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ALLA SCOPERTA DEL PIÙ BEL PAESE DEL MONDO MENSILE NUMERO 370 FEBBRAIO 2017

EURO 4,00 IN ITALIA


Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Austria € 9,90 - Belgio € 8,20 - Francia € 8,90 - Germania € 9,00 - Gran Bretagna Igs 7,90 - Lussemburgo € 8,20 - Portogallo (Cont.) € 6,90 - Svizzera chf 14,00 - Canton Ticino chf 12,50 - Principato di Monaco € 8,90 - Spagna € 8,00

LA CHIESA Trinità dei Monti


ROMA
In cima alla celebre scalinata,
appena restaurata,
cicli affrescati da scoprire

IL MUSEO • FIRENZE
PALAZZO MEDICI
RICCARDI
LA CITTÀ • EMILIA ROMAGNA
IL CENTRO STORICO
DI IMOLA
LA DIMORA • PALERMO
VILLA MALFITANO
LA STORIA D’ARTE • IVREA
GLI AFFRESCHI
DI SAN BERNARDINO

il weekend
SAPPADA
Sotto le Dolomiti orientali
per sciare e vivere un Carnevale
fra i più belli dell’arco alpino
>
70370
ISSN 0394 7203

720006
770394

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


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giuridiche, privati con o senza Partita IVA, fino al 28/02/2017. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. **Fogli informativi presso le Concessionarie Jaguar.
370 ALLA SCOPERTA DEL PIÙ BEL PAESE DEL MONDO MENSILE NUMERO 370 FEBBRAIO 2017

Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Austria € 9,90 - Belgio € 8,20 - Francia € 8,90 - Germania € 9,00 - Gran Bretagna Igs 7,90 - Lussemburgo € 8,20 - Portogallo (Cont.) € 6,90 - Svizzera chf 14,00 - Canton Ticino chf 12,50 - Principato di Monaco € 8,90 - Spagna € 8,00
LA CHIESA Trinità dei Monti
EURO 4,00 IN ITALIA

di Emanuela Rosa-Clot, Direttore di Bell’Italia Editoriale


ROMA
In cima alla celebre scalinata,
appena restaurata,
cicli affrescati da scoprire

IL MUSEO • FIRENZE
PALAZZO MEDICI
RICCARDI
LA CITTÀ • EMILIA ROMAGNA
IL CENTRO STORICO
DI IMOLA
LA DIMORA • PALERMO
VILLA MALFITANO
LA STORIA D’ARTE • IVREA
GLI AFFRESCHI
DI SAN BERNARDINO

il weekend

TRE CICLI DI AFFRESCHI


SAPPADA
Sotto le Dolomiti orientali
per sciare e vivere un Carnevale
fra i più belli dell’arco alpino
>
70370

DA RISCOPRIRE
ISSN 0394 7203

720006
770394

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


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In copertina: la fontana della


Barcaccia in piazza di Spagna
con la scalinata e la chiesa della
Santissima Trinità dei Monti.
Foto di: Claudio Cassaro

FEBBRAIO_IN MONTAGNA
L’ultimo museo
di Messner, al
Plan de Corones
Ne aveva già realizzati
cinque, in castelli e
fortezze in Alto Adige
e nel Bellunese. Ma
gli mancava l’affaccio
diretto sulle montagne
della sua infanzia.
Così, sul versante
occidentale del Il Viaggio dei Magi di Benozzo Gozzoli a Palazzo Medici Riccardi
“panettone” del Plan
de Corones (2.275
metri) è nato il sesto

A
Messner Mountain ppuntamento da non mancare per il turista che visiti Firenze,
Museum (sotto), che
il celebre scalatore ha è un luogo meno noto ma di grande fascino. Si tratta di Palazzo Medici
dedicato all’alpinismo Riccardi, conosciuto dai fiorentini come sede della Prefettura e della Città
tradizionale e alla Metropolitana, che ospita un capolavoro assoluto del Rinascimento,
conquista delle vette.
Conquista che anche
la cappella dei Magi, affrescata da Benozzo Gozzoli nel 1459: tre pareti
il turista può fare, fitte di figure, animali e paesaggi a colori vivaci e ori. In processione
affacciandosi dalla l’artista raffigurò anche molti membri della famiglia Medici, papa Pio II
panoramica terrazza,
e alcuni grandi signori dell’epoca.
progettata dallo studio
di Zaha Hadid, che Anche Roma riserva belle sorprese a chi sa cercarle. In cima alla celebre
abbraccia le Dolomiti scalinata di Trinità dei Monti, a cui il recente restauro ha restituito per
e la cerchia delle Alpi. intero il suo splendore, c’è una chiesa che troppo spesso viene vista soltanto
dall’esterno. Ma chi si addentra oltre la soglia della Santissima Trinità dei
Monti, fondata per volere dei re di Francia nel XVI secolo (e tuttora sotto
la giurisdizione francese), scopre alcuni cicli di affreschi cinque-seicenteschi
di grande valore, fra cui il refettorio con le Nozze di Cana dipinte
con illusionistica prospettiva dal geniale pittore gesuita Andrea Pozzo.
Un altro ciclo di affreschi che merita la visita è quello nella piccola chiesa
di San Bernardino a Ivrea. Qui Giovanni Martino Spanzotti a fine
Quattrocento ha dipinto la vita di Gesù con vivido realismo e grande
passione. Di sicuro vale una sosta sulla via delle piste della Valle d’Aosta.

Bell’Italia 3
tatticadv.it

Collezione Indios La bellezza dell’argento naturale.


#brasilove athenagioielli.com
42 PLAN DE CORONES
SAPPADA

Febbraio 2017 IVREA

FIRENZE
IMOLA

ROMA

PLAN DE CORONES (Bolzano) MMM Corones


42 L’ALPINISMO IN UNO SGUARDO PALERMO

49 Dove Come Quando

64 52
61

64
ROMA Chiesa della Santissima Trinità dei Monti
SCALATA ALLA BELLEZZA
Dove Come Quando

FIRENZE Palazzo Medici Riccardi


CULLA DELLA DINASTIA
73 Dove Come Quando

IMOLA (Bologna)
76 LA ROMAGNA SCENDE IN PIAZZA
88 Dove Come Quando

PALERMO Villa Malfitano


90 NELLA CASA DELLE MERAVIGLIE
96 Dove Come Quando

IVREA (Torino) Chiesa di San Bernardino


98 LA VOCE DELLE IMMAGINI
105 Dove Come Quando

SAPPADA (Belluno)
108 INVERNO IN MASCHERA NEL BORGO
116 Il weekend di Bell’Italia

98 il weekend SAPPADA
108
35 DIRETTORE RESPONSABILE
Emanuela Rosa-Clot
emanuelarosaclot@cairoeditore.it
RESPONSABILE UFFICIO CENTRALE
Elisabetta Planca Caporedattore
elisabettaplanca@cairoeditore.it
UFFICIO CENTRALE
Rossella Giarratana Caporedattore
rossellagiarratana@cairoeditore.it
Pietro Cozzi pietrocozzi@cairoeditore.it
Giovanni Mariotti giovannimariotti@cairoeditore.it
Raffaella Piovan raffaellapiovan@cairoeditore.it
Barbara Roveda barbararoveda@cairoeditore.it
REDAZIONE
Lara Leovino laraleovino@cairoeditore.it
Elena Magni elenamagni@cairoeditore.it
Carlo Migliavacca carlomigliavacca@cairoeditore.it
Sandra Minute sandraminute@cairoeditore.it

PHOTO EDITOR
Milena Mentasti milenamentasti@cairoeditore.it
Susanna Scafuri susannascafuri@cairoeditore.it

Febbraio 2017 ART DIRECTOR


Luciano Bobba lucianobobba@cairoeditore.it
Corrado Giavara corradogiavara@cairoeditore.it
Simona Restelli simonarestelli@cairoeditore.it
IMPAGINAZIONE
10 Lettere Franca Bombaci francabombaci@cairoeditore.it
Francesca Cappellato
12 Notizie francescacappellato@cairoeditore.it
20 Dicono di noi Isabella di Lernia isabelladilernia@cairoeditore.it
Claudia Pavesi Caposervizio
claudiapavesi@cairoeditore.it
Appuntamenti SEGRETERIA E RICERCA ICONOGRAFICA

132
22 con i festival Mara Carniti maracarniti@cairoeditore.it
Paola Paterlini paolapaterlini@cairoeditore.it
24 con il folklore PROGETTO GRAFICO E CONSULENZA CREATIVA
26 del gusto Silvia Garofoli www.silviagarofoli.com
28 all’aria aperta HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
Maria Cristina Castellucci, Giuseppe De Biasi,
Carla Di Domenico, Silvia Frau, Barbara Gabbrielli,
In viaggio con Antonio Paolucci Rosalba Graglia, Fabio Isman, Albano Marcarini,
30 LA SPLENDIDA BASILICATA Auretta Monesi, Antonio Paolucci, Vannina
Patanè, Anna Pugliese, Vittorio Sgarbi, Claudia
Sugliano, Angelo Surrusca, Stefano Zuffi
35 Appuntamenti d’arte
EDITORIALE GIORGIO MONDADORI
38 Appuntamento con Vittorio Sgarbi divisione di
IL MONDO INFINITO DI MORANDI

Fuoriluogo di Fabio Isman


PRESIDENTE
40 BEATO ANGELICO A MADRID Urbano Cairo
DIRETTORE GENERALE
Sentieri d’Italia di Albano Marcarini Giuseppe Ferrauto
119 PELLEGRINI SUL MONTE LUSSARI CONSIGLIERI
Andrea Biavardi, Alberto Braggio,
Giuseppe Cairo, Ugo Carenini, Giuliano Cesari,
Cibo&Paesaggio a cura di Slow Food Giuseppe Ferrauto, Uberto Fornara,
Marco Pompignoli, Mauro Sala
122 IL PALLONE DI GRAVINA CAIRO EDITORE S.P.A.
DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:

I piaceri corso Magenta 55, 20123 Milano,


tel. 02 433131, fax 02 43313927,
www.cairoeditore.it
126 Ospitalità (e-mail: bellitalia@cairoeditore.it)
ABBONAMENTI: tel. 02 43313468,
130 Occasioni orario 9/13, da lunedì a venerdì
abbonamenti@cairoeditore.it
UFFICIO DIFFUSIONE: tel. 02 43313333
Buona Italia di Auretta Monesi diffusione@cairoeditore.it
132 I SAPORI DELLA VALLE CAMONICA
138 La ricetta Stampa: ELCOGRAF S.p.A., via Mondadori
15, 37131 Verona. CENTRO STAMPA via
Enrico Fermi 2/A - 20060 Pozzo d’Adda (MI)
Cantine d’Italia di Giuseppe De Biasi Distribuzione per l’Italia e per l’estero:
SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A., via Bettola 18,
139 CANTINE MOSER 20092 Cinisello Balsamo (Milano).

22
144 L’Italia da leggere
148 I borghi disegnati

Accertamento diffusione: Certificato n. 2756


del 14.12.1994 Periodico associato alla FIEG
(Feder. Ital. Editori Giornali)

6 Bell’Italia
Lettere Risponde la redazione scrivete a
bellitalia@cairoeditore.it
oppure: Bell’Italia,
C.so Magenta 55, 20123 Milano

Trent’anni di Bell’Italia
30
365 "--"4$01&35"%&-1*Ä#&-1"&4&%&-.0/%0 .&/4*-&/6.&30SETTEMBRE

BOOJ
EURO 4,00 IN ITALIA

Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Austria € 9,90 - Belgio € 8,20 - Francia € 8,90 - Germania € 9,00 - Gran Bretagna Igs 7,90 - Lussemburgo € 8,20 - Portogallo (Cont.) € 6,90 - Svizzera chf 14,00 - Canton Ticino chf 12,50 - Principato di Monaco € 8,90 - Spagna € 8,00
IL PAESAGGIO Liguria LA RIAPERTURA t FIRENZE

PORTO VENERE
IL NUOVO MUSEO
DEGLI INNOCENTI
LA CHIESA t PAVIA
Dall’antico borgo marinaro si salpa per l’isola
di Palmaria, nell’incanto del Golfo dei Poeti SAN PIETRO
IN CIEL D’ORO

IL BORGO t VENETO
ASOLO
I CAMMINI t PUGLIA
SULLA VIA
APPIA TRAIANA
LA MONTAGNA t FRIULI
L’ALTOPIANO
DEL MONTASIO

il weekend


VALLE D’AOSTA


Tra Morgex e il capoluogo,

 
 
nelle cantine della viticoltura


eroica e nei castelli



EDITORIALE GIORGIO MONDADORI

PORTOVENERE (La Spezia)

UN REGALO IN VERSI PER


IL COMPLEANNO DI BELL’ITALIA

Da anni affezionato lettore e abbonato,


CAPUA (Caserta) vorrei fare i complimenti per i 30 anni
della rivista e, nell’occasione, farvi
Un appello per le Matres Matutae avere qualcosa di originale grazie
all’amico scrittore Paolo Bassani, di
Abbiamo visto il bel servizio dedicato a Capua su Bell’Italia (numero 369, genna- cui ho raccolto 34 poesie che sono
io 2017) e come rappresentanti di Aislo, Associazione Sviluppo Locale, e della state spesso divulgate anche nelle
Cooperativa Culturale Capuanova, e, come cittadini capuani attaccati alla nostra scuole. Auguri di ogni bene per la
città natale, vi chiediamo di dare voce al progetto “Adotta una Madre”, a sostegno rivista che divulga splendidamente le
del Museo Provinciale Campano. Siamo, infatti, convinti che solo elevando le voci bellezze della nostra “Bell’Italia”.
più alte della cultura in sua difesa riusciremo a dare un contributo che, facendo Renzo Uccello,
emergere il museo dal sonnolento vivacchiare in cui langue ormai da troppo Ponte di Arcola (La Spezia)
tempo, lo riporti all’attenzione che merita con le sue importanti collezioni,
a partire da quella unica al mondo delle Matres Matutae, 150 statue in tufo di Portovenere,
origine osca, databili tra VI e II secolo avanti Cristo (nella foto sopra). Il progetto perpetua terra marinara,
(www.adottaunamadre.it) prevede l’adozione simbolica di una delle Matres e di- un tempo confine dell’ignoto,
verse altre iniziative, come una mostra di mail art, con tante opere dedicate alle oggi, ancora nell’inverno,
madri da tutto il mondo, in programma in primavera, e la seconda edizione delle dal tuo mare
Matralia, una festa di origini romane, a Capua l’11 giugno. già mi porta il vento
Pasquale Iorio, direzione Aislo l’annuncio della primavera.
Andrea Vinciguerra, presidente Capuanova Paolo Bassani

UDINE Nella lettera del signor Artemio Ortelli Lucina andò in sposa un altro; così lui
pubblicata su Bell’Italia 368 di dicembre, scrisse del suo sfortunato amore nella no-
Giulietta e Romeo si sostiene che la storia di Giulietta e Ro- vella Giulietta, pubblicata a Venezia nel
erano friulani? meo è vicentina, perché vicentino era 1531 e giunta nel 1593 nelle mani del
Luigi Da Porto, autore della novella a cui drammaturgo inglese, il quale ne riprese
si ispirò Shakespeare. la trama ambientandola a Verona. Tutto
A nome del Comitato Giulietta e Romeo ciò è stato dimostrato dalle ricerche dello
in Friuli, desidero precisare che la pater- studioso inglese Cecil H. Clough e ripreso
nità storica del mito dei celebri amanti dal sottoscritto nel libro Giulietta e Romeo:
appartiene al Friuli, dove la vicenda è ac- l’origine friulana del mito (2006).
caduta nel 1511: i reali protagonisti sono Allego anche il logo del nostro comitato,
Luigi Da Porto e la bellissima cugina Lu- dipinto dall’artista Isabella Deganis e inti-
cina Savorgnan del Monte, che si incon- tolato La Ferita (a sinistra), che si riferisce
trarono e si innamorarono a una festa in a Luigi colpito in battaglia.
maschera a Udine. In seguito però Luigi Albino Comelli, coordinatore
fu ferito in battaglia e restò paralizzato, e del Comitato Giulietta e Romeo in Friuli

10 Bell’Italia
Notizie
A cura di Sandra Minute
VARALLO (Vercelli) LA CAPPELLA DELLA “STRAGE” NEL COMPLESSO DEL SACRO MONTE

INNOCENTI IN RESTAURO
Settanta statue in terracotta a grandezza naturale rievocano con crudo
realismo la Strage degli Innocenti. Al Sacro Monte di Varallo è iniziato
il restauro della cappella 11, popolata dalle sculture policrome di Giacomo
Paracca di Valsolda, detto il Bargnola (1588-90). L’intervento si concluderà
nel 2018 ed è stato finanziato con 400 mila euro dalla Fondazione Ibbs
di Zurigo. I lavori sono eseguiti dagli allievi del corso di restauro della
Scuola universitaria professionale della Svizzera Italiana (nella foto).
INFO la cappella è sempre aperta e visitabile; 0163/511.31, www.sacromontedivarallo.org
TESTA e CUORE

Fondata nel 1858 a Torino, Baratti & Milano fa parte della storia dolciaria
italiana. L'alta qualità dei suoi prodotti ottenne fin dalle origini importanti
riconoscimenti, tanto da potersi fregiare dello stemma Sabaudo quale "fornitrice
della Casa Reale". Dopo oltre 150 anni è tra le firme italiane più prestigiose nel
mondo del cioccolato e della confetteria, le sue creazioni
sono raffinatezze esclusive, ricercate e amate.
Notizie

I NUMERI CHE CONTANO

1.012.033
visitatori nel 2016
alla Reggia di Venaria.
Per il grandioso
complesso sabaudo,
che nel 2017
festeggia il decennale
dell’apertura, quello
trascorso è stato
un anno record, con
un numero di ingressi
a pagamento senza
precedenti: finora
ROMA IL RESTAURO DEL CAPOLAVORO DI MICHELANGELO il dato più rilevante
era stato quello del
MOSÈ TORNA 2011 (150° anniversario
dell’Unità d’Italia),
A SPLENDERE con 951.617 visitatori.

Nuovo splendore per il Mosè di Michelangelo e


per la tomba di Giulio II nella chiesa di San Pietro
in Vincoli. A 15 anni dall’ultimo intervento, il mo-
numento è stato sottoposto a un complesso inter-
vento di pulitura e manutenzione sotto la guida di
Antonio Forcellino, già curatore del restauro del
In alto: un dettaglio del 2001, ed è stato valorizzato da una nuova illumina-
Mosè, capolavoro di zione ad hoc. Il restauro, realizzato grazie al contri-
Michelangelo (1513-15) buto del Gioco del Lotto, ha riservato importanti
da poco restaurato nella scoperte. Michelangelo infatti aveva rifinito in
basilica di San Pietro
in Vincoli. Qui sopra: una
modo diverso le superfici marmoree a seconda del-
fase del restauro, che ha la loro esposizione alla luce naturale, portando a
interessato l’intera tomba lustro le parti illuminate dalle finestre, in modo che
di Giulio II di cui il Mosè riflettessero i raggi del sole come uno specchio, e
fa parte. A destra: la solo a pomice quelle in penombra, che risultavano
reggia di Venaria. Sotto: FIRENZE PALAZZO PITTI
la sala Bianca di palazzo così più opache: una tecnica che portava all’ennesi-
Pitti durante la sfilata ma potenza l’effetto di tridimensionalità plastica. La moda riapre
di moda di Stefano Ricci. INFO orario 8-12,30 e 15-18, ingresso libero; www.060608.it la sala Bianca
Era la sala dei ricevimenti
ufficiali della corte lorenese: un
sontuoso ambiente impreziosito
da candidi stucchi, voluti nel
1775 dal granduca Pietro
Leopoldo, e illuminato da
splendidi lampadari di Boemia.
Chiusa da ben 35 anni,
l’11 gennaio la sala Bianca di
palazzo Pitti ha riaperto i battenti
per ospitare una sfilata di moda
maschile della maison Stefano
Ricci. In cambio dell’uso degli
spazi, lo stilista fiorentino ha
donato agli Uffizi 100 mila euro,
che contribuiranno a realizzare
il nascente Museo della Moda.
INFO www.uffizi.it

14 Bell’Italia
Mio Nonno, Nonno Nanni...
Notizie

BELLUNO I MUSEI CIVICI NEL RINATO PALAZZO FULCIS

UNO SCRIGNO
D’ARTE NELLE
DOLOMITI
Un contenitore d’eccezione per una raccolta
d’arte altrettanto straordinaria. Il 27 gennaio ha
aperto al pubblico Palazzo Fulcis, rinato dopo un
completo restauro come nuova sede delle collezio-
ni dei Musei Civici: oltre 600 opere dal Medioevo
al ’900 tra dipinti di Domenico Tintoretto, Andrea
Brustolon, Ippolito Caffi e Sebastiano Ricci, grande
protagonista del rococò europeo; e poi porcellane, 1
MILANO NUOVO IMPIANTO
Sopra: il soffitto del bronzetti, placchette rinascimentali, disegni e inci-
salone di Palazzo Fulcis. sioni. Il palazzo, residenza settecentesca di una Luci a San Satiro
A destra: il presbiterio delle famiglie più in vista della città, è un’opera Nuova illuminazione nella
della basilica di San
d’arte a sé. Nel 1776 fu ampliato con l’aggiunta basilica di San Satiro. Risaltano
Satiro con la prospettiva
illusionistica del dell’elegante facciata su via Roma, di un imponen- in tutto il loro splendore la
Bramante. Sotto: Liliana te scalone e di un grandioso salone d’onore a doppia prospettiva illusionistica di
Segre con il sindaco di altezza. Il restauro ha recuperato gli affreschi, gli Bramante nel presbiterio, il
Milano Giuseppe Sala stucchi tardo-barocchi, i pavimenti in seminato a Sacello, primo nucleo della
e la “pietra d’inciampo”
collocata in corso motivi rococò. Celebra l’apertura del museo un chiesa, voluto nel IX secolo
Magenta a Milano. omaggio a Tiziano, nativo del Cadore: fino al 1° dall’arcivescovo Ansperto, e il
In basso a destra: Felce maggio è esposta la Madonna Barbarigo, prove- battistero, in origine sacrestia,
(1947), clip in platino, niente dall’Ermitage di San Pietroburgo. anch’esso opera del Bramante.
oro giallo, zaffiro e
INFO orario 9,30-12,30 e 15,30-18,30, sabato e domenica 10- INFO martedì-sabato 9,30-17,30,
diamanti di Van Cleef
& Arpels al Museo del 18,30, chiuso tutto lunedì e giovedì pomeriggio; ingresso 8 €; domenica 14-17,30; 02/805.71.48.
Gioiello di Vicenza. 0437/95.63.05, mubel.comune.belluno.it

MILANO POSATE LE PRIME SEI TARGHE


Pietre d’inciampo
per le vittime dei lager
Una pietra d’inciampo in memoria
delle vittime dell’Olocausto. Anche a
Milano sono state posate le prime sei
Stolpersteine, le targhe d’ottone che
ricordano i deportati nei lager nazisti. La
prima è stata quella dedicata ad Alberto VICENZA NELLA BASILICA PALLADIANA
Segre, morto ad Auschwitz dove fu Gioielli da museo
deportato con la figlia Liliana: è stata Nella Basilica Palladiana è stato
posata davanti alla sua abitazione di corso inaugurato il nuovo allestimento
Magenta 55 (oggi sede della Cairo Editore), del Museo del Gioiello: nove sale
alla presenza di Liliana Segre e del sindaco tematiche espongono 400 magnifici
di Milano Giuseppe Sala. Ideate nel 1993 pezzi che accompagnano il visitatore
dall’artista tedesco Gunter Demnig in un viaggio tra le diverse funzioni
(presente alla posa dell’opera), le pietre del gioiello, tra simbolo, talismano,
d’inciampo sono ormai oltre 56 mila in accessorio di moda, ornamento.
tutta Europa. INFO www.comune.milano.it INFO martedì-venerdì 15-19, sabato e domenica
11-19, ingresso 6 €; www.museodelgioiello.it

16 Bell’Italia
Insieme a nonna Rina...
Notizie

FIESOLE (Firenze)

ROMA APRE ALLE VISITE IL PALAZZO DELLA FARNESINA


La casa-studio
di Sauro Cavallini
Il Monumento alla vita, la sua opera
ARTE AL
Sopra: il salone d’Onore
del palazzo della più famosa, campeggia a Strasburgo

MINISTERO
Farnesina, aperto davanti al palazzo del Consiglio
alle visite dai volontari d’Europa. E ora apre alle visite la
del Tci. In primo piano
Fontana-Fontana casa-studio di Sauro Cavallini, lo
Non è solo la sede del Ministero degli Affari scultore spezzino di nascita ma
di Maurizo Mochetti,
Esteri, ma anche lo scrigno di una collezione di alla parete Nero fiesolano d’adozione scomparso
arte del Novecento di tutto rispetto, finora invisi- Cellotex di Alberto Burri. in luglio a 89 anni. Nel parco sono
bile al pubblico se non in occasioni straordinarie. A destra: Sauro Cavallini
collocate alcune grandi sculture,
Ora il palazzo della Farnesina apre al pubblico le nel parco della sua
casa-studio davanti alla la casa è disseminata di bronzi e
sue raccolte contemporanee, grazie ai volontari scultura Passo di danza. bronzetti, opere grafiche e dipinti,
del Touring Club Italiano per il patrimonio cultu- Sotto: due scorci di in gran parte inediti: 300 opere che
rale: saranno i volontari, tra i quali molti studenti Osservatorio, lo spazio riassumono la parabola artistica di
delle principali università romane, ad accompa- dedicato alla fotografia
di Fondazione Prada. Cavallini. INFO visite su prenotazione,
gnare il pubblico una volta al mese in una serie di 335/787.73.73, www.saurocavallini.it
visite guidate. Si potrà così ammirare la prestigio-
sa collezione messa insieme a partire dal 2000 e
conservata nelle sale di rappresentanza e nei cor-
ridoi della Farnesina, che vanta opere di Kounel-
lis, Vedova, Pistoletto, Marini, Martini, Merz,
MILANO GALLERIA VITTORIO EMANUELE
Rotella e di molti altri importanti artisti.
INFO visite guidate l’ultimo venerdì del mese, dalle 10 alle 16, La fotografia
su prenotazione dal sito www.collezionefarnesina.esteri.it veste Prada
Un nuovo spazio espositivo
dedicato alla fotografia in
Galleria Vittorio Emanuele.
È Osservatorio, aperto dalla
Fondazione Prada al quinto e
sesto piano di uno degli edifici
centrali, a livello della cupola
di ferro e vetro. A inaugurare
il nuovo spazio, di 800 metri
quadrati, la mostra “Give Me
Yesterday” (fino al 12 marzo):
50 opere di 14 autori italiani e
internazionali che esplorano
l’uso della fotografia come
diario personale.
INFO orario 14-20, sabato e domenica
10-20, ingresso 10 €; 02/56.66.26.12,
www.fondazioneprada.org

18 Bell’Italia
Settant'anni fa aprì la prima latteria...
Dicono di noi L’Italia raccontata dagli stranieri su giornali, riviste e siti internet

Mercoledì
21 dicembre 2016
“I capolavori rubati
tornano in Italia
dall’Ucraina”
www.theguardian.com

LIETO FINE Sono tornate a Verona le diciassette opere rubate dal Museo di Castelvecchio
nel novembre 2015, dipinti tra gli altri, di Mantegna, Pisanello e Rubens. Il
PER I DIPINTI quotidiano britannico dà notizia del viaggio del ministro dei Beni Culturali
Dario Franceschini a Kiev, in Ucraina, dove i quadri sono stati recuperati lo
DI VERONA scorso maggio, per prendere in consegna il prezioso carico e riportarlo in Italia
(nella foto, il ministro e il presidente ucraino Poroshenko durante la cerimonia di
restituzione). The Guardian ricorda anche le condanne di recente inflitte
La città saluta il ritorno delle opere a quattro degli imputati per la rapina, due italiani, tra cui una guardia
rubate dal Museo di Castelvecchio. giurata in servizio presso il museo, e due cittadini moldavi. L’operazione di
Il quotidiano britannico racconta recupero è stata determinata dalla felice collaborazione internazionale tra
il felice esito della triste vicenda istituzioni e forze dell’ordine. Giunte a Verona, le opere sono rimaste in espo-
sizione nel museo fino al 22 gennaio prima di essere sottoposte a interventi
di restauro per risolvere i lievi danni causati dal furto.

EL MUNDO THE ART NEWSPAPER

Capolavori a rischio Il Ponte di Rialto


nel clima milanese ritrova il suo candore
È arrivata in Spagna la notizia L’inaugurazione ufficiale sarà
dei problemi occorsi ad alcuni a maggio, in occasione
dipinti della Pinacoteca di Brera, dell’apertura della Biennale
a Milano. All’inizio di gennaio, si Arte, ma i lavori di restauro
sono verificati sollevamenti del Ponte di Rialto a Venezia
dello strato pittorico, trattati con sono ormai conclusi, e il
velinature di carta giapponese mensile con sede a Londra li
(nella foto, l’intervento sulla valuta positivamente (nella
Lunedì Sacra conversazione di Piero Mercoledì foto, il ponte restaurato sotto
16 gennaio 2017 della Francesca). Il quotidiano 11 gennaio 2016 una recente nevicata). Iniziato
“Le basse temperature “L’esemplare progetto di
cita problemi all’impianto di nel maggio 2015, il progetto è
danneggiano restauro del Ponte di Rialto
i dipinti di Milano” climatizzazione non confermati finisce nei tempi giusti” stato finanziato con cinque
www.elmundo.es dal museo, che parla solo theartnewspaper.com milioni di euro da Renzo
di un anomalo abbassamento Rosso, fondatore del noto
del tasso di umidità in città. fashion brand Diesel.

20 Bell’Italia
Poi la famiglia crebbe...
Appuntamenticon i festival di Sandra Minute

PISTOIA DAL 10 FEBBRAIO


STAGIONE TEATRALE
DA CAPITALE DELLA CULTURA
Una singolare interazione tra performance
dal vivo e proiezioni video: Leo (foto) con
Tobias Wegner, di scena il 10 e 11 febbraio,
è uno degli spettacoli di punta della
stagione teatrale del Funaro, che per
il 2017 propone un cartellone di respiro
internazionale e di grande spessore, in
omaggio al ruolo di Pistoia come Capitale
MILANO FINO AL 31 DICEMBRE
Italiana della Cultura. INFO www.ilfunaro.org

70 ANNI AL CINEMA FIRENZE DAL 17 AL 19 FEBBRAIO


La Cineteca Italiana, fondata nel 1947, festeggia l’importante
traguardo con un lungo cartellone di eventi “da Oscar” LIBRI DALLA A ALLA ZETA
Tutta la filiera dell’editoria, dall’autore
al distributore, è protagonista del
Nel 1947 nasceva a Milano la prima cineteca d’Italia, fondata da due mostri primo festival Firenze Libro Aperto,
sacri del cinema italiano, Luigi Comencini e Alberto Lattuada. 70 anni dopo, in programma alla Fortezza da Basso.
la Fondazione Cineteca Italiana vanta un patrimonio di 25 mila film in pellico- In calendario incontri con scrittori famosi,
la, 15 mila manifesti, 100 mila fotografie e tre sale – Spazio Oberdan, Area come Joe R. Lansdale, o emergenti,
Metropolis 2.0 e la sala del Mic, Museo Interattivo del Cinema (foto) – che videomakers e illustratori, e poi laboratori e
propongono migliaia di titoli di qualità. Cineteca 70 è l’evento che celebra happy hour letterari con letture e concerti.
l’importante compleanno con dodici mesi di iniziative, scandite dal riferimen- INFO www.firenzelibroaperto.it
to ai numeri 7 e 70: in primo piano le rassegne di film, e poi mostre fotografiche,
dedicate tra gli altri a Comencini, Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti e
Marilyn Monroe, incontri e convegni, come quello sul passaggio dalla pellico-
la al digitale, campus cinematografici per ragazzi e per over 70, un nuovo
percorso dedicato ai film degli anni 70 nell’archivio e feste a tema. Gran finale
il 31 dicembre con il Capodanno in Cineteca. INFO www.cinetecamilano.it

COMO DAL 18 FEBBRAIO


CON FIGARO L’OPERA LIRICA È UN GIOCO DA RAGAZZI
Né difficile, né noiosa, anzi: con la magia della musica dal vivo, i colori di scene e
costumi, le trame avvincenti, la lirica può appassionare bambini e ragazzi. Come
dimostra Opera Domani, il progetto di AsLiCo dedicato a un pubblico dai 7 ai 15
anni, con spettacoli ad
BRESCIA DALL’11 AL 15 FEBBRAIO
hoc e attività didattiche.
L’opera di quest’anno è SI ILLUMINA IL CASTELLO
Il barbiere di Siviglia Un’esplosione di luce per rilanciare
di Gioachino Rossini il castello sul colle Cidneo: è CidneOn,
(nella foto: un bozzetto primo Festival Internazionale delle Luci.
di scena). Il debutto al Quindici installazioni d’artista (sopra),
teatro Sociale di Como videoproiezioni e performance dal
il 18, poi la tournée in vivo trasformeranno gli ambienti
varie città italiane, da del castello in un percorso nella storia
Milano a Parma a Roma. della città, dalle origini celtiche a oggi.
INFO operadomani.org INFO www.amicidelcidneo.it

22 Bell’Italia
Vennero figli e nipoti...
Appuntamenticon il folklore di Silvia Frau

FANO (Pesaro e Urbino) DAL 12 AL 28 FEBBRAIO


UNA GRANDE FESTA DAL 1347
Un documento del 1347 attesta che
è il Carnevale più antico d’Italia. I giorni
clou sono le 3 domeniche (12, 19, 26). Di
mattina, dalle 10, si celebra il carnevale
dei bambini: dalle 15 la sfilata dei quattro
Carri (foto sopra) e dei gruppi mascherati con
il “getto delle caramelle” (circa 170 quintali
nelle tre giornate). Il 18 febbraio si svolge
la Pedalata di Carnevale, da Fano a
Riccione. INFO www.carnevaledifano.com
SAMPEYRE (Cuneo) 12, 19 E 23 FEBBRAIO

IL RITORNO DELLA BAÌO BAGOLINO (Brescia) 26, 27 E 28 FEBBRAIO

Ogni cinque anni la tradizionale rievocazione storica DANZE E ALLEGRE MASCHERE


È una festa antica, con musiche e danze
della valle Varaita viene celebrata con grande passione che risalgono al XVI secolo. La parte
peculiare è quella dei Balarì che, l’ultimo
La Baìo è una rievocazione storica e una festa rituale, che si tiene ogni cinque lunedì e martedì di carnevale (27 e 28),
anni nel comune di Sampeyre. Ricorda la cacciata dei Saraceni dalla val- ballano con cappelli colorati, nastri
le Varaita, avvenuta intorno all’anno 1000, grazie alla costituzione di piccoli e gioielli, sulle note di un violino. Una
eserciti, formati dalle borgate. Le Baìo (“cortei”) di Rore, Calchesio, Villar e danza che mima, in forma paradossale,
Sampeyre sfilano con costumi (foto sopra) preparati per ogni edizione dalle quella delle antiche corti. I Maschèr
donne del luogo, per vestire i personaggi che sono interpretati solo da uomini. sono invece travestimenti da vecchi,
La prima domenica si festeggia nelle rispettive borgate, ad eccezione della Baìo che dileggiano i rituali di corteggiamento.
di Calchesio, che va a far visita a Sampeyre, dove avviene l’incontro degli Abà, INFO www.bagolinoinfo.it
i capi della festa. La seconda, la giornata clou (nelle ultime edizioni c’erano
15 mila persone tra il pubblico), le vede convergere tutte nel capoluogo. La
manifestazione si conclude il giovedì (che coincide con il Giovedì Grasso), con
i processi al Tesoriere e al Segretario della Baìo, che avidi sono fuggiti con
il tesoro. Un processo che termina con il perdono in ognuna delle borgate, ad
eccezione di Villar, dove vengono giustiziati. INFO www.vallidelmonviso.it

VENEZIA DAL 4 AL 28 FEBBRAIO


FASTOSI COSTUMI E COLORATI CORTEI SUL CANAL GRANDE
Non ha bisogno di presentazioni il Carnevale di Venezia (foto sotto). Ad anticipare
la festa vera e propria, piazza San Marco fino al 9 febbraio si trasforma in un’antica
PUTIGNANO (Bari) 12, 19, 26 E 28 FEBBRAIO
bottega del ‘700, dove
arti e mestieri sono SUI CARRI CON FARINELLA
protagonisti, dal vivo, con Celebra quest’anno l’edizione numero
calzaturieri, costumisti, 623 il carnevale di Putignano la cui
mascareri e artigiani. Fra maschera simbolo è Farinella, che
gli eventi clou l’11 e 12 ricorda un piatto tipico, fatto di ceci
la Festa sull’Acqua con i e orzo tostati con l’aggiunta di sale.
cortei mascherati lungo il I momenti da non perdere sono le sfilate
Canal Grande. Il 19 il Volo dei giganti di cartapesta (foto sopra), sette
dell’Angelo dà il via ai carri alti oltre 16 metri accompagnati dai
festeggiamenti ufficiali. gruppi mascherati nelle tre domeniche,
INFO www.carnevale. alle 15,30. Il Martedì Grasso il corteo inizia
venezia.it alle 19. INFO www.carnevalediputignano.it

24 Bell’Italia
Tutti insieme a lavorare.
Giorno dopo giorno, anno dopo anno...
Appuntamenti del gusto A cura di Pietro Cozzi Testi di Silvia Frau

ROMA

DELIZIE PRIMA
DEL VIAGGIO
Attimi, il nuovo ristorante di Heinz Beck
all’aeroporto di Fiumicino, prepara
menu “a tempo” in attesa del volo

Da qualche settimana c’è un motivo in più


per programmare un viaggio in partenza dall’a-
eroporto di Roma Fiumicino. Se non altro per
provare il nuovo ristorante Attimi, aperto dallo
chef Heinz Beck in collaborazione con Chef Ex-
press: il locale si trova appena dopo i controlli
di sicurezza del nuovo molo E, riservato agli im-
Il nuovo ristorante Attimi, aperto da Heinz Beck all’aeroporto di Roma Fiumicino. barchi extra Schengen. La formula, ideata dallo
chef pluristellato, è studiata per venire incontro
alle esigenze di chi viaggia. Il ristorante, su un’a-
rea di 260 metri quadrati con vista sulla pista,
propone speciali menu da 30, 45 e 60 minuti,
da scegliere in base alle tempistiche dettate da-
gli orari di imbarco. Ma c’è anche un’attenzione
speciale nella composizione dei piatti, tutti stu-
diati per risultare leggeri e digeribili, così da
permettere di passare le ore di volo in completo
benessere. E per chi non ha nemmeno mezz’ora
da passare piacevolmente a tavola ci sono anche
le soluzioni take away, capaci di scatenare l’in-
vidia di qualunque vicino di posto; conto da 39 €.
INFO www.heinzbeck.com; www.adr.it

NAPOLI RIMINI 18-21 FEBBRAIO

I PANINI DOC DI CIRO BOCCALI D’ALTA SCUOLA


La pizzeria 50 Kalò di Ciro Salvo Beer Attraction celebra, alla Fiera
è un cult, anche per il New York Times. di Rimini, un settore in pieno “fermento”,
E le premesse perché lo diventi la nuova con una kermesse internazionale
50 Panino Hamburgeria ci sono tutte. dedicata a specialità birrarie, birre
Lo chef ha realizzato un pane particolare artigianali, tecnologie e materie prime.
e per farcirlo ha selezionato soltanto Con l’attesa premiazione della Birra
carni a filiera chiusa – dalla chianina dell’Anno. La giornata di sabato 18
al maiale casertano – e materie prime è riservata agli appassionati; ingresso
di alta qualità. INFO www.50kalò.it 22-26 €. INFO www.beerattraction.it
VERONA 24-28 FEBBRAIO SAN QUIRICO DI VERNIO (PO) 5 MARZO

MASCHERE E FORCHETTE UNA POLENTA GENEROSA


Il sovrano del carnevale di Verona Polenta dolce di farina di castagne,
Dall’alto: speciale è il Papà del Gnoco, e il suo scettro aringhe e baccalà allietano la Festa della
mix preparato
da Attimi per una forchetta. Si ricordano così le origini Polenta, che ricorda la generosità dei
i viaggiatori; Festa di questa festa che ci riporta all’anno conti Bardi di Vernio: nel 1576 sfamarono
della Polenta 1531, quando una grave carestia la popolazione contro la volontà delle
a San Quirico portò la città sull’orlo di una rivolta, truppe spagnole. La Società della Miseria
di Vernio (Prato);
degustazioni a
placata con una distribuzione di gnocchi: perpetua la tradizione organizzando una
Beer Attraction; una festa golosa che si ripete anche oggi. festa alla quale partecipano oltre 600
lo chef Ciro Salvo. INFO www.carnevaleverona.it figuranti. INFO www.comune.vernio.po.it

26 Bell’Italia
Abbiamo sempre fatto tutto in famiglia...
Appuntamentiall’aria aperta di Pietro Cozzi

TRENTINO FINO AL 7 APRILE

UN RISVEGLIO
SUGLI SCI
Con #Trentinoskisunrise si gode
la magia della prima discesa, dopo aver
ammirato lo spettacolo dell’alba

Sciare al sorgere del sole, sulle piste ancora


fresche di battitura, mentre tutti dormono, è un
privilegio raro. Fino ad aprile però, nelle località
sciistiche trentine, #Trentinoskisunrise offre
a molti fortunati la possibilità di cimentarsi con
una prima discesa un po’ speciale. Grazie a una
corsa anticipata degli impianti di risalita, prima
della loro apertura ufficiale, si sale a un rifugio
Discesa alle prime luci del sole sulle piste di Pampeago, in val di Fiemme. in quota, si gode dello spettacolo dell’alba tra le
cime e, dopo aver fatto colazione, si punta verso
valle in compagnia di maestri e guide del terri-
torio. #Trentinoskisunrise tocca ogni volta una
località diversa e si conclude il 7 aprile al rifugio
Capanna Presena, sopra il passo del Tonale. A
febbraio sono in programma dodici appuntamen-
ti che coinvolgono, tra le altre, le ski area della val
di Fassa (8, 14 e 23 febbraio) e quella del passo
della Mendola (25 febbraio). Il mese successivo,
altre sei uscite, da Brentonico (4 marzo) a Ma-
donna di Campiglio (18 marzo), con la discesa
dal rifugio 5 Laghi; costo 10-30 €, a seconda della
località scelta. INFO www.visittrentino.it

PILA (Aosta) 11 FEBBRAIO DOBBIACO-CORTINA (Bz-Bl) 11-12 FEBBRAIO

LA FIACCOLATA ROSA GRAN FONDO SULL’EX FERROVIA


È giunta alla quinta edizione I Light Pila, Riservata ai fondisti professionisti
la fiaccolata colorata sulle piste. Armati e a una ristretta cerchia di amatori,
di torcia a luce led rosa, i partecipanti – la Dobbiaco-Cortina fa parte del circuito
su sci e snowboard – partono da diversi Ski Classics. Sul tracciato dell’ex
punti per poi ritrovarsi in zona Baby ferrovia che collegava la val Pusteria
Gorraz; costo 12 €: il ricavato è devoluto con Cortina d’Ampezzo si disputano
alla Susan G. Komen Italia, associazione due gare: la 50 chilometri a tecnica
di volontariato che opera nella lotta classica e la 30 chilometri skating.
ai tumori al seno. INFO www.pila.it INFO www.dobbiacocortina.org

RIMINI DAL 16 AL 19 FEBBRAIO SIENA 26 FEBBRAIO

SFIDA SOTTO I CANESTRI QUATTRO CORSE IN UNA


Il primo grande appuntamento Il Terre di Siena Ultramarathon si fa in
Dall’alto: la scia
della stagione cestistica italiana passa quattro per accontentare tutti i podisti.
luminosa in rosa
di I Light Pila, dalla Fiera di Rimini per la Final Eight di La gara “regina” parte da San Gimignano
fiaccolata a scopo Coppa Italia. Le prime otto squadre del ed è lunga 50 km, mentre più brevi
benefico sulle massimo campionato italiano di basket sono la Colle di Val d’Elsa-Siena (32 km)
nevi della ski si sfidano in un tabellone a eliminazione e la Monteriggioni-Siena (18 km).
area valdostana;
un passaggio diretta, dai quarti alla finale (19 febbraio). È infine rivolta a tutti la passeggiata
della Dobbiaco- Detentrice del trofeo è la Pallacanestro da 6 km nel centro storico cittadino.
Cortina 2016. Olimpia Milano. INFO www.legabasket.it INFO www.terredisienaultramarathon.it

28 Bell’Italia
In viaggiocon Antonio Paolucci
Roma - Città del Vaticano MUSEI VATICANI Galleria delle Carte Geografiche

BASILICATA, SPLENDIDA
E TEMIBILE TERRA
Il viaggio nell’Italia illustrata a fine ’500 nella Galleria prosegue
attraversando un territorio allora remoto, tra monti insidiosi
che conservano memorie di antiche battaglie e fertili pianure
deliziate da un clima mite in ogni periodo dell’anno

La regione che nella Galleria Vaticana La regione sta fra due mari, il Tirreno a
ha il nome latino di Lucania (terra dei ovest e lo Ionio a est, ma sono le monta-
boschi, da lucus; sempre che il nome non gne il suo carattere distintivo. Qui l’Ap-
derivi invece da Lucio, capo dei Sanniti, pennino Meridionale allinea le sue cime
come afferma Strabone) si estende fra più alte come il Vulture e il Sirino.
la Campania meridionale (il golfo di
Policastro) e la terra di Otranto at- SCONTRI EPOCALI, BRIGANTI
traverso la falce di luna della pianura E L’ANTICA METAPONTO
del Metaponto. Quando poi in età tardo Chi si addentrava in armi fra i monti e i
antica e alto medioevale questa parte boschi della Basilicata rischiava molto.
d’Italia fu provincia dell’imperatore Poteva non uscirne vivo. Come accadde
greco (basileus) di Costantinopoli, allo- nel 208 avanti Cristo, durante la Secon-
ra diventò comune la denominazione da guerra punica, al console romano
oggi prevalente di Basilicata. Marco Marcello, assalito e ucciso dalla

30 Bell’Italia
Sotto: la montuosa terra di Lucania “ritratta” nell’affresco della Galleria delle Carte Geografiche.
Pagina precedente: particolare della carta con l’indicazione delle rovine dell’antica colonia greca di Metaponto.

Bell’Italia 31
www.nonnonanni.it

E da settant'anni
portiamo bontà sulla vostra tavola.
In viaggiocon Antonio Paolucci

La porzione di carta in cui è raffigurato l’episodio della morte del console romano Marco Claudio Marcello durante la Seconda
guerra punica (208 avanti Cristo). L’evento ebbe luogo nei pressi di Venosa: la cavalleria cartaginese di Annibale sorprese e annientò
il piccolo drappello guidato in ricognizione dal console su una collina che separava gli accampamenti dei due eserciti.

cavalleria di Annibale, episodio bellico ra. Chi conosce l’agricoltura intensiva e anni della Galleria delle Carte Geografi-
che il freschista vaticano minuziosa- le serre produttrici di primizie in ogni che era soltanto un nome conosciuto da
mente descrive. Sorte non dissimile stagione dell’anno della pianura meta- storici e da eruditi, ma il freschista vati-
toccherà più di una volta nel XIX secolo pontina sa che l’epigrafe latina dice il cano si preoccupa di rappresentare sul
ai reggimenti piemontesi mandati a re- vero. La Basilicata, al tempo della re- fiume Basento, a memoria e a monito,
primere il ribellismo meridionale nella alizzazione della Galleria Vaticana, le rovine archeologiche dell’antica città.
cosiddetta “guerra al brigantaggio”. era uno dei domini più marginali e
La targa celebrativa in latino fa l’elogio disagiati del vicereame di Napoli, ma Musei Vaticani, Città del Vaticano, viale Vaticano,
della orografia della regione. Le alte la memoria di tempi felici e di una civil- 06/69.88.46.76, 06/69.88.31.45, mv.vatican.va.
montagne appenniniche la proteggo- tà gloriosa non si è mai perduta. Aperti da lunedì a sabato, ingresso 9-16, chiusura
no dai freddi venti del nord così che il Metaponto al tempo della Magna Gre- 18; biglietto 16 €. Domenica chiuso eccetto l’ultima
territorio gode di una doppia primave- cia era una città ricca e potente. Negli del mese, ingresso 9-12, chiusura 14; gratuito.

32 Bell’Italia
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A cura di Lara Leovino Appuntamenti d’arte

FORLÌ

DÉCO: IL TRIONFO
DELL’ELEGANZA
Nascita e ascesa dello stile “moderno”
che affascinò l’Europa e l’Italia. Oltre 250 pezzi
straordinari ai Musei di San Domenico

Fra il primo dopoguerra e la crisi mondiale del 1929, l’Europa percorso ritmato da 23 sezioni, rilegge e analizza gli avveni-
e l’Italia sono attraversate da uno stile destinato a lasciare il menti storici e culturali che hanno favorito la genesi e il suc-
segno. Il fenomeno Déco, nel Bel Paese in particolare, cesso di questo nuovo linguaggio artistico. Oltre 250 le opere
ha una forza dirompente che contagia le grandi arti: ar- in mostra: da Tamara de Lempicka ad Arturo Martini, da Gio
chitettura, pittura, scultura e disegno. Ma è soprattutto Ponti a Galileo Chini, da Adolfo Wildt a Piero Portaluppi.
nelle produzioni decorative (arredi, ceramiche, tessuti, stuc- Nella foto: Ritratto di Wally Toscanini, 1925, di Alberto Martini.
chi, gioielli, abiti) che lascia un’impronta fondamentale. L’e- ART DÉCO. Gli anni ruggenti in Italia. Sede: Musei di San
leganza estetizzante dello stile Déco esalta l’alta produzione Domenico. Date: 11 febbraio-18 giugno. Orari: da martedì a
artigianale e contribuisce alla nascita del design e del made in venerdì 9,30-19, sabato e domenica 9,30-20. Ingresso: 12 €.
Italy. L’esposizione ai Musei di San Domenico, attraverso un Info: 199.15.11.34; www.mostrefondazioneforli.it

Bell’Italia 35
TORINO

LA WUNDERKAMMER
DEL DUCA SABAUDO
Ottocento dipinti, 14 mila volumi,
busti romani, gioielli, armature,
arazzi, carte geografiche e
pregiati reperti provenienti da
tutto il mondo. È la straordinaria
collezione creata fra il ’500 e
il ’600 dal carismatico duca
di Savoia Carlo Emanuele I.
Nelle sale della Galleria Sabauda
e della Biblioteca Reale è
esposta una selezione di 250
pezzi dell’originale raccolta, cui si
aggiungono 80 album di acquerelli
e importanti prestiti internazionali.
A sinistra: Album di pesci, attribuito
a disegnatori piemontesi, fine
XVI-prima metà XVII secolo.
MILANO
LE MERAVIGLIE DEL MONDO.
PIÙ ARTE PER TUTTI Le collezioni di Carlo Emanuele I
L’arte contemporanea di Savoia. Ai Musei Reali fino al 2
a prezzi accessibili: questa aprile. Info: 011/522.04.21.
la filosofia di Affordable Art
Fair, giunta quest’anno alla
VII edizione. L’appuntamento
è con 85 gallerie nazionali e
internazionali: costo massimo
MODENA
delle opere 6 mila euro.
A destra: Gola, di Cristiano IN CITTÀ IL MEGLIO
Ossoli, galleria Federica DELL’ANTIQUARIATO
Morandi. AFFORDABLE ART È la più importante vetrina
FAIR. Al Superstudio Più dal annuale dell’antiquariato in Italia,
10 al 12 febbraio. Info: www. basti pensare che l’anno scorso
affordableartfair.com i visitatori sono stati 35 mila.
Quest’anno festeggia il traguardo
della XXXI edizione, ospitando oltre
160 espositori. Sotto: Lampada di Gio
Ponti, 1930, galleria Robertaebasta.
MODENANTIQUARIA. A Modena
Fiere dall’11 al 19 febbraio.
BARD (Aosta)
Info: www.modenafiere.it
DOISNEAU, RE
DELLA FOTOGRAFIA
È uno dei padri fondatori
del fotogiornalismo di strada
e ha realizzato ritratti intensi
e celebri scatti di Parigi che
sono ormai “icone”della
fotografia del ’900.
In mostra al Forte di Bard
una selezione delle immagini
di Doisneau più simboliche
e amate. A sinistra:
Mademoiselle Anita, Paris,
1951, di Robert Doisneau.
ROBERT DOISNEAU. Icônes.
Al Forte di Bard fino al primo
maggio. Info: 0125/83.38.11.

36 Bell’Italia
Appuntamentid’arte

PALERMO

GUTTUSO NELLA SUA TERRA


Nelle nature morte «...la pittura
deve penetrare l’oggetto e svelarne
ROMA
le vibrazioni...», come lo stesso
Renato Guttuso scrive in un articolo I CAPOLAVORI SOTTRATTI DA NAPOLEONE
del 1933. L’esposizione presenta Duecento anni dopo, una mostra racconta l’avventuroso recupero
47 nature morte del maestro dei capolavori italiani trafugati da Napoleone tra il 1796 e il 1814 e
siciliano realizzate dagli anni 30 tornati a Roma nel 1816, grazie all’intervento dello Stato Pontificio e di
al 1984. Il percorso è arricchito Antonio Canova. Fra le 68 grandi opere esposte: La strage degli innocenti
da foto, documenti e video. di Guido Reni, il Compianto sul Cristo morto di Correggio, la Deposizione
Sopra: Cimitero di macchine, 1978, di Carracci. Sopra: Ritratto di Leone X, 1518, di Raffaello.
di Renato Guttuso. GUTTUSO. IL MUSEO UNIVERSALE. Dal sogno di Napoleone a Canova.
La forza delle cose. A Villa Zito fino Alle Scuderie del Quirinale fino al 12 marzo. Info: 06/399.96.75.00.
al 26 marzo. Info: 091/778.21.80.

ROMA

KAPOOR: UNA GRANDE


MOSTRA AL MACRO
Il celebre artista indiano torna
a esporre in un museo italiano,
dopo 10 anni d’assenza. Nel
percorso, dipinti composti
da strati aggettanti di
silicone e sculture-architetture
monumentali che testimoniano
la perpetua ricerca di Kapoor
in ambito formale e concettuale.
A destra: una sala del Macro
allestita con quattro lavori di
Kapoor; al centro Toga, 2012.
ANISH KAPOOR. Al Macro Museo
d’Arte Contemporanea Roma fino
al 17 aprile. Info: 06/06.08.

Bell’Italia 37
Appuntamento con Vittorio Sgarbi
Un Museo un Capolavoro BOLOGNA Museo Morandi

IL PICCOLO, INFINITO
MONDO DI MORANDI
La Natura morta del 1956 è esemplare della visione artistica
del pittore bolognese, che esplora il proprio universo interiore
meditando sulla realtà di oggetti in apparenza insignificanti

«Di nuovo al mondo non c’è nulla o senza adeguarlo a stili altrui, ma assor- A destra: la Natura
pochissimo, l’importante è la posizio- bendoli all’interno di una visione che non morta (V.895), olio
su tela dipinto da
ne diversa in cui un artista si trova rinuncia mai alla necessità del confronto Giorgio Morandi
a considerare e vedere le cose». Così con il proprio io. Così in Morandi, che nel 1956, è una
Giorgio Morandi (1890-1964) esponeva pure pratica anche il paesaggio, la na- delle opere più
il succo del suo modo di concepire l’arte. tura morta diventa la pittura tout court, significative della
Allora, da una parte veniva già conside- mettendo in relazione la soggettività del raccolta bolognese.
Pagina seguente,
rato il maggiore artista italiano del No- vivere e l’esteriorità del mondo attraver- in basso: Morandi
vecento, capace di sostenere un discorso so l’interiorizzazione dell’oggettualità in un celebre
pittorico talmente elevato da sorvolare apparentemente più insignificante. ritratto di Herbert
l’effimera transitorietà di qualunque La sua è una pittura di genere esi- List (1953) che lo
vede al lavoro nella
moda artistica, mentre dall’altra gli si stenziale, dove il pessimismo panico sua casa di via
contestava l’eccessiva distanza dall’ago- dell’adorato Leopardi trova un limite Fondazza a Bologna.
ne artistico, disconoscendo la centralità nel razionalismo cogitabondo di Pa-
delle infinite dispute sul senso più ag- scal, altra lettura prediletta, pervenendo
giornato del moderno. Non era alterigia, a un’epoché, una sospensione di giudizio
quella di Morandi, semmai coerenza in merito ai massimi sistemi, alle pre-
con la serietà monacale con cui interpre- sunte, grandi verità di cui facili dispen-
tava la vita. Da un certo momento in poi, satori abbondavano anche in arte, che
non si sposta più da Bologna, anzi, dalla è affine allo spirito espresso da Eugenio
casa di via Fondazza, dove vive con le Montale, poeta spesso accostato al pitto-
sorelle e dipinge in una camera da letto, re bolognese, negli ultimi, celebri versi
alternando la pittura all’insegnamento di Non chiederci la parola: «Codesto solo
scolastico. Solo a Grizzana, la località oggi possiamo dirti, / ciò che non siamo,
appenninica in cui, nel 1943, si rifugia ciò che non vogliamo».
dopo l’arresto per simpatie antifasciste, È negli anni Trenta, nel pieno del delirio
e dove si costruirà, negli ultimi anni di fascista, che la pittura di Morandi smette
vita, una casa di villeggiatura, godrà di di guardare altrove, concentrandosi total- seppure opponendosi, accorciano al mi-
un vero e proprio studio. mente su se stessa. Il passaggio seguente, nimo la distanza fra il freddo e il caldo, lo
Bologna non era certo il centro del mon- negli anni Quaranta e Cinquanta, porta spento e l’acceso. Un equilibrio perfetto,
do, neppure d’Italia; eppure Morandi, a una distillazione sia della tecnica, che con la forza dell’insieme che vince la re-
dapprima insieme ad alcuni amici di ac- rinuncia alle dissonanze cromatiche e al- nitenza insita nelle cose, capace di raffi-
cademia (Osvaldo Licini, Saverio Pozzati, le inclinazioni espressioniste in favore di gurare un silenzio supremo, esente dal
Giacomo Vespignani, i fratelli Bacchelli), tonalità smorzate e stesure più regolari, chiasso del contingente.
poi, con il peggioramento della salute, in sia delle soluzioni compositive, alterna- Dipingere è riconoscere l’appartenen-
maniera sempre più isolata, riesce a in- te in varianti che ruotano attorno a una za all’unico mondo concepibile, quello
tercettare tutti i passaggi decisivi alla varietà sempre più limitata di oggetti. La contenuto entro i limiti del proprio uni-
base della modernità novecentesca, Natura morta (V.895) del 1956 è una delle verso interiore. Piccolo e infinito come
dal Post-Impressionismo dell’amatissi- più compiute in assoluto di Morandi. Solo la stanza di via Fondazza.
mo Cézanne all’avanguardia di Futuri- bottiglie a pancia larga e collo lungo, ba-
smo, Cubismo e Metafisica, fino al rappel rattoli, cilindri metallici e scatole di carta. Museo Morandi, Bologna. A seguito degli eventi
à l’ordre, annunciato in Italia dalla rivi- Solo forme e profondità che emergono sismici che hanno colpito l’Emilia Romagna, il
sta Valori Plastici di Mario Broglio, suo per contrasto da altre, tendendo a geo- museo è ospitato dal novembre 2012 nella sede
primo, grande sostenitore. La novità di metrie ancora cézanniane, con l’imperfe- del Mambo - Museo d’Arte Moderna di Bologna,
Morandi sta nel fatto che riversa l’elabo- zione a preservare la tremula vitalità del via Don Minzoni 14, 051/649.66.11. È aperto
razione di queste esperienze in un gene- tutto. Solo due piani distinti, un davanti martedì, mercoledì e domenica 10-18; giovedì,
re fin troppo abusato, la natura morta, e un dietro, solo luce frontale e colori che, venerdì e sabato 10-19; ingresso 6 €.

38 Bell’Italia
altezza 30 cm

Sguardo Identità Riferimenti


ispirato assoluta illustri
«Era connaturato La firma, così Sono molti i
in Morandi il ampia e centrale, riferimenti artistici
bisogno di vivere è ridondante che ispirano il
a lungo dinanzi in un quadro profondo sguardo
ai motivi dei la cui cifra sulla realtà di
propri quadri, stilistica coincide Morandi: dalle
di farseli integralmente lucide visioni di
familiari, di con quella del Chardin alle forme
meditarli prima suo autore. essenziali del
di tradurli Sembra ribadire e Cubismo, dai
sulla tela o certificare la piena potenti volumi di
sulla lastra...» identificazione Cézanne alle
(Lamberto dell’artista sospese atmosfere
Vitali, 1966). nella sua opera. della Metafisica.

Bell’Italia 39
Fuoriluogo I tesori italiani conservati all’estero di Fabio Isman

L’ARTE MISTICA DI BEATO


ANGELICO A MADRID
È dal 1861 al Museo del Prado l’Annunciazione dipinta dal monaco
pittore, intorno al 1425, per la chiesa di San Domenico a Fiesole

S i chiamava Guido di Pietro (1395


circa-1455), e dopo i voti diviene
Fra Giovanni da Fiesole, però è famoso
L’Annunciazione che ora è a Madrid, al
Museo del Prado, è una delle tre pale che
dipinge per la “sua” chiesa, e che non
DOV’ERA E DOV’È
come Beato Angelico: uno dei massimi hanno poi vita tanto fortunata. Della
pittori del tempo. Prima che tessa le sue cosiddetta Pala di Fiesole, rimaneggiata Dal piccolo convento
lodi Giorgio Vasari, lo esalta, ad esempio, nel 1501 da Lorenzo di Credi, rimane in al grande museo
un testo manoscritto della Biblioteca Na- loco la Madonna con il Bambino, mentre
zionale di Firenze, Il libro di Antonio Billi, le cinque parti della predella, vendute Il convento di San Domenico
in cui Beato Angelico visse e
del 1530: «Vezoso, et divoto et di virtù nell’800 dai frati domenicani, sono alla
lavorò per quasi 30 anni, nella
ornato molto, con grande facilità dipinse National Gallery di Londra. L’Incorona- prima metà del ’400, è a metà
in Firenze, Roma et altrove». Era «non zione della Vergine è al Louvre, portatavi strada tra Firenze e Fiesole.
inferiore a Giotto e Cimabue». da Napoleone nel 1812 (gli scomparti L’Annunciazione oggi al Prado
della predella si ricongiungono poi alla è una delle opere realizzate
CAPOLAVORI IN VIAGGIO tavola, passando attraverso antiquari di per la chiesa e il cenobio
ATTRAVERSO L’EUROPA Firenze e Londra). dall’artista prima di trasferirsi
Lascia grandi opere in San Domenico a È forse Agnolo di Zanobi Gaddi il nel convento fiorentino di San
Fiesole, in San Marco a Firenze, a Roma, committente di questa Annunciazio- Marco. Per la maggior parte
dov’è convocato da papa Eugenio IV (so- ne, capolavoro in cui un raggio di sono disperse in grandi musei
d’Europa (Londra, Parigi, San
pravvivono soltanto gli affreschi della pura luce divina traversa obliqua-
Pietroburgo); restano in loco
cappella Niccolina, in Vaticano), a Orvie- mente la scena (e pure la colomba dello la tavola centrale della Pala
to, nella cappella di San Brizio del duomo. Spirito Santo) e, a lato, Adamo ed Eva se di Fiesole, una Crocifissione
Ritornato nella Capitale, vi muore, ed è ne vanno mestamente dal Paradiso Ter- affrescata nel Capitolo e una
sepolto in Santa Maria sopra Minerva. restre. L’opera resta a Fiesole soltanto piccola Madonna benedicente,
Nel suo periodo maturo, attorno agli anni fino al 1611, quando è venduta al duca anch’essa dipinta a fresco.
Trenta del ’400, si dedica al tema dell’An- Mario Farnese, perché i frati dovevano Il Museo Nacional del Prado
nunciazione: ne esegue almeno quattro costruirsi un nuovo campanile. Uomo espone dal 1819 le collezioni
versioni; una è quella rimasta a lungo d’arme e capitano di mille imprese, luo- reali spagnole. Nell’edificio
nella chiesa di San Domenico a Fiesole, gotenente generale delle armate papali, neoclassico che ospita
la raccolta (foto sopra) si
proprio dove lui prende i voti nel 1418. Mario apparteneva al ramo più povero
ammirano, oltre alla tavola
di Beato Angelico, capolavori
di Bosch, El Greco, Mantegna,
Raffaello, Tiziano, Tintoretto,
Dürer, Velázquez, Rubens,
Goya. Per trovare spazio alle
migliaia di opere del museo
è stata realizzata una nuova
ala, inaugurata nell’ottobre
del 2007 (foto sotto).
INFO www.museodelprado.es

40 Bell’Italia
Altezza 194 cm

Sopra: l’Annunciazione dipinta tra il 1425 e il 1428 da Beato Angelico. Nella tavola l’adesione alla nuova visione prospettica toscana convive
con la raffinata eleganza del gusto gotico. Pagina precedente, in basso: particolare della cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre.

della famiglia. Nondimeno è mecenate nuovo a chi l’aveva eseguita, nel 1861 e tante le invenzioni nei cinque piccoli
di vari artisti, soprattutto dello scultore entra nel maggior museo spagnolo. scomparti della predella: nell’Adorazio-
Francesco Mochi (per alcuni, suo figlio Qualcuno pensa a un intervento anche ne dei Magi, una capanna ricavata tra
naturale), e allestisce una propria colle- della bottega, in particolare di Zanobi ruderi diroccati; nella Presentazione al
zione. Acquista il dipinto per conto di Strozzi, ma i più sono inclini a giudi- tempio, quest’ultimo, rotondo, è stret-
Francisco Gómez de Sandoval y Rojas, care la pala autografa per l’elevata to tra due file di palazzi; lo Sposalizio
più noto con il titolo di duca di Lerma, qualità. Le sottili colonne che dividono della Vergine risente di Masaccio; nella
fatto cardinale da Paolo V. È il duca a do- lo spazio in tre parti uguali, isolando i Visitazione, un piccolo portico con va-
narla alla chiesa dei domenicani di Val- progenitori dall’evento miracoloso che sti orizzonti; nel Funerale della Vergine,
ladolid. Senza l’attribuzione al suo auto- avviene tra le arcate, ricordano l’archi- una grande valle.
re l’Annunciazione va poi al monastero tettura di Brunelleschi. Straordinarie Un immenso capolavoro, insomma,
delle clarisse di clausura delle Descalzas sono poi le mani, sia di Dio, in alto a pieno di tecnica, ma anche di assoluta
Reales di Madrid; infine, “restituita” di sinistra, sia dell’angelo e della Vergine, poesia, dalla storia intricata.

Bell’Italia 41
PLAN DE CORONES (Bolzano) Messner Mountain Museum Corones

L’ALPINISMO IN UNO
SGUARDO
Progettato da Zaha Hadid al culmine della ski area del Plan de Corones,
l’ultimo museo di Reinhold Messner scende nella profondità rocciosa
della montagna per poi “toccare” il cielo delle Dolomiti e di tutte le Alpi
TESTI Pietro Cozzi FOTOGRAFIE Albert Ceolan

42 Bell’Italia
La grande terrazza
del Messner Mountain
Museum Corones
è una piattaforma
panoramica che
abbraccia le Dolomiti
e tutta la cerchia
delle Alpi Centrali.
Progettato dallo
studio di Zaha Hadid,
il museo è dedicato
all’alpinismo
della tradizione.
L
a sesta perla della “collezione scelto questo luogo perché gli mancava
Messner” si nasconde sul versan- un approdo in terra ladina e perché l’af-
te meno battuto di uno dei più faccio sulle Dolomiti e sulle Alpi, di una
frequentati comprensori sciistici forza inaudita, gli permetteva di tener
dell’Alto Adige, apprezzato per fede a uno dei comandamenti dei suoi
la rapidità e comodità degli impianti e la MMM: quello che si impara a conoscere
perizia nella battitura della neve. Il fian- dentro si riverbera immediatamente nel
co ovest del panettone bianco del Plan de panorama, in un affascinante rimando
Corones (2.275 metri) non è solcato dalle tra racconto e realtà, storia e attualità.
piste e così il Messner Mountain Museum
(da cui l’acronimo “MMM”) è anche un UN MOSAICO DI QUATTROCENTO
luogo di silenzio, una tranquilla pausa di PANNELLI IN VETRO E CEMENTO
approfondimento culturale nell’ebbrez- Davanti ai profili delle Odle e del Sasso
za leggera delle discese. Il re degli alpi- di Santa Croce, le vette dell’infanzia di
nisti ha inaugurato qui, nel luglio 2015, Messner, lo studio di Zaha Hadid ha im-
l’ultimo dei suoi musei, il capitolo finale maginato il museo come un’affascinan-
della sua estrema impresa, che ha defini- te discesa nelle viscere della montagna.
to «il mio quindicesimo Ottomila». Siamo L’edificio progettato dalla grande archi-
sul monte dove secondo la leggenda il mi- tetta britannica – scomparsa nel marzo
tico re di Fanes pose la corona sul capo dello scorso anno – si inabissa nel cuore
della principessa Dolasilla. Messner ha del Plan per poi riemergere sul lato op-

Nelle foto piccole,


dall’alto: gli affacci
panoramici del
museo sul versante
ovest del Plan
de Corones;
il profilo dell’ingresso
richiama le cime
circostanti; la vetrina
che documenta
l’evoluzione
dell’attrezzatura
alpinistica. Nella
foto grande: uno
dei finestroni lungo
le scale che scendono
al terzo livello
dell’edificio; sulla
sinistra si distingue
la cima del Piz da
Peres (2.507 metri).
PLAN DE CORONES (Bolzano) Messner Mountain Museum Corones

posto con due finestroni e una terrazza, sterno e più scure all’interno per richia-
tre giganteschi cannocchiali di vetro e mare l’aspetto dell’antracite, ritrovata
cemento che inquadrano l’infinito. L’al- in profondità durante lo scavo, contri-
pinista italiano aveva le idee chiare su buiscono a inserire l’oggetto architetto-
dove “puntarli”: la prima finestra guarda nico nel suo contesto..
a sud-ovest, verso il Sass de Putia; la se-
conda si affaccia più decisamente a sud, CHIODI E PICCOZZE RACCONTANO
verso il Sasso di Santa Croce; la balconata DUE SECOLI DI SCALATE
Ai finestroni si apre invece a ovest, verso l’Ortles e il Sui tre piani del Messner Mountain Mu-
Sudtirolo, e offre uno scorcio di 240 gradi seum Corones, oggetti, dipinti e citazio-
si ammirano su tutte le Alpi. Quattromila metri cubi ni alle pareti guidano il visitatore in un
di roccia, scavati e poi riposizionati a viaggio nell’alpinismo tradizionale, la
le vette lavoro finito, racchiudono il museo in sua storia e il suo lascito alla modernità,
un guscio naturale, garantendo anche introdotto da una domanda provocato-
dell’infanzia una temperatura costante. Sotto, 400 ria: «Dove inizia l’alpinismo se il turismo
pannelli prefabbricati in cemento e fi- ha già raggiunto la cima dell’Everest?».
del grande bra di vetro, diversi l’uno dall’altro per Lo scalatore di tutti gli Ottomila himala-
dimensioni e curvature, si incastrano yani, che proprio alla scuola della tradi-
alpinista come in un mosaico a formare le super- zione ha ispirato le sue imprese cercando
fici dell’edificio. Le diverse tonalità di di mantenere la sobrietà delle origini,
——————— grigio del rivestimento, più chiare all’e- non risponde alla domanda, docu-
PLAN DE CORONES (Bolzano) Messner Mountain Museum Corones

mentando senza fondamentalismi la tec- per l’assicurazione e la progressione,


nicizzazione dell’alpinismo attuale, che imprescindibili ma spesso accusati di
da confronto diretto (“dall’idea al fare”) ostacolare la ricerca di un autentico stile
tra l’uomo e la montagna si è trasforma- individuale di scalata: si passa dai primi-
to in disciplina sportiva o addirittura in tivi chiodi da carpentiere a quelli dotati
un’attività turistica programmata. Nella di occhiello per collegare la corda, dagli
prima vetrina del terzo livello si riper- spit ai più moderni nut e friend, costruiti Un viaggio tra
corre l’evoluzione dei materiali dall’800 per adattarsi a qualsiasi tipo di fessura.
ai giorni nostri, dalle scarpe – chiodate, Nell’altra vetrina, quella dedicata ai me- imprese epiche
con le suole di feltro e “a carro armato” morabilia dell’alpinismo, gli attrezzi da
– alle piccozze, che sono esposte a fianco montagna si rivestono della sacralità di e preziose
delle immagini dei grandi scalatori che reliquie coperte dalla polvere della glo-
le hanno utilizzate. A parte, lungo una ria, e frugando tra le didascalie scritte a “reliquie” della
delle scalinate, una carrellata sulla sto- mano si scoprono la piccozza da ghiaccio
ria dei ramponi, dai modelli a tre punte del bolzanino Toni Egger (1926-1959), secolare sfida
utilizzati dai contadini a quelli a dodici morto sul Cerro Torre, in Patagonia, e
punte. La collezione dei chiodi da roccia, il martelletto dell’austriaco Paul Preuss alle alte quote
racchiusa in sei piccole teche, racconta (1886-1913), autore di un vademecum di
lo sviluppo dei più dibattuti strumenti principi che dovrebbero tracciare il pe- ———————

46 Bell’Italia
rimetro dell’alpinismo autentico. La sua un crocevia sciistico che corre veloce
definizione di sicurezza sembra riecheg- verso altre emozioni. Lo fa sfidando
giare e ampliare l’iniziale domanda di senza paura la contraddizione di rac-
Messner: «Per sicurezza non si intende la contare la semplicità dei pionieri delle
correzione della propria insicurezza, con- alte quote in un edificio di cemento,
vulsamente raggiunta attraverso mezzi costruito completamente ex novo e sca-
artificiali, ma quella sicurezza primaria vando in profondità dentro la roccia.
che ogni scalatore dovrebbe basare sulla Una scommessa rischiosa, come tutte le
corretta valutazione della propria capa- imprese alpinistiche. Ma una scommes-
cità, rapportata alla propria volontà». sa vinta: usciti dal museo e riallacciati
gli sci e gli scarponi, lo sguardo al Puez,
LA MONTAGNA TRA NATURA alle Odle, alla Marmolada, alle Dolomi-
E PATRIMONIO CULTURALE ti e alle cerchia delle Alpi sembra riac- Qui sopra: scorcio
Sobrio e concreto nella sua moderna ve- quistare, per un attimo, una profondità della sala che ospita
ste architettonica, lontanissimo dall’a- e una purezza perdute. le riproduzioni
delle grandi pareti,
buso di tecnologie multimediali che va culla dell’alpinismo.
tanto di moda oggi, il MMM Corones ri- Sotto: Reinhold Messner
lancia la proposta della montagna come a pagina 49 all’MMM Corones.
pensiero e cultura, proprio nel cuore di A sinistra, nella foto
grande: la scultura che
rappresenta il monte
Pelmo (3.168 metri),
prima cima dolomitica
a essere scalata,
nel settembre 1857.
Si trova al secondo
livello del museo.

I SEI MESSNER MOUNTAIN MUSEUM


Tra castelli e fortezze, l’ultima grande avventura
«Dopo una vita vissuta tra le pareti dolomitiche, sulle più alte cime del
globo terrestre e poi in cammino nei deserti di sabbia e di ghiaccio, ho
voluto raccogliere l’eredità delle mie esperienze»: con questo desiderio
nasce più di vent’anni fa il progetto dei Messner Mountain Museum
(MMM). Per la scelta delle sedi Messner ha privilegiato il recupero di edifici
abbandonati, circondati da scenari che rispecchiassero i contenuti. Sei
luoghi dell’Alto Adige e del Bellunese «dove incontrare la montagna, la
gente di montagna e anche noi stessi». Il primo ad aprire è il MMM Juval
(1995), dedicato al mito della montagna, in una fortezza del XIII secolo
su uno sperone della val Venosta; seguono il MMM Dolomites (2002)
di Cibiana di Cadore, sul monte Rite, dedicato all’elemento roccia, e il
MMM Ortles di Solda (2004), che tratta dei mondi del ghiaccio. Nel 2006
è la volta della sede centrale, il MMM Firmian, nella conca di Bolzano, tra
torri e cortili di castel Firmiano. Per le ultime due tappe la scelta cade sul
castello di Brunico, dove apre il MMM Ripa (2011), omaggio ai popoli di
montagna, e sul Plan de Corones. INFO www.messner-mountain-museum.it
Cuba
Profumi tropicali
nel cuore dei Caraibi

Contornato da una fitta vegetazione tropicale e direttamente


situato sui candidi colori della spiaggia di Varadero,
l’Eden Village Mercure Playa de Oro
offre ogni tipo di comfort e svago per grandi e piccoli ospiti,
con attività sportive, sport acquatici ed un disco bar,
ma anche tutti i servizi di un villaggio Eden per godere
del vero relax tra l’atmosfera ed i sapori cubani.

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PLAN DE CORONES (Bolzano) Messner Mountain Museum Corones

Sopra: un finestrone
del museo sembra
farsi largo tra neve
e roccia. Qui a sinistra:
pareti e corridoi
espongono dipinti
in tema, dalla
rappresentazione
delle grandi cime
alle ricostruzioni di
storiche salite, spesso
di gusto romantico.
Sotto: le due vetrine
che formano il cuore
del museo, dedicate
agli strumenti
dell’alpinismo e
ad alcuni pezzi
da collezione come
la piccozza di George
Mallory (1886-1924).

48 Bell’Italia
come
dove
quando
PLAN DE CORONES
(Bolzano)

Sci e passeggiate
in val Pusteria Brunico, via Centrale

A Brunico, capoluogo della valle, si scopre l’elegante centro storico affacciato sulla Rienza. E, a pochi
minuti di treno, un comprensorio sciistico con 119 chilometri di piste di Pietro Cozzi Fotografie Albert Ceolan

martedì-venerdì 15-18 LA SKI AREA


e sabato-domenica Tre versanti intorno
10-12; 3 €. Tornati su al “panettone bianco”
via Centrale, e superata
porta Bruno, si prende Plan de Corones, la “montagna dello
per la seicentesca sci”, offre 119 chilometri di piste, sempre
chiesa di Santa battute alla perfezione, che scendono
Caterina (vicolo Rain, su tre lati diversi: è così possibile, nel
0474/55.01.00), che corso della giornata, “inseguire” il versante
con la vicina fontana soleggiato. Verso Riscone di Brunico
forma uno degli angoli e Perca le discese sono più difficili.
più pittoreschi della Qui lo sciatore si confronta con i tracciati
città; visibile solo delle nere Sylvester, Seewiese, Trasse e
dall’esterno. Non Hernegg, ma è da provare anche la lunga
lontano inizia la breve pista “multicolore” che riporta alla stazione
Plan de Corones (Bz), sede del Messner Mountain Museum, salita al Messner ferroviaria di Perca, con il piccolo muro
si raggiunge in auto con l’autostrada A22, uscita Mountain Museum della Ried. Più semplice il versante
Bressanone; da qui si segue la statale 49: Riscone Ripa (vicolo Castello di Valdaora, dove l’azzurra Hinterberg,
di Brunico e Valdaora sono gli accessi alla ski area, alla 2, 0474/41.02.20), tra i boschi e ricca di cambi di pendenza,
cui sommità sorge il museo. L’altro accesso è San Vigilio nel castello di Brunico. è una delle novità di questa stagione
di Marebbe, collegato alla val Pusteria dalla statale 244. Tra volte in stile invernale: vi si accede con la cabinovia
In treno: Frecciarossa Torino-Venezia fino a Verona, poi gotico e sale barocche, Marchner. La cabinovia Alpen offre anche una
regionali fino a Fortezza; da qui si prende il treno della l’itinerario racconta cabina di lusso (la n. 1), su prenotazione,
val Pusteria (www.sii.bz.it) fino a Perca, la cui stazione le tradizioni dei popoli attrezzata con sedili in pelle e vaschetta
è collegata alla cabinovia per il Plan. In aereo: aeroporto della montagna: in con spumante per un brindisi speciale.
di Verona (a 223 km). In camper: Ritterkeller, San Vigilio lingua tibetana “ri” Sul versante di San Vigilio di Marebbe
di Marebbe, 0474/50.14.18. Per la visita: MMM Corones significa montagna e scendono le piste Col Toron e Miara; da qui
(0474/50.13.50; www.messner-mountain-museum.it) “pa” uomo; aperto tutti ci si può anche spostare nella confinante
è aperto tutti i giorni, ore 10-16; ingresso 9 €. i giorni tranne il martedì, ski area dell’Alta Badia. Gli impianti
ore 12-18; ingresso 9 del Plan de Corones sono aperti, neve
€. È opera del grande permettendo, fino al 23 aprile; skipass
A piedi sulla via Centrale alpinista anche MMM giornaliero da 49 €; skipass Dolomiti
Affacciato sul fiume slanciate forme gotiche, Biography (piazza Superski da 51 €. Info: www.kronplatz.com
Rienza, all’inizio della con un alto campanile; Municipio), piccola
val Pusteria, Brunico aperta dalle 8 alle 19. esposizione dedicata
è il principale accesso A metà di via Centrale all’alpinismo pusterese,
al Plan de Corones. si esce dalla porta della in una torretta; aperto
La pedonale via Rienza per visitare ore 8-18; ingresso
Centrale, che comincia il ricco Museo Civico gratuito. All’estremità
alla porta delle Orsoline, (via Bruder Willram del paese si raggiunge
è caratterizzata dalle 1, 0474/55.32.92). La infine la parrocchiale
facciate colorate collezione comprende (via Ragen di Sopra 22,
dei palazzi signorili. opere grafiche e dipinti 0474/41.10.98), chiusa
Poco distante è la di Michael Pacher tra due campanili.
quattrocentesca chiesa (1435 ca-1498), artista L’interno ospita
delle Orsoline (parco tardogotico influenzato un crocifisso ligneo
Tschurtschenthaler dal Rinascimento attribuito a Michael
Sci al Plan de Corones
1, 0474/54.45.00), di italiano; aperto Pacher; aperta 7,30-18.

Bell’Italia 49
come
dove
quando
PLAN DE CORONES
(Bolzano)

SAPORI PUSTERESI
Lo speck a regola d’arte
e tanta dolcezza
La prima parte della val Pusteria,
all’incrocio fra il mondo ladino e quello
più schiettamente altoatesino, si distingue
Macelleria Bernardi
anche per un interessante intreccio
fra tradizioni enogastronomiche. Con
tanti indirizzi golosi da non perdere. Pur
Südtirol (Brunico, via Duca Sigismondo
4, 0474/05.05.00) è un mercato dei
sapori regionali di alta qualità, spesso
bio: si va dallo speck al succo di mele, dai
Rifugio Corones
salumi ai formaggi, dalle marmellate alle
tisane. Uno speck memorabile, “figlio”
Gli alberghi Comodo, a pochi passi un indirizzo che offre della fresca corrente della Rienza e della
dalla stazione, offre il meglio della tradizione studiata affumicatura, è quello della
Hotel Lanerhof ★★★★S camere essenziali locale. Da provare il Macelleria Bernardi (Brunico, via Centrale
(San Lorenzo ed eleganti. A tavola, filetto di maiale in crosta 36, 0474/55.54.72). Altre specialità della
di Sebato, località memorabili dessert di senape e il “noceto” casa sono il salame di cervo sudtirolese
Mantana 43, 0474/ e cantina con più di di capriolo. Conto 40 €. e i kaminwurz, salamini affumicati perfetti
40.31.33). La scelta 100 etichette. Mezza Agnello Bianco per uno spuntino. Per i dolci, tappa alla
è tra 90 camere pensione da 77 € (Brunico, via Stuck 5, Pasticceria Acherer (Brunico, via Centrale
e suite, realizzate con a persona al giorno. 0474/41.13.50). I classici 8, 0474/41.00.30), dove il proprietario
materiali locali ma in stile Hotel Sonnblick ★★★S piatti tirolesi in un edificio Andreas Acherer ha trasformato la
moderno. Area wellness, (Perca, via Val Pusteria del tardo ’400 che fu panetteria del nonno in un tempio della
da 3.000 metri quadri. 5, 0474/40.12.40). ostello e poi “piccola dolcezza. La scelta è tra praline, biscotti,
Mezza pensione da 99 € Albergo aperto nel 1967 stube per artisti”. Nel mini-tranci di torte e cioccolati di ogni
a persona al giorno. e ristrutturato l’ultima menu, mezzelune con tipo. Per le bevande, la sosta giusta è alla
Hotel Post ★★★★ volta nel 2015. Centro ricotta e spinaci, canederli Bottiglieria Harpf (Brunico, via Centrale
(Brunico, via Bastioni 9, benessere con cinque e formaggio grigio 53a, 0474/53.71.31), riaperta nel 2012.
0474/55.51.27). Fondato saune e cucina che con cipolle. Prenotazione L’assortimento comprende 300 etichette
tra il 1846 e il 1850, utilizza materie prime dai quasi indispensabile. di vini, soprattutto altoatesini, 120 birre
da cinque generazioni masi pusteresi. Mezza Conto da 30-35 €. (molte artigianali) e 120 liquori da tutto
di proprietà dei von pensione da 70 € Rifugio Corones il mondo. Solo da aprile a novembre vale
Grebmer, è in posizione a persona al giorno. (Plan de Corones, la pena fermarsi anche all’Agriturismo
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50 Bell’Italia
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ROMA Santissima Trinità dei Monti

SCALATA
ALLA BELLEZZA
Alla sommità della celebre scalinata, appena rinnovata
da un restauro, la chiesa e il convento della Santissima
Trinità dei Monti incantano con preziosi cicli affrescati
cinquecenteschi, trompe-l’œil e architetture dipinte

TESTI Carla Di Domenico FOTOGRAFIE Andrea Jemolo

52 Bell’Italia
In questa foto: la chiesa della Santissima Trinità dei Monti, alla sommità della celebre
scalinata che sale da piazza di Spagna. In primo piano la fontana della Barcaccia, di Pietro
e Gian Lorenzo Bernini (1629). Pagina precedente: dettaglio degli affreschi nel Refettorio.

Bell’Italia 53
Pagina precedente, in alto:
un particolare della
Deposizione, affresco di
Daniele da Volterra (circa
1541), forse su disegno
di Michelangelo, nella
cappella Bonfil; faceva
parte del ciclo pittorico,
oggi perduto, della vicina
cappella Orsini. Pagina
precedente, in basso a
sinistra: davanti alla
facciata dai campanili
gemelli svetta l’Obelisco
Sallustiano, proveniente
dagli omonimi Horti;
a destra: la cappella Orsini,
ornata di marmi policromi
(1575), con il monumento
funebre di Cecilia Orsini.
A destra: l’interno della
chiesa, costruita con
l’annesso convento per
volere di Carlo VIII di
Francia e consacrata nel
1585. È a navata unica con
7 cappelle per lato, tutte
decorate dalle nobili
famiglie titolari. Sotto:
dettaglio degli affreschi
a trompe-l’œil di Giovanni
Battista Naldini (1573)
nella cappella Dosio.

Bell’Italia 55
Pagina precedente:
l’Assunzione (1548-50)
di Daniele da Volterra;
si trova nella cappella
Della Rovere, affrescata
in collaborazione con altri
artisti – come Pellegrino
Tibaldi, Giovan Paolo
Rossetti, Michele Alberti –
con un ciclo di Storie della
Vergine che rappresenta
uno dei più significativi
esempi di manierismo
tosco-romano.
Sopra: veduta d’insieme
del Refettorio,
mirabilmente affrescato
da Andrea Pozzo nel 1694
con le Nozze di Cana,
in un trionfo di illusioni
prospettiche ed
effetti trompe-l’œil.
A destra: la stanza delle
Rovine, affrescata da
Charles-Louis Clérisseau
nel 1766; tra i ruderi
di un tempio, l’unico
segno di vita è un
esotico pappagallo.

Bell’Italia 57
Pagina precedente:
una scena delle Nozze
di Cana che svela
tutto il virtuosismo
di Andrea Pozzo.
L’episodio evangelico
si distende su tutte
le pareti del Refettorio
in una serie di riquadri
racchiusi da colonne
e architravi fittizi
che sfondano
illusionisticamente
lo spazio. I personaggi,
convitati, musici e
servitori, si muovono
tra le architetture dipinte,
si affacciano o, come in
questo caso, sembrano
proiettarsi all’esterno.
Sopra: ritratto di Luigi
XIV, il Re Sole, sopra
la porta della sala.
A destra: la volta a botte
del Refettorio, con al
centro la Trinità in gloria
tra figure di santi. Anche
qui, archi, architravi e
lunette sono solo dipinti.
L’effetto illusionistico
è perfetto se si
osserva la volta stando
al centro della stanza.

Bell’Italia 59
ROMA Santissima Trinità dei Monti

S
trappa applausi a scena aperta
fin dall’inaugurazione nel 1725.
Eccola lì, la scalinata di Trinità
dei Monti, teatro straordinario
con 300 anni ben portati, miglia-
ia di visitatori, 11 rampe, 132 gradini in
travertino che si precipitano giù come
un torrente dalla collina del Pincio fino
alla Barcaccia berniniana in piazza di Spa-
gna, e un’infinità di ciak memorabili: Gre- San Francesco di Paola in preghiera, anamorfosi di Emmanuel Maignan (1642) nel corridoio
gory Peck che corteggia Audrey Hepburn del convento: l’immagine cambia a seconda che venga osservata di lato o di fronte.
in Vacanze romane, le sfilate d’alta moda,
le esposizioni floreali, le serate di gala, l’ul-
tima in settembre quando, per festeggiare al tramonto è uno dei più struggenti di in un eccelso ciclo di affreschi del 1579-
la conclusione del restauro, Antonio Pap- Roma, a picco su cupole e fontane, e oc- 84, di vari artisti, tra cui il Cavalier d’Ar-
pano ha scatenato l’Orchestra di Santa corre battersi per un posto in prima fila. pino, illustrando il legame tra i frati e la
Cecilia in un’Ouverture della Carmen da Ma la navata unica, all’interno, è un palco- corte di Francia: Luigi XI, malato, chiama
brividi, tra il diluvio dei fuochi pirotecnici. scenico senza pari che ben presto conqui- a corte San Francesco di Paola per le sue
Già restaurata nel 1995, la scalinata è stata sta tutti. Si passa così, in un crescendo di doti di taumaturgo ma, sorpresa, questi
sottoposta dall’ottobre 2015 a interventi di emozioni, dalle Storie della Passione di non lo guarisce nel corpo, bensì nell’ani-
pulitura, consolidamento, revisione di im- Cesare Nebbia, al ciclo affrescato di Perin ma, convertendolo; il figlio Carlo VIII, per
pianti a led e lampioni in ghisa. Moderno del Vaga nella cappella Pucci, dalle Storie gratitudine, finanzia la costruzione del
mecenate, come i papi e i principi di una della Vergine che Daniele da Volterra dipa- convento nel 1494; e intanto il santo, nel-
volta, il marchio Bulgari ha donato un mi- na a vivaci colori nella cappella Della Ro- le lunette, compie ogni sorta di miracoli,
lione e mezzo di euro per i lavori e ha ce- vere, fino a stordirci, nella cappella Bonfil, dalla bimba cieca che riacquista la vista
lebrato con l’occasione il capostipite Soti- con la stupenda Deposizione, forse su agli operai del santuario di Cosenza se-
rio Georgis che 130 anni fa a pochi passi disegno del suo maestro Michelangelo, polti da un crollo e poi resuscitati.
da qui, prima in via Sistina nel 1884, poi considerata uno dei vertici del Manie-
dal 1905 in via Condotti, aprì la bottega di rismo. Il convento è ancora più avvincen- LE ILLUSIONI PROSPETTICHE
gioielli The Old Curiosity Shop per attira- te, i suoi racconti si sciorinano tra un enig- DEL REFETTORIO
re i benestanti turisti britannici. ma e un coup de théâtre. Nel 1844, Nel Refettorio, il culmine. Qui il gesuita
inaspettatamente, il dipinto della Mater Andrea Pozzo, geniale nel dilatare il cam-
DIETRO I CAMPANILI GEMELLI, Admirabilis affiora nitido da uno strato di po visivo, maestro nelle soluzioni ottiche
UN TRIPUDIO DI AFFRESCHI calce. Nel 1766 il pittore Charles-Louis di sfondamento spaziale e prospettico,
La scalinata, progettata da Francesco De Clérisseau affresca le pareti dell’inferme- alza il sipario sulle Nozze di Cana e, con
Sanctis a balconi, curve e sfondi grandiosi ria con ruderi di gusto già romantico, abi- toni rosati, azzurri polverosi, grigi madre-
tipici del tardo Barocco, è una ribalta d’ec- tati solo da un misterioso pappagallo. perlacei, le raffigura in istantanee serrate:
cezione in cui le “prime donne” sono la E i Frati Minimi, artisti, eruditi, scienziati, gli ospiti, i musici, i servi in cucina, sbalor-
chiesa e il convento della Santissima Tri- nel XVII secolo sperimentano le illusioni diti dall’acqua tramutata in vino.
nità dei Monti: svettano in cima, lassù, tra ottiche della pittura intrecciando geome- Ironia della sorte, i Frati Minimi, che os-
«le scale le terrazze le rondini», come dice tria, prospettiva e matematica nei corridoi servavano un regime quaresimale (niente
Cesare Pavese nella poesia Passerò per silenziosi, quasi un linguaggio per soli ini- uova, carne, formaggi) mangiavano guar-
piazza di Spagna e, con i loro magnifici af- ziati. Padre Emmanuel Maignan vi trat- dando sempre questo ricco banchetto.
freschi cinque-seicenteschi, inscenano teggia infatti una stupefacente meridiana Forse compensavano l’astinenza delizian-
ogni giorno vite di re, episodi biblici, catottrica e una anamorfosi lunga 18 me- do la vista? Un’illusione, certo. E Pozzo, di
miracoli di santi. E tanti artifici. tri, la più grande al mondo. Sono criptiche illusioni, qui dentro ne ammassa tante:
Il primo “trucco” della chiesa, fondata nel e bellissime. La prima, con il riflesso dei dai trompe-l’œil che simulano porticati
XVI secolo per volere dei re di Francia e raggi solari o lunari, calcolava il tempo nei e paesaggi inesistenti alle finte archi-
tuttora di giurisdizione francese, sono i territori allora conosciuti, da Costantino- travi del soffitto che compaiono soltanto
vertiginosi campanili della facciata di Gia- poli all’Islanda. L’anamorfosi, in bianco e se le si osserva dal centro del salone. È la
como della Porta e Carlo Maderno, in ap- nero, è un dipinto che si trasforma per saga degli effetti speciali che si rincorrono
parenza gemelli, in realtà dissimili negli magia sotto i nostri occhi: da sinistra mo- nell’affascinante complesso di Trinità dei
orologi, uno a lancette, l’altro a meridiana. stra San Francesco di Paola, il fondatore Monti, dalla scalinata, alla chiesa, al con-
All’entrata tenta di rubare l’attenzione dell’ordine dei Minimi, immerso in pre- vento. Come a teatro, appunto.
l’Obelisco Sallustiano di 14 metri, posizio- ghiera; da destra lascia invece trapelare un
nato da Pio VI nel 1789 senza badare alle paesaggio alberato, con il santo che attra-
proteste dei Frati Minimi. E il belvedere versa lo stretto di Messina sospeso sul suo alla pagina seguente
vorrebbe accaparrarsi ogni flash: all’alba o mantello. Nel chiostro la recita continua

60 Bell’Italia
come
dove
quando
ROMA

Atmosfere
franco-inglesi Villa Medici

Chiese e monumenti, romantiche sale da tè e golose pasticcerie ricordano la secolare presenza


di una folta comunità straniera di artisti, turisti e residenti di Carla Di Domenico

Gruppo dei Niobidi; CASE-MUSEO


visite multilingue, Nelle stanze di Keats,
con accesso anche agli De Chirico e Praz
appartamenti affrescati
da Jacopo Zucchi, e Ricche di opere d’arte, cimeli e rarità, le
percorsi tematici con case-museo sono un’attrattiva del rione.
racconti e giochi per i La Keats-Shelley House (piazza di Spagna 26, 06/
più piccoli; da martedì 678.42.35), dove il poeta John Keats morì nel
a domenica, 10,30-16; 1821, coltiva con libri e quadri il culto dei
12 €. Nella chiesa All romantici inglesi, da Byron a Elizabeth Barrett
Saints’ Anglican (via Browning, e fino al 3 giugno ospita la mostra
del Babuino 153, 06/ “Pens to paper: autograph letters from the
36.00.18.81), costruita Keats-Shelley House” con manoscritti e
in stile neogotico lettere di celebrità come Eleonora Duse,
nel 1880 per i residenti Goethe, Henry James; lunedì-sabato 10-13
La chiesa e il convento della Santissima Trinità dei Monti inglesi a Roma, e 14-18, 5 €. Nella Casa-Museo Giorgio de
si raggiungono dalla Stazione Termini con la metro sono bellissimi il Chirico (piazza di Spagna 31, 06/679.65.46) si
A, fermata Spagna. Lungo via del Corso transitano mosaico absidale del visita su appuntamento l’atelier del maestro
i bus 628, 85, 160, 117. In camper: via Cristoforo preraffaellita Edward tra sculture, autoritratti e dipinti del
Colombo 170, 06/51.60.00.97. Per la visita: la chiesa Burne-Jones e le vetrate 1920-1970; martedì-sabato e 1ª domenica del
(piazza della Trinità dei Monti 3, 06/679.41.79), istoriate; visita su mese, 10-13, 7 €. La Casa-Museo Mario Praz
è aperta dal martedì alla domenica, orario 7,30-19. appuntamento, offerta (via Zanardelli 1, 06/686.10.89) conserva
Il convento si visita solo su prenotazione (06/679.59.01), libera. Una gradevole la cosmopolita collezione di 1.200 pezzi del
due sabati al mese. Sono accessibili il chiostro, sosta è d’obbligo famoso saggista: in 10 sale, mobili inglesi e
i corridoi con meridiana e anamorfosi, il refettorio da Babingtons Tea francesi, porcellane tedesche, cristalli boemi
con gli affreschi di Andrea Pozzo, la cappella Room (piazza di Spagna del XVIII-XIX secolo; visite su prenotazione,
Mater Admirabilis; visite dalle 9,30 alle 11,30; 5 €. 25, 06/678.08.46): giovedì-venerdì 14,30-18,30, sabato 9-13,30,
dal 1893, un locale ingresso libero. Nella Casa-Museo Musumeci
delizioso, romantico, Greco (via del Seminario 87, 06/322.44.99),
Da Villa Medici ai Preraffaelliti uscito dalle pagine si scopre una raccolta di armi antiche, dal
Passeggiando tra le berniniana. Orario di Jane Austen, tra ’400 al ‘900; si può assistere agli assalti nella
lussuose via Frattina, 7,30-12 e 16-19. La porcellane e tovaglie storica Accademia di Scherma e provare
Condotti, Borgognona, scintillante pasticceria finissime, fumanti spade e sciabole guidati dagli istruttori; visite
si respirano charme francese Ladurée tazze di Earl Grey, il sabato mattina, su prenotazione, 20 €.
francese e atmosfera (via Borgognona 4, 06/ muffin e uova al bacon.
anglosassone. La 69.94.16.25) trabocca L’8 e il 15 febbraio, Casa-Museo Giorgio de Chirico
chiesa dei Santi di variopinti macarons degustazioni di 5 tipi
Claudio e Andrea farciti con crema o di tè con abbinamenti
dei Borgognoni (via confetture (10-20). salati e dolci; 19-21,30,
del Pozzetto 160, 06/ Passeggiando, da non 30 €. Fino al 10 aprile,
679.03.10) ricorda i perdere i giardini ogni lunedì ospita i “tè
danarosi mercanti della dell’Accademia di vittoriani di Babingtons”:
Borgogna stabilitisi Francia a Villa Medici sandwich, brandy snaps
qui nel ’600. L’interno, (viale Trinità dei Monti all’arancia, personale
a croce greca, merita 1, 06/676.11), premiati in abiti ottocenteschi
una sosta per i marmi come Parco più bello e musica d’arpa
policromi, la cupola d’Italia per il 2015, in sottofondo; dalle
e le sculture di scuola con il belvedere e il 17 alle 19; 37 €.

Bell’Italia 61
come
dove
quando
ROMA

TEATRI
Palcoscenici da vivere, tra
visite e brunch domenicali
Gli antichi teatri dei dintorni propongono
molte iniziative anche per la mattina e il
Teatro Argentina
pomeriggio. Il Teatro Quirino (via delle
Vergini 7, 06/679.45.85), voluto dal principe
Maffeo Sciarra nel 1871, organizza fino al
22 aprile la rassegna “Dal palco allo
schermo” (sabato alle 16,30, ingresso
gratuito) con film che si riallacciano alle
tematiche in cartellone: a febbraio, Luci
della ribalta (il 4) e Il sorpasso (il 18). Nel
Artesfizio La Botte
Teatro Sala Umberto (via della Mercede 50,
06/679.47.53), progettato nel 1882 da
Gli alberghi garden. Doppia con La Botte (via Sistina Andrea Busiri Vici, la domenica si anima
colazione da 90 €. 133, 06/42.01.64.02). con “Un teatro tutto per me”: musica,
Hotel Hassler ★★★★★ Cenci B&B (vicolo Tipico, con travi a vista favole, laboratori per adulti e bambini,
(piazza Trinità dei Monti Scavolino 81, 340/ e saletta pittoresca. a febbraio il 5, 12 e 19 (ore 11,30, 8 €).
6, 06/69.93.40). Da una 355.67.88). Suggestivo, Saporiti gli spaghetti con Il Teatro Eliseo (via Nazionale 183, 06/
dinastia di albergatori tra i vicoli. Stile moderno e polpettine, le fettuccine 83.51.02.16) allestisce il “Brunch di cucina
svizzeri, 140 anni di lusso camere spaziose, colorate, ai carciofi, il galletto alla Eliseo” con buffet di salumi, dolci e caffè,
tra vip e star. Sfarzo, molto accoglienti. brace. Il pesce si cucina ogni domenica alle 11,30, 23 €. Nel
servizio impeccabile, Abbondante la colazione al forno con le patate. settecentesco Teatro Argentina (largo
spa, ristorazione d’alto continentale. A febbraio, Conto 35-40 €. di Torre Argentina 52, 06/684.00.03.63)
livello. A febbraio, doppia doppia con colazione 85 €. Galleria Sciarra (piazza le visite-spettacolo sono tenute da attori
con colazione 435 €. dell’Oratorio 75, 06/ dell’Accademia Silvio d’Amico che recitano
Residenza Frattina I ristoranti 679.07.66). Tra il Teatro brani di D’Annunzio e Pirandello; tutte le
(via Frattina 104, 06/ Quirino e la galleria mattine, tranne lunedì, su prenotazione,
678.35.53). Hotel di Nino (via Borgognona Sciarra, deliziosamente 8 €. E ad approfondire la materia provvede
charme dagli ambienti 11, 06/679.56.76). affrescata. Trattoria il Museo Teatrale del Burcardo (via del
curati e luminosi. Per gli Sobrio, tradizionale, vecchio stampo, punta Sudario 44, 06/681.94.71) con costumi,
ospiti lenzuola pregiate, piacevolmente ancien. su ravioli e gnocchi con oggetti di scena sette-novecenteschi
accappatoi e ciabattine, Dal 1934 abbina con vongole o tartufo o e, fino al 28 febbraio, la mostra “Una
kit per tè e caffè. Doppia successo ricette toscane formaggio. Per dessert donna per Eduardo: Filumena Marturano a
con colazione 120-140 €. e romane: bistecche alla torta della nonna o al 70 anni dalla prima”, dedicata alle attrici che
Hotel del Corso ★★★ fiorentina, finocchiona cioccolato. Circa 30-35 €. hanno interpretato il personaggio; martedì
(via del Corso 79, 06/ e crostini con fegatini di Ristorante Abruzzi e giovedì, 9,15-16,30, ingresso libero.
36.00.62.33). Piccolo, pollo, cervello con carciofi (via del Vaccaro 1, 06/
comodo, dall’atmosfera e abbacchio al forno. A 679.38.97). Semplice,
familiare e un po’ datata. fine pasto, crostatina ai rétro, dal mobilio
Posizione ideale per frutti di bosco o cantucci casereccio. In tavola
avventurarsi nel centro da inzuppare nel arrivano carbonara, risotti,
storico. Grazioso il roof vinsanto. Conto 40-45 €. cannelloni. Tra i secondi,
carne alla griglia e
Hotel Hassler ossobuco di vitella con
purè. A seguire, tiramisù
e Montebianco; 25-30 €.
Artesfizio (via Sistina
14, 06/42.01.63.14).
Piglio giovanile e
Museo Teatrale del Burcardo
informale. Offre antipasti
e bruschette, freselle con
pomodoro, alici e olive
taggiasche, insalata con
pesce spada affumicato. info
Buoni i primi, come gricia Portale Turistico di Roma Capitale
o cacio e pepe, e la www.060608.it Info Point in via Marco
selezione di salumi. Minghetti, angolo via del Corso,
Conto 15-20 €. aperto tutti i giorni dalle 9,30 alle 19

62 Bell’Italia
FIRENZE Palazzo Medici Riccardi

CULLA DELLA
DINASTIA
La residenza voluta nel 1430 da Cosimo il Vecchio è stata il simbolo
dell’ascesa dei Medici in città. Pietra miliare del Rinascimento,
custodisce la preziosa cappella dei Magi affrescata da Benozzo Gozzoli
TESTI Barbara Gabbrielli FOTOGRAFIE Archivio Scala Firenze
Pagina precedente: una delle bifore che caratterizzano la facciata del palazzo su via Cavour (già via Larga).
In evidenza il passaggio tra il bugnato rustico del piano terra e quello liscio del livello superiore.
In questa foto: la Madonna col Bambino (1460-69) di Filippo Lippi esposta nella sala Sonnino, al primo piano.

Bell’Italia 65
A
nche quando è illuminato dal rivestimento a scalare che parte dal
dal sole, Palazzo Medici Ric- forte bugnato del piano terra, passa per le
cardi non abbassa la guardia, bozze squadrate del piano nobile e arriva
e rimane fedele alla propria alle lastre lisce del terzo registro.
immagine di sei secoli fa. So- Chi guarda la facciata oggi vede qualcosa
brio, quasi austero, essenziale, con una di diverso. La prima trasformazione av-
missione precisa: convincere il popolo venne già in epoca medicea. Nel 1517, per
fiorentino che i Medici non erano solo ragioni di sicurezza, il loggiato all’angolo
abili banchieri e commercianti arricchiti. tra via de’ Gori e via Cavour venne chiu-
Quando Cosimo il Vecchio, nel 1430, so su progetto di Michelangelo, assiduo
commissionò l’edificio a Michelozzo, frequentatore del palazzo, che disegnò
preferendolo a Filippo Brunelleschi, la anche le due grandi finestre “inginocchia-
rivalità con la famiglia Albizzi per il pri- te”. Si è persa anche la forma cubica del
mato politico in città non si era ancora progetto di Michelozzo: nel 1659 l’edifi-
sopita. Per questo aveva bisogno di una cio venne venduto dal granduca Ferdi-
dimora che lo accreditasse come uomo nando II per 40 mila scudi ai Riccardi,
saggio e virtuoso, capace di operare per famiglia dalle enormi ricchezze e in cerca
il bene comune attraverso opere di bene- di visibilità, che ne spese altri 120 mila per
ficenza, riforme e mecenatismo. ampliarlo. I volumi raddoppiarono. Sulla
Tra via Ginori e via Cavour, che ai tempi si facciata, gli stemmi delle bifore – a sini-
chiamava via Larga ed era praticamente stra quelli medicei con le sei palle, a destra
periferia, Michelozzo – dal 1444 al 1460 quelli riccardiani con la chiave – ci aiuta-
– dà vita a una novità: il prototipo del pa- no a distinguere le due vite del palazzo. E
lazzo rinascimentale fiorentino. L’artista, le tracce di queste due casate continuano
noto per aver collaborato con Ghiberti a intrecciarsi anche oltre la soglia. Qui sopra: il prospetto del palazzo, frutto
alla Porta del Paradiso del battistero, dise- Il cortile michelozziano, circondato da dell’ampliamento seicentesco dell’edificio
gna un cubo massiccio, ma reso elegante un porticato di colonne corinzie, ri- disegnato nel ’400 da Michelozzo.

66 Bell’Italia
In questa foto: la cappella
dei Magi, al primo
piano, è tra gli esiti più
alti del Rinascimento
fiorentino. Negli
affreschi raffiguranti
il Viaggio dei Magi,
realizzati da Benozzo
Gozzoli nel 1459, sono
stati riconosciuti i
ritratti di molti membri
della famiglia medicea.
Pagina precedente, in
alto: scorcio del cortile
quattrocentesco.

Bell’Italia 67
68 Bell’Italia
Particolare della
parete orientale della
cappella dei Magi.
Vi è rappresentato
il magio Gaspare
(il giovane biondo)
seguito dal suo
corteo, in cui sono
stati identificati
molti personaggi
dell’epoca: membri
della famiglia Medici
in gran parte, da
Cosimo il Vecchio a
Lorenzo il Magnifico,
ma anche grandi
signori italiani del
tempo, papa Pio II
e lo stesso artista.

Bell’Italia 69
70 Bell’Italia
Pagina precedente: la galleria del primo piano voluta nel ’600 da Gabriello Riccardi. Al centro della volta, l’Apoteosi della dinastia dei Medici, affresco
di Luca Giordano (1685). Sopra: gli Inferi, con la barca di Caronte, una delle scene ispirate alla mitologia classica che accompagnano la celebrazione
medicea nella galleria. Sotto: la sala di lettura della biblioteca Riccardiana, sulla cui volta Luca Giordano affrescò l’Allegoria della Divina Sapienza.

chiama lo sguardo verso l’alto, verso nelle nicchie della parete che confina con
il fregio con gli stemmi medicei attribuiti il giardino. Oggi non ci sono che copie,
a Bertoldo, allievo di Donatello, uniti da gli originali sono nel nuovo Museo dell’O-
festoni graffiti realizzati da Maso di Bar- pera del Duomo. D’obbligo una tappa in
tolomeo. Al centro del cortile dobbia- giardino, dove si vedono ancora i resti
mo immaginarci il David in bronzo di della loggia medicea. Da qui si accede al
Donatello (oggi al Museo del Bargello), Museo dei Marmi, allestito nei sotterra-
che venne portato in palazzo Vecchio nel nei con altri splendidi reperti dell’età clas-
1495 durante il saccheggio istigato dalle sica della collezione Riccardi.
prediche del Savonarola. Sorte simile Prima di lasciare il piano terra per salire
toccò all’altra opera di Donatello, Giu- al piano nobile, negli spazi dell’ex Museo
ditta e Oloferne (oggi a palazzo Vecchio), Mediceo, travolto dall’alluvione e mai
che decorava la fontana del giardino. I più ripristinato, fino al 26 marzo sarà
due capolavori divennero simboli della possibile visitare la mostra “Firenze
sconfitta politica dei Medici. 1966-2016. La bellezza salvata”, una
L’allestimento del portico ci porta nel selezione di opere danneggiate dall’allu-
’600. Dentro trofei barocchi, su mensole vione di 50 anni fa, recuperate e restau-
e semicapitelli trovano spazio busti, teste rate. Tra queste, la Trinità di Neri di Bicci
e frammenti di epoca romana, esemplari e la Madonna col Bambino del Sansovino.
della collezione Riccardi, la più consisten- Per penetrare nel cuore del palazzo, sede
te tra le raccolte archeologiche private della Città Metropolitana e della Prefet-
fiorentine. Ma per la nuova residenza la tura, si salgono i gradini in pietra della
famiglia volle di più, così acquistò quattro grande scalinata progettata da Giovan
delle statue che decoravano la facciata ar- Battista Foggini, uno dei principali arte-
nolfiana di Santa Maria del Fiore e le pose fici della ristrutturazione voluta dai

Bell’Italia 71
Sopra: il giardino sul retro del palazzo, risistemato agli inizi del ’900 secondo i canoni in uso a Firenze tra ’500 e ’600. La fontana sullo
sfondo è sormontata da una statua di Ercole, risultato del restauro e delle integrazioni seicentesche di un torso antico. Sotto: Orfeo che
incanta Cerbero col suo canto, scultura eseguita intorno al 1519 da Baccio Bandinelli per il cortile progettato da Michelozzo.

Riccardi. E subito si incontra la cappella Quattro Stagioni, dove si riunisce il con-


dei Magi, capolavoro del Rinascimen- siglio della Città Metropolitana e che de-
to fiorentino. Sotto il soffitto di legno ve il suo nome agli immensi arazzi che
dorato di Michelozzo, scorre il Viaggio ricoprono le pareti, realizzati nel ’600
dei Magi, affrescato da Benozzo Gozzoli dalle manifatture fiorentine. Infine,
nel 1459. Rappresentare la cavalcata di il trionfo barocco della galleria, un
Gaspare, Melchiorre e Baldassarre fu il tempo salone delle feste. Luca Gior-
pretesto per celebrare la dinastia medi- dano ne dipinse la volta con l’Apoteosi
cea. L’abilità ritrattistica di Benozzo ci della dinastia dei Medici. Intorno, spec-
svela, nei personaggi dell’opera, i volti di chi e intarsi dorati a profusione. Sul lato
tanti membri della famiglia, nonché un destro sono visibili quattro porte: due di
suo autoritratto. La pala d’altare, conclu- queste mettevano in comunicazione il
sione ideale del corteo, è una copia di Pier salone delle feste con la sala di lettura
Francesco Fiorentino della Natività di Fi- della biblioteca Riccardiana, le altre due
lippo Lippi, oggi a Berlino. invece celavano le casseforti per gioielli
Il percorso prosegue, una stanza dopo e monete. Ricchezza e cultura insieme,
l’altra, nella parte seicentesca. Gli arredi i due vanti dei Riccardi. Almeno fino a
sono quelli dei Riccardi, ma alle pareti quando, nel 1810, il dissesto finanziario
la quadreria medicea ci mostra gli ultimi li obbligò a vendere il palazzo ai Lorena
granduchi. Queste erano le stanze desti- e a mettere all’asta i beni di famiglia.
nate ai soggiorni fiorentini dei presidenti
della Repubblica. Inaspettatamente ci si
imbatte in una Madonna col Bambino alla pagina seguente
di Filippo Lippi. Splendida la sala delle

72 Bell’Italia
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come
dove
quando
FIRENZE

Con i Medici tra


città e campagna Villa della Petraia

Un insolito percorso barocco nella culla del Rinascimento ed escursioni verso le ville che punteggiano
il panorama collinare. E poi Oltrarno, alla scoperta di antichi e nuovi saperi artigiani di Barbara Gabbrielli

e ne custodiscono FUORI PORTA


le spoglie. Basilica e Le residenze create
Museo del Tesoro, per gli svaghi della corte
lunedì-sabato 10-17,30;
domenica 13,30-17,30 I Medici crearono un vero e proprio circuito
(marzo-ottobre), chiuso di ville in campagna dove la corte si trasferiva
(novembre-febbraio); per lunghi periodi. Alcune sono visitabili,
ingresso 5 €. Museo come villa della Petraia (via della Petraia 40,
delle Cappelle Medicee 055/45.26.91), ancora perfettamente arredata
(piazza Madonna e circondata da splendidi giardini. Sempre
degli Aldobrandini aperta, tranne il secondo e il terzo lunedì
6, 055/238.86.02), del mese, 8,30-16; ingresso libero. A poche
lunedì-domenica centinaia di metri si può visitare (stessi orari)
8,15-14; ingresso 8 €. il giardino all’italiana della villa di Castello (via
Dietro palazzo Vecchio, di Castello 47, stesso numero della Petraia),
Palazzo Medici Riccardi, in via Cavour 3, si raggiunge a il complesso di San con la suggestiva grotta degli Animali scolpita
piedi in dieci minuti dalla stazione di Santa Maria Novella. Firenze, nell’omonima da Giambologna a metà del ’500. La villa
Con i mezzi: dalla stazione bus 23 direzione Museo di piazza, venne realizzato è sede dell’Accademia della Crusca (055/
San Marco; dalla vicina piazza dell’Unità Italiana bus nel 1715 da Ferdinando 234.07.42), visitabile su prenotazione ogni
C1 direzione San Lorenzo (www.ataf.net). In camper: Ruggeri. Tardo-barocchi mercoledì e giovedì, e senza prenotazione
area attrezzata Stop&Go, via Pellas 27, 055/455.40.29. non solo la facciata, ogni ultima domenica del mese; ingresso
Per la visita: il palazzo è aperto tutti i giorni, tranne ma anche l’interno e 12 €. Un’altra scultura di Giambologna, il
mercoledì, dalle 9 alle 19. Accesso libero al cortile l’oratorio di San Filippo celebre Colosso dell’Appennino, è il simbolo
di Michelozzo e al giardino. Fino al 26 marzo ospita Neri, visibile in occasione della villa di Pratolino (località Vaglia, via
la mostra “Firenze 1966-2016. La bellezza salvata”; delle Messe: ore 8 nei Fiorentina 276, 055/408.07.21), meglio
biglietto integrato 10 €. Info 055/276.03.40. giorni feriali, 19 il sabato, conosciuta come villa Demidoff, che riapre
8 e 19 nei festivi (info il 2 aprile dopo la chiusura invernale. Da
055/21.57.01). Merita venerdì a domenica, 10-20; ingresso libero.
Meraviglie tra Sei e Settecento una tappa la chiesa Visite guidate anche negli altri giorni.
Visitare palazzo Medici Luca Giordano. Lunedì e dei Santi Michele e
Riccardi offre lo spunto giovedì 8-17,30; martedì, Gaetano (piazza degli
per scoprire il volto mercoledì e venerdì Antinori, 055/046.95.11).
barocco di Firenze. 8-14. Il vicino complesso La splendida facciata con
Basta uscire su via mediceo di San Lorenzo statue di marmo bianco
Ginori per trovare, al (piazza San Lorenzo 9, fu finanziata da Cosimo
civico 10, l’ingresso della 055/21.40.42), oltre III nel 1688. Tutti i
Biblioteca Riccardiana alla sagrestia Vecchia giorni 7,30-19,30. Infine,
(055/21.25.86). Nel ’600 di Brunelleschi e quella la cappella Corsini
era parte integrante del Nuova di Michelangelo nella chiesa del Carmine
palazzo, vi si accedeva offre una testimonianza (piazza del Carmine,
dalla galleria Luca barocca nel rivestimento 055/21.23.31), con l’urna
Giordano. Oggi è una della cappella dei di Sant’Andrea Corsini,
biblioteca pubblica, ma il Principi, il mausoleo opera di Giovan Battista
fascino di allora è intatto. mediceo: sfarzosi Foggini. Lunedì, martedì,
Sopra le scaffalature intagli in “commesso giovedì e venerdì 9-12;
originali si ammira fiorentino” realizzati mercoledì e sabato 10-
il maestoso soffitto dall’Opificio delle Pietre 12; domenica 9-9,45 e
Sagrestia Vecchia di San Lorenzo
affrescato dallo stesso Dure celebrano i Medici 11-11,45; ingresso libero.

Bell’Italia 73
come
dove
quando
FIRENZE

ARTIGIANATO
Gli antichi mestieri
che vivono di là dall’Arno
L’Oltrarno è un mondo a parte, una città
nella città. Per coglierne tutto il fascino
Cucina Torcicoda
− e dedicarsi a uno shopping davvero
originale − basta fare una passeggiata,
senza fretta, concedendosi il tempo di
visitare le tante botteghe artigiane che
mantengono vive antiche tradizioni. Come
quella della lavorazione della carta: all’Atelier
degli Artigianelli (via dei Serragli 104,
055/012.45.51) dall’Ottocento si rilegano
Trattoria Zà Zà Lungarno 23
a mano i libri e si realizza la famosa carta
marmorizzata. Sempre in via dei Serragli
Gli alberghi voluto dai Medici nel e accogliente, è un locale ma al numero 10, ci sono i bronzi di Duccio
’400, le suore Oblate multifunzionale: ristorante, Banchi (055/29.46.94), in una classica
Ad Astra Hôtel Particulier gestiscono un moderno osteria, pizzeria e shop. bottega dove il lavoro si tramanda di padre
(via del Campuccio 53, bed & breakfast con 38 Da assaggiare il tonno del in figlio. Altra lavorazione tipica fiorentina
055/075.06.02). Raffinata camere doppie, singole o Chianti, che non è pesce è quella della “scagliola” (la selenite, una
residenza affacciata sul triple. A disposizione degli ma maiale sott’olio. Conto pietra), con la quale si realizzano intarsi
giardino Torrigiani, con ospiti anche il giardino, tra 30 e 55 €. bellissimi: il marchio più noto di questa
nove camere, un salone un’oasi di pace. Doppia Lungarno 23 (lungarno antica arte è Bianco Bianchi: l’atelier
e una splendida terrazza. con colazione 90 €. Torrigiani 23, 055/ di Alessandro ed Elisabetta Bianchi è
Tra pezzi di design, arredi Residenza Martin 234.59.57). Un locale a Pontassieve, ma in borgo San Jacopo 70r
fiorentini e innesti pop, (via dell’Ariento 33, molto divertente per (339/384.30.48) vengono esposte
l’atmosfera è davvero 055/28.84.79). Gestione gustare hamburger di le loro opere più belle. Da qualche anno, si
speciale. Doppia familiare autentica: chianina, tartare e sushi registra un grande interesse verso il mondo
con colazione da 180 €. marito, moglie e due figli di carne. La qualità dell’artigianato anche da parte dei giovani,
Marignolle Relais vi daranno il benvenuto della materia prima e con alcune novità interessanti: Campucc10
& Charme (via San nel cuore del quartiere di la splendida posizione (via del Campuccio 10r, 055/512.15.45) è
Quirichino 16, 055/ San Lorenzo. Tre camere sull’Arno lo rendono una bottega condivisa da scultori, designer e
228.69.10). In collina, e cinque alloggi. La un ottimo punto di orafi; il laboratorio di Ratafià (via del Casone
a 10 minuti dal centro colazione si fa in un bar riferimento. Conto 30 €. 33, 055/220.72.09) propone abiti, accessori,
storico, il relais offre una convenzionato. Doppia Trattoria Zà Zà (piazza tessuti naturali decorati a mano con tecniche
pausa di lusso e relax: senza colazione da 50 €. del Mercato Centrale antiche ma con uno stile fresco e divertente.
10 camere arredate con 26r, 055/21.54.11). E per chi desidera farsi guidare alla scoperta
mobili d’epoca e stampe I ristoranti I fiorentini amano di questo mondo magico, l’Osservatorio
antiche. Propone corsi questa trattoria e fanno dei Mestieri d’Arte organizza itinerari
di cucina tipica. Doppia Cucina Torcicoda (via a gara con i turisti per su misura grazie alla piattaforma online
con colazione da 145 €. Torta 5r, 055/265.43.29). conquistarsi un tavolo Go2artisans (www.go2artisans.com).
B&B Oblate Hostel A due passi dalla basilica e gustare le tipiche
(borgo Pinti 15, 055/ di Santa Croce, prelibatezze: crostini con
248.05.82). In un palazzo in un ambiente curato gli affettati, ribollita, fritto
misto e vino della casa.
Al bar si può prendere
l’aperitivo o fare colazione.
Conto intorno a 25 €.
Olivia (piazza Pitti 14r,
328/139.91.74). Fresco
di inaugurazione, davanti
a palazzo Pitti, è l’ideale
per un pranzo veloce e
Atelier Bianco Bianchi
insolito all’insegna dell’olio
extravergine d’oliva e
della cura dei dettagli:
bruschette, cubetti di
ribollita fritti e insalate info
gustose. Anche take away. Ufficio Informazioni Turistiche, via Cavour 1r,
Marignolle Relais & Charme
Conto intorno a 20 €. 055/29.08.32; www.firenzeturismo.it

74 Bell’Italia
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MERANO D’INVERNO, UNA E CENTOMILA


Moltissime anime, diverse fra loro ma in continuo dialogo, eventi e sport con infinite opportunità per ogni passione, ma
fanno di Merano in Alto Adige una città dal fascino unico. è anche un “paradiso slow”, con le Terme, le numerose pas-
Un luogo dove gli opposti si attraggono. Il clima favorevole seggiate, i caffè e le pasticcerie con i prelibati, irrinunciabili
grazie al quale già nel tardo Ottocento divenne la “città di dolci. L’offerta gastronomica spazia dai ristoranti stellati alle
cura” della nobiltà mitteleuropea, che consente a piante malghe contadine, dalla cucina tradizionale a quella interna-
mediterranee come le palme di crescere prosperose, convive zionale. Anche se, a colpo d’occhio, quel che più sorprende
con le temperature delle montagne circostanti. In circa 15 di Merano è la natura che domina nel pieno centro della
minuti dal centro si raggiunge in funivia il comprensorio di città, con il torrente Passirio che l’attraversa, i giardini che la
Merano 2000 con i suoi 40 chilometri di piste. Il cuore urba- costellano e le montagne che l’abbracciano.
no va scoperto passeggiando: alterna edifici liberty, come il
Kurhaus, a costruzioni contemporanee come quelle in piazza
Terme, vicoli e porticati densi di storia dove fare shopping a Per ulteriori informazioni:
palazzi ristrutturati che all’interno ospitano gallerie d’arte e Azienda di Soggiorno Merano
spunti di cultura e architettura. 0473 272 000
Merano è una città attiva, che si rivolge pure a chi ama www.merano.eu
Realizzata nella
seconda metà del ’400,
piazza Matteotti
è il cuore di Imola.
L’elegante porticato
sulla sinistra
appartiene a palazzo
Sersanti (1480-84);
sullo sfondo, la chiesa
del Suffragio (1687).

76 Bell’Italia
IMOLA (Bologna)

LA ROMAGNA SCENDE
IN PIAZZA
Dal duomo alla rocca alla scoperta del vivace centro storico padano,
affacciato sulla Via Emilia. Nata come colonia romana, la città
sfoggia ancora, tra porticati e palazzi, la sua armonia rinascimentale
TESTI Auretta Monesi FOTOGRAFIE Massimo Ripani

Bell’Italia 77
IMOLA (Bologna)

A
Imola finisce l’Emilia e comin-
cia la Romagna: un confine più
sentimentale che geografico,
ma comunque sentitissimo da
chi vive qui. Bologna, a 45 chi-
lometri di distanza, tante volte nemica e
poi quasi amica nel corso dei secoli, è la
grande città vicina alla quale si guarda con
spirito di collaborazione e un po’ di velata
insofferenza, ma senza nessun complesso
di inferiorità. Perché Jömla, cioè Imola in
romagnolo, è città agiata e orgogliosa, co-
nosciuta per la ceramica, il circuito auto-
mobilistico e la possente rocca Sforzesca.
Oltre a tutto questo c’è un centro storico
da conoscere, e di storia qui ne è passata
tanta. Per i Romani era Forum Cornelii,
colonia militare lungo la Via Emilia, co-
struita a maglie ortogonali intorno a un
cardo e a un decumano, ancora oggi ben
riconoscibili nel cuore della città. Distrut-
ta dai Longobardi, la città si ricostituisce Sopra: il campanile e l’abside della chiesa di San Domenico,
nel X secolo intorno alla sede vescovile; eretta nel Duecento e poi rifatta tra il 1702 e il 1718; l’attiguo
seguono l’epoca comunale e quella delle convento è una delle sedi dei Musei Civici. Sotto: scorcio di
signorie rinascimentali: dopo gli Alidosi via Cavour all’altezza di palazzo Calderini. Pagina seguente: l’antica
farmacia dell’ospedale, arredata con mobili e vasi d’epoca.
(1341-1424), i Visconti e i Manfredi, sa-
ranno Girolamo Riario e Caterina Sforza
a dare a Imola quell’elegante impronta
rinascimentale che la caratterizza.

DIMORE NOBILIARI ARREDATE


COME NELL’OTTOCENTO
Tra porticati e palazzi austeri, chiese, con-
venti e vie animate dal rincorrersi di bici-
clette e saluti, la città vive attivatamente il
suo patrimonio storico-artistico, con il meri-
to di dedicarvi attenzioni e cura. Dalle porte
superstiti della cinta muraria scomparsa, in
pochi passi si è sulla Via Emilia, interseca-
ta con la Via Appia: ecco il decumano e il
cardo dell’antico insediamento romano. Al
civico 95 c’è la farmacia dell’ospedale,
scrigno di vasi di maiolica imolese, sugli
scaffali fin dal ’700. L’interno, con soffitto a
cupole affrescate, fu rimaneggiato nel 1794
senza togliere nulla alla bellezza origina-
le. Giusto di fronte, nel vasto ex convento
francescano è stata allestita la biblioteca co-
munale, all’avanguardia per adeguamento
della struttura antica e metodologie di con-
sultazione. Nella zona chiamata Libreria
Francescana, l’aula magna del 1763 ricalca
in scala minore il modello delle grandi bi-
blioteche d’Europa, con balconata, affre-
schi e quasi tredicimila libri d’epoca.

78 Bell’Italia
Bell’Italia 79
Sopra: in bicicletta in via Cavour, la strada che attraversa la città a fianco della Via Emilia; sullo sfondo la facciata di palazzo Calderini (1483),
a bugnato e decorata con bifore. Sotto: il maestoso profilo del duomo nella sua veste ottocentesca; il campanile risale al Quattrocento.

80 Bell’Italia
IMOLA (Bologna)

NEL CUORE DELLA CITTÀ


TRA CHIESE E ANTICHI CONVENTI

3
1

7
5 6

Nel disegno: il centro storico di Imola come si presentava alla fine


dell'Ottocento, ancora protetto dalle mura rinascimentali.
Un giro dentro il perimetro ottocentesco di Imola, scandito dall’incrocio regolare
di strade e piazze e ancora protetto dalla cerchia di mura rinascimentali
Illustrazioni di Loreno Confortini

❶ Ospedale di Santa ❸ San Giacomo ❻ Duomo ❾ Museo in cotto a vista è


Maria della Scaletta Maggiore del Carmine Edificato in stile di San Domenico scandita da 14 archi.
Costruito a partire Fu fondata nel ’300 romanico tra il 1187 L’edificio che ospita ⓬ Santa Maria in Regola
dal 1782 per volere dai Carmelitani e poi e il 1271, fu ricostruito le collezioni d’arte È uno degli edifici
del cardinale Bandi, ristrutturata nel ’700 tra il 1765 e il 1781 della città era più antichi della città:
conserva ancora in stile neoclassico. da Cosimo Morelli. il convento dei Santi la chiesa fu fondata
in parte la sua ❹ Santo Stefano ❼ Farmacia Nicolò e Domenico, nel VII secolo,
originaria funzione. È parte integrante dell’Ospedale costruito nel ’200. anche se l’aspetto
❷ Rocca Sforzesca del convento delle Aperta nel 1794, ❿ Piazza Matteotti odierno è neoclassico.
Già fortezza medievale, Clarisse, riconoscibile conserva ancora vasi ”Salotto” elegante, ⓭ Sant’Agostino
ha assunto il suo dalla facciata per e suppellettili d’epoca. è la testimonianza più Più volte ampliata
aspetto attuale nella i balconcini delle celle. Gli affreschi sulla evidente dell’aspetto e modificata nei
seconda metà del ’400. ❺ Museo Diocesano volta celebrano Le che Imola assunse secoli, è abbellita
Si trova nel palazzo virtù della Medicina. nella seconda metà all’interno da stucchi
Vescovile, eretto ❽ Biblioteca Comunale del ’400, grazie agli della metà del ’700.
insieme al duomo ma Ha sede nell’antico interventi voluti da ⓮ Santa Maria dei Servi
più volte ampliato tra convento di San Caterina Sforza e Originaria della
il XVI e il XVIII secolo. Francesco (1360- Girolamo Riario. seconda metà del
80). Del complesso ⓫ Palazzo Sersanti ’300, è preceduta
facevano parte anche Già palazzo Riario, da un portico.
una chiesa superiore, fu eretto su progetto ⓯ Le mura
trasformata in teatro, di Giorgio Fiorentino La cerchia muraria di
e una chiesa inferiore, a partire dal 1480; metà ’400 fu abbattuta
oggi sala per convegni. la lunga facciata alla fine del XIX secolo.

10 11 13

12

14

15
IMOLA (Bologna)

LA GEOMETRICA ELEGANZA
DELLA ROCCA SFORZESCA
Eretto nel XIII secolo, il monumento-simbolo della città ha avuto diverse
destinazioni, da fortezza a dimora signorile, da carcere a sede museale

1
N
❶ Torrioni angolari principale; un altro della guarnigione della rocca fu affidato ❼ Camminamenti
Di forma cilindrica, rivellino proteggeva della rocca; oggi è prima all’ingegnere di Ronda
i quattro torrioni la porta meridionale. esposta qui la parte militare Danesio Sopra la corona dei
inglobano le torri ❸ Porta Rinascimentale più importante della Maineri e in seguito beccatelli, il percorso
angolari quadrate della Questo accesso collezione di armi all’architetto coperto regala
precedente fortezza, alla rocca sostituì e armature antiche. Giorgio Fiorentino. splendidi scorci sulla
di epoca medievale. la precedente porta ❺ Palazzetto ❻ Mastio città e i colli circostanti.
❷ Rivellino Gotica, ingresso alla È la nobile residenza Possente torrione ❽ Fossato
Fu eretto in epoca fortezza duecentesca. voluta da Girolamo quadrato, nasconde Circondava un tempo
rinascimentale, ❹ Appartamento Riario, signore della fondamenta molto tutta la rocca: quello
nell’ultimo del Capitano città con Caterina più profonde originale duecentesco
trentennio del ’400, L’edificio ospitava Sforza. Il progetto di quelle delle torri fu ampliato da
a difesa dell’ingresso il comandante di ristrutturazione ai quattro angoli. Galeazzo Maria Sforza.

3
8

Di pianta quadrangolare, la rocca


2
di Imola fu eretta nel XIII secolo
inglobando i resti della porta di Santa
Cristina. ll suo aspetto cambia dal 1471,
quando Galeazzo Maria Sforza prende
possesso della città e la dà in dote
alla figlia Caterina: la fortezza viene
ristrutturata per adeguarla all’impatto
delle nuove armi da fuoco. Caterina
sposa poi Girolamo Riario (1477),
vicario papale: nasce così la signoria dei
Riario-Sforza. Nel 1499 Imola passa a
Cesare Borgia, che incarica Leonardo
da Vinci di restaurare la rocca. Persa
la funzione difensiva, viene adibita per
secoli a carcere, fino all’apertura nel
1973 come Museo delle Armi Antiche.
Su due piani,
la sontuosa aula
magna della
biblioteca comunale,
nell’ex monastero
francescano, era
destinata a ospitare
il patrimonio librario
del convento.

Bell’Italia 85
IMOLA (Bologna)

Proseguendo sulla Via Emilia, oltre il


voltone dell’Orologio si approda nel ret-
tangolo selciato di piazza Matteotti, ani-
ma della vita imolese. Palazzo Sersanti,
già Riario, “sfila” elegante e porticato:
eretto nella seconda metà del ’400, su
progetto di Giorgio Fiorentino, mostra
l’inequivocabile lezione di Brunelleschi.
Di fronte svetta il palazzo del Comune, set-
tecentesco e magniloquente, con un’ina-
spettata statua della Beata Vergine.
Dalla piazza un intreccio di strade conduce
in via Garibaldi, fino a una delle tante case
aristocratiche imolesi, palazzo Tozzoni. Di-
mora di una famiglia nobile e agiata, offre
una lunga sequenza di saloni che si pre-
sentano esattamente come quando erano
abitati. Dopo lo scalone, adorno di statue
e stucchi, i mobili di varie epoche, i quadri
importanti, le suppellettili e i libri antichi
sono ancora tutti al loro posto. Con una
curiosità: il salottino dove si staglia il ma- Sopra: l’ingresso di palazzo Tozzoni (1726-38). Sotto: palazzo
nichino in legno e stucco di Orsola Tozzoni, Machirelli Dal Pozzo, sede di eventi e conferenze, è abbellito
padrona di casa infelice, morta nel 1836 a da uno scenografico scalone del XVIII secolo. Pagina seguente,
soli 39 anni. Il marito Giorgio Barbato Toz- in alto: la rocca Sforzesca, protetta da torri cilindriche. Pagina
seguente, nella foto piccola: dettaglio del portone di palazzo Tozzoni.
zoni, disperato per la sua scomparsa, la
volle immortalare con questo sosia un po’
inquietante, da cui non si separò mai.

NELL’EX CONVENTO SI RISCOPRE


L’ARTE DELLA CERAMICA
Isolato, maestoso, di dimensioni impor-
tanti, il duomo di San Cassiano Martire fu
consacrato nel 1271 ma poi completamen-
te rifatto tra ’700 e ’800. L’interno, su tre
navate, a croce latina, è di aspetto neoclas-
sico e culmina nel presbiterio sopraeleva-
to, collegato da due scalinate laterali; una
terza scalinata, centrale, scende alla vasta
e ricca cripta. Proprio di fronte al duomo
c’è il Museo Diocesano, in un palazzo dalle
mura rosse: custodisce nei nobili e ornati
saloni, tra le tante opere del ’400 e ’500 bo-
lognese e romagnolo, anche una Madonna
con Bambino, dipinto su fondo oro della
seconda metà del XIV secolo attribuito a
Paolo Veneziano.
L’altra importante raccolta d’arte imolese
si trova in una vicina piazza silenziosa, do-
ve pare transitino solo biciclette e le auto
non azzardino neppure affacciarsi: qui c’è
l’ingresso al Museo Civico di San Dome-
nico, vanto di Imola, ospitato nell’ex con-
vento quattrocentesco dei domenicani.
Nei dormitori, le celle, i corridoi dell’an-

86 Bell’Italia
tico monastero trovano posto grandi pale altri elementi del maniero da Leonardo da
d’altare dal Medioevo al ’700, una raccolta Vinci, che qui lavorò come ingegnere mili-
numismatica, disegni di grandi maestri tare al servizio di Cesare Borgia, nel breve
emiliani (Guido Reni, Agostino Carracci, periodo in cui quest’uomo ambizioso e te-
Guercino), opere dell’800 e delle avan- merario fu padrone di Imola e di parte della
guardie novecentesche e la Collezione Sca- Romagna. Prima però fu degli Sforza, grazie
rabelli di scienze naturali e archeologia. al matrimonio di Girolamo Riario, signore
Ma le teche custodiscono soprattutto di Imola e Forlì, con Caterina Sforza, figlia di
ceramiche e maioliche del patrimonio Galeazzo Maria. Oggi conserva un’interes-
della città, da sempre in gara in questo sante raccolta di armi bianche, difensive e
campo con la vicina Faenza, arrivando da fuoco. Arnese da guerra e non da vita di
a documentare i lavori dei ceramisti con- piaceri e delizie castellane, la rocca si pre-
temporanei. Dall’antico dormitorio, una senta massiccia e elegante, con i quattro
porticina sbuca sul pulpito, in legno scolpi- torrioni rotondi, i rivellini e i panoramici
to, che si affaccia sul lato destro della chie- camminamenti di ronda da dove “inqua-
Alla fortificazione sa di San Domenico; l’interno del tempio drare” i migliori scorci della città. Dopo
riserva altre sorprese, dalla pala d’altare di averne apprezzato i dettagli, la panoramica
della rocca Ludovico Carracci agli affreschi del ’300 d’insieme sul centro storico, da queste mura
nella cappella detta “delle Laudi”. maestose, è la miglior cartolina ricordo di
lavorò forse La passeggiata nel centro storico si conclude questo primo lembo di Romagna.
alla rocca Sforzesca, appena discosta dagli
anche Leonardo altri monumenti. Di origini duecentesche,
fu molte volte potenziata e rimaneggiata. La alla pagina seguente
——————— cinge un fossato, forse messo a punto come
come
dove
quando
IMOLA
(Bologna)

Piccole e grandi
storie d’arte Museo di San Domenico

Dai tre Musei Civici al Museo Diocesano, un itinerario tra pale d’altare, preziose maioliche e armi antiche.
Con la piccola sorpresa della quattrocentesca farmacia dell’ospedale di Auretta Monesi

(su richiesta), sabato IL CARNEVALE


15-19, domenica 10-13 L’allegra sfilata dove
e 15-19; ingresso a una tutto viaggia su ruote
sede dei musei
4 €; ingresso alle tre sedi Inventato dall’amministrazione comunale
8 €. Sulla Via Emilia, nel 1996, quello di Imola è uno dei
sosta alla biblioteca Carnevali più folli e colorati d’Italia. Non
comunale (Via Emilia avendo alle spalle una tradizione di carri
80, 0542/60.26.36), allegorici, la città ha deciso di puntare
inserita in un ex sui mezzi di trasporto, allestendo un
monastero francescano: Carnevale dei Fantaveicoli, più in linea
offre suggestivi con due caratteristiche che hanno forti
ambienti antichi e radici nella zona, anche per la presenza
allestimenti moderni; del famoso autodromo di Formula 1:
aperta martedì-venerdì l’ingegnosità tecnica e l’amore per
Imola (Bologna) si raggiunge in auto con l’autostrada A14 8,30-18,45, lunedì e la velocità. Il fantaveicolo è realizzato
Bologna-Taranto, uscita Imola. Il centro storico dista sabato 8,30-13. Quasi assemblando liberamente biciclette,
6 chilometri dal casello. In treno: la maggior parte dei di fronte, la piccola carriole e qualsiasi altro marchingegno su
treni che transitano da Bologna per Rimini e Ancona farmacia dell’ospedale ruote e deve essere legato a un soggetto
fermano alla stazione di Imola. In aereo: l’aeroporto più (Via Emilia 95, 0542/ o a un tema particolare. Sono ammessi
vicino è Bologna-Borgo Panigale, a 45 km. In camper: 234.59), inaugurata pedali, vele, traini, spinte e motorini
area attrezzata Riverside, via Pirandello, 0542/60.22.07. nel 1794, con 457 vasi alimentati da energia elettrica, pannelli
in ceramica bianca solari o aria compressa, mentre sono
e blu, affreschi e rigorosamente vietati i motori inquinanti.
Il centro storico in sette tappe arredi lignei d’epoca; Durante la festa, domenica 26 febbraio
Il centro storico del quattrocentesco aperta martedì-sabato tutte queste multiformi creazioni sfilano
della città di Imola Maestro del Trittico di 8,30-12,30 e 15,30- dall’Autodromo Enzo e Dino Ferrari fino
si gira con facilità a Imola; aperto martedì- 19,30; ingresso libero. al centro storico, in un rumoroso corteo
piedi. Da non perdere venerdì 9-13, sabato Non lontano ecco il che in passato ha radunato barche,
la visita ai Musei 15-19 e domenica 10-13 duomo (piazza Duomo, pianoforti e vasche da bagno su ruote.
Civici (0542/60.26.09), e 15-19. La seconda 0542/221.46), dedicato Un concorso premia il fantaveicolo e il
che occupano tre sede è il settecentesco al martire San Cassiano. gruppo mascherato più curiosi e originali.
diverse sedi. Prima palazzo Tozzoni (via Ricostruito nel 1765, Info: Comune di Imola, 0542/60.23.00;
tappa al Museo Garibaldi 18), che tra conserva uno splendido www.carnevalefantaveicoli.it
di San Domenico saloni, cucine e cantine Crocifisso ligneo del
(via Sacchi 4), dove testimonia lo stile ’400; aperto 7,30-11,30
nell’ex monastero di vita di una famiglia e 16-18,30. Sul lato
domenicano sono nobile dell’Ottocento. opposto c’è il Museo
raccolte le collezioni Ultima tappa alla rocca Diocesano (0542/
d’arte e quelle di storia Sforzesca (piazzale 250.00), che espone
naturale e archeologia, Giovanni dalle Bande oltre 2.000 pezzi tra
intitolate allo scienziato Nere), scenografico dipinti, sculture e
Giuseppe Carabelli. baluardo eretto nel arredi liturgici; aperto
Spiccano la raccolta Duecento. L’interno martedì-mercoledì-
di maioliche e una ospita un’importante giovedì 9-12 (martedì
Madonna col Bambino raccolta d’armi; e giovedì anche 14-17),
in trono, Santa palazzo e rocca aperti sabato-domenica 15,30-
Carnevale dei Fantaveicoli
Cristina e San Pietro martedì-venerdì 9-13 18,30; ingresso libero.

88 Bell’Italia
Osteria Callegherie

Hotel Ziò UNA TAVOLA STORICA


San Domenico, 47 anni
sulle vette del gusto
Aperto il 7 marzo 1970 dal mitico cavalier
Gianluigi Morini, il San Domenico (via Sacchi
Callegherie 21
1, 0542/290.00; www.sandomenico.it) è
oggi nelle sapienti mani dello chef Valentino
Gli alberghi piscina e palesta. Doppia Osteria del Vicolo Marcattilii e del fratello Natale (direttore
con colazione da 70 €. Nuovo (via Codronchi 6, di sala) e resta uno dei caposaldi dell’alta
Callegherie 21 Boutique Hotel Ziò ★★★ (viale 0542/325.52). In un ristorazione italiana, notissimo anche
Bed & Breakfast Antonio Nardozzi 14, bel palazzo del ’600, un all’estero: una sosta qui equivale
(via Callegherie 21, 0542/352.74). A ridosso intramontabile classico alla visita a un monumento storico.
348/261.48.37). Poche della zona pedonale, della ristorazione Il locale si trova in una casa circondata
camere arredate in stile l’albergo si trova in imolese gestito da dal verde, nello slargo accanto all’ingresso
essenziale, con qualche un edificio del 1926. sempre dal duo Rosa del Museo di San Domenico, dove
tocco del passato. È un ottimo punto di Tozzoli-Ambra Lenini. d’estate si allestisce il dehors. All’interno,
Il nome dell’antica partenza per la visita alla In cucina si utilizzano tavole ben apparecchiate come raramente
via nel centro storico città, grazie anche alle ingredienti da Presidi si trovano, luci discrete e un servizio
ricorda la presenza biciclette a disposizione Slow Food, attenendosi sempre solerte e professionale. La linea
delle botteghe dei degli ospiti. Doppia alla stagionalità. Buone gastronomica si è saputa adeguare
ciabattini. Doppia con con colazione da 70 €. le lasagnette provola, con genialità alle esigenze odierne.
colazione da 110 €. zafferano e zucchine, Ogni piatto è un capolavoro di talento,
Hotel Molino Rosso I ristoranti i garganelli (la pasta attenzione, cura e ispirazione, sia per le
★★★★ (via Provinciale locale) con ragù ricette della tradizione che per le novità.
Selice 49, 0542/631.11). Osteria Callegherie e scalogno, i calamari Scorrendo il menu alla carta, pesce
Grande, vicinissimo (via Callegherie ripieni con crema e carni sono in perfetto equilibrio: coda
all’uscita dell’autostrada 13, 0542/335.07). di fave, la crostatina di di astice con royal di asparagi e pomodori
A14, con parcheggio, Centrale ed elegante, spinaci e squacquerone. al confit di erbe, noci di cappesante in
ristorante e bar, questo locale ha una Conto sui 35 €. salsa di ostriche al Martini Dry (un classico
dispone di biciclette predilezione speciale Trattoria E Parlamintè intramontabile), trancio di rombo arrostito,
per gli ospiti e camere per la cucina di mare. (via Mameli 33, gnocchi di patata rossa di Imola con
luminose. Doppia Nel menu si distinguono 0542/301.44). Locale ragù di crostacei e fave al dragoncello,
con colazione da 74 €. le mafaldine al baccalà carissimo agli imolesi sella di maialino “Mora Romagnola”
Hotel Donatello e capperi, i ravioli che ricorda nel nome al sale dolce di Cervia con carciofi
★★★★ (via Rossini 25, con ricotta, zafferano, i trascorsi politici croccanti, petto e coscia di piccione al
0542/68.08.00). Edificio pancetta e noci di Andrea Costa rosmarino con scaloppa di fegato d’oca
moderno fuori dal centro e i gamberi con arancia (1851-1910), deputato e tartufo nero. Si comincia con il celebrato
storico, a cui però è e salsa di topinambour. socialista nato qui. In culatello di Zibello 24 mesi prodotto
collegato da un autobus. Tra i dolci spicca tavola soprattutto cucina da Massimo Spigaroli. La ricchezza della
Camere comode e il “biancomangiare” alle del territorio: tagliatelle cantina è leggendaria; colazione di lavoro,
centro benessere con mandorle. Conto 40 €. di castagne con pancetta a mezzogiorno, da 60 €; alla carta, da 150 €.
e pecorino, tortellini o
Hotel Donatello passatelli in brodo
e tagliolini neri al ragù
di calamari; conto 35 €.
Hostaria ’900 (viale
Dante 20, 0542/242.11).
Tranquilla villa d’inizio
secolo, nei dintorni
dell’autodromo, dove
le ricette sono stagionali
e la pasta è fatta
San Domenico
rigorosamente a mano.
Qui si mangiano squisiti
cappelletti in brodo
di cappone, passatelli
verdi con salsiccia
info
e funghi e stufatino di Informazione e Accoglienza Turistica Imola,
seppie e porri; menu Galleria Centro Cittadino, Via Emilia 135,
degustazione 26-30 €. 0542/60.22.07; www.visitareimola.it

Bell’Italia 89
Veduta della
galleria del piano
terra: un corridoio
lungo 40 metri. A
sinistra uno dei due
elefanti provenienti
dal palazzo d’Estate
di Pechino; a destra
una delle due alte
gru in bronzo.

90 Bell’Italia
PALERMO Villa Malfitano

NELLA CASA DELLE


MERAVIGLIE
La sontuosa dimora dei Whitaker oggi è sede della Fondazione voluta
dall’ultima erede della ricca famiglia inglese. Che ne ha preservato
la bellezza: dalle sale affrescate alle raccolte d’arte e all’immenso parco
TESTI Maria Cristina Castellucci FOTOGRAFIE Alfio Garozzo

Bell’Italia 91
Sopra: la fontana del giardino di Villa Malfitano, a pochi passi dalla facciata. Il parco si estende per circa nove ettari e si trova a poca distanza
dal centro storico di Palermo. Sotto: il giardino d’inverno, situato al primo piano della dimora, con al centro una slitta russa tardo settecentesca.
Sopra: la sala da pranzo con boiserie e soffitto realizzati da Salvatore Valenti. Tutti i mobili sono originali dello stabilimento Ducrot di Palermo.
Sotto: la galleria del primo piano; s’intravede a destra la biblioteca. La villa è stata set di importanti film, fra cui Il Padrino Parte III.
VILLA MALFITANO (Palermo)

P
er spiegare come mai, nel debba esserci stata una certa rivalità. Dalla galleria si passa via via in tutti gli
centro di Palermo, si trovi la Così Tina convinse il marito a costruire ambienti in cui si svolgeva la vita quo-
sfarzosa villa di una famiglia una dimora sontuosa. Nel 1885 Joseph tidiana dei Whitaker: la sala d’Estate,
inglese, occorre tornare in- acquistò un fondo di nove ettari nel- dalle pareti tutte affrescate da Ettore De
dietro ai primi dell’Ottocento la contrada Malfitano (guarda caso a Maria Bergler con motivi a trompe-l’l’oeil
e seguire le tracce di Benjamin Ingham, breve distanza dalla dimora dei Florio che simulano un giardino, come se le
erede di una famiglia di commercianti all’Olivuzza) e affidò a un ingegnere piante del parco si fossero appropriate
di tessuti di Leeds. Ingham arrivò in Si- palermitano, il cavaliere Greco, la pro- anche dell’interno; i salottini Luigi XV
cilia a 22 anni e, grazie a un solido fiuto gettazione della villa, ispirata a quella e XVI, la sala da biliardo, il fumoir e la
per gli affari, si buttò nella produzione che la baronessa Favard de l’Anglade si splendida sala da pranzo, una stanza
e commercializzazione del Marsala, era fatta costruire nel 1857 a Firenze. grande e luminosa interamente rive-
aprendo nel 1812 un’azienda vinicola: stita di boiserie e con un soffitto ligneo
migliorò il prodotto tramite innovazio- GRAZIE ALLA FIGLIA DELIA minuziosamente scolpito. Se non si po-
ni agricole ed enologiche, lanciandolo TUTTO È RIMASTO COME ERA teva stare all’aperto c’era l’orangerie,
su nuovi mercati europei e americani. Il risultato è un edificio di stile neo- un’ariosa struttura di ghisa e vetro
In pochi anni, Ingham divenne l’uomo classico rinascimentale con qualche fatta arrivare da Parigi.
più ricco della Sicilia, grazie a un’abi- elemento liberty, lo stile che andava Al primo piano sfilano camere da let-
le diversificazione degli investimenti: affermandosi in quegli anni e che a to e studioli, la biblioteca di Pip e un
oltre al Marsala anche olio, agrumi, Palermo conta notevoli esempi. Una grande giardino d’inverno con tetto di
miniere di zolfo. Ingham, però, non dimora molto elegante che, all’interno, vetro, anch’esso parigino, al cui cen-
aveva figli e per controllare le tante è rimasta praticamente intatta. A parte tro troneggia un’incongrua slitta russa.
attività aveva bisogno di qualcuno di qualche segno del tempo, gli ambienti Tutti gli arredi e le suppellettili sono di
cui fidarsi. Così chiese a cinque nipo- sono com’erano un secolo fa, ed è come ottima fattura, acquistati presso le prin-
ti di raggiungerlo dall’Inghilterra. Fra se i padroni di casa potessero rientrare cipali ditte italiane e straniere dell’epo-
loro c’era Joseph Whitaker, figlio del- da un momento all’altro. Arredi, qua- ca, dalla palermitana Ducrot all’inglese
la sorella di Benjamin, che arrivò a dri, vetrinette colme di collezioni, libri Hampton & Sons. Antiquariato e oggetti
Palermo nel 1819 e si dimostrò presto e foto, tutto è al suo posto, mantenu- d’arte erano ricercatissimi: citiamo solo
abile negli affari quanto lo zio: insieme to con amorevole cura dalla Fonda- Francesco Lojacono, massimo vedutista
a lui creò una flotta mercantile per il zione Giuseppe Whitaker, istituita siciliano dell’Ottocento, che realizzò su
trasporto dei vini e di altre merci nelle negli anni Settanta per volere dell’ul- commissione diverse tele, e la collezione
Americhe e in Oriente. tima discendente della famiglia, Delia, di coralli antichi con il raffinato gruppo
figlia minore di Pip. raffigurante l’Annunciazione.
STILE NEOCLASSICO E ARREDI Si accede alla palazzina da un porticato Dalle finestre lo sguardo spazia sul parco.
LIBERTY PER JOSEPH E TINA di colonne doriche e, attraversato il ve- Qui i Whitaker, che rimasero sempre pro-
Nel 1837 Joseph sposò Sophia Sander- stibolo, ci si ritrova nel lungo corridoio fondamente inglesi, organizzavano, per
son e con lei ebbe dodici figli, tra cui il (quasi 40 metri) che attraversa l’intero primi a Palermo, eleganti garden parties,
suo omonimo Joseph Whitaker jr, detto piano di rappresentanza. La volta, a bot- facendo imbandire sontuose tables à thé
Pip. Questi era incline più agli studi che te e a crociera, è decorata in stile pompe- all’ombra di candidi tendaggi. Con un mi-
agli affari: il suo nome è legato agli scavi iano mentre nelle nicchie sono dipinti nimo sforzo di fantasia sembra di vede-
archeologici che portarono alla scoper- ruderi di edifici. Tra gli oggetti decora- re dame con boa di struzzo ed eleganti
ta dell’antica città punica sull’isoletta di tivi qui raccolti spiccano due alte gru di gentiluomini fra le macchie boscose, le
Mozia e a dotte osservazioni ornitologi- bronzo con una lanterna nel becco, e siepi tagliate a forma di “W” e la fonta-
che. La villa palermitana che oggi pos- due elefanti cloisonnés provenienti dal na. Oggi all’ombra di alberi esotici co-
siamo visitare era sua. Nel 1883 aveva palazzo d’Estate di Pechino che Joseph me il Ficus magnolioides (la cui chioma
sposato Tina Scalia e con lei dapprima acquistò da Christie’s nel 1887. Il gusto è ormai enorme), le dracene e le yucche
si era stabilito in pieno centro storico. per le cose preziose spinse Pip anche centenarie giocano i bambini del quar-
Una residenza che, pur bella ed ele- ad acquistare a Roma cinque grandi tiere, per i quali il parco dei Whitaker è
gante, probabilmente stava stretta alla arazzi del Cinquecento, di manifattura diventato un’oasi fatata.
signora. Tina era una delle dame più belga, rappresentanti Storie di Enea che
importanti della Palermo fin de siècle vennero appesi nella grande sala della
insieme alla sfolgorante Franca Florio, Musica e sullo scalone che conduce al a pagina 96
e possiamo immaginare che fra le due primo piano, dove sono tuttora.

94 Bell’Italia
Sopra, a sinistra: un angolo della sala d’Estate con affreschi a trompe-l’œil che simulano piante e alberi; sono opera di Ettore De Maria Bergler.
Sopra, a destra: il salotto stile Luigi XV con il clavicembalo tardo settecentesco. Sotto: la facciata neoclassica della villa, eretta alla fine dell’800.

Bell’Italia 95
come
dove
quando
PALERMO

Itinerari insoliti
per vivere la città La Camera delle Meraviglie

Chiese e ville dall’accento anglosassone ma anche una misteriosa stanza con decori arabeggianti. E poi notti
di fascino nei palazzi aristocratici e tanti indirizzi del gusto di Maria Cristina Castellucci ì Fotografie Alfio Garozzo

chiesa, insieme alle LUOGHI DA SCOPRIRE


belle finestre di vetro Dalla camera araba
piombato. La chiesa, alla chiesa normanna
di culto anglicano,
si visita mercoledì dalle Solo da un mese si visita regolarmente la
10 alle 12 e venerdì cosiddetta Camera delle Meraviglie (via Porta
dalle 10 alle 13. di Castro 239, visite su prenotazione: 328/
La residenza privata 909.96.45 e 338/348.33.72), un ambiente
degli Ingham, l’attuale venuto alla luce per caso durante i lavori
Grand Hotel Et Des di ristrutturazione di una casa. La stanza, di
Palmes (via Roma un intenso colore blu, è decorata da scritte
398, 091/ 60.28.11), fu arabeggianti in oro e argento del XIX secolo.
costruita nel 1874. Nel Il suo fascino deriva anche dall’atmosfera: qui
1907 venne venduta si avverte il senso di una città cosmopolita,
e l’architetto Ernesto crocevia di popoli e di culture. Sebbene le
Villa Malfitano, in via Dante 167, si raggiunge da piazza Basile la trasformò in un scritte siano state interpretate, la storia e la
Castelnuovo con il bus 106, che ferma davanti al cancello albergo di lusso. Fu uno funzione della Camera sono ancora avvolte
d’ingresso. In aereo: l’aeroporto di Palermo è a 35 km; degli hotel più in voga nel mistero. Il biglietto d’ingresso (5 €) dà
il servizio navetta Prestia & Comandè (091/58.63.51; durante la Belle Époque: diritto a visitare anche i saloni, con volte
www.prestiaecomande.it) lo collega alla città con fra i suoi ospiti anche liberty e pavimenti in maiolica. Sempre
corse ogni 30 minuti, diverse fermate e capolinea alla Richard Wagner. Le belle in una casa privata, ma del tutto diverse,
stazione; 6 € a tratta. In camper: Freesbee Parking, via sale comuni conservano le Stanze al Genio, all’interno dei saloni
Imperatore Federico 116, 091/54.25.55, 15 € al giorno. ancora l’impronta dei settecenteschi di palazzo Torre Piraino (via
Per la visita: la villa, sede della Fondazione Giuseppe primi del ’900. Non Garibaldi 11, 340/097.15.61) raccolgono circa
Whitaker, è aperta da lunedì a sabato dalle 9 alle 16, lontano da qui c’è la 5 mila mattonelle maiolicate datate dal XVI
domenica e festivi su prenotazione. Ingresso: 6 € sede della Prefettura, al XIX secolo. Le sale principali hanno ancora
il piano terra, 9 € l’intera villa. Il parco è aperto (via Cavour 6; visibile i pavimenti e le volte affrescate originali.
dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, accesso libero. solo dall’esterno), che Ingresso su prenotazione con visita guidata a
Info: 091/682.05.22; www.fondazionewhitaker.it occupa quella che 7 €. Infine c’è la poco nota chiesa normanna
era un’altra villa dei di San Giovanni dei Lebbrosi (via Cappello 38,
Whitaker. Fu costruita 091/47.50.24), forse la più antica di Palermo:
Tour nella Palermo inglese dal fratello di Joseph risalirebbe al 1071. Un restauro fra gli anni
La chiesa Holy Cross la siciliana: venne quindi nel 1884 in stile tardo- 20 e 30 del ‘900 ha riportato l’edificio alla
(via Mariano Stabile realizzato con marmi vittoriano veneziano. severa eleganza delle origini. Visite 10-12 e
118b, 091/58.14.35) fu inglesi e siciliani e in uno L’influenza inglese a 16-19; chiuso lunedì mattina, ingresso libero.
fondata per volere di stile neogotico ispirato Palermo nell’800 era
Joseph Whitaker Senior alle caratteristiche linee molto forte: a essa si
e del cugino Benjamin nord-europee, ma con ispirò Giovan Battista
Ingham nel 1871. Allo dettagli interni, come Basile per l’ideazione,
scopo, Ingham donò i mosaici dell’abside, nel 1851, di un parco
un terreno di fronte che lo collegano alla sulla via Libertà,
alla propria residenza, cultura siciliana. Proprio il Giardino Inglese,
palazzo Ingham (oggi i mosaici, realizzati da con monticelli, macchie
il Grand Hotel Et Des una ditta veneziana su boscose, fontane,
Palmes). L’edificio disegno dell’architetto statue, busti e molte
doveva rappresentare Francis Cranmer specie esotiche
entrambe le culture di Penrose, sono l’opera (aperto ogni giorno
Il Giardino Inglese
cui era frutto, l’inglese e d’arte più rilevante della fino al tramonto).

96 Bell’Italia
Hotel Garibaldi

Angelina’s Bakery SOSTE GOLOSE E ACQUISTI


Locali e negozi tipici
nel cuore del centro storico
La creazione di due lunghe isole pedonali
su un ampio tratto delle vie Maqueda e
Palazzo Alliata di Pietratagliata
Vittorio Emanuele, che si intersecano nella
piazzetta dei Quattro Canti, ha rivitalizzato
Gli alberghi In un palazzo affacciato I ristoranti negli ultimi tempi l’intera zona, stimolando
sul teatro Politeama, l’apertura di molti locali e negozi. Imboccando
Palazzo Alliata è un albergo moderno Sesto Canto la via Maqueda da piazza Massimo, subito
di Pietratagliata e confortevole. Doppia (via Sant’Oliva a sinistra ecco via Bara all’Olivella. Qui tra le
(via Bandiera 14, con colazione da 80 €. 26, 091/32.45.43). botteghe di artigiani vi sono quella di Roberto
091/32.53.23). A Palermo Palazzo Tomasi Accogliente e intimo, Intorre (al civico 115), con i suoi gioielli in
è un vero e proprio di Lampedusa-Butera propone cucina curata di pietra lavica, e La Coppola Storta (al 74), dove
“monumento” cittadino 28 (via Butera 28, ispirazione locale ma non acquistare il tipico copricapo in una quantità
che abbraccia cinque 333/316.54.32). solo. Offre sia carne sia di versioni differenti. Poco oltre, su via
secoli di storia e di Affacciato sul mare, pesce e molte pietanze Maqueda, ecco Etic (al 375), abbigliamento
arte siciliane. Fa parte nel cuore del quartiere senza glutine. Buoni i e accessori di produzione locale. Quasi
dell’Associazione Dimore della Kalsa, a due dessert. Conto sui 30 €. dirimpetto si trovano le vetrine di Don Gelato
Storiche Italiane e offre passi dal centro, Trattoria Corona & Coffee (al 298) che mette insieme gelateria
un appartamento ampio l’elegante palazzo del (via Marconi 9, e caffetteria; e di Tosto (al 296), dove potrete
ed elegante, dotato XVIII secolo fu l’ultima 091/33.51.39). scegliere fra decine di sandwich di ispirazione
di tutti i comfort. Nel dimora del celebre Di apertura relativamente siciliana, fra cui il Pantelleria con capperi
cuore della città, ospita autore del Gattopardo. recente, una trattoria e cipolla, l’Avola con zucchine e mandorle e
comodamente 4 persone. Fa parte anch’esso di classica cucina così via. In tema food, da segnalare anche
Prezzo: 120 € a notte, dell’Associazione Dimore palermitana, con molte Ke Palle (al 270), interamente dedicato alle
soggiorno minimo 3 notti. Storiche Italiane e specialità di pesce. arancine di riso: quelle tradizionali, con ragù
Hotel Ai Cavalieri propone 12 appartamenti Il menu varia ogni giorno di carne o besciamella e prosciutto, ma anche
★★★★ (via Sant’Oliva di diversa tipologia, in base al pescato le versioni con gamberi, con pesce spada,
8, 091/58.32.82). alcuni con terrazza disponibile. Fra i piatti al nero di seppia, oppure vegetariane o dolci.
Albergo affiliato ai Best affacciata sul golfo di da non perdere le Dopo un’occhiata alla Sartoria Maqueda (al
Western, ha 39 camere, Palermo. Prezzi a partire margherite c’anciova 229), con la sua scelta di abiti e accessori
bar, giardino d’inverno. da 70 € per notte. (con le acciughe). artigianali, pieghiamo a destra su via Vittorio
Posizione comoda per Le Nuvole-Residenza Conto sui 25-30 €. Emanuele, pedonale fino alla cattedrale.
raggiungere la Villa ai Quattro Canti Vino Divino (piazza Anche qui negozi, bar e ristoranti aprono uno
Malfitano ed esplorare (via del Celso 14, Sant’Oliva 35-36, dopo l’altro: segnaliamo Co-Arts (al 385),
il centro città. Doppia 091/783.12.99). In pieno 091/612.14.23). che vende ceramiche, borse, oggettistica
con colazione da 90 €. centro, offre 6 camere Abbinamento vino-libri, di designer palermitani, e The Island (al 366),
Hotel Garibaldi ★★★★ e 2 miniappartamenti tutti rigorosamente dove trovare libri, cartoline, stampe e prodotti
(via Emerico Amari 146, per soggiorni prolungati. siciliani, per questa gourmet siciliani. Infine c’è il Caffè Letterario
091/601.71.11). Doppia con colazione 70 €. piacevole enoteca Riso, al pianterreno di palazzo Riso (al 365).
letteraria, perfetta per
Hotel Ai Cavalieri una sosta aperitivo ma Sesto Canto
anche per la cena. La
cucina propone un menu
basato su produzioni
locali. Musica dal vivo.
Cena sui 25 €.
Angelina’s Bakery
(via Villareale 24,
328/245.34.64).
Un locale nuovo,
dagli arredi moderni,
aperto tutto il giorno
con un’offerta golosa
dolce e salata: insalate,
sandwich, burger info
(anche vegetariani), Informazioni Turistiche Città
torte appena sfornate e Metropolitana Palermo, via Principe
bevande. Prezzi da 3 €. di Belmonte, 091/58.51.72.

Bell’Italia 97
IVREA (Torino) San Bernardino

LA VOCE
DELLE
IMMAGINI
Gli affreschi della piccola chiesa francescana
narrano con eloquenza la vita e la Passione
di Cristo. Un appartato capolavoro realizzato
a fine ’400 da Giovanni Martino Spanzotti
TESTI Stefano Zuffi FOTOGRAFIE Dario Fusaro

Sopra: la corona alpina fa da sfondo alla semplice struttura della chiesa


di San Bernardino, nel cuore dell’area industriale ex Olivetti di Ivrea.
A destra: particolare del Giudizio Universale, una delle scene affrescate
da Giovanni Martino Spanzotti all’interno della chiesa sul finire del ’400.

U
n processo di canonizzazione breve: solo sei anni dopo la
morte, avvenuta nel 1444, il francescano Bernardino da
Siena veniva proclamato santo da papa Niccolò V. Predica-
tore itinerante, missionario, economista, vicario generale
di tutti i Francescani, Bernardino era diventato popolaris-
simo. La sua figura emaciata, apparentemente fragile, con le mascel-
le rientranti dopo aver perso tutti i denti, si riempiva di energia du-
rante le affollate prediche, ricche di esclamazioni popolari e sempre
accompagnate dalla inconfondibile tavoletta con il monogramma di
Cristo al centro di un sole con dodici raggi. Bernardino “illustrava”
le sue prediche evocando immagini visive, indicando la strada
per una nuova stagione dell’arte del pieno Quattrocento: una de-
scrizione popolare, immediata, affettuosa, quotidiana.
Nell’area compatta tra Piemonte, Lombardia e l’adiacente Canton
Ticino, le chiese dei Frati Minori Osservanti vengono costrui-

98 Bell’Italia
Bell’Italia 99
Sopra: la parete dipinta da Spanzotti con le ventuno scene della
Vita di Cristo e il Giudizio Universale (tra gli archi). La narrazione figurata
parte dall’Annunciazione nel riquadro in alto a sinistra. A sinistra:
particolare della Cattura di Gesù. Pagina seguente: il grande riquadro
della Crocifissione e, sopra, la Fuga in Egitto e Cristo fra i dottori.

te secondo il cosiddetto “schema bernardiniano”: una semplice


struttura a capanna, a navata unica con tetto di legno sostenu-
to da arconi, ma con una caratteristica inconfondibile: a metà
della chiesa, una profonda parete divisoria, o “tramezzo”, separa
la parte aperta ai fedeli dalla zona riservata agli ecclesiastici. Su
questa ampia superficie viene disteso un ciclo di affreschi, diviso
in scomparti: la vita e la Passione di Cristo si dipanano come un
racconto calato nella realtà umana dell’epoca.

LUOGO DI RACCOGLIMENTO NELL’AREA INDUSTRIALE


Le modifiche liturgiche della Controriforma hanno portato al rin-
novamento di molte chiese conventuali, e alla demolizione dei tra-
mezzi, a cominciare da quello di Sant’Angelo a Milano, il modello di
riferimento. Si sono salvati i complessi di Bellinzona, Lugano, Pian-
cogno in Valcamonica, Varallo Sesia e Ivrea. Quest’ultimo convento,
poi, è dedicato proprio a San Bernardino: gli affreschi che Giovanni
Martino Spanzotti realizzò per il tramezzo intorno al 1490 assumono
un valore esemplare. In una parola, sono un capolavoro.
La chiesa si trova al di là della Dora, fuori dal centro storico cit-
tadino, in un’area su cui dal 1908 sono sorti gli stabilimenti della
Olivetti: posizione in un certo senso “protetta”, dato che l’azienda
ha promosso in passato il restauro dell’edificio e avviato lo studio del
suo formidabile ciclo pittorico. Sconsacrato con le soppressioni na-
poleoniche, il complesso decadde fino a diventare rimessa di attrezzi
agricoli; nel 1907 Camillo Olivetti lo acquistò e ne fece la propria resi-
denza (la chiesa è ancora oggi di proprietà della famiglia). All’esterno
la chiesa appare semplicissima, quasi disadorna, con i muri formati
da umili ciottoli di fiume. Eretta alla metà del Quattrocento, e

100 Bell’Italia
102 Bell’Italia
Più spazio
per i fedeli 1

❶ Chiesa originaria
Era la cappella annessa
al convento dei frati
Francescani, sorto tra
il 1455 e il 1457.
❷ Ampliamento 2
L’aumento di fedeli alle
funzioni indusse i frati a
3
provvedere al raddoppio
del primo edificio. I lavori
iniziarono intorno al 1465;
la “vecchia” chiesa
divenne il presbiterio 4
di quella rinnovata.
❸ Tramezzo 5
La parete affrescata da
Spanzotti era rivolta verso
i fedeli, per rafforzare la Cacciata dal Paradiso
il messaggio della Terrestre. Sui pilastri,
predicazione. Attorno San Bernardino
alla grande Crocifissione e il Cristo in pietà che
centrale, le scene con emerge dal sepolcro.
le storie di Gesù. ❺ Due cappelle
❹ Archi e pilastri Ai lati del passaggio
I pennacchi ospitano centrale, decorate da
il Giudizio Universale, affreschi di un artista
l’Inferno, il Purgatorio e anonimo (1470 circa). Illustrazione di Francesco Corni

Pagina precedente: dettaglio del riquadro con la Resurrezione di Lazzaro,


nel registro superiore della parete. A destra: la figura di San Bernardino
affrescata su uno dei pilastri che sostengono il tramezzo. Sopra,
nel disegno: spaccato della chiesa che mette in evidenza l’ampliamento
dell’edificio originario, raddoppiato in lunghezza nel corso del ’400.

riservata solo ai frati, la chiesa venne ampliata nel corso del secolo
con l’aggiunta della parte anteriore. All’interno, fra le pareti imbian-
cate a calce su cui affiorano relitti di affreschi votivi, si spalanca lo
spettacolo della parete divisoria. Martino Spanzotti, originario di
Casale, aveva all’epoca una quarantina d’anni: era al massimo
delle sue capacità espressive, uno stile autonomo in cui si fondono
le memorie dell’eleganza tardogotica, l’influsso d’Oltralpe, il legame
stretto con la coeva arte lombarda. Ma, più di tutto, un sentimento
sinceramente appassionato della realtà: «una nobiltà nuova, umana
e non umanistica», come ha scritto Giovanni Testori. È senza para-
goni il massimo risultato di un maestro geograficamente defilato nel
Piemonte orientale, ma capace di cogliere molti spunti innovativi.

L’ESEMPLARE CHIAREZZA DEL RACCONTO DIPINTO


Sulla parete, in tre file sovrapposte, si allineano venti episodi del-
la storia di Gesù, suddivisi in scene quadrate, di circa un metro
e mezzo per lato; al centro, una grande Crocifissione occupa uno
spazio quadruplo, e anche i personaggi hanno una dimensione
maggiore. Sulle arcate di sostegno, Spanzotti ha trovato il modo di
sistemare in modo molto insolito e suggestivo la scena del Giudizio
Universale, per completare il tutto con le figure di San Bernardino
e di Cristo nel sepolcro sui due pilastri centrali. Un complesso mo-
numentale, sviluppato con limpida coerenza stilistica, sempre
attento alla chiarezza del racconto, al dipanarsi delle situazioni,
alle emozioni. Le ambientazioni, tra paesaggi e architetture, sono
sempre variate: in qualche caso, tradiscono anzi il notevole gra-
do di aggiornamento prospettico da parte del pittore. Si comincia
con l’Annunciazione, in alto a sinistra, e nel registro superiore

Bell’Italia 103
Sopra: particolare dell’Ultima Cena, nel secondo registro. Un’ipotesi vuole
che Giuda sia il personaggio con il manto verde sulla destra; non è chiara
l’identificazione della figura di spalle. A sinistra: dettaglio del Purgatorio
nel pennacchio di destra; le anime implorano la pietà dei vivi attraverso
l’invocazione rivolta da Giobbe ai suoi amici che si legge nel cartiglio.

seguono le tipiche scene dell’infanzia di Cristo: la Natività, l’Adora-


zione dei Magi, la Fuga in Egitto (con l’asino che raglia) e il Cristo fra
i dottori. Quest’ultimo episodio non sempre è previsto: Gaudenzio
Ferrari, che in evidente rapporto con Spanzotti eseguirà nel 1513
l’analogo ciclo di Santa Maria delle Grazie a Varallo, lo omette.
Eppure si tratta di una delle scene più gustose, per il rapporto
divertente tra l’eloquenza di Gesù dodicenne e gli atteggiamen-
ti annoiati, perplessi o irritati dei sapienti barbuti. L’apprensione
manifestata da Maria e Giuseppe aggiunge una nota intensamente
umana. Le ultime tre scene dell’ordine superiore sono il Battesimo
di Cristo, la Resurrezione di Lazzaro e l’Entrata a Gerusalemme.

UNO SGUARDO REALISTICO CHE LASCIA IL SEGNO


Da qui si scende alla banda mediana, con gli episodi del Giovedì San-
to, l’apice assoluto del ciclo. Del tutto insolita è l’Ultima Cena, con i
commensali in piedi, ma ancora più interessanti sono i due riquadri
a lato della Crocifissione centrale: l’Orazione nell’orto e la Cattura
di Cristo sono ambientate di notte, con un autentico virtuosismo
tecnico ed espressivo. Roberto Longhi, entusiasmato dall’effetto
realistico, si è spinto a indicare in queste scene un precedente
per Caravaggio. Seguono, in basso, le scene della Passione, dalla
Flagellazione all’Ascensione, su cui si impone la monumentale Cro-
cifissione, col panneggio spiegazzato di Maria e l’impressionante
cavallo nero impennato. È una nota acuta, squillante, con cui si
chiude un ciclo di affreschi destinato a rimanere impresso nel ri-
cordo di chi varca l’umi-
le ingresso della chiesa alla pagina seguente
alle porte di Ivrea.

104 Bell’Italia
come
dove
quando
IVREA
(Torino)

Tradizioni, natura
e modernità La Dora Baltea a Ivrea

Nel centro storico medievale e tra gli edifici realizzati da grandi architetti del ’900 per la Olivetti. Da non
mancare la Battaglia delle Arance che accende il Carnevale e le passeggiate lungo piccoli laghi di Rosalba Graglia

Ivrea, in provincia di Torino, si raggiunge IL CARNEVALE


con la A5 Torino-Aosta; da Milano con la A colpi di agrumi per
A4 Milano-Torino e il raccordo A4-A5 rievocare il passato
Santhià-Ivrea. In treno: linea Torino-
Aosta; da Milano, linea Milano-Torino, Risale al Medioevo il celebre Carnevale
cambio a Chivasso e quindi linea di Ivrea. Si tratta della rievocazione di un
Torino-Aosta. In aereo: l’aeroporto più leggendario episodio di ribellione alla tirannia
vicino è quello di Torino Caselle, a 40 del Barone (storicamente riconosciuto
km. In camper: area sosta in via Dora nel marchese del Monferrato) che venne
Baltea, 0125/61.50.26. Per la visita: la cacciato grazie a Violetta, la figlia di un
chiesa di San Bernardino è in via Jervis mugnaio che non volle sottostare allo jus
380; è aperta gratuitamente alle visite primae noctis, mozzò la testa del tiranno
grazie all’associazione Spille d’Oro, che e scatenò una sommossa popolare. In
riunisce gli ex dipendenti del gruppo realtà la rivolta scoppiò probabilmente per
Olivetti. Da aprile a ottobre, prima e un inasprimento della tassa sul macinato,
terza domenica del mese, 15-18,30, con ma il personaggio di Violetta è ancora oggi
visite guidate senza prenotazione; negli protagonista della festa, affiancato dagli
altri periodi dell’anno su prenotazione. inizi dell’800 dal Generale con lo Stato
Info 0125/42.57.67 e 0125/454.65. Maggiore Napoleonico che controlla tutta
la festa. Culmine dell’evento è la Battaglia
delle Arance, in cui il popolo, rappresentato
La città antica e quella della tecnologia dagli aranceri a piedi, combatte contro le
Il cuore medievale percorso di circa due hanno fatto la storia armate del feudatario, costituite da tiratori
di Ivrea si estende chilometri lungo via della Olivetti, dalle su carri trainati da cavalli. È a metà ‘800 che
intorno al castello, Jervis che tocca edifici macchine per scrivere le arance sostituiscono i fagioli usati nel
voluto nel 1358 dal industriali e residenziali alle calcolatrici e ai Medioevo. Oggi i tiratori a piedi sono 4.000,
conte Amedeo VI di progettati dai grandi personal computer. divisi in nove squadre, e 54 i carri, per un
Savoia, il “Conte Verde” architetti italiani Aperto il primo weekend totale di 5.000 partecipanti. Quest’anno il
(attualmente in restauro del ’900. Postazioni del mese 15-19; ingresso Carnevale si svolge dall’11 al 28 febbraio. Le
e non visitabile), e informative lungo 5 €. L’antico monastero Battaglie delle Arance hanno luogo domenica
alla cattedrale di l’itinerario introducono di Santa Chiara ospita 26, lunedì 27 e martedì 28 a partire dalle 14
Santa Maria Assunta ai temi dell’impegno il Museo Civico Pier tra le vie e le piazze del centro.
(piazza Castello 16, Olivetti nel campo Alessandro Garda Info www.storicocarnevaleivrea.it
0125/401.09), che dell’architettura, (piazza Ottinetti, 0125/
conserva i campanili, il dell’urbanistica, del 63.41.55), nato dalla
deambulatorio, la cripta disegn industriale. collezione archeologica
e il chiostro romanici. Informazioni e mappe cittadina e da donazioni
Aperta tutti i giorni 7,15- del percorso sui siti di privati. Importante la
12 e 14,30-17,15. C’è poi www.maam.ivrea.it e sezione di arte orientale,
la città industriale del XX www.mamivrea.it. È con 700 oggetti della
secolo, legata alla Olivetti dedicato alle tecnologie e raccolta donata nel
e candidata a entrare nel ai processi creativi della 1874 alla città da Pier
Patrimonio Mondiale produzione industriale Alessandro Garda.
Unesco. L’itinerario tra il laboratorio-museo Lunedì-venerdì 9-13
le sue vie costituisce un Tecnologic@mente (giovedì anche 14,30-
autentico museo a cielo (piazza San Francesco 18,30), sabato e prima
aperto dell’architettura 4, 0125/196.11.60). In domenica del mese 15-
moderna, il Maam: un esposizione, pezzi che 19; ingresso 5 €. La Battaglia delle Arance

Bell’Italia 105
come
dove
quando
IVREA
(Torino)

Crystal Palace B&B Villa Silvia Olivetti Trattoria Moderna Il Simposio

NEI DINTORNI
Gli alberghi Circonvallazione 4f, Michelin compresa) il loro
0125/61.30.60). A un paio primo ristorante, Percorsi ad anello intorno
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(via dei Patrioti 17, hotel contemporaneo hanno realizzato questo
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di qualità. Conto sui 30 €. sul sito www.turismotorino.org

106 Bell’Italia
il weekend SAPPADA

INVERNO
IN MASCHERA
NEL BORGO
Fra Cadore e Carnia, il piccolo paese
in provincia di Belluno è lambito
dal fiume Piave e circondato dalle Dolomiti.
Un luogo ricco di fascino che ospita
un colorato Carnevale di antica tradizione.
Con le sue piste per fondo e discesa è la
meta ideale per un fine settimana sulla neve

Testi Anna Pugliese


Fotografie Olimpio Fantuz
In questa foto: veduta
serale di Sappada,
in particolare della
borgata Granvilla
con la chiesa di Santa
Margherita (1779),
in stile barocco,
la principale del paese.
Pagina precedente,
in alto: scorcio di una
casa con tipica maschera
sappadina in legno.
Pagina precedente,
in basso: il Rollate,
maschera regina del
Carnevale di Sappada.

Bell’Italia 109
110 Bell’Italia
il weekend SAPPADA

E
siste un angolino di Veneto che
sembra insinuarsi in Friuli, un pez-
zetto di Dolomiti, quelle più a est,
che paiono Cadore, spingono per
entrare in Carnia ma sono, in realtà,
un mondo a sé. Sappada, l’estremità più
nordorientale della provincia di Belluno, è
una conca soleggiata abbracciata da una co-
rona di montagne: dal Chiadenis al Peralba,
dal Ferro al Siera, sino ai Lastroni. Il paese si
distende lungo quasi cinque chilometri, a
1.250 metri di quota. Oltre il Peralba c’è la
Lesachtal ed è già Austria; oltre il gruppo
del Ferro ci sono il Comelico e la val Visden-
de; superato il Siera, che fa parte delle Dolo-
miti Pesarine, si arriva in Friuli.

UN CARNEVALE RICCO DI SIMBOLI


PER SCACCIARE IL GELO INVERNALE
Sappada è un’isola culturale chiusa tra le
vette, una comunità di origine carinziana
dove si parla ancora un tedesco medievale.
Le sue origini non sono certe, ma pare che
alcuni coloni della Lesachtal siano arrivati
in questa vallata spinti dalle invasioni slave
nel sud della Carinzia. Lontana per secoli
dai grandi traffici, Sappada ha mantenuto
anche il suo antico nome Plodn e le sue
tradizioni, prima tra tutte quella del Carne-
vale, che da queste parti inizia la terza dome-
nica prima del Martedì Grasso ed è un ap-
puntamento unico, con maschere simili solo
a quelle di Sauris, in Carnia, un paesino che
ha la stessa origine carinziana. Il re del Car-
nevale è indubbiamente il Rollate: ha un vol-
to severo, con grandi baffi e lo sguardo bur-
bero, indossa un pellicciotto con il cappuccio
che lo fa sembrare un orso, in vita ha dei pe-
santi campanacci, i rolln, che annunciano il
suo arrivo, e porta con sé una scopa di saggi-
na, che usa per minacciare ma anche per
spazzare la strada, come fosse un rito di puri-
ficazione della terra. È lui che controlla

Rustici, case, chiesette fra cime innevate


Pagina precedente: le tipiche case della borgata Cima
Sappada. È la più isolata e distante dall’abitato principale
ma è fra le più suggestive grazie anche alle sue antiche e
curate abitazioni. I rustici e le case in legno rappresentano
il patrimonio architettonico di Sappada: sono costruite
con la tecnica del blockbau a tronchi sovrapposti in
orizzontale e incastrati agli angoli. Sopra: la chiesa di
Sant’Osvaldo (1732) a Cima, sullo sfondo il monte Terza
Piccola (2.334 metri). A sinistra: un altro esempio di edificio
in legno nella borgata Ecche. In tutto, Sappada conta
15 borgate, 8 delle quali costituiscono Sappada Vecchia.

Bell’Italia 111
il weekend SAPPADA

la sfilata delle altre maschere, lui che rincor-


re chi ha trasgredito alle regole, lui che, bo-
nariamente, rimprovera i bimbi che non si
sono comportati bene. L’elemento unificato-
re con tutti gli altri personaggi del Carnevale
è la maschera in legno, rigorosamente lavo-
rata a mano e tramandata di padre in figlio. I
personaggi del Carnevale sono ispirati, in
modo caricaturale, ai ricchi, ai contadini o ai
poveri e indossano abiti pesanti, spesso anti-
chi e preziosi. Recitano la loro parte con ma-
estria, inscenando veri e propri spettacoli,
anche quando la festa, il Martedì Grasso, si
trasferisce sulla neve.
Ma non è il Carnevale l’unico motivo per
spingersi in quest’angolo defilato di Dolomi-
ti. Sappada oggi è un paese di 15 borgate
con 1.300 abitanti circa che vivono a due
passi dalle sorgenti del Piave. Intorno ci
sono boschi di larici e abeti, e nel suo cuore
antiche case in legno costruite con la tecnica
del blockbau, che prevede l’incastro dei tron-
chi, senza viti né chiodi.

ANTICHE ABITAZIONI IN LEGNO


PUNTEGGIANO LE 15 BORGATE
Il modo più semplice per scoprire l’unicità di
Sappada è fare una passeggiata nel centro
storico. Anche perché il paese ha una storia
unica e la testimonianza più tangibile del suo
passato è proprio l’architettura. Si parte dalla
borgata Mühlbach, lì dove una volta il fiume
era affiancato da mulini e segherie. È un
mondo di piccole cappelle, ognuna con il suo
santo o la sua speciale Madonnina, e angolini
poetici, lontano dalla strada principale. Al ci-
vico 16 si incontra una delle più belle case
del paese, s’Paurn, del XVIII secolo, con il po-
deroso ballatoio e l’incrocio delle travi agli
angoli. Proseguendo si arriva alla borgata Cot-
tern: qui, tra il civico 13 e il 16, c’è un antico
complesso, s’Krumpm. Si notano ancora gli
ampliamenti storici, perché l’edificio è

Piste a tu per tu con le Dolomiti


Sopra: l’interno della chiesa di Sant’Osvaldo, eretta
al posto di un’antica cappella. All’esterno ha un bel
portico aperto ai lati sul modello delle chiesette della
vicina Carnia. L’altare ospita una pala che raffigura
Sant’Osvaldo in gloria con angeli tra le nubi. A destra:
decorazione di una casa in borgata Cima Sappada.
Pagina seguente, in alto: scorcio delle piste circondate dalle
cime dolomitiche, fotografate dal rifugio Monte Siera
(1.619 metri). Sappada offre un comprensorio composto
da sciovie e seggiovie che servono 20 km di piste.
Pagina seguente, in basso: una tipica casa in borgata Kratten.

112 Bell’Italia
il weekend SAPPADA

cresciuto insieme al suo nucleo familiare. Al-


le travi originali, del XVII secolo, sono state
aggiunte espansioni successive, per permet-
tere a genitori, figli e nipoti di vivere insieme,
come da sempre è tradizione. Pochi passi e si
arriva alla borgata Hoffe: leggermente stac-
cata dalle altre, come fosse un borgo a sé
stante, è un susseguirsi di fienili, cappelle e
qualche fontana. Al civico 5 c’è s’Nènder-
lan, che si propone come modello della casa
sappadina più tradizionale: ampia e funzio-
nale, unisce abitazione e stalla e mostra il
tipico ripiegamento del tetto con una falda
triangolare centrale, per garantire un più ef-
ficace scarico della neve.
Pochi passi e si arriva a piazza Hoffe: è
uno spiazzo grande, inatteso, creato in
seguito a un intervento di demolizione.
Si possono ammirare la cappella di San Gio-
vanni Bosco e casa s’Zenzn, al numero 12,
con il suo massiccio architrave in pietra.
Arrivati alla seggiovia per Sappada 2000, si
entra nella borgata Soravia, con una serie
di antiche stalle in legno. Su alcune sono
appesi cartelli con le parole più tradizionali
della lingua sappadina: è un progetto svi-
luppato con i vicini della Lesachtal, a cui i
sappadini sono ancora molto legati. Un mo-
do per fare conoscere una lingua antica,
una cultura ancora viva, anche al turista
che arriva a Sappada magari inconsapevole
della peculiarità del luogo.

A PIEDI O CON LO SKIBUS


ALLA CHIESA DI SANT’OSVALDO
Continuando a salire verso Cima si passa per
Cretta, la borgata in cui, pare, si stabilirono i
primi coloni giunti dalla Carinzia: qui fa bel-
la mostra di sé la sede del Museo della Civil-
tà Contadina, un edificio del XIX secolo sot-
toposto a un attento restauro filologico. Non
visitabile in inverno, è comunque l’esempio
tangibile di come si viveva una volta a Sap-
pada: conserva cucina, camera da letto, ti-
nello, stalla e fienile, tutto arricchito con
suppellettili dell’epoca.
Il giro, se si hanno gambe buone, si conclu-
de alla borgata Cima. Dista un po’ dall’abi-
tato principale di Sappada e si può rag-
Tra fitti boschi di larici e abeti giungere anche con lo skibus, visto che
Foto sopra: il fascino delle antiche case in legno lambite lassù partono gli impianti del monte Siera. È
da boschi di larici e abeti nella borgata Kratten. la zona che si è mantenuta più originale, dove
A febbraio Sappada con le sue borgate ospita un scoprire la chiesa più bella del paese, quella
Carnevale con sfilate in costume sia in paese che sulle di Sant’Osvaldo, del 1732. È piccola, raccolta:
piste. La maschera protagonista è il Rollate, il cui nome ha una solo navata, dominata da un altare
deriva da rolln, le campane che porta legate in vita. maggiore in pietra rosa, che arriva dal monte
Il volto è celato da una maschera in legno con folti baffi Peralba, e da una pala dedicata a Sant’Osval-
e sguardo torvo. La tradizione delle maschere intagliate do. Il tetto è coperto da scandole in legno, la-
nel legno è radicata nella cultura del territorio e si vorate a mano. Intorno ci sono solo silenzio,
collega alla ricca storia dei Carnevali alpini, spesso le vette del gruppo del Siera e case che rac-
legati ad antichi riti di esorcizzazione del gelo invernale. contano, ognuna, la sua preziosa storia.

114 Bell’Italia
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Selezioniamo a mano solo le prime
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unico, ed il suo sapore inconfondibile.

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il weekend SAPPADA
Testi Anna Pugliese - Fotografie Olimpio Fantuz
Dove pernottare
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46.99.26). È la spa con vista su boschi e cime
innevate il “plus” di questa struttura immersa
nella natura. Doppia con colazione da 116 €.
Haus Michaela ★★★★ (Borgata Fontana 40,
0435/46.93.77). A due passi dagli impianti di Pian
dei Nidi/Sappada 2000, offre un piacevole centro
benessere. Doppia con colazione da 110 €.
Residence Cavanis Wellness & Private Spa
★★★★ (Borgata Kratten 1, 0435/46.98.68).
Inaugurato di recente, propone 15 appartamenti
ispirati alla tradizione sappadina, tutti con piccola
cucina e tanti comfort, dalla spa all’area fitness;
appartamento per 2 con colazione da 103 €.
Albergo Venezia ★★★ (Borgata Palù 30,
0435/46.91.65). Tipico albergo dolomitico, con
tanto legno e un’antica stufa, la tradizionale
Kachelofen. Doppia con colazione da 80 €.

Per la cena
Laite (Borgata Hoffe 10, 0435/46.90.70).
È la casa di Fabrizia e Roberto, un ristorante
dove si viene accolti con calore. Molto fascinose
le due stube che ospitano i tavoli. Da provare
il cervo fondente con punte di abete, funghi,
pinoli e gin tonic analcolico. Conto 60 €.
Baita Mondschein Baita Mondschein (Borgata Bach 96,
0435/46.95.85). Propone cucina del territorio
rivista in chiave moderna. Imperdibili il raviolo al
miele di acacia, il risotto di porcini e timo e il toc
in braide, una polenta morbida che racchiude
un cuore di funghi porcini. Conto 50 €.
Agriturismo Zaine (Borgata Soravia 27,
327/775.49.78). Cucina semplice, con molti
prodotti “di casa”. I canederli sono arricchiti
da erbe spontanee e ortiche; dall’orto biologico
arriva la zuppa di legumi e d’orzo; dal bosco,
il gelato con i lamponi e mirtilli. Conto 28 €.
Alp Stube (Borgata Cima, località Eirl,
340/635.33.54). Immerso nel bosco, a fianco
del Piave e della pista da fondo, offre fondute,
salumi, formaggi locali e piatti della tradizione,
dal gulasch alla trota con le patate. Conto 25 €.
Carnevale di Sappada

venerdì
COME ARRIVARE
In auto: dall’A27 uscita
a Belluno e poi statale
51 verso Pieve di
Cadore. Da qui statale
51 bis e poi 52; quindi,
da Santo Stefano di
Cadore, regionale 355.
In treno: stazione a
Calalzo di Cadore, sulla
linea Padova-Calalzo;
da qui, pullman
della DolomitiBus
(www.dolomitibus.it).
In camper: Alpin
Park, località Eirl,
340/635.33.54.

B&B Le Coccole
SABATO MATTINA
Tour tra gli artigiani
sabato,
Prima tappa è il negozio di Pierfrancesco Solero indirizzi
dove si trovano le due “anime” dell’artista:
le foto e poi le sculture, in legno di cirmolo o
di tiglio. Solero è co-fondatore dell’Associazione Pierfrancesco Solero,
dei Mascherai Alpini e nel suo shop di Sappada borgata Hoffe 39a,
propone le maschere dei personaggi del 0435/46.93.41 (aperto
Carnevale ma anche mini corsi di scultura. Vale dalle 9 alle 12 e dalle
la pena di fermarsi anche alla Ferramenta Punto 15,30 alle 19). I prezzi
Tre: si trovano segnavento fatti a mano, decorati delle maschere
con camosci o scalatori, e le riproduzioni del vanno da 75 a 140 €.
Rollate, il re del Carnevale. Se si cerca qualche Ferramenta Punto Tre,
Plodar Kelder
regalino, Il Fiocco e Cima Sport propongono borgata Bach 130,
tessuti dolomitici e abbigliamento di montagna. 0435/46.94.37 (dalle
Alla Casa di Ester si acquistano ottime creme Carnevale: sfilate e gare 8,30 alle 12 e dalle
agli oli essenziali, anche di piccoli produttori locali. È un lungo rituale quello del carnevale 15,30 alle 18,30).
sappadino, il Plodar Vosenòcht, come si dice Il Fiocco, borgata Palù
SABATO POMERIGGIO nell’antica lingua locale. Prende il via il 12 55, 0435/46.94.86
Alla scoperta dei sapori febbraio con la Pèttlar Sunntach, la Domenica (dalle 9 alle 12,30
La Bottega di Sappada offre i formaggi di 12 dei Poveri, una sfilata di maschere che ricreano e dalle 16 alle 19).
malghe della Carnia, affinati in modo artigianale, scene tipiche della vita quotidiana degli antichi Cima Sport, borgo
con passione e grande professionalità: da provare poveri del paese. L’appuntamento è fissato per Cima Sappada,
il grana caprino, davvero saporito. Ottimi anche le 14,30 a Cima Sappada. Il 19 febbraio sarà 0435/46.93.48
il prosciutto sappadino, affumicato con abete tempo della Domenica dei Contadini, la Paurn (dalle 9 alle 12,30
e ginepro, e poi i liquori alle erbe, da quello di Sunntach, una mascherata che riprende le e dalle 16 alle 19).
dragoncello a quello di assenzio. Merita una visita tradizioni degli antichi braccianti. L’evento si Casa di Ester, borgata
anche il caseificio Plodar Kelder: è il posto giusto terrà in Borgata Kratten, dalle 14,30. Il 23 Bach 9, 392/761.70.04
per acquistare un formaggio unico, fresco e febbraio, Giovedì Grasso, alle 14,30 a Cima (dalle 9,30 alle 12,30
spalmabile, fatto con il latte lasciato inacidire Sappada, ci sarà la tanto attesa sfilata dei e dalle 15 alle 19,30).
per 12 ore, a 40 gradi, il Saurnschotte, poi Rollate, le maschere più famose a Sappada. La Bottega di Sappada,
aromatizzato con vari tipi erbe, e il Sekl, la Alle 20,30 alla pista di pattinaggio in Borgata borgata Palù 15,
coscia di maiale affumicata con legno di faggio. Palù si terrà poi un torneo mascherato di 0435/46.99.44
Ultima tappa da Alimentari Cecconi: si hockey con la scopa. Il 26 febbraio sarà dedicato (dalle 9 alle 12,30 e
trovano marmellate, miele, cioccolati, liquori, alla Domenica dei Signori, la Hearn Sunntach, dalle 16 alle 19).
infusi di qualità. E una delizia come la conserva una sfilata di maschere eleganti, raffinate, in Plodar Kelder, borgata
di topinambur, perfetta per condire la pasta. Borgata Granvilla, alle 14,30. Il 27 febbraio, Fontana 1, 0435/
Lunedì Grasso, i Rollate scorrazzeranno per il 46.98.83 (dalle 9
paese. I festeggiamenti si concluderanno il 28 alle 20).
da non perdere febbraio, Martedì Grasso, dalle 14,30, con la Alimentari Cecconi,
gara di sci del No Club, ai Campetti in zona borgata Bach 176,
1. Le maschere lavorate a mano Nevelandia. Per partecipare basta presentarsi 0435/46.91.34 (dalle
2. La sfilata dei Rollate al via mascherati e con un paio di sci. Info: 9 alle 12,30 e dalle
3. Un assaggio di Saurnschotte 0435/42.83.43; www.sappadadolomiti.com 15,30 alle 19).

Cima Sport Pierfrancesco Solero Bell’Italia 117


il weekend SAPPADA

DOMENICA MATTINA
Sci di fondo e da discesa
Sappada è famosa per lo sci di fondo: qui sono
nati campioni come Silvio Fauner e Pietro Piller
Cottrer, e qui si è gareggiato per il circuito di
Coppa del Mondo. Lo stadio del fondo, a pochi
passi dal centro del paese, è affiancato dal Piave
e si sviluppa per una ventina di chilometri. Il pass
è acquistabile alla Scuola Sci Sappada e costa
6 € al giorno, 25 € per la settimana. Per lo sci da
discesa conviene partire dalla seggiovia Pian dei
Nidi, un impianto che porta verso Cima Sappada,
al monte Siera, su piste sempre ben innevate
e panoramiche. Da Pian dei Nidi, poi, basta
attraversare la strada, o prendere il bus navetta,
per raggiungere Sappada 2000, con il suo
comprensorio ampio e divertente. Infine, in
centro c’è la pista più impegnativa, la Eiben Col
dei Mughi. Lo skipass costa 26/31 €, a seconda
del periodo. Per il noleggio di sci da fondo e da
discesa ci si può rivolgere a Gi Sport Kratter.

DOMENICA POMERIGGIO
Visite culturali in Cadore
La prima tappa è ad Auronzo di Cadore,
all’elegante Museo Palazzo Corte Metto.
Qui, fra le altre sezioni, si trova la ricostruzione
scientifica degli eventi geologici che hanno
portato alla formazione delle Dolomiti. Nell’area
archeologica c’è un’esposizione dedicata alla
Nevelandia vita quotidiana, tra questi monti, dal I secolo a.C.
Ci sono poi due ricche raccolte, una di mineralogia,
l’altra di cimeli della Prima guerra mondiale.
A Pieve il palazzo della Magnifica Comunità
del Cadore ospita il Museo Archeologico
Cadorino. Merita una visita anche il Museo
dell’Occhiale, il più grande in Europa, con una
collezione di 4.000 pezzi: raccoglie la storia delle
lenti e degli occhiali, dal Medioevo a oggi,
passando dalla scienza alla moda.

IN ALTERNATIVA
In libertà sulla neve
Le passeggiate con le racchette da neve sono
Sci di fondo uno dei modi più originali per scoprire le
Dolomiti più orientali, quelle che sovrastano
Sappada. Dal paese si può salire alle sorgenti
del Piave, lungo la val Visdende, ai laghi
domenica, indirizzi d’Olbe. Per saperne di più ci si può rivolgere
alle Guide Alpine del gruppo Edelweiss.
Scuola Sci Sappada, borgata Palù Cadore, via Arsenale 15, 0435/
L’11 febbraio, poi, è in programma la Sappada
19, 0435/46.92.88. 329.53. Aperto martedì-sabato
Gi Sport Kratter, borgata Bach 57, (dal 5 marzo anche domenica) Moonlight Ciasperun, una corsa notturna con
0435/46.90.02. 9,30-12,30 e 15,30-18,30; 4 €. le racchette da neve di 7,46 km o, in versione
Museo Palazzo Corte Metto, Auronzo Guide Alpine Edelweiss, Auronzo di non competitiva, di 3 km, intorno allo stadio
di Cadore, via Dante 4, 0435/ Cadore, via Ambata 4, 0435/990.17 del fondo. Si può provare anche il winter
40.02.16. Aperto dal 6 al 10 Nordic Walking Comelico e Sappada,
febbraio, orario: 10-12,30 e www.nordicwalkingdolomiti.it nordic walking, la camminata con i bastoncini
16-19,30 o su prenotazione; 3 €. e degli speciali scarponcini con una mini
Museo Archeologico Cadorino, ciaspola incorporata, i rak. Ci si può informare
Pieve di Cadore, piazza Tiziano 2, info da Nordic Walking Comelico e Sappada.
0435/322.62. Fino a maggio Consorzio Comelico Sappada
Per i più piccoli, poi, c’è Nevelandia (www.
aperto solo sabato e domenica Dolomiti, borgata Bach 9,
(10-12,30 e 15,30-18,30); 3 €. 0435/42.83.43; nevelandia.it), in borgata Bach: un mondo di
Museo dell’Occhiale, Pieve di www.sappadadolomiti.com giochi sulla neve per imparare gli sport invernali.

118 Bell’Italia
Quaderni di viaggio su itinerari a piedi o in bici nel paesaggio Sentieri d’Italia
di Albano Marcarini

DA PELLEGRINI SUL MONTE


SANTO DI LUSSARI
Non lontana dagli impianti di risalita, una passeggiata invernale in uno
dei luoghi più venerati del Friuli-Venezia Giulia, lungo l’antica Via Crucis

D a lassù si vede il mondo. Si vedono


tre Stati, tre regioni, dieci laghi, cen-
to montagne. Si vedono la Carinzia, la
le case sono radunate sotto una chiesa,
o meglio un santuario, la cui origine si
fa risalire a un’apparizione miracolosa.
vera chiesa che non ebbe sempre sorti
felici, specie durante le guerre combat-
tute su queste montagne, tanto che la
Slovenia, il Friuli-Venezia Giulia. Forse Nel 1360 un pastore smarrì il suo gregge. statua fu più volte messa al sicuro in
è per questa ragione che la Madonna Dopo lunga ricerca trovò gli animali Austria e in Slovenia.
di Monte Lussari richiama da tempi tranquillamente accovacciati attorno
immemorabili migliaia di fedeli di lin- a un cespuglio sotto il quale si trovava UN TEMPO SI TORNAVA
gue e culture diverse, ma uniti nella una statuina in legno della Madonna. La A VALLE CON LE SLITTE
fede. Il monte Lussari fa da spalla alla val statua, presa e portata a valle col segui- Nella lingua tedesca Lussari è il Luscha-
Canale, vicino a Tarvisio, nella parte più to spontaneo di tutto il gregge, sebbene riberg, per i friulani la Mont Sante dal
orientale della nostra penisola. Si eleva celata in una cassapanca fu ritrovata il Lussâr e per gli sloveni, ai quali il luogo è
a 1.766 metri d’altezza. Sulla sua cima giorno seguente nel medesimo luogo e particolarmente caro, Svete Višarje, ov-
sorge un villaggio di case alpine, dalle poi ancora nei giorni successivi. Si co- vero “le sante montagne”. Si dice che nel
mura spesse e dalle finestre piccole, dai struì perciò nel luogo del ritrovamento 1860, cinquecentesimo anniversario del
tetti aguzzi e con grandi camini. Tutte una cappella e poi, nel XVI secolo, una santuario, i fedeli che vi salirono fossero

Bell’Italia 119
Sentieri d’Italia

più di 100 mila. Per ricordare l’evento


miracoloso ancora oggi, nel momento di
portare gli armenti ai pascoli estivi, gli si
fanno compiere tre giri intorno al monte
e alla sua chiesa.
Prima che fosse realizzata la teleferica
e poi la moderna telecabina che, in po-
chi minuti, porta da Valbruna alla cima
del monte, i pellegrini raggiungevano
la chiesa seguendo un ripido sentiero,
segnato dalla stazioni della Via Crucis.
Una volta compiuto il loro tributo di
fede, potevano utilizzare un servizio
di discesa a valle su slitte che venivano
lanciate a forte velocità lungo una pista
lastricata. Senza correre questi rischi c’è
ancora oggi chi preferisce avvicinarsi al-
la meta con passo lento e meditato.

DAI FAGGI AGLI ABETI NELLA


FORESTA DI TARVISIO
Il Sentiero dei Pellegrini (segnavia 613)
prende avvio dal fondovalle, a poca di-
stanza da Camporosso in Valcanale.
Una colonna con un angelo di pietra che
indica la via ai fedeli è ancora visibile
lungo la strada statale che porta a Tarvi-
sio. Un piccolo parcheggio si trova sotto
le malghe di Lussari e vicino al torrente
omonimo. Si parte dunque da 858 me-
tri d’altezza dopo aver calzato le cia-
spole o, se la neve è dura e compatta,
anche le sole ghette. Potrebbero essere
utili anche dei ramponcini, calzabili al
momento nel caso s’incontrasse qual-
che tratto ghiacciato. Fra l’altro è bene
sapere che il monte Lussari è fra le zone
più nevose delle Alpi Giulie.
Il sentiero segue fedelmente la sponda
destra del rio Lussari dentro un vallone
rivestito dal bosco nel quale vige una
regola di tagli e conservazione, secondo
diritti di servitù antichi a disposizione
delle comunità locali. Si tratta della Fo-
resta di Tarvisio, estesa per 23.300 etta-
ri, l’ambito naturale di maggior valore
nell’arco orientale delle Alpi. Dai faggi e
dai larici si passa agli abeti rossi e bianchi
e al pino mugo. Difficile imbattersi negli
animali selvatici ma si sa che la monta-
gna è frequentata da cervi, caprioli,
stambecchi e, alle quote più alte, ca-
mosci. Significativa la presenza del gallo
cedrone, simbolo della foresta.

120 Bell’Italia
come
dove
quando

A sinistra: la cima del monte


Lussari (1.766 metri) con il borgo e
il santuario, eretto nel XVI secolo.
A destra: un piatto di cjarsons,
pasta di patate ripiena, simile
ai ravioli, tipica della Carnia.
ITINERARIO con le ciaspole nel
Tarvisiano, in provincia di Udine.
Partenza: Camporosso in
Valcanale, che si raggiunge
in auto da Udine (a 84
chilometri) con l’autostrada
A 23, uscita Tarvisio Sud.
Arrivo: Monte Santo di Lussari
(1.766 metri). Il ritorno può
avvenire anche in funivia
per Valbruna, ma poi bisogna
seguire a piedi un tratto
di 3 chilometri della ciclabile
La salita non è faticosa. In passato il il villaggio e il santuario (1.766 metri), Alpe Adria per fare ritorno
fondo era selciato per consentire ai pe- ristrutturato in occasione del Giubileo al parcheggio di Camporosso.
nitenti di procedere a piedi nudi o in del 2000. In inverno le possibilità di pro- Tempo di percorrenza: 3 ore.
ginocchio. Bisogna dire che gli impian- lungare l’escursione sono limitate, ma Dislivello: 908 metri.
ti sciistici che sorgono sulla montagna in estate è consigliabile percorrere i Condizioni del percorso:
hanno un po’ incrinato la cornice mistica due sentieri naturalistici attrezzati, pista forestale battuta.
Periodo indicato: inverno,
del luogo. In ogni caso ci sono ancora le denominati l’uno “del camoscio” e
in condizioni di buon
cappelle della Via Crucis che iniziano a l’altro “del bosco”. Sono itinerari facili innevamento, utilizzando
metà circa del cammino con una statua che permettono di avvicinare l’ambiente scarponi, ciaspole e/o ghette.
del Cristo crocifisso. d’alta quota. Infine, prima di scendere a Fare attenzione al ghiaccio.
valle, se la giornata è limpida, vale la pe- INFO Consorzio Promozione
DALLA CIMA SI AVVISTANO na raggiungere la cimetta dietro la chiesa Turistica del Tarvisiano, di Sella
PIÙ DI 250 MONTAGNE dove si gode un fantastico panorama. Vi Nevea e di Passo Pramollo, via
Con una serie di tornanti si giunge alla si possono distinguere ben 250 monta- Roma 14, Tarvisio, 0428/23.92.
conca prativa di Malga Lussari. Volgen- gne: le Alpi Giulie con il Jôf di Montasio
do a destra ecco la Selletta del Lussari in primo piano, le lontane Dolomiti, le Alberghi e ristoranti
(1.715 metri), dove si congiunge una ex Alpi Carniche, i Tauri e le Caravanche. I
Valbruna Inn (Valbruna,
strada militare che consente ai bikers di più temerari si spingono anche sulla vi- via Alpi Giulie 2, 0428/
raggiungere il santuario dalla val Sai- cina cima del Cacciatore (2.034 metri; 1 66.05.54). Ottima sistemazione
sera. Dopo aver aggirato il cocuzzolo ora di cammino) dove il panorama è più nei dintorni della stazione
del Prasnig si guadagna una balconata ampio, aprendosi sul Mangart, sullo Jôf della funivia per Lussari;
panoramica che precede di pochi passi Fuart e sulla valle di Riofreddo. doppia con colazione a 120 €.
Agriturismo Prati
Oitzinger (Valbruna,
località Val Saisera, 0428/
602.24). Una delle prime
aziende agrituristiche nate
nel Tarvisiano, nella solitaria
e bellissima val Saisera;
doppia con colazione a 90 €.
Rifugio Alpino Monte Lussari
(Monte Lussari, 0428/632.42 -
331/681.31.80). Gestito
per generazioni dalla famiglia
Meschnik, offre belle camerette
con arredi lignei e un’ottima
tavola di cucina carinziana
e friulana; conto 30 €.
Albergo Rododendro (Monte
Lussari, 0428/65.39.23).
Classico e frequentato albergo in
stile alpino, riferimento per quanti
salgono a Lussari, con ottima
cucina friulana; conto 25-30 €.

Bell’Italia 121
CIBO & PAESAGGIO GRAVINA IN PUGLIA (Bari)

GUSTO A TUTTO TONDO


Il pallone di Gravina è un formaggio di latte vaccino dalla caratteristica forma sferica; il sapore
è piccante e l’aroma di erbe rispecchia la straordinaria varietà dei pascoli dell’Alta Murgia

A cura di SLOW FOOD Testi Angelo Surrusca Fotografie Archivio Slow Food

G ravina in Puglia, sede ammini-


strativa del Parco Nazionale
dell’Alta Murgia, deve il nome ai pro-
vrano svevo non esagerava con i compli-
menti: qui i terreni sono particolarmente
fertili e il mondo agricolo esprime da
cialità più celebre è un caciocavallo di
latte vaccino, sferico e senza testina, che
prende il nome di “pallone”; ne troviamo
fondi e affascinanti crepacci di roccia sempre una grande varietà di prodotti: una prima citazione nella Nuova Enciclo-
calcarea, appunto le gravine, che carat- grano e vino in primis, ma anche fichi, pedia Agraria del 1859, di Achille Bruni,
terizzano la zona insieme alle chiese funghi cardoncelli, erbe spontanee, gu- professore della Regia Università di Na-
rupestri e ai sentieri ipogei. stosi salumi ed eccellenti formaggi. poli. Il pallone di Gravina si produce da
Federico II, che amava questa terra al La tradizione casearia locale risale al gennaio a marzo; il latte utilizzato pro-
punto di definirla “urbs opulenta” e “hor- periodo d’oro della transumanza, viene da bovini allevati allo stato semi-
tus deliciarum”, città ricca e giardino di quando lungo i tratturi pugliesi transita- brado, ricoverati in stalle a stabulazione
delizie, fece edificare un castello le cui vano da e per la campagna materana libera, con la possibilità di pascolare
rovine sono ancora oggi visitabili. Il so- migliaia di capi fra ovini e bovini. La spe- quando il tempo lo consente.

LAVORAZIONE MANUALE
E TRE MESI DI STAGIONATURA
Per prima cosa si fa coagulare il latte cru-
do intero con caglio liquido di vitello o, in
alcuni casi, di capretto. La cagliata viene
rotta in grani delle dimensioni di una noc-
In alto, a sinistra: ciola e lasciata depositare sul fondo della
la filatura del pallone caldaia; poi si raccoglie la massa caseosa e
di Gravina, formaggio la si deposita su un piano di lavoro per la
di latte crudo vaccino.
naturale acidificazione.
La caratteristica
forma sferica si Trascorse circa 12 ore, la pasta viene ta-
ottiene con un lento gliata a fette e scaldata con acqua bollen-
e sapiente processo te per consentire la filatura, poi con un
di manipolazione. lento e sapiente processo di manipola-
In alto, a destra:
una tipica masseria zione si ricava la classica forma sferica.
di Gravina. A sinistra: In base alla pezzatura, il formaggio viene
allevamento di bovini. quindi immerso in salamoia per 24-36

122 Bell’Italia
come
dove
quando
GRAVINA IN PUGLIA
(Bari)

Carni prelibate
dai “fornelli” La stagionatura del pallone

Nelle tipiche macellerie con cucina si gustano spezzatino,


carpaccio, braciole di cavallo, asino alla brace

Casa del Puledro


(Santeramo in Colle,
corso Roma 142,
080/302.62.24
e 388/793.31.96).
Davvero elevata la qualità
di questo “fornello”,
come si chiamano qui
ore. Dopo l’asciugatura, si mette il pallo-
le macellerie con cucina.
ne a stagionare in cantine naturali; un Lo spezzatino alle erbe
tempo si utilizzavano le grotte di tufo. aromatiche, le braciole
Il peso del prodotto finito va da uno a cucinate in pignata
dieci chili; la crosta è liscia, sottile, di a fuoco lento, il gustoso
colore bianco tendente al paglierino carpaccio, le fettine di
con la maturazione; la pasta, di consi- asino cotte alla brace sono
stenza uniforme, è leggermente occhia- Gravina in Puglia e Santeramo in Colle si raggiungono in alcune delle prelibatezze
ta. La stagionatura ideale è di tre mesi: il auto con l’A14 Bologna-Taranto, uscendo al casello di servite con gentilezza e
colore della pasta vira sul dorato intenso, Gioia del Colle e proseguendo sulla provinciale 235. cordialità. Conto 10-15 €.
ai classici profumi erbacei si aggiungono Da Mimmo e Valeria
(Santeramo in Colle,
note di caramello, il gusto si fa piccante. via Iacoviello 47-49,
Gli alberghi hammam e vasca 080/303.96.36).
SOLO TRE CASARI CONTINUANO idromassaggio, campi Mimmo, esperto
UNA LUNGA TRADIZIONE San Nicola ★★★★ da tennis e calcetto. Il sommelier, saprà
Nonostante il pallone di Gravina costitu- (Altamura, via De ristorante propone piatti consigliarvi nell’abbinare
isca un’autentica eccellenza del territorio, Samuele-Cagnazzi 29, tipici regionali. Doppia un ottimo vino alle
oggi, anche a livello locale, lo conoscono 080/310.51.99). Nel centro con colazione da 60 €. braciole di cavallo
in pochi, e pochi sono i caseifici che lo storico, un edificio del in umido, al carpaccio
e al delizioso salame
producono e gli allevamenti che garanti- XVIII secolo ospita questo I ristoranti
d’asino che potrete
scono una produzione costante di latte di elegante albergo con belle
assaggiare nel “fornello”
qualità adatto alla lavorazione a crudo. camere dai pavimenti La Murgiana
che gestisce con cura
Il Presidio Slow Food, sostenuto dal Parco in legno. Il ristorante (Gravina in Puglia, e competenza insieme
Nazionale dell’Alta Murgia, tutela tre ca- propone specialità italiane via XXIV Maggio 25, a Valeria. Conto 10-11 €.
sari, due di Gravina in Puglia e uno di e mediterranee e, nei 080/325.03.42 e 331/
Santeramo in Colle, e si pone come obiet- mesi invernali, organizza 739.64.18). Francesco
tivo il rilancio della produzione a latte corsi di cucina. Doppia Capozzo ama raccontare
crudo e l’uso di fermenti autoctoni: due con colazione da 70 €. ai suoi ospiti i piatti che info
caratteristiche fondamentali per ottenere La Camera Ducale ★★★ prepara con materie prime
caci adatti a una stagionatura prolungata, (Gravina in Puglia, del territorio: orecchiette Presidio Slow Food
mentre oggi si tende a proporre formaggi via Guardialto, 080/ agli asparagi selvatici, Referente dei produttori
da consumare giovani, dal quadro orga- 326.95.12). Immerso nel caputi con cardoncelli Rosamaria De Rosa,
nolettico più semplice. verde, è un hotel a basso verdi e mollica fritta, 348/353.87.34,
Un pallone stagionato almeno tre mesi è impatto ambientale, orecchiette di grano arso associazione.pallone
inoltre il tramite per dare valore alla pro- dotato di camere spaziose con cicorielle campestri, gravina@hotmail.com
duzione di latte dell’Alta Murgia, zona in pietra calcarea e legno u callaridd (stufato Sopra, il simbolo
che vanta tradizioni antichissime e in cui chiaro. A disposizione di agnello e verdure). che garantisce, sulla
mandrie semibrade pascolano su terreni degli ospiti un centro Validi i liquori fatti confezione, i prodotti
unici per varietà e ricchezza di erbe. benessere con sauna, in casa. Conto 30-35 €. dei Presidi Slow Food.

Bell’Italia 123
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giardino o anche su un balcone. Con Gardenia, coltivare è la tua passione naturale.

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI

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fino alla stazione di Tresenda-Aprica-Teglio, la navetta sempre andata
e ritorno per l’area sciistica e lo skipass per il comprensorio. Il costo
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Bell’Italia 125
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tiche: è una formula di ospitalità che nonica. Gli arredi sono curatissimi,
vuole ritornare alle origini quella pro- con mobili d’epoca in stili diversi
posta dal Corte Realdi di Verona nel mescolati a oggetti di modernariato,
cuore della città scaligera. Il titolare ma a spiccare è in primo luogo il tipo
Marco Pigozzo di alberghi se ne inten- di accoglienza, con il personale sempre
de: anche il padre lavorava nell’hotel- a disposizione, anche per suggerimenti
lerie internazionale e Marco nei resort e consigli su attività ed esperienze da
è nato e cresciuto. Rientrato in Italia, fare in città e dintorni: «Diamo indica-
dopo aver creato sulle colline di Fieso- zioni personalizzate, segnalando non i
le il Salviatino, innovativo modello di classici indirizzi turistici. E, in genera-
relais di lusso, da qualche anno è tor- le, puntiamo a soddisfare a pieno e ad-
nato a Verona, città d’origine della sua dirittura anticipare le aspettative dei
famiglia, dedicandosi insieme alla mo- nostri ospiti, mettendoli a loro agio con
glie Elva alla creazione di una strut- un servizio impeccabile ma al tempo
tura extra-alberghiera in pieno cen- stesso amichevole», come tiene a sot-
tro, con camere collocate in luoghi tolineare Marco Pigozzo.
diversi. Fra piazza delle Erbe e piazza
dei Signori, i due salotti di Verona, so- info
no distribuite sei prestigiose suite, veri Corte Realdi, vicolo San Matteo 2, Verona,
045/59.40.15; www.corterealdiverona.com
In alto a sinistra: Nella foto
e propri appartamenti dotati di ogni Camere: 6 appartamenti-suite, di cui 4
la suite Piazza Erbe qui sopra: uno comodità: quattro sono ricavate in ca- a casa Mazzanti, una nella torre dei Lamberti
che affaccia scorcio della porta sa Mazzanti (un antico palazzo affre- e una in piazza dei Signori. E poi 10 camere
sull’omonima piazza di corso Portoni scato), una guarda piazza dei Signori e in corso Portoni Borsari.
di Verona. In alto Borsari. Il primo un’altra è all’interno della medievale Prezzi: la doppia più economica,
a destra, dall’alto: palazzo a destra con colazione, costa da 130 a 150 €.
il salotto della suite ospita la camera torre dei Lamberti. Altre dieci stanze Servizi: garage e assistenza tipo concierge
Dante; veduta Luisa, di cui si si trovano lungo il vicino corso Porto- 24 ore al giorno.
della camera Sette. scorge il balconcino. ni Borsari, quasi tutte concentrate al Apertura: tutto l’anno.

126 Bell’Italia
PALERMO GRAND HOTEL VILLA IGIEA

F ascinoso come un dama d’altri tem-


pi, il Grand Hotel Villa Igiea è da più
di un secolo l’indirizzo di riferimento a
infatti, in una villa restaurata alla fine
dell’Ottocento su commissione della fa-
miglia Florio dal celebre architetto del
dell’hotel, dove nella bella stagione viene
servita anche la colazione: la giornata
inizia fra il profumo del salmastro e dei
Palermo per l’ospitalità di lusso, entrato Liberty Ernesto Basile e conserva preziosi gelsomini e quello fragrante dei dolci fatti
recentemente a far parte della collezio- affreschi, decorazioni e mobili originali. in casa. Da aprile a ottobre, al ristorante
ne MGallery by Sofitel del colosso alber- Arredate in stile Liberty sono anche le gourmet Cuvée du jour si cena fra luci sof-
ghiero Accor. Sorge in posizione sopra- camere del corpo centrale, mentre in fuse, cristalli e candelabri Art Nouveau,
elevata sul porticciolo dell’Acquasanta, stile più moderno sono quelle nell’area gustando la raffinata cucina mediterra-
protetto dal monte Pellegrino e con vista Marina Yachting, situata appena sopra la nea dello chef Carmelo Trentacosti, che
mozzafiato sul golfo di Palermo, ed è cir- marina della villa. dirige anche il Pool & Bar Grill, con bar-
condato da rigogliosi giardini terrazzati. Il mare è a due passi e si ammira al me- becue allestito in giardino. E per un tuffo
All’ambientazione spettacolare unisce la glio dalla terrazza panoramica del Don- con vista sul golfo di Palermo c’è la bella
raffinatezza degli spazi: è stato ricavato, na Franca Florio, il ristorante principale piscina all’aperto, circondata dal verde.

Foto qui sotto, da sinistra: il tempietto sul mare del Grand Hotel Villa Igiea, storico 5 stelle a pochi minuti d’auto dal centro di Palermo; una delle
camere con vista sul golfo. Foto in basso, da sinistra: la discesa al mare; veduta esterna dell’hotel, che un tempo fu la villa della famiglia Florio.

info
Grand Hotel Villa Igiea, salita
Belmonte 43, 091/631.21.11;
sofitel.com e villa-igiea.com
Camere: 121 di cui 11 suite.
Prezzi: doppia con prima
colazione da 108 €.
Servizi: 3 ristoranti, giardino, beauty
corner, palestra, piscina esterna,
campi da tennis, parcheggio.
Apertura: chiuso a fine gennaio.

Bell’Italia 127
OSPITALITÀ
Testi di Claudia Sugliano

FIRENZE VILLE SULL’ARNO

C ome dice il nome, il boutique


hotel Ville sull’Arno è adagiato,
appena fuori dal centro storico, sulla
sponda del fiume in un angolo idilliaco,
dove un tempo i nobili fiorentini faceva-
no la villeggiatura. Questa antica e storica
dimora, dopo un restauro conservativo
da parte del Planetaria Hotel Group, si
rivela oggi in tutto il suo fascino. La Villa
della Casaccia, nucleo centrale del com-
plesso alberghiero, nel XV secolo venne
ceduta ad una compagnia di pittori e,
nell’800, fu frequentata e dipinta dai
Macchiaioli. Oggi l’elegante hotel com-
prende anche il Loggiato, ricco di sugge-
stioni pittoriche, e il Villino Spa, dedicato
all’acqua e al relax, che dispone di suite
con jacuzzi. Con un bel giardino, piscina
esterna e interna e il centro benessere “Il
Segreto della Villa”, questo albergo offre
un’esperienza di “grande bellezza”. A
cominciare dalle camere con ampie ve-
trate sul fiume e dettagli di gusto ovun-
que. E poi c’è il piacere di un ristorante
gastronomico con piatti speciali firmati
dall’executive chef Marco Offidani.

info
Ville sull’Arno, lungarno Colombo 3-5, Firenze,
055/67.09.71; www.hotelvillesullarno.com
Camere: 45.
Prezzi: doppia con colazione da 177 €, offerta
speciale nei weekend di febbraio per chi
prenota online sul sito dell’hotel. Iscrivendosi
al Planet Club si usufruisce di sconto del 10%
sulla tariffa del brunch domenicale (45 €).
Apertura: tutto l’anno.

Nelle foto sopra, dall’alto: il salottino di una camera nella villa quattrocentesca che oggi ospita
il 5 stelle Ville sull’Arno; un angolo della Serra d’Inverno, uno dei raffinati ambienti del relais;
una camera con arredi d’ispirazione neoromantica. A sinistra: veduta esterna della villa.

128 Bell’Italia
OCCASIONI
Testi di Pietro Cozzi e Lara Leovino

LOW-COST DI QUALITÀ

ROMA QUATTRO STELLE ALL’EUR

LA CITTÀ ETERNA ONLINE


C’è sempre una buona ragione per visitare
Roma: per conoscerne i celebri monumenti o per
scoprirne gli angoli nascosti. Il 4 stelle Barcelò
Aran Park (foto sopra), in zona Eur, propone
tariffe speciali per chi si registra online nell’area
my Barcelò del sito. Camera doppia a partire da
48 € (83 € con colazione). INFO: www.barcelo.com

VIAREGGIO (Lucca) SFILATE SUL LUNGOMARE SALVAROLA (Modena) WEEKEND RELAX

AMORE, TERME E COCCOLE


I colori della Versilia Trattamenti a misura di coppia per festeggiare
San Valentino all’insegna di coccole e benessere.
Vivere la magia del carnevale ospiti del Grand Hotel Le Terme della Salvarola, sulle colline modenesi,
Principe di Piemonte, blasonato albergo cittadino propongono il pacchetto Love Therapy che
comprende un pernottamento in doppia con
È una delle feste più amate in Versilia: dal 5 al 28 febbraio Viareggio colazione, un massaggio wellness al cioccolato
celebra il suo carnevale con sfilate di carri e maschere in cartapesta (40 minuti), due giornate alla Spa Termale Balnea
(foto sopra). Uno spettacolo che si può godere dal roof del Grand Hotel con piscina termale e palestra. Tutto a 149 €
Principe di Piemonte, esclusivo albergo affacciato sul lungomare. a persona. INFO: www.termesalvarola.it
Costruito negli anni 20, offre ambienti déco, una piscina riscaldata
sulla terrazza e un ristorante stellato. In occasione del Carnevale propone
ARABBA (Belluno) A TU PER TU CON LA MARMOLADA
un pacchetto da 128 € a persona: una notte in doppia con colazione,
brunch domenicale, uso della piscina, laboratori con la cartapesta,
2 biglietti omaggio al Carnevale. INFO: www.principedipiemonte.com Cena gourmet in alta quota
In montagna ad Arabba per un San
Valentino emozionante. Si sale con la funivia
BORMIO (Sondrio) INVERNO ROMANTICO
di Porta Vescovo (foto sotto) dove viene
IN SLITTA SULLA NEVE A SAN VALENTINO servito l’aperitivo prima di raggiungere il
Il portale web Lovely Hotels suggerisce alberghi di charme per soggiorni ristorante Viel Dal Pan, a quasi 2.500 metri.
romantici. Nel mese di San Valentino il sito propone un’offerta speciale fra Incastonato nella roccia, l’elegante rifugio
le nevi della Valtellina. L’Hotel Rezia, 4 stelle di Bormio con bella vista sulle offre un menu d’alta cucina a base di pesce.
Alpi, propone una Il prezzo è di 90 € a persona. INFO: 0436/794.72
notte con colazione,
ingresso alla spa,
cena per due
e un’emozionante
escursione in
sleddog (foto a
sinistra) a 225 €
a coppia. INFO:
www.lovelyhotels.it

130 Bell’Italia
PIACERI

Valle Camonica,
sapori dei casari
e dei norcini
A cura di Auretta Monesi  Foto di Franco Cogoli

S
PIAN CAMUNO | I salumi
tradizionali della Macelleria i estende per oltre 80 chilometri
Ottelli e la frutta degli Antichi la bresciana valle Camonica, dal lago
Sapori Camuni | ARTOGNE di Iseo alle nevi di Ponte di Legno
L’Azienda Agrituristica e del passo del Tonale. La bassa
Le Frise | DARFO BOARIO valle, che termina a Edolo, è la più
TERME L’Azienda Agricola interessante per cucina e sapori, mentre più
Togni Rebaioli e il Ristorante avanti è lo sci a farla da padrone. Oltre alle
La Storia | GORZONE incisioni rupestri di Capo di Ponte e degli altri
Il Bed & Breakfast La Teiera parchi archeologici, per cui la zona è famosa
| ANGOLO TERME L’olio nel mondo, non mancano le scoperte. Il fondovalle
extravergine dell’Azienda è stato industrializzato, ma appena ci si
Agricola Scraleca | ESINE inerpica lungo le pendici dei monti si aprono
La Trattoria La Cantina panorami stupendi, tra borghi intatti dal
| BERZO INFERIORE Medioevo e chiese come Santa Maria della
La Bottega della Valgrigna Neve, a Pisogne, affrescata dal Romanino.
| LOSINE I vini di Rocche Formaggi, vini e piatti della tradizione, figli di
dei Vignali | BERZO un’alimentazione che badava alla sussistenza,
DEMO L’Azienda Agricola sono stati riscoperti in versioni aggiornate.
Oscar Baccanelli | Tra i formaggi spiccano lo strepitoso Silter
MALONNO La Forneria dop stagionato, il Fatulì, presidio Slow
Pasticceria Salvetti Food, e il Casolét. Da gustare anche i vini
d’alta gamma, un raro olio extravergine d’oliva
e un dolce classico come la spongada.

132 Bell’Italia
In questa foto: Pisogne,
“porta” della valle
Camonica, si affaccia
sul lago d’Iseo.
Pagina precedente, dall’alto:
una forma di formai
del Tomàs, specialità
dell’Azienda Agrituristica
Le Frise; Enrico Togni
Rebaioli, proprietario
dell’omonima cantina
di Darfo Boario Terme.

PIAN CAMUNO Alberti si lavorano in stagione, ogni ricavando la soddisfazione di produrre


Alla riscoperta degli insaccati giorno, grandi quantitativi di mele e formaggi squisiti e unici. Il suo Casolét
della tradizione di ogni tipo di frutti di bosco. Antichi è finissimo. Il Fatulì, presidio Slow Food,
Diego Ottelli è un esperto norcino che Sapori Camuni accetta solo prodotti lo affumica leggermente. Poi ci sono
conosce alla perfezione il suo lavoro: biologici della valle, garanzia di valori il Frisel, stagionato dai 18 ai 24 mesi
prepara tutta la gamma degli insaccati nutrizionali elevati e antiossidanti, (una bomba di sapore!), la Rosa
“classici” (coppe, salami e cotechini) mentre sono banditi addensanti delle Frise, dalla crosta rosa, la robiola,
ma non ha rinunciato a proporre, con e pectina. Una bottiglia di ottimo il formai del Tomàs, cilindrico e con
successo, quello che si otteneva dal succo di mele costa da 3,50 €; occhiatura fine, la Flora dei Balti, dalla
maiale di casa, nei tempi andati, in valle per una confezione di Capogiro, pasta cremosa e granulosa insieme,
Camonica. E così alla Macelleria Ottelli speciale “confettura solida” a base la crema delle Frise, cioè il caprino
troviamo anche salame da pentola di mele e cannella, si sale a 6 €. fresco naturale o aromatizzato al
(da cuocere), la preziosa salsiccia di ginepro, e altre invenzioni casearie
castrato, di colore chiaro e dall’impasto ARTOGNE dell’appassionato Gualberto. In cucina
finemente tritato con l’aggiunta Il latte di quaranta capre il protagonista è ora il figlio Luigi,
di carne di vitello, le sopresse, per un memorabile Casolét dopo che la mamma Emma ha in parte
il salame con dadolata di lardo, All’Agriturismo Le Frise, bella casa “ceduto il mestolo”. Lui, cacciatore
le salamelle camune e altre rarità. in pietra antica affacciata sulla valle, e norcino, fa ottimi salumi e piatti
chi comanda davvero sembrano essere di selvaggina. In tavola arrivano
Un frullato di frutta valligiana le quaranta capre di razza Bionda gnocchi alle erbe selvatiche, risotto
Succhi, confetture, concentrati di frutti dell’Adamello, accudite e munte da al Fatulì, zuppa del pastore, capriolo
di bosco, composte, cotognate Gualberto Martini, veterinario mancato in umido al vino bianco, oca al coccio
e tanto altro: nel laboratorio di Maurizio che si è dedicato a questi ovini e cosciotti di capretto. Tra i salumi,

Bell’Italia 133
Valle Camonica

1. Degustazione di olio il violino di capra, i salami di selvaggina,


extravergine d’oliva e la mortandela. Alle Frise si cucina
all’Azienda Agricola il più possibile nei tegami di coccio;
Scraleca, rinomato
frantoio di Angolo Terme. conto intorno ai 35 €; per una notte
2. La bottaia della cantina in doppia si spendono 40 € a testa.
Togni Rebaioli, che
produce circa 8.000 DARFO BOARIO TERME
bottiglie l’anno. 3. Uno
scorcio del lago Moro,
Rossi, eleganti e in purezza:
piccola zona di olivicoltura i vini di Togni Rebaioli
in valle Camonica. 4. Tino Enrico Togni si era iscritto a legge.
Tedeschi nella tenuta Poi ha cambiato idea: ha ripreso
Scraleca. 5. Composta le vigne, un po’ dimenticate, del nonno
di mirtilli e altri prodotti
a base di frutti di bosco e ha dato nuova vita alla cantina di casa.
da Antichi Sapori Camuni. Oggi l’Azienda Agricola Togni Rebaioli
6. Assaggio di vino fa vini d’alta classe, e mette l’etichetta
e salamini della valle. a 8.000 bottiglie l’anno. Sono quasi
7. Gualberto e Luigi
Martini dell’Agriturismo
tutti rossi lavorati in purezza: l’Altissimo
Le Frise con alcuni è a base di Nebbiolo, il Rebaioli Cavalier
prodotti dell’azienda. Enrico (il nonno del proprietario)

1
2

134 Bell’Italia
6

4 5

di Merlot e il San Valentino di Erbanno, il patron Mino D’Amico e lo chef Stefano maltrattato dal tempo e dalle avverse
vitigno parente lontano del Lambrusco. Azzini formano un’accoppiata che fortune, arroccato su uno sperone
Ci sono poi un rosato e uno spumante compendia la piacevolezza del locale a picco sull’orrido del torrente Dezza.
vivace. Segnalata da Slow Wine, l’azienda con la linea gastronomica ineccepibile. In un palazzetto che ha visto il fluire
si attiene a protocolli rigorosamente Tra i tavoli transita con successo dei secoli, il Bed & Breakfast La Teiera
biologici, facendo alle vigne soltanto il carrello dei bolliti, mentre i ravioli è un tripudio di colori, dettagli d’allegria
trattamenti consentiti di rame di farina di castagne, ripieni di ragù e finezze a uso degli ospiti. Le quattro
e zolfo; i prezzi vanno da 15 a 20 €. di cervo, vanno fortissimo. Un plauso stanze, dalle tinte vivaci ma arredate
va anche agli gnocchi di patate in uno stile essenziale, sono gestite
Accoppiata di garbo e sapore con crema di porri e spigola marinata da Beatrice Capitanio e dalla sua
al Ristorante La Storia e allo sformato di Silter con i porcini. famiglia, che coltiva meleti e vende
Nel giardino del Ristorante La Storia La crema di castagne e zabaione chiude mele, marmellate e succhi. «Una tazza
campeggia un grande e misterioso con onore; conto da 30 € in su. di tè è sempre sinonimo di un momento
masso che reca tre piccoli fori: secondo di relax e confidenza, ecco il perché
gli studiosi è la testimonianza di un GORZONE del nome», spiega Beatrice. Qua e là
metodo antichissimo per misurare il Relax e confidenze spiccano le belle ceramiche dell’artista
tempo. Un piccolo esempio della grande davanti a una tazza di tè Michele Rota, autore anche, inutile
storia primordiale della valle Camonica, Il paese di Gorzone si annida ai piedi dirlo, delle teiere sparse in tutto il b&b;
la terra delle incisioni rupestri. In sala, del castello Federici, maniero un po’ doppia con colazione da 70 €.

Bell’Italia 135
Valle Camonica

1. Un piatto di mariconde, ANGOLO TERME


caratteristici gnocchi Coraggiosi ulivi alpini
di pane, carne, uova e sulle rive del lago Moro
formaggio. 2. Suggestivo
scorcio del seicentesco Piccolo, un po’ misterioso e nascosto,
ponte di Montecchio il lago Moro ha un suo fascino intenso.
e della chiesa di Santa Le rive sono a strapiombo, cinte
Maria Assunta a Darfo dalle pareti scoscese della montagna,
Boario Terme. 3. Il vasto
assortimento di salumi
e proprio su questi declivi ritmati
1 prodotti da Romano in balze l’architetto Tino Tedeschi
Scalvinoni alla Bottega e la nipote Valentina hanno piantato
della Valgrigna; il negozio novecento ulivi. Appena piccante
è un punto di riferimento e amarognolo, leggermente fruttato,
anche per i casonsei,
i ravioli della valle. delicato, l’olio dell’Azienda Agricola
4. Un’incisione rupestre Scraleca gode di importanti estimatori,
su un masso del Parco tra i quali si annoverano chef di rango;
Archeologico di Luine, mezzo litro costa 17,50 €, per qualcosa
a Darfo Boario Terme.
Pagina seguente, in basso:
di davvero speciale. Tedeschi ha anche
cartina con le località una vigna e fa 7.000 bottiglie l’anno
citate in queste pagine. di un bianco Igt, il Griso, blend di Kerner

136 Bell’Italia
Indirizzi
e Incrocio Manzoni, e del rosso sta portando a dei livelli di grande PIANO CAMUNO
Merlot Rebo. Non pago, l’architetto soddisfazione i vini della valle Camonica. Macelleria Ottelli,
produce anche mais biologico, Il fiore all’occhiello è il Camunorum, via Provinciale 1-d, 0364/59.11.97
che fa macinare con macine a pietra. il “vino dei Camuni”, rosso di tempra Antichi Sapori Camuni,
ottenuto da uve di Cabernet Sauvignon, via Fane 50, 0364/59.93.25
ESINE Merlot e Marzemino, in parte appassite.
I cento piatti tipici L’affinamento dura 15 mesi nelle botti ARTOGNE
della Trattoria La Cantina di rovere e prosegue per almeno Azienda Agrituristica Le Frise,
A prima vista sembra un menu redatto altri 6 mesi in bottiglia; costo 20 €. località Rive dei Balti, 0364/59.82.98
in una lingua indecifrabile, ma in realtà Gigi Bontempi, direttore di Rocche dei
è la carta della Trattoria La Cantina, Vignali, spiega «Qui c’è sempre stata DARFO BOARIO TERME
in puro dialetto camuno. Sono cento le la cultura della vite: nelle case si beveva Azienda Agricola Togni Rebaioli, via Rossini 19,
proposte – in rotazione – di piatti vetusti, il vino della propria piccola vigna. Poi 339/498.64.63; www.tognirebaioli.it
rispolverati dall’oblio dalla cocciutaggine è arrivata l’industria e la gente è andata Ristorante La Storia,
di Oriana Belotti. Nell’accogliente locale, a lavorare in fabbrica abbandonando località Fontanelli 1, 0364/53.87.87
che ospita una straordinaria collezione le viti. Da una decina d’anni però
di antichi oggetti in rame, non si fa c’è un ritorno alla viticoltura, con GORZONE
cucina camuna ma esinese, e da questo il ripristino dei filari e la ricerca della Bed & Breakfast La Teiera,
si comprende anche quanto è prezioso qualità, che si è affermata in pieno». vicolo Torrente Dezzo 13, 349/804.15.02
il tesoro “archeogastronomico” che
Oriana svela. La vasta scelta di ricette BERZO DEMO ANGOLO TERME
comprende diverse varianti di orzotto (al Baccanelli: il meglio Azienda Agricola Scraleca, località Scraleca,
tartufo camuno, ai porri, all’aglio ursino, delle delizie d’alpeggio 338/826.20.85; www.scraleca.it
alle ortiche...), le mariconde, risposta Le mucche dell’Azienda Agricola Oscar
“miniaturizzata” ai knodel altoatesini, Baccanelli trascorrono molti mesi in ESINE
la torta di rane, le lumache con le erbe, alpeggi d’alta quota, fino a 2.600 metri. Trattoria La Cantina,
la pasta di farina di castagne ai vari Quando i prati sono fioriti di crochi, via IV Novembre 7, 0364/46.64.11
condimenti, i casonsei (i ravioli di qui), i fiori dello zafferano, il loro latte assume
gli gnocchi di patate e di polenta ai vari tonalità giallognole che si trasmettono BERZO INFERIORE
sughi o formaggi e i capù, cioè fagottini poi ai formaggi. Da questo indicatore La Bottega della Valgrigna,
di verza ripieni. Poi stufati e stracotti, cromatico si può capire se davvero via Santa Maria 6, 0364/401.61
di agnello e maiale, i formaggi scelti il formaggio è stato fatto in malga
tra quelli di alpeggio e torte rustiche nei mesi primaverili ed estivi. E così LOSINE
di ricotta e amaretti, o castagne è per l’ottimo Silter dop di Baccanelli, Rocche dei Vignali, via Sant’Antonio,
e carote. Tutto è accompagnato che lui fa invecchiare anche due anni. 339/369.89.53; www.rocchedeivignali.it
dalla simpatia e dalla passione di Il nome di questo formaggio di pregio
Oriana e Giacomo; conto 25-30 €. altro non è che la denominazione BERZO DEMO
del locale dell’alpeggio dove venivano Azienda Agricola Oscar Baccanelli,
BERZO INFERIORE stoccate le forme appena prodotte. Poi località Prat Negher, 339/565.09.64
Sopresse, coppe e salsicce ci sono i nostrani di varia stagionatura,
dal maestro norcino le formaggelle morbide, la ricotta, il burro MALONNO
Romano Scalvinoni della Bottega della e gli yogurt; il Silter costa 18 € al chilo. Forneria Pasticceria Salvetti,
Valgrigna, bravo norcino, dà il meglio via Nazionale 93, 0364/653.03
di sé con la sopressa stagionata, MALONNO
il salume di resistenza valligiana; poi Una sosta dolcissima
coppe con marinatura nel vino rosso, tra biscotti e spongade
le coppe o slinzeghe a sezione Gran bel negozio multifunzionale,
triangolare, la salsiccia di castrato Salvetti è panetteria, pasticceria, bar
da cuocere e gustare con le patate, e punto di incontro per eccellenza
le sopresse fresche da bollire e le a Malonno. Con Armando Salvetti,
“strisce” di carne di maiale o pecora giovane pasticciere, siamo alla quinta
essiccata, gustosissimo snack generazione di Salvetti che si occupa
d’antan. Qui si comprano anche ottimi di farina e forni. Di pane qui se ne sforna
casonsei, i ravioli della valle di cui di tantissimi tipi: molto apprezzato
ogni famiglia detiene una ricetta. quello di schelt (le castagne), poi quello
al kamut, l’integrale, di riso, alla frutta e
LOSINE al farro. Tra i dolci spiccano il pagnottone
Filari di qualità: il ritorno ai mirtilli, il pane del butèr, il biscotto
del rosso dei Camuni taragnì, le frittelle di mele a Carnevale
I venti soci della piccola cooperativa e la classica spongada, focaccia
Rocche dei Vignali hanno unito zuccherata e dolcissima, imperdibile per
le loro forze in questo consorzio che chi visiti anche di sfuggita la valle.

Bell’Italia 137
Valle Camonica

La ricetta

Le mariconde
Piccoli gnocchi di pane, carne, uova e formaggio
per questa sostanziosa minestra di montagna

Piatto di cucina povera, rispecchia la tradizione del non buttar via


nulla, del riutilizzo del pane vecchio e della carne che allietava
la domenica. Il nome nasconde il mistero dell’origine di questa
minestra corroborante (qui nella versione della Trattoria La Cantina
di Esine), fatta con ottimo brodo e “palline” di un morbido impasto
di carne, pane, uova e formaggio. Le mariconde sembrano quasi
dei canederli ma di dimensioni più ridotte e più delicate di sapore,
mancando il tono un po’ pronunciato dello speck affumicato. Anche
la consistenza deve essere meno compatta, senza correre però il
rischio che si sciolgano nel brodo. Il risultato è una portata allegra,
da servirsi magari direttamente dalla zuppiera messa in mezzo La signora Oriana Belotti della Trattoria La Cantina
alla tavola, perché un secondo giro di mestolo è assicurato. mostra le sue mariconde appena impiattate.

Procedimento

Ingredienti 1
Mettere l’acqua a bollire;
4
Tritare con un coltello
a freddo aggiungere la carne lessata e il
Per 6 persone: la carne e le verdure. Far prezzemolo. Amalgamarli
bollire 3 ore; aggiungere con il pane e mettere
• 200 g di carne magra sale e acqua man mano il composto in una terrina
che evapora. Raffreddare insieme ai tuorli d’uovo,
di pollo o coniglio e mettere in frigo per una al Parmigiano Reggiano,
o filetto di manzo notte. Con la schiumarola sale, pepe e un po’ di
bisogna togliere lo strato farina per raggiungere
• 1 cipolla
di grasso affiorato. la giusta consistenza.
• 2 carote
• 1 gambo di sedano
• 3 litri d’acqua
• 1/2 pugno 2
Spezzettare il pane a
5
Aiutandosi con le dita
di sale grosso cubetti e immergerlo nel infarinate, creare
• 4 panini con mollica latte per almeno 4 ore delle palline di circa 3
• 1/2 litro di latte perché si ammorbidisca. centimetri di diametro,
di consistenza media:
• 1 manciata ecco le mariconde
di prezzemolo camune. Gettare le palline
nel brodo bollente.
• 2 tuorli d’uovo
• 200 g di Parmigiano
Reggiano grattugiato
• farina bianca
quanto basta
• sale
3
Togliere il pane dal latte
6
Dopo 3 minuti di cottura
• pepe e metterlo in un tegame raccogliere le mariconde
per farlo cuocere a con il mestolo. Impiattare
fuoco medio, mescolando brodo e mariconde nei
sempre in modo piatti fondi; spolverare
da farlo asciugare. con formaggio grattugiato
Vino consigliato: abbondante e servire.
un Merlot Rosso Igt
della valle Camonica

138 Bell’Italia
CANTINE D’ITALIA
Testi di Giuseppe De Biasi

TRENTO CANTINE MOSER

Bici e filari:
due passioni
di famiglia
Da tre generazioni i Moser coltivano i propri vigneti
in armonia con il territorio e producono vini “da primato”

Lo sportivo che inseguiva Ignazio, Carlo e Matteo), 7 ettari vitati sono suddivisi
i record ora segue i suoi i Moser dagli anni ’90 hanno fra la collina di Sorni,
filari nella fertile conca eletto a proprio quartiere con terreni ideali per
vitata fra le colline di generale un piccolo borgo, il Lagrein e il Teroldego,
Trento e la val di Cembra. risalente al XVI secolo, e la val di Cembra,
Francesco Moser su una collina a pochi dove nei primi anni 50
IL VINO
è un mito del ciclismo. chilometri a nord di Trento, è iniziata l’avventura
Il campionissimo trentino dominato dalla seicentesca enologica della famiglia MOSER BRUT
nel 1984 a Città del Messico residenza vescovile Maso Moser. Aree vocate dove 51,151
fu il primo al mondo a Villa Warth, oggi prestigiosa l’altitudine dei vigneti, TRENTO DOC
superare la soglia dei 50 barricaia aziendale. l’escursione termica Lo spumante brut
chilometri, portando il Sopra la cantina un paio e la preziosa ventilazione che celebra l’impresa
record dell’ora di ciclismo di appartamenti adibiti ad garantita dall’Ora del Moser ciclista è un
su pista a 51,151 chilometri agriturismo, l’accogliente del Garda favoriscono Blanc de Blancs, 100%
(record che resistette ben spazio degustazione e la le varietà aromatiche come Chardonnay, svezzato
9 anni). Ora ai ricordi della sala che raccoglie i cimeli il Gewürztraminer e il su terreni calcarei.
sua lunga carriera sportiva e i trofei del Moser ciclista Moscato Giallo. Notevoli Etichetta che ha
si è aggiunta un’altra (e quelli da vignaiolo) con anche i profumi e l’acidità segnato l’ingresso dei
passione di famiglia, al centro la mitica bicicletta delle basi spumanti di Moser nelle bollicine
quella di produrre vino. del record. La tenuta, a Chardonnay e Pinot Nero, di montagna del Trento
Prima col padre Ignazio, corpo unico, è costituita che ritroviamo nei due Doc, istituto che
poi insieme al fratello da 10 ettari di vigneto e alfieri, lo storico 51,151 e vede nel ruolo
Diego e ora con la “terza 15 di bosco, e nel punto l’esordiente Rosé, preziose di vicepresidente
generazione” (Chicca, più alto ospita una ventilata bollicine millesimate il giovane Carlo Moser.
logeta, da cui lo sguardo da vigna vecchia di 30 anni, Il 51,151 si presenta
vola sulla vicina Trento e che riposano 40 mesi prima con un bel paglierino
info l’intera val d’Adige. Altri di... scendere in pista! brillante, con perlage
Cantine Moser, Trento, fitto e costante, che
via Castel di Gardolo 5,
al naso apre a fragranze
0461/99.07.86; www.
cantinemoser.com fruttate di pompelmo
Per arrivare: dalla A22 e mela golden.
uscita Trento Nord, Fermentazione in
poi seguire in direzione acciaio e botti da 25
Gardolo di Mezzo.
Visite: su prenotazione, ettolitri, poi 30 mesi
dal lunedì al sabato sui lieviti prima della
(info@cantinemoser. sboccatura e della
com). La visita guidata a commercializzazione
cantina, museo e vigneti,
in 30 mila bottiglie,
con degustazione di 3
vini, costa 8 €. Si può che in enoteca
pernottare nell’agriturismo costano 22 €.
aziendale, tra i vigneti: Queste bollicine
appartamento per di bella sapidità
quattro persone
da 250 € a settimana. In alto: i vigneti intorno alla tenuta Moser, pochi chilometri a nord si sposano
Ai lettori di Bell’Italia di Trento. Foto piccola in alto: la barricaia nel seicentesco Maso Villa benissimo a una
sconto del 10% sui prodotti. Warth. Sopra: da sinistra, Carlo, Francesca, Matteo e Francesco Moser. tartare di tonno.

Bell’Italia 139
INFORMAZIONE PROMOZIONALE A CURA DI MEDIA COMPANY

MANTOVA
Patria del poeta Virgilio,
Mantova è famosa per la sua arte
e l’ottima cucina
Circondata dalle acque del Mincio,
la splendida Mantova della signoria dei Gonzaga
vanta un elegante centro storico dal fascino medievale e
rinascimentale. Una città ricca di suggestioni, famosa per
gli affreschi del Mantegna a Palazzo Ducale e quelli di
Giulio Romano nel fastoso, cinquecentesco Palazzo Te.
Una città soprattutto unica, che vi conquisterà
con il suo patrimonio artistico ma anche con la sua cucina,
ricca di specialità della tradizione
come i tortelli di zucca e l’aceto balsamico.

Nel cuore della magnifica Mantova che nel Rinascimento fu una delle nella prestigiosa torre affrescata che domina l’intera città e i suoi
più importanti corti europee grazie ai Gonzaga, l’antico Palazzo monumenti. Il piano nobile, riservato alla famiglia, con i suoi ampi
Castiglioni è un resort di raffinata eleganza dove troverete l’esclusività saloni decorati è spesso sede di prestigiosi eventi di carattere locale,
di una dimora privata. Tuttora residenza dei Conti Castiglioni il cui nazionale ed internazionale.
più celebre avo fu quel Baldassare Castiglioni diventato famoso per
aver scritto nel 1500 il manuale di buone maniere “Il Cortegiano”, Palazzo Castiglioni Luxury Suites
offre di fronte a Palazzo Ducale cinque lussuose suite dall’atmosfera Piazza Sordello 12 - Mantova - Tel. 0376 367032
unica, tutte dotate di comfort high-tech, una delle quali ricavata www.palazzocastiglionimantova.com - palazzocastiglioni@gmail.com

Il Ca’ delle Erbe Luxury Di fronte all’omonima residenza


Suites vi darà l’emozione di con lussuose suites, il Ristorante
vivere nel cuore della storia di delle Erbe vi attende nella
Mantova. Qui, in una dimora straordinaria coreografia dei volti
cinquecentesca ai piedi della del Palazzo della Ragione. Con
magnifica Basilica di S. Andrea, varie sale interne e dehors estivo
troverete camere con arredi di sulla storica piazza, propone i
design, letti matrimoniali queen migliori piatti della tipica cucina
size e ogni comfort impreziosite mantovana fra romantiche
da un’incantevole vista sui più atmosfere sottolineate da musica
prestigiosi monumenti della città. jazz rigorosamente calda.
Residenza Ca’ delle Erbe - Via Broletto 24-30 - Mantova Ristorante Osteria delle Erbe - Piazza delle Erbe 15 - Mantova
Tel. 0376 226161 - info@cadelleerbe.it - www.cadelleerbe.it Tel. 0376 225880 - info@cadelleerbe.it - www.cadelleerbe.it
La Gioielleria Bertolini, negozio stori-
co di rilievo regionale, propone dal 1919
collezioni classiche, di tendenza, gioielli
personalizzati e argenti artigianali per chi
ama distinguersi. Si trova in Corso Um-
berto 70 a Mantova - Tel. 0376 321207

Osteria Piazza Sordello 26 - www.


piazzasordello26.it - Tel. 0376
221107 - offre nel cuore di Mantova
una cucina fra modernità e tradizione,
dai tortelli di zucca al pesce di lago.
Servizio attento e cordiale.

A Mantova la storia è ancora viva © Photo Agron Kozeli - Concept: arnaldodepietri.com


e vibrante: ovunque incontrerete
fascino e bellezza, colori, suoni,
vedute, palazzi, monumenti e
vicoli. Una gioiosa esperienza per
la vista e l’udito ma anche per il
gusto se sceglierete il Ristorante
Amagnaria, tempio dei sapori e
profumi di una cucina antica e Tranquilla, in campagna, a 9 km Alle porte di Mantova, Casa Evi
genuina, profondamente legata da Mantova, 28 da Verona e 38 dal offre a Porto Mantovano (MN) -
alle tradizioni del territorio. Garda, B&B La Violina vi attende www.casaevi.it - Cell. 345 3319569
in una casa colonica in Via Colonna due appartamenti indipendenti
Ristorante Amagnaria - Corso Vittorio Emanuele 75 - Mantova 25 a Castelbelforte (MN) - Cell. 348 da 2 a 4 posti con piscina. Pista
Tel. 0376 355443 - info@amagnaria.com - www.amagnaria.com 5681715 - www.bblaviolina.it. ciclabile sino al lago di Garda.

Il rinomato Acetificio Mengazzoli si distingue per la grande varietà


di aceti, da quelli di vino monovitigno sino agli aromatizzati. Ottimo
l’Aceto di Mele - Balsamico di Mela biologico: fermentato in modo
naturale ed invecchiato in barrique, dallo spiccato aroma agrodolce,
si sposa alla perfezione con il gelato, i risotti alle erbe e alla frutta, le
carni bianche e di vitello grigliate e i bolliti di carni e verdure.
Acetificio Mengazzoli - Via della Costituzione 41-43
Levata di Curtatone (MN) - Tel. 0376 47444 - www.mengazzoli.it
Cucina & Cultura: al Ristorante Atmosfere d’altri tempi all’Osteria
Giallozucca di Corte dei Sogliari a dell’Oca in Via Trieste 10 a Mantova
Mantova - Tel. 335 6869686 - www. - www.osteriadellocamantova.com
giallozucca.it - - menu terroir - Tel. 0376 327171 - nel menu il
e di stagione anche per celiaci meglio della cucina mantovana dai
e intolleranti, libri gialli, musica. taglieri di salumi ai tortelli di zucca.

Nel centro storico, il Ristorante


Masseria vi attende nell’omonimo
palazzo con affreschi del ‘400 per
offrirvi un suggestivo incontro con
le tipiche specialità mantovane,
fatte con prodotti locali e ben
abbinate con i migliori vini del
territorio. Ideale anche per eventi,
vanta grandi sale, romantiche
salette, terrazza estiva ed
elegante plateatico in piazza.
Ristorante Masseria - Piazza Broletto 8 - Mantova
Tel. 0376 365303 - www.ristorantemasseria.it
INFORMAZIONE PROMOZIONALE A CURA DI MEDIA COMPANY

FRIULI
VENEZIA GIULIA
Trieste e l’estremo nordest d’Italia,
una terra unica
da conoscere ed esplorare
Un fantastico incrocio di mondi è racchiuso
nel territorio ricco e vario che va da Trieste a Gorizia, ai
confini con la Slovenia. Luoghi affascinanti che
hanno ispirato poeti e scrittori, Giuseppe Ungaretti,
Rainer Maria Rilke, James Joyce e Italo Svevo.
Dalla bellissima e accogliente Trieste affacciata sul mare
l’itinerario prosegue, tra ottimi ristoranti e opportunità
di shopping, sino alle suggestioni del Carso e
alle aziende vitivinicole tra le pregiate vigne del Collio.

In magnifica posizione, il Rivie- Nel cuore del rione Valmaura a


ra & Maximilian Hotel & SPA di Trieste, il Ristorante C’era una
Trieste è un meraviglioso albergo volta propone fra accoglienti
nel verde a picco sul mare. Ec- atmosfere un ricco menu a base di
cellente il panoramico Ristorante carne che va dalla celebre tagliata
Le Terrazze, fantastica la nuova di manzo al prosciutto Patanegra
SPA Exentia e da non perdere la passando per i piatti della
promozione per i lettori di Bell’Ita- tradizione. Cucina del territorio

© Giulia Raineri
lia che, prenotando direttamente e ingredienti stagionali di prima
all’hotel, potranno godere di uno scelta: questa la sua filosofia,
sconto del 10% sulle tariffe B&B. immutata dal 1988 ad oggi.
Riviera & Maximilian Hotel & SPA - Strada Costiera 22 - Trieste Ristorante C’era una volta - Via di Giarizzole 8 - Trieste
Tel. 040 224551 - www.rivieramax.eu Tel. 040 827346 - www.ristoranteceraunavoltatrieste.it

Alle spalle di Piazza Unità d’Italia,


nel cuore del pittoresco quartiere
di Cittavecchia, l’Osteria Al
Petes è l’indirizzo giusto per
chi vuole scoprire le migliori
ricette della tradizione culinaria
triestina. Nel ricco menu non
solo deliziosi piatti marinari ma
anche saporite specialità di Hotel Residence di charme, Snackbar e take away, Gastrono-
derivazione austro-ungarica con L’Albero Nascosto - Via Venezian mia Ferdi è presente a Trieste non
in primo piano la jota e il gulash. 18 - Trieste - Tel. 040 300188 - www. solo nella storica sede in Via Crispi
alberonascosto.it - offre camere con 5/A ma, dal 2015, anche in Via Ros-
Osteria Al Petes - Via dei Capitelli 5/A - Trieste pregiati mobili e quadri scelti dal sini 16 sul canale di Ponterosso -
Tel. 040 2602329 - 328 5995578 - info@al-petes.com - www.al-petes.com fondatore antiquario Aldo Stock. Tel. 040 661060 - www.ferdi.it.

Nel cuore di Trieste, a due passi da


Piazza Unità d’Italia, Gold Emotion
offre da oltre 30 anni un vasto
assortimento di gioielli siglati da
prestigiosi brand come Damiani,
Annamaria Cammilli, Tatjana
Fabergé, Gabriella Rivalta, Fani
Gioielli... Punto vendita qualificato
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propone grande scelta di diamanti via Madonna del Mare 4 - Tel. 040 Trattoria Al Faro - Tel. 040 410092
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offre appartamenti modernamente vicino al Faro della Vittoria ottima
Gold Emotion di Franco Blasi - Capo di Piazza Gianni Bartoli 2 arredati a due passi da Piazza cucina di pesce e una stupenda
Trieste - Tel. 040 366328 - www.goldemotion.it Unità d’Italia. veduta sul mare e la città.
▲ Aperto dal mattino alle due di
notte, Ristorante In The City di
Via del Teatro 2/B a Trieste - Tel.
040 2418645 - offre cucina triestina
e istriana di terra e di mare. Da non
perdere il bollito.

▲ In Via S. Nicolò 20 a Trieste, Li-


breria Minerva - www.libreria-mi-
nerva.it - Tel. 040 369340 - è punto
d’incontro con i libri e gli autori,
spesso protagonisti di eventi nella
saletta interna.

Al centro delle principali località


turistiche del Friuli Venezia Giulia
come Palmanova, Udine, Cividale
e Trieste ma non lontano anche
da Venezia, l’Agriturismo Kogoj
offre nel verde cinque suggestive
camere con arredi ottocenteschi
e rilassante parco con piscina.
Con vista mozzafiato sul golfo di Qui a Versa, dove Ungaretti scrisse Fiori all’occhiello i suoi vini tra cui
Trieste, Osteria Belvedere di Via alcune famose liriche, La Locanda l’eccellente Nuvole Bianche da
Vivoda 2 a Muggia (TS) - Tel. 040 Casaversa 1834 - Gorizia - Tel. pregiate uve del Collio.
330898 - è un locale a conduzione 348 5160895 - www.casaversa.it
familiare ideale per ogni occasione. - offre specialità della tradizione e, Agriturismo Kogoj - Via Zorutti 10 - Medea (GO)
Ricco menu di pesce e carne. d’inverno, il calore del “fogolar”… Tel. e Fax 0481 67440 - www.kogoj.it

Nel cuore del bellissimo


Collio, terra ad alta vocazione
vitivinicola, l’Albergo Vinnaeria
La Baita offre 12 colorate ed
eleganti camere per rilassanti
soggiorni nel verde e ricche
prime colazioni a buffet.
Situato in posizione geografica
Agriturismo con ottima cucina carsolina Al Pesce d’Oro di Via dei Bagni Nuo- strategica, è perfetto per
a Padriciano (TS) - Tel. 338 8804089 va 19 a Monfalcone (GO) - Tel. 0481 chi viaggia per affari con a
- www.grgic.it - Grgic Igor produce 830206 - www.alpescedoro.com disposizione una meeting-room.
vini in cui vibra l’energia naturale - gusterete ottime specialità mari-
del Carso: l’autoctono Vitovska IGT, nare con pescato del golfo accom- Albergo Vinnaeria La Baita - Via degli Alpini 2
il Malvasia DOC e il Refosco IGT. pagnate dai rinomati vini del Collio. Capriva del Friuli (GO) - Tel. 0481 881021 - www.vinnaeria.it

Le Vigne di Zuani. Patrizia


Felluga con i figli Antonio e Ca-
terina ha lanciato una sfida: pro-
durre esclusivamente vini auten-
tici e tipici del Collio. Così, dalle
uve Friulano, Chardonnay, Pinot
Grigio e Sauvignon del suo cru,
crea due eccellenti vini: il fruttato
Agriturismo dal 1986, Ostrouska Tenuta Skok di Loc. Giasbana 15 Zuani Vigne e il pregiato Zuani
vi attende a Sagrado nel cuore del a S. Floriano del Collio (GO) - Tel. invecchiato in barrique. Degusta-
Carso triestino - Tel. 040 2296672 340 8034045 - www.skok.it - vi farà zioni e un’esclusiva guest house.
- www.ostrouska.it. Buona cucina, degustare sulla splendida terrazza
ottimi vini, comode camere e panoramica al centro dei vigneti i Zuani - Località Giasbana 12 - San Floriano del Collio (GO)
passeggiate a contatto con la natura. suoi 7 ottimi vini bianchi e rossi. Tel. 0481 391432 - www.zuanivini.it
L’Italia da leggere A cura di Carlo Migliavacca

Dall’ombra alla luce.


Da Caravaggio a Tiepolo,
di Vittorio Sgarbi, La nave di
Teseo 2016, 574 pagine, 25 €.
Formato 15,5x21 cm

STORIE D’ARTE

CON SGARBI NELLA ESTETICA DELLA CITTÀ


VIE E PIAZZE CON STILE
PENISOLA DEI TESORI «Quando arrivo in una città sconosciuta
È giunto alla quarta tappa il viaggio la sua rivoluzionaria scoperta della sono sempre molto emozionato... perché
editoriale alla scoperta del “Tesoro realtà tra le ombre scorre come un dovrò cercar di capire quale sia l’anima della
d’Italia” iniziato da Vittorio Sgarbi nel fiume carsico tra le pagine, facendoci civitas leggendola nei suoi muri». Queste
2013. Come i precedenti, questo nuovo incontrare grandi interpreti come parole di Marco Romano, architetto e
volume raccoglie una serrata serie Gherardo delle Notti (sopra, particolare docente universitario, racchiudono il senso
di “incursioni” nell’ineguagliabile della Cena con gli sponsali degli Uffizi), dell’affascinante esperienza che attende
bellezza diffusa del nostro Paese, ma soprattutto figure più “laterali”: da i lettori del suo ultimo libro: imparare a
alla ricerca di opere spesso meno note, Angelo Caroselli a Giovanni Serodine, guardare alla città come a un’opera
di artisti «silenziosi e sconosciuti», da Giovanni Francesco Guerrieri d’arte, comprendere l’intenzione estetica
espressioni di un’identità culturale a Carlo Bononi. Il viaggio poi si apre che caratterizza lo stile di ciascun insieme
declinata in infinite sfumature. Oggetto al più sereno classicismo della scuola urbano a partire dagli elementi della comune
dell’indagine è questa volta l’Italia bolognese (sotto, Marcantonio grammatica sviluppata in Europa dal XII
barocca, la straordinaria varietà artistica Franceschini, particolare di Le Ninfe secolo. Le piazze e gli edifici principali, le
del secolo che va dalla scomparsa di che disarmano gli Amori, Genova, vie tematizzate in rapporto alle funzioni che
Caravaggio (1610) alle magniloquenti Palazzo Nicolosio Lomellino), per svolgono sono costanti ben riconoscibili,
composizioni dei maestri del ’700 terminare in piena luce sotto i cieli ed è la trasgressione alla consuetudine dei
veneziano. Caravaggio è assente, ma veneziani di Giambattista Tiepolo. loro rapporti che rende ogni città diversa
dall’altra. Romano conduce alla “lettura” di
50 città grandi e piccole, la maggior parte
italiane: Milano, Torino, Firenze, Lecce, ma
anche Brisighella e Acqui Terme, Ostuni e
Sarzana, Camerino e Gallipoli.

Le belle città.
Cinquanta
ritratti di città
come opere
d’arte, di Marco
Romano, Utet 2016,
432 pagine, 35 €.
Formato: 15,5x23 cm

144 Bell’Italia
CATALOGHI D’ARTE

DAPHNÉ DU BARRY
Le più
belle ferrovie
secondarie
d’Italia. Il Centro-
Nord, di Diego
Vaschetto, Edizioni
del Capricorno 2016,
208 pagine, 29 €.
Il bronzo e la Bellezza
Formato: 21x28 cm

PAESAGGI
DAPHNÉ DU BARRY
Il bronzo e la Bellezza
IN GITA SUI BINARI
Dalla fine dell’800 alla metà del secolo
scorso, la rete ferroviaria secondaria ha
servito capillarmente la provincia italiana,
garantendo comunicazioni e sviluppo ad
ampie aree. Negli scorsi decenni, molti
dei suoi rami sono stati potati, ma alcuni
sono ancora al servizio delle comunità o
vengono percorsi da treni turistici. Diego
Vaschetto ha minuziosamente documentato
i più suggestivi tracciati del Centro-Nord
ancora percorribili, linee che attraversano
territori di grande fascino rendendo il
viaggio un’esperienza emozionante.
Ferrovie spettacolari che grazie a ponti,
viadotti e gallerie si spingono nel cuore,
spesso impervio, del Paese, dalle Alpi agli
Appennini, dalla Valle d’Aosta al Molise.

L’Italia dei
sentieri Frassati,
a cura di Antonello
Sica e Dante Colli,
cartografia di Albano
Marcarini, Club
Alpino Italiano 2016,
288 pagine, 35 €.
Formato: 24x31 cm

O landese di nascita, francese d’adozione ma profondamente


innamorata dell’Italia, Daphné Du Barry è una delle migliori e
più interessanti interpreti contemporanee della scultura figurativa.
IN MONTAGNA Il volume, che presenta oltre 100 opere con vari dettagli e immagi-
LO SPIRITO IN CAMMINO ni della carriera dell’artista, esalta la perfezione assoluta delle sue
La montagna come luogo di pace e creazioni, siano essi corpi, ritratti, atleti, animali, statue equestri e
silenzio, ideale contesto per la ricerca di monumentali oppure opere legate a temi religiosi, storici e mitologici.
una dimensione spirituale autentica. È
questa l’idea di escursionismo che il Cai Volume di 272 pagine; formato cm 24 x 30;
(Club Alpino Italiano) propone attraverso legatura cartonata con sovraccoperta
i 22 sentieri – uno in ogni regione e
provincia autonoma italiana – dedicati a
In vendita nelle librerie a € 45,00.
Pier Giorgio Frassati (1901-25), il giovane Prezzo speciale per i nostri lettori a € 40,50
alpinista torinese, figlio del fondatore de
La Stampa e socio del Cai, proclamato Per le ordinazioni scegliere tra: 1) Invio assegno bancario a Cairo Publishing Srl,
Beato nel 1990 per il suo impegno nei corso Magenta 55 - 20123 Milano; 2) Versamento su c.c. postale n. 71587083 intestato
confronti degli ultimi. Il volume racconta a Cairo Publishing Srl; 3) Bonifico, IBAN IT 66 X 02008 09432 000030040098 - Unicredit;
il progetto, nato nel 1996 e concluso nel 4) Addebito su carta di credito (escluse le elettroniche e American Express).
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I libri Giorgio Mondadori r-BCFMMF[[BEFMMBRVBMJUÆ


Nel prossimo numero
marzo

LOMBARDIA BORMIO
I COLORI DELL’ANTICA
SFILATA DEI PASQUALI

il weekend

SARDEGNA LUOGOSANTO
VIGNE E GRANITO
NEL CUORE
DELLA GALLURA

da non perdere VENETO CONEGLIANO


OSTERIE D’ITALIA BELLINI E I BELLINIANI
DI SLOW FOOD Il maestro veneziano
Il secondo volume, e i suoi allievi in una grande
a solo 2 € in più mostra a palazzo Sarcinelli

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Milano. Carte di credito: Visa, American Express, CartaSi.
146 Bell’Italia
Tutto quello che ti aspetti e molto più
di quanto immagini sulla Spagna.

La Spagna è ricca di meraviglie,


ma solo inViaggio di febbraio ti indica quali sono davvero imperdibili.
Passeggia tra i luoghi d’arte e design della nuova Madrid e lasciati sorprendere da Barcellona e dai suoi quartieri.
Prosegui alla scoperta dell’Andalusia e delle sue città più belle: Granada, Siviglia e Cordova. Qui le memorie della
dominazione araba ti circonderanno e i riti della Semana Santa ti coinvolgeranno, svelando perché la Pasqua è la
festa più sentita della Penisola Iberica. E se preferisci una visita primaverile, non perdere Malaga, Saragozza, gioiello
segreto dell’Aragona, e Valencia. Inoltre, goditi la costa atlantica: nel verde dei Paesi Baschi, Bilbao e San Sebastián
ti stupiranno con le spiagge dei surfisti e le scogliere mozzafiato. A febbraio, rompi gli indugi e parti inViaggio.

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI

DA FEBBRAIO
IN EDICOLA.
I borghi disegnati di Matteo Pericoli scrivete a
a cura di Sandra Minute lapostadibellitalia@cairoeditore.it
oppure: Bell’Italia,
Corso Magenta 55, 20123 Milano

Un viaggio tra i borghi più belli d’Italia che metterà alla prova la vostra conoscenza
del Bel Paese. Riconoscete la località interpretata dalla matita di Matteo Pericoli?
Chi invierà la risposta esatta potrà proporre il soggetto per uno dei prossimi numeri

Qualche indizio qua e là... Tre i fiumi che bagnano il suo territorio, dei vini locali nella sua Naturalis Historia.
nove le erbe spontanee negli ingredienti Svettano sul compatto impianto medievale
della minestra tradizionale, uno il la torre normanna e il duomo fondato
testimonial d’eccezione dei suoi prodotti: nel 1336, una delle più interessanti
Plinio il Vecchio, che già decantava i meriti architetture angioine della regione.

Il borgo di gennaio era: Brisighella (Ravenna) I primi lettori


che hanno indovinato:
“Il profilo della torre, per i conterranei, Maura Pregnolato, Mortara (Pv), Denise
è inequivocabile”, come scrive Valeria Thiebat, Torino, Monica Guggiari, Como,
Palmieri da Zola Predosa (Bo), uno dei Omero Bonora, Quartesana (Fe), Cristiano
tantissimi lettori che hanno indovinato. Cirillo, Roma. Il più giovane: Leonardo
Torre dell’Orologio, Rocca e santuario Hausbergher (16 anni), Trento. Abbonati:
del Monticino coronano i Tre Colli che Giannino Cattarin, Villorba (Tv), Martina
caratterizzano il bel borgo (suggerito da Vitelli, Piacenza, Luigi Torreggiani, Bellaria
Monalisa Valmori di Faenza, Ravenna). (Rn). Dall’estero: Siri Myhr (Svizzera).

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Senilife® protegge il cervello di cani e gatti


anziani: rallenta i segni dell’invecchiamento
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