CON GUSTO
SULLE
STRADE
DEL GIRO
Dalla Sicilia a Verona, attraverso i passi
dolomitici, l’edizione numero 105 del Giro
d’Italia tocca Napoli e omaggia Procida,
Capitale della Cultura. Ecco una guida alle
bellezze artistiche e naturali lungo
il percorso, alle tipicità e alle soste golose
Più di
500
indirizzi
>
20067
ISSN 1594 8978
897024
771594
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NATUR
SIO*
conservanti
e additivi
In copertina: nell’edizione 91
del Giro d’Italia, il gruppo
sulla strada verso il
passo Pordoi, che i ciclisti
quest’anno affronteranno
nella tappa 20.
Foto: Tim De Waele/
Getty Images.
Nella foto: a Napoli, cicliste
sul belvedere della discesa
Coroglio, affacciato
sull’isola di Nisida.
omaggia l’isola di Procida, Capitale Italiana della Cultura Dop conosciuta e imitata in tutto il mondo ma prodotta
2022, e il Parco Nazionale del Gran Paradiso, che quest’anno esclusivamente nei territori di Parma, Reggio Emilia,
celebra il centenario della fondazione. E con il Giro 105, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla
Bell’Italia festeggia il suo sesto numero speciale dedicato destra del fiume Po. Una gloria nazionale, come il Giro!
alla gara: una guida imperdibile per chi il Giro lo segue in
Emanuela Rosa-Clot, direttore di Bell’Italia
televisione e vuole saperne di più sui territori attraversati,
na Le cartine ufficiali delle 18 tappe italiane del Giro 2022 sono riprodotte
tag nelle pagine di info pratiche che corredano ognuno dei 9 servizi dedicati
Mon
nte e lla alla corsa di questo speciale di Bell’Italia. In ogni cartina il tracciato del
ola io d
za oV m percorso di tappa è descritto con una linea rossa, mentre le località di
n o u ard n Pre
rte i v g partenza, di arrivo, dei Traguardi Volanti e dei Gran Premi della Montagna
Pa Arr Tra Gra
sono identificate da bacchettoni colorati (a sinistra, la legenda). I bolli rosa
numerati segnalano la posizione lungo il percorso dei monumenti storico-
artistici e delle bellezze naturalistiche di cui Bell’Italia consiglia la visita.
36
50 Sommario
WEB
10 L’ITALIA PEDALA CON ENIT
DA AVOLA A MESSINA
22 SOTTO I CIELI DI SICILIA
32 Da visitare e Buone soste
DA PALMI A POTENZA
36 UN ABBRACCIO AL TIRRENO
46 Da visitare e Buone soste
68
NAPOLI
50 UN BALCONE SU PROCIDA
58 Da visitare e Buone soste
61 Easybike: Napoli
BASILICATA
62 IN BICI NEL PAESAGGIO
FRA STORIA E NATURA
DA ISERNIA A JESI
68 DALLA MAIELLA ALL’ADRIATICO
76 Da visitare e Buone soste
79 La salita: il Blockhaus
22
156 DIRETTORE RESPONSABILE
Emanuela Rosa-Clot
e.rosaclot@cairoeditore.it
RESPONSABILE UFFICIO CENTRALE
Elisabetta Planca Caporedattore
e.planca@cairoeditore.it
UFFICIO CENTRALE
140
Rossella Giarratana Caporedattore
r.giarratana@cairoeditore.it
Pietro Cozzi Caposervizio
p.cozzi@cairoeditore.it
Giovanni Mariotti g.mariotti@cairoeditore.it
Carlo Migliavacca c.migliavacca@cairoeditore.it
Raffaella Piovan r.piovan@cairoeditore.it
Barbara Roveda b.roveda@cairoeditore.it
REDAZIONE
Terry Catturini t.catturini@cairoeditore.it
Margherita Geronimo
m.geronimo@cairoeditore.it
Lara Leovino l.leovino@cairoeditore.it
DA SANREMO A COGNE Elena Magni e.magni@cairoeditore.it
Sandra Minute s.minute@cairoeditore.it
94 ROTTA VERSO LE ALPI
PROGETTO GRAFICO E CONSULENZA CREATIVA
106 Da visitare e Buone soste Silvia Garofoli www.silviagarofoli.com
109 Easybike: Torino PHOTO EDITOR
Milena Mentasti m.mentasti@cairoeditore.it
111 La salita: Pila-Les Fleurs Susanna Scafuri s.scafuri@cairoeditore.it
ART DIRECTOR
Luciano Bobba l.bobba@cairoeditore.it
DA SALÒ A LAVARONE Simona Restelli Coordinamento
112 IL LAGO E LE VALLI ALPINE s.restelli@cairoeditore.it
120 Da visitare e Buone soste IMPAGINAZIONE
Franca Bombaci f.bombaci@cairoeditore.it
124 La salita: il Mortirolo Francesca Cappellato
f.cappellato@cairoeditore.it
Isabella di Lernia i.dilernia@cairoeditore.it
DA BORGO VALSUGANA A CASTELMONTE SEGRETERIA E RICERCA ICONOGRAFICA
126 PASSAGGIO A NORD-EST Mara Carniti m.carniti@cairoeditore.it
Paola Paterlini p.paterlini@cairoeditore.it
134 Da visitare e Buone soste NUMERO SPECIALE A CURA DI:
138 La salita: il Kolovrat Pietro Cozzi ed Elisabetta Planca
(coordinamento redazionale),
Silvia Garofoli (progetto grafico),
DA BELLUNO A VERONA Simona Restelli (coordinamento grafico e impaginazione),
Mariateresa Cerretelli con la collaborazione di Sara
140 TRE PASSI SULLE DOLOMITI Di Franco (coordinamento fotografico)
Franca Bombaci (impaginazione) Isabella Di Lernia
150 Da visitare e Buone soste (impaginazione), IceiGeo (editing).
153 Easybike: Verona HANNO COLLABORATO: Pier Bergonzi, Maurizio Bertera,
Fabio Bottonelli, Silvia Frau, Albano Marcarini, Marcello Mento,
154 La salita: il passo Fedaia Daniele Miccione, Roberto Mottadelli, Vincenzo Petraglia,
Ettore Pettinaroli, Fabrizia Postiglione, Anna Pugliese,
Massimiliano Rella, Luciana Squadrilli
CHEF
EDITORIALE GIORGIO MONDADORI
156 LE STELLE SULLE STRADE DEL GIRO divisione di
IL GIRO IN RETE
167 IL SITO WEB, L’APP E IL GIRO-E PRESIDENTE
Urbano Cairo
168 IL GIRO D’ITALIA IN PRATICA DIRETTORE GENERALE
Giuseppe Ferrauto
I numeri, il calendario, CONSIGLIERI
le altimetrie della Corsa 2022 Andrea Biavardi, Alberto Braggio,
Giuseppe Cairo, Ugo Carenini, Giuliano Cesari, Giuseppe
Ferrauto, Uberto Fornara,
Marco Pompignoli, Mauro Sala
CAIRO EDITORE S.P.A.
DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:
corso Magenta 55, 20123 Milano, tel. 02 433131,
fax 02 43313927, www.cairoeditore.it
(e-mail: bellitalia@cairoeditore.it)
ABBONAMENTI: tel. 02 43313468, orario 9/13, da lunedì a venerdì
abbonamenti@cairoeditore.it
ARRETRATI A PAGAMENTO / UFFICIO DIFFUSIONE: tel. 02 43313410 – 517
fax. 02 43313580, diffusione@cairoeditore.it
112
Distribuzione per l’Italia: m-dis Distribuzione Media S.p.A.,
Via Cazzaniga 19 - 20132 Milano - Tel. 02 2582.1
Distribuzione per l’Estero: Sodip Spa, via Bettola 18, 20092
Cinisello Balsamo (MI) Italia.
FILIALI
PIEMONTE-LIGURIA-VALLE D’AOSTA
Albano Marcarini Fabrizia Postiglione Pier Bergonzi Dionisio Iemma (Filiale di Torino)
Via Cosseria 1 - 10131 Torino
___ ___ ___ ___ Tel. 011/6600390 - Fax 011/6606815
Milanese, urbanista, Napoletana di nascita, Lombardo, è direttore Calabrese, fotografo e-mail: segreteriato@cairocommunication.it
storico collaboratore di cittadina del mondo, è di Sportweek, professionista da oltre Nuova Giemme srl (Filiale di Genova)
Bell’Italia, da sempre fotografa e giornalista il magazine de La 25 anni, collabora Via dei Franzone 6/1 - 16145 Genova
segue il ciclismo e e racconta i suoi Gazzetta dello Sport, con Bell’Italia e altre Tel. 010/0994864 - Fax 010/7966640
pratica e promuove viaggi in articoli e di cui è il vicedirettore. riviste di turismo e-mail: info@nuovagiemme.it
la mobilità lenta. In reportage su Bell’Italia Autore di libri sui oltre che con enti
questo numero ha e altre riviste italiane campioni del ciclismo, locali impegnati TRIVENETO
raccontato le tappe e straniere. Ciclista da Coppi a Pantani, nella valorizzazione (Filiale di Verona)
16 e 17 del Giro 2022 appassionata e è anche intenditore del territorio. È Vicolo Ghiaia 7 - 37122 Verona
(p. 112) e ha arricchito fautrice della mobilità di vini, di cui scrive appassionato di Tel. 045/4750016 - Fax 045/4750017
ogni servizio con un sostenibile, con la in “Gazza Golosa”, natura e di paesaggi, e-mail: Info-vr@cairocommunication.it
episodio di storia della sua bici ha percorso la rubrica ideata con soprattutto quelli della (Filiale di Padova)
Corsa Rosa. In più ha centinaia di volte il Daniele Miccione. Per sua Calabria, che per Piazza Gaetano Salvemini 13
descritto le salite più circuito napoletano ogni servizio di questo questo numero ha 35131 Padova - Tel. 049/6996311
significative e ideato del Giro 2022, che ci numero presenta percorso, fotocamera Fax 049/7811384
quattro percorsi urbani descrive con parole un vino d’eccellenza alla mano, seguendo
in bici in altrettante e immagini in questo legato ai territori il tracciato delle tappe LAZIO-ABRUZZO-SICILIA-SARDEGNA
città toccate dal Giro. numero (p. 50). toccati dal Giro 2022. 6 e 7 del Giro (p. 36). (Filiale di Roma)
Via Campania 59/C - 00187 Roma
LE IMMAGINI DI QUESTO NUMERO Tel. 06/802251 - Fax 06/80693188
Editoriale: Fabrizia Postiglione (p. 3). Web: Enit - Agenzia Nazionale del Turismo (p. 10). Le città del Giro: e-mail: info-roma@cairocommunication.it
Fabrizia Postiglione (pgg. 12-13, 20), Massimo Ripani (pgg. 14-15, 16-17, 18-19). Avola-Messina: Foto sport
Lauro Bordin/Archivio RCS (p. 30), Su concessione della Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e EMILIA ROMAGNA-TOSCANA
dell’Identità siciliana - Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana - Museo interdisciplinare di Messina MARCHE-UMBRIA
(p. 30). Palmi-Potenza: Archivio RCS (p. 40), Vito Arcomano / Alamy Stock Photo (p. 47). Napoli: Centro di (Filiale di Bologna)
Documentazione Gazzetta dello Sport/Archivio RCS (p. 55), Vittorio Sciosia (p. 59). Basilicata: Pierangelo Laterza Viale del Risorgimento 10 - 40136 Bologna
(pgg. 62-63, 65), Dionisio Iemma (pgg. 64, 65, 67), Archivio fotografico Apt Basilicata (pgg. 63, 65, 66, 67). Isernia-
Tel. 051/3763006 - Fax 051/0920003
Jesi: Giulio Paradisi/Alamy Stock Photo (pgg. 70-71), Sergio Feola/Alamy Stock Photo (p. 70), Courtesy Cantina
Montecappone (p. 73), Luca Bettini/Bettini Photo/Archivio RCS (p. 74), courtesy Casa Leopardi (p. 77), Courtesy Le e-mail: info-bologna@cairocommunication.it
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Erbetta (p. 87), Fabrizio Annovi/Alamy Stock Photo (p. 88), Anna Q./Alamy Stock Photo (p. 92), Parkerphotography/
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CALABRIA-MOLISE
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97, 98, 98-99), SFM ITALY A/Alamy Stock Photo (p. 100), REDA&CO/Universal Images Group via Getty Images (p. (Filiale di Napoli)
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Stock Photo (p. 121), courtesy Nicola Sicher/Pineta Nature Resort (p. 122). Borgo Valsugana-Castelmonte:
Franco Cogoli (pgg. 126-127, 128-129), Massimiliano Rella (pgg. 128, 129, 130-131, 131, 132, 133, 135, 136), Ente
Ssloveno per il Turismo (p. 130), Daniele Bottallo/AP/Archivio RCS (p. 133), Aldo Pavan/Getty Images (p. 138). Itinerari Speciali di Bell’Italia è una
Belluno-Verona: Fabrizia Postiglione (pgg. 140-141, 143), Franco Cogoli (pgg. 142, 142-143, 143, 144-145, 145, rivista del gruppo Cairo Editore che
146, 147, 153), Archivio RCS (p. 148), SOLOTU/Alamy Stock Photo (p. 151), Realy Easy Star/Toni Spagone/Alamy comprende anche le seguenti
Stock Photo (p. 152), Alex Genovese/Alamy Stock Photo (p. 154). Chef: Barbara Santoro (pgg. 156-157), Elisia testate: SETTIMANALI DiPiù TV,
Menduni (p. 157), Andrea Straccini (p. 157), Umberto e Figli Fotografia (p. 158), Courtesy Grand Hotel Timeo (p. Diva e Donna, Settimanale DiPiù,
158), Giulio Greco (p. 158), Michele Galluccio (p. 159), Vito Rizzi (p. 159), Luciano Furia (p. 160), Francesco Zoppi Settimanale DiPiù e DiPiù Stellare, TV
(p. 160), Wilson Santinelli (p. 160), Nikoboi/Nicola Boi (p. 161), Paolo Picciotto (p. 162), Courtesy Ristorante Sarri MIA, settimanale NUOVO e NUOVO TV,
(p. 162), Cofancy Agency (p. 163), Paolo Formica (p. 163), Claudia Chiaro (p. 163), Stefano Fusaro (p. 163), Settimio “F”, settimanale GIALLO, Enigmistica
Benedusi (p. 164), Lido Vannucchi (p. 164), Lorenzo Rui (p. 164), Raffaele Merler (p. 164), Arcangelo Piai (p. 165), PIÙ QUINDICINALI Settimanale
Courtesy Ristorante San Martino (p. 165), Mattia Mionetto (p. 165), Antonia Klugmann (p. 165), Giovanni Panarotto DiPiù e DiPiù TV Cucina, NUOVO e
(p. 166), Carlo Baroni (p. 166). Il Giro in Rete: Luigi Sestili /La Presse (p. 167), Artwork di zampediverse® (p. 167). NUOVO TV Cucina MENSILI Airone,
Testi e fotografie non richiesti non vengono restituiti Antiquariato, Arte, Bell’Europa,
Bell’Italia, For Men Magazine,
Itinerari Speciali di Bell’Italia. Pubblicazione periodica registrata presso il Tribunale di Milano il 17/04/2002, n.236 Gardenia, In Viaggio, Natural Style
8 Bell’Italia
DA SAPERE web Di Pietro Cozzi
L’Italia pedala
con Enit
L’Agenzia Nazionale
del Turismo rinnova il suo
portale Italia.it, arricchito
di proposte per chi ama la
bici. Con un occhio ai territori
attraversati dal Giro 2022
Appuntamento di primo piano nel calendario del ciclismo promozione e sviluppo del turismo italiano. Il suo ruolo
professionistico internazionale, il Giro d’Italia è da sempre è sempre attuale e si evolve nel tempo con strumenti,
anche una straordinaria vetrina del paesaggio italiano campagne e strategie rivisitate».
e, anno dopo anno, la conferma del ruolo della bicicletta Uno degli strumenti più importanti di Enit è Italia.it,
come mezzo più adatto per avvicinare i territori il portale ufficiale dell’Italia turistica, che riserva una
in modo sostenibile e conoscerli in profondità. Per questo grande attenzione al variegato mondo del cicloturismo.
Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, fedele al suo ruolo «Aprendo il sito si possono trovare articoli multitematici
di promozione delle diverse modalità di scoperta che approfondiscono lo slow tourism e offrono spunti per
del nostro Paese, ospiterà nella nuova versione del suo vivere una vacanza in bici completa, sempre nello spirito
portale Italia.it diversi contenuti legati all’edizione dell’originalità e dell’autenticità dell’offerta», spiega
di quest’anno della Corsa Rosa. Garibaldi. È in quest’ambito che troverà spazio la guida
dettagliata a cinque grandi salite del Giro d’Italia 2022
UNA STORIA LUNGA PIÙ DI UN SECOLO e la proposta di quattro itinerari ciclistici easy bike nei
È un altro passo importante in una storia ormai più centri storici delle principali città toccate dal percorso
che centenaria. «Enit nasce nel 1919 con lo scopo della Corsa Rosa: Torino, Genova, Verona e Napoli.
di promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo», spiega «Tra gli investimenti di quest’anno c’è proprio
Roberta Garibaldi, amministratore delegato di Enit l’ottimizzazione del nostro portale», conclude Garibaldi,
dall’ottobre 2021, «incentivando i flussi turistici verso «migliorandone l’interfaccia utente, integrandolo con
il nostro Paese e l’interesse per le nostre destinazioni dopo fonti di dati aggiuntive e ampliandone il portafoglio dei
gli sconvolgimenti della Grande Guerra». Una missione servizi a disposizione di chi lo consulta e delle professioni
che non ha perso la sua importanza: «Nel periodo post- turistiche, come guide e accompagnatori turistici.
pandemico che stiamo vivendo, la storia consegna a Enit Tutto questo mantenendo la sua tradizionale autenticità,
un compito sempre più importante», prosegue Garibaldi, attualità, omogeneità e garanzia dell’informazione».
«come cabina di regia permanente di analisi, raccordo, ©RIPRODUZIONE RISERVATA
10 Bell’Italia
LE CITTÀ DEL GIRO
PEDALATE URBANE
In bici al Belvedere
Sant’Antonio
di Posillipo,
che regala una
classica veduta
napoletana verso
via Caracciolo,
la Villa Comunale
e Castel dell’Ovo,
con il Vesuvio
sullo sfondo.
Luoghi, curiosità e abitudini in bicicletta di quattro città
sedi di tappa della Corsa Rosa: Napoli, Genova, Torino
e Verona. Da scoprire con gli speciali itinerari “easy bike”
che vi proponiamo nelle pagine di questo numero
Testi ALBANO MARCARINI
Bell’Italia 13
Un luminoso scorcio
dell’area del Porto
Antico di Genova
con la sequenza dei
moli, gli edifici che
ospitano l’Acquario
e il Bigo, l’ascensore
panoramico
progettato da
Renzo Piano e
ispirato alle gru di
carico e scarico.
14 Bell’Italia
dietro le transenne, ha convinto organizzatori e divieti, di attraversare i centri storici, di entrare
e amministratori ad affrontare con spirito positivo e uscire da parchi e giardini, di fiancheggiare
i non banali problemi che una manifestazione sportiva fiumi e navigli, di intrufolarsi fra vicoli e passaggi
può causare nella vita frenetica di un centro urbano, “segreti”, di cui fino a quel momento si ignorava
confidando nella benevolenza degli automobilisti. l’esistenza. Permette di costruire percorsi ad hoc che
si perfezionano di volta in volta scoprendo sempre
TRA CICLABILI E CICLOVIE qualcosa di nuovo. Se poi la città in questione ha un
«La città è una stupenda emozione dell’uomo. La città sorriso per quanti pedalano, tradotto in chilometri
è un’invenzione, anzi: è l’invenzione dell’uomo», di piste ciclabili, ecco che allora non ci sono più
ha scritto Renzo Piano. Fra le varie prospettive con remore. Alcuni si portano una folder-bike sul treno,
cui visitarla, quella in sella a una bicicletta è la più ricomponendola alla stazione, o la scaricano dall’auto:
simpatica. La libertà di movimento di una bici consente sta di fatto che le due ruote fanno ormai parte,
di snobbare la congestione del traffico, di evitare limiti come lo zainetto e la bottiglietta di acqua minerale,
Bell’Italia 15
Lo slancio
verticale della Mole
e l’abbraccio delle
Alpi nello skyline
di Torino. La città
ha uno storico
legame con
il ciclismo e offre
una vasta scelta
di percorsi dedicati
alle due ruote.
16 Bell’Italia
Bell’Italia 17
La caratteristica
piazza delle Erbe,
a Verona, vista
dalla terrazza
del seicentesco
palazzo Maffei.
Nella città scaligera
si tiene la tappa
conclusiva del Giro
2022 e si celebra
il vincitore all’Arena.
18 Bell’Italia
Bell’Italia 19
Pedalata al porto di Baia, nella zona dei Campi Flegrei, presso Napoli.
del bagaglio di molti turisti urbani. Ogni città si sta e giusto in tempo per tirare i freni evitando di finire in
attrezzando con bike-point di noleggio e relative mare. Genova è un altro rebus per la bicicletta.
stazioni di ricarica per le e-bike. Giovani tour operator La città ha più di mezzo milione di abitanti ma non
propongono sul web itinerari guidati sulle due c’è mai spazio per nulla, figuriamoci per le bici. Qui
ruote con tanto di visite ai monumenti e degustazioni le discese si chiamano salite e per questo ci sono poche
gastronomiche. Perché non approfittarne? bici. La città non le ama. Si trova infatti all’ultimo
La città si rivela lungo le sue vie, nel rapporto posto in Italia come densità di piste ciclabili. Bisogna
con i suoi monumenti che avvicinati in bicicletta adeguarsi. Circolare di notte, come la gatta di Gino
non appaiono entità separate, asterischi sulle pagine Paoli, con una fixed per rinforzare i polpacci tatuati.
di una guida, ma diventano realmente parte della Di giorno ci sono chilometri di raccordi ferroviari in
struttura urbana, collocati in una giusta dimensione. Pian abbandono (almeno così sembrerebbe) che potrebbero
piano, pedalando si coglie un senso di liberazione e si diventare ideali corridoi ciclabili.
apprezza la strana sensazione di muoversi in equilibrio, Torino è invece l’aristocrazia della bici. Nella città
stando seduti, senza avere nessuna costrizione attorno, della Mole, il manubrio fa solo pieghe a 90 gradi
al contrario dell’abitacolo di una vettura. Una simultanea perché la città è fatta a scacchi, bianchi e neri come la
visione dinamica e panoramica. gloriosa maglia della Carpano, la ditta del Punt e Mes (un
punto di dolce e mezzo d’amaro) che negli anni 50 vestiva
QUATTRO CITTÀ DA VIVERE IN BICI campioni del calibro di Kübler, Defilippis, Nencini
Delle 14 città toccate dal Giro 2022, in questo numero e Balmamion, due volte vincitore del Giro. A Torino
speciale ne abbiamo selezionate quattro, dedicando si sale a Superga come fa la Milano-Torino, la più antica
loro una visita turistica attraverso un itinerario in classica del ciclismo italiano, o si pedala lungo il Po
bicicletta. Un modo simpatico e sostenibile di attendere da Nichelino a Settimo Torinese, oppure si ammirano le
il passaggio del Giro a Napoli, Genova, Torino e Verona. Residenze Sabaude imboccando la ciclovia Corona
Napoli è una new entry nel novero delle città ciclabili, di Delizie e la Torino vetero-industriale con l’itinerario
almeno da quando l’ex sindaco De Magistris ha osato AbbracciaTO, la circle-line della città.
chiudere il lungomare e aprire una pista lunga 16 Infine Verona, che spende tanto amore per il Giro
chilometri. «Cose ’e pazz», commentò qualcuno, «Un quanto ne ha speso Romeo per Giulietta. Il podio
nuovo stile di vita!», ribatté un altro. Oggi il Napoli cittadino è l’Arena, che ha visto salire sul gradino
Bike Festival è la più partecipata e allegra convention più alto Giovanni Battaglin (1981), Francesco Moser
riservata ai patiti delle due ruote, con itinerari (1984), Ivan Basso (2010) e Richard Carapaz (2019).
guidati, esposizioni, bike-cafè, mercatini e officine Al suo interno, trasformato in improvvisato velodromo,
©RIPRODUZIONE RISERVATA
di riparazione. È lì che si discute il futuro di Napoli si svolse nel 1880 una delle prime gare ciclistiche
ciclabile, della sua (in)credibilità, della necessità italiane. A Verona oggi transita AIDA, la nuova ciclovia
di diffondere una cultura della bicicletta fra le anime turistica che collega tutte le città monumentali del
critiche e quelle entusiaste. Nord in una sola stretta di mano, da Torino a Trieste.
A Genova il Giro arriva sempre dopo aver scavallato L’Italia è piena di strade da riempire con l’esile segno
l’Appennino, giù per la Bocchetta o la Scoffera di una gomma da bicicletta. !
20 Bell’Italia
CATANIA / MESSINA
AVOLA / ETNA
TAPPA 4 • TAPPA 5
Il centro di Noto
attraversato
dall’asse di corso
Vittorio Emanuele,
che separa
il municipio dalla
cattedrale di San
Nicolò, in cima
all’imponente
scalinata.
La cittadina,
ricostruita in tardo
stile barocco dopo
il terremoto del
1693, è toccata
dalla tappa 4 poco
dopo la partenza.
DA AVOLA A MESSINA
SOTTO I CIELI
DI SICILIA
Il Val di Noto e gli Iblei, l’Etna e Catania, i borghi dei Nebrodi
e quelli dei Peloritani, la valle dell’Alcantara e Messina.
Due giorni tra meraviglie d’arte e un’eccezionale sequenza
di paesaggi, accompagnati da una gastronomia irresistibile
Testi MARCELLO MENTO • Foto LUCA SCAMPORLINO
Bell’Italia 23
In questa foto:
i laghetti della
Riserva Naturale
Cavagrande
del Cassibile.
Sotto, da sinistra:
la foce del
Cassibile vicino
alla spiaggia
della Marchesa,
dove nel 1943
sbarcarono
gli Alleati;
golose paste
di mandorla;
scorcio
dell’insediamento
rupestre
di Pantalica.
TAPPA 4 • TAPPA 5
D
Dal bianco dell’altopiano ibleo all’impenetrabile blu
dello Stretto di Messina, passando per il grigio ferro
delle lave etnee, i neri e lucidi basalti dell’Alcantara
e il verde brillante delle campagne coltivate a vigne,
mandorli, ulivi, agrumi. È un succedersi di paesaggi
e colori straordinari quello che ci offrono le due tappe
siciliane del Giro d’Italia, un modo per fare un rapido
ripasso dei tanti volti dell’isola, in questo caso di quello
orientale, e magari scoprire nuovi punti d’interesse,
lontano dalle rotte usuali del turismo.
Sul piano tecnico, le maggiori difficoltà si presentano
nella prima frazione, quella che da Avola, a 45 metri sul
livello del mare, conduce in 170 chilometri ai 1.892 metri
del Rifugio Sapienza, sull’Etna. La seconda invece (174
chilometri), superati il Gran Premio della Montagna della
Portella Mandrazzi (1.125 metri) e l’impegnativa discesa
che da Novara di Sicilia porta a ridosso del promontorio
di Tindari, sul Tirreno, dovrebbe concludersi a Messina
con il classico volatone. Entrambe hanno il merito
di farci attraversare diversi luoghi di grande suggestione
paesaggistica, alla scoperta di deliziosi borghi rurali
in cui il tempo sembra essersi fermato, e di cui le
province di Siracusa, Catania e Messina sono ricche.
Bell’Italia 25
In questa foto:
il teatro greco
di Akrai (III-II
secolo a.C.), oggi
Palazzolo Acreide.
Adagiato su un
pendio naturale,
fu riscoperto nel
1824. Sotto: scena
di banchetto nei
mosaici della villa
del Tellaro (IV
secolo d.C.), vicino
a Noto. Pagina
seguente, dall’alto:
l’abitato storico
di Buccheri, a 820
metri di quota;
olive di Buccheri.
TAPPA 4 • TAPPA 5
Bell’Italia 27
In questa foto:
una sala di
palazzo Biscari
a Catania.
Sotto, da sinistra:
pistacchio di
Sicilia; la Riserva
La Timpa di
Acireale. Pagina
seguente, dall’alto:
Novara di Sicilia;
uva appena
vendemmiata.
TAPPA 4 • TAPPA 5
Bell’Italia 29
TAPPA 4 • TAPPA 5
vedere in acqua i “cocciulari”, cioè i molluschicoltori, sio (sopra). Il bravo passista astigiano dominò dall’ini-
intenti alla coltivazione delle varie specie. Un lavoro zio alla fine, sebbene avesse corso con un occhio solo.
che ci si tramanda di padre in figlio, anche se negli Salendo sull’Etna, infatti, una scheggia di lava portata
ultimi anni si fa fatica a trovare giovani che vogliano dal vento gli procurò una grave lesione al bulbo ocula-
continuare la tradizione. re. Di mollare il Giro neppure l’idea: terminò alla moda
Messina è una città luminosa, che si allunga sulla costa dei pirati, con una benda sull’occhio. Albano Marcarini
ionica tra lo Stretto e i monti Peloritani, crocevia tra
Occidente e Oriente. Il suo porto, un tempo tra i più
importanti per il traffico commerciale, è diventato uno
Il MuMe-Museo Regionale
dei terminal più frequentati dalle navi da crociera, Interdisciplinare di Messina,
che da qui salpano per il giro del Mediterraneo. Ma se inaugurato nel 2017.
nel corso del tempo ha perso il primato nel campo dei
traffici marittimi, ha conquistato quello dei dolci e della
gastronomia. Le sue pasticcerie sono letteralmente
prese d’assalto per le pignolate, i cannoli, le cassate,
gli ’nzuddi (biscotti alla mandorla), le granite, il “bianco
e nero” e i lulù, entrambi simili a bigné ripieni.
Lo stesso vale per le focaccerie, dove si possono gustare
i famosi “rustici messinesi”, cioè arancini e pidoni,
e chiaramente la focaccia messinese, rigorosamente con
l’acciuga e la scarola: veri capisaldi di una cucina ricca
e fantasiosa, che non trova eguali in tutta la Sicilia. !
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30 Bell’Italia
da visitare DA AVOLA A MESSINA Di Marcello Mento
PATERNÒ PATERNÒ
MESSINA
PORTELLA 2
MANDRAZZI
FRANCAVILLA
DI SICILIA
COMISO
VITTORIA km 0
km 0
AVOLA
CATANIA
ai saperi contadini
Cavagrande del Cassibile, una necropoli ellenistica.
strada provinciale 4
☎ 0931/674.50; www. PALAZZOLO ACREIDE (Sr)
cavagrandedelcassibile.it ➍ Area Archeologica
Casa di uccelli rapaci, è il canyon di Akrai, colle dell’Acromonte
scavato dal fiume Cassibile nella ☎ 0931/87.66.02; www.comune.
bianca roccia calcarea. Presenta siracusa.it Orario: 8,30-18,30
Il percorso delle tappe una fitta vegetazione ripariale (la biglietteria chiude alle 17).
che comprende il raro platano Ingresso: 5 €. Qui l’antica Akrai
orientale. Verificare sempre esibisce i suoi gioielli: dal teatro,
l’effettiva apertura dei sentieri. piccolo ma ben conservato, alle
latomie Intagliata e Intagliatella,
La tappa 4 (170 chilometri) Santa Maria di Licodia, poi si NOTO (Sr) ai templi dedicati ai morti.
parte da Avola, raggiunge passa sulla provinciale 229/II ➋ Villa Romana del Tellaro,
Noto e poi imbocca la statale per Biancavilla e sulla 158 contrada Vaddeddi BUSCEMI (Sr)
287. Si superano il ponte per Castelluccio Paratore. ☎ 0931/57.38.83 e 338/ ➎ Ecomuseo “I Luoghi
sul Cassibile e lo svincolo Imboccata la provinciale 973.30.84; www.villaromana del Lavoro Contadino
per Canicattini Bagni, poi si 333 della Milia, si incrocia la deltellaro.com Orario: 8,30-19 (la e dell’Artigianato”,
prende la statale 124 che provinciale 92 che, superato biglietteria chiude un’ora prima). ☎ 338/241.59.18; www.
attraversa Palazzolo Acreide, l’Osservatorio Astrofisico, Ingresso: 8 €. Questo gioiello museobuscemi.org
sale a Buccheri e raggiunge arriva ai 1.892 metri del incastonato tra Noto e Vendicari, Orario: lun.-ven. 8,30-13, solo
Vizzini. Con la statale 194 Rifugio Sapienza di Nicolosi. risalente al IV secolo d.C., su prenotazione. Ingresso: 5 €.
si arriva a Francofonte, da La tappa 5 (174 chilometri) occupa una superficie di oltre È un museo etnoantropologico
dove si raggiunge Scordia. parte da Catania con la statale 6 mila metri quadri; i pavimenti diffuso tra Buscemi e Palazzolo
Da qui con la provinciale 29 114 e attraversa Acireale, sono ricoperti di mosaici di Acreide; l’itinerario tocca
e la statale 385 si lambisce Giarre e Fiumefreddo. A grande raffinatezza. diverse chiese barocche
Palagonia, per confluire nella Giardini Naxos si svolta sulla e, tra le altre, la casa del massaro,
statale 417 e prendere la statale 185 che risale la valle ➌ Museo Civico, corso Vittorio le botteghe del fabbro e del
provinciale 74/II. Superato dell’Alcantara fino alla Portella Emanuele 149 ☎ 331/259.51.03; bracciante e il palmento.
l’incrocio con la statale 288, Mandrazzi, per poi scendere www.museociviconoto.it
su provinciali si arriva all’Oasi verso Novara di Sicilia e il Orario: 10,30-18. Ingresso: 3 €. PATERNÒ (Ct)
di Ponte Barca, alle porte di Tirreno. Si imbocca quindi la Nel monastero di Santa Chiara, ➏ Castello Normanno, via
Paternò e ai piedi dell’Etna. statale 113 e si punta verso il espone oggetti precedenti dei Normanni ☎ 095/797.05.12
Si prende la statale 121 per traguardo di Messina. il terremoto del 1693: spicca (Pro Loco). Orario: lun.-sab. 9-13
il sarcofago di Niccolò Speciale, (prenotazione consigliata).
32 Bell’Italia
espone reperti del periodo
I consigli di protostorico e del periodo
greco, tra cui quelli legati al
santuario suburbano di Demetra
e Persefone, importante
complesso sacro della Sicilia
greca. Il percorso si conclude
IL VINO con un’esperienza immersiva,
Nero d’Avola, cuore di Sicilia un viaggio virtuale alla scoperta
di Pier Bergonzi dell’antica Francavilla greca.
mento di Vizzini di Giuseppe Grasso. Griglia a parte ci piazza San Francesco ☎ 0942/ basiliano di San Salvatore
sono le polpettine della nonna, l’ossobuco, lo stinco, la 38.80.28; www.parconaxos dei Greci, espone tra l’altro
trippa e le tartare con i funghi dell’Etna. taormina.com/francavilla/museo- capolavori di Antonello da
• In cucina dai Pennisi, Linguaglossa (Ct), via Umberto I archeologico-di-francavilla-di-sicilia Messina, Caravaggio, Annibale
11 ☎ 095/64.31.60; daipennisi.it Conto medio sui 40 €. Orario: mar.-sab. 10-18, dom. Carracci, Mattia Preti, Francesco
9-14. Ingresso gratuito. Ospitato Laurana, Antonello Gagini
nello storico palazzo Cagnone, e di numerosi pittori fiamminghi.
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Bell’Italia 33
buone soste DA AVOLA A MESSINA Di Marcello Mento
AVOLA (Sr) Pitittu di Sicilia, la salsiccia palazzolese, Presidio grazie alla cura dell’arredamento:
’A Putia Ro Turista, piazza largo Porta Nazionale 7 Slow Food, e la crema cotta alla dai mobili classici a intarsi
Vittorio Veneto 17 ☎ 0931/ ☎ 0931/57.37.25; pitittudisicilia.it carruba. Conto medio 37 €. in maiolica di Militello.
83.40.51 e 348/935.4204. Laura e Salvo hanno selezionato Doppia con colazione da 175 €.
In questa sorta di emporio si quanto di buono la Sicilia BUCCHERI (Sr)
trova tutto quello che un turista produce e lo offrono a chi Turismo Rurale “Le Case GIARDINI NAXOS (Me)
buongustaio può desiderare desidera farsi ammaliare da di Sant’Andrea”, strada Il Calice dei Nobili,
per il palato: dai vini ai dolci di sapori antichi e moderni: Provinciale 5 Lentini- via Naxos 211 ☎ 393/441.92.09;
mandorle, dai biscotti al rosolio, dai dolci alle conserve, dai vini Buccheri ☎ 0931/175.68.70; www.ilcalicedeinobili.it
fino al cioccolato modicano. alla pasta. Un vero e proprio casedisantandrea.it Vastissima la scelta di vini italiani
Un vero bengodi. viaggio nel gusto isolano. In un antico borgo rurale del ed europei, ma chiaramente
XVI secolo, cattura gli ospiti a fare la parte del leone sono
NOTO (Sr) PALAZZOLO ACREIDE (Sr) per il silenzio e la comodità i vini siciliani e in particolare
Masseria della Volpe Ristorante Andrea, delle sue camere, ma anche quelli dell’Etna. A richiesta si
contrada Casale ☎ 0931/ corso Vittorio Emanuele- per il cibo a chilometro zero può degustare un calice di vino
85.60.55; www.masseriadella angolo via Gabriele Judica 4 e l’accoglienza gentile della accompagnato da gustosi taglieri
volpe.it Un piccolo e suggestivo ☎ 0931/88.14.88; famiglia Ferlito. Doppia da 70 €. di salumi e formaggi.
borgo rurale recuperato e www.ristoranteandrea.it
restituito a una fruizione a La “filosofia di cucina” di VIZZINI (Ct) NOVARA DI SICILIA (Me)
misura d’uomo. Un eco-resort Andrea Alì è proporre i prodotti Caseificio San Giuseppe, Caseificio “U Murgaellu”,
tra uliveti e agrumeti in cui del territorio ibleo seguendo le contrada Fornello via Nazionale 111 ☎ 345/
potersi immergere per ritrovare stagioni, la storia e le tradizioni. ☎ 342/322.52.08; caseificio- 564.90.03. Novara è la patria
armonia e benessere. Il mare Spiccano i ravioli di ricotta san-giuseppe-di-biagio-salina. del Maiorchino, un formaggio
è a pochi minuti d’auto. al suino nero con crosta di business.site Formaggi di ogni a pasta dura, fatto oggi come
Doppia con colazione da 210 €. pistacchio e limone di Siracusa, tipo e la famosa ricotta di Vizzini veniva prodotto un secolo fa.
sono i grandi richiami di questo Qui è possibile trovare altri
caseificio, che ha nella tradizione formaggi, ma anche biscotti
il suo punto di riferimento e dolci alla ricotta. Insomma,
La barretta del nonno principale. Ma un altro punto di c’è l’imbarazzo della scelta.
forza è dato dalla degustazione,
che comprende anche una MILAZZO (Me)
squisita scodella di ricotta calda. Dolciaria Nicotina,
lungomare Garibaldi 235-/237
PALAGONIA (Ct) ☎ 090/928.16.89; www.
Trattoria M’arricriu, dolciarianicotina.com I torroncini
via Bennardo 47 Nicotina sono un must assoluto,
☎ 327/163.39.36. così come le paste di mandorla,
È il posto giusto per mangiare nocciola e pistacchio. La casa
in modo genuino. Ispira madre della dolceria è a Santa
fiducia già per la sua ubicazione, Lucia del Mela, ma il negozio di
un’antica vanedda (stradina Milazzo si segnala per essere
di campagna); poi la magia diventato un punto di riferimento
è completata da un buon piatto per chi vuole assaggiare dolci
di trippa, dalle lumache semplici ma buonissimi.
e dall’ottima grigliata di carne.
Conto medio 25 €. MESSINA
Hotel Villa Morgana
NICOLOSI (Ct) frazione Ganzirri, via Consolare
Il pizzolo, la pizza farcita di Sortino Scorzonera, viale della Regione Pompea 1965 ☎ 090/32.55.75;
☎ 095/91.15.40; scorzonera.net www.villamorgana.it Immerso
Pasto frugale ma Poi si sono aggiunti altri Da un grano antico dalle nel verde di un bellissimo
completo, il pizzolo ingredienti: formaggio, spighe scure deriva il nome giardino, sorge nei pressi
(sopra) è una sorta di pizza salsiccia, peperoni, olive di un locale dove si mangia del lago di Ganzirri e dello
e si mangia bene: 60 tipi di Stretto. Le stanze godono
farcita che ognuno può e soprattutto le verdure
pizze, steakhouse e taglieri di di grande tranquillità. Doppia
preparare come crede, del territorio ibleo. Tutto formaggi siciliani fanno parte con colazione da 82 €.
con gli ingredienti che ha a a chilometro zero. Il pizzolo delle proposte di un locale
portata di mano. Originario è un’ottima merenda per supermoderno. Conto 20 €. Focacceria Santoro,
di Sortino, paese ibleo i ragazzi a scuola o per via Primo Settembre 167
vicino a Siracusa, nasce i contadini in campagna. CATANIA ☎ 090/240.14.18. È uno dei
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per riciclare i resti della Oggi lo si trova in molte Palace Catania locali più frequentati per la
pasta per fare il pane: pizzerie e trattorie della via Etnea 218 ☎ 0952/50.51.11; focaccia messinese, che qui si
anziché buttarli, si faceva Sicilia orientale. C’è anche unaesperienze.it/palace-catania produce a ritmo continuo, con o
Dalla sua terrazza si gode un senza acciuga. Ma non sfigurano
una focaccia tonda condita la versione dolce, con
panorama eccezionale sulla città neanche quelle alle patate, alla
con olio, sale e timo. miele di Sortino e ricotta. e sull’Etna. Le stanze sono un margherita e alla Norma, così
trionfo di accoglienza e comfort come gli arancini e i pidoni.
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34 Bell’Italia
DIAMANTE / POTENZA
PALMI / SCALEA
TAPPA 6 • TAPPA 7
DA PALMI A POTENZA
UN ABBRACCIO
AL TIRRENO
La sesta tappa, tutta calabrese e tirrenica, ammalia
con i colori della Costa Viola e i sapori mediterranei della
Riviera dei Cedri. Si riparte poi da Diamante, il paese dei
murales, verso le spiagge di Maratea e il Parco Nazionale
dell’Appennino Lucano, fino al traguardo di Potenza
36 Bell’Italia
Pagina precedente:
la torre di Fiuzzi
a Praia a Mare.
In questa foto:
pescatori a Palmi.
Sopra: taralli
glassati. A destra,
dall’alto: la facciata
del santuario
di San Francesco
di Paola, la cui parte
più antica risale
al XV secolo; pesca
del pesce spada in
una foto d’epoca.
TAPPA 6 • TAPPA 7
L
La varietà e la bellezza paesaggistica della sesta
e settima tappa, che si snodano fra Calabria e Basilicata,
sono davvero uniche. Si passa, infatti, da uno dei tratti
più belli del Tirreno, che offre una spettacolare vista
sullo Stretto di Messina, ai verdissimi e selvaggi
paesaggi montuosi del cuore dell’Appennino Lucano.
Si parte da Palmi, in provincia di Reggio Calabria,
fra i principali centri della Costa Viola, straordinario
susseguirsi di spiagge, calette e strapiombi rocciosi.
A ispirarne il nome è stato il filosofo Platone,
che per primo descrisse il fenomeno naturale che
al crepuscolo tinge il paesaggio di riflessi violacei,
grazie ai profondi fondali rocciosi ricoperti
di alghe. Sospesa fra il mare e le propaggini
montuose del Parco Nazionale dell’Aspromonte,
Palmi vanta una storia millenaria, testimoniata
dal parco archeologico intitolato ad Antonio
De Salvo, con capanne risalenti all’Età del Bronzo.
È anche la città della Varia, festa patronale dichiarata
Patrimonio Immateriale Unesco, durante cui si porta
in processione una complessa struttura in ferro di
circa 20 tonnellate, alta 16 metri, con figuranti umani
che rappresentano l’Assunzione della Vergine.
Qui fra maggio e agosto si può assistere a spettacolari
battute di pesca del pesce spada, per le quali ancora
oggi alcuni gruppi di pescatori utilizzano tipiche
imbarcazioni dette “passerelle”. Da Palmi parte anche
uno dei sentieri più spettacolari e panoramici della
Calabria, con vista sulle Eolie e lo Stretto: il Tracciolino.
Un percorso fra la macchia mediterranea e i ripidi
terrazzamenti di vigneti di Zibibbo che conduce
a Bagnara Calabra, nota per il suo torrone Igp.
38 Bell’Italia
In questa foto: la chiesa
di Piedigrotta, scavata
nella roccia a nord
di Pizzo nel XVII secolo.
Le statue sono opera
di Angelo Barone
e del figlio Alfonso,
che ampliarono la chiesa
a partire dal 1880.
Sopra: il centro storico
e il castello bizantino-
normanno di Amantea.
Pagina precedente,
dall’alto: fichi di
Amantea farciti con
mandorle e ricoperti
con cioccolato fondente;
il castello di Vibo
Valentia, sull’acropoli
della città greca.
TAPPA 6 • TAPPA 7
e rinomato per la sua cipolla rossa, e a Capo Vaticano, ACCADDE QUI: LA STORIA DEL GIRO
con la sua profonda scogliera che domina la Costa degli
Dei: insenature, calette di sabbia bianca, mare turchese
Il primo trionfo di Taccone,
e viste che spaziano dalle Eolie all’Etna. il “Camoscio d’Abruzzo”
Dopo Pizzo il percorso si addolcisce, passando per
Lamezia Terme, terra degli ottimi vini Doc Lamezia, L’animo passionale e il carattere impulsivo dello scala-
verso le ampie spiagge delle località balneari di tore abruzzese Vito Taccone furono portati alla ribalta
Amantea, Belmonte Calabro (nota per il dolcissimo dalle interviste di Sergio Zavoli durante il “processo”
fico dottato bianco di Cosenza a marchio Dop e per televisivo che si teneva, negli anni Sessanta, al termine
il pomodoro di Belmonte, che può raggiungere un peso di ogni tappa. Nel Giro del 1961, l’edizione del Cente-
anche di due chili), e Longobardi, affacciate su uno nario dell’Unità d’Italia, il “Camoscio d’Abruzzo”, come
fra i tratti più puliti e ricchi di vita del basso Tirreno era soprannominato, si aggiudicò la tappa di Potenza
cosentino. Protetto non a caso dal Parco Marino degli (sopra, la prima pagina de La Gazzetta dello Sport che
Scogli di Isca, ha fondali che brulicano di praterie di titola con la sua vittoria). Quella Corsa Rosa fu un buon
posidonie, gorgonie, madrepore e ospita svariate specie viatico per il milanese Alfredo Sivocci, il direttore spor-
animali. La statale 18 prosegue pianeggiante risalendo tivo dell’Atala che, dopo dieci tappe, si era ritrovato con
la costa, con ampi arenili da un lato e borghi arroccati la squadra decimata dagli infortuni e con tre soli su-
sulle colline dall’altro, come Fiumefreddo Bruzio, perstiti, tre «pellegrini» come li definì amorevolmente,
autentico balcone panoramico sul mare, prima di fra cui appunto Taccone. «Quel lì, alura, l’è un fioeu
arrivare a Paola, cui fanno da sfondo in lontananza de parola!» esclamò dall’ammiraglia quando lo vide
le alture del Parco Nazionale della Sila. Qui si trova scattare sull’ultima salita, come promesso alla vigilia
il quattrocentesco santuario di San Francesco della tappa. Vito aveva solo 21 anni e poté partecipare
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di Paola, patrono della Calabria e meta di pellegrini al Giro per il rotto della cuffia: ottenne la licenza da pro-
da tutto il mondo, preludio di Guardia Piemontese, fessionista pochi giorni prima della partenza. Fu la prima
con le sue spiagge e le sue sorgenti d’acqua sulfurea: rivincita sulla vita di un corridore nato da una famiglia
ad Acquappesa si trovano infatti, tra boschi numerosa, che non rinnegò mai le sue origini contadine.
di faggi e castagni, le Terme Luigiane, fra le più «Io devo essere lupo perché ho fame», amava ripetere.
note della regione, da qualche tempo però chiuse Di sfamarsi, il ciclismo gliene diede l’occasione. A.M.
al pubblico. Poco oltre, Cetraro è meta ideale per
gli amanti del golf e porta d’ingresso alla Riviera
dei Cedri, una cinquantina di chilometri che
da Sangineto e Bonifati scivolano via fino a Tortora,
al confine con la Basilicata.
Siamo nell’alto Tirreno cosentino e la stretta
compresenza di mare e montagne (il Parco Nazionale
del Pollino è a pochi chilometri dal litorale) dà vita
a endemismi quali la primula di Palinuro e il garofano
delle rupi; soprattutto permette la coltivazione
del delicatissimo cedro, che richiama ogni anno
per la raccolta, fra metà luglio e fine agosto, rabbini
provenienti da tutto il mondo alla ricerca dei frutti
più belli da utilizzare poi durante il Sukkot, la festa
ebraica delle Capanne, nella quale questo agrume
rappresenta la perfezione. Uno dei borghi più belli della
riviera è Diamante, coperto da decine di murales e sede
dell’Accademia Italiana del Peperoncino. Poco più a
nord, nella frazione di Cirella, scavi archeologici hanno
40 Bell’Italia
In questa foto:
il complesso del
santuario di San
Francesco di Paola,
formato da una basilica
antica e una moderna.
Sotto: lo scoglio
della Regina, detto
anche “Petra Majura”,
faraglione alto circa
20 metri tra Guardia
Piemontese Marina e
Acquappesa.
Pagina precedente,
in basso: le cipolle
rosse di Tropea.
TAPPA 6 • TAPPA 7
42 Bell’Italia
In questa foto:
l’isolotto di Dino,
a sud di Praia a Mare.
Sotto, da sinistra:
affreschi bizantini
nella chiesetta dello
Spedale a Scalea;
i panicilli, fagottini
con foglia e scorza di
cedro e uva passa.
Pagina precedente,
dall’alto: murale a
Diamante; la ’nduja,
morbido insaccato
calabrese; la basilica di
San Biagio a Maratea.
In questa foto:
Calvello, borgo
lucano a 730 metri di
quota che s’incontra
lungo la tappa 7. TAPPA 6 • TAPPA 7
Sotto: forme di
Canestrato di
Moliterno Igp.
In basso: il duomo di
Potenza, ricostruito
a fine ’700 e poi
rimaneggiato a
causa dei terremoti.
44 Bell’Italia
APT BASILICATA
da visitare DA PALMI A POTENZA Di Vincenzo Petraglia
POTENZA
SCALEA POTENZA centro
3 LA SELLATA
GUARDIA PIEMONTESE
MARINA 2
MONTAGNA GRANDE
DI VIGGIANO
VIGGIANO
1 MONTE SIRINO
PASSO COLLA 3
VIBO VALENTIA
4
AEROPORTO
L. RAZZA
km 0
GIOIA TAURO
DIAMANTE km 0
PALMI
46 Bell’Italia
il colpo d’occhio sul litorale
I consigli di tirrenico verso la Calabria.
RIVELLO (Pz)
❽ Convento di Sant’Antonio,
viale Monastero ☎ 0973/460.04
(Municipio). Orario: sab. e dom.
IL VINO 10-13 e 15-18, altri giorni solo su
Un super bianco di Calabria prenotazione. Ingresso gratuito.
di Pier Bergonzi Edificato nel 1515, custodisce
capolavori come l’Ultima cena
di Giovanni Todisco (1559).
La Calabria è terra di sorprese. Un tempo considerata La Pro Loco di Rivello (piazza
la Cenerentola della nostra produzione enogastronomi- Umberto I 15 ☎ 380/360.99.92)
ca, cresce a gran velocità e capita sempre più spesso organizza anche visite guidate
di stupirsi dei suoi prodotti. Succede, ad esempio, con al borgo, su prenotazione.
Donna Giovanna, un super bianco firmato dalla Tenuta
Iuzzolini. È l’azienda fondata da Fortunato Iuzzolini nel GRUMENTO NOVA (Pz)
2004: con la moglie Giovanna Colicchio e i figli Diego, ❾ Parco Archeologico
Pasquale, Antonio e Rosa è riuscito a imporsi nel pa- di Grumentum e Museo
Scorcio della val d’Agri, protetta Nazionale Archeologico
norama dei vini italiani grazie a prodotti che hanno un da un parco nazionale, con dell’Alta Val d’Agri, contrada
ottimo rapporto qualità-prezzo. Donna Giovanna, frutto uno degli spettacolari pinnacoli Spineta ☎ 0975/650.74; www.
della vendemmia tardiva di uve selezionate di Greco ita- della murgia di Sant’Oronzo, archeobasilicata.beniculturali.it
liano, ha profumi e gusto che se la giocano con i migliori nel comune di Gallicchio. Orario: parco tutti i giorni,
bianchi italiani. I vigneti, in località Timpa Bianca di Cirò tranne lun. mattina, dalle 9 fino
Marina, crescono su fondo calcareo e argilloso tra i 200 a un’ora prima del tramonto;
e i 300 metri di quota. Il vino fa un passaggio museo lun. 14-20, mar.-dom.
(massimo 6 mesi) in barrique di rovere fran- 9-20. Ingresso: cumulativo 2,50
cese, ma conserva una grande autenticità. €. Della romana Grumentum,
e diverse opere d’arte. fondata nel III secolo a.C.,
Di un bel colore giallo paglierino, conquista
Si visitano la basilica antica, rimangono preziose vestigia,
per i profumi intensi di fiori bianchi e albicoc- del XV secolo, il chiostro come l’anfiteatro. Molto ricca
ca secca. Al gusto è delicato e suadente, e e l’antico romitorio. la collezione del museo: tra
avvolge grazie all’intensità aromatica e alla i pezzi più importanti si segnala
profondità. Ha molta vita davanti. SANTA MARIA la testa marmorea di Livia
• Donna Giovanna Calabria Igt, Tenuta DEL CEDRO (Cs) Drusilla (I secolo d.C.).
Iuzzolini, Cirò Marina (Kr), località Frassà ❻ Museo del Cedro, località
☎ 0962/37.38.93; www.tenutaiuzzolini.kr.it Impresa ☎ 0985/425.98; www. MARSICO NUOVO (Pz)
Prezzo: circa 16 €. museodelcedro.com e www. ❿ Parco Nazionale
cedrodicalabria.it Orario: 9,30-19 Appennino Lucano
(su prenotazione). Ingresso: 5 Val d’Agri Lagonegrese,
IL RISTORANTE
€ (con guida e degustazione). via Manzoni 1 (sede centrale)
Menu lucani e marinari a Maratea Voluto dall’Accademia e ☎ 0975/34.42.22; www.parco
di Luciana Squadrilli Consorzio del Cedro di Calabria, appenninolucano.it Un intreccio
racconta la storia, le tecniche di foreste, fiumi, borghi presepe
Il porticciolo di Maratea è “sorvegliato” dall’incantevole di lavorazione e la cultura del e laghi. Spicca, sulle pendici
cedro, che è oggetto anche di del monte Sirino, il Laudemio,
centro storico, un gomitolo di vicoletti medievali. Proprio
un percorso tematico allestito il lago d’origine glaciale
qui si trova l’antica frateria trasformata in taverna nel XVIII nel centro storico del paese. più a sud d’Europa, intorno
secolo e poi in ristorante negli anni Ottanta da Francesco Annesso c’è il laboratorio del al quale si snodano splendidi
Gambardella. Oggi è la figlia Mariastella, sommelier, ad gusto; possibilità di fare acquisti. sentieri. Percorsi Lucani
accogliere gli ospiti in sale ricche di atmosfera. La cucina (www.percorsilucani.it) propone
spazia tra mare e terra, attingendo al repertorio lucano e MARATEA (Pz) river trekking sul Noce e uscite
marinaro in chiave moderna. In menu, il crudo di ricciola ❼ Basilica di San Biagio, a cavallo o in mountain bike.
con cappero di sambuco e profumo di pino marittimo, la via Castello ☎ 0973/87.41.11.
tagliatella all’essenza di limone e gambero rosso di Ma- Imperdibile escursione da POTENZA
Maratea, lungo una strada ⓫ Cattedrale di San Gerardo,
zara, il polpo murato (al pomodoro, cotto tra due cocci di
panoramica e un tratto finale largo Duomo 1. Orario: 7,30-13
terracotta). Ma pure i fusilli “vecchia Maratea” (ragù bian- a piedi. La basilica sorge e 15-20. Sorta sui resti di una
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co di salsiccia e peperoni cruschi) o la coscia d’agnello su un sito fondato da monaci chiesa paleocristiana, deve
con emulsione ai ricci di mare. basiliani (VI-VII secolo) l’attuale aspetto neoclassico
• Taverna Rovita, Maratea (Pz), via Rovita 13 ☎ 0973/ e ha una facciata con portico a un ricostruzione settecentesca.
87.65.88; www.tavernarovitamaratea.it Conto medio 45 settecentesco. La vicina statua L’interno è a una sola navata.
o 65 € a seconda che si scelga carne o pesce. del Redentore, innalzata I dipinti sulla cupola, le volte
nel 1965, simbolo della città, e le pareti, degli anni Trenta,
è alta 21 metri. Eccezionale sono opera di Mario Prayer.
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Bell’Italia 47
buone soste DA PALMI A POTENZA Di Vincenzo Petraglia
PALMI (Rc) Distribuite nel centro storico, con ristorante, piscina e campo TRECCHINA (Pz)
Antica Osteria del Vicolo, via 13 case recuperate adottando da golf vista mare. Doppia Ristorante Lanterna Verde,
Toselli 10 ☎ 330/69.16.15. Tipicità le tecniche della bioedilizia. con colazione da 140 €. piazza del Popolo 43 ☎ 0973/
a chilometro zero in un palazzo I proprietari propongono anche 82.62.16. È rinomato per le
ottocentesco. Da non perdere laboratori di forno e cucina, corsi DIAMANTE (Cs) paste fatte in casa: strascinati
la struncatura, pasta di grano di ceramica, raccolta di uva Radici di Calabria, via Mario con tozzetti di pane, peperone
duro con olio, aglio in camicia, e olive. Doppia da 80 €. Pagano 1 ☎ 0985/27.49.46 crusco e cacioricotta, fettuccine
pomodorini, capperi, acciughe e 345/303.40.55. Prodotti a base di farina di castagne con salsiccia
sotto sale, olive e mollica di pane B&B A Taverna Intru U Vicu, di peperoncino, ma non solo, e cardoncelli. Conto medio 30 €.
tostata. Conto medio 30 €. vico Terzo Indipendenza 7 per degustazioni e acquisti.
☎ 348/518.76.12. Nel centro Fra i must, la ’nduja. RIVELLO (Pz)
PIZZO (Vv) storico, sei stanze distribuite fra Agriturismo Coccovello,
Gelateria Ercole, piazza della diverse case tradizionali. Anche SANTA MARIA contrada Carposcino 2 ☎ 329/
Repubblica 18 ☎ 0963/53.11.49; degustazioni e aperitivi con DEL CEDRO (Cs) 223.93.18 e 0973/42.80.25;
www.gelateriaercole.com formaggi, salumi e vini locali. Pasticceria Aronne, località agriturismococcovello.com
Storica gelateria rinomata Doppia con colazione da 66 €. Marcellina, via Orsomarso 3 Cucina tipica in un casale
per i suoi squisiti tartufi gelato: ☎ 0985/425.77. Un’autentica immerso nel verde. Fra gli
il cuore di cioccolato è ricoperto CETRARO (Cs) istituzione della riviera. Fra antipasti spicca la soperzàta;
di gelato alla nocciola e al Grand Hotel San Michele le specialità, la torta mandorla tra i primi, le lagane con i fagioli.
cioccolato, spolverato di cacao. contrada Bosco 30 e cedro e il cremino (una specie Conto medio 25 €.
☎ 0982/910.12; www. di mousse gelato) al cedro.
BELMONTE CALABRO (Cs) grandhotelsanmichele.it MOLITERNO (Pz)
Albergo Diffuso Ecobelmonte, È una delle più belle strutture SCALEA (Cs) Azienda Mastrangelo Nicola,
via Cavour 65 ☎ 340/327.90.35; alberghiere calabresi, in Fabbrica Artigiana Liquori contrada Arsieni 4 ☎ 0975/
www.ecovacanzebelmonte.it un’azienda agricola di 44 ettari Passaro, via Lauro 188-190 642.62 e 339/854.49.19.
☎ 0985/208.01; Per acquisti e degustazioni di
www.liquoripassaro.it caciocavallo podolico, ricotta
Per chi ama i liquori particolari: stagionata e cacioricotta. Il re
La barretta del nonno buoni quelli di cedro, liquirizia, dei formaggi locali è però il
finocchietto e peperoncino. pecorino Canestrato di Moliterno
Igp, dal gusto intenso e colore
Ristorante Vigrì, lungomare grigio paglierino. Prodotto con
Ruggiero di Lauria ☎ 0985/ latte di pecore e capre allevate
27.02.35; www.vigri.it al pascolo, stagiona nei fondaci,
Imperdibili i paccheri alla tipiche cantine di Moliterno,
Ruggiero, con gamberi, e viene posto in cestelli di vimini
peperoncino e tartufo nero di che lasciano i caratteristici
Santa Domenica Talao, e la torta segni sulla crosta.
al cedro. Conto medio 35 €.
PIGNOLA (Pz)
SAN NICOLA ARCELLA (Cs) Dimora Storica Giorni,
B&B Villa Crawford, contrada via Umberto I 48 ☎ 0971/
Gioffa, corso Umberto I 8 ☎ 345/ 165.47.98; dimorastoricagiorni.it
596.75.32; www.villacrawford. All’interno di una dimora
com Aperta nel 2017, ha 4 camere settecentesca con camere
curate e impareggiabile vista sul affrescate, spa e piscina. Ottimo
golfo di Policastro. Colazione e il ristorante Il Granaio, con piatti
tramonto si gustano in terrazzo. della tradizione rivisitati: da non
Il “biscotto a otto” dell’Ultima cena Doppia con colazione da 100 €. perdere gli strascinati al ragù
di maialino nero, salsa di rafano
Si chiama Šcaléttë o tradizionale, anche Ettore PRAIA A MARE (Cs) e salsa di cime di prezzemolo.
vscutt a ott’ (sopra) ed è Pignatelli, feudatario che Enoteca Salzano, via Pasquale Degustazioni in cantina, visite
un biscotto a forma di otto commissionò l’affresco, Longo 23 ☎ 0985/77.73.50. in vigna e possibilità di usare il
Sosta golosa imperdibile per campo da golf della proprietà.
tipico della zona di Rivello, e la moglie, mentre
acquistare e degustare vini Doppia con colazione da 240 €;
Lauria e Trecchina. La sua accolgono gli eccezionali e liquori prodotti in zona, oltre al ristorante conto medio 55 €.
origine risale almeno ospiti. La tavola presenta alle tantissime specialità locali.
al ’500, come documenta anche altri piatti lucani, POTENZA
l’Ultima cena affrescata dal coniglio imbottito alla MARATEA (Pz) Antica Osteria Marconi,
nel 1559 da Giovanni soperzàta, salume fra i più Hotel Spa Villa del Mare viale Marconi 233 ☎ 0971/
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Todisco nel refettorio rinomati. Fra gli ingredienti via Nazionale 7 569.00. Ottima cucina del
dell’ex convento di del biscotto, semplice ☎ 0973/87.80.07; www.hotelvilla territorio con spunti moderni
Sant’Antonio, a Rivello. Vi e delizioso: farina, delmare.com Su un costone nelle cotture e negli abbinamenti.
affacciato sul mare, spiaggia Da non perdere l’agnello delle
sono rappresentati, oltre ai strutto, uovo, vino bianco
privata, piscina, due ristoranti, Dolomiti Lucane con cremoso
personaggi dell’iconografia e semi di finocchio. spa e velieri per uscite in mare. di caciocavallo podolico
Doppia con colazione da 126 €. e liquirizia. Conto medio 40 €.
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48 Bell’Italia
NAPOLI
UN BALCONE
SU PROCIDA
50 Bell’Italia
NAPOLI / NAPOLI
TAPPA 8
La spiaggia di
Miliscola a Bacoli e
i suoi stabilimenti
balneari visti
dal belvedere di
Monte di Procida.
L’esile lingua di
terra culmina nello
sperone roccioso
di capo Miseno e
separa il mare dal
lago Miseno (sulla
sinistra nella foto),
bacino dell’antico
porto militare
romano.
TAPPA 8
L
L’ultima volta che la Corsa Rosa ha fatto tappa a Napoli
è stata per la Grande Partenza, nel 2013. Il percorso,
disegnato per i velocisti, vide trionfare sul lungomare
Caracciolo il britannico Mark Cavendish. Quell’anno
il Trofeo senza fine fu poi conquistato dal campione
siciliano Vincenzo Nibali. Il Giro 105, invece, arriva nella
bella Partenope all’ottava frazione e il percorso di gara è
molto più duro e vallonato, adatto ai temerari delle fughe,
ai velocisti resistenti in salita e ai finisseur, che si daranno
sicuramente battaglia durante le cinque ascensioni
a Monte di Procida. Per raggiungere il chilometro zero
(punto della partenza “ufficiale” della tappa), fissato
di fronte alla villa Comunale, i corridori percorreranno
un tratto di lungomare, dove qualche Pulcinella si fa
i selfie insieme ai turisti e dove ronzano i droni dei video
nuziali. Passando davanti al Borgo Marinari, si lasceranno
alle spalle la manciata di case pastello dominata dalla
mole tufacea del Castel dell’Ovo, che sorge sull’isolotto
di Megaride. Il Borgo è uno dei luoghi più pittoreschi
della città. Camminando sull’istmo che lo collega alla
terraferma si raggiungono localini sul mare, pizzerie,
piazzette e il marina turistico. Si resta stregati da questo
quartiere antico, dove la vista sul Vesuvio è incorniciata
dagli alberi degli yacht a vela e dai policromi gozzi dei
pescatori. Gli atleti seguiranno la costa fino a Mergellina,
il porticciolo bordato da palazzetti in stile Liberty che si
alternano a chioschi di bibite e bancarelle che vendono
’o pere e ’o muss, tradizionale street food partenopeo a base
di piedino di maiale e muso di vitello bolliti e conditi con
sale e limone. Da qui cominceranno la salita in pavé della
collina di Posillipo con i suoi scorci sul Golfo, abbelliti da
ville antiche annegate fra i pini.
La serpentina di Coroglio, che porta a Bagnoli, è la prima
discesa tecnica da affrontare, e forse i corridori non
avranno tempo per capire che «Nisida è un’isola,
ma nessuno lo sa», come cantava Edoardo Bennato.
Dal belvedere del primo curvone, il viaggiatore lento
può invece ammirare l’isolotto vulcanico collegato alla
costa, purtroppo sormontato dal carcere minorile.
Da Bagnoli una litoranea conduce verso i Campi Flegrei,
antico supervulcano dall’immensa caldera in stato In questa foto: l’isola di
di quiescenza. Scandita da boati, l’attività magmatica Nisida vista dalla discesa
fece nascere la leggenda secondo cui qui Zeus sbaragliò Coroglio. Collegata alla
i Giganti e li ingabbiò dentro i crateri. terraferma da un pontile,
Pozzuoli si annuncia con i suoi palazzetti variopinti è quasi una propaggine
della collina di Posillipo.
e il bel lungomare Pertini, che conduce al rione Terra, Sopra, da sinistra: ciclisti
sul lungomare di Bagnoli,
dove il Giro transita poco
dopo la partenza; pizza
della Pizzaria La Notizia 94.
52 Bell’Italia
TAPPA 8
54 Bell’Italia
Sopra: il cuoppo, un A sinistra, in alto:
ACCADDE QUI: LA STORIA DEL GIRO cono di carta riempito il porticciolo del
Il caso del traguardo “scippato” con un mix di verdure
e bocconcini fritti,
Borgo Marinari, con
i gozzi dei pescatori
è un classico street accanto a più lussuose
Il Giro del 1911 fissò food napoletano. imbarcazioni turistiche,
il traguardo di tappa Sotto: pomodorini del chiuso sullo
a Napoli per la ter- piennolo del Vesuvio, sfondo dalla mole
prodotto d’eccellenza del Castel dell’Ovo.
za volta di fila, ma dell’agricoltura Pagina precedente, in
in città non arrivò campana, che dal 2009 basso: camminamenti
mai. Era noto che le ha il marchio Dop. del Castel dell’Ovo.
tappe al Sud erano
spesso segnate da
imprevisti e inciden-
ti. Quell’anno anche
la Bari-Napoli, di 345
chilometri, rientrò nella regola: mancanza di segnalazioni, una
mandria di bufali imbizzarriti sul percorso, incidenti meccanici a
non finire, uno dei quali costrinse al ritiro il favorito francese Petit-
Breton. Infine, lo spostamento del traguardo da Napoli a Pompei,
mai comunicato ufficialmente. Il motivo: il timore di cadute sulla
sconnessa pavimentazione in ciottoli di lava degli ultimi chilome-
tri. I napoletani non la presero bene. Finita la gara, le auto del-
la direzione puntarono verso la città. Uno “sportman” – così si
chiamavano i sostenitori delle gare – che aveva fissato invano un
traguardo a premi, aiutato da alcuni facinorosi, piazza una barri-
cata e blocca la carovana. Si riparte dopo lunghe trattative. Alcuni
chilometri dopo giunge la classica imboscata degli scugnizzi par-
tenopei a pomodori in faccia, perlopiù rivolti alla vettura della Gaz-
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56 Bell’Italia
Sopra: taralli nel porto di Mergellina.
napoletani, tra le A sinistra, in alto: la
specialità della Casina Vanvitelliana.
pasticceria Leopoldo. Pagina precedente:
Sotto: fiocchi di neve, giro in bici lungo la
dolci di pasta brioche riva sudorientale del
ripieni di crema di lago Fusaro, presso la
ricotta e latte fresco, Casina Vanvitelliana;
ricetta originale della resti delle colonne
pasticceria Poppella. dell’aula absidale nel
Qui a sinistra: una cortile interno del
imbarcazione a vela Macellum, a Pozzuoli.
da visitare NAPOLI Di Fabrizia Postiglione
all’archeologia di Baia
affacciata su piazza del Plebiscito visite guidate a ore fisse
e sul golfo, ha rappresentato ven.-dom. Ingresso: da 10 €.
per oltre tre secoli il centro Fu commissionata nel 1853
del potere a Napoli e nell’Italia da Ferdinando II di Borbone
meridionale. Voluto nel 1600 dal all’architetto Errico Alvino. L’idea
viceré Fernando Ruiz de Castro e era di progettare un viadotto
rimaneggiato più volte in epoche sotterraneo per collegare il
Il percorso della tappa successive, cela porticati, cortili palazzo Reale con piazza Vittoria
e giardini pensili. Oggi ospita passando sotto il monte Echia e
un museo e altri istituti culturali, creare così un percorso militare
come la biblioteca Nazionale e il in difesa della reggia per le
Teatro di San Carlo, il più antico truppe di stanza nella caserma
La tappa 8 (153 chilometri) si dei lidi di Marina di Varcaturo teatro lirico del mondo (aprì di via Pace (oggi via Morelli),
svolge tra la città e la penisola e di Licola fino a Cuma e nel 1737). Nell’Appartamento nonché una via di fuga per i
flegrea. Dal lungomare di al lago d’Averno. Si scende Storico, composto da oltre 30 monarchi. Il tunnel fu poi usato
Napoli si supera la collina quindi al lago di Lucrino e a sale tra cui l’opulento teatro di come rifugio antiaereo nella
di Posillipo, una salita lunga Baia, affrontando la salita del corte (realizzato da Ferdinando Seconda guerra mondiale e
circa 4 chilometri con una castello Aragonese. Da qui Fuga nel 1768 per le nozze di infine come deposito giudiziario.
pendenza media del 3% circa. inizia un impegnativo circuito Ferdinando IV di Borbone e Restaurato e ripulito da due
Dopo 1,5 chilometri si lascia di 19 chilometri tra Bacoli e Maria Carolina d’Austria), la sala geologi napoletani, offre quattro
il fondo stradale asfaltato e Monte di Procida, da scalare del trono e la cappella reale, affascinanti percorsi ipogei:
inizia il pavé. Si scende lungo quattro volte. L’ascensione si possono ammirare dipinti, Standard, Avventura, Via delle
Coroglio verso Bagnoli e si più dura (lunga circa 2,5 marmi, stucchi, arazzi e preziosi Memorie, Speleo Light.
raggiunge Pozzuoli, porta chilometri) ha pendenze tra arredi barocchi e neoclassici.
dei Campi Flegrei. Da qui il 7% e il 13%. Si scende poi ➎ Città della Scienza,
il percorso punta a nord su sul versante di Torregaveta, ➌ Castel Nuovo, via Vittorio via Coroglio 57-104 ☎ 081/
via Campana fino all’altezza si fiancheggia il lago Fusaro e Emanuele III ☎ 081/795.77.22; 735.22.22; cittadellascienza.it
di Quarto, dove si piega a dopo il quarto giro si rientra castelnuovo.comune.napoli.it Orario: 9-17, chiuso lun. Ingresso:
sinistra per imboccare la a Napoli, rifacendo la strada Orario: 8,30-18,30, chiuso dom. 10 €, museo e planetario 13 €.
statale 7quater (Domiziana) dell’andata e superando di Ingressi scaglionati ogni 90 È una struttura multifunzionale
fino alla sponda sud del lago nuovo la collina di Posillipo. minuti, prenotazione obbligatoria composta da un museo
Patria, che si costeggia per Volata finale sul lungomare sul sito. Ingresso: 6 €. Fatto scientifico interattivo, un centro
prendere la via Domiziana di via Caracciolo, dove si costruire da Carlo I d’Angiò di formazione, un giardino
che fila in pianura alle spalle deciderà la vittoria. nel 1279 e perciò detto didattico, vari laboratori tematici.
anche Maschio Angioino, Tra le mostre permanenti da
58 Bell’Italia
I consigli di
IL VINO
Il gioiello della Costiera Amalfitana
di Pier Bergonzi
ai Tre Agrumi o la Mammà (crema di Parmigiano, ragù Terme di Baia, via Sella di Baia porto di Miseno. Qui terminava
22 ☎ 081/868.75.92; www. l’acquedotto augusteo che,
napoletano, pesto di basilico, pepe, basilico crumble).
pafleg.it Orario: 1-15 maggio dalle sorgenti di Serino, portava
• 10 Pizzeria Diego Vitagliano, Napoli, via Nuova Agna- e 16-31 luglio 9-19,40; 16 l’acqua a Napoli e nei Campi
no 1 ☎ 081/18.58.19.19; www.diegovitagliano.it Conto maggio-15 luglio 9-20; 1-15 Flegrei. Distrutto l’acquedotto
sui 18 € per fritti e pizza. agosto 9-19,20; 16-31 agosto intorno al IV-V secolo d.C., la
9-19; 1-15 settembre 9-18,30; cisterna non fu più utilizzata.
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Bell’Italia 59
buone soste NAPOLI Di Fabrizia Postiglione
NAPOLI bebnapolisea.it In un edificio D’Angelo e dalla moglie Linda, e le materie prime di qualità:
The Bellini House B&B, via dell’Ottocento nei pressi del che propongono eleganti piatti di mandorle della Puglia, nocciole
Santa Maria di Costantinopoli 94 lungomare e di Castel dell’Ovo, pesce con ingredienti di qualità: di Giffoni, lamponi e fragoline del
☎ 347/804.45.59; www.the una suite in stile Belle Époque, linguine agli scampi, paccheri Cilento, noci e limoni di Sorrento.
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un giardino nei pressi di piazza due livelli e camere essenziali sauté di cozze, da abbinare a vini come le pastelle al limone della
Bellini, è una casa di charme, arredate con colori neutri. bio. Giusto rapporto qualità- Costiera. Eccezionale il latte
dove rivivono oggetti recuperati. Doppia con colazione da 80 €. prezzo. Conto medio 30 €. di mandorla artigianale.
Nelle 6 camere, décor ideati da
tre artisti emergenti. Colazione Ristorante Umberto, Pizzaria La Notizia 94, Pasticceria Poppella, via Santa
con prodotti bio e specialità locali. via Alabardieri 30-31 ☎ 081/ via Caravaggio 94 ☎ 081/ Brigida 69-70 ☎ 081/552.35.38;
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per 2 notti (soggiorno minimo). Trattoria fondata nel 1916, fa è la pizzeria gourmet di Enzo A due passi da Castel Nuovo
una cucina napoletana classica Coccia, che prepara originali e dal Teatro di San Carlo, qui si
La Ciliegina Lifestyle Hotel di qualità e qualche piatto più pizze a base di prodotti Presidi assaggia un “nuovo classico”
L, via Paolo Emilio contemporaneo. Da assaggiare: Slow Food: con burrata, fave e della pasticceria napoletana: gli
Imbriani 30 ☎ 081/19.71.88.00; ziti di Gragnano alla genovese asparagi, ai limoni, con baccalà in squisiti fiocchi di neve, inventati
cilieginahotel.it Affacciato su ramata (con cipolla di Montoro), casseruola. Fra le più succulente, nel 2015 dal proprietario Ciro
piazza Municipio, a pochi passi alici in carrozza, calamaro La Notizia (bufala, olio al tartufo, Scognamillo. Sono soffici
da piazza del Plebiscito, ha 14 imbottito di friarielli, provola di provolone del monaco, funghi brioche (la ricetta è segreta)
camere contemporanee con Agerola e salsa di pomodorini porcini calabresi) e la Procidana ripiene di crema al latte, panna e
tessuti pregiati e mobili fatti a Vesuvio. Conto medio 35 €. (pomodorini alla brace e ricotta di pecora, oppure crema
mano da un artigiano napoletano. scamorza). Conto medio 20 €. al pistacchio o al cioccolato.
Sulla terrazza dei Gabbiani vasca 28 Posti Bistrot con Gusto, Squisite anche le altre creazioni,
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La storia di questo iconico
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dolce napoletano comincia Rinomata pasticceria e gelateria
400 anni fa nel monastero sul lungomare, famosissima Trattoria Da Biagio, frazione
di Santa Rosa, tra Furore per la brioche con gelato e Arco Felice, via Miliscola 372-374
e Conca dei Marini, in panna montata, la graffa e la ☎ 081/866.12.44. Piccolo locale
Costiera Amalfitana. Una “bomba” ripiena di crema. Fa con ottima cucina casereccia
suora addetta alla cucina si anche deliziose zeppole di San di mare e di terra. Imperdibili
accorse che era avanzata Giuseppe e un ottimo espresso. i vermicelli con le vongole e
della semola cotta nel Da evitare nel weekend: troppa la frittura di paranza. Ottimo
folla e code chilometriche. rapporto qualità-prezzo. Aperto
latte. Non voleva buttarla,
solo a pranzo. Conto da 25 €.
così aggiunse un po’ di Leopoldo dal 1940, via Chiaia
frutta candita (gli agrumi 258-259 ☎ 081/19.31.24.06; BACOLI (Na)
della costa delle Sirene), certo Salvatore Pintauro, www.pasticcerieleopoldo.it Nel Hotel Villa Gervasio via
zucchero e liquore al che da oste si trasformò 1940 Leopoldo Infante inventò il Bellavista 176 ☎ 081/868.78.92;
limone. Preparò due sfoglie in pasticciere. Fu lui a tarallo ’nzogna e pepe (sugna e www.villagervasio.it Boutique
di pasta (con strutto e vino dare la forma definitiva pepe) con mandorle: un classico. hotel con vista stupenda sul
bianco) cui diede la forma alla sfogliatella “riccia” Oltre ai gusti tradizionali (sempre castello Aragonese e sul golfo
di un cappuccio di monaco, (sopra), triangolare, a fatti a mano) come friarielli, di Bacoli: 7 camere con quadri
conchiglia, fatta con peperoni, mandorle, olive, mais astratti, arredate con gusto.
le farcì con il ripieno di
e formaggio, c’è il tarallo all’olio Ristorante, giardino, solarium.
semola e infornò il tutto. gli ingredienti che
d’oliva, versione moderna Doppia con colazione da 90 €.
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60 Bell’Italia
easybike NAPOLI Testi e cartina di Albano Marcarini
Bell’Italia 61
BASILICATA
62 Bell’Italia
Scorcio verso la Civita,
il quartiere più antico
di Matera, dominato
dalla cattedrale della
Madonna della Bruna e di
Sant’Eustachio. La Città
dei Sassi è il punto di partenza
del primo itinerario. Nella foto
piccola: ciclisti ai piedi del
borgo fantasma di Craco.
P
Paesaggi intatti, natura selvaggia, vasti territori
ancora poco abitati: la Basilicata è la regione ideale
da scoprire in bici. Si va dal mare cristallino della costa
ionica e tirrenica alle vette oltre i duemila metri del Parco
Nazionale del Pollino. In mezzo, boschi sconfinati, fiumi
e laghi, vulcani spenti e persino “deserti”, come quelli
d’argilla dei Calanchi Lucani. Per guidare i cicloturisti,
l’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata
ha sviluppato una app specifica, Basilicata Free to Move:
21 itinerari completi di traccia Gpx che toccano 81 borghi
e 124 punti di interesse. A disposizione degli appassionati
anche la guida Cicloturismo in Basilicata, con 19
itinerari cicloturistici e 5 percorsi per mountain bike.
In queste pagine ne presentiamo tre, ideali per chi vuole
immergersi nel cuore di questa terra magnifica.
INFO
Partenza: Matera. Arrivo: Metaponto Lido. Lunghezza: 57 km.
Dislivello in salita: 160 m. Dislivello in discesa: 550 m. Fondo
stradale: asfalto. Bici: cicloturismo o corsa. Difficoltà: per tutti.
Bell’Italia 63
L’ANELLO DEL VULTURE MELFESE Atella, con la trecentesca cattedrale di Santa Maria
ad Nives, e il castello di Lagopesole, che ospita il museo
L’itinerario che attraversa il Vulture Melfese, nel Potentino, narrante “Il mondo di Federico II”. Seguono Rionero
è un tuffo nel regno dell’Aglianico, il “Barolo della in Vulture e Barile, con le caratteristiche cantine scavate
Basilicata”, con l’inconfondibile carattere conferitogli nella roccia, fra i colli coperti di vigneti dove nascono
dalle terre vulcaniche del Vulture (1.326 metri). alcuni dei vini più prestigiosi della zona. Da qui si può
La pedalata si snoda fra vigne, castelli e borghi medievali. fare una deviazione verso Ripacandida, gemellata con
Su tutti spicca Melfi, punto di partenza e arrivo del la basilica assisiana di San Francesco: il ciclo di affreschi
tracciato: qui Federico II, che in questa zona trascorreva di maestri lucani del XV-XVI secolo nella chiesa di San
lunghi periodi a caccia, promulgò nel 1231 le famose Donato è detto la “Bibbia di Ripacandida”. In alternativa
Constitutiones Augustales o Costituzioni Melfitane, si prosegue per Rapolla, nota per le terme, per far
che riorganizzavano i diritti feudali. Il possente castello ritorno a Melfi, ma non prima di aver visitato la cripta di
Normanno-Svevo è sede del Museo Archeologico Santa Margherita, straordinario esempio di chiesa rupestre
Nazionale del Melfese “Massimo Pallottino”. Poi si affrescata del XIII secolo, alle porte della cittadina.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
attraversano campi di grano e uliveti, prima di ritrovarsi,
fra secolari faggi, cerri e castagni, ai laghetti vulcanici INFO
di Monticchio: macchie azzurro-verdi incastonate Partenza e arrivo: stazione ferroviaria di Melfi.
nella vegetazione, su cui veglia l’abbazia di San Michele Lunghezza: 82 km. Dislivello in salita e in discesa: 1.400 m.
Arcangelo (VIII secolo), sede del Museo di Storia Naturale Fondo stradale: asfalto. Tipo di bici: cicloturismo o corsa.
del Vulture. Fra masserie e campi di grano si raggiungono Difficoltà: adatto a cicloturisti mediamente allenati.
64 Bell’Italia
Pagina precedente,
in basso: vigneti sui
colli attorno al borgo
di Ripacandida, a circa
620 metri di quota.
A sinistra: l’abbazia di
San Michele Arcangelo,
sui laghi di Monticchio.
A destra, dall’alto:
una bottaia scavata
nel tufo a Barile;
l’altare di Santa
Margherita, raffigurata
tra i Santi Paolo
e Pietro, nella chiesa
rupestre di Santa
Margherita,
tra Melfi e Rapolla.
Qui sotto: cicloturista
al castello Normanno-
Svevo di Melfi, eretto
a partire dall’XI secolo.
In basso: vigneti
di Aglianico del Vulture.
Bell’Italia 65
PICCHI DOLOMITICI E CANYON D’ARGILLA Scollinando si attraversa la val d’Agri verso Tursi,
patria del due volte candidato al Nobel per la letteratura
La parte più centrale della regione custodisce due gioielli Albino Pierro, poeta che qui nacque nel 1916, nel
geologici di grande suggestione: le Piccole Dolomiti caratteristico quartiere di origine araba Rabatana (IX-X
Lucane, che ricordano con i loro aguzzi profili le più alte secolo). Non lontano, il santuario di Santa Maria
vette dolomitiche alpine, e i Calanchi Lucani, profondi Regina d’Anglona, edificato fra XI e XIII secolo, è un
canyon tra aride dune color ocra. Si parte da Accettura, capolavoro di architettura medievale. Pochi chilometri
patria della festa del Maggio, rito arboreo di Pentecoste lo dividono dalle spiagge di Policoro, dove si visitano
che celebra un ancestrale matrimonio fra il “Maggio”, il Parco Archeologico di Herakleia, che custodisce resti
un enorme faggio, e la “Cima”, un agrifoglio, simbolo dell’omonima città (433 a.C.) e dei santuari di Demetra
di fertilità. Il borgo è attorniato dai boschi sconfinati e Dioniso (VII-V secolo a.C.), e il Museo Archeologico
di Gallipoli Cognato, fra i quali sorgono i resti della città Nazionale della Siritide. Meta finale di questo percorso,
fortificata Croccia Cognato, fondata da popolazioni lo Ionio ci attende con le sue spiagge sabbiose e un
di origine sannitica fra il VI e il IV secolo avanti Cristo. gioiello naturalistico come il Bosco Pantano di Policoro,
I suoi complessi megalitici formerebbero, secondo mix di fitta vegetazione e aree paludose.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
alcuni studiosi, un gigantesco calendario astronomico.
Dopo aver superato San Mauro Forte, il paese INFO
dei campanacci, si raggiunge Craco, borgo fantasma Partenza: Accettura. Arrivo: Policoro. Lunghezza: 105 km.
di origine medievale. Abbandonato nel 1969 in seguito Dislivello in salita: 1.230 m. Dislivello in discesa: 1.990 m.
a una serie di frane, è un groviglio di case che veglia Fondo stradale: asfalto. Tipo di bici: cicloturismo o corsa.
sui Calanchi, fra scenari che sono stati set di molti film. Difficoltà: adatto a cicloturisti mediamente allenati.
66 Bell’Italia
Pagina precedente,
in basso: veduta
del borgo di Craco,
abbandonato nel
1969. Qui a sinistra,
dall’alto: la scena
biblica dell’Ospitalità
di Abramo, sulla parete
destra del santuario
di Santa Maria Regina
d’Anglona; relax
sulla costa ionica, al
termine del percorso.
A destra: la chiesa
di Santa Maria della
Croce a Ferrandina,
a circa venti minuti dal
nostro itinerario. Sotto:
pedalata in tandem,
al tramonto, verso
il paesaggio dei
Calanchi Lucani,
con i caratteristici
canyon di argilla.
INFO
Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata,
☎ 0971/50.76.11 (Potenza) e 0835/33.19.83 (Matera); basilicataturistica.it
Realizzato in collaborazione con Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata
DA ISERNIA A JESI
DALLA MAIELLA
ALL’ADRIATICO
Tra Molise, Abruzzo e Marche la Corsa Rosa si avvicina al giro di boa
e in due tappe variegate prima affronta le montagne dell’Italia centrale,
con l’arrivo in quota al Blockhaus, quindi segue la costa da Pescara
a Civitanova per poi tuffarsi nel verde dei colli marchigiani, fino a Jesi
Testi ROBERTO MOTTADELLI • Foto MARCO RACCICHINI
68 Bell’Italia
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PESCARA / JESI
ISERNIA / BLOCKHAUS
TAPPA 9 • TAPPA 10
L’Adriatico fa da sfondo
alle colline di Monte
Marino, frazione di Fermo
alle spalle del litorale tra
Porto San Giorgio e Porto
Sant’Elpidio, che verrà
percorso dai ciclisti nella
tappa 10 del Giro.
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In questa foto:
Roccaraso,
sull’altopiano
Maggiore o delle
Cinquemiglia.
Sotto, da sinistra:
la fontana
Fraterna di Isernia;
uliveti alle pendici
dell’Appennino;
la facciata
del santuario
del Volto Santo
a Manoppello,
sfiorato dalla
tappa 9 lungo
la discesa di
Lettomanoppello.
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TAPPA 9 • TAPPA 10
Bell’Italia 71
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In questa foto:
il molo di Pescara
con un trabocco,
palafitta un tempo
usata per la pesca.
Sotto: piazza
Giacomo Leopardi
a Recanati.
Pagina seguente,
dall’alto: affaccio
sul mare a Torre
di Palme, sulla
costa marchigiana;
il Verdicchio dei
Castelli di Jesi
Classico Superiore
della cantina
Montecappone.
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TAPPA 9 • TAPPA 10
Bell’Italia 73
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TAPPA 9 • TAPPA 10
74 Bell’Italia
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da visitare DA ISERNIA A JESI Di Roberto Mottadelli
PASSO
LANCIANO JESI
FILETTO FILOTTRANO
ROCCAMORICE 4 RECANATI
1
1
CROCETTE 4
DI MONTECOSARO CIVITANOVA MARCHE
BLOCKHAUS
ROCCARASO 2
Alba Adriatica
RIONERO
2
SANNITICO PESCARA
VALICO DEL MACERONE 3
km 0 km 0
ISERNIA
76 Bell’Italia
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14 ☎ 071/757.33.80; www.
I consigli di giacomoleopardi.it Orario:
mar.-ven. solo su prenotazione,
sab.-dom. 9-12,30 e 14-16,30 (su
prenotazione). Ingresso: visita
guidata a biblioteca e museo
10 €, con abitazione 20 €,
IL VINO esperienza multimediale 4 €. Si
Un Verdicchio che fa scuola visitano la biblioteca allestita da
di Pier Bergonzi Monaldo, padre di Giacomo, una
mostra permanente dedicata
al poeta e, dal 2020, anche
C’è un vitigno eclettico che è la bandiera dell’enologia una parte del piano nobile
marchigiana. Pensiamo all’uva a bacca bianca del Ver- e gli appartamenti dove
dicchio, dalla quale nascono vini di qualità che stanno Leopardi abitò con i fratelli.
bene sulle migliori tavole del mondo e hanno una gran-
de facilità di abbinamento. Uno dei più buoni in assoluto ❿ Museo Civico Villa
è il Villa Bucci Classico Superiore, il Verdicchio che ha il Colloredo Mels, via Gregorio
carattere di Ampelio Bucci, enologo lombardo trapian- XII ☎ 071/757.04.10; www.
tato nelle Marche con un amore smisurato per il Ver- infinitorecanati.it Orario: mar.-
La Galleria, uno dei saloni di dom. 10-13 e 15-18; luglio-agosto
dicchio dei Castelli di Jesi e tutte le sue sfumature. Di rappresentanza di Casa Leopardi. tutti i giorni 10-19. Ingresso: 10 €.
color oro brillante, il Verdicchio Villa Bucci ha Tra gli ambienti di recente aperti Quattro dipinti di Lotto sono il
profumi che richiamano il melone e il pom- al pubblico, conserva alcuni dipinti fiore all’occhiello della raccolta.
pelmo rosa con sferzate saline e iodate e citati dal poeta nelle Ricordanze. Un piano accoglie il Museo
un piacevole finale balsamico. Grande verti- dell’Emigrazione, dedicato ai
calità al palato, minerale e agrumato con un 700.000 marchigiani emigrati nel
crescendo sapido e salmastro che sembra mondo. Con un unico biglietto si
non finire mai. Negli anni il Villa Bucci è di- visitano anche la Torre del Borgo
ventato un punto di riferimento per capire e due musei nel complesso
PESCARA del Teatro Persiani: il Museo
l’identità e la qualità del territorio. ❻ Casa natale di Gabriele Beniamino Gigli e il Museo della
• Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico D’Annunzio, corso Manthoné Musica, che racconta l’industria
Superiore Doc, Azienda agricola Fratelli 116 ☎ 085/603.91; www.casa del distretto della musica:
Bucci, Ostra Vetere (An), via Cona 30 ☎ 071/ dannunzio.beniculturali.it Orario: chitarre Eko, amplificatori Fbt,
96.41.79; www.villabucci.com Prezzo: 16 €. mar., gio., sab. e dom. 9-13,30, tastiere Fatar e fisarmoniche.
mer. 14-19,30, chiuso lun. e ven.
IL RISTORANTE Ingresso: 4 €. Conserva cimeli, JESI (An)
Una stella Michelin sulla Maiella abiti, mobili d’epoca, illustrando
la vita del poeta e i luoghi
⓫ Musei Civici di Palazzo
Pianetti, via XV Settembre 10
di Luciana Squadrilli abruzzesi citati nelle sue opere. ☎ 0731/53.83.42; www.turismo
jesi.it e lorenzolottomarche.it
Quella della famiglia Tinari è una bellissima storia di ❼ Museo dell’Ottocento, via Orario: mar.-dom. 10-13 e
accoglienza, grande cucina e capacità di raccontare un D’Annunzio 128 ☎ 085/730.23; 16-19 (estate orario continuato).
territorio, come quello teatino, dove la montagna guarda museodellottocento.eu Orario: Ingresso: 8 €, singolo museo
il mare. Fondata nel 1966 come fiaschetteria da Ginetta 10-13 e 16-19,30, chiuso 5 €. Palazzo Pianetti è un
e Arcangelo, trasformata in elegante ristorante con lo- lun. Ingresso: 10 €. Nell’ex capolavoro: trionfo di stucchi
sede della Banca d’Italia, rococò nella galleria, affreschi
canda (14 camere) da Peppino e Angela, è oggi affidata
espone la collezione di opere al piano nobile, pareti e volte
ai figli Arcangelo (in cucina dopo esperienze in Francia dell’Ottocento italiano e pompeiane al piano alto.
con Michel Bras) e Pascal (in sala e nella cantina, for- francese di Venceslao Di Persio Accoglie la Pinacoteca, con
te di un migliaio di etichette). I passaggi generazionali e Rosanna Pallotta. capolavori di Lotto, il Museo
hanno aggiunto senza togliere: nelle belle sale o nella Archeologico e una ricca Galleria
terrazza panoramica si assaggiano strepitosi salumi e al- SAN BENEDETTO d’Arte Contemporanea.
tri prodotti in arrivo dall’azienda agricola di famiglia, rein- DEL TRONTO (Ap)
❽ Museo del Mare, c/o ⓬ Museo Federico II
terpretazioni di capisaldi della cucina abruzzese come
la pallotta cac’ e ove o la chitarra di patate e fonduta di Mercato Ittico, viale Colombo 94 Stupor Mundi, piazza
☎ 0735/59.21.77; www.museo Federico II 3 ☎ 0731/08.44.70
pecorino di Farindola, ma anche raffinate proposte che
delmaresbt.it Orario: ven.-dom. e 348/775.78.59; www.
vanno da Come un carpaccio (vitello marinato al caffè e 10-13 e 15,30-18,30; estate mar.- federicosecondostupormundi.it
©RIPRODUZIONE RISERVATA
cumino montano) ai Ravioli di burrata allo zafferano de dom. 10-13 e 17-21. Ingresso: Orario: mer.-gio. 10-15, ven.-
L’Aquila e lenticchie di Caprafico. 8 €, singole sezioni 4 €. Un polo dom. 10-20. Ingresso: 7 €.
• Villa Maiella, Guardiagrele (Ch), via Sette Dolori 30 museale dedicato al mare, dalla Animazioni, plastici e installazioni
☎ 0871/80.93.19; www.villamaiella.it Menu degusta- archeologia alla civiltà marinara. multimediali presentano la
zione da 65, 85 e 100 €, alla carta sugli 80 €. biografia, le passioni, i castelli
RECANATI (Mc) e le battaglie dell’imperatore
❾ Casa Leopardi, via Leopardi che stupì il mondo (1194-1250).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Bell’Italia 77
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buone soste DA ISERNIA A JESI Di Roberto Mottadelli
78 Bell’Italia
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la salita DA ISERNIA A JESI Testi e cartina di Albano Marcarini
Panorama Blockhaus
dalla cresta
del Blockhaus,
a 2.000 metri
di quota. Dal Strada provinciale 22 in provincia di Pescara e strada statale 614
Rifugio Bruno della Maielletta in provincia di Chieti.
Pomilio la si Partenza: Roccamorice (524 metri). Si raggiunge da Pescara (a 45 km)
raggiunge lungo
il sentiero P seguendo la statale 5 fino a Scafa e quindi deviando a sinistra per
(“Parco”), misto San Valentino in Abruzzo Citeriore e Roccamorice. Arrivo: Blockhaus
di terra e sassi (1.665 metri). Lunghezza: 13,6 km. Dislivello: 1.141 metri. Pendenza
che si sviluppa media: 8,4%. Pendenza massima: 14%. Dove dormire e mangiare:
fino alla vetta del
Albergo Mamma Rosa, Pretoro, strada statale della Maielletta 35
monte Amaro.
☎ 0871/89.61.43; mammarosa.it
Bell’Italia 79
La monumentale
scenografia di piazza
del Duomo, a Parma,
con la facciata
in arenaria della
cattedrale (XI-XII
secolo), il campanile
gotico e il battistero
a pianta ottagonale.
PIAZZE PADANE
E APPRODI LIGURI
SANTARCANGELO DI ROMAGNA / REGGIO EMILIA
PARMA / GENOVA
TAPPA 11 • TAPPA 12
Bell’Italia 81
TAPPA 11 • TAPPA 12
C
Che Giro d’Italia sarebbe senza di Lei? La Via Emilia,
seppur ostinatamente dritta e piatta, e quindi senza
difficoltà tecniche per i professionisti, reclama ancora
una volta un ruolo da protagonista. Come nelle edizioni
passate, anche nel 2022 la carovana rosa imbocca
la consolare romana, precisamente a Santarcangelo
di Romagna, partenza della tappa 11. La seguirà
per un centinaio di chilometri fino a Bologna, prima
di una digressione nella Bassa Modenese. Il traguardo
di Reggio Emilia arriverà dopo ben 203 chilometri di
gara. La gloriosa strada statale 9 è una delle arterie più
simboliche della Penisola, ma purtroppo le emergenze
architettoniche e la campagna circostante vengono un
po’ oscurate dalla sequenza ininterrotta di case di varie
epoche, capannoni di tutte le fogge e dimensioni, insegne,
supermercati, rotonde e semafori, quasi a formare una
metropoli continua. L’occhio attento non manca però
di scoprire pievi, chiese, antiche osterie, dimore signorili.
E poi ci sono i centri storici che si succedono uno dopo
l’altro a rinfrancare la vista. Come la stessa Santarcangelo,
con il suo profilo segnato dalla torre Civica, dalla rocca
Malatestiana e dal borgo medievale, su una modesta
altura discosta dall’attuale Via Emilia. È quel “colle Giove”
che secondo una diffusa leggenda (o forse storia?) ha
dato il nome al Sangiovese, suscitando una disputa tra
Romagna e Toscana sulla paternità di quest’uva rossa.
82 Bell’Italia
In questa foto:
decorazioni murali
dello scenografo
Gino Pellegrini
(1941-2014) nella
piazzetta Betlemme
a San Giovanni
in Persiceto. Sopra:
la passeggiata di
piazza dei Martiri
a Carpi, con la
basilica di Santa
Maria Assunta sullo
sfondo e, sulla
destra, il palazzo
dei Pio. Pagina
precedente, dall’alto:
stagionatura dei
culatelli; l’interno
della parrocchiale di
Crevalcore.
TAPPA 11 • TAPPA 12
nel cuore di una campagna dedita sia alle grandi si disputa proprio di fronte alla sede dello stabilimento.
coltivazioni industriali sia all’ortofrutticoltura di pregio In quell’anno la Salvarani è Campione d’Italia; nel 1967,
(Pera Igp dell’Emilia, meloni, cocomeri). La pianura quando Gimondi vince il suo primo Giro, è Campione
è piatta, le colline all’orizzonte sud sono sparite e gli del Mondo. Altre vittorie, comprese quelle memorabili
orizzonti sono ora più ampi; vi sono anche aree umide allo sprint di Marino Basso, si susseguiranno fino al
da rinaturalizzazioni, come l’Oasi La Bora, presso 1972, anno in cui l’azienda si ritirerà dal ciclismo. A.M.
84 Bell’Italia
In questa foto: la sala del
Teatro Regio di Parma,
con quattro ordini
di palchi e il loggione.
Il soffitto (1828),
affrescato da Giovanni
Battista Borghesi,
mostra figure di poeti
e drammaturghi attorno
all’astrolampo, grande
lampadario in bronzo
forgiato a Parigi. Sopra:
piazza Prampolini
a Reggio Emilia, con
il palazzo del Monte
sormontato dalla torre
Civica e il duomo,
di impianto romanico.
TAPPA 11 • TAPPA 12
86 Bell’Italia
Pagina precedente,
dall’alto: in sella lungo
la Ciclovia del Sole;
coltivazioni di pere nel
Modenese; l’accesso al
castello di Compiano.
In questa foto: scorcio
di Genova, città d’arrivo
della tappa 12. Sotto:
Il Bigo, attrazione del
Porto Antico progettata
da Renzo Piano.
TAPPA 11 • TAPPA 12
88 Bell’Italia
Dentro lo Strolghino Terre Ducali c’è molto più di quello che vedi e lo trovi
nell’unicità del suo gusto. Lo assapori al meglio in compagnia, fetta dopo fetta
è lo Strolghino, quello originale, unico ogni volta che vuoi.
PARMA
SAN GIOVANNI km 0
IN PERSICETO VALICO DI PASSO DEL
TRENSASCO BOCCO
REGGIO EMILIA
LA COLLETTA
3
3
3
TOSCANELLA BORGO VAL
DI DOZZA DI TARO
km 0 FERRADA
GENOVA
SANTARCANGELO
DI ROMAGNA
e grandi basiliche
❶ Le Grotte, sede Iat di via industriale, con un’architettura
Battisti 5 ☎ 0541/62.42.70; d’effetto che ospita mostre
www.santarcangelodiromagna. e attività di formazione, ricerca,
info Orario: 6 visite guidate trasferimento tecnologico,
al giorno a partire dalle 10. incubazione e promozione delle
Ingresso: 7 €, con ingresso a una scienze e delle arti. Visitabile
grotta pubblica e a una privata. nelle aree interne comuni.
Il percorso delle tappe Documentate dalla fine del
Quattrocento, le cavità ipogee di ❹ Basilica di San Petronio,
Santarcangelo formano una sorta piazza Maggiore ☎ 051/23.14.15;
La tappa 11 (203 chilometri) della Cisa, che si lascia dopo di labirinto: 166 grotte censite, basilicadisanpetronio.org
da Santarcangelo di Romagna Fornovo per immettersi nella più 300 fosse granarie e svariate Orario: basilica 8,30-13 e 15-18;
si snoda per i primi 100 provinciale 308 e ritrovarsi cisterne, per 2.320 metri totali. cappella dei Magi 9,30-13 e
chilometri sul tracciato della sulla statale 523 per Borgo 15-18 (ingresso: 5 €); terrazza
statale 9 Via Emilia, salvo Val di Taro. Al bivio di Bertorella, FORLÌ panoramica (da piazza Galvani,
alcuni tratti su circonvallazioni. si prende la provinciale 4 ❷ Abbazia di San Mercuriale, ingresso: 5 €) sab.-dom. 10-13
Dalla periferia ovest verso Bedonia e poi la 359r piazza Saffi 17 ☎ 0543/256.53. e 15-17,30. Al centro della facciata
di Bologna si imbocca la per il passo del Bocco. Scesi Orario: 7,30-19. Svetta altissimo incompiuta cattura lo sguardo
provinciale 568 Persicetana a Borgonovo Ligure si imbocca il campanile romanico della la porta Magna, opera di Jacopo
in direzione San Giovanni la provinciale 586 verso chiesa abbaziale (XII secolo), della Quercia. All’interno, il Gotico
in Persiceto e Crevalcore, Carasco, dove si passa sulla simbolo della città, nella delle origini si impone sui molti
dove varcato il Panaro si statale 225 che risale la val centrale piazza Saffi. Sul portale interventi successivi.
entra in provincia di Modena. Fontanabuona. Si transita da spicca il magnifico altorilievo
Si procede verso ovest in Calvari e Cicagna per poi salire dell’Adorazione dei Magi (XIII CREVALCORE (Bo)
direzione Cavezzo e poi a sud da Ferriere verso La Colletta secolo); all’interno, una pala di ❺ Chiesa di San Silvestro Papa,
per raggiungere Carpi sulla e scendere sulla statale 45 Marco Palmezzano (1459-1539). via Cavour 71 ☎ 051/98.11.14.
provinciale 468r. Dopo a San Gottardo. Altra salita Orario: 8-12 e 15-19. L’attuale
un tratto della statale 468 che al valico di Trensasco, con BOLOGNA edificio, neoromanico, è del
porta a Correggio, il percorso discesa a Piccarello. Poi ❸ Opificio Golinelli, via Nanni 1921-28, ma la prima cappella
punta verso La Villa ed ci si immette sulla provinciale Costa 14 ☎ 051/092.32.00; risale al XIII secolo. Si ammirano
entra a Reggio Emilia da est, 2 per giungere a Rivarolo e www.fondazionegolinelli.it all’interno un lacerto di affresco
percorrendo la statale 9. avvicinarsi a Genova: superato Orario: lun.-ven. 9-17,30. Ingresso: trecentesco con l’Incoronazione
La tappa 12 (202 chilometri) il ponte San Giorgio, l’arrivo variabile a seconda delle attività della Vergine, forse di Simone
esce da Parma sulla statale 62 in città è in via XX Settembre. ospitate. Inaugurato nel 2015, dei Crocifissi, e un crocifisso
è una delle novità della Bologna ligneo del XV-XVI secolo.
90 Bell’Italia
16-19,30. È un compendio
I consigli di di arte emiliana del Seicento,
con opere di Ludovico
Carracci, di Alessandro Tiarini
e del Guercino.
PARMA
IL VINO ➒ Battistero di San Giovanni,
Un omaggio al Sangiovese piazza Duomo ☎ 0521/20.86.99;
di Pier Bergonzi piazzaduomoparma.com
Orario: 10-18. Ingresso: 12 €
(con Museo Diocesano, dove
Se vi capitasse di visitare la cantina Enio Ottaviani, si rilasciano i permessi di visita).
a San Clemente, sulle colline di Rimini, scoprireste Eretto tra il 1196 e il 1270
quanto è affascinante e “vero” il mondo della passio- su progetto di Benedetto
ne per il vino della Romagna. Davide, Milena, Marco e Antelami, segna il passaggio
Massimo, i nipoti di Enio Ottaviani, guidano la cantina dal Romanico al primo Gotico.
fondata dal nonno ben settant’anni fa con passione e
competenza rare. Si occupano del recupero e del rilan- FORNOVO (Pr)
❿ Pieve di Santa Maria
cio di vitigni autoctoni e puntano, per scelta di campo,
Il palazzo dei Pio a Carpi, in Assunta, piazza IV Novembre
più sulla qualità che sulla quantità. In questa occasione piazza dei Martiri; in primo piano, ☎ 0525/22.18. Orario: 8-12 e
vogliamo suggerirvi il Dado, come viene chiamato in la cilindrica torre dell’Uccelliera 15-19. Importante testimonianza
famiglia e dagli amici Davide, il winemaker della Enio e, alle spalle, la torre merlata di del Romanico nella valle
Ottaviani. È un omaggio alla grande tradizione roma- Passerino Bonacolsi. del Taro, lungo quello che
gnola del Sangiovese. Di un bel color rubino intenso e fu un frequentato percorso
luminoso, il Dado ha profumi di melograno e lampone, di pellegrinaggio verso Roma.
con una nota iodata. Al gusto è fresco ed All’interno, sull’altare, la lastra
elegante, con tannini sapidi e un bel ritor- a bassorilievo con le Storie
no di frutta rossa e violetta. Spettacolare la di Santa Margherita proviene
CARPI (Mo) dall’ambone duecentesco.
bevibilità, e variegati gli abbinamenti: riga- ❻ Palazzo dei Pio, piazza dei
toni all’amatriciana con guanciale di Mora Martiri 68 ☎ 059/64.99.55; GENOVA
Romagnola, anguilla arrosto, pollo con i pe- www.palazzodeipio.it Orario: ⓫ Cimitero Monumentale
peroni e costolina di castrato a scottadito. mar.-ven. 10-13, sab.-dom. 10-18, di Staglieno, piazzale Resasco
• Dado Sangiovese di Romagna Doc, chiuso lun. Ingresso: 8 €. ☎ 010/557.64.00; www.
Cantina Enio Ottaviani, San Clemente (Rn), Il “castello” di Carpi, che fu staglieno.comune.genova.it
località Sant’Andrea in Casale, via Pian di residenza della dinastia dei Pio Orario: 7,30-17; ingresso
Vaglia 17 ☎ 0541/95.26.08; www.enio dal XIV al XVI secolo, si allunga consentito fino a mezz’ora
ottaviani.it Prezzo: 45 €. per 160 metri sulla grandiosa prima della chiusura.
piazza dei Martiri. Accoglie tre Il grande cimitero genovese,
musei: del Palazzo (con affreschi aperto nel 1851, ospita
IL RISTORANTE
di fine XV-inizio XVI secolo), un’eccezionale rassegna
Classici emiliani e nuovi orizzonti della Città e il Museo- di monumenti funerari di stili
di Maurizio Bertera Monumento al Deportato. diversi, dal Neoclassicismo
fino al Liberty. Tante le sculture
Manifesto della trattoria contemporanea, curata in ogni CORREGGIO (Re) d’autore da scoprire sotto
❼ Palazzo dei Principi- i porticati del Quadrilatero
aspetto e guidata da un trio espertissimo di soci: lo chef
Museo “Il Correggio”, e nella natura all’inglese
Gianpietro Stancari, il responsabile di sala Mattia Ser- piazza Cavour 7 ☎ 0522/69.18.06 del Boschetto Irregolare.
venti, il patron e cantiniere Giancarlo Tavani. La perfezio- e 0522/69.32.96; www.
ne dei classici – le paste ripiene, a partire dai più famosi museoilcorreggio.org Orario: mar. ⓬ Parco Urbano delle Mura
tortelli alle erbette in Italia; il piccione; il clamoroso ge- e gio. 10,30-12,30 e 16-18,30 (su e dei Forti ☎ 010/557.29.03
lato mantecato al momento – rischia di far passare in prenotazione), sab. 16-19, dom. (Iat). Orario: partenza escursioni
secondo piano una cucina che convince pure se cambia 10-12,30 e 16-19. È il palazzo guidate (4 ore) alle 10 dall’ufficio
l’orizzonte. Vedi i piatti a base di baccalà o di foie gras, le dei Da Correggio, con il salone Iat (via Garibaldi 12r). Prezzo:
pappardelle con grandi ragù o la selvaggina. Basterebbe degli Arazzi, quello del Camino 14 €, più 1,50 € a tratta per la
e lo scenografico salone delle funicolare del Righi. Dalla collina
un piatto di grandi salumi del territorio con la torta frit-
Capriate. È sede delle istituzioni del Righi, che si raggiunge in
ta per essere felici. La grande cantina, dal Lambrusco cittadine, con il Museo “Il funicolare, il percorso segue
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del piccolo produttore a un raro Champagne (sempre a Correggio” al piano nobile. l’antico sentiero che costeggia le
prezzi corretti), conferma la bontà della visione. mura seicentesche fino al forte
• Ristorante Trattoria Ai Due Platani, Coloreto (Pr), REGGIO EMILIA Sperone, per poi proseguire
strada Budellungo 104a ☎ 0521/64.56.26; www. ❽ Basilica della Madonna al forte Puin lungo il sentiero
aidueplatani.com Conto medio 40 €. della Ghiara, corso Garibaldi 44 delle Farfalle e toccare infine
☎ 0522/43.97.07; www. il forte Castellaccio, ormai quasi
basilicaghiara.it Orario: 7,15-12 e alla periferia di Genova.
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Bell’Italia 91
buone soste DA SANTARCANGELO DI ROMAGNA A GENOVA Di Fabio Bottonelli
SANTARCANGELO Erica Galbucci: ospitalità di livello gelateria che si fa apprezzare COMPIANO (Pr)
DI ROMAGNA (Rn) e ristorazione gourmet in una per le varianti dei gusti classici, Trattoria Da Mussi, località
La Sangiovesa, piazza Beato villa eclettico-Liberty anni Trenta. cui si aggiungono al momento Caboara 113 ☎ 0525/82.48.02;
Simone Balacchi 14 ☎ 0541/ Ai fornelli c’è Ivan Milani. Tra i guarniture fresche. Da provare www.trattoria-da-mussi.
62.07.10; www.sangiovesa.it piatti, tortello di salame di Mora il gelato nella “cestina” di cialda eatbu.com Classica trattoria
Tra le antiche pietre del borgo, Romagnola in brodo di anguilla (diversa dal cono), contenitore di montagna, con terrazza
più che un ristorante tipico è un affumicata. Pernottamento da edibile che a Bologna è un must. panoramica dove gustare piatti
contenitore di arte e poesia e una 142 €; menu degustazione 65 €. tipici proposti solitamente con la
“bottega” dei migliori prodotti SAN GIOVANNI formula del menu fisso. Le ricette
locali. Un libro a cura di Giorgio CASTEL SAN PIETRO (Bo) IN PERSICETO (Bo) variano: in stagione è un trionfo
Melandri e Manlio Maggioli Babbel, via Cavour 37 ☎ 051/ Azienda Agricola Malaguti, di tartufi e funghi. Conto 35 €.
(fondatore e ispiratore insieme 94.39.94; www.uinauino.it In località San Matteo della Decima,
a Tonino Guerra) ha appena un contesto dominato dalla via Molinazzo 16 ☎ 051/ Il Cielo di Strela, strada
celebrato i 30 anni dalla nascita ristorazione tradizionale, fra 682.51.75; www.aziendaagricola Costalta 62, località Strela
di questa “istituzione”, depositaria Romagna ed Emilia ci si imbatte malaguti.it Vendita diretta di frutta ☎ 348/288.51.59; www.
dell’identità romagnola. Menu in un nuovo concetto: Babbel e verdura, soprattutto meloni e ilcielodistrela.it Agriturismo
degustazione 40 €. propone a rotazione prodotti cocomeri, tipici di questa zona. innovativo, con alle spalle una
e ricette del mondo, dall’Asia solida azienda bio, fra prati e
CESENA all’America Latina. Conto 45 €. CREVALCORE (Bo) boschi a monte di Compiano:
Villa Monty Banks, via di Bottega Aleotti, via Paltrinieri 62 Mario Marini serve piatti a base
Sorrivoli 601 ☎ 0547/40.58.21; BOLOGNA ☎ 051/98.16.51; www.ristorante di prodotti propri o di aziende di
www.villamontybanks.it Resort Cremeria Funivia, via Porrettana bottegaaleotti.it Osteria-trattoria montagna. Doppia con colazione
agricolo di lusso aperto da 158d ☎ 051/614.50.62; www. in chiave moderna. Demis Aleotti da 90 €; conto sui 35 €.
poco sulle colline cesenati dai cremeriafunivia.com Ai piedi del interpreta la tradizione emiliana,
coniugi Michele Manuzzi ed colle della Guardia, frequentata ma a volte si lancia in piatti più GENOVA
arditi. Ed è specialista della Hotel Genova Liberty
pasticceria: ottimi i bomboloni alla via XX Settembre 23
crema. Conto 45 €. ☎ 010/099.56.05;
La barretta del nonno www.hotelgenovaliberty.it
REGGIO EMILIA Completamente rinnovato, si
Spigolo, piazza Casotti 2a trova in posizione centralissima,
☎ 327/669.04.50. Tigelle, sulla via dello shopping. Le 12
erbazzone, gnocco fritto, camere e la sala della colazione
crostoni, salumi straordinari e hanno soffitti affrescati
tortelli, in una formula fra trattoria in stile Liberty. Doppia
e locale da asporto. Conto 20 €. con colazione da 70 €.
COLLECCHIO (Pr) Trattoria detta del
Caseificio Montecoppe, località Bruxaboschi, via Francesco
Ferlaro, via Montecoppe (sotto) Mignone 8 ☎ 010/345.03.02;
19/4 ☎ 0521/80.59.42; www. www.bruxaboschi.com
montecoppe.it Caseificio di Attiva dal 1862 nel quartiere
taglio turistico-didattico, con una di San Desiderio, la trattoria offre
produzione seguita dalla terra interessanti selezioni di materie
alla tavola. La struttura è stata prime di qualità anche
L’irresistibile farinata ligure al naturale progettata nel 2016 dall’architetto non genovesi, dalla toma
Guido Canali con accorgimenti al tartufo. Lo chef Matteo
Non è facile trovare è trovarla calda, appena
che favoriscono la fruibilità, Losio si esprime al meglio
i “farinotti” autentici sfornata (magari da un come la passerella mobile che nei piatti dell’entroterra e a base
di una volta, ma nascosti forno a legna), proposta attraversa gli edifici sopra le sale di funghi. Da non perdere
fra rosticcerie e negozi al taglio. Da preferire di produzione. Spaccio e visite su i taglierini con sugo di lepre,
di alimentari, panifici “al naturale”, anche se prenotazione (ore 9-12) a 25 €. la cima di agnello e il coniglio
e pizzerie o più trendy impazzano varianti con alla ligure. Conto 55 €.
banchetti di street food, verdure, lardo e formaggi. OZZANO TARO (Pr)
in Liguria gli artigiani È soggettivo il gusto Monte delle Vigne, strada Voltalacarta, via Assarotti
che sanno produrre una sulla consistenza e sulla Monticello 22 ☎ 0521/30.97.04; 60r ☎ 010/ 831.20.46.
www.montedellevigne.it Cantina A un centinaio di metri da piazza
buona farinata (sopra) croccantezza. Ci sono
tra le più titolate della regione, in Corvetto, è uno dei posti migliori
non mancano proprio! farinotti famosi a Genova una sorta di anfiteatro vitato nella per assaggiare il cappon magro,
Ingredienti semplici e e a Chiavari, in esercizi denominazione Colli di Parma. alfiere della cucina ligure
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nessun segreto, se non affollati dove spesso Nel punto vendita, da provare a base di pesce e verdure.
la mano e la qualità della il prodotto si esaurisce. la Malvasia Callas e il rosso Da provare anche la crema
materia prima: farina Altri invece, fuori dai Nabucco a base di Barbera e una di patate con i ciuffi di calamaro
di ceci, olio extravergine, circuiti, hanno pochi tavoli piccola percentuale di Merlot. Nel croccante e i diversi risotti.
sale, acqua. L’ideale o vendono solo al banco. casale adibito a wine resort si Il nome del locale si ispira
possono affittare 4 camere. Visita a una canzone del 1978 di
con degustazione da 15 €. Fabrizio De André. Conto 40 €.
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92 Bell’Italia
easybike DA SANTARCANGELO A GENOVA Testi e cartina di Albano Marcarini
Pedalata genovese
da levante a ponente
Genova ha due “dorsali” ciclabili che fanno capo alla centrale
piazza De Ferrari: una proviene da Boccadasse, a levante, l’altra da
Sampierdarena, a ponente. L’itinerario parte dalla stazione di
Piazza Principe e percorre l’ultima parte del tracciato ciclabile
occidentale, verso piazza De Ferrari; poi prosegue lungo tutto
quello orientale attraverso il centro storico, in direzione Boccadasse.
Dalla stazione si percorre via Doria per portarsi al cospetto dell’area
portuale, incontrando la striscia colorata di rosso della pista ciclabile.
Passando sotto il viadotto della Sopraelevata si devia subito su via
Boccanegra, avvicinando il bacino della Darsena e quindi le strutture
del porto antico e dell’Acquario. Un filare di palme annuncia l’isola
pedonale di piazza Caricamento e il sontuoso palazzo San Giorgio.
Bell’Italia 93
RIVAROLO CANAVESE / COGNE SANTENA / TORINO
SANREMO / CUNEO
DA SANREMO A COGNE
ROTTA VERSO
LE ALPI
Tre tappe risalgono l’estremo Ovest della Penisola dalla Riviera di Ponente
fino ai piedi del Gran Paradiso, toccando Cuneo, Torino e il Canavese
Testi ETTORE PETTINAROLI
94 Bell’Italia
In questa foto:
il castello
di Saint-Pierre,
eretto nel XII
secolo e poi
modificato a
fine Ottocento.
Nella pagina
precedente:
barche nel porto
di Sanremo,
con il colle
della Madonna
della Costa
sullo sfondo.
TAPPA 13 • TAPPA 14 • TAPPA 15
S
Si scrive Sanremo, ma i ciclisti di tutto il mondo tredicesima tappa, celebrando così uno dei luoghi
leggono “mito”. Termina qui la “Classicissima simbolo del ciclismo. Prima di mettersi in sella si rende
di primavera”, la classica monumento più difficile omaggio alla capitale della Riviera dei Fiori visitando
da pronosticare, che nella sua lunga e gloriosa storia il Floriseum, il museo del fiore e della floricultura
ha visto trionfare i più grandi campioni di ogni epoca. allestito a villa Ormond, a sua volta circondata da un
Nel marzo scorso sotto lo striscione d’arrivo di via coloratissimo parco. Poco dopo la partenza i “girini”
Roma ha alzato le braccia lo sloveno Matej Mohorič entrano nel mondo dei sapori del Ponente ligure.
dopo una picchiata “a tomba aperta”, come si dice Il carciofo violetto di Perinaldo è una prelibatezza
in gergo, giù dal Poggio. Non era il favorito numero per intenditori, mentre le olive Taggiasche sono
uno, ma nessuno dei big in gara è stato in grado ben conosciute e si pedala a lungo accanto a estesi
di rimanere sulla sua ruota. Il Giro di quest’anno uliveti. Il mare fa compagnia al gruppo fino a Imperia,
omaggia proprio Sanremo come sede di partenza della quindi una secca svolta a sinistra introduce nella valle
96 Bell’Italia
Nella pagina
precedente,
da sinistra:
la collegiata
di San Giovanni
a Imperia;
i carciofi di
Perinaldo; il forte
Centrale sul
colle di Nava.
In questa foto:
il santuario
di Vicoforte.
A destra: portici
a Pieve di Teco;
un drago
affrescato nella
chiesa di San
Fiorenzo, a
Bastia Mondovì.
Arroscia. Sono ancora gli ulivi che accompagnano distillati ed essenze più che mai a chilometro zero.
il gruppo nella prima parte, poi tocca ai vigneti. Sul colle, o nelle immediate vicinanze, sorgono ben
Prima quelli del Pigato poi, nella zona di Pornassio, cinque fortezze fatte costruire dai Savoia nel XIX
sono i filari dai quali nasce l’Ormeasco a prendere il secolo per presidiare il valico: possono essere meta
sopravvento. La strada continua a salire, più ripida, di brevi escursioni, perfette per sgranchirsi le gambe
fino ai 936 metri del passaggio sul colle di Nava. prima di entrare in terra piemontese.
La discesa è dolce. Si costeggia il corso del Tanaro
LUNGO IL TANARO E FINO A CUNEO attraversando Ormea, Garessio, Bagnasco e Ceva
I famosi campi di lavanda in maggio non mostrano prima di raggiungere Vicoforte e trovarsi al cospetto
ancora il loro volto più fotogenico, ma è piacevole del santuario Regina Montis Regalis, simbolo del
lasciarsi sorprendere da questa piccola Provenza Barocco piemontese, sovrastato da una delle cupole
ligure e fare visita ai negozietti che vendono profumi, ellittiche più grandi del mondo. A soli cento metri
Bell’Italia 97
dal complesso religioso si trova lo sfizioso Museo del Belvedere. Cuneo, la meta di giornata, ormai è vicina.
Cioccolato che, oltre a soddisfare tutte le curiosità I corridori saranno già lanciatissimi per preparare la
sulla produzione di tavolette e cioccolatini, invita volata finale, complici le strade ampie e il tracciato
a un ristoro ad alta concentrazione di calorie. Ancora pianeggiante, circondato da campi coltivati. La città,
pochi chilometri e si entra a Mondovì, dove si visita alla confluenza di Stura di Demonte e Gesso, mostra
la città alta con la bella piazza Maggiore, dal classico la caratteristica forma a triangolo isoscele, con
assetto medievale, su cui spicca però la barocca chiesa la base che guarda le Alpi Marittime e il vertice rivolto
di San Francesco Saverio, uno dei simboli monregalesi, verso la pianura. Il centro storico, organizzato intorno
decorata da Andrea Pozzo. Sulla stessa piazza si alla scenografica e panoramica piazza Galimberti,
affaccia il Museo della Ceramica, mentre per avere nell’impianto a scacchiera svela il suo passato di
un grandioso sguardo d’insieme sulla città si può cittadella militare, nata in funzione antifrancese.
salire sulla torre Civica che svetta sopra i Giardini del Gli squisiti cuneesi al rum non sono inseriti in nessuna
98 Bell’Italia
TAPPA 13 • TAPPA 14 • TAPPA 15
In questa foto:
scorcio di Chieri
al crepuscolo,
con la cupola di
San Bernardino.
Nella pagina
precedente,
dall’alto: crema
di nocciole e
miele prodotta
a Chieri;
l’affresco della
Gerusalemme
celeste (1472)
nella chiesa di
San Fiorenzo a
Bastia Mondovì.
dieta dello sportivo, ma rinunciarvi è davvero difficile. però è catturato dalle sontuose dimore storiche
Più adatto è certamente il prosciutto crudo di Cuneo, della zona. A Santena sorge l’imponente Complesso
a marchio Dop, piuttosto dolce e prodotto per legge Cavouriano che unisce il castello, la tomba di Cavour
solo con carni della zona. e il Memoriale, immersi in un vasto parco. Una visita
da effettuare con calma, per godersi al meglio gli
A CASA DEL CONTE DI CAVOUR imponenti saloni affrescati con scene di caccia ma
Il mattino seguente la ripartenza è da Santena, terra anche per non sciupare energie che torneranno utili
di asparagi e ciliegie che vengono raccolte proprio nelle prossime ore. Il menu della tappa, breve ma assai
nel periodo del passaggio del Giro. La giornata si movimentata, è davvero avaro di pianura, e prevede
sviluppa in gran parte nel Distretto del Cibo del ben cinque Gran premi della montagna. Si pedala in
Chierese e del Carmagnolese, quindi le tentazioni per relativo relax solo fino a Chieri, dove bisognerebbe
assaggi di qualità sono dietro a ogni curva. L’occhio sostare a lungo: il duomo di Santa Maria della Scala,
Bell’Italia 99
gotico, colpisce per imponenza e rigore delle linee, ampio e movimentato anello nel verde che attraversa
ma c’è anche da vedere il Museo del Tessile con Sciolze e Gassino Torinese prima di tornare a Chieri.
la sua collezione di oltre tremila pezzi che raccontano La pianura è sempre una chimera, ma prima di entrare
la storia di uno dei motori produttivi locali, dal nel circuito finale, che i corridori dovranno percorrere
Medioevo fino all’Ottocento. Nella frazione di Pessione, due volte, ci concediamo una breve deviazione a
Casa Martini propone un viaggio ad alta gradazione Moncalieri per ammirare il castello Reale, una delle
nello stabilimento (con annesso Museo di Storia più antiche e grandiose residenze sabaude, non a
dell’Enologia) dove da 150 anni nasce il più conosciuto caso Patrimonio Unesco. Ora si sale verso Superga,
vermut italiano. Da queste parti, in onore del Giro superando l’arcigno Bric del Duca: la basilica tanto cara
si alzano i calici anche con il rinomato vino Freisa, ai torinesi è lì in vista, merita una sosta per il suo valore
accompagnato dai grissini rubatà. artistico e soprattutto sentimentale. I ciclisti conoscono
Ci si inoltra tra le colline del Torinese compiendo un benissimo queste ripide stradine, che in tempi recenti
100 Bell’Italia
TAPPA 13 • TAPPA 14 • TAPPA 15
In questa foto:
il forte e il
ponte sulla
Dora a Bard.
Nella pagina
precedente,
da sinistra:
la basilica di
Superga; aglio
di Vessalico in
valle Arroscia;
la settecentesca
cappella Reale
del castello
di Moncalieri.
sono state più volte teatro dell’arrivo della Milano- Ai piedi del monumento sono state collocate pietre
Torino. Ancora all’insù verso il colle della Maddalena, provenienti dalle strade sulle quali Coppi portò a
altra ascesa ben nota ai cicloamatori, non solo locali. termine alcune delle sue imprese più memorabili:
Poi si scende a Torino, dove finalmente si prende fiato i passi dello Stelvio e dell’Izoard come pure il pavé
percorrendo i lunghi viali cittadini. Prima di giungere della Parigi-Roubaix. Difficile sottrarsi al rito del selfie.
sulla linea del traguardo il gruppo passa accanto al Banale, forse, ma piacevolmente inevitabile.
monumento dedicato a Fausto Coppi. Si trova lungo
corso Casale, in un giardino sulla riva del Po, poco IL CENTENARIO DEL GRAN PARADISO
distante dal motovelodromo intitolato proprio a Coppi. Finalmente le Alpi. La prima tappa alpina del Giro 2022
Inaugurato nel 2002, è una spirale di bronzo alta 11 arriva a Cogne, nel Parco Nazionale Gran Paradiso che
metri che sale verso il cielo girando intorno a una festeggia i 100 anni dalla sua istituzione. Ma prima di
montagna, sulla cui vetta trionfa il Campionissimo. giungere nel regno degli stambecchi occorre spingere
Bell’Italia 101
sui pedali per 177 chilometri, affrontando salite amalgamate con lardo suino, spezie e grani di pepe;
non di poco conto. Da Rivarolo Canavese si punta l’altro è un delicato fagiolo bianco, Presidio Slow Food,
decisamente verso nord, senza però rinunciare alla che le famiglie della zona tradizionalmente cucinano
visita di Castellamonte, una delle capitali italiane in pignatte di ceramica fatte a Castellamonte.
della ceramica. Alla perizia degli artigiani del luogo A Quincinetto si saluta il Piemonte per la Valle d’Aosta,
è dedicato un notevole Museo della Ceramica, mentre che si presenta subito con alcuni dei suoi monumenti
il castello, dall’aspetto medievale, narra i fasti di più noti: il ponte romano a Pont-Saint-Martin e il forte
un passato non lontanissimo, frutto di rifacimenti di Bard. Il poderoso complesso difensivo che chiude e
neogotici. Qui il visitatore attento ai sapori tradizionali protegge la valle della Dora Baltea oggi è una rinomata
non si lascia scappare il salame di turgia e la piattella sede museale e ospita frequenti mostre temporanee
canavesana di Cortereggio. Il primo è ancora oggi di grande rilievo storico e artistico. Ai suoi piedi si
realizzato con le carni di vacche a “fine carriera”, distende il borgo, con i suggestivi vicoli sormontati da
102 Bell’Italia
TAPPA 13 • TAPPA 14 • TAPPA 15
In questa foto:
Cogne e i prati
di Sant’Orso,
ai piedi del
Gran Paradiso.
Nella pagina
precedente,
dall’alto:
la mocetta
valdostana;
il castello di
Verrès, dalla
mole compatta.
archi in pietra e ben 25 case dichiarate monumento della famiglia Vallaise. Dove il suolo lo consente,
nazionale, tra cui spiccano casa Nicole, casa Challand i pendii del versante della vallata esposto al sole
e casa Valperga. Una fontana cinquecentesca sono ricoperti di vigneti. Il Giro li osserva dal basso
è affiancata da una singolare colonna in pietra alta senza, per ora, prendere quota. I corridori si limitano
170 centimetri sulla cui sommità è scolpita una testa a collezionare immagini storiche: il monoblocco
umana denominata “Mascherone”. Poi è la volta del castello di Verrès, le architetture in stile Liberty
di Arnad, culla di uno squisito lardo a marchio Dop: di Saint-Vincent, i manieri di Ussel e Fénis. Pedalando
il paese testimonia il suo passato di grande importanza sulla destra orografica della Dora Baltea si arriva alla
strategica ed economica con l’elegante castello Vallaise, periferia di Aosta, dove inizia la prima vera ascesa di
oggi di proprietà regionale e al momento oggetto giornata, che conduce verso Pila. L’aria si fa sottile
di restauro, e le dimore della frazione Ville, dove nel e la salita lascia il segno, anche se la successiva picchiata,
Medioevo vivevano i notabili e i funzionari al servizio di nuovo verso Aosta, permette di recuperare, magari
Bell’Italia 103
ACCADDE QUI:
LA STORIA DEL GIRO
La tappa più dura di sempre
«Eroismo titanico di campioni», commentò il giorno succes-
sivo La Gazzetta dello Sport (sopra). Ma il più eroe di tutti fu
sicuramente Angelo Gremo, che alle ore 17, 24 minuti e 55
secondi si presentò solo e incredulo al traguardo della prima
tappa del Giro 1914. Un tale Marangoni, ultimo dei 37 non ritira-
tisi (su 81 partiti), giunse a Cuneo dopo la mezzanotte, senza più
nessuno ad attenderlo. Dovette bussare alle porte degli alber-
ghi per scovare qualcuno che ne certificasse l’arrivo. Il Giro di
quell’anno fu, a detta di molti, il più massacrante mai disputato.
Si cominciò proprio con la Milano-Cuneo. Le due città distano
circa 230 chilometri, sarebbe già un bell’andare, ma gli orga-
nizzatori vogliono un Giro all’altezza del Tour. E la prendono alla
larga, inventandosi di scalare il Sestriere, a 2.000 metri. In to-
tale 420 chilometri. La tappa inizia di notte, sotto una pioggia
torrenziale. Prima di Biella, dei buontemponi seminano sulla
strada migliaia di punte ferrate. È un’ecatombe. C’è chi con-
ta venti chiodi in una gomma. A Torino si passa che è ancora Le cascate di
notte. A Susa si trova il tempo per un’immersione in tinozze Lillaz, frazione
di Cogne.
d’acqua bollente. Al Sestriere la pioggia diventa nevischio: la
Formate dal
crosta di fango che copre gli atleti impedisce di riconoscerli. La torrente Urtier,
giuria registra alle 12 e 57 (a 13 ore dalla partenza) il passaggio si sviluppano
©RIPRODUZIONE RISERVATA
sgranocchiando qualche fetta di mocetta, antico salume riapertura. Lo ammiriamo sulla sinistra del tornante
magro, considerato adatto per gli sport di lunga lena. che segna l’inizio della salita finale per la valle di Cogne.
La battaglia si accenderà forse sulla successiva ascesa, Lunga ma dalle pendenze moderate, sarà affrontata
sul versante opposto della valle, che porta ai 1.582 metri “a tutta”: la posta in gioco è alta e nessuno tra i big
di Verrogne. Solo pochi tra i corridori avranno il tempo intenderà rinunciarvi. È una terra di selvaggia bellezza
di ammirare il panorama sulla Grivola, il monte Emilius che offre, quasi al traguardo, la grande distesa verde dei
e il gruppo del Gran Paradiso in tutta la sua bellezza: prati di Sant’Orso, intorno alla quale si sviluppa Cogne.
per oggi lo spettacolo è riservato ai tifosi. Gli stambecchi, simbolo del parco, osserveranno
Al termine della successiva discesa sono ancora dall’alto, senza mischiarsi ai festosi sostenitori del Giro.
i castelli a catturare l’attenzione: scorrono ora Ma già il mattino dopo torneranno a essere i padroni
quelli di Sarre, Sarriod de La Tour a Saint-Pierre di uno degli angoli più protetti delle Alpi. !
e Aymavilles, quest’ultimo in via di definitiva ©RIPRODUZIONE RISERVATA
104 Bell’Italia
da visitare DA SANREMO A COGNE Di Ettore Pettinaroli
MONUMENTO
FAUSTO COPPI CIRCUITO
CUNEO SAN MICHELE /CIRCUIT
2 giri/lap
DI MONDOVÌ km 76,2 36,4 km
2 3 IL PILONETTO
SUPERGA
TORINO (Bric del Duca)
PARCO DEL
NOBILE
COLLE DELLA km 142,5
MADDALENA 2
COLLE DI NAVA 3
PIEVE DI TECO
km 0
SANREMO
SANTENA
km 0
106 Bell’Italia
Tappa 15: Rivarolo Canavese-Cogne tipo di visita. Oltre 150 anni Ingresso: 7 €. È una delle più
di vita e storia della celebre sontuose residenze reali alle
azienda in un percorso porte di Torino. Il percorso di
VERROGNE
immersivo che porta visita consente di ammirare gli
POLLEIN
a conoscere le diverse fasi appartamenti delle principesse
1
di produzione, i metodi di Maria Letizia e Maria Clotilde, la
selezione delle materie prime, cappella Reale e l’appartamento
l’accurata miscelazione, fino al di Vittorio Emanuele II.
1
Bell’Italia 107
da visitare DA SANREMO A COGNE
I consigli di
IL VINO
Gaja, l’eccellenza del Barbaresco
di Pier Bergonzi
le etichette di molti produttori valdostani con qualche castelli Orario: 9-19. Ingresso: Ingresso: 3 € (prenotazione
validissima escursione fuori regione. 7 € (prenotazione online: ticket. online: ticket.midaticket.it).
• La Brasserie du Bon Bec, Cogne (Vda), via Bour- midaticket.it). È un grandioso Eccezionale esempio di ponte-
geois 72 ☎ 0165/74.92.88; www.hotelbellevue.it castello di rappresentanza, privo acquedotto romano (fine del
di scopi militari: mura e torri I secolo a.C.) sul torrente Grand
Conto medio sui 40 €.
servivano solo a intimorire Eyvia. In blocchi di pietra, è alto
i sudditi e a simboleggiare circa 56 metri e lungo più di 50.
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108 Bell’Italia
easybike DA SANREMO A COGNE Testi e cartina di Albano Marcarini
Ciclisti in Torino
transito in piazza
San Carlo,
“sorvegliati”
del monumento Lunghezza: 19,7 km. Dislivello: circa 50 metri. Tempo di
equestre percorrenza: 1 ora e 30 minuti (senza le soste). Partenza:
a Emanuele Parco Le Vallere, in corso Trieste.
Filiberto
di Savoia, Arrivo: San Mauro Torinese. Dove mangiare
posizionato e dormire: B&B Colazione da Augusta, via Bernardo
qui nel 1838. Vittone 3 ☎ 347/525.61.12; www.colazionedaaugusta.it
Il tracciato Noleggio bici: Turinbike, via Volta 11a (vicino
dell’itinerario
a Porta Nuova) ☎ 011/899.89.51; turinbike.com
è a pochi
minuti in bici. Info: www.comune.torino.it/bici/muoversi-in-bici
Bell’Italia 109
buone soste DA SANREMO A COGNE Di Ettore Pettinaroli
TAGGIA (Im) extravergine e tre tipi di grappa, su letto di fonduta e il capocollo PECETTO TORINESE (To)
Frantoio Nuvolone, via Lungo una delle quali barricata. in crosta di cacao cotto a bassa AgriCooPecetto, strada
Argentina 121 ☎ 0184/421.95; temperatura; il Museo del Sabena 78 ☎ 011/19.82.09.86;
www.frantoionuvolone.it PORNASSIO (Im) Cioccolato con attrezzi di varie www.agricopecetto.it
Olio extravergine ottenuto Albergo Lorenzina epoche; l’originale Annusario, È il punto vendita di una
da olive del territorio, ma anche località Colle di Nava, via dove scoprire oltre 40 varietà di cooperativa che riunisce solo
prodotti lavorati: dalle olive in Nazionale 65 ☎ 0183/32.50.44; cacao da tutto il mondo. Doppia produttori biologici della Collina
salamoia ai peperoncini ripieni, www.albergolorenzina.com con cena, colazione e visita al Torinese. Qui si acquistano
dai funghi alle acciughe. E poi Una struttura di lunga tradizione, museo 190 € per due persone; le rinomate ciliegie di Pecetto
pesto alla genovese e tante a conduzione familiare, menu da 40 € a pranzo; visita e il peperone di Carmagnola,
altre salse. Sempre utilizzando circondata dai boschi del colle guidata gratuita al museo alle 11 e poi altri ortaggi, insaccati e vini.
materie prime della zona. di Nava. Offre 37 camere ed è e alle 18, su prenotazione. Dal laboratorio di trasformazione
molto apprezzata da ciclisti ed escono inoltre confetture,
PIEVE DI TECO (Im) escursionisti, anche per il buon CUNEO salse, sughi e composte.
Tenuta Maffone, piazza ristorante con specialità tipiche. Pasticceria Arione, piazza
Cavour 1 ☎ 347/124.52.71; Doppia con colazione da 85 €. Galimberti 14 ☎ 0171/69.25.39; RIVAROLO CANAVESE (To)
www.tenutamaffone.it www.arionepasticceria.it Antica Locanda dell’Orco,
Pigato e Ormeasco di Pornassio VICOFORTE (Cn) Locale storico, alla vigilia del via Ivrea 109 ☎ 0124/42.51.01;
Doc, ricavati dalle uve di Cioccolocanda, via Francesco primo secolo di attività (è stato www.locanda-dellorco.it
piccoli vigneti collocati in valle Gallo 19 ☎ 0174/56.31.81; fondato nel 1923): è considerato Ampia scelta di piatti
Arroscia tra 500 e 700 metri www.cioccolocanda.it Locanda il luogo migliore per gustare della tradizione piemontese
di quota. Particolarità della rustica che comprende: sei i cuneesi al rum realizzati in e canavesana. Da provare
produzione sono l’Ormeasco camere; un ristorante a tema, modo tradizionale, ovvero con i plin dedicati alla cipolla ripiena
passito e l’Ormeasco spumante dedicato al cioccolato, con piatti la doppia meringa che racchiude canavesana con fonduta di
(metodo classico). Anche olio quali il raviolo di brasato al cacao la crema di cioccolato al rum, Parmigiano 36 mesi e il cappello
il tutto ricoperto da cioccolato del prete di vitello al Barbaresco
fondente. Per variare si possono con polenta e mais soffiato.
assaggiare cuneesi anche al Menu degustazione da 45 €;
La barretta del nonno Grand Marnier, alla nocciola, al giovedì cena canavesana 34 €.
cremino, alla crema di marroni o
al caffè. ARNAD (Vda)
Arnad Le Vieux, frazione Arnad
SANTENA (To) Le Vieux 43 ☎ 0125/96.88.11;
Grissinificio Feyles, via www.arnadlevieux.com
Compans 6 ☎ 011/949.25.43; Lardo Dop, ma anche pancetta
www.grissinificiofeyles.it di montagna, mocetta bovina,
L’indirizzo ideale per acquistare coppa al ginepro e l’originale
i grissini rubatà, tipici del Arnàcotto, prosciutto
Chierese, con le caratteristiche cotto con lardo d’Arnad.
scanalature a spirale lungo
il fusto e con gli inconfondibili COGNE (Vda)
segni della pressione Hotel Miramonti
delle mani alle estremità. via Cavagnet 31 ☎ 0165/740.30;
www.miramonticogne.com
Azienda Agricola Griva, Struttura di charme nel centro
via Garibaldi 13 ☎ 349/603.10.92. del paese. Dispone di grande
Vendita diretta del prelibato centro benessere, terrazza
asparago di Santena e delle panoramica, lounge bar
Fresco o stagionato: il salame delle valli di Lanzo Terre del Pianalto, ma anche d’atmosfera e del ristorante
di zafferano, aglione del gourmet Coeur de Bois.
Piemonte, ortaggi bio e, in Doppia con colazione da 165 €.
Originario delle valli e, talvolta, vino rosso. stagione, zucche ornamentali.
di Lanzo e diffuso in gran Macinato a grana grande La Ferme du Grand Paradis,
parte del Canavese, e di lunghezza variabile ANDEZENO (To) frazione Valnontey 32
il salame di turgia veniva tra 10 e 15 centimetri, Azienda Vitivinicola Balbiano ☎ 348/258.95.00;
tradizionalmente prodotto può essere consumato corso Vittorio Emanuele 1 www.lafermedugrandparadis.it
con la carne delle mucche fresco (dopo 15 giorni ☎ 011/943.40.44; balbiano.com Piccolo caseificio nel Parco
anziane, troppo stopposa dalla lavorazione) o Cantina storica dove assaggiare del Gran Paradiso, lavora
per ricavarne bistecche e stagionato ed è presente il Freisa di Chieri, vinificato sia il latte di mucche e capre
arrosti: la parola “turgia”, in molte preparazioni secco che vivace e addirittura che pascolano proprio nelle
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in piemontese, indica tradizionali della zona. in bianco, ma anche Bonarda vicinanze della struttura.
infatti una vacca sterile. Suo parente stretto è il e Cari, il raro vino dolce della Ampia scelta di formaggi freschi
Nell’impasto vengono salam ’d giora, prodotto Collina Torinese, dal profumo di e stagionati tra cui Fontina
aggiunti lardo suino, sale, nella zona di Carmagnola rosa. La degustazione finisce d’alpeggio e Crottin,
pepe in grani, spezie e del Chierese. con la visita ai Musei delle aromatizzato al pepe rosa. Anche
Contadinerie e del Giocattolo agriturismo con 6 camere.
antico, allestiti nella proprietà. Doppia con colazione da 110 €.
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110 Bell’Italia
la salita DA SANREMO A COGNE Testi e cartina di Albano Marcarini
L’ascesa verso
Pila, caposaldo
sciistico
della Vallée
Vincenzo Torriani, il leggendario patron nei prossimi anni, a Saint-Vincent. L’ascesa
del Giro, scoprì la Valle d’Aosta nel 1962 non ha eccessi da mozzar gambe e fiato
Pila-Les Fleurs
con una tappa, scaturita dalla sua fervida e si sviluppa con ampi tornanti sulla pendice
immaginazione, intitolata “Le balconate “in ombra” della Vallée, attraversando
valdostane”. Da allora, rispetto alle una miriade di piccoli nuclei abitati che
precedenti classiche salite dei grandi colli si alternano a boschi e prati. Unico centro Strada regionale 18
(Pont-Suaz-La Cerise).
transalpini, come il Grande e il Piccolo di una certa dimensione è Charvensod, Partenza:
San Bernardo, il Giro si è divertito che si raggiunge al km 3. Curioso sapere Pont-Suaz, alla periferia
a proporre belle ascese lungo i fianchi che questa località è una delle capitali di due meridionale di Aosta.
della valle della Dora Baltea, come tradizionali giochi valdostani come il fiolet La città si raggiunge da
Torino con l’autostrada
il Saint-Pantaléon o il Saint-Barthélemy. e la rebatta, entrambi derivati dall’antico
A5 (115 km circa).
L’ascesa che porta a Pila, località sciistica gioco della lippa, nel quale una pallina Arrivo: Les Fleurs
collegata direttamente ad Aosta, è stata deve essere prima fatta saltare in aria (1.421 metri),
affrontata due volte dai corridori, la prima e poi colpita con un bastone. Fino al frazione di Gressan.
nel 1987 e la seconda nel 1992. Si tratta, chilometro 5 le pendenze si mantengono Lunghezza: 11,9 km.
Dislivello: 856 metri.
per la verità, di un avvicinamento a Pila, accettabili, intorno al 6-7%. Poi arrivano Pendenza
poiché lo scollinamento avviene a quota i due chilometri più impegnativi: si pedala media: 6,9%.
1.421, ben più in basso rispetto alla località, costantemente al di sopra del 9%, con Pendenza
posta a un’altitudine di 1.782 metri. picchi che arrivano all’11%. Raggiunta quota massima: 11,5%.
Dove mangiare
1.259 al km 9, la strada sembra essersi
e dormire: Locanda
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DUE CHILOMETRI MOLTO IMPEGNATIVI appagata delle sue difficoltà e si distende Da Mami, Charvensod,
La salita inizia dal fondovalle, da Pont-Suaz, in diagonale, con medie comprese fra località Capoluogo 171
sulla riva destra della Dora: qui transita il 3 e il 5,6%. Si guadagna così il culmine ☎ 389/527.35.84.
anche Vélo-Dora, una bella ciclabile che, in corrispondenza dello sbocco sulla strada
al momento, partendo da Sarre giunge a regionale 40 La Cerise-Taxel, lungo la quale
Fénis, ma con l’obiettivo ultimo di arrivare, il Giro scende verso il fondovalle.
Bell’Italia 111
Il lungolago
Zanardelli di Salò,
città di partenza
della tappa 16.
Sinuoso e
ordinato, è il frutto
della ricostruzione
seguita al
terremoto che
colpì il Garda
nell’ottobre 1901.
PONTE DI LEGNO / LAVARONE
SALÒ / APRICA
TAPPA 16 • TAPPA 17
DA SALÒ A LAVARONE
IL GARDA E LE
VALLI ALPINE
Sulla sponda lombarda del lago, verdeggiante di ulivi e cipressi, inizia una
due giorni costellata di salite leggendarie, come Mortirolo, Aprica e Tonale.
Ai lati della strada sfilano le abetaie e i pascoli della valle Camonica, le rocce
e i vigneti della Valtellina e della val di Cembra e i meleti della val di Non
Testi ALBANO MARCARINI
Bell’Italia 113
TAPPA 16 • TAPPA 17
I
Il “combinato disposto” delle tappe 16 e 17 del Giro
2022 prevede un’incursione fra le montagne lombarde
e trentine. Contempla l’ascesa di alcuni dei traguardi
montani più prestigiosi, come il Mortirolo, l’Aprica, il
Tonale, salite che hanno visto trionfare grandi campioni
o, al contrario, provocato le défaillance più clamorose.
Lungo i tornanti, i tifosi torneranno a sostenere i loro
beniamini e a vivere una giornata di festa collettiva.
In auto o in bicicletta percorrere queste due tappe
vuol dire vedere gli ulivi e i cipressi del lago di Garda
affratellarsi con le abetaie e i pascoli della valle
Camonica e della val di Sole, le rocce e le nevi della
Valtellina con le vigne della val di Cembra e i meleti
della val di Non. Ma significa anche ammirare la dignità
antica dei borghi di fondovalle, da accostare alla severità
dei castelli feudali annidati sui fianchi delle montagne.
Salò è la quintessenza della pacata indolenza lacustre:
l’atmosfera dolce dei giardini, del molo e del lungolago
sembra invitare a una permanenza senza fine. La
cittadina era capitale della Magnifica Patria – mai
nome fu più indovinato –, attestato di fedeltà concesso
da Venezia alla confederazione dei Comuni della
Riviera, che i salodiani mantennero fino alla fine della
Serenissima opponendosi ancora nel 1797 alle truppe
filofrancesi. Un’occhiata al duomo, con il suo bel portale
rinascimentale, ed è tempo di mettersi in marcia,
risalendo il gradino altimetrico che a Tormini immette
nella val Sabbia: dalle delizie del lago alle fucine
vulcaniche della valle del Chiese, un tempo attivissime,
dove si forgiavano chiodi e ancore per la marineria
veneta. Abitati come Vobarno, Barghe, Vestone si
contendono l’esiguo spazio compreso fra rilievi già aspri,
segno dell’ingresso nel dominio orografico prealpino.
Ma il paesaggio lombardo non fa che sorprendere e,
quando ci si attende l’incombere di una gola, ecco invece
la conca tranquillizzante del lago d’Idro. Il bacino non
è sfuggito al retaggio industriale della valle: da naturale
che era, nel 1932 con la costruzione di uno sbarramento
divenne serbatoio per la produzione di energia elettrica
e per l’irrigazione della Bassa Bresciana. L’occhio ora
corre sulla Rocca d’Anfo, sorta di regesto dell’arte
fortificatoria, letto e riletto da ogni suo contendente:
veneziani, trentini, francesi, austriaci, garibaldini e, per
finire, tedeschi che nel 1945, in ritirata, ne dinamitarono
una parte. Prima di giungere in fondo al lago e in
terra trentina, ecco la diversione per Bagolino, la valle
Camonica e l’avvincente traversata prealpina del passo
114 Bell’Italia
In questa foto:
affresco dalle Storie
dei Progenitori
(successivo al 1576)
nella sala della
Creazione di palazzo
Besta a Teglio.
Sopra: il lago d’Idro,
formato dalle acque
del Chiese, che ne è
anche l’emissario.
Pagina precedente,
dall’alto: pizzoccheri
fatti a mano a
Teglio, patria della
pasta simbolo della
Valtellina; scorcio di
Bagolino, borgo di
antica fondazione.
TAPPA 16 • TAPPA 17
116 Bell’Italia
In questa foto:
i ricchi interni del
santuario della
Madonna di Tirano,
consacrato nel 1523.
Pagina precedente,
in basso: vendemmia
di uva Nebbiolo in
Valtellina. Se ne ricava
lo Sforzato Docg, il vino
principe della cultura
enologica valtellinese,
cui è dedicata la tappa
16 del Giro: un rosso
passito secco di grande
fascino e complessità.
TAPPA 16 • TAPPA 17
118 Bell’Italia
In questa foto:
le piramidi di terra
di Segonzano, in val
di Cembra.
Sopra: Case di Viso,
piccola frazione sopra
Ponte di Legno.
Pagina precedente,
dall’alto: mele rosse
della val di Non; meleto
in fiore presso il Castel
Valer di Tassullo, a sud di
Cles, in val di Non.
da visitare DA SALÒ A LAVARONE Di Albano Marcarini
1
PASSO DEL
TEGLIO MORTIROLO
1 PONTE DI LEGNO
MALONNO
APRICA
km 0
GOLETTO
DI CADINO
GIOVO 3
1
PASSO DEL
VETRIOLO
PERGINE
VALSUGANA 1
CALDONAZZO
MONTE ROVERE 1
km 0
SALÒ LAVARONE
e musei sorprendenti
☎ 0365/52.17.00; www. ma completate solo nel 1869.
parrocchiadisalo.it Orario:
8,30-12 e 15,30-19. Disegnato CAPO DI PONTE (Bs)
da Filippo dalle Vacche nel XV ❹ Parco Nazionale delle
secolo, dedicato a Santa Maria Incisioni Rupestri, località
Annunziata, è il più importante Naquane 1 ☎ 0364/421.40;
edificio religioso della città. Al suo www.parcoincisioni.capodiponte.
Il percorso delle tappe interno, un polittico trecentesco beniculturali.it Orario: 8,30-19,
di Paolo Veneziano e tele chiuso lun. Ingresso: 6 €. Su
rinascimentali del Romanino, del 14 ettari di terreno boschivo si
La tappa 16 (202 chilometri) tappa 17 (168 chilometri). Moretto, di Zenone Veronese. ammirano oltre un centinaio di
parte da Salò e risale la val Guadagnato subito il passo rocce incise, la maggior parte
Sabbia con la statale 237 del del Tonale (1.883 metri), ANFO (Bs) risalenti all’Età del Ferro
Caffaro, sulla sponda ovest si procede quasi sempre ❷ Rocca d’Anfo, statale 237 (I millennio a.C.).
del lago d’Idro. Al bivio per in discesa fino alla valle ☎ 375/622.11.21; www.rocca
Bagolino si piega a sinistra: dell’Adige, attraversando le danfo.eu Solo visite guidate ❺ Pieve di San Siro, frazione
inizia la salita al Goletto di valli di Sole e di Non (statali a date fisse. Ingresso: 12 €. Il Cemmo ☎ 0364/420.80.
Cadino (provinciale 669, 1.938 42 e 43). La prima salita, grande complesso fortificato a Orario: sab.-dom. 15-18. Su uno
metri). Segue senza perdere sulla provinciale 131, punta strapiombo sul lago d’Idro fu sperone sovrastante il fiume
quota il Crocedomini, poi si al Giovo (615 metri), porta più volte ampliato, ricostruito, Oglio, è un esempio significativo
scende in valle Camonica d’accesso alla val di Cembra, a tratti distrutto. Quella che del Romanico lombardo dell’XI-
con la provinciale 345. La della quale si compie il periplo vediamo oggi è l’unione di due XII secolo, ma una leggenda
statale 42 risale la valle fino prima di arrivare all’altopiano fasi costruttive: la più antica, vuole che sia sorta molto prima
a Monno. Qui la si lascia di Baselga di Piné e al veneziana, risale al XVI secolo, per opera di Carlo Magno.
per scalare il Mortirolo (1.854 traguardo volante di Pergine l’altra è di epoca napoleonica.
metri). Scesi verso Grosio, Valsugana. Negli ultimi 45 TIRANO (So)
s’incontra la statale 38 dello chilometri sono concentrate CERVENO (Bs) ❻ Santuario della Beata
Stelvio per Tirano e Bianzone, le asperità. Dapprima il passo ❸ Santuario della Via Crucis, Vergine di Tirano, piazza della
dove inizia la terza salita di del Vetriolo (provinciale 12, piazza Roma 6 ☎ 328/901.41.52; Basilica 1 ☎ 0342/70.12.03;
giornata (traguardo volante a 1.383 metri), quindi, dopo www.capeledicerveno.it Chiuso santuarioditirano.it Orario:
Teglio). Discesa, poi scalata al la discesa in Valsugana, il per restauri fino a fine anno, 7-12,15 e 14,30-19; maggio
valico di Santa Cristina (1.448 Menador (provinciale 133, possibilità di visita virtuale sul mer., sab. e dom. 7-19; giugno-
metri) e arrivo all’Aprica. 1.261 metri) che prelude al sito. Ai lati di uno scenografico settembre tutti i giorni 7-19. Si
Ponte di Legno è il via della traguardo di Lavarone. scalone si aprono le 14 cappelle pose mano alla sua edificazione
della Via Crucis, realizzate in gran nel 1504, dopo un’apparizione
120 Bell’Italia
della Madonna. È giudicato fra le PERGINE VALSUGANA (Tn)
I consigli di più belle chiese della Lombardia. ❾ Museo della Scuola, piazza
Nell’attigua casa del Penitenziere Garibaldi 5h ☎ 340/712.35.49;
ha sede il Museo Etnografico www.museoscuolapergine.it
Tiranese, ottimo compendio Orario: mar. 9-12, altri
della storia e della cultura giorni solo su prenotazione.
locali (☎ 0342/70.11.81; www. Ingresso: gratuito. È nato per
IL VINO museotirano.it Orario: maggio valorizzare i documenti e le
Un fresco rosso valtellinese sab. e dom. 15,30-17,30; giugno- tracce del mondo della scuola:
di Pier Bergonzi settembre mar.-dom. 10-12 e fotografie, cartelloni, pagelle,
14,30-17; agosto sab. e dom. carte geografiche, libri di
10-13,30 e 14-17; da ottobre dom. lettura, sussidiari, ma anche
Il colore, con quella fantastica trasparenza, tradisce il 15,30-17,30. Ingresso: gratuito). oggetti d’uso come pennini,
vitigno da cui nasce questo vino, frutto dei migliori grap- inchiostri, gomme, astucci,
poli di Chiavennasca, come viene chiamato il Nebbiolo TEGLIO (So) quaderni, cartelle, sono esposti
in Valtellina. Il profumo, il gusto e la bevibilità comple- ❼ Palazzo Besta, via Fabio nelle vetrine e sulle pareti
tano il quadro che ci porta a considerare il Rosso di Besta 8 ☎ 0342/78.12.08; del museo. A Pergine ha un
Valtellina, il vino base della cantina Arpepe, come un museilombardia.cultura.gov.it valore supplementare poiché
gioiellino della produzione valtellinese. Arpepe è l’acro- Orario: mer.-dom. 8,30-13,30. ripercorre anche la transizione
nimo di Arturo Pelizzatti Perego, il fondatore dell’azienda Ingresso: 4 €. Splendida dimora fra due sistemi educativi: quello
rinascimentale, all’interno austriaco, in uso fino alla Grande
(nel 1984), che ora è affidata alle mani sicure dei figli
presenta cicli di affreschi Guerra, e poi quello italiano.
Isabella, Guido ed Emanuele. I vigneti, sulle pendici di a tema biblico, mitologico
Montagna in Valtellina, si trovano intorno ai 400 metri e storico risalenti al XVI-XVII LAVARONE (Tn)
di quota; il lavoro certosino in vigna viene accompagna- secolo. Notevoli quattro statue ❿ Forte Belvedere-Gschwent,
to da altrettanta cura in cantina. Il Rosso si valtellinesi. Al pianterreno ospita via Tiroler Kaiserjäger 1
presenta con un colore rubino scarico, lumi- l’Antiquarium Tellinum, raccolta ☎ 0464/78.00.05; www.
noso e quasi trasparente. Profuma di frutti di stele incise dell’Età del Rame. fortebelvedere.org Orario:
di bosco e di lampone. Al gusto è fresco e fino al 30 giugno e settembre
di piacevole beva, una bella nota acida lo SAN MICHELE ALL’ADIGE (Tn) mar.-dom. 10-18; luglio-
❽ Museo degli Usi e Costumi agosto tutti i giorni 10-18,30.
sostiene e una sfumatura sapida lo rende
della Gente Trentina, Ingresso: 8 €. Fu una delle più
adatto a moltissimi abbinamenti, dalla pasta via Edmondo Mach 2 poderose fortificazioni costruite
con sughi ricchi a secondi di carne bianca, ☎ 0461/65.03.14; www. dall’esercito austriaco durante
agli arrosti e anche a certi piatti di pesce. museosanmichele.it Orario: la Grande Guerra per il controllo
• Rosso di Valtellina Doc, Arpepe, Son- 9-12,30 e 14,30-18, chiuso lun. della val d’Astico. Seminterrato e
drio, via Buon Consiglio 4 ☎ 0342/21.41.20; Si consiglia la prenotazione. dotato di un sofisticato sistema
www.arpepe.com Prezzo: 20 €. Ingresso: 6 €. È reputato, per di camminamenti, postazioni
qualità espositiva e valore e osservatori, oggi è proprietà
IL RISTORANTE dei documenti raccolti, il più del Comune di Lavarone che
All’osteria più famosa di Salò importante museo del suo
genere in Italia. Nel contesto
lo ha destinato a Museo della
Grande Guerra 1914-1918,
di Maurizio Bertera di oltre 13mila oggetti, spiccano allestito con modernissime
quattro macchine idrauliche tecniche espositive che
Il lago di Garda è a pochi metri, la via centrale della cit- originali: il mulino, la fucina, allargano l’indagine tematica
tadina di stile veneziano porta invariabilmente all’Orolo- la noria (una ruota idraulica) alla complessità e alle ricadute
gio. Attori e calciatori in libera uscita, stranieri di buon e la segheria veneziana. sociali dello scontro bellico.
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palato, gardesani e bresciani che vengono qui da una
vita: è davvero trasversale il pubblico dell’osteria più fa- La Rocca d’Anfo, sul panoramico pendio del monte Censo. Estesa
mosa di Salò, che si articola su due piani, frequentata su una superficie di 50 ettari, fu usata a scopi militari fino al 1975.
anche all’ora dell’aperitivo. Sopra il bellissimo bancone
campeggia la lavagnetta con l’elenco delle tante etichet-
te al calice di una signora cantina che l’appassionato
patron gestisce con saggezza: ci si trova il meglio delle
Doc e Docg bresciane, ma l’Italia intera ha il suo posto
al sole. La cucina è nei secoli fedele, gustosa e in por-
zioni corrette, con i giusti richiami al territorio: il luccio
con la polenta, i maccheroncini al formaggio Bagoss, il
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Bell’Italia 121
buone soste DA SALÒ A LAVARONE Di Albano Marcarini
SALÒ (Bs) gli gnocchi di patate dolci. Ideale per visite ai siti delle OSSANA (Tn)
Il Bagnolo Eco Lodge, località Il tavolaccio in cantina è riservato incisioni rupestri. Doppia con Antica Osteria, via Venezia
Bagnolo, via Cler 9 ☎ 0365/ a cene speciali. A pranzo colazione 80 €. 11 ☎ 0463/75.17.13. Tortelli,
202.90 e 331/214.51.63; www. menu 20 €, conto medio 50 €. gnocchi e cacciagione sono i
ilbagnolo.it Azienda agricola con MONNO (Bs) piatti di punta di questo piccolo
ristorante e alloggio, entrambi ANFO (Bs) Ristorante Il Vecchio Scarpone, rifugio gastronomico della val
allettanti. Le 12 suite del Lodge B&B Re’ Perone, via Sant’Antonio via Lucco 5 ☎ 347/440.72.20. Vermiglio, ma non si devono
sono affacciate sul lago di Garda 48 ☎ 339/218.53.61; www. Se il Mortirolo spaventa, neppure disdegnare il lombo
e realizzate con materiali eco- reperone.com In una casa nel fermarsi qui è la mossa più di coniglio al pistacchio e lardo
compatibili; ci sono poi 5 camere verde affacciata sul lago d’Idro, giusta che potete fare. Ma dopo o il raviolo con caprino di Pejo.
country nel casale in pietra. 2 camere e una suite dedicate pranzo sarà difficile ripartire: Conto medio 40 €.
Il ristorante utilizza i prodotti alle rose, al pittore Botero e a tutto invita a un riposo stesi
della cascina. Fornito spaccio Marilyn Monroe. Doppia con sul prato. Menu da 25 €. TRENTO
di prodotti a km zero. Doppia colazione da 96 € (soggiorno Azienda Agricola Moser, Maso
con colazione da 150 €. minimo 3 notti). TIRANO (So) Warth, via Castel di Gardolo 5
L’Ostello del Castello, via ☎ 0461/99.07.86; mosertrento.
Antica Trattoria alle Rose, CAPO DI PONTE (Bs) Canali 17 ☎ 0342/70.25.17; com Sono le cantine della
via Gasparo da Salò 33 ☎ 0365/ Agriturismo I Sei Petali, www.ostellotirano.it In una famiglia che ha dato al ciclismo
432.20; rosesalo.it In una casa via Strada di Mezzo 3 ☎ 333/ dimora contadina restaurata, campioni come Aldo e Francesco
del ’700, ambienti moderni dove 769.18.35 e 347/333.08.42; 8 camere da 2 a 6 letti, caldo Moser. Il 51,151 è il metodo
gustare pesce di lago e altre iseipetali.com In un’azienda ambiente di pietra e legno, classico che celebra il record
materie prime della zona, ma agricola che coltiva zafferano, belvedere sulla Valtellina. Andrea dell’ora di Francesco. Alle
preparati con inedite concessioni 3 belle camere matrimoniali Gusmeroli, biker di lungo corso, imprese della famiglia è dedicato
innovative: il coniglio è in insalata, o quadruple con riscaldamento offre consigli per scoprire il un piccolo museo. Visite e
il Bagoss di Bagolino condisce ed elettricità da fonti rinnovabili. territorio. Colazione con prodotti degustazioni su prenotazione.
valtellinesi: yogurt, succo di
mela, pane e formaggi. Doppia PERGINE VALSUGANA (Tn)
da 70 €, colazione 7 €. Castel Pergine, via al Castello 10
La barretta del nonno ☎ 0461/53.11.58; www.castel
Osteria Roncaiola, località pergine.it Questo castello,
Roncaiola, via Santo Stefano 2 già proprietà di Massimiliano I
☎ 0342/72.03.87; www.osteria principe del Tirolo, oggi è un
roncaiola.it In una casa in pietra resort di qualità in posizione
di una frazione “alta” di Tirano, privilegiata sul Tegazzo. Le 17
vale la salita. Pizzoccheri, chisciöi, camere e 3 suite si distinguono
selvaggina accompagnati da vini per ampiezza, comfort e
locali. Vista da vertigini sulla valle. arredamento. Anche ristorante.
Menu da 24 €, alla carta 30 €. Doppia con colazione da 230 €.
braccio (in dialetto “braz”). prima di un’uscita di Accogliente gestione familiare e servizi per i biker: alimentazione
Un tempo lo si consumava allenamento. Si conserva e tentazioni che sconfinano in curata, ristorazione a orari
durante i matrimoni come per alcuni giorni, ma Valtellina e Trentino: imbarazzo flessibili, lavanderia, nolo bici,
della scelta fra pizzoccheri e garage sorvegliato, tour guidati,
auspicio di prosperità. La anche secco è ottimo
canederli. Anche pizzeria. Per la officina, spazio wellness. Apre
preparazione casalinga da inzuppare nel latte. notte, tre belle camerette (da 80 il 9 giugno. Doppia con colazione
€). Conto da 20 €. da 94 € (minimo 2 notti).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
122 Bell’Italia
la salita DA SALÒ A LAVARONE Testi e cartina di Albano Marcarini
Mortirolo
124 Bell’Italia
Le colline del Prosecco
attorno a Santo
Stefano, frazione di
Valdobbiadene: la zona è
toccata dalla tappa 18.
BORGO VALSUGANA / TREVISO
TAPPA 18 • TAPPA 19
PASSAGGIO
A NORD-EST
Bell’Italia 127
In questa foto:
la cittadella di
Feltre, dominata
dal castello di
Alboino con
la torre del
Campanon.
Sotto, da sinistra:
la romanica
chiesa di San
Giovanni (ora
battistero), a lato
del duomo di San
Pietro Apostolo,
a Treviso;
il tiramisù,
specialità nata
nella città veneta;
via Sinodo, nel
cuore di Marano
Lagunare.
TAPPA 18 • TAPPA 19
S
Sono due tappe ricche di emozioni e di bellezza, tra alta
montagna, colline vitate Patrimonio Unesco, itinerari
della Grande Guerra, pianure e oasi lagunari. Dalla
Valsugana fino a Treviso, con ripartenza “anfibia”
dalle acque salmastre di Marano Lagunare e una lunga
deviazione in Slovenia, a margine del limpido e ceruleo
fiume Isonzo, fino a Caporetto e sul monte Kolovrat,
teatri della storica disfatta italiana del 1917, ma anche
tappe del Sentiero della Pace: un tracciato di trekking
dalle Alpi all’Adriatico, oggi più significativo che mai.
Da qui il Giro riscende le valli del Natisone e scivola fino
a Cividale del Friuli per l’ultima arrampicata al santuario
di Castelmonte, simbolo di fratellanza tra i popoli.
Un sentimento di amicizia, quello tra Italia e Slovenia,
rafforzato dal recente incontro tra i due Presidenti
della Repubblica, Sergio Mattarella e Borut Pahor, e
dall’elezione a Capitale Europea della Cultura 2025 delle
due città di Gorizia e Nova Gorica.
Giovedì 26 maggio si parte da Borgo Valsugana, in
Trentino, con destinazione Treviso, 151 chilometri con
breve salita sui tornanti delle Scale di Primolano, poi
vento in poppa verso la cittadella di Feltre, fortificata
attorno al castello di Alboino, sorto su una preesistente
torre di vedetta romana. Lo si guarda solo da fuori,
ma possiamo salire invece sulle torri dell’Orologio e
del più alto e panoramico Campanon, e visitare l’area
archeologica con i resti dell’antica Feltria romana (II-IV
secolo d.C.). Al primo piano del cinquecentesco palazzo
della Ragione è invece chiuso per restauro il teatro de
La Sena, dove nel 1729-30 Carlo Goldoni scoprì la sua
vocazione scenica: la riapertura è prevista nel 2023, con
più posti a sedere e spazi per reperti e documentazioni.
Bell’Italia 129
In questa foto:
la Grotta Nuova
di Villanova.
Lunga oltre 9
chilometri, si
apre nella zona
di contatto tra
due banchi di
rocce diverse.
Sotto, da
sinistra: sacrario
militare di
Caporetto sul
colle Gradič,
con la chiesa
di Sant’Antonio;
un cunicolo della
Grande Guerra
nel museo
all’aperto del
monte Kolovrat.
TAPPA 18 • TAPPA 19
Bell’Italia 131
TAPPA 13 • TAPPA 14
In questa foto:
il ponte del
Diavolo sul
Natisone,
a Cividale.
Sotto, a sinistra:
la Madonna
Bella nel
santuario di
Castelmonte;
la bottaia della
cantina Stanig,
a Prepotto.
Sotto, a destra:
la cascata
Veliki Kozjak.
Nella pagina
seguente, in
alto: formaggio
di Fagagna.
TAPPA 18 • TAPPA 19
colpi di freno e scivolate sull’asfalto bagnato. Ovviamen- tappa, i 1.145 metri del monte Kolovrat, accanto al
te, in questi casi, vince il migliore. Cavendish concederà museo all’aperto con le vecchie trincee italiane, si
la replica il giorno successivo a Cherasco e, nell’ultima ripassa il confine scendendo le valli del Natisone fino
tappa, a Brescia, portando a cinque il totale delle sue a Cividale del Friuli, borgo di origine romana che fu il
vittorie in quel Giro, dove conquistò anche la maglia di primo ducato longobardo in Italia. Anche qui un altro
leader della classifica a punti. A.M. ponte del Diavolo, questo ricostruito dagli austriaci
nel 1918 dopo che era stato minato dal nostro esercito
per fermare l’avanzata nemica; le due arcate sono di
ampiezza diversa poiché il pilone poggia su una roccia
decentrata nel fiume. La tappa finisce in salita sui
tornanti per il santuario di Castelmonte, nelle terre
dello Schioppettino di Prepotto, tra i più apprezzati
rossi friulani. Nel cuore del borgo medievale, abitato dai
Cappuccini, sorge la chiesa, luogo di venerazione della
Madonna Bella e tempio di pace e fratellanza. !
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Bell’Italia 133
da visitare DA BORGO VALSUGANA A CASTELMONTE Di Massimiliano Rella
3
VILLANOVA KOLOVRAT
BORGO VALSUGANA GROTTE
BUJA
LE SCALE 1
DI PRIMOLANO
km 0 MURO DI
CA’ DEL POGGIO
4
CIVIDALE DEL FRIULI 2
SANTUARIO
DI CASTELMONTE
SUSEGANA
VALDOBBIADENE
CIRCUITO/
CIRCUIT
1 giro/lap
10,7 km
km 0
MARANO
TREVISO LAGUNARE
134 Bell’Italia
al 31 ottobre. Ingresso: 5 €.
I consigli di Spettacolare cascata di 15
metri in un anfiteatro roccioso
nelle gole del torrente Kozjak,
al termine di un sentiero con
ponticelli in legno e terrazza
finale. Si raggiunge con una
IL VINO breve deviazione dall’Itinerario
Il millesimato della maglia rosa Storico di Caporetto, un anello
di Pier Bergonzi di circa 5 chilometri che tocca
anche il sacrario militare.
Da oltre dieci anni, la maglia rosa del Giro d’Italia brin- KOLOVRAT
da all’arrivo di ogni tappa con il Prosecco di Astoria. ❾ Muzej Na Prostem,
L’azienda di Paolo e Giorgio Polegato è una delle princi- Klabuk (Na Gradu) ☎ 00386/
pali realtà del Prosecco, il vino più venduto nel mondo. (0)5/380.04.90; www.soca-
Astoria ha base a Refrontolo, nella tenuta Val del Brun, valley.com A 1.114 metri di
40 ettari di vigneti sulle colline Patrimonio Unesco, ma quota, è il museo all’aperto
ha vigne in tutta la zona della Docg Conegliano-Valdob- con grotte, trincee e postazioni
biadene, la più prestigiosa nella regione del Prosecco. d’artiglieria e d’osservazione
Il Calmaggiore, elegante via della terza linea di difesa italiana,
In questa occasione vi suggeriamo l’ultima versione di porticata nel centro di Treviso. sopraffatta a Caporetto. Un
Casa Vittorino, che Astoria ha voluto per celebrare i 35 Collega piazza dei Signori a piazza percorso, in parte ricostruito,
anni di attività della cantina, in omaggio al fondatore del Duomo, seguendo il probabile lungo 400 metri, tra il monte
Vittorino Polegato. Frutto delle migliori uve di Glera tracciato del cardo romano. Klabuk e il Piatto, sulla dorsale
della tenuta di Refrontolo, il millesimato del Kolovrat, e il Sentiero della
Casa Vittorino ha un bel color paglierino Pace, a due passi dal confine
luminoso, profuma di fiori bianchi con con l’Italia.
note di pera e banana. Al gusto è fresco,
asciutto e rivela una piacevole sapidità. TOLMINO (Tolmin)
Si visita liberamente in un’ora ❿ Gole di Tolmino, parcheggio
Vino ideale per gli aperitivi, ma anche per
e mezza, camminando lungo in Zatolmin 66a ☎ 00386/(0)5/
primi piatti di pesce. passerelle di legno sulla laguna. 380.04.80; www.soca-valley.
• Casa Vittorino Prosecco Valdobbia- com Orario: fino al 31 maggio
dene Docg, Astoria, Refrontolo (Tv), pro- LUSEVERA (Ud) 9-19,30; poi orario prolungato,
vinciale 38 Conegliano-Pieve di Soligo, ❻ Grotte di Villanova, variabile secondo i mesi; aperte
località Crevada, via Crevada 12a ☎ 0438/ frazione Villanova Grotte 3 fino al 31 ottobre, visite guidate
45.43.33; www.astoria.it Prezzo: 11,50 €. ☎ 320/455.45.97; www.grottedi su prenotazione. Ingresso: da 6
villanova.it Visite guidate su €. A 12 chilometri da Caporetto,
IL RISTORANTE prenotazione a orari fissi. è una tra le più suggestive
Cucina trevigiana in un locale storico Ingresso: 10 €, con nuovo tratto
(2,30 ore) 18 €. Un eccezionale
attrazioni naturali della valle
dell’Isonzo, con varie amenità:
di Maurizio Bertera complesso ipogeo in alta Val sorgente termale, cascate e
Torre, oltre 9 chilometri e circa la “grotta di Dante”: il poeta
Questa suggestiva osteria, un tempo forno della citta- 300 metri di dislivello: è la più secondo la leggenda avrebbe
dina, fa parte dei Locali Storici del Veneto: da genera- lunga del genere in Europa. tratto ispirazione dal paesaggio
zioni è la famiglia Piol che la guida, con grande cura sia delle gole. Si cammina su gradini
CAPORETTO (Kobarid) in pietra e ponticelli di legno e si
nell’ambiente sia nella cucina, che non a caso può van- ❼ Kobariški Muzej, risale sul ponte del Diavolo.
tare la Chiocciola di Slow Food. Grande ospitalità, sim- Gregorčičeva ulica 10 ☎ 00386/
boleggiata dal focolare nella sala principale che si utilizza (0)5/389.00.00; www.kobariski- CASTELMONTE (Ud)
anche per cucinare diversi tagli di carne. I sapori guar- muzej.si Orario: maggio e ⓫ Santuario di Castelmonte,
dano alla tradizione del Trevigiano, con ampio uso delle settembre 9-18; luglio-agosto Castelmonte ☎ 0432/73.10.94;
verdure e delle erbette dell’orto. Grandi classici sono le 9-20; altri mesi 10-17. Ingresso: www.santuariocastelmonte.it
lumache con la polenta, il pastin (carne tritata fresca) 7 €. Premiato nel 1993 come Orario: 7,30-12 e 14,30-19 (in
all’aceto balsamico, lo sformatino con erbe stagionali. museo europeo dell’anno, inverno fino alle 18). Antico
Tra i primi piatti, menzione per i bigoli al ragù di anatra e riunisce gli uni accanto agli altri i borgo e luogo di venerazione
soldati di varie nazionalità, senza della Madonna Bella, una statua
i sorprendenti ravioli con ripieno di speck e mirtilli. Nei
raccontare la sola realtà militare, in pietra dipinta (così chiamata
secondi dominano le carni: costate di Sorana alla griglia, ma anche i luoghi e le persone. per il volto giovanile e piacente)
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coniglio arrosto e la golosa anatra in tecia. Dolci della opera forse di un artigiano
casa. Ben studiata l’offerta dei vini. ❽ Slap Kozjak, Kozjak locale, che sostituì una scultura
• Antica Osteria Al Forno, Refrontolo (Tv), viale degli ☎ 00386/(0)5/380.04.90; www. lignea distrutta dall’incendio
Alpini 15 ☎ 0348/89.44.96; www.alforno.it Conto me- soca-valley.com Orario: fino al del 1469. Altra particolarità
dio 35 €. 31 maggio sab.-dom. 10-18; dell’opera è l’incarnato scuro,
poi orario prolungato, variabile caratteristica non spiegata con
secondo i mesi; aperta fino certezza dagli storici.
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Bell’Italia 135
buone soste DA BORGO VALSUGANA A CASTELMONTE Di Massimiliano Rella
ai Benedettini di Moggio più deciso e pasta più con fogolâr friulano e soffitto a questi lo Schioppettino di
Udinese, benché la prima granulosa; lo stravecchio “cassettoni” con decine di piatti Prepotto, rosso dalle note
citazione ufficiale risalga (oltre 18 mesi), raffinato, dei ristoranti del Buon Ricordo. speziate. Visite e degustazioni
E un nuovo spazio, il 1905, per su prenotazione: 5 vini e tagliere
al 1773. Formaggio a da meditazione, è ottimo
i menu degustazione: vegetali, 15 €. Anche agriturismo (conto
pasta cotta e semidura anche da grattugiare. terra, acqua (75, 80, 85 €). Conto 25 €) e 6 camere (doppia con
medio 60 €. colazione 90 €).
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136 Bell’Italia
Nel cuore della Valpolicella dal 1353
la salita DA BORGO VALSUGANA A CASTELMONTE Testi e cartina di Albano Marcarini
138 Bell’Italia
Con Potassio
Valvola Fosfato Bibasico
Push-pull Con il 300%
di VNR* di Vitamina C
Con 9 Vitamine
Gusto rinfrescante
EXCLUSIVE
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*VNR: Valore Nutritivo di Riferimento stabilito dal Ministero della Salute ai sensi del REG. UE 1169/2011
Leggere attentamente le avvertenze riportate sulla confezione prima di assumere il prodotto.
Si ricorda che il prodotto non sostituisce una dieta varia ed equilibrata ed uno stile di vita sano. namedsport.com
BELLUNO / MARMOLADA
VERONA
TAPPA 20 • TAPPA 21
La strada
del passo San
Pellegrino,
che collega le
Dolomiti di Fassa
e Gardena a
quelle di Feltre,
con le Pale di
San Martino.
È la prima grande
scalata della
tappa 20: si sale
dal versante
di Cencenighe
Agordino per
scendere poi
verso Moena.
DA BELLUNO A VERONA
TRE PASSI
SULLE DOLOMITI
Le tappe conclusive del Giro offrono emozioni intense. Prima
l’assalto ai Monti Pallidi, fra Veneto e Trentino, con la terribile
sequenza dei passi San Pellegrino-Pordoi-Fedaia. Poi una crono
tecnica e spettacolare, sul percorso delle Torricelle a Verona
Testi ANNA PUGLIESE
Bell’Italia 141
TAPPA 20 • TAPPA 21
142 Bell’Italia
TAPPA 20 • TAPPA 21
144 Bell’Italia
In questa foto:
Soraga di Fassa,
uno dei comuni
ladini della valle.
Sotto: i tetti
di Verona e il
campanile di
San Tomaso dal
padiglione del
Giardino Giusti.
A destra, dall’alto:
lo scalone
XVI Ottobre
nel quartiere
Veronetta;
Puzzone di Moena
del Caseificio
Sociale di Predazzo
e Moena..
TAPPA 20 • TAPPA 21
146 Bell’Italia
In questa foto:
la collina del
Giardino Giusti.
Sopra: scorcio
della valle
di Fodom; la
ventesima tappa
la attraversa
scendendo dal
passo Pordoi.
Nella pagina
precedente,
dall’alto: piazza
Bra e piazza delle
Erbe a Verona.
TAPPA 20 • TAPPA 21
di Malga Ciapela. Gli ultimi tornanti sono fatica pura ACCADDE QUI: LA STORIA DEL GIRO
ma la strada si fa più ampia, regalando un grandioso Dall’annullamento alla replica:
panorama sul Civetta. Dal passo Fedaia ci si può
concedere qualche passeggiata – la più semplice è lungo la tappa che visse due volte
il lago di Fedaia – o si può costeggiare la Marmolada
con un trekking. Il percorso ad anello che parte dal Il meteo avverso è uno dei maggiori nemici del ciclismo,
passo Fedaia lungo i sentieri 698 e 680, che tocca porta in particolar modo degli organizzatori, che si trovano
Vescovo e il passo Padon, è super-panoramico: sono all’ultimo minuto nella necessità di modificare percor-
circa 11 chilometri per 750 metri di dislivello in salita. si di tappa decisi mesi prima, e sulla base di informa-
zioni vaghe o non confermate. Vincenzo Torriani, nella
VERONA DALL’ALTO ALLE TORRICELLE sua lunga carriera di patron del Giro, ne pagò spesso
Il Giro si chiude con la crono di Verona, ufficialmente le conseguenze, accusato in vario modo da corridori e
intitolata alle colline veronesi, sul frequentato dirigenti sportivi. Ne uscì sempre a testa alta. Ma quello
“circuito delle Torricelle” che è già stato teatro dei che accadde nel 1969 alla Trento-Marmolada (Malga
Mondiali su strada del 1999 e del 2004. Lo si affronta Ciapela) fece per un attimo vacillare la sua autorità. In-
in senso antiorario. La salita delle Torricelle, con tratti serita in una delle tappe più dure di quell’edizione con
impegnativi, è capace di regalare emozioni. Prima altri cinque colli dolomitici, la salita che portava ai piedi
però si pedala sugli ampi viali cittadini dalla zona della Marmolada era inedita e attesa da molti. Soprat-
della Fiera fino a porta Nuova, per poi raggiungere tutto da coloro che, una volta spodestata la suprema-
e superare il ponte Aleardi. Da via Caroto inizia zia di Eddy Merckx, fermato a Savona da un’accusa di
l’ascesa verso la torricella Massimiliana, una torre doping, vedevano una strada aperta per la conquista
cilindrica che era parte dell’ottocentesco sistema della maglia rosa. In lizza c’erano soprattutto atleti ita-
difensivo cittadino. Siamo a 301 metri di quota, punto liani: Gimondi, Zilioli, Dancelli. La pioggia rende le cor-
di inizio della “volata” verso il lungadige, il centro storico se tristi e svogliate. E così va quella mattina, a Trento: il
e l’Arena. Sono circa quattro chilometri di discesa gruppo parte malcontento pensando alle salite e ai 230
impegnativa, a cui seguono tre chilometri in piano. Dal chilometri da percorrere. Alcuni valichi risultano chiusi,
ponte della Vittoria, affrontando qualche curva secca non si conosce ancora la via alternativa: allo scontento
e difficile da gestire si sbuca infine in piazza Bra. È una subentra la protesta. Il plotone si ferma, i più cercano
piazza scenografica, una sorta di compendio di storia su rifugio nei bar. Poi si riprende, ma ad andatura da ci-
ogni suo lato. Sul lato di via Mazzini si staglia l’Arena, cloturismo. Infine lo stop definitivo, avallato dagli orga-
dove la tappa si conclude. È uno dei più ampi anfiteatri nizzatori. Scoppiano le polemiche, soprattutto da parte
di epoca romana, quello giunto a noi al meglio, grazie dei direttori sportivi che avevano coltivato speranze di
anche ai sistematici restauri a cui è stato sottoposto fin vittoria. Non meno infuriati i tifosi, radunati al freddo
dal Cinquecento. A lato, verso via Pallone, il neoclassico sui tornanti dell’ultima salita ad aspettare una carovana
palazzo Barbieri è sede comunale, mentre sul margine che mai sarebbe arrivata. Torriani si difende e non si dà
meridionale si staglia la Gran Guardia, completata nel per vinto. La tappa si farà ugualmente, lo stesso giorno
1853, con il suo poderoso porticato a 13 arcate. Sul lato (5 giugno) ma dell’anno successivo, su un percorso un
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ovest si allunga il Liston, la passeggiata per eccellenza, po’ più breve (180 chilometri invece di 230) con par-
con i suoi edifici eleganti: il neoclassico palazzo Ottolini, tenza da Arta Terme. Vince Michele Dancelli (sopra, La
il quattrocentesco palazzo Fracasso-Gianfilippi, il Gazzetta dello Sport del giorno successivo), che stacca
cinquecentesco palazzo degli Honorij. Arrivarci Bitossi, Van Den Bossche e Merckx, già padrone della
per la prima volta toglie il fiato. Ritornarci, con la festa corsa e vincitore finale di quell’edizione. A.M.
del Giro d’Italia, è un grande regalo per tutti. !
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148 Bell’Italia
Official Sponsor
da visitare DA BELLUNO A VERONA Di Anna Pugliese
MARMOLADA
Passo Fedaia
1 MALGA CIAPELA
CENCENIGHE
AGORDINO
PASSO
SAN PELLEGRINO
VERONA
BELLUNO
km 0
VERONA
di museo in museo
piazza Duomo 2 Pozza di Fassa, strada de Sèn
☎ 0437/94.34.64. Orario: 8-19. Jan 9 ☎ 0462/76.01.82; www.
Molto rimaneggiata nei secoli, istladin.net Orario: 10 giugno-10
al punto che fu addirittura ruotata settembre lun.-sab. 10-12,30 e
per spostare l’ingresso verso 15-19; poi solo pom. Ingresso:
il Piave, racconta la sua storia 5 €. Il cuore pulsante della
assemblando stili ed elementi cultura ladina della vallata: una
Il percorso delle tappe diversi. Un angelo svetta visita imprescindibile per chi
sulla guglia del campanile vuole comprendere lingua,
(1732-43), costruito su disegno storie, tradizioni dei ladini
di Filippo Juvarra; sulla fassani. Ricchissimo di spunti,
sinistra dell’ingresso minore, comprende l’esposizione
su piazza Duomo, si nota museale, ma ci sono anche
una lapide romana dedicata i filmati monotematici che
La tappa Belluno-Marmolada finale con la cronometro di all’imperatore Marco Aurelio. raccontano oggetti e tradizioni.
(167 chilometri) dal capoluogo Verona (17,4 chilometri per 280
dolomitico risale la valle metri di dislivello). Partenza FALCADE (Bl) ❹ L Malghier, Pera di Fassa,
del Cordevole verso Agordo dalla Fiera: l’inizio è veloce e in ❷ Museo “Augusto Murer”, strada Dolomites 233
(strada regionale 203) e piano, sui grandi viali cittadini, località Molino, via Scola 34 ☎ 0462/76.01.82. Orario:
raggiunge poi Falcade (statale per corso Porta Nuova e il ☎ 0437/59.90.59; www.museo luglio-10 settembre lun.-sab. 16-
346). Qui inizia la parte più ponte Aleardi. Si inizia quindi a murer.it Orario: aperto da metà 19, poi su prenotazione. Ingresso
impegnativa, con i tre passi salire per via Caroto e via delle giugno a metà settembre gratuito. È la sezione del museo
dolomitici: il passo San Torricelle. Al chilometro 9,5 si gio.-dom. 15-19. Ingresso: 5 €. ladino dedicata ad allevamento
Pellegrino (1.918 metri); raggiunge la quota massima Dedicato al grande scultore e caseificazione, ospitata dal
il passo Pordoi (2.239 metri), di giornata, i 301 metri della falcadino scomparso nel 1985, caseificio sociale. Racconta la
che si valica dopo aver torricella Massimiliana. è ospitato nell’ex atelier di Murer, gestione comunitaria dei pascoli
attraversato la val di Fassa Poi discesa verso il centro che fu disegnato dall’architetto e degli alpeggi e come veniva
lungo la statale 48; il passo cittadino, cui si accede per via Giuseppe Davanzo nel 1972: lavorato il latte, esponendo
Fedaia (2.057 metri), che si Nievo, il lungadige e il ponte un edificio molto singolare, con anche attrezzi antichi:
raggiunge con la regionale 48 della Vittoria. Seguono alcune torri sfalsate, tetti rossi e grandi un prezioso spaccato di vita.
e la provinciale 641 passando curve secche e impegnative lucernai. Le opere di Murer, in
per Livinallongo, Rocca (corso Cavour, via della materiali diversi (marmo, bronzo ❺ L Molin de Pèzol, Pera
Pietore e Malga Ciapela. Valverde) verso piazza Bra, e ceramica ma soprattutto di Fassa, strada Jumela
Il giorno successivo, gran con arrivo all’Arena. legno), si trovano all’interno ☎ 0462/76.01.82. Orario:
e anche nel parco all’esterno. luglio-10 settembre lun.-sab. 10-
150 Bell’Italia
sulla guerra del 1915-18 e sul
I consigli di possente castello di Andraz.
di formaggi. Da non perdere lo strudel della casa, me- luglio e settembre mar. e gio. L’anfiteatro di età Claudia
glio ancora se abbinato al gelato alla cannella. Buona la 16-19; agosto lun.-ven. 16-19. (I secolo d.C.) era in origine
selezione di vini e di birre artigianali del Trentino. Ingresso gratuito. Documenta formato da due anelli
Miola, Predazzo (Tn), località Miola ☎ 0462/93.66.03 e la cultura ladina in tutti i suoi concentrici: di quello più interno
340/376.19.58; ristorantemiola.com Conto medio 35 €. aspetti, dall’organizzazione del si conservano tutte le 72 arcate,
territorio all’economia della in blocchi di pietra calcarea
vallata, con approfondimenti della vicina Valpolicella.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Bell’Italia 151
buone soste DA BELLUNO A VERONA Di Anna Pugliese
Molto profumata, si trova in tutte le pasticcerie, (il piatto detox, quello bilanciato
mangia il giorno dopo la ma quella della Pasticceria ROCCA PIETORE (Bl) e quello proteico), anche da
preparazione, in modo che Barini (corso Porta Nuova Hotel Albe località portar via. In alternativa si
Bosco Verde, via Marmolada 31 mangia sul posto, a pranzo, con
gli ingredienti possano 8 ☎ 045/803.04.49) è
☎ 0437/72.21.94; una semplice ma saporita scelta.
amalgamarsi al meglio. davvero strepitosa. www.hotelalbe.com Conto 9-10,50 € per i piatti
Vicino agli impianti della singoli, 24 € menu completo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
152 Bell’Italia
easybike DA BELLUNO A VERONA Testi e cartina di Albano Marcarini
Verona
Bell’Italia 153
la salita DA BELLUNO A VERONA Testi e cartina di Albano Marcarini
154 Bell’Italia
Partner
Istituzionale
quarto
Per ognuna delle 18
tappe italiane del Giro
numero 105 abbiamo
chiesto a uno chef
stellato di dedicare un
piatto alla Corsa Rosa.
Ecco le loro creazioni
e le loro storie di tifosi
e ciclisti per passione
CHEF
LE STELLE SULLE
STRADE DEL GIRO
In questa foto: lo chef Niko Romito, 3 stelle Michelin, nel suo ristorante Reale, ospitato all’interno di Casadonna, convento del XVI secolo
a 860 metri di quota nel Parco Nazionale d’Abruzzo, dove si trovano anche alloggi di charme e una scuola di cucina. Romito detiene
il massimo riconoscimento Michelin dal 2013. Pagina seguente: lo chef posa per noi sulla sua bici da corsa, sulla strada per il Reale.
I Niko Romito,
Reale
Il Giro 2022 celebra due eccellenze italiane del cibo:
lo Sforzato, il vino principe della Valtellina, e il Parmigiano
Reggiano, icona della Food Valley emiliana. Ma nel
percorso disegnato dalla Corsa Rosa dalla Sicilia a Verona
sono tante le soste del gusto: anche ai massimi livelli, quelli
in cui il lavoro degli chef sulle materie prime del territorio
viene premiato dalle stelle Michelin. Si va da istituzioni
TAPPA 9 ISERNIA – BLOCKHAUS
come Niko Romito, lo chef tristellato di Castel
di Sangro, che al Giro 105 ha scelto di dedicare un piatto La scoperta del mondo vegetale
del suo nuovo menù a base di ingredienti “poveri”, a talenti
Sosta imprescindibile per i palati gourmand, il ristorante Reale
giovani ma già pienamente riconosciuti, come Gianluca dello chef Niko Romito a Castel di Sangro si raggiunge con
Renzi del bolognese I Portici. Gli chef hanno condiviso facilità a bordo di un’auto, ed è invece impegnativo per i ciclisti
con noi i loro ricordi di appassionati della bici ma anche il che vi arriveranno da Isernia. Ecco allora che lo chef tre stelle
Michelin si diverte ad accoglierli nel suo Abruzzo con una ricetta
senso del loro lavoro in cucina. Un lavoro che, come quello “in rosa”, parte del nuovo menù vegetale del ristorante:
di una squadra ciclistica, è fatto di tratti duri e salite, di Cipolla rossa, vermouth e alloro. Per prepararlo le cipolle rosse
capitani e gregari (i sous-chef, indispensabili per tirare la vengono cotte al cartoccio in forno a vapore per renderle
fondenti. Si scelgono poi le falde centrali e si mettono da parte,
volata al traguardo), di sforzo collettivo che riserva a chi mentre quelle esterne sono arrostite ad alta temperatura e poi
persevera con impegno, coraggio ed entusiasmo le più frullate e filtrate. Il liquido viene ridotto fino a ottenere una
glassa condita con aceto, olio all’aglio e timo tritato, che ne
grandi soddisfazioni. Sulla strada come in cucina.
accentua il sapore e, dopo un passaggio in forno ad alta
temperatura, conferisce una nota caramellata. Le cipolle sono
condite con estratto di alloro, che dona la nota erbacea, e
vermouth, che dà quella alcolica, e poi adagiate su una crema
di latte. Un gioco di colori e sfumature che varia dal viola
©RIPRODUZIONE RISERVATA
intenso alle trasparenze di rosa tenue, accentuate dalle diverse
consistenze della cipolla, e che ricorda la maglia rosa.
Bell’Italia 157
TAPPA 5 CATANIA – MESSINA
Francesco Patti
Eccellenze siciliane
e Domenico da esaltare con rispetto
Colonnetta,
Ristorante Coria «Ho imparato ad andare in bicicletta con mio padre
nell’aranceto di famiglia, tra il profumo delle zagare e
degli agrumi, per cui associo quei momenti alla fonte
d’ispirazione della mia cucina genuina e familiare»,
racconta Roberto Toro, executive chef del Belmond
Grand Hotel Timeo di Taormina e alla guida del
ristorante Otto Geleng. La sua è una cucina capace
Filetto di San Pietro, topinambur, di raccontare la sua terra, «che vanta prodotti
polvere di rapa, cipolla e oliva nera straordinari, e quando c’è a disposizione un’ottima
materia prima non serve snaturare gli ingredienti,
basta saperli accompagnare esaltandoli». Come nella
ricetta che dedica al Giro, la Spalla di maialino dei
Nebrodi su crema di mandorla pizzuta di Avola
e misticanza selvatica, scelta perché «fa il “giro” di
alcune località siciliane tramite la scelta di eccellenze
autoctone». E anche a lui piace girare, lo faceva in
mountain bike. «Ma pensavo sempre di poter fare
meglio con una bici da corsa. Per il mio compleanno
mia moglie mi regalò una bici comprata in un negozio
di noleggio e che era stata utilizzata da Orlando
Bloom. Ora vado in giro con la mia nuova bici su cui
ho lasciato l’etichetta con il nome del famoso attore».
158 Bell’Italia
Struncatura con TAPPA 7 DIAMANTE – POTENZA
alici, pomodorini,
olivelle nere L’equilibrio dei contrasti
Al timone del Don Alfonso 1890, il ristorante
gourmet del San Barbato Resort di Lavello,
cittadina del Potentino nel Vulture Melfese
a un’ora dall’arrivo della tappa, l’executive
chef Donato De Leonardis porta avanti una storia
di ospitalità che si tramanda nella famiglia
Iaccarino da oltre un secolo. Una cucina che parla
soprattutto del territorio, nel rispetto della
tradizione e dei prodotti. «I piatti nascono dalla
ricerca di quanto il territorio mette a disposizione»,
spiega lo chef, «prediligendo gli ingredienti
che preservano le lavorazioni e la qualità,
che nel tempo ho avuto modo di toccare
con mano. Pochi elementi ma trattati con
rispetto, per dare loro il valore che meritano».
Lo Gnocco ripieno di bufala e capperi,
emulsione di pomodoro verde a crudo, ricciola
affumicata e rucola campestre, polvere di
olive nere di Ferrandina e coulis di pomodoro
confit «mi pare interpreti bene i repentini alti
e bassi di una corsa ciclistica molto combattuta
come il Giro d’Italia», prosegue De Leonardis,
«resi dai contrasti spinti ma allo stesso tempo
equilibrati che caratterizzano la mia ricetta».
Nino Rossi, DON ALFONSO 1890 San Barbato Resort Spa & Golf,
Qafiz Lavello (Pz), statale 93, km 56,300 ☎ 0972/81.60.11;
www.sanbarbatoresort.com Menu degustazione
(12 portate) 120 €.
L’invito di Cedroni
Domenico
Candela, George ad assaggiare le Marche
Restaurant
La Lasagnetta di mare in bianco, con salsa di
prezzemolo e lime è la ricetta che Moreno Cedroni,
chef e patron della Madonnina del Pescatore,
2 stelle Michelin a Senigallia, la cittadina a mezz’ora
dall’arrivo della tappa dove ha anche la “salumeria
ittica” Anikò (in dialetto “tutte le cose”) – mentre
il Clandestino Susci Bar è punto di riferimento per
gli amanti del crudo a Portonovo –, dedica ai lettori.
«Ed è un invito a correre nelle Marche per assaggiarla.
La lasagna», spiega infatti, «qui è tradizione pura, con
ragù di carne e rigaglie; la mia invece è di pesce,
leggera, fresca, mi identifica molto e richiama le mie
origini marchigiane. Sì, la pasta è con i tuorli, ma il
ripieno è di vongole, pannocchie e seppie». Estro,
creatività, curiosità e sperimentazione sono la cifra
dello chef, che quando gli chiediamo se ha un
aneddoto che lo lega al mondo della bicicletta, sorride
pensando alla sua infanzia. E racconta: «Avrò avuto
cinque anni quando ho ricevuto la prima bicicletta
della mia vita. Caddi subito a terra e mi ruppi un
dentino. Forse l’esordio non fu dei più felici ma poi
mi sono appassionato e ora vado in bici. Non certo
a livello agonistico, ma solo per piacere».
160 Bell’Italia
Gianluca Renzi,
Ristorante I Portici
TAPPA 11
Bell’Italia 161
TAPPA 13 SANREMO – CUNEO
Ivano
Ricchebono, Materie prime del Ponente
The Cook
Restaurant
per l’appetito degli atleti
Chef e patron del Ristorante Sarri, aperto dal 2014
tra le colorate casette di pescatori del borgo ligure
del Prino, a Imperia, Andrea Sarri è un buon
conoscitore del suo territorio e delle materie prime,
che lavora in abbinamenti inusuali e con grande
rispetto, valorizzandole con un buon uso delle erbe
aromatiche (che sono anche presenti a profumare gli
interni del ristorante, dove si è accolti dalla moglie
Alessandra). Il risultato è una cucina che pur
essendo legata al passato – lo chef è figlio di
ristoratori, in famiglia la cucina è una tradizione –
parla al presente. Alla competizione lo chef dedica
la sua celebre Calamarata del pastificio Setaro in
guazzetto di primizie di mare, perché è il piatto
che riscontra sempre maggior successo tra il gruppo
di ciclisti professionisti che frequenta regolarmente
il ristorante. Sarri stesso è un ciclista. Quando gli
chiediamo un aneddoto legato al mondo delle bici,
anche se ne avrebbe probabilmente tanti, sorride,
e ci racconta che il suo amico Filippo Ganna,
il cronoman piemontese campione del mondo,
quando è a casa si diverte a cucinare con indosso
la sua giacca da chef.
162 Bell’Italia
Mariangela
Susigan, Ristorante
Gardenia
chef dice anche essere legata «alle vie del sale, alle spezie,
quindi a Liguria, Piemonte e Spagna».
cioccolato Manjari
RISTORANTE CARIGNANO Grand Hotel Sitea, Torino,
via Carlo Alberto 35 ☎ 011/517.01.71; ristorante
carignano.it Menu degustazione Ricettario
(7 preparazioni) 110 €, Fuori Pista (7 portate) 140 €.
Bell’Italia 163
TAPPA 17 PONTE DI LEGNO – LAVARONE
Giancarlo
e Riccardo
Camanini,
La semplice complessità
Ristorante di uno sperimentatore
Lido84
«Per me andare in bicicletta è come stare ai fornelli,
mi aiuta a trascendere le difficoltà quotidiane e mi
trasporta nel viaggio alla ricerca di me stesso», dice
Edoardo Fumagalli della Locanda Margon di
Trento, ristorante stellato della famiglia Lunelli a 20
Riso riscaldato, minuti dal percorso della tappa. Al Giro dedica gli
prugna, vermouth Spaghetti in “Rosa” cotti in infuso di geranio
odoroso e ibisco, “acqua” di tinca e croste di
e pepe sancho pane. «Associo questo piatto al Giro d’Italia per la
sua unicità, come quella che caratterizza ogni tappa,
oltre al colore rosa che crea un legame simbolico».
Un piatto che lo chef definisce «dalla “semplice
complessità”, composto da pochi ingredienti ben
equilibrati. Lo spaghetto viene cotto nell’infuso, così
da caratterizzarne l’aroma e il profumo, che risulterà
delicato ma persistente. L’acqua di tinca ricavata da
12 mesi di decantazione sotto sale dona carattere e
sapidità, mentre le scorze di limone conferiscono
freschezza». E conclude: «Percepisco un forte
legame tra cucina e ciclismo. Entrambi ti danno la
possibilità di scoprire, vedere, “gustare” il mondo da
un’altra visuale. Richiedono impegno e preparazione,
sacrificio e determinazione; ma allo stesso tempo
sono molto gratificanti e ti fanno sentire bene».
164 Bell’Italia
TAPPA 19 MARANO LAGUNARE – CASTELMONTE
Bell’Italia 165
TAPPA 20 BELLUNO – MARMOLADA Omaggio a Dall’Oca
La cucina selvatica
delle Dolomiti trentine
«Il mio sogno nel cassetto?», esordisce Alessandro
Gilmozzi, chef del Ristorante El Molin di Cavalese,
a mezz’ora da Moena, da dove passa la penultima
tappa del Giro 2022. «È correre l’Eroica. Con una bici
d’epoca tra i bellissimi colli toscani. Mi sto preparando,
e sarebbe anche una scusa per mangiar bene da
grandi colleghi e bere i SuperTuscan». Ai clienti che
passeranno dalla val di Fiemme durante la tappa
propone I sassi dell’Avisio, un crumble a base di
nocciole e ginepro selvatico con “sassi” realizzati
con una mousse al geranio selvatico, pino mugo e
ginepro, germogli di abete, lichene candito e radice
di liquirizia selvatica. «L’idea è rendere nel piatto quel
che si vedrà nelle vallate dolomitiche a maggio: un
paesaggio che profuma di fiori, resine, fieno e prati
bagnati». La cucina di Gilmozzi è una cucina di
montagna, selvatica, caratterizzata dal valore del
territorio, «un territorio ostile se non lo si conosce;
ma se impari ad amarlo e a sentirti parte di esso ti dà
tantissimo e riesci a fare una cucina straordinaria.
Abbiamo una filiera di contadini e allevatori che ci
permettono di avere prodotti vegetali incredibili,
insieme al foraging e alla raccolta del selvatico.
Abbiamo 370 tipi di piante, radici, cortecce e fiori…».
TAPPA 21 VERONA
166 Bell’Italia
DA SAPERE Il Giro in Rete Di Giovanni Mariotti
Sopra: le schermate
del sito web e della app
del Giro d’Italia. Qui
a fianco: “GIROglifici”
è la sezione di podcast
che racconta luoghi
e personaggi di ogni
tappa. A sinistra:
il selfie di due corridori.
Le piattaforme digitali
raccontano il Giro con
news, foto e video.
www.giroditalia.it
per ogni tappa sono riportate altimetria, offrono lo spunto per programmare
planimetria e una breve spiegazione una vacanza nelle regioni toccate
tecnica sui saliscendi o sulle pianure da dalla Corsa Rosa: c’è solo l’imbarazzo
affrontare. Il tutto accompagnato dalla della scelta con i suggerimenti sui
cronotabella con le indicazioni della luoghi da visitare e sulla cucina
località e dell’orario di passaggio dei e i prodotti tradizionali da gustare.
Bell’Italia 167
FINISH
START
Rivarolo Canavese
(Riviera dei Cedri)
Marano Lagunare
Borgo Valsugana
BUDAPEST
Ponte di Legno
di Castelmonte
(Passo Fedaia)
(Rif. Sapienza)
Santarcangelo
Reggio Emilia
Etna-Nicolosi
Balatonfüred
VERONA
di Romagna
Marmolada
Blockhaus
Santuario
Diamante
Kaposvár
Budapest
Budapest
Lavarone
Sanremo
Visegrád
Messina
Santena
Pescara
Potenza
Genova
Catania
Belluno
Treviso
Verona
Isernia
Scalea
Parma
Cogne
Cuneo
Aprica
Napoli
Napoli
Torino
Palmi
Avola
Salò
Jesi
CIMA
COPPI
2057
684 - Valico del Macerone
1254 - Roccaraso
1611
1154 - Kolovrat
594 - Passo Colla
615 - La Colletta
205 - Monsano
284 - Recanati
615 - Giovo
174 -Tihany
612
338
172
1a 2a 3a 4a 5a 6a 7a 8a 9a 10a 11a 12a 13a 14a 15a 16a 17a 18a 19a 20a 21a
168 Bell’Italia
131 - KAPOSVÁR 106 - BUDAPEST
0
0.0
108 - BUDAPEST 0.0
0
0.000
9.1 171 - Kiskorpád
Legenda
10
10
9.6 98 - Ins. M6
14.1 134 - Uscita / Exit Martonvásár
17.7 156 - Nagybajom
20
20
1
1.100 114 - Izabella utca 25.4 111 - Martonvásár
27.8 166 - Böhönye
30
30
36.3 162 - Vése 33.3 124 - Pettend
40
40
1.900 107 - Ferdinánd híd 39.5 114 - Kápolnásnyék
2
44.1 143 - Inke
45.2 131 - Pázmánd
50
2.300 105 - Váci út
50
51.7 187 - Iharosberény 50.4 164 - Vereb
0
200
57.1 163 - Pogányszentpéter
56.8 159 - Lovasberény
60
60
3
63.7 137 - Pátkai elágazás
69.1 167 - NAGYKANIZSA 3.200 111 - Alkotmány u.
70
70
della tappa
della tappa
80
80
82.4 141 - Galambok
4
località di arrivo
90
90
93.3 121 - Nagyrada 4.300 98 - Id. Antal József rakpart
92.1 150 - Bv. per / Rd. to Csákvár
100
99.4 142 - Csákvár
5
100
105.6 118 - Bv. per/Rd. to Hévíz
110
110
117.6 148 - Hévíz 5.600 110 - Margit híd
120
123.0 131 - Keszthely 119.3 165 - Bicske
6
120
4
2
1
130
131.0 129 - Balatongyörök
128.6
130
0
6.500 103 - Bem rakpart
200
134.6 214 - Szomor
140
7
140
147.8 108 - BADACSONY
144.4 208 - Bajna
150
155.2 128 - Káptalantóti
150
160
163.7 167 - Köveskál 156.8 107 - Tát
8
7.900 108 - PONTY UTCA
160
di terza categoria
170
171.2 128 - Zánka
di prima categoria
di quarta categoria
180
183.7 127 - Aszófo
9
179.3 123 - Pilismarót
180
4
188.4 174 - TIHANY
190
4
Gran Premio della Montagna
Gran Premio della Montagna
Gran Premio della Montagna
Gran Premio della Montagna
9.200
189.3 105 - Visegrád (centre)
190
172 - BUDAPEST
4
200
201.0 195.0
138 - BALATONFÜRED 338 - VISEGRÁD
C
TAPPA 3
TAPPA 2
TAPPA 1
Gran Premio
a cronometro.
Difficoltà: tappa
Difficoltà: bassa.
Difficoltà: bassa.
della Montagna:
Cima Coppi
Lunghezza: km 201.
sabato 7 maggio
Lunghezza: km 195.
venerdì 6 maggio
Budapest-Visegrád
domenica 8 maggio
Budapest-Budapest
punto di rilevamento
Rilevamento cronometrico:
Kaposvár-Balatonfüred
20 - DIAMANTE 46 - PALMI 32 - CATANIA 45 - AVOLA
0
0
0
10
10
CS
10.1 5 - Scalea
10
10.7 25 - Rosarno
10
20
20
20
20
23.7 226 - Bv. di San Calogero 21.4 396 - Ponte Fiume Cassibile
26.3 26 - Castrocucco 24.4 85 - Giarre
29.0 361 - Mileto 25.0 454 - Svinc. di Canicattini Bagni
30
30
30
30
40
40
2
40
40
50
50.0 499 - Trecchina
50
50
57.3 188 - Svinc. di Lauria 57.2 9 - Svinc. A2 Pizzo 50.3 893 - Svinc. di Buccheri
52.4 225 - Motta Camastra (Fondaco Motta)
60
60
70
70.6 778 - Pecorone
70
80
80
0
2
200
400
600
800
1000
1
90
80
80
90.1 1402 - MONTE SIRINO 88.6 5 - Falerna Marina 80.3 230 - Svinc. di Francofonte
90
PZ
102.3 694 - Ponte-Ins. ss.19 100.5 13 - Campora San Giovanni
100
121.7 655 - Bv. per Viggiano 108.2 29 - Terme Vigliatore 108.8 42 - Quadr. ss.417
120
110
110
2
200
400
600
800
1000
1200
1400
150
160
170
3
163.1 11 - Ganzirri
180
189.0 790 - Potenza Centro 185.1 5 - Santa Maria del Cedro 166.2 1736 - Oss. Astrofisico
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
190
1
190
Gran Premio
Gran Premio
Gran Premio
Difficoltà: alta.
Palmi-Scalea
Difficoltà: bassa.
Difficoltà: bassa.
della Montagna:
della Montagna:
della Montagna:
Difficoltà: media.
Gran Premi della
Lunghezza: km 174.
categoria); La Sellata
Lunghezza: km 192.
Lunghezza: km 196.
Catania-Messina
Diamante-Potenza
mercoledì 11 maggio
Etna-Nicolosi (1.892 metri),
0.0 0.0
3
8.0 5 - Coroglio
10
19.3 47 - Pozzuoli
20
25.1 35 - Quarto
27.6 52 - Ingr. ss.7 qtr
affronta le Alpi
in Sicilia, risale
30
d’Italia “sbarca”
a cronometro, per
da ovest verso est,
chilometri complessivi
cronometro di Verona.
Dopo l’esordio in terra
58.6 2 - Bacoli
60
65.9 3 - Torregaveta
85.1 195 - Ins. ss.81
70
FINISH
84.9 3 - Torregaveta
SANREMO
RIVAROLO
CANAVESE
Big Start
Rest Town
Start Town
Race Finish