori c’è anche un piccolo delle Langhe e spumanti dell’Alta
Dal Maccagno al Seirass, museo dedicato all’arte casearia, Langa e altre zone limitrofe.
l’universo caseario dei Giolito che raccoglie attrezzi antichi legati Nell’enoteca, il Barolo Mantoetto
La famiglia Giolito si occupa da sempre alla caseificazione di un tempo. 2012 si acquista per 20 €.
di formaggi: li sceglie, li affina
e li stagiona. Nel bel negozio di Bra, CHERASCO L’osteria dei piatti dimenticati
che grazie alla manifestazione Cheese Un Barolo di nicchia Piccolo locale moderno dai colori chiari,
è diventata la piccola capitale italiana Di tutta l’area vitivinicola ammessa regno dello chef Marco Falco e della
del formaggio, ne schiera tanti e alla produzione di Barolo Docg, sua piccola brigata, l’Osteria La Torre
alcuni rarissimi, con prevalenza di caci solo un piccolo “fazzoletto” di meno è una certezza di ottimo pranzo o cena.
cuneesi e piemontesi, ma non di tre ettari di terreno rappresenta Molto richiesti gli gnocchi al Castelmagno
solo. Fiorenzo Giolito va in cerca il cru San Bartolomeo da cui nasce e alcuni piatti un po’ dimenticati ma
di formaggi di nicchia, rari per davvero. il Barolo Mantoetto, seimila bottiglie piemontesissimi, come la finanziera
Così da lui è possibile rintracciare e cinquecento magnum all’anno di uno e il rognone al verde e fondo bruno,
il Maccagno biellese, con tanto di strepitoso vino di nicchia. Unico Barolo o la trippa. Vanno molto forte anche
“medaglia” come Presidio Slow Food, di Cherasco, lo si deve alla Cantina del le lumache: al verde, preparate con
il caprino rosso, il Rhu caprino al marchese Umberto Fracassi, proprietario un’emulsione di erbe da cui Falco estrae
tartufo, il Diaulot di Marene, il Badagu anche di uno dei più bei palazzi la clorofilla, o impanate e fritte con
erborinato di capra, il Murianengo degli della cittadina. Nella sede dell’Enoteca anelli di cipolla, o ancora ricoperte
alpeggi del Moncenisio, tre versioni del Palazzo Mentone, allestita nel di pasta di gnocchi e servite con ragù,
Bra (duro, piccante e tenero), il Seirass centralissimo storico edificio e diretta da sempre di lumache. Chiusura con un
(la ricotta piemontese) e la robiola di Fabrizio Stecca, troviamo il Mantoetto e vasto assortimento di formaggi e torta
Roccaverano, in un elenco lunghissimo. altre bottiglie di pregio dell’area, tutti vini di nocciole e zabaione; conto 40 €.
Bell’Italia 133
Cherasco
1. Bottiglie in degustazione
all’Enoteca Palazzo
Mentone, nel centro
di Cherasco. 2. Scorcio
di via Vittorio Emanuele al
crepuscolo, aperta dall’arco
del Belvedere (1647),
uno dei simboli della città.
3. Il vasto assortimento
di formaggi da Giolito,
il negozio che ospita
2 anche un piccolo museo
dedicato all’arte casearia.
4. Alcuni “pezzi” pregiati
della Lumacheria Italiana.
5. Tartufi, baci di Cherasco
e praline alla Pasticceria
Barbero. 6. Forma di Saras
del fen, Presidio Slow Food.
7. Il chiostro del monastero
dei Somaschi con la chiesa
di Nostra Signora del Popolo.
3
5
4
134 Bell’Italia
Baci di cioccolato preparazioni gastronomiche, solo da “scippata” da Cherasco. L’origine
alla Pasticceria Barbero scaldare: trifolate, alla boscaiola, di questo insaccato risale ai tempi in cui,
Dentro una scatola marrone di cartone al sugo di campagna, con speck in questi due centri, vivevano comunità
che imita la pelle di coccodrillo, e spinaci, alla romana, alla Borgogna, ebraiche che proibivano l’uso del maiale.
con scritte dorate in antichi caratteri Ci sono anche il paté e il bianco caviale Per ovviare al divieto, a Bra venne creata
ottocenteschi: i baci Barbero si di lumache: per tutti i gusti. Non manca una salsiccia di bovino, con qualche
presentano così fin dal 1881, quando la linea di bellezza di creme e lozioni piccola aggiunta. A Cherasco al macinato
Marco Barbero inaugurò questa alla spuma di lumaca, rigenerante. di carne si aggiunge il Barolo,
pasticceria, che pare “strappata” ai che la rende davvero inconfondibile:
portici di Torino. Gli arredi, coevi alla Tante cose buone a questo punto le salsicce sono ben
fondazione, sfoggiano vetrinette colme sotto l’Albero del Gusto diverse l’una dall’altra, e non dovrebbe
di pasticcini, pralinerie, confetti classici Metà della vita cheraschese si svolge esserci più motivo di contesa.
e con variazioni sul tema, biscotteria. sotto ai portici di via Vittorio Emanuele. La Macelleria Graziano produce
I baci di Cherasco, vanto della casa, Una delle vetrine è quella dell’Albero la salsiccia cheraschese da consumare
imitati ma mai superati, sono fatti del Gusto di Mariella Chiappella, cruda, ma è ammessa anche la versione
con cioccolata fondente e frammenti con una raffinata scelta di formaggi locali spadellata; costo 15 € al chilo.
di nocciole e costano 44 € al chilo. A in bella mostra, provenienti da piccoli
ruota seguono le damine, cioè nocciole produttori. Da citare la tuma d’fè, cioè di Gnocchi e tajarin
tostate ricoperte di meringa, i gianduiotti capra, il braciuck stagionato in vinacce alla Locanda del Prof
e la crema al gianduia. Non potevano di Barbera, la robiola di Roccaverano, Tino Ferrondi insegnava ma aveva
mancare, nella città della lumaca, le l’erborinato e cilindrico Blu Bottera, in testa il progetto di un ristorante,
lumachine di cioccolata, seguite dalla il testun, il Bra “riposato” nel fieno da aprire nei locali che erano stati
torta Savoia, tanto per non smentire e la crema di bruz o bruss da spalmare. il laboratorio di fabbro del padre.
da che parte batte il cuore cittadino. Mariella ha poi selezionato vasetti Il figlio Umberto approvò l’idea e andò
di cugnà, la confettura di frutta e spezie ad apprendere l’arte nelle cucine
Le lumache al naturale: tipica delle Langhe, crema di tartufo di ristoranti eccelsi come il Louis XV
il sapore corre veloce e verdure sott’olio, tra le quali il dolce dell’Hotel de Paris a Montecarlo, feudo
L’idea di allevare lumache è abbastanza porro di Cervere. Poi la pasta: tajarin di Alain Ducasse. Ma il suo menu, alla
recente, ma a dispetto delle loro abitudini al tartufo, al porro e agli spinaci. E pane Locanda del Prof, non mette davvero
qui hanno avuto un successo molto fresco, di farine bio, cotto a legna. in soggezione: i piatti sono quelli
veloce. Consolidata con manifestazioni della tradizione piemontese, appena
e iniziative, l’attività di elicicoltura è Una salsiccia divisa a metà reinterpretati. Le lumache – ai porri,
oggi portata avanti da Simone Sampò, Le diatribe sulla “paternità” dei prodotti su vellutata di zucca – non mancano,
che crede nelle potenzialità del gustoso enogastronomici sono sempre accese. secondo l’uso della zona. Poi gli gnocchi
invertebrato. La Lumacheria Italiana Il motivo del contendere qui è l’origine di patate di montagna al Raschera
alleva chiocciole con mangimi naturali della ricetta della salsiccia di giovane e i tajarin con salsiccia di Cherasco al
e le vende surgelate o pronte in varie bovino di Bra, che sarebbe stata Barolo. E ancora: vitello al sale con salsa
7
Bell’Italia 135
Cherasco
2
3
4
136 Bell’Italia
tonnata, scaloppa di foie gras con LA MORRA Indirizzi
mela grigia, gli asparagi del Roero avvolti Una calda accoglienza
nel prosciutto crudo o impanati e fritti, nella “casa dei nonni” BRA
cardi con fonduta e tartufo nero. Bricco dei Cogni è la casa dei nonni che
Giolito Formaggi, via Monte Grappa 6,
Un’altra specialità sono le rane, fritte, i Bollano (Claudia e Livio) hanno rimesso 0172/41.29.20; www.giolitocheese.it
in salsa di pomodoro per i tortiglioni, a nuovo senza esagerare, arredandola
o in carpione con salvia, aceto e vino con mobili d’epoca piemontesi, francesi CHERASCO
bianco; menu tradizionale da 39 €. e inglesi, per creare ambienti di stile Enoteca Palazzo Mentone,
e ad alto tasso di accoglienza. Camini, via Vittorio Emanuele 120, 0172/48.99.52
L’ex teatro dove va in scena collezioni di stampe, oggettistica
Osteria La Torre,
la cucina piemontese di tono: ogni dettaglio è studiato per via dell’Ospedale 22, 0172/48.84.58;
L’edificio ospitava il collegio dei padri il piacere degli ospiti, insieme a tante www.osterialatorre-cherasco.it
Somaschi, attiguo alla grandiosa chiesa attenzioni gentili e musica classica soft. Pasticceria Barbero,
di Nostra Signora del Popolo (1693- La colazione si fa nella sala circondata via Vittorio Emanuele 74, 0172/48.83.73
1702), dalla cupola imponente. Oggi dal verde, ai tavolini rotondi ottocenteschi,
Lumacheria Italiana,
è la casa di un albergo 4 stelle lusso con prodotti locali e marmellate fatte corso Luigi Einaudi 40, 0172/48.93.82;
e del Ristorante Il Teatro, sistemato in in casa. Le camere spalancano le www.lumacheriaitaliana.com
quello che era il teatrino del complesso. finestre sulle colline, in vista del paese
L’Albero del Gusto,
Scenografico come altri ambienti e lo e del castello di Verduno, e l’ansia via Vittorio Emanuele 56a, 331/499.27.39
scalone d’accesso, ricco di affreschi, metropolitana svanisce; doppia da 120 €.
Macelleria Graziano,
il ristorante è elegante e la sua linea
via della Pace 3, 0177/48.70.70
gastronomica è stata da poco rinnovata Poderi e Cantine Oddero:
Locanda del Prof, frazione Roreto,
da Davide Odore, chef del castello una storia di famiglia
via Bra 33, 0172/49.51.36
di Guarene. Il menu è d’impronta Ci ha pensato l’avo Giacomo Oddero
schiettamente piemontese, con nel 1868 a dare la svolta al vino prodotto Ristorante Il Teatro dell’Hotel
Somaschi, via Nostra Signora
ravioli ripieni di fonduta e formaggio nelle vigne di famiglia, iniziandone
del Popolo 9, 0172/48.84.82;
Bra, vitello e peperoni, acciughe l’imbottigliamento e la vendita. Oggi da
www.monasterocherasco.it
ripiene alla mugnaia condite agli Poderi e Cantine Oddero si lavorano
agrumi, il bunet e la torte alla nocciola 35 ettari a vigneto e cinque a nocciole. VERDUNO
classica con cugnà (mostarda); L’azienda è orchestrata dal carismatico Ristorante Real Castello di Verduno,
per tre portate, conto da 50 €. Giacomo Oddero e segue l’indirizzo che piazza Canonico don Pietro Borgna 9,
le dà Maria Cristina Oddero, enologa 0172/47.01.25
VERDUNO e appassionata del suo mestiere.
Per pranzo, un invito Il vino più rappresentativo è il Barolo LA MORRA
nel castello dei Savoia Docg, proposto in diverse versioni, tra Dimora di Campagna Bricco dei Cogni,
Un piccolo maniero che più savoiardo cui cinque cru e due riserve di cinque località Bricco Cogni 39,
non potrebbe essere: in una delle e dieci anni. Poi un cru di Barbaresco, frazione Rivalta, 0173/50.98.32;
ristrutturazioni del Real Castello un gran Nebbiolo Langhe Doc, il www.briccodeicogni.it
di Verduno mise mano anche il grande Dolcetto e la brillante Barbera della casa; Poderi e Cantine Oddero, frazione Santa
Filippo Juvarra. Secondo la leggenda, prezzi a partire da 10 € fino a 140 €. Maria 28, 0173/506.18; www.oddero.it
è abitato dal fantasma di un bambino,
che si aggira per le stanze senza fare RODDINO RODDINO
del male a nessuno. Nelle ampie sale Grissini, pane e focaccia Il Forno del Buon Pane, Borgo Corini 3,
settecentesche, dalle pareti rosso scuro con le migliori farine 0173/79.40.88
e arredate con mobili dell’Ottocento, Per accaparrarsi i prodotti da forno
la famiglia Burlotto propone i piatti della di Roberto Marcarino, al Forno
chef Alessandra Buglioni Di Monale, del Buon Pane, si fa volentieri qualche
sapori che avrebbero fatto la gioia di chilometro. Aperto nel 1955, quando
Vittorio Emanuele II o di Umberto I. il grano era trebbiato ancora sulle aie,
La minestra di fegatini di pollo, detta oggi presenta una linea di prodotti
del bate ’l gran, è la specialità della ottenuti con procedimenti rispettosi
casa; a seguire, la perfetta cipolla della salute: molta attenzione alla filiera
al sale, gli gnocchi di carote con crema bio, niente grassi animali, ricerca
di toma, la lingua di vitello in salsa agra di ingredienti d’alta qualità, impiego di
di verdure e la faraona all’uva. Chusura pasta madre. Ecco allora le specialità:
con bunet vellutato e frutta al vino grissini tirati a mano di farine varie
rosso e pepe nero. Vini dell’azienda (farro, sesamo, khorasan, monococco,
Burlotto tra i quali un rosso locale, integrali, segale), poi pani di tante
il Verduno Pelaverga doc, dall’omonimo tipologie e pezzature, focacce alle
vitigno, molto amato da Vittorio Emanuele olive, pizze, crostate al malto, brioche,
II; menu di cinque portate a 45 €. pancioccolato e pane con l’uvetta.
Bell’Italia 137
Cherasco
La ricetta
Coniglio in civet
Carne bianca marinata nel vino rosso per un piatto
campagnolo senza tempo, perfetto con la polenta
Procedimento
Ingredienti 1
Preparare la marinata.
4
In un tegame di cotto
In una terrina sistemare versare l’olio rimanente
Per 6 persone: i pezzi di coniglio lavati e rosolare, per almeno
e asciugati e coprirli 5 minuti, le verdure
• 1 coniglio già tagliato con il vino, insieme alle scolate dalla marinatura.
a pezzi verdure a pezzi, l’aglio, Aggiungere il coniglio
il mazzetto guarnito e la irrorandolo, un po’ per
• 1 bottiglia di Nebbiolo noce moscata grattugiata. volta, con il vino. Salare
o di Barbera Lasciare riposare e cuocere per 50 minuti.
• 1 cipolla per almeno una notte. Eliminare l’aglio.
• 1 carota
• 2 gambi di sedano
• 3 spicchi di aglio vestiti
• 1 mazzetto guarnito 2
Prendere ora i pezzi
5
Dopo aver tolto
di rosmarino, timo, di coniglio dalla marinatura dal tegame di coccio
salvia, alloro e tamponarli con della i pezzi di carne, passare
• 1 grattatina di noce carta assorbente; poi il sugo di verdure
moscata scolare la marinatura al setaccio, senza
tramite uno scolapasta il mazzetto guarnito.
• 4 chiodi di garofano e metterla da parte.
• 20 chicchi di pepe
frantumato
• 1 cucchiaio
di concentrato
di pomodoro
• 1 bicchiere di olio
extravergine d’oliva
3
Versare 1/2 bicchiere d’olio
6
Disporre il coniglio sui
• sale in una casseruola e piatti di portata insieme
scaldarlo a fuoco vivace, a un letto di polenta
senza che frigga. Inserire fresca, ricoprire con
i pezzi di coniglio facendoli il sugo ben caldo e servire.
rosolare. Abbassare la
Vino consigliato: fiamma fino a che il liquido
un Nebbiolo della carne si sia ristretto.
I pezzi di coniglio rosolati
vanno messi da parte.
138 Bell’Italia
CANTINE D’ITALIA
Testi di Giuseppe De Biasi
L’aristocrazia
bresciana
delle bollicine
Una distesa di vigneti fra colline, pianura e lago. La storia del Franciacorta
passa anche da queste cantine, grazie alla passione della famiglia Rabotti
Bell’Italia 139
OCCASIONI_GIRO D’ITALIA
Testi di Lara Leovino e Pietro Cozzi
DUE RUOTE, INFINITI PAESAGGI
PEDALARE IN PIANURA
Tappe di grande bellezza persona con in più bici gratuite. Un’occasione per
visitare la città (foto sopra) che dal 5 maggio al 19
luglio ospita anche il festival Fotografia Europea.
La celebre gara ciclistica festeggia i suoi cento anni. Ecco INFO www.inchotels.com; www.fotografiaeuropea.it
alcune offerte per godere l’esperienza del Giro dal vivo
MONZA GLI ULTIMI 28 CHILOMETRI
Agli appassionati delle due ruote e del Giro d’Italia, storica competizione
che parte da Alghero il 5 maggio e arriva a Milano il 28, alcuni tour opera- DALL’AUTODROMO AL DUOMO
tor nazionali e internazionali dedicano viaggi ad hoc. Grand Tours Project, Il 28 maggio il gran finale del Giro d’Italia
ad esempio, propone il pacchetto Sardinia and Sicily (dal 4 all’11 maggio, 2017 parte da Monza: una cronometro di 28 km
da Alghero a Catania) per visitare le due regioni percorrendo in anteprima dall’autodromo fino a Milano, in piazza Duomo. Nel
le tappe dei campioni. Si pedala sulle strade del Giro fra gli splendidi scor- weekend del 26-28 maggio, il 4 stelle lusso Hotel
ci delle due isole, ci si ferma a gustare i sapori tipici, si visitano le città e si de la Ville, di fronte al parco di Monza e all’autodromo,
assiste alle gare. I prezzi per 7 notti in hotel di charme partono da 3.500 prevede la tariffa di 168 € a notte in camera
€ e comprendono gli itinerari ciclistici con guida, l’ingresso nella vip area doppia con colazione. INFO www.chateauxhotels.it
del Giro, pranzi, cene e assistenza completa in loco. Musement invece, fra
i tanti pacchetti propone la Fly Experience per godere dall’alto la tappa
SARDEGNA VIA MARE VERSO LA PRIMA TAPPA
Foligno-Montefalco (il 16 maggio). L’offerta prevede il pass nell’area ho-
spitality, lunch, volo di 20 minuti in elicottero sopra la corsa, rientro con
navetta, al costo di 1.000 €. Tutte le info sui tour operator legati al Giro si Traghetto scontato per il via
trovano nel sito ufficiale di Rcs Sport: www.giroditalia.it/it/tour-operator In occasione della partenza del Giro d’Italia da
Alghero (5 maggio), la Grimaldi Lines (foto
sotto) dedica agli appassionati uno sconto del
APRICA (Sondrio) 4 GIORNI SU CELEBRI PASSI
20 per cento sulle tratte Civitavecchia-Porto
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vuole seguire il Giro e cimentarsi in bici
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4 giorni, dal 20 al 24 maggio, in cui si pedala
su passi come il Tonale, il Mortirolo e lo Stelvio
(a sinistra), con la partecipazione il 22 maggio
del campione Ivan Basso. Pernottamenti
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completa, assistenza nei tour ciclistici e
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140 Bell’Italia
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Sicilia, di Vittorio
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142 Bell’Italia
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d’Italia, di Piero
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di Bell’Italia? Le pagine della nostra rivista
cercano di rispondere ogni mese a questa
domanda; e sulle profonde radici storiche
di alcune tra le peculiarità che hanno reso
speciale la Penisola si esercita l’approfondita
disamina di Pietro Bevilacqua, storico,
docente e saggista. Partendo dalle riflessioni
di Carlo Cattaneo sulla «felicità dei popoli»,
frutto di consuetudini create dall’intelligenza
degli uomini, il saggio affronta in primo
luogo l’eccellenza dell’agricoltura e della
cucina, derivate dall’accoglienza di influssi
mediterranei e nord-europei, per poi passare
all’“invenzione” della città come luogo di
pubblico benessere, «sintesi di funzionalità
ed eleganza». Di grande interesse anche i
capitoli dedicati ad altri due patrimoni comuni
italiani: la canzone napoletana e le forme
D
di associazionismo in Emilia Romagna. ai pennelli ai fornelli: il volume, che coniuga arte e cu-
cina, nasce da un’idea di Domenico Monteforte, apprez-
zato artista con la passione per la buona tavola. Il progetto
Rossini,
la musica
editoriale, a cura dello scrittore e sommelier Alberto Sac-
del cibo, chetti, invita oltre sessanta protagonisti del mondo artistico
di Ketty Magni, a proporre altrettante ricette, tutte “certificate” da cuochi
Cairo 2017,
220 pagine, 15 €. di alto livello. In apertura i saluti di Giammarco Puntelli, cri-
Formato: 15x21 cm tico e curatore d’arte, e di Fabio Campoli, chef internazio-
nale, conduttore di trasmissioni televisive e prolifico autore.
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148 Bell’Italia
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