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ALLA SCOPERTA DEL PIÙ BEL PAESE DEL MONDO MENSILE NUMERO 388 AGOSTO 2018

EURO 4,00 IN ITALIA


Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Austria € 9,90 - Belgio € 8,20 - Francia € 8,00 - Germania € 8,50 - Gran Bretagna Igs 7,90 - Lussemburgo € 8,20 - Portogallo (Cont.) € 6,90 - Svizzera chf 12,50 - Canton Ticino chf 11,00 - Principato di Monaco € 8,00 - Spagna € 7,00

MONTAGNA Alto Adige il weekend


VAL PUSTERIA
Castelli, chiesette e prati verdi lungo
VALDASO
L’entroterra marchigiano
fra dolci colline, borghi
la ciclabile sotto le vette più belle e golose tentazioni

L’ABBAZIA • FIRENZE
SAN MINIATO
AL MONTE COMPIE
MILLE ANNI
IL MARE • TOSCANA
L’ISOLA DEL GIGLIO
IL PAESAGGIO • PIEMONTE
LA PANORAMICA
ZEGNA
L’EVENTO • SICILIA
A PALERMO L’ARTE
>

CONTEMPORANEA
80388

DI “MANIFESTA”
ISSN 0394 7203

ARCHEOLOGIA • CAMPANIA
IL PARCO
720006

DI ELEA-VELIA
770394

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


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foto m. maddanu
ALLA SCOPERTA DEL PIÙ BEL PAESE DEL MONDO MENSILE NUMERO 388 AGOSTO 2018

Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Austria € 9,90 - Belgio € 8,20 - Francia € 8,00 - Germania € 8,50 - Gran Bretagna Igs 7,90 - Lussemburgo € 8,20 - Portogallo (Cont.) € 6,90 - Svizzera chf 12,50 - Canton Ticino chf 11,00 - Principato di Monaco € 8,00 - Spagna € 7,00
MONTAGNA Alto Adige
VAL PUSTERIA
il weekend
EURO 4,00 IN ITALIA

VAL D’ASO
di Emanuela Rosa-Clot, Direttore di Bell’Italia Editoriale
L’entroterra marchigiano
Castelli e chiesette e prati verdi lungo fra dolci colline, borghi
la ciclabile sotto le vette più belle e golose tentazioni

L’ABBAZIA • FIRENZE
SAN MINIATO
AL MONTE COMPIE
MILLE ANNI
IL MARE • TOSCANA
L’ISOLA DEL GIGLIO
IL PAESAGGIO • PIEMONTE

ARTE E SPIRITUALITÀ
PANORAMICA
ZEGNA
L’EVENTO • SICILIA
A PALERMO L’ARTE
>

CONTEMPORANEA
80388

DI MANIFESTA

DI IERI E DI OGGI
ISSN 0394 7203

ARCHEOLOGIA • CAMPANIA
IL PARCO
720006

DI ELEA-VELIA
770394

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


9

In copertina: la cappella
di Lerschach nei pressi
di Dobbiaco, in val Pusteria
(Bolzano).
Foto di: Albert Ceolan.

AGOSTO _ IN VACANZA
Estate all’aria
aperta, dal mare
alle montagne
Per evitare la folla
che assedia molti
litorali italiani nel
mese di agosto non
c’è che fare rotta
su un’isola. Ancora
meglio se è piccola,
come quel gioiellino
dell’Arcipelago Toscano Il ciborio di Michelozzo nella basilica di San Miniato al Monte (Firenze)
che è il Giglio, con
le sue cale di sabbia
e granito. Oppure

C
scegliere percorsi per i sono luoghi in Italia che più di altri incarnano l’unicità del nostro
vivere in bici e a piedi
montagne e colline. straordinario Paese. Da mille anni, senza soluzione di continuità, la
Come la Ciclabile basilica di San Miniato al Monte veglia da Oltrarno su Firenze. Fulcro
della Val Pusteria, di spiritualità, testimonia la storia artistica della città dal Romanico, di cui
in Alto Adige, che
corre tra prati fioriti,
è uno dei maggiori esempi fiorentini, al Rinascimento. Sulla soglia della
campanili e castelli, e sua Porta Santa si legge: «Questa è la porta del cielo»; un paradiso anche
la Panoramica Zegna per gli appassionati d’arte, che qui entrano in un autentico museo. Basti
(foto sotto) nel Biellese,
pensare al ciborio di Michelozzo, al centro della navata principale,
in Piemonte, una strada
turistica costruita da un restaurato proprio in occasione delle celebrazioni del millenario dalla
imprenditore visionario consacrazione (1018-2018). Oppure agli affreschi trecenteschi di Spinello
proprio 80 anni fa. Aretino nella sacrestia, che illustrano le storie di San Benedetto.
E se non bastasse tutto questo, la visita a San Miniato al Monte vale anche
solo per il magnifico affaccio che offre sulla città.
Arte e spiritualità continuano a intrecciarsi anche nel nostro tempo,
qualche volta con fortunati incontri. Come quello di alcuni grandi
architetti, del calibro di Norman Foster, con il Vaticano, che li ha invitati
a interpretare il tema dello spazio sacro realizzando alcune cappelle nel
bosco sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Il padiglione della
Santa Sede è un appuntamento da non perdere per chi visita la Biennale
di Architettura in Laguna, aperta fino al 25 novembre.

Bell’Italia 3
94
38
VAL PUSTERIA

Agosto 2018
TRIVERO

FIRENZE

VALDASO
ISOLA DEL GIGLIO

ASCEA
GIGLIO (Grosseto)
38 RITORNO SULL’ISOLA PALERMO

45 Dove Come Quando

SAN CANDIDO-RIO DI PUSTERIA (Bolzano) Ciclabile della Val Pusteria


46 LA LUNGA STRADA VERDE
55 Dove Come Quando

ASCEA (Salerno) Parco Archeologico di Elea-Velia

84
58 IL PROMONTORIO DEI FILOSOFI
66 Dove Come Quando

FIRENZE Abbazia di San Miniato al Monte


68 A UN PASSO DAL CIELO
81 Dove Come Quando

TRIVERO-ROSAZZA (Biella) Panoramica Zegna


84 UN MONUMENTO AL PAESAGGIO
91 Dove Come Quando

PALERMO Manifesta 12
94 IL GIARDINO DELL’ARTE CONTEMPORANEA
102 Dove Come Quando

VALDASO (Fermo-Ascoli Piceno)


104 INCANTO TRA LE COLLINE E IL MARE
112 Il weekend di Bell’Italia

il weekend VALDASO
104
DIRETTORE RESPONSABILE
Emanuela Rosa-Clot
emanuelarosaclot@cairoeditore.it
RESPONSABILE UFFICIO CENTRALE
Elisabetta Planca Caporedattore
elisabettaplanca@cairoeditore.it
UFFICIO CENTRALE
Rossella Giarratana Caporedattore
rossellagiarratana@cairoeditore.it

122
Pietro Cozzi Caposervizio
pietrocozzi@cairoeditore.it
Giovanni Mariotti giovannimariotti@cairoeditore.it
Raffaella Piovan raffaellapiovan@cairoeditore.it
Barbara Roveda barbararoveda@cairoeditore.it
REDAZIONE
Terry Catturini terrycatturini@cairoeditore.it
Margherita Geronimo
margheritageronimo@cairoeditore.it
Lara Leovino laraleovino@cairoeditore.it
Elena Magni elenamagni@cairoeditore.it
Carlo Migliavacca carlomigliavacca@cairoeditore.it

Agosto 2018
Sandra Minute sandraminute@cairoeditore.it
PHOTO EDITOR
Milena Mentasti milenamentasti@cairoeditore.it
Susanna Scafuri susannascafuri@cairoeditore.it
ART DIRECTOR
Luciano Bobba lucianobobba@cairoeditore.it
10 Lettere Corrado Giavara corradogiavara@cairoeditore.it
12 Notizie Simona Restelli simonarestelli@cairoeditore.it
18 Dicono di noi IMPAGINAZIONE
Franca Bombaci francabombaci@cairoeditore.it
Francesca Cappellato
Il patrimonio salvato francescacappellato@cairoeditore.it

23
Isabella di Lernia isabelladilernia@cairoeditore.it
20 I LAMPADARI DI GIO PONTI Claudia Pavesi Caposervizio
claudiapavesi@cairoeditore.it
Appuntamenti SEGRETERIA E RICERCA ICONOGRAFICA
Mara Carniti maracarniti@cairoeditore.it
23 d’arte Paola Paterlini paolapaterlini@cairoeditore.it
con Vittorio Sgarbi PROGETTO GRAFICO E CONSULENZA CREATIVA
30 IL SOGNO BLU DI YVES KLEIN Silvia Garofoli www.silviagarofoli.com
32 con i festival HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
Vittoria Becci, Rossella Cerulli, Giuseppe
34 all’aria aperta De Biasi, Silvia Frau, Barbara Gabbrielli, Albano
36 del gusto Marcarini, Paolo Martini, Paolo Massobrio,
Auretta Monesi, Vannina Patanè, Ettore Pettinaroli,
Manuela Piancastelli, Massimiliano Rella,
Sentieri d’Italia di Albano Marcarini Vittorio Sgarbi, Angelo Surrusca
115 SUI COLLI DI ORVIETO EDITORIALE GIORGIO MONDADORI
divisione di

Cibo&Paesaggio a cura di Slow Food


118 IL MELONE DI CALVENZANO
PRESIDENTE
I piaceri Urbano Cairo
DIRETTORE GENERALE
Giuseppe Ferrauto
122 Camera con vista
CONSIGLIERI
Andrea Biavardi, Alberto Braggio,
Buona Italia di Auretta Monesi Giuseppe Cairo, Ugo Carenini, Giuliano Cesari,
Giuseppe Ferrauto, Uberto Fornara,
130 SAPORI DELLE TREMITI Marco Pompignoli, Mauro Sala
136 La ricetta CAIRO EDITORE S.P.A.
DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:
corso Magenta 55, 20123 Milano,
Cantine d’Italia di Giuseppe De Biasi tel. 02 433131, fax 02 43313927,
138 TENUTA ASINARA IN SARDEGNA www.cairoeditore.it
(e-mail: bellitalia@cairoeditore.it)
ABBONAMENTI: tel. 02 43313468,
140 A tavola orario 9/13, da lunedì a venerdì
abbonamenti@cairoeditore.it
142 Occasioni UFFICIO DIFFUSIONE: tel. 02 43313333
144 L’Italia da leggere diffusione@cairoeditore.it
148 I borghi disegnati Stampa: ROTOLITO S.p.A., via Brescia
53/65, 20063 Cernusco sul Naviglio (MI).

12
Distribuzione per l’Italia e per l’estero:
SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A., via Bettola 18,
20092 Cinisello Balsamo (Milano).

Accertamento diffusione: Certificato n. 2756


del 14.12.1994 Periodico associato alla FIEG
(Feder. Ital. Editori Giornali)
I collaboratori di questo numero
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CONCESSIONARIAESCLUSIVA
ESCLUSIVA
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PERLA
LAPUBBLICITÀ
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AngeloDirezionale
Rizzoli 8 - Tucidide
20132 Milano
Via Tucidide
Tel.56 - 20134 Milano
02/748131
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Fax 02 748131
02/76118212
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FILIALI

VALLE D’AOSTA/PIEMONTE/LIGURIA:
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Via Cosseria 1, 10131 Torino
Massimiliano Rella Paolo Martini Vittoria Becci Alfio Giannotti Tel. 011/6600390, fax 011/6606815
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fotografo e giornalista, per la tv e consulente ma milanese dal 1996, si occupa Tel. 010/3106520, fax 010/3106572
si occupa di cibo, editoriale, si dedica d’adozione, alterna di reportage di info@nuovagiemme.it
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contemporanea, la montagna, sua presso la facoltà pubblicitaria. Cairo Pubblicità SpA (Filiale di Verona)
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del weekend nelle Dolomiti, dalle origini contemporanea e per alla formazione, EMILIA ROMAGNA/RSM/MARCHE:
Marche che ha per ai nostri giorni. Bell’Italia di agosto organizzando corsi Cairo Pubblicità SpA (filiale di Bologna)
tema la Valdaso, Per questo numero ha visitato a Palermo e workshop. Sue Corte Isolani 1, 40125 Bologna
risalendo da Pedaso ha pedalato sulla “Manifesta 12”, le immagini del Tel. 051/3763006, fax 051/0920003
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CAMPANIA/PUGLIA/BASILICATA,
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Via Ravenna 24, 09125 Cagliari
Giglio Porto Tel. 070/305250, fax 070/343905
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LE IMMAGINI DI QUESTO NUMERO è una rivista del gruppo


Dicono di noi: ANSA/Maurizio Degl’Innocenti, ANSA (p.18). Notizie: Nicola Eccher, Luigi Spina/Electa (p.14), Nico Macina (p.16). Cairo Editore che comprende anche
Patrimonio salvato: Olivari (pgg.20-21); Parrocchia San Francesco al Fopponino (p.21). Appuntamenti d’arte: Francesco di Napoli le seguenti testate:
Pinillos (p.23,25), Courtesy Biennale (pgg.24-25), Italo Rondinella, Francesco di Napoli Pinillos, Andrea Avezzù (p.26), Reto Albertalli SETTIMANALI
(p.27). Sgarbi: BI/ADAGP/Paris/Scala,Firenze (p.30); Studio Gonella, 2014/Fondazione CRT per l’Arte Moderna e Contemporanea/ DiPiù TV, Diva e Donna, Settimanale
Su concessione della Fondazione Torino Musei (p.31). Festival: Musica sulle Bocche/Ziga Koritnik, Raffaele Marchesan, Vasco DiPiù, Settimanale DiPiù e DiPiù
Dell’Oro, Donato Aquaro (p.32). Aria aperta: Rolex/Carlo Borlenghi, Mauro Mariotti (p.34). Gusto: DavidCC/Alamy/IPA (p.36). Stellare, TV MIA, settimanale NUOVO
Scheda Velia: Alfio Giannotti, Michele Calocero (p.66), Alfio Giannotti (p.67). Scheda Firenze: Fabio Gambina, Paolo Matteoni e NUOVO TV, “F”, settimanale GIALLO,
(p.81). Panoramica Zegna: Courtesy Oasi Zegna (pgg.84-85 e 91). Palermo: Andrea Pistolesi, Francesco Bellina (p.100), Sandro Enigmistica PIÙ
Scalia (p.101). Scheda Palermo: Andrea Pistolesi (p.102), Foodcollection/Stockfood/Reda&Co (p.103). Occasioni: Arco Images QUINDICINALI
GmbH/Alamy/IPA (p.142). Prossimamente: CuboImages, Luca Merisio, Susy Mezzanotte (p.146). Cartine: Davide Bassoli, Quaterd. Settimanale DiPiù e DiPiù TV Cucina,
NUOVO e NUOVO TV Cucina
Testi e fotografie non richiesti non vengono restituiti MENSILI
Airone, Antiquariato, Arte, Bell’Europa,
Bell’Italia. Alla scoperta del più bel paese del mondo. Copyright 2018. Cairo Editore S.p.A. Tutti i diritti riservati. Testi, Bell’Italia, For Men Magazine,
fotografie e disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l’autorizzazione Gardenia, In Viaggio, Natural Style
dell’Editore. Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano il 5/4/1986, n. 169. Una copia euro 4, arretrati euro 8.

8 Bell’Italia
Lettere Risponde la redazione scrivete a
lapostadibellitalia@cairoeditore.it
oppure: Bell’Italia, Corso Magenta 55, 20123 Milano

PORTICI (Napoli)

Bell’Italia protagonista in biblioteca


Gentile direttore, le invio
una foto (a lato) che testi-
monia l’interesse della mia
città alla bellissima pubbli-
cazione da lei egregiamen-
te diretta. È dal primo nu-
mero, ormai da decenni,
che oltre a consultare per-
sonalmente la rivista mi faccio carico ogni semestre di
consegnare le copie alla biblioteca di Portici, che ha
provveduto ad allestire un apposito spazio per le an-
nate complete e bacheche dove sono esposti in bella
vista gli ultimi numeri. In verità un poco mi dispiace
allontanarmi da questo mio tesoro che in tanti anni ho
collezionato, ma avendo una casa piuttosto piccola ho
problemi di spazio, e gentilmente la Biblioteca Comunale
ha acconsentito alla mia richiesta. La ringrazio e le augu-
ro di continuare, con lo stesso successo, il suo interessan-
te lavoro a favore di questa nostra meravigliosa Italia.
Cordiali saluti a lei e a tutti i suoi valenti collaboratori.
Alfonso Gessato, Portici (Napoli)

MANTOVA
Il viaggio dei lettori
Uno scenografico nastro a palazzo Ducale CASTELLUCCIO DI NORCIA (Perugia)

Seguo l’arte da vicino e Mantova con la Scultura in Piazza è IL PIANO FIORITO CHE SPUNTA DALLA NEBBIA
meravigliosa: ecco Eduard Habicher con i suoi virtuosismi. Tra fine maggio e i primi di luglio l’altopiano di Castelluccio
Roberto Francesco, Manerbio (Brescia) di Norcia è testimone di un evento di particolare importanza:
la fioritura, fenomeno da diversi anni diventato di richiamo
L’opera fotografata dal lettore (sopra) è il Guscio, dello scultore alto- internazionale per appassionati di fotografia e per
atesino Eduard Habicher, collocato in piazza Castello, nel complesso i naturalisti. La gran parte dei visitatori si concentra sulla
di palazzo Ducale: un nastro di ferro oscillante dipinto di rosso che miriade dei colori che avvolgono il Pian Grande. Non a tutti
dialoga con le architetture rinascimentali e che resterà esposto fino capita però di raggiungere le vette circostanti all’alba
al 2 maggio 2019. È la terza edizione di Scultura in Piazza, progetto e osservare la piana al diradarsi della nebbia. Un fenomeno
che porta l’arte contemporanea nel cuore della città dei Gonzaga, inusuale ma di una suggestione unica! Al diradarsi della
con opere specificamente concepite per lo spazio di piazza Castello. nebbia un tripudio di colori illumina la piana. A me è
capitato di essere là e di aver goduto di tale incomparabile
fenomeno. Uno spettacolo irripetibile che voglio trasmettere
a tutti i lettori di Bell’Italia con questa mia foto (sotto).
Dino Natale, Pescara
PER LA VAL VOGNA IL TRENO FERMA A VERCELLI
• Nel servizio sulla val Vogna nel numero 387 di luglio, a pagina 65
viene detto che Riva Valdobbia, località di accesso alla valle,
si raggiunge in autobus dalla stazione di Varallo Sesia. In realtà,
come ci segnala il lettore Francesco Sobrero di Casale Monferrato,
che ringraziamo, la stazione di Varallo con tutta la linea ferroviaria
Novara-Varallo Sesia è da tempo chiusa. La stazione di riferimento
è quindi Vercelli, sulla linea Torino-Milano; da lì si prosegue
per Riva con il bus 50 Atap. Ci scusiamo dell’errore con i lettori.

10 Bell’Italia
Notizie
A cura di Sandra Minute Fotografia Luca Scamporlino

SIRACUSA CASTELLO MANIACE HA RIAPERTO I BATTENTI IL 21 LUGLIO DOPO I RESTAURI

LA SENTINELLA DI ORTIGIA
Da otto secoli presidia la punta di Ortigia a difesa del porto e della città
di Siracusa; un imponente edificio a pianta quadrata, con poderose mura
e quattro torri cilindriche agli angoli, costruito tra 1232 e 1240 per volere
di Federico II. Dopo cinque anni di chiusura, il 21 luglio Castello Maniace
(nella foto) ha riaperto le porte al pubblico a conclusione di un accurato
restauro; l’intervento ha recuperato tra l’altro la suggestiva sala Ipostila,
dalle volte a crociera, e il portale monumentale in marmi policromi.
INFO Orario 08,30-13,45, lunedì 14,30-19,30, sabato 08,30-19,30; ingresso 2 €; www.regione.sicilia.it
Bell’Italia 13
Notizie

FIRENZE ALLE GALLERIE DEGLI UFFIZI

UNA SALA PER Qui sopra: la nuova sala


di Leonardo inaugurata
TRENTO RIALLESTITO IL BUONCONSIGLIO

I tesori del castello


LEONARDO alle Gallerie degli
Uffizi, con da sinistra
l’Adorazione dei Medaglie bronzee del Pisanello,
Dai primi passi nella bottega del Verrocchio Magi, del 1481-82, affreschi, dipinti, manufatti in vetro,
e l’Annunciazione
fino alla partenza per Milano, alla corte di (1475 circa). A destra:
maioliche, oggetti sacri, sculture
Ludovico il Moro: gli anni giovanili a Firenze la loggia di Romanino policrome del ’300: sono i tesori
di un genio precoce condensati in tre dipinti. nel castello del inediti del nuovo allestimento
Alle Gallerie degli Uffizi è stata inaugurata la Buonconsiglio. Sotto: inaugurato a Castelvecchio,
nuova sala di Leonardo da Vinci: vi sono espo- le possenti arcate della la parte più antica del castello
Domus Severiana viste
sti il Battesimo di Cristo, dipinto nella bottega dal nuovo percorso del Buonconsiglio. INFO Orario 10-18,
del Verrocchio (di mano esclusiva di Leonardo ai piedi del Palatino nel chiuso lunedì; 10 €; www.buonconsiglio.it
è il soave angelo di profilo), l’Annunciazione Parco del Colosseo.
della chiesa di Monteoliveto e soprattutto l’A-
dorazione dei Magi, destinata alla chiesa di San
Donato a Scopeto e lasciata incompiuta da Le-
onardo alla partenza per Milano, nel 1482. Il
recente restauro ha restituito la complessità
dell’opera, che appare come una gigantesca
pagina di appunti, con brani di pittura compiu-
ti e altri appena accennati. La sala di Leonardo
(la 35 dell’ala di Ponente) è la nuova tappa del
rinnovo del percorso degli Uffizi dopo il rialle-
stimento della sezione di Caravaggio e della
sala di Michelangelo e Raffaello. INFO Orario 8,15-
18,50, chiuso lunedì; ingresso 20 €; www.uffizi.it

IVREA (Torino) È IL 54° SITO UNESCO IN ITALIA


ROMA ITINERARIO AI PIEDI DEL PALATINO NEL PARCO DEL COLOSSEO
La città industriale di Olivetti
Patrimonio dell’Umanità Quattro passi nella storia dell’Urbe
“Ivrea città industriale del XX secolo” è Una passeggiata nel verde attraverso oltre 15 secoli di storia.
il 54° sito italiano Patrimonio dell’Umanità. Nel Parco Archeologico del Colosseo è stato riaperto dopo 18 anni
L’Unesco ha inserito nella prestigiosa lista il il percorso alle pendici del Palatino, il colle che fu la culla di Roma:
complesso realizzato da Adriano Olivetti tra qui Romolo fondò la città nel 753 a.C. e qui sorgevano i palazzi del
1930 e 1960 con l’aiuto dei migliori architetti potere. L’itinerario costeggia le residenze imperiali, dalla Casa di
e urbanisti dell’epoca: una vera città che Augusto al complesso dei Severi del III secolo, snodandosi in un
oltre a stabilimenti e uffici comprendeva paesaggio naturale di grande fascino, all’ombra di pini e cipressi
case per dipendenti, mense, asili e servizi tra cespugli di acanto, rose rampicanti e ginestre. INFO Orario 9-13;
sociali, secondo un modello di umanesimo ingresso Parco Archeologico 12 €; 06/39.96.77.00, www.coopculture.it
capitalista. INFO www.ivreacittaindustriale.it

14 Bell’Italia
Notizie
MILANO ORTO BOTANICO DI BRERA

Nella pace dell’arboreto


Sentieri che valorizzano il percorso tra gli
alberi secolari, come i due Ginkgo biloba,
“patriarchi” del giardino, l’incremento
delle collezioni botaniche e la nuova
Vasca dei Pensieri, panca in legno e
pietra che invita alla sosta: a conclusione
dei lavori di riqualificazione il 5 luglio ha
riaperto al pubblico l’arboreto dell’Orto
Botanico di Brera, vero e proprio
giardino segreto nel cuore di Milano.
INFO Accesso da via Fratelli Gabba 10, da lunedì
a sabato 10-18; ingresso libero; ortibotanici.unimi.it

REPUBBLICA DI SAN MARINO

UN MUSEO
SUL MONTE TORINO

TITANO Torna a splendere


la Consolata
La piccola repubblica sul monte Titano ha
il suo primo museo di arte moderna e con- È uno dei luoghi di culto
temporanea. La Galleria Nazionale San Mari- più antichi e venerati
no è stata inaugurata il 7 luglio nelle Logge dei di Torino. E ora il
Volontari, magnifico edificio degli anni Trenta santuario della Consolata,
restaurato ad hoc. L’evento celebra il decimo capolavoro del barocco
anniversario dell’iscrizione di San Marino nel- piemontese, è tornato a
le liste del Patrimonio Mondiale Unesco. Il nuovo splendore grazie a
nuovo museo, promosso in collaborazione con un restauro da un milione
il MaGa di Gallarate, espone un primo nucleo di euro finanziato dalla
di un migliaio di opere di maestri del Novecen- Fondazione Crt. I lavori
to, come Guttuso, Vedova, Chia, Cucchi e Mari, hanno interessato il
e di artisti sanmarinesi. Esterna, ma idealmen- chiostro del Convitto, con
te collegata al percorso è La Scala Santa, opera il recupero delle facciate
permanente realizzata da Enzo Cucchi nel e del portico e il ripristino
1987 nell’ex monastero di Santa Chiara. del colore originario
INFO Orario 10-18; ingresso 4,50 €; gallerianazionale.sm del ’700, e la copertura
in lastre di pietra della
cupola esagonale
In alto, da sinistra: le Logge dei Volontari, sede della di Guarino Guarini (1678).
Galleria Nazionale San Marino; La resa, di Renato
INFO Tutti i giorni 7-19,30;
Guttuso (1945); la Vasca dei Pensieri, nell’arboreto
dell’Orto Botanico di Brera. A destra: la cupola del www.laconsolata.org
santuario della Consolata nel corso dei restauri.

16 Bell’Italia
Dicono di noi L’Italia raccontata dagli stranieri su giornali, riviste e siti internet

Martedì 3 luglio 2018


“I musei italiani
amano gli stranieri”
www.elpais.com

VIA LIBERA Il Consiglio di Stato ha detto sì ai direttori stranieri nei musei italiani. Ne parla
il quotidiano spagnolo El País, che riassume la vicenda. Tutto era iniziato con
NEI MUSEI la riforma del precedente ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini,
che dava via libera alla selezione internazionale dei responsabili di 20 musei
AI DIRETTORI autonomi. Varie sentenze e ricorsi avevano impugnato le nomine straniere,
ma il Consiglio di Stato ha chiuso la questione, approvando definitivamente
STRANIERI gli incarichi. «Ora potremo lavorare sereni», ha commentato uno di questi, lo
storico dell’arte tedesco Eike Schmidt (foto), che dal 2015 guida le Gallerie
degli Uffizi di Firenze (nel 2017 gli Uffizi hanno chiuso con 2.219.122 visitatori,
Il Consiglio di Stato ha approvato
con un incremento di oltre il 10 per cento rispetto al 2016). «La missione dei
la nomina di direttori non italiani musei si basa su tutela del patrimonio, ricerca e didattica. Tali pilastri sono
a capo delle gallerie d’arte nazionali tornati al centro», ha aggiunto Schmidt. Anche l’ex ministro applaude alla
decisione: «È un settore in cui deve contare il curriculum e non la nazionalità».

NEW YORK TIMES DUBAIBLOG NETWORK

Ritrovata a Roma Brumotti in bici


la Tomba dell’atleta nei luoghi del Fai
Durante i lavori per il raddoppio L’inviato di Striscia La Notizia
dell’acquedotto Castell’Arcione- Vittorio Brumotti, campione di
Salone, a Roma è stata bike trial, ha realizzato un “Tour
scoperta una sepoltura intatta per l’Italia” in sella alla sua bici,
del IV secolo avanti Cristo, patrocinato dal Fai. Come
subito battezzata “Tomba riportano le pagine americane
dell’atleta” (foto). Come scrive del portale Dubaiblog, Brumotti
il New York Times, al suo è partito il 18 giugno da Livigno
Venerdì 1 giugno 2018 interno sono stati rinvenuti Martedì 19 giugno 2018 e dopo 19 tappe, tra cui una
“Scoperta una tomba strigili, attrezzi che gli atleti “Vittorio Brumotti inizia in Costiera Amalfitana (foto)
romana; per la sorpresa l’avventura del suo tour
usavano per detergere e poi in altri “Luoghi del cuore”
di tutti è intatta” in bici per l’Italia”
www.nytimes.com il sudore, e oggetti del corredo www.dubaiblog.us Fai, è arrivato il 6 luglio
funerario che serviranno ad Agrigento. Il tour resterà
ora a capire meglio le usanze percorribile da altri ciclisti.
degli atleti dell’antica Roma. Info www.fondoambiente.it

18 Bell’Italia
Il patrimonio salvato Privati e fondazioni al servizio dei beni culturali
a cura di Carlo Migliavacca

SI RIACCENDONO LE LUCI
DISEGNATE DA GIO PONTI
Nella chiesa milanese di San Francesco al Fopponino, opera del
grande architetto, tornano a splendere i lampadari in ottone caduti
in disuso. Li ha restaurati Olivari, storica realtà del made in Italy

L a storia del design italiano nasce tra


le due guerre mondiali dall’idea di
progettazione globale dei grandi ar-
e proseguita negli anni 50 con Lama,
nata per il grattacielo Pirelli e ancora
oggi in produzione, Cono e Anello.
chitetti dell’epoca, che non disegna- Di recente il legame si è rinnovato gra-
vano solo spazi e volumi degli edifici, zie a un’iniziativa di mecenatismo di
ma spesso ne curavano l’arredo e le Olivari: il restauro dei venti lampadari
decorazioni, fino ai particolari più in ottone della chiesa di San France-
piccoli come le maniglie o le cerniere sco d’Assisi al Fopponino, in via Paolo
delle porte. Partecipi di questa idea Giovio a Milano, realizzata tra il 1961
totale di architettura erano le azien- e il 1964 su progetto di Gio Ponti in
de che riuscivano a trasformare idee e un’area che tra la fine del ’500 e la fine
disegni in oggetti, trovando soluzioni, dell’800 ha ospitato una foppa, uno dei
In alto, da sinistra: restauro realizzato spesso innovative, per la loro produ- cimiteri cittadini (foppa in milanese
la chiesa di San nelle officine zione industriale. significa fossa, da cui luogo di sepol-
Francesco d’Assisi Olivari, concluso
tura). «Abbiamo sempre avuto una
al Fopponino nella scorsa
in una foto degli primavera; dettaglio UN ATTO DI MECENATISMO particolare affezione verso la chie-
anni 60; l’interno dei “tegoli” che CHE HA PROFONDE RADICI sa del Fopponino», ci dice Antonio
della chiesa con compongono la Una felice e lunga collaborazione è sta- Olivari, titolare dell’azienda, «perché
i lampadari di Gio raggiera. Qui sopra: ta quella tra Gio Ponti (1891-1979), il progettata da Gio Ponti e perché abbia-
Ponti accesi; uno il posizionamento
dei venti lampadari di uno dei lampadari grande architetto milanese, e la Oliva- mo la soddisfazione di vedere ancora
in ottone dopo il recuperati. ri, storica azienda piemontese pro- in uso le maniglie Cono. Presentare,
duttrice di maniglie. Una vicenda ini- nel novembre del 2017, presso questa
ziata negli anni 30 con il modello per chiesa la nostra nuova grafica azien-
il palazzo della Montecatini, a Milano, dale ci è sembrato che potesse essere

20 Bell’Italia
LA CHIESA ANTICA
Il Fopponino,
testimone della
storia milanese
Dell’antica area cimiteriale
di porta Vercellina su cui
è sorta la chiesa di San
Francesco restano una
piccola cappella votiva, con
le ossa di alcuni morti di
peste, e l’antica chiesa del
Fopponino, dedicata ai santi
Giovanni Battista e Carlo
Borromeo (foto in basso).
Questa, edificata tra il 1663
e il 1673, rappresenta una
piccola ma significativa
memoria della storia
cittadina, ancora molto cara
ai parrocchiani e agli abitanti
della zona. L’attuale buono
stato di conservazione
dell’armonico edificio
ad aula unica si deve
all’impegno del parroco,
don Serafino Marazzini, che
a partire dal 2011 è riuscito
un segno di continuità e di coerenza. a forma di tegola di grande leggerezza. a finanziarne il completo
restauro, concluso nel 2015:
Per ringraziare il parroco don Serafino Nel tempo erano stati dismessi a favo-
dal tetto agli esterni, dalle
della disponibilità abbiamo volentieri re di nuove sorgenti luminose, ma ora campane all’illuminazione.
accettato la sua richiesta di aiutarlo a sono tornati a diffondere i loro caldi Dal Comune di Milano sono
“riportare alla luce” i lampadari di Gio riflessi nella navata. arrivati 300 mila euro, tratti
Ponti, che da tanti anni erano inutiliz- «Abbiamo rilavorato tutte le parti in dal fondo derivato dagli
zati e anneriti dal tempo». ottone, riportandole allo splendore oneri di urbanizzazione; altri
iniziale», aggiunge Olivari. «Coinvol- 140 mila euro sono stati
RECUPERO ARTIGIANALE gendo tecnici dell’illuminazione, ab- reperiti grazie a una raccolta
E NUOVE TECNOLOGIE biamo scelto di installare come fonte di fondi nel quartiere.
I lampadari a sospensione apposita- luminosa una innovativa striscia a led, La domenica vi si celebra
la messa e nel fine
mente disegnati da Ponti per la chiesa, che ha consentito di ottenere una luce
settimana (sabato
prodotti dalla ditta Candle, presenta- molto forte e calda, oltre che un note- pomeriggio e domenica
no una raggiera di elementi in ottone vole risparmio energetico». mattina) alcuni volontari
accolgono chi voglia visitarla
(a partire da settembre).
INFO Parrocchia San Francesco
CARTA D’IDENTITÀ: Olivari d’Assisi al Fopponino,
02/481.80.49, www.fopponino.it
Da oltre un secolo nella storia del design
Olivari produce degli oltre 100 anni
maniglie a della sua storia. Tra gli
Borgomanero, altri, oltre a Gio Ponti,
in provincia di Marcello Piacentini,
Novara, dal 1911. Franco Albini,
Oggi l’azienda è lo studio BBPR,
guidata dalla terza Marcello Nizzoli,
generazione della Giorgetto Giugiaro,
famiglia (nella Vico Magistretti,
foto, Antonio Oscar Tusquets, Enzo
Olivari). Sono molti Mari, Zaha Hadid,
gli architetti e i Daniel Libeskind
designer con cui ha e Piero Lissoni.
collaborato nel corso www.olivari.it

Bell’Italia 21
LIBERTÀ DI GUIDA AUTORICARICA BAGAGLIAIO INVARIATO BASSI CONSUMI ECO FRIENDLY

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L’ibrido del futuro è già qui.
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concessionari che aderiscono all’iniziativa e per immatricolazioni entro il 31/08/2018.

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Appuntamenti d’arte A cura di Lara Leovino

LA BIENNALE DI ARCHITETTURA DI VENEZIA

SPAZIO ALLA CREATIVITÀ IN LAGUNA


“Freespace” è il titolo della XVI Mostra Internazionale di Architettura. Fra le tappe da non perdere,
l’isola di San Giorgio Maggiore con le cappelle nel bosco realizzate da grandi architetti
internazionali per il padiglione della Santa Sede. E poi il meglio da vedere all’Arsenale e ai Giardini

In questa pagina: il
padiglione della Santa
Sede sull’isola di San
Giorgio Maggiore.
In questa foto: l’interno
della cappella
di Terunobu Fujimori.
In alto: la cappella
di Javier Corvalán.
A sinistra: l’opera
di Norman Foster.
E
voca spazi liberi il titolo della degli spazi pubblici. Un’esperienza col- a prescindere dal significato religioso,
XVI Biennale d’Architettura di lettiva che “libera” gli ambienti renden- diventano bussole per l’anima e luoghi
Venezia, ma soprattutto spazi doli più accoglienti, vivibili e sostenibili. di meditazione.
immensi. Per visitarla non ba- Fra le più spettacolari, la leggera strut-
sta un giorno ma per coglier- ARCHITETTURA SPIRITUALE tura in legno di Norman Foster, sulla
ne il meglio forse sì. Ci vogliono tanta SULL’ISOLA DI SAN GIORGIO cui intelaiatura ha trovato un solido
curiosità e buone gambe ma lo sforzo Imprescindibile tappa per chi visita la appoggio il gelsomino del bosco. Poi c’è
è ripagato perché, come sottolinea Pa- Biennale è il progetto Vatican Chapels il disco sospeso di Javier Corvalán che
olo Baratta, presidente della Biennale, nel padiglione della Santa Sede. A stu- crea un occhio di luce cangiante. Un
«occuparsi di ciò che appartiene allo pire innanzitutto è il luogo: un bosco profumo di resina dà il benvenuto nella
spazio significa dare forma al nostro di un ettaro e mezzo sull’isola di San cappella di Terunobu Fujimori, mistico
orizzonte quotidiano». Giorgio Maggiore, sede della Fondazio- tempietto in legno con crocifisso a tutta
Aperta da due mesi, l’edizione 2018 ne Giorgio Cini. Normalmente non ac- parete. E ancora: la cappella minimali-
è curata da due donne: le architette cessibile, il parco si visita gratuitamente sta di Souto de Moura in pietra di Vi-
irlandesi Yvonne Farrell e Shelley in occasione della mostra. L’inedita lin- cenza e quella metallica di Sean Godsell.
McNamara. È una mostra godibile da gua di verde fra cielo e acqua, con vista È un percorso davvero unico in cui
tutti che punta soprattutto sull’impatto sulla Giudecca e sul Lido, ospita undici ognuno può confrontarsi con la pro-
visivo ed emozionale delle opere, mo- cappelle. A firmarle architetti interna- pria spiritualità. Nel bosco dell’isola
tore di pensieri, riflessioni e dialoghi. Il zionali, dall’inglese Foster al portoghe- di San Giorgio vale infine una sosta la
tema di quest’anno, Freespace, invita a se Souto de Moura, dal paraguaiano terrazza Vietti-Gio Ponti, con strutture e
un approccio “naturale” all’architettura Corvalán al giapponese Fujimori. Un arredi anni 50 (bagni compresi) firmati
e a una maggiore, e migliore, fruizione padiglione diffuso in cui le cappelle, dai due celebri maestri italiani.

24 Bell’Italia
Appuntamentid’arte

Foto grande: l’installazione Anfiteatro, ideata da Mario Cucinella, nel giardino delle Vergini; fa parte della mostra “Arcipelago Italia” allestita
all’Arsenale. Sopra, a destra: l’elegante finestra di Carlo Scarpa con il pittoresco affaccio su un canale della Laguna. È stata riaperta
quest’anno nel padiglione Centrale dei Giardini della Biennale. Sotto: veduta delle Gaggiandre, imponenti tettoie sull’acqua dell’Arsenale.

Bell’Italia 25
In questa pagina: i Giardini della Biennale. Sopra, da sinistra: la terrazza del padiglione della Gran Bretagna con vista su San Servolo; scorcio
del padiglione svizzero, vincitore del Leone d’Oro. Sotto, da sinistra: un’altra veduta della terrazza panoramica; la sala Chini nel padiglione
Centrale dei Giardini. Le piastrelle del pavimento, firmate dal gruppo londinese Assemble, dialogano con gli affreschi liberty di Galileo Chini.

Dall’isola di San Giorgio, in poche ferma- ne Italia. La mostra “Arcipelago Italia” l’omaggio alla Svizzera, vincitrice del Le-
te di vaporetto si raggiunge l’Arsenale, analizza la complessità del nostro Paese one d’Oro. L’allestimento ricostruisce in
quartier generale della Biennale. Ne- dalle Alpi all’Etna e invita a riflettere sul scale diverse, dal minuscolo all’oversize,
gli spazi delle Corderie è allestita Free- ruolo dell’architettura per il rilancio del un appartamento contemporaneo. Si
space, la mostra principale: il consiglio territorio, soprattutto delle aree più a ri- “gioca” così fra gigantesche o picco-
è di attraversare questi ambienti lascian- schio. All’esterno ci si rilassa nel “candido lissime porte, maniglie, interruttori e
dosi intrigare dagli allestimenti ma anche abbraccio” dell’Anfiteatro, installazione perfino listoni di parquet.
guardando le pareti, dove sono proiettate ellittica nel verde di Mario Cucinella. Si chiude in bellezza nell’Isola della Gran
immagini e disegni dell’antica fabbrica di Tappa successiva: i Giardini della Bien- Bretagna che presenta un padiglione to-
corde per le navi della Serenissima. nale, a venti minuti a piedi dall’Arsena- talmente svuotato all’interno; sul tetto
le. Spicca fra la vegetazione l’elegante però è allestita una terrazza panoramica
ARSENALE E GIARDINI: padiglione Rolex, main sponsor della “freespace”. Creata ad hoc, affaccia sul-
UN ARCIPELAGO DI IDEE manifestazione. Nel padiglione Centrale la Laguna e sui Giardini e regala scorci
Ogni padiglione ha la sua peculiarità e dei Giardini fra i lavori più suggestivi c’è inediti sulla città. Chi giunge alle 16 (le
fra i più curiosi c’è quello dell’Argenti- The Factory Floor del gruppo londinese 17 di Londra) può anche godere di una
na: uno spazio con giochi di specchi che Assemble. Migliaia di piastrelle d’argilla buona tazza di tè, rigorosamente inglese.
riproduce all’infinito l’immagine della decorano il pavimento della scenografi- Biennale Internazionale d’Architettura 2018.
pampa. L’Indonesia ha invece declinato ca sala Chini. Da non perdere poi la Sedi: Arsenale e Giardini. Date: 26 maggio-25
il concetto di Freespace con La poetica del finestra a cerchi intrecciati di Carlo novembre. Orari: 10-18, chiuso lunedì. Ingresso:
vuoto rappresentata da una gigante onda Scarpa: murata da anni, è stata ria- 25 € per entrambe le sedi. L’ingresso al padiglio-
di carta. Di fronte alle Gaggiandre con i perta in occasione di questa Biennale. ne del Vaticano (10-18) sull’isola di San Giorgio
loro archi sull’acqua si apre il padiglio- Fra i tanti padiglioni nazionali, d’obbligo Maggiore è gratuito. Info: www.labiennale.org

26 Bell’Italia
Appuntamentid’arte

AI GIARDINI
È L’ORA DELLA
CULTURA
Una struttura
trasparente sfaccettata
In questa pagina: il padiglione Rolex ai Giardini; la maison svizzera è partner e orologio ufficiale della attira l’attenzione
Biennale d’Architettura. Sopra: l’interno del padiglione con il progetto realizzato per l’occasione di chi cammina ai
da Chipperfield e dal suo allievo Kretz. Sotto: la scintillante struttura esterna con vetrate effetto oro. Giardini della Biennale.
È il padiglione
Rolex, la cui estetica
richiama la lunetta
zigrinata dell’Oyster
Perpetual Day-Date.
All’interno è esposto
il lavoro realizzato
dall’architetto
britannico David
Chipperfield e da
Simon Kretz, suo
allievo, nell’ambito
dell’iniziativa Rolex
Maestro e Allievo.
Grazie a questo
progetto, a giovani
artisti di talento è
data la possibilità
di collaborare
con i più importanti
protagonisti
dell’architettura
e della cultura
internazionale. Info:
rolexmentorprotege.com
FIRENZE

IL MILLENARIO RAPPORTO
FRA UOMINI E CAVALLI
Il cavallo è stato fra gli ultimi
animali a essere addomesticato.
Solo nel IV millennio a.C.
cessò di essere preda e intrecciò
il suo destino a quello dell’uomo.
VIAREGGIO (Lucca)
La mostra vuole raccontare questo
OSCAR GHIGLIA FRA ACCADEMIA E MODERNITÀ millenario, intenso e sfaccettato
È uno dei personaggi più interessanti della cultura figurativa rapporto. Lo fa attraverso una
di inizio Novecento. Oscar Ghiglia (1876-1945) è protagonista selezione di reperti, opere d’arte,
di questa raffinata mostra che raccoglie una quarantina oggetti (morsi, speroni, staffe)
di opere, 20 delle quali provenienti da collezionisti che vanno dalla prima età
privati. Pittore autodidatta, amico di Modigliani e grande del Ferro fino al tardo Medioevo.
estimatore di Fattori e Cézanne, reinterpretò la pittura Sopra: protome di cavallo
macchiaiola con tocchi simbolisti e fuse nelle sue opere “Medici Riccardi”, 340-330 a.C.
modernità e lezione classica. In onore del legame fra i due A CAVALLO DEL TEMPO. L’arte
artisti, dalla Pinacoteca di Brera e dalla Gam di Torino arrivano di cavalcare dall’antichità al Medioevo.
due opere di Modì: L’Enfant gras e Tête de femme. Alla Limonaia del Giardino di Boboli
Sopra: Donna che si pettina, 1909, di Oscar Ghiglia. fino al 14 ottobre. Info: 055/238.88.31.
GHIGLIA. CLASSICO E MODERNO. Al Centro Matteucci per
l’Arte Moderna fino al 4 novembre. Info: 0584/43.06.14.

COMO

TRAME LUCENTI E PREZIOSE


Un pezzo di storia della moda
è celebrato nella città della seta
attraverso un inedito allestimento
di abiti, arazzi, tessuti e velluti della
manifattura tessile Ghioldi. Sono
“opere d’arte” firmate da Titta
Porta, Gegia Bronzini, Angela Florio.
Attraverso l’uso di luci particolari
il percorso esalta qualità, colori
e trame delle creazioni. A sinistra:
gli arazzi di Angela Florio. AFRODITE
ALLO SPECCHIO. Luce, illusioni, riflessi,
tessuti. Al Museo Didattico della Seta
fino al 28 settembre. Info: 031/30.31.80.

28 Bell’Italia
Appuntamentid’arte

TORINO

BAROCCHE TAVOLE
DI SPAGNA
Quaranta opere da prestigiosi
musei internazionali, fra i quali
gli Uffizi, il Prado, il Louvre,
celebrano la pittura spagnola,
in particolare il genere della
natura morta nelle tele del
Seicento e del Settecento.
Protagonisti, oltre a Sánchez
Cotán e Goya – presente con
la straordinaria Natura morta
con tacchino – anche Zurbarán,
Pereda, Meléndez. Fra le
sette sezioni in cui è diviso il
percorso ce n’è una dedicata
alle origini di questo canone
intramontabile dell’arte.
A sinistra: Bodegón de frutas,
verduras y hortalizas, di Juan
MILANO
Sánchez Cotán, 1602.
BOCK: ARTE E TEATRO DELL’ASSURDO IL SILENZIO SULLA TELA. Natura
L’artista tedesco John Bock, classe 1965, morta spagnola da Sánchez Cotán
trasforma il Podium, al piano terra della a Goya. Ai Musei Reali fino al 30
Fondazione Prada, in un mondo eccentrico settembre. Info: 011/521.11.06.
e surreale in cui coesistono sculture, architetture
sperimentali, installazioni site-specific e
performance. Queste ultime in particolare,
che Bock chiama Lectures, sono parodie
di presentazioni accademiche a cui
i visitatori sono invitati a partecipare.
A sinistra: Lütte mit Rucola, di John Bock.
ROMA
THE NEXT QUASI-COMPLEX. Alla Fondazione Prada
fino al 24 settembre. Info: fondazioneprada.org SCATTI D’AUTORE
PER LE MURA AURELIANE
Le Mura Aureliane
accompagnano con la loro
imponenza strade, scorci,
orizzonti della città. Sono il
più grande monumento della
Roma imperiale eppure spesso
rimangono inosservate.
Il maestro Andrea Jemolo
valorizza, documenta e traduce
in immagini questa storica cinta
muraria. Lo fa nella mostra Walls
attraverso 77 fotografie a colori
in grande formato. A sinistra:
Viale di Porta Tiburtina. Tratto
delle Mura Aureliane inglobato
nella Villa Dominici, di Andrea
Jemolo. WALLS. Le mura di Roma.
Fotografie di Andrea Jemolo. Al Museo
dell’Ara Pacis fino al 9 settembre.
Info: www.arapacis.it

Bell’Italia 29
Appuntamento con Vittorio Sgarbi
Un Museo un Capolavoro TORINO Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

LA RICERCA DELL’ASSOLUTO
NEL SOGNO BLU DI YVES KLEIN
L’artista francese, molto apprezzato in Italia, “inventa” un oltremare che smaterializza la realtà. Anche
quando si tratta del calco di un corpo, come nel Portrait Relief of Claude Pascal del museo torinese

S ono importanti e singolari i rap-


porti stabiliti con l’Italia da Yves
Klein (1928-1962), artista francese fra
presso la Galleria Apollinaire di Guido Le
Noci, a cui ne segue un’altra a fine anno,
con il blu che copre simbolicamente dei
Parallelamente, comincia una serie di
happening neo-dadaisti in cui l’intento
concettuale azzera l’opera tradizionale,
i più irrefrenabili e innovatori del suo mappamondi. L’accoglienza milanese è perseguendo l’identificazione fra vita e
tempo. Musicista, maestro di judo, sul confortante: Lucio Fontana vuole colla- arte: cosparge di IKB donne nude che la-
quale scrive un manuale, fanatico di borare con lui a un progetto di architet- sciano l’impronta del loro corpo sul bian-
Duchamp e del Giappone, Klein arriva tura immateriale, Dino Buzzati lo recen- co di carta e tessuti (le Anthropométries,
in Italia già nel 1948, invogliato dalla sisce, Piero Manzoni lo adotta come suo precorritrici della Body Art), oppure si
conoscenza dell’arte del passato, ma maggiore ispiratore, Peppino Palazzoli serve di stanze immacolate per presen-
anche dal culto dei santi, in particolare chiama Blu la sua nuova galleria. tare Le Vide (Il Vuoto) che fa anche foto-
di Rita da Cascia, patrona della sua città È un fiume in piena, Klein. Usa acqua e grafare mentre cammina al loro interno.
natale, Nizza, a cui è devotissimo. fuoco come fossero pennelli, dissacra Dall’amata Italia arrivano anche col-
Preso da un misticismo vitalistico che de- volutamente la mistica assolutezza pi bassi. Gualtiero Jacopetti riprende
riva dal pensiero di Max Heindel, profeta dell’IKB applicandolo a spugne come un’orgiastica Anthropométrie in un film di
dei Rosacrociani, Klein orienta le sue a calchi pop di celebri statue antiche grande successo internazionale, Mondo
ricerche artistiche verso situazioni di o dei suoi amici più cari. Come nel Por- cane, che tratta Klein come un fenomeno
esoterica suggestione in cui trovare trait Relief of Claude Pascal della Galleria da baraccone. Klein ci rimane così male
corrispondenze fra lo spirito e il perce- Civica d’Arte Moderna e Contemporanea da patire una delle crisi cardiache che lo
pibile. Nel 1949 compone la sinfonia Mo- di Torino, opera realizzata nel 1962 pochi portano in brevissimo tempo alla mor-
noton-Silence impiegando una sola nota, mesi prima della sua scomparsa, avvenu- te (1962). Pochi, all’annuncio della sua
ritenendola assoluta; cerca quindi di tro- ta a soli 34 anni. Qui il pigmento blu rende scomparsa, capirono che non si trattava
varne l’equivalente in pittura, attraverso quasi immateriale la plasticità della figu- dell’ennesima provocazione all’insegna
coincidenze totalizzanti di colore e spa- ra, ulteriormente privata di fisicità dalla dell’immaterialità.
zio che dapprima sperimentano diverse tavola dorata riflettente che annulla ogni
varianti, poi si concentrano sul blu oltre- profondità, così che il realismo del calco Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea,
mare della pittura antica, in primo luogo si dissolve in una combinazione simbolica Torino, via Magenta 31, 011/442.95.18. Aperta
quello usato da Giotto nei cieli affrescati fuori dallo spazio e dal tempo. da martedì a domenica 10-18; ingresso 10 €.
della basilica francescana di Assisi.
Con l’aiuto del colorificio parigino Pagina seguente: l’opera della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
Adam, arriva così a elaborare l’IKB
(International Klein Blue), un colore
denso che trattiene nella resina sinteti-
ca il pigmento dell’oltremare tramite un Ex voto per Rita da Cascia, «Santa dei casi impossibili»
fissante: è la scoperta dell’elemento ma- Molto devoto a Santa Rita,
gico che, secondo Klein, avrebbe portato Klein porta al monastero
finalmente a percepire l’immaterialità umbro di Cascia due ex voto.
di un’arte non più pensabile nella diffe- Il primo, del 1958, è un piccolo
renza delle sue discipline, permettendo quadro in IKB. Il secondo,
all’osservatore, assorbito in una dimen- del 1961, è una scatola
sione contemplativa che lo proietta alle in plexiglas (a sinistra), con
porte dell’assoluto, di cogliere l’essenza pigmenti blu e rosa, lamine e
più profonda, tutta interiore, del suo es- piccoli lingotti d’oro. Al centro,
sere in rapporto a natura e universo. un cartiglio manoscritto che
Con il sostegno di Pierre Restany, di lì contiene un’invocazione alla
a poco teorico del Nouveau Réalisme, santa, cui dedica la sua arte.
Klein allestisce la prima mostra di mono-
cromi in IKB a Milano, nel gennaio 1957,

30 Bell’Italia
Tre amici
a Nizza
Yves Klein incontra
il poeta Claude Pascal
nel 1947 al judo club
di Nizza, sua città
natale, dove fa amicizia
anche con Armand
Pierre Fernandez,
pittore e scultore poi
noto come Arman.

Nuovo sguardo
sul passato
Il pigmento di IKB
copre una figura
altezza 176 cm

in bronzo che evoca


la statuaria antica.
La grande tavola
di legno è ricoperta
con foglia d’oro,
come quelle della
pittura medievale.

Un fregio
splendente
Klein aveva progettato
di realizzare un grande
fregio con ritratti a
rilievo di amici e
collaboratori. Prima
della prematura morte
(nel 1962), realizzò
quelli di Pascal, Arman
e Martial Raysse.

Bell’Italia 31
Appuntamenticon i festival a cura di Sandra Minute Testi di Vannina Patanè

CAORLE (Venezia) DAL 29 AGOSTO AL 2 SETTEMBRE

CIRCO TRA CALLI E CAMPIELLI


Trenta compagnie da tutto il mondo si
esibiscono fra calli e campielli (sopra) per
il festival internazionale del teatro in strada
La Luna nel Pozzo. Tra i protagonisti la
compagnia inglese di circo contemporaneo
SANTA TERESA GALLURA (Sassari) DAL 23 AL 26 AGOSTO
Lost in Translation Circus, con due

NOTE IN RIVA AL MARE spettacoli in anteprima. Novità 2018 gli


aperitivi con reading sul tema del mare.
Concerti jazz con grandi artisti internazionali nel magico INFO www.lalunanelpozzofestival.it
scenario della Gallura, tra spiagge e rocce di granito
ORISTANO E PROVINCIA FINO AL 15 AGOSTO

Sulle spiagge e fra le rocce di granito della Gallura risuonano le note del jazz RICORDANDO IL SESSANTOTTO
con il festival Musica sulle Bocche. La 18ª edizione affianca grandi nomi del Celebra il cinquantenario del ’68 il festival
jazz internazionale, come Danilo Pérez con il suo Trio, il quartetto del sasso- Dromos, giunto alla XX edizione. Sotto
fonista Ben Wendel e il percussionista Trilok Gurtu, a raffinati interpreti del- il titolo Dromos Revolution, tra il capoluogo
la canzone d’autore italiana come Sergio Cammariere. Concerti-evento si e 11 centri della provincia propone concerti
svolgono al tramonto nella valle della Luna (sopra) e nella luce magica dell’al- di diversi generi (Dee Dee Bridgewater,
ba, quest’anno sulla spiaggia Rena Bianca; appuntamenti che rievocano gli Bombino, Gonzalo Rubalcaba, Bokanté,
happening degli anni 60-70, con un’immersione totale del pubblico nel suono Vinicio Capossela...), mostre, incontri e
e nella bellezza dei paesaggi. Il santuario di Buoncammino ospita un concer- rassegne cinematografiche dedicate al ’68.
to di canto polifonico tradizionale sardo e una serata sul tema delle migrazio- INFO www.dromosfestival.it
ni, fra musica blues e poesia improvvisata. In programma anche uno spazio
per giovani talenti, il MsB Fringe, e una nuova sezione di spettacoli a mezzo-
APRICALE (Imperia) DAL 5 AL 15 AGOSTO
giorno, nell’arena in piazza Santa Lucia. INFO www.musicasullebocche.it
IL “MILIONE” SOTTO LE STELLE
La compagnia genovese del Teatro della
MILANO DAL 10 AL 23 AGOSTO
Tosse torna protagonista di E le stelle
DA VIVALDI A HARRY POTTER stanno a guardare..., rassegna di teatro
NEL CORTILE DEL CASTELLO “a stazioni” messo in scena per le vie
Concerti ed eventi nel cortile delle Armi del borgo medievale di Apricale (sotto).
del Castello Sforzesco: torna Notturni Lo spettacolo di quest’anno, Un Milione
in Castello con la Milano Chamber di scatole cinesi, coinvolge gli spettatori nel
Orchestra diretta dal giovane Lorenzo mondo magico de Il Milione di Marco Polo.
Passerini (a sinistra). Il programma spazia INFO www.teatrodellatosse.it
dalle Quattro Stagioni di Vivaldi alle arie
di Verdi, Puccini e Mascagni, dal tango
di Piazzolla alle colonne sonore di Rota
e Morricone e delle saghe di Harry
Potter, Il trono di spade e Il signore
degli anelli, fino ai Tableaux Vivants
tratti da 19 capolavori di Caravaggio
e accompagnati da musiche barocche.
INFO www.notturnincastello.it

32 Bell’Italia
fortedibard.it
Appuntamentiall’aria aperta di Pietro Cozzi

PORTO CERVO (Sassari) DAL 2 AL 16 SETTEMBRE

LE REGINE
DEL MARE
Due spettacolari regate nelle acque
del nord della Sardegna: in scena
i Maxi Yacht e gli eleganti Swan

La lunga stagione velistica in Costa Smeral-


da raggiunge l’apice dello spettacolo e del gla-
mour a fine estate. La Maxi Yacht Rolex Cup
(2-8 settembre) e la Rolex Swan Cup (9-16 set-
tembre), entrambe organizzate dallo Yacht Club
Costa Smeralda, si passano il testimone nelle ac-
que cristalline della Sardegna settentrionale. La
prima regata, che si svolge dal 1980, richiama i
migliori skipper ed equipaggi al mondo, a bor-
do delle barche più innovative del momento.
Quest’anno gli equipaggi iscritti sono 25, di cui 6
italiani, divisi in diverse categorie a seconda del-
le dimensioni degli yacht: si parte da 18,29 metri
(60 piedi). La Rolex Swan Cup richiama invece
a Porto Cervo 79 “cigni del mare”, tutti usciti
dallo storico cantiere finlandese Nautor’s Swan,
fondato nel 1966. Una competizione biennale,
giunta alla sua ventesima edizione, con velie-
ri che misurano dagli 11 ai 39,9 metri, anche
in questo caso suddivisi per classi che tengono
conto della lunghezza e dell’età delle barche.
INFO www.yccs.it

PONTE DI LEGNO (Brescia) 2 SETTEMBRE TUORO SUL TRASIMENO (Pg) 1-15 AGOSTO

SULLA SALITA PIÙ DURA IN MEMORIA DELLA BATTAGLIA


Per un giorno intero la strada del passo Ferragosto Toreggiano rievoca ogni anno
Gavia, una delle salite più temute nella l’epica battaglia del 217 a.C. tra Romani
storia del Giro, resta chiusa al traffico e Cartaginesi, episodio chiave della
e ospita la Gavia Bike Race. La gara Seconda guerra punica. In programma
e il “raduno” (aperto anche alle e-bike) concerti, sfide al tiro della biga romana
partono da Ponte di Legno per affrontare e soprattutto una rievocazione storica per
1.364 metri di dislivello e 18 chilometri le vie del paese, con la ricostruzione dei
di percorso, con pendenza media del 7,5 due accampamenti contrapposti.
per cento. INFO pontedilegnotonale.com INFO www.prolocotuorosultrasimeno.it

LOMBARDIA FINO AL 29 AGOSTO ALTO ADIGE

UN’ESTATE ALL’ORTO BOTANICO AUTO ELETTRICHE PER IL FUTURO


Preziose riserve di biodiversità, gli Orti L’Alto Adige è un modello nel campo
Botanici della Lombardia regalano della e-mobility e della progettazione di
un’estate ricca di eventi. Oltre alle visite un sistema di mobilità alpina sostenibile.
guidate, in programma i workshop Il prossimo passo è l’installazione,
“Curarsi con il parco” (1, 3, 8, 10,17, 22, in collaborazione con Jaguar, di 30
Dall’alto: equipaggi in azione alla Maxi 24 e 29 agosto), dedicati alle proprietà colonnine all’anno per la ricarica delle
Yacht Rolex Cup; barche della Rolex Swan
Cup al largo della Costa Smeralda; salita terapeutiche delle piante. La scelta auto elettriche, in aggiunta alle 77 già
verso il passo Gavia; visita guidata all’Orto è tra sette orti diversi, da Bormio a Pavia. presenti. Entro il 2021 saranno 5.000.
Botanico di Toscolano Maderno. INFO www.reteortibotanicilombardia.it INFO www.alperiagroup.eu; www.jaguar.it

34 Bell’Italia
Con il contributo degli enti sostenitori
Soggetto di rilevanza regionale
con il patronato
e il contributo di

fo
us

c
201
8

E I G H T H E D I T I O N - 2 0 1 8
BERGAMO, 6-23 SEPTEMBER
Il paesaggio, l’outdoor design e la bellezza si incontrano a Bergamo
insieme ai principali landscaper internazionali
Landscape, outdoor design and beauty come together in Bergamo
with international landscape personalities

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imaestridelpaesaggio.it
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Appuntamentidel gusto a cura di Pietro Cozzi Testi di Silvia Frau

THE WORLD’S 50 BEST RESTAURANTS

IL PRIMATO
DI BOTTURA
L’Osteria Francescana è il “miglior
ristorante al mondo” 2018 e il suo chef
festeggia con tanti nuovi progetti

Dopo un breve intervallo, Massimo Bottura


dell’Osteria Francescana di Modena si riprende
lo scettro di chef del “miglior ristorante al mondo”,
risultato già ottenuto nel 2016. L’ambito ricono-
scimento, festeggiato con italianissime bollicine
Ferrari, gli è stato assegnato a Bilbao dal mensile
britannico Restaurant, che ogni anno redige la
classifica dei The World’s 50 Best Restaurants,
A lezione da Massimo Bottura, chef modenese dell’Osteria Francescana.
coinvolgendo cuochi, ristoratori, cultori e critici.
In graduatoria altri tre ristoranti italiani: il Piaz-
za Duomo di Alba (al numero 16), Le Calandre
di Rubano (al numero 23) e il Reale di Castel di
Sangro (al numero 36). Bottura, “incoronato” per
la sua creatività e intraprendenza, ha ospitato il
mese scorso nel suo ristorante la giuria del Basque
Culinary World Prize, premio internazionale le-
gato al miglior progetto di aiuto alla collettività
attraverso la gastronomia. Tra gli impegni futuri
spicca invece un altro progetto sociale che aprirà
a breve: un nuovo refettorio a Napoli, nell’ex
Lanificio Borbonico di Porta Capuana.
INFO theworlds50best.com; osteriafrancescana.it

RIO DI PUSTERIA (Bolzano) 25-26 AGOSTO JESI (Ancona) DAL 31 AGOSTO AL 2 SETTEMBRE

TESORI D’ALPEGGIO IN FESTA LA SFILATA DEI PEPERONCINI


Malga Fane, in alta valle Isarco, è uno Ultimo scorcio d’estate “infuocato” nelle
dei villaggi più pittoreschi dell’Alto Adige: piazze della città marchigiana: al Festival
il posto giusto dove celebrare, a 1.739 Pikkanapa si scoprono 200 varietà
metri di quota, la Festa del Latte. di peperoncino e le migliori preparazioni
Per arrivarci si percorre il Sentiero del a base di canapa. I protagonisti sono
Latte, con postazioni interattive. In cima 80 espositori e i ristoranti del centro,
si assiste dal vivo alla preparazione impegnati nella preparazione di menu in
di burro, yogurt e diversi tipi di formaggi. tema. Molto attesa la gara dei “mangiatori
INFO www.altoadigelatte.com di fuoco”. INFO www.pikkanapa.it
EMILIA ROMAGNA 4 AGOSTO MILANO

NEL NOME DI ARTUSI NUOVO STREET FOOD STELLATO


È dedicata al gastronomo Pellegrino Artusi Anche lo street food può essere
la Notte Bianca del Cibo Italiano. Il clou d’autore: quello dello chef stellato
degli eventi si svolge nella sua terra natale, Niko Romito si chiama Bomba, il nuovo
a Forlimpopoli, con una degustazione locale milanese in piazza XXV Aprile.
di vini regionali in notturna, sotto la rocca. La “bomba” è una delizia dell’infanzia
Dall’alto: una “bomba”gourmet con manzo E le ricette del manuale artusiano sono in versione gourmet, fatta con pasta
e spinacino nel nuovo locale milanese
dello chef Niko Romito; la Festa del Latte
protagoniste al Grand Hotel di Rimini lievitata e ripiena di carne e mozzarella
a Malga Fane, piccolo villaggio in alta e nei punti di ristoro di FICO, a Bologna. di bufala, o crema, da portar via; costo
valle Isarco; peperoncini a Pikkanapa. INFO www.winefoodemiliaromagna.com 2,50-7 €. INFO www.nikoromito.com

36 Bell’Italia
Viaggiare lontano,
per sentirsi più vicini.

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GIGLIO (Grosseto)

RITORNO
SULL’ISOLA
Dalla costa orientale a quella occidentale, questo
piccolo gioiello dell’Arcipelago Toscano regala luminose
spiagge e cale di sabbia e granito, tutte da scoprire
TESTI Ettore Pettinaroli FOTOGRAFIE Franco Cogoli

Le case colorate di Giglio


Porto, pittoresca località
sulla costa orientale
dell’isola. Qui attraccano
le imbarcazioni provenienti
da Porto Santo Stefano.
F
elice di essere diversa. E di of- nuovo è frutto di ristrutturazioni o più
frire una vacanza speciale, sen- semplicemente di passaggi generazio-
za tempo. Già, perché chi torna nali. L’ultimo esempio è il recupero in
sull’isola del Giglio, che ha or- corso del faro di Capel Rosso, sulla pun-
mai archiviato la triste vicenda ta più meridionale dell’isola. Affidato
del naufragio della Costa Concordia, in concessione dalla Marina Militare a
ritrova sempre gli stessi ritmi. La scel- tre imprenditrici di Scandicci, diventerà
ta è stata di adeguarsi alla modernità un bed and breakfast esclusivo con an-
rispettando il proprio territorio, aiutati nessi ristorante, biblioteca, planetario,
in questo anche dal Parco Nazionale centro educativo per le scuole e museo.
dell’Arcipelago Toscano. Impossibile Il faro immortalato da Paolo Sorren-
trovare nuove strade asfaltate o mega tino ne La grande bellezza è già oggi
strutture ricettive, parchi acquatici e sede di eventi culturali e si raggiunge
“divertimentifici”. Quello che c’è di da Giglio Castello percorrendo per
In questa foto: il faro delle
Vaccarecce, nel nord dell’isola.
In basso: scogli a strapiombo
sul mare vicino al faro
di Capel Rosso. A destra:
cala delle Cannelle. Pagina
seguente: cala dell’Arenella.

40 Bell’Italia
In questa foto: il sentiero verso
il faro di Capel Rosso. In alto,
da sinistra: il porto e la torre
di Giglio Campese; la costa
vicino a cala delle Caldane.
Pagina seguente: caletta
del Saraceno, a Giglio Porto.
Bell’Italia 43
Sopra, da sinistra: il campanile della chiesa di San Pietro Apostolo, a Giglio Castello; l’edificio,
documentato già nel XV secolo, fu poi modificato nel Settecento; scorcio di Giglio Castello.

circa sei chilometri una strada asfal- Un magnifico compendio delle spiagge Prima di raggiungere la costa occidenta-
tata diretta verso sud e poi un comodo e delle cale gigliesi si trova appena a sud le vale però la pena seguire la deviazio-
sentiero che in poco più di mezz’ora ac- di Giglio Porto. Ai margini dell’abitato, la ne che sale a Giglio Castello, il borgo
compagna al mare. Cammin facendo, si caletta del Saraceno, contornata da sco- medievale circondato dalle mura del-
attraversano anche i vigneti da cui nasce gli lisci e abitazioni tradizionali, sembra la Rocca Aldobrandesca che domina
l’Ansonico, il vino bianco che dovrebbe raccontare i ritmi consueti della gente l’isola. Da lassù lo sguardo spazia sulle
accompagnare ogni serata sull’isola. La del luogo, in un contesto tanto originale isole dell’Arcipelago Toscano e sulle co-
zona intorno a punta del Capel Rosso quanto suggestivo. Poco oltre, superati ste dell’Argentario. È poi piacevole an-
è caratterizzata da scogliere impo- gli scogli delle Scole si incontra cala Sme- che perdersi nel dedalo di vicoli, peraltro
nenti, che rendono difficile l’accesso raldo, facilmente accessibile grazie alla ricchi di botteghe e locali, punto di rife-
al mare: niente di grave, per tuffarsi nel- recente costruzione di una scalinata re- rimento della tranquilla movida gigliese.
le limpide acque che circondano l’isola alizzata con i tronchi portati a riva dalle
del Giglio le opportunità non mancano. maree. Anche questa spiaggia è piutto- TORRI, SCOGLI A COLORI
sto frequentata, sia per la vicinanza a Gi- E VENTI PROPIZI PER IL SURF
UNA SFILATA DI SPIAGGE glio Porto sia per la trasparenza dell’ac- Da qui si ridiscende infine sulla costa
A SUD DI GIGLIO PORTO qua che lambisce la scogliera. Si ritrova occidentale, fino ad arrivare alla loca-
Punto di partenza per la caccia all’arenile la sabbia qualche centinaio di metri più lità di Giglio Campese. Lo si può fare
più bello è Giglio Porto. Da qui infatti avanti, a cala delle Cannelle, la seconda anche a piedi, seguendo il sentiero del
partono i taxi-boat che fanno la spola dell’isola per dimensioni. C’è tutto quel- Bosco del Dolce (3,6 km), che attraver-
lungo le coste gigliesi e che costituisco- lo che serve a chi cerca le comodità senza sa tra l’altro una lecceta considerata il
no il più comodo mezzo di trasporto. per questo rinunciare a scenari naturali polmone verde dell’isola. Campese è il
L’utilizzo delle auto private al Giglio è di rara bellezza. Qui la sabbia finissima, principale centro turistico grazie alla
sconsigliato: poche strade e parcheggi i fondali che scendono dolcemente, gli sua spiaggia di sabbia rossastra lunga
dalla capacità limitata – in alta stagione stabilimenti balneari e la possibilità di 550 metri, sulla quale fa buona guardia
lo sbarco è consentito solo a chi dimostra arrivare in auto rendono la meta molto la torre di origine cinquecentesca rifat-
di aver prenotato una vacanza di almeno affollata, soprattutto ad agosto. ta nel tardo Seicento. Il colpo d’occhio
cinque giorni – rendono difficoltosi gli Per ritrovare il silenzio basta prosegui- è ulteriormente impreziosito dal fara-
spostamenti. Ma ci si accorge presto che re per una ventina di minuti, lungo un glione alto venti metri posto al limitare
qui dell’auto si può fare a meno senza sentiero a picco sul mare, fino a cala occidentale della baia e dalle vele di
rimpianti. Appena a nord del paese si delle Caldane, piccolo gioiello natu- barche e surf che approfittano di venti
trova la minuscola cala del Lazzaretto, ralistico caratterizzato da una striscia sempre propizi. L’atmosfera è giovani-
dominata da una torre di avvistamento di sabbia a grana grossa che si fa lar- le, divertente e a volte chiassosa. Ma
cinquecentesca. Poco oltre, sempre in go nella scogliera di granito. Questa è basta camminare per una ventina di mi-
direzione nord, s’incontra cala dell’Are- senza dubbio una delle mete preferite nuti e raggiungere la cala dell’Allume
nella, molto frequentata nonostante le dai cacciatori di spiagge via mare e per per ritagliarsi uno spazio tutto per sé. E
dimensioni ridotte: è lunga infatti solo questa ragione sono sempre numerose scoprire, tra scogli e rocce con tutte le
110 metri, parte dei quali attrezzati. Ci le imbarcazioni all’ancora a pochi metri tonalità del giallo e del rosso, l’ingresso
si tuffa in un’acqua particolarmente tra- dalla riva. Da non perdere poi, sulla costa di un’antica miniera di pirite.
sparente su fondali di sabbia e rocce, che sud-orientale dell’isola, anche cala degli
digradano poco a poco. Per questo, oltre Alberi, conosciuta per i suoi fondali ric-
che per la comodità dell’accesso, è tra le chi di posidonia e fauna ittica, molto ap- alla pagina seguente
preferite dalle famiglie con bambini. prezzati dagli appassionati di snorkeling.

44 Bell’Italia
come
dove
quando
ISOLA DEL GIGLIO
(Grosseto)

Rocche, borghi
e antiche cave La Vecchia Pergola

Da Giglio Porto a Giglio Campese alla scoperta di storie e paesaggi di questa perla dell’Arcipelago Toscano.
E a tavola si gustano spaghetti con polpa di riccio e tagliolini con l’astice di Ettore Pettinaroli Fotografie Franco Cogoli

ama immergersi nelle L’ITINERARIO


atmosfere medievali Dal porto alle tre torri
del borgo. Doppia
con colazione per una A Giglio Porto, dove il 10 agosto si festeggia
settimana da 770 €. San Lorenzo con la processione e il palio
marinaro, si trova una delle tre torri dell’isola,
la torre del Saraceno, di epoca medievale
I ristoranti
ma più volte modificata. Passeggiando tra
Da Santi (Giglio le case colorate del centro si può sostare
Castello, via Santa alla Gelateria L’Isola (via Cardinale Oreglia,
Maria 3, 0564/80.61.88). 340/963.98.78). A un paio di chilometri,
Cucina di qualità in una ecco la torre del Lazzaretto, fatta costruire da
straordinaria location Cosimo I de’ Medici nel ’500. È interessante
con vista sull’Arcipelago notare come tutta la costa est sia costellata
Toscano. Squisiti i tagliolini da cave di granito bianco: le più antiche
L’isola del Giglio si raggiunge in traghetto da Porto con astice e verdure risalgono all’epoca di Giulio Cesare.
Santo Stefano: la traversata dura un’ora e si effettua grigliate e gli involtini A 5 km, su un’altura a 400 metri di quota
con Maregiglio (0564/81.29.20; www.maregiglio.it) di pesce. Conto 40 €. svetta Giglio Castello, con il centro storico
o Toremar (0564/81.08.03, www. toremar.it); 13-15 € La Vecchia Pergola dominato dalla Rocca Aldobrandesca (via
a persona per tratta. In treno: fermata Orbetello-Monte (Giglio Porto, via Raffaello), eretta nel X-XI secolo; aperta solo
Argentario sulla linea Pisa-Roma. Da qui si arriva Thaon de Revel 31, per eventi. Da qui in 5 minuti a piedi si arriva
a Porto Santo Stefano con gli autobus della Tiemme 0564/80.90.80). A tavola alla Società Cooperativa Greppe del Giglio (via
(www.tiemmespa.it). In aereo: aeroporto di Pisa-San lo sguardo abbraccia Della Costa 3, 393/138.79.50), che produce
Giusto. In camper: Campeggio Baia del Sole, località il porto e il paese. Da ottimo vino bianco della Doc Ansonica Costa
Sparavieri, 0564/80.40.36. Per la visita: sull’isola assaggiare gli spaghetti dell’Argentario, oppure si può raggiungere
ci si sposta con i bus della Tiemme e via mare con con polpa di riccio, l’Azienda Agricola Fontuccia (via Provinciale
i taxi-boat Gommotaxi (349/394.17.31), Box Giallo la zuppa di crostacei 54, 333/430.36.84), a sud, vicino al faro del
(335/561.66.23), Vacanze in Barca (335/830.80.68). e la spigola al forno Capel Rosso. Il tour si conclude alla torre del
ripiena con verdure Campese (1699). Qui il 16 agosto si ammirano
gratinate. Conto 35 €. i fuochi di artificio per la festa di San Rocco.
Gli alberghi signorile del 1902, a 800 La Marina di Brizzi Per visite guidate: Marina Aldi, 328/024.49.96.
metri da Giglio Porto. (Giglio Campese,
Hotel L’Arenella ★★★ Camere panoramiche, via di Mezzo Franco,
(Giglio Porto, via ristorante e navetta 0564/80.40.23). A 20
Arenella 5, 0564/ per le spiagge. Doppia metri dalla spiaggia di
80.93.40). Interni con colazione da 130 €. Campese, piatti di pesce,
di design a cura della Hotel Giardino delle pizze cotte nel forno
pittrice Laura Fiume Palme ★★ (Giglio a legna ed eccellenti
e terrazza con vista Campese, via della gelati. Conto 30 €.
sulla baia dell’Arenella. Torre 3, 0564/80.40.37). La Margherita (Giglio
Camere sul mare Otto camere, accoglienza Porto, via Thaon de
Hotel Castello Monticello
e possibilità di noleggio familiare. Doppia Revel 5, 0564/80.92.37).
scooter. Doppia con con colazione da 110 €. Nel centro di Giglio
colazione da 180 €.
Hotel Castello
B&B Airone (Giglio
Castello, via Santa
Porto, ha una bella
veranda. Da provare
info
Monticello ★★★ (Giglio Maria 12, 0564/ paccheri con pistacchio Pro Loco Isola del Giglio, Giglio
Porto, via Provinciale, 80.60.76). Sei camere e e polpo e tonno alla Porto, via Provinciale 9, 0564/80.94.00;
0564/80.92.52). Dimora tre appartamenti per chi griglia. Conto 25 €. www.isoladelgiglio.it

Bell’Italia 45
SAN CANDIDO-RIO DI PUSTERIA (Bolzano) Ciclabile della Val Pusteria

LA LUNGA
STRADA VERDE
Seguendo il corso della Rienza, un’avventura
in bici attraverso tutta la val Pusteria, tra praterie
sconfinate, solitari castelli e slanciati campanili
TESTI Paolo Martini FOTOGRAFIE Albert Ceolan
Q
uell’intatto stile da fine Ottocento au-
striaco della stazione di San Candido, che
nemmeno le cannonate italiane durante
la Prima guerra mondiale hanno intacca-
to, ci parla chiaro fin dal primo sguardo:
punto di partenza ideale per chi vuole percorrere la
Ciclabile della Val Pusteria, e magari noleggiare la bi-
ci, sembra quasi un monito al gitante. Benvenuti in
un mondo ordinato, preciso e pulito, dove tutte le
indicazioni che cercate si trovano al punto giusto,
mentre le uniche cartacce e bottigliette sono quelle
delle curiose installazioni, subito fuori dal paese, che
invitano i turisti a non lasciare in giro rifiuti.
Rassicurati da tutto ciò, prima di montare in sella fac-
ciamo un giro a San Candido, che merita una sosta per
la celebre collegiata, e poi partiamo verso la vicina
Dobbiaco. Fuori dal centro, alcuni cartelli indicano
le sorgenti della Drava, raggiungibili con una facile
camminata. La Drava e la “gemella” Rienza scorrono
entrambe in val Pusteria, ma in direzioni opposte,
divise da un fondamentale spartiacque: la prima va
verso l’Austria per poi sfociare nel Danubio, mentre
In questa foto: la chiesa gotica la seconda, che sorge sotto le Tre Cime di Lavaredo,
di Nessano (1474), tra prati fioriti, punta verso ovest, fino all’Isarco. L’altra curiosità è
decorata da un affresco che l’opulento Grand Hotel di Dobbiaco, ristrutturato
rappresenta San Cristoforo; siamo come centro culturale, mentre nel centro storico
a otto chilometri da Brunico, lungo
il tracciato della Ciclabile della Val
di Villabassa, prima “piccola capitale” del turismo
Pusteria. In alto, a destra: il percorso dolomitico, si ammirano l’antica locanda Emma e la
in località San Sigismondo. nobile Casa Wassermann, con un piccolo museo.

Bell’Italia 47
Sopra: il profilo di castel Monguelfo, circondato da boschi
di abeti. Di proprietà dei Welsperg, fu costruito intorno
all’alto mastio del XII secolo. Sotto: la stazione di San
Candido, località ideale per noleggiare la bicicletta e iniziare
a pedalare verso Brunico. Pagina seguente, dall’alto: scorcio
del lago di Dobbiaco, alimentato dalla Rienza; il gruppo
dei Baranci fa da sfondo ai primi chilometri della ciclabile.

48 Bell’Italia
La Rienza, che accompagna il cicloturista fino a Bru-
nico, ci attende: ecco che il paesaggio si apre maesto-
so, tra un cambio di versante nel bosco e l’altro, fino
al ponticello sul rio Braies, che porta alla deviazione
per il famoso lago. Ma prima d’infilare il ponte, vale
la pena dare un’occhiata alla stazione idrometrica.
Sul cartello informativo si fanno notare una rara fo-
to dell’alluvione del 1882 e le immagini di disastrose
colate detritiche che hanno colpito la zona.

DA MONGUELFO A PLAN DE CORONES


Con l’altipiano di Prato Piazza sopra e la verde val
Pusteria davanti, fermandosi c’è anche l’opportuni-
tà di volgere lo sguardo all’indietro, verso quella por-
zione di montagne dolomitiche che ancora si intra-
vede, prima di lambire Monguelfo. Poi, con un tratto
di piacevolissima sterrata, si entra nel primo biotopo
paludoso alpino tutelato. Dopo qualche chilome-
tro, con un altro “stacco” improvviso la contem-
plazione della natura sembra arretrare di fronte
alla manifesta industriosità umana: la ciclabile
costeggia l’ultramoderno Wasserfeld dell’Alta Puste-
ria, un impianto di depurazione «tra i più efficienti
d’Europa», come recita il cartellone di rito.
Prima di Valdaora la Pustertal Bike Route corre velo-
ce lungo un’ansa del fiume che s’allarga fino a diven-
tare un lago artificiale. È uno scorcio suggestivo,
da godere respirando a pieni polmoni. È anche il mo-
mento di preparare le gambe per la breve ma dura
risalita fino al piccolo cimitero che domina Valdaora
di Sopra. Seguono Valdaora di Mezzo e di Sotto, e
l’itinerario torna a spianare; poi, nonostante lo spet-
tacolo sia sempre strepitoso, fa distrarre il contrasto
tra una cava di sabbia e un biotopo protetto che si
fronteggiano. In breve si apre tutta l’area intorno
a Plan de Corones, famosa per lo sci alpino: siamo
nel comune di Perca, “capoluogo” di una fetta di val
Pusteria che arriva fino agli oltre 3.000 metri delle
Vedrette di Ries. Ne fanno parte le piramidi di terra
di Plata, millenario monumento naturale che ha da
poco trovato il suo “contrappunto” contemporaneo
nel Messner Museum disegnato dall’archistar Zaha
Hadid in cima agli impianti di risalita.

A BRUNICO TERMINA IL PRIMO TRATTO


Dopo l’ennesimo cambio di versante si costeggia
un’altra meravigliosa zona naturale tutelata, di pa-
lude e di fiume, per poi sbucare sotto il cavalcavia
della nuova strada dinanzi al rudere di un pilone del-
la vecchia ferrovia, che un intervento artistico per
Manifesta 2008 ha trasformato in una sorta di torre
dorata, la Gold Target. La strada, in discesa, attraversa
anche due lunghe gelide gallerie, scavate nella roccia
e illuminate per bene, per poi sbucare proprio
Sopra: praterie e masi nell’ampio fondovalle intorno
a Dobbiaco. Sotto: il castello di Brunico, sede del Messner
Mountain Museum Ripa, e i campanili della chiesa di Santa
Maria Assunta. Pagina precedente, dall’alto: il caratteristico
campanile a cipolla della chiesa parrocchiale di Santo
Stefano, a Villabassa, eretta nel tardo Settecento;
il lago artificiale di Valdaora, costeggiato dalla ciclabile.

Bell’Italia 51
Sopra: il borgo di Castelbadia nei dintorni di San Lorenzo
di Sebato, all’incrocio fra la val Pusteria e la val Badia. Sessanta chilometri
Sotto: il nuovo ponte in ferro e legno vicino a Casteldarne. e due possibili tappe
Nella pagina seguente, dall’alto: il doppio campanile romanico
(a sinistra) e gotico (a destra) della parrocchiale di San Lorenzo Il nostro itinerario sulla Ciclabile della
di Sebato; il passaggio accanto alla Chiusa di Rio di Pusteria, Val Pusteria-Pustertal Bike Route (nella
fortificazione medievale che presidiava l’ingresso in valle. cartina, in tratteggio arancione) va da San
Candido fino a Rio di Pusteria ed è lungo
circa 60 chilometri. Il modo più semplice
di percorrerlo è lasciare l’auto a Rio per
poi raggiungere San Candido in treno,
dove si può noleggiare la bici. Volendo
è possibile dividere la pedalata in due
parti. Da San Candido a Brunico la ciclabile
è lunga circa 35 km, con 500 metri di
dislivello negativo e 150 metri di dislivello
positivo, concentrati in due-tre strappi;
tempo di percorrenza: 2 ore e mezza di
pedalata tranquilla. Da Brunico a Rio di
Pusteria si coprono invece 27 km, con circa
350 metri di dislivello negativo e 230 metri
di dislivello positivo, ben distribuiti:
a parte il primo tratto, quasi non si avverte
la fatica; tempo di percorrenza: 2 ore.
L’itinerario si trova di frequente segnalato
anche con il logo azzurro stilizzato della
ciclabile Monaco-Venezia, di cui fa parte.
In val Pusteria ci sono diverse possibilità
per noleggiare la bici. Papin Sport (San
Candido, via Pizach 24, 0474/91.34.50;
www.papinsport.com) offre negozi lungo
tutto il percorso e vicino alle stazioni,
e c’è la possibilità di noleggiare il mezzo
in un punto per poi restituirlo in un altro.

52 Bell’Italia
nel centro sportivo di Brunico e infine nel centro sto-
rico, dove tutto sembra sempre così perfetto, come
in una cartolina del Tirolo di una volta.
Il paesaggio urbano di Brunico, scendendo verso
Rio, diventa però subito uno strano miscuglio tra
residenziale, agricolo e industriale, nel borgo di Ste-
gona. Ma la grande storia riprende il sopravvento, e
la ciclabile in pochi minuti ci porta in piazza a San
Lorenzo di Sebato, con la bella chiesa parrocchiale
che ospita una preziosa scultura lignea (la Madonna
con il Bambino e l’uva di Michael Pacher) davanti al
museo Mansio Sebatum, dedicato all’epoca romana,
quando qui esisteva una stazione viaria.

L’APPRODO FINALE ALLA CHIUSA DI RIO


La strada ricomincia in un paesaggio rurale dove,
tra prati da fieno e mucchi di letame delle stalle, si
notano numerosi campi di granoturco e tracce di at-
tività legate all’edilizia. Per arrivare a Casteldarne,
che conserva una pietra miliare di epoca romana e
un bel castello barocco, bisogna affrontare qualche
brusca risalita che può far rimpiangere il manca-
to noleggio di una e-bike. Se si dedica un’intera
giornata al tratto tra Brunico e la meta finale di
Rio di Pusteria, dopo San Sigismondo arriva il
momento dei formaggi. Con una piccola deviazio-
ne verso Chienes si può visitare il caseificio didat-
tico del maso Gatscher, oppure si può far sosta al
moderno caseificio-shop Capriz di Vandoies, dove
c’è anche un piccolo museo a tema. Finita la pausa
latticini, si risale in bici per raggiungere in breve,
all’imbocco della valle, lo sbarramento difensivo
della Chiusa di Rio di Pusteria, oggi senza tetti e
restaurata solo in parte. Edificata nel Duecento, fu
ulteriormente fortificata nel Quattrocento dal duca
Sigismondo d’Asburgo: qui passava il confine politi-
co della contea del Tirolo e si sdoganavano le merci.
La vista del complesso è di grande suggestione. Poi
si arriva a Rio, e una prima biforcazione porta di-
rettamente alla stazione dei treni. Tutta la Pusteria
è alle nostre spalle: è tempo di tornare a casa.

a pagina 55
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come
dove
quando
VAL PUSTERIA
(Bolzano)

Tesori di storia
e del gusto Museo Provinciale degli Usi e Costumi

Memorie del passato romano, scorci di autentico Medioevo e i Messner Mountain Museum di Brunico
e Plan de Corones: lungo la ciclabile non mancano le occasioni di sosta di Paolo Martini Fotografie Franco Cogoli

in cima agli impianti LE ALTRE CICLABILI


del Plan de Corones, Tre percorsi secondari
progettato da Zaha per sportivi e famiglie
Hadid, è dedicato alla
storia dell’alpinismo Tra i rami secondari della Ciclabile della
moderno; aperto 10- Val Pusteria bisogna prima di tutto citare
16; ingresso 10 €. Nel il percorso che si stacca dal ramo principale
castello di Brunico, tra Villabassa e Monguelfo e porta in
l’MMM Ripa (0474/ 3 km, soprattutto su forestali, a Braies
41.02.20) racconta di Fuori, per poi seguire per altri 5 km
invece le tradizioni la strada di valle fino al lago di Braies.
dei popoli di montagna; Quest’ultimo tratto è in salita e copre
aperto 10-18, chiuso circa 300 metri di dislivello positivo.
martedì; ingresso 10 €. Da quando è diventata una delle location
Sempre a Brunico, di Don Matteo, la popolare fiction di Rai 1,
Il nostro percorso sulla Ciclabile della Val Pusteria comincia ma fuori dal centro il lago è la meta più frequentata dell’Alto
a San Candido, che si raggiunge in auto con la A22 del storico, il Museo Adige: ma l’ambiente naturale, nella zona
Brennero, uscita Bressanone: qui si segue la statale Provinciale degli Usi più a nord del Parco Fanes-Senes-Braies,
49 fino alla meta. La soluzione ideale è però lasciare e Costumi (località merita una visita. Un’altra ciclabile, molto
l’auto a Rio di Pusteria (A22, uscita Bressanone) Teodone, via Duca suggestiva e adatta alle famiglie, collega
e arrivare a San Candido con il Treno della Val Pusteria Diet 24, 0474/55.20.87) Brunico con Campo Tures: in tutto sono 18 km
(www.sii.bz.it), che offre anche soluzioni “treno+bici” si divide tra una di pedalata in val di Tures, con solo 80 metri
(www.mobilcard.info); il viaggio dura poco più di un’ora. residenza barocca, di dislivello positivo, ben distribuiti (tempo
In camper: Camping Olympia, Dobbiaco, 0474/97.21.47. che ospita le collezioni di percorrenza: 1 ora e mezza). Volendo si
etnografiche, e i masi può arrivare, in poche decine di minuti, alle
contadini originali; vicine cascate di Riva. Davvero meritevole
Le otto tappe da non perdere aperto martedì-sabato anche la variante che porta da Monguelfo
A San Candido, punto villeggiatura in queste 10-17 e domenica nella laterale val di Casies, un vero gioiello
di partenza della zone è consigliato 14-18; ingresso 7 €. alpino ancora quasi intatto. È una pedalata
nostra lunga pedalata, un giro al Museo del Appena lasciata la città di un paio d’ore, ma il tasso di difficoltà
la romanica collegiata Turismo Alta Pusteria in direzione Rio di aumenta: su un totale di 18 km e mezzo
(0474/91.31.49) (Villabassa, via Hans Pusteria, a San Lorenzo si affrontano 610 metri di dislivello positivo,
è un imperdibile Wassermann 8, 0474/ di Sebato si incontra quasi tutti concentrati nella prima parte.
angolo di Medioevo. 74.51.33). Nelle sale il Museum Mansio
All’interno spicca si ripercorrono la storia Sebatum (via Renzler
il gruppo ligneo della dell’apertura della 9, 0474/53.81.96) che
Crocifissione (XIII ferrovia e le vicende documenta l’origine
secolo); aperta 8-18. del turismo d’élite tra della località come
A Dobbiaco vale ’800 e ’900; aperto stazione di sosta
la pena ammirare martedì-domenica 16- romana; aperto lunedì-
lo storico Grand Hotel 19; ingresso 5 €. Tra sabato 9-13 e 15-18;
Dobbiaco, aperto i fiori all’occhiello della ingresso 5 €. Ultima
nel 1878: oggi ospita Pusteria, anche due tappa alla Chiusa di
il Centro Culturale “incontri ravvicinati” Rio Pusteria (strada
Euregio Gustav Mahler con i Messner statale 49) per ammirare
(via Dolomiti 41, 0474/ Mountain Museum. ciò che rimane dello
97.61.51). Per capire L’MMM Corones storico sbarramento
Castello di Tures e Campo Tures
meglio l’origine della (0474/50.13.50), doganale (XV secolo).

Bell’Italia 55
come
dove
quando
VAL PUSTERIA
(Bolzano)

Lodenwirt ACQUISTI GOLOSI


Il tagliere perfetto
tra caseifici e negozi
Oltre che per le attrattive naturalistiche
e paesaggistiche, la Ciclabile della Val
Pusteria si fa apprezzare per le numerose
possibili soste golose. Il settore più ricco
è ovviamente quello dei latticini e dei
formaggi, e con i giusti abbinamenti si può
preparare, chilometro dopo chilometro,
un tagliere quasi perfetto. La prima tappa
è la Latteria Tre Cime con il suo museo
Mondolatte (Dobbiaco, via Pusteria 3c,
Latteria Tre Cime
0474/97.13.15) che illustra, in tre piani di
esposizione, tutto il percorso produttivo
Gli alberghi Hotel Leitner ★★★ S All’interno di un albergo dal latte fresco alla stagionatura; aperto
(Rio di Pusteria, quattro stelle, questo martedì-sabato 8-19 e domenica 10-18;
Hotel Langgenhof via Katharina Lanz eccellente ristorante visita con degustazione finale da 7,20 €.
★★★★ (Brunico, 83, 0472/84.97.55). offre un ricco menu A Brunico, Pur Südtirol (via Duca Sigismondo
località Stegona, Un gioiello ristrutturato a cavallo tra la cucina 4a, 0474/05.05.00) è invece un “mercato
via San Nicolò 11, da poco, con il rilassante tradizionale tirolese e dei sapori” con una vasta offerta di prodotti
0474/55.31.54). A pochi legno di cirmolo come il Mediterraneo, curato altoatesini di qualità. Nel secondo tratto
minuti dalla stazione di elemento dominante personalmente dalla della ciclabile, sosta consigliata da Gatscher
Brunico, ma in posizione in tutte le camere. proprietaria Helene (Chienes, via Val Pusteria 5, 0474/56.41.51),
riservata e tranquilla, Mezza pensione Markart, che ha il caseificio che propone, tra gli altri, formaggi
offre camere spaziose da 90 € a persona. un’ottima formazione aromatizzati con pepe, ginepro ed erba
e di charme. Cucina Emma Historic Hotel da chef. Conto 40 €. cipollina. È possibile fare compere allo
di livello internazionale. ★★★ (Villabassa, Lodenwirt (Vandoies, shop e visitare l’azienda su prenotazione.
Mezza pensione via Frau Emma 5, via Pusteria 1a, 0472/ Qualche chilometro più avanti, Capriz
da 121 € a persona. 0474/74.51.22). Locale 86.70.00). A pochi metri (Vandoies, via Pusteria 1, 0472/86.92.68)
Sporthotel Tyrol ★★★★ storico che ebbe la sua dal Museo del Loden, è un altro viaggio affascinante nel mondo
(San Candido, via consacrazione a metà un locale dal menu dei formaggi con il negozio, un bistrò in
Drava 12, 0474/91.31.98). Ottocento come hotel- molto versatile, che va tema e il museo; aperto 9-19. Anche le valli
Nel centro di San ristorante Aquila Nera dalla grande insalata laterali riservano sorprese: una di queste,
Candido, molto curato e di Emma Hellenstainer, chic ai piatti tradizionali in val di Braies, è Alpe Pragas (località
accogliente, è “protetto” pioniera del turismo nella del Tirolo, dalla pizza Braies di Fuori 38, 0474/74.94.00), famosa
da una tranquilla area zona. Mezza pensione da al pesce. Conto 40 €. per le sue marmellate e mostarde.
verde. Nella Dolomiti 75 € a persona. Weisses Lamm-Agnello
Spa si può scegliere Bianco (Brunico, via
tra diverse saune, bagno I ristoranti Stuck 5, 0474/41.13.50).
turco, idromassaggio Tavola tradizionale legata
e un percorso Kneipp. Gasthaus Adler alla stagionalità, con
Mezza pensione (Villabassa, piazza Von ingredienti di alto livello e
da 115 € a persona. Kurz 3, 0474/74.51.28). specialità a base di funghi
d’estate. Non mancano
le carni, comprese
quelle di selvaggina.
L’interno è molto
caratteristico. Conto 35 €.
Pizzeria Mühlbacher
Klause (Rio di Pusteria,
via Maranza 8, 0472/
84.94.88). Non solo
Capriz
pizze, anche se questa
è la specialità del posto,
consigliata sia nelle
soluzioni tradizionali sia
info
nelle varianti creative. Associazione Turistica San Candido,
Locale adatto anche ai 0474/91.31.49. Associazione Turistica
Hotel Langgenhof
vegetariani. Conto 30 €. Gitschberg Jochtal, 0472/88.60.48.

56 Bell’Italia
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UNA VACANZA IN STILE “LIBERTY”,


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Nel cuore di Merano, sull’isola pedonale, sorge sono pezzi appartenuti alla famiglia e restau-
un antico e prestigioso edificio che oggi è un rati da artigiani locali. Nella sala da pranzo e
affascinate Hotel dotato di tutti i più moderni nel salone per la lettura si respira lo stile di un
servizi ma che non rinuncia al rispetto delle secolo fa e in alcune stanze ci sono evidenti
tradizioni e all’eleganza dello “Jugendstil”, lo richiami a personaggi che hanno reso celebre
stile Liberty che caratterizza la stessa città. Merano e ad antichi palazzi e musei vicini.
Una storica famiglia gestisce da diversi decenni L’albergo, elegante e ricco di fascino, ha da
questa struttura seguendo i più recenti trend poco ristrutturato 6 comode camere singole,
ma con continui richiami al territorio, dalla cuci- per essere vicini anche alle esigenze di chi
na all’arredamento. Per i componenti d’arredo, viaggia da solo. Un soggiorno a Merano, in
poi, c’è un’attenzione particolare...molti di essi pieno stile meranese.
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ASCEA (Salerno) Parco Archeologico di Elea-Velia

IL PROMONTORIO DEI
FILOSOFI
Colonia greca sul Tirreno, la città
fu sede di una delle maggiori
scuole di pensiero del mondo
antico. Da un anno, a causa
di un incendio, è possibile visitare
solo parte dei suoi resti, ma tra
agosto e settembre si apre
per intero al pubblico in occasione
del festival VeliaTeatro
TESTI Manuela Piancastelli FOTOGRAFIE Alfio Giannotti

La torre di età angioina


e i resti del castello
sorto nel Medioevo
sull’Acropoli della città
antica. Il Tirreno, che in
origine lambiva il verde
promontorio, dista ora
circa mezzo chilometro
dall’area archeologica.

58 Bell’Italia
E
ra forte e intimo il rapporto di comprendere le caratteristiche e la vita Il sito, tra punta Licosa e Palinuro, appar-
Mario Napoli con le antiche pie- delle colonie della Magna Grecia. ve loro ideale: un promontorio tra due
tre di Elea-Velia. A tal punto che insenature adatte a divenire porti.
quando l’archeologo scoprì quel LUOGO DI APPRODO IDEALE «Quella di Elea è una storia particolare,
monumentale esempio di arco a PER GLI ESULI DI FOCEA perché non nasce da un progetto elabo-
tutto sesto – pressoché unico in ambien- Secondo Erodoto, a fondare Elea furono rato in patria, ma dall’esodo di profughi»,
te greco – che sembrava una porta della gli abitanti di Focea, nella Ionia (oggi in ci spiega Maria Tommasa Granese, della
città (in realtà il fornice di un viadotto), Turchia), capaci di navigare su lunghe Soprintendenza di Salerno e Avellino, già
non resistette alla tentazione di dargli distanze grazie alle pentecotere, veloci direttrice del Parco Archeologico. Erano
il nome della moglie. È questa l’origi- navi a 50 remi. Era il 540 avanti Cristo, marinai, soldati, commercianti, uomini
ne della denominazione di porta Rosa, i Focei fuggivano dalla patria assediata colti che, come racconta lo storico Stra-
scoperta da Napoli nel 1964 durante le dai Persiani e sulle loro navi c’erano uo- bone, chiamarono la città Hyele dal nome
campagne di scavo condotte nel Cilento mini, donne e bambini. Non vollero con- di una fonte. Oggi dell’antica polis resta-
che gli permisero di disegnare il volto quistare la nuova terra con la violenza, no l’Acropoli e la città bassa con le terme,
dell’antica città greca di Elea, oggi uno ma la comprarono dagli Enotri grazie a l’Agorà e il quartiere meridionale. Ma
dei siti archeologici più interessanti per un mediatore di Poseidonia (Paestum). soprattutto resta l’emozione, per il

Bell’Italia 59
Sopra: la cavea del teatro
romano, edificato su
quello di età ellenistica.
A sinistra: il pozzo sacro
(III secolo avanti Cristo)
sulla via che
conduceva al porto.
In alto, a sinistra: volto in
marmo attribuito a Giulia
Minore (inizio I secolo
dopo Cristo), conservato
nell’Antiquarium allestito
nella chiesa di Santa
Maria, sull’Acropoli.
Foto piccole, dall’alto:
frammento di piatto
italiota a figure rosse
(IV secolo avanti Cristo),
nella cappella Palatina
(Acropoli), altra sede
dell’Antiquarium;
l’arco di porta Rosa (IV-III
secolo avanti Cristo).

60 Bell’Italia
visitatore, di aggirarsi nei luoghi dove in- glianza, cui ogni anno gli abitanti di dove si praticava l’idroterapia con acque
segnò Senofane di Colofone, che fu patria Elea prestavano giuramento», prosegue fredde. E furono forse proprio le acque
dei filosofi Parmenide e Zenone e dove si Maria Tommasa Granese. «Si sviluppò a condannarla. Nonostante le capacità
sviluppò la Scuola Eleatica. Polemico ver- così un senso della comunità che li rese ingegneristiche degli Eleati, i fiumi che
so la molteplicità degli dei antropomor- forti, coesi e autorevoli nei confronti dei alimentavano la città iniziarono a traci-
fi, l’eleatismo si fondava sul concetto Lucani prima e dei Romani poi». Tanto mare con conseguenti dissesti idrogeolo-
dell’unità dell’essere e sul primato che nell’88 avanti Cristo, pur diventando gici che, dopo il V secolo dopo Cristo, pro-
della ragione, idee costitutive della logi- municipio romano col nome di Velia, la vocarono l’abbandono della città bassa.
ca occidentale che influenzarono persino città ebbe il diritto di continuare a par- Sull’Acropoli, il successivo insediamento
Hegel. Di Zenone sono i celebri paradossi lare greco e di battere moneta. medievale di Santa Maria della Bruca por-
sul moto, come quello di Achille e della tò alla perdita del toponimo Velia.
tartaruga. E non è un caso che Adriano SPLENDORE E DECLINO DI UNA Oggi sulle pendici dell’Acropoli, purtrop-
Olivetti, alla fine degli anni Cinquanta, CITTÀ VISSUTA MILLE ANNI po coperti da fitta vegetazione, ci sono i
abbia chiamato Elea i calcolatori elettro- E se al momento conosciamo solo un ter- resti del primo insediamento, il “villaggio
nici che posero l’azienda all’avanguardia zo della città, circa 90 ettari, sappiamo per in poligonale”, così chiamato dalla forma
della nascente informatica. certo che essa prosperò grazie ai commer- dei blocchi di pietra. Ben visibile è il tea-
Ma la Scuola Eleatica fu anche un mo- ci di vasellame, garum, olio, vino, legna- tro romano, sorto su quello greco, mentre
dello di civiltà. «Parmenide formulò una me, spezie e profumi. Non solo: furono sul basamento del tempio che dominava
serie di leggi basate su ordine e ugua- famose le sue terme, nella città bassa, il promontorio si innalza una torre

Bell’Italia 61
ASCEA (Salerno) Parco Archeologico di Elea-Velia

COME DUE ALI SPIEGATE


SUL TIRRENO
L’ipotesi ricostruttiva proposta in queste pagine mostra la ricca articolazione del
tessuto urbano di Elea-Velia. Ai piedi dell’Acropoli, dove sorgevano un tempio
e il teatro, la città, greca e poi romana, si distendeva lungo due ampie insenature
Illustrazione di Francesco Corni

12 7

11 10
6
9

1
❶ Approdi ❹ Edificio pubblico l’Agorà cittadina. Ora in comunicazione intorno al 470-460
Le ampie insenature Di età augustea, su più è interpretato come i quartieri meridionale avanti Cristo, quando
a nord e a sud del livelli con criptoportico. santuario dedicato e settentrionale. il governo della città fu
promontorio ospitavano Era forse una palestra, ad Asclepio, divinità ❾ Primo insediamento affidato a Parmenide.
due porti. una scuola medica o medica e guaritrice. Gli esuli provenienti ⓫ Tempio
❷ Porta Marina un’area dedicata al culto ➐ Terme ellenistiche da Focea si Eretto intorno al 300
Collegava il porto dell’imperatore. Dotate di ambiente stanziarono sulle avanti Cristo. Sui suoi
alla città bassa; ❺ Terme romane riscaldato, grande pendici meridionali resti è sorto il castello
era protetta da una Edificio termale del vasca per i bagni del promontorio. medievale di cui oggi
torre quadrangolare. II secolo dopo Cristo, caldi e piccole ❿ Acropoli resta la torre cilindrica.
❸ Mura posto lungo la via che vasche individuali. In origine abitata, ⓬ Teatro
La cinta muraria, con saliva verso l’Acropoli. ❽ Porta Rosa la sommità del Realizzato nella
torri e porte fortificate, ❻ Santuario Ancora visibile, era parte promontorio venne seconda metà del IV
è sorta tra il IV e il III Complesso disposto su del sistema difensivo destinata alle funzioni secolo avanti Cristo, poi
secolo avanti Cristo. tre livelli, considerato ellenistico; metteva sacre e pubbliche rifatto in età romana.
⓭ Via Sacra
Serie di aree sacre
del periodo ellenistico
lungo la dorsale
del colle, oggi noto
anche come
“crinale degli Dei”.
14
⓮ Terrazza di Zeus
Ampio spazio
addossato alle mura,
13
ospitava un lungo altare
rettangolare di cui si
è conservata la base.
⓯ Quartiere Orientale
Tracce di insediamenti
nell’area risalgono al
V secolo avanti Cristo,
ma la sua edificazione
in chiave urbana data
al secolo successivo.

15
la pagella
sì La bellezza dell’Acropoli,
con vista sul mare
sì L’allestimento delle sale
dell’Antiquarium, che però sono
ancora chiuse al pubblico
sì La passeggiata panoramica
sul “crinale degli Dei”
no La chiusura da oltre
un anno dell’Acropoli
e dell’area di porta Rosa
no La carente
manutenzione ordinaria
no La mancanza di audioguide
e di supporti per la visita

cilindrica angioina, circondata dai ABITAZIONI, TERME E I SANTUARI su una precedente struttura dove l’acqua
resti del castello eretto nel Medioevo. SUL CRINALE DEGLI DEI doveva avere qualche ruolo, forse di cul-
Nei pressi, la cappella Palatina e la chie- La città bassa, invece, conserva le tracce to, come testimoniano le statuette votive
sa di Santa Maria di Porto Salvo ospitano della necropoli sviluppatasi fra I secolo rinvenute in un pozzo sacro. Un pavimen-
l’Antiquarium. Nella prima, tra le scultu- avanti Cristo e I dopo Cristo fuori dalla to a mosaico decora il frigidarium delle
re, c’è anche un ritratto di Parmenide, la cinta muraria (distrutta in buona parte terme, diventate in epoca medievale una
seconda accoglie altri reperti, vasi e iscri- dalla ferrovia). Superatala, si incontra chiesetta, e dove furono trovate nel 954
zioni: in mostra anche un meraviglioso porta Marina, un tempo lambita dalla le spoglie di San Matteo. Subito dopo è
pettorale per cavallo in bronzo. spiaggia, con il doppio ingresso, pedo- l’Agorà, a pianta rettangolare delimitata
Purtroppo, in seguito all’incendio che nale e carrabile, a sinistra della quale su tre lati da muri porticati e con il fronte
ha colpito il parco il 19 giugno 2017, il si sviluppano le abitazioni dell’Insula I colonnato. Partecipando a una delle visite
percorso di visita è limitato alla parte mentre sulla destra, nella Insula II, tro- guidate proposte da Archeo Trekking ci si
bassa della città. La visita all’Acropoli e viamo un enorme edificio pubblico con può spingere sul “crinale degli Dei”, dove
all’Antiquarium è però possibile durante criptoportico, forse sede della scuola fi- lungo le mura una successione di aree sa-
il festival VeliaTeatro che si tiene nel par- losofica o della scuola medica, o sacello cre dominava la città dei filosofi.
co, dedicato al teatro antico (quest’anno del culto imperiale, dove sono state rin-
28 luglio-8 settembre); nell’occasione l’a- venute numerose teste ritratto. Andando
rea viene ripulita e si organizzano visite verso porta Rosa s’incontra a sinistra un a pagina 66
prima degli spettacoli. edificio termale di epoca romana sorto

64 Bell’Italia
Sopra: il frigidarium
delle terme romane
nel quartiere meridionale
(II secolo dopo Cristo).
A destra: figure in bronzo
di un pettorale per
cavallo raffiguranti una
scena di combattimento
(I-II secolo dopo Cristo),
nell’Antiquarium della
chiesa di Santa Maria.
In alto, a destra: l’Acropoli
vista da una delle aree
sacre di età ellenistica
disposte lungo il crinale
della collina, accanto
alla cinta muraria.
Foto piccole, dall’alto:
ritratto di Parmenide
(I secolo dopo Cristo),
nella cappella Palatina;
particolare del mosaico
del frigidarium.

Bell’Italia 65
come
dove
quando
ELEA-VELIA
(Salerno)

Storia e paesaggi
del Cilento Paestum, Tomba del Tuffatore

Il passato greco della regione rivive negli scavi di Paestum e nel festival VeliaTeatro. Accanto, spiagge Bandiera
Blu e i verdi orizzonti del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni di Manuela Piancastelli

Il Parco Archeologico di Elea-Velia è ad L’EVENTO


Ascea (contrada Piana di Velia), in provincia Tragedia e commedia
di Salerno. In auto si raggiunge con la nell’area archeologica
A3, uscita Battipaglia, poi variante della
statale 80 fino a Vallo Scalo, di lì per Dal 28 luglio all’8 settembre, sull’Acropoli del
Ascea. In treno: con Trenitalia o Italo fino a Parco Archeologico di Elea-Velia va in scena
Salerno, poi treni regionali fino ad Ascea VeliaTeatro, importante rassegna di teatro
Marina. In aereo: Aeroporto Internazionale antico (tragico e comico) che quest’anno
di Napoli, a 150 km. In camper: Camping dedica la XXI edizione all’attore, regista e
Village Torre di Velia, via Focea 1, 0974/ drammaturgo Leo de Berardinis, a dieci
97.14.69. Per la visita: il parco è aperto anni dalla scomparsa. Grazie al progetto
tutti i giorni, tranne martedì, dalle 9 alle Campania by Night, tutti gli spettacoli, che
18,30; ingresso 3 €. Info 0974/27.10.16. avranno inizio alle 21,15, saranno preceduti
Attualmente il percorso di visita è limitato dalla visita gratuita dell’Acropoli di Elea-Velia,
alla parte bassa della città antica. Visite di giorno chiusa al pubblico per i lavori di
guidate con Archeo Trekking 7 € (tutti i ripristino. Dalle 18,30 le navette inizieranno
lunedì o su prenotazione), con “crinale la spola dal parcheggio antistante l’ingresso
degli Dei” 13 € (su prenotazione); info degli scavi fino all’Acropoli. Tra gli spettacoli
0974/97.24.17 e 348/779.86.59. in programma: Gabriele Lavia legge Edipo
re di Sofocle (5 agosto; ingresso 20 €);
Miles gloriosus, di Plauto (6 agosto; 20
Gli splendori della Magna Grecia a Paestum €); Gli uccelli - Nubicuculia, di Aristofane
Una quarantina di km che conserva oggetti con opere provenienti (8 agosto; 20 €); Prometeo, di Eschilo (10
separano gli scavi di provenienti dalla da musei nazionali agosto;15 €); Antigone, di Sofocle (13
Elea-Velia dal Parco città e dalle necropoli e internazionali, agosto; 15 €); Le Troiane, di Seneca (14
Archeologico di vicine. Il reperto più dalla Magna Grecia agosto; 15 €); Concerto per Velia, del Trio
Paestum (Capaccio, emozionante è la a De Chirico. Area Chagall (19 agosto; 15 €); Metamorfosi,
via Magna Graecia 917, Tomba del Tuffatore archeologica e museo la trasformazione del conflitto, da Ovidio,
0828/81.10.23), dove (480-470 a.C.), unica sono aperti tutti i giorni di Borderline Danza (31 agosto; ingresso
si visitano i resti della testimonianza della dalle 8,30 alle 19,30; gratuito); Corpus poeticus, da una poesia di
città fondata da coloni pittura greca non ingresso valido per Konstantinos Kavafis, di Iros Aggelos Dance
provenienti da Sibari vascolare a grandi entrambi 9,50 €. Tra Theatre (8 settembre; ingresso gratuito). Info
intorno al 600 a.C. dimensioni prima del Velia e Paestum, vale 334/326.64.42; www.veliateatro.it
Spettacolari sono i tre IV secolo a.C. Le pareti una visita il castello
grandi templi in stile interne del cassone in De Vargas Machuca
dorico. Quello di Hera, pietra sono decorate (Perdifumo, frazione
la cosiddetta Basilica, è con scene di simposio Vatolla, piazza Vico 1,
il più antico (560 a.C.); e con l’immagine di un 0974/84.55.49), oggi
più piccolo è il tempio giovane nudo che si sede della Fondazione
di Atena (500 a.C.), sul tuffa in acqua, metafora Vico, dove a fine ’600
punto più alto della del passaggio dalla il giovane filosofo
città; infine, il tempio di vita alla morte. Per Giambattista Vico
Nettuno, il più grande celebrare i 50 anni dalla elaborò il proprio
e meglio conservato sua scoperta, a opera pensiero e che conserva
(metà del V secolo a.C.). dell’archeologo Mario alcuni importanti suoi
Per comprendere al Napoli, fino a ottobre cimeli. Aperto tutti
meglio la storia e la vita è allestita la mostra i giorni 9-13 e 15-20;
Festival VeliaTeatro
della città c’è il Museo, “L’immagine invisibile”, ingresso 1,50 €.

66 Bell’Italia
MARE E MONTAGNA
Chilometri di spiagge
e sentieri per tutti i gusti
Dire Cilento significa parlare di baie
incontaminate, acque cristalline, aree
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di Bandiere Blu, ben tredici nel 2018 su
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Bell’Italia 67
FIRENZE Abbazia di San Miniato al Monte

A UN PASSO
DAL CIELO

Capolavoro del Romanico fiorentino, la basilica che domina


la città compie mille anni. Li festeggia con la conclusione di restauri
importanti e un programma di eventi che dura fino al 2019

TESTI Barbara Gabbrielli FOTOGRAFIE Fabio Gambina


Pagina precedente: scorcio di Firenze da uno dei percorsi che salgono alla basilica di San Miniato al Monte.
In questa foto: la navata centrale con il tempietto o ciborio di Michelozzo (1447), splendente dopo il restauro
per le celebrazioni dei mille anni. I restauri hanno interessato anche le tre porte lignee della facciata.

Bell’Italia 69
D
a mille anni, l’ascesa a San Miniato al Monte
suscita meraviglia. Impossibile assuefarsi a tan-
ta bellezza. La scalinata monumentale sembra
chiarire che la meta è speciale e va conquistata.
Gradino dopo gradino si abbandonano il traf-
fico, le voci, la fretta, la superficialità. E si arriva a un
passo dal cielo. Lo sguardo abbraccia Firenze che, vista
da qui, sembra un’enorme cartolina attaccata sullo sfondo.
Nel piazzale inondato di luce regna un rispettoso silenzio,
appena interrotto dal rumore dei passi dei visitatori e dei
monaci olivetani nelle loro cocolle bianche. «Haec est Porta
Coeli», questa è la porta del Cielo, si legge sulla soglia della
Porta Santa, alla sinistra dell’ingresso principale della basi-
lica. Ed è in questa citazione della Genesi che sta la chiave
di lettura dell’estetica e della storia di questo luogo.

DA MILLE ANNI UNA LEZIONE DI ARMONIA


Secondo la tradizione, il 25 ottobre del 250 Miniato, deca-
pitato a seguito delle persecuzioni dell’imperatore Decio,
raccolse la propria testa e salì sull’altura dov’era stato ere-
mita. Lì venne sepolto con i suoi compagni. Gli eventi, da
qui in poi, si dilatano nel tempo: nel V secolo il colle inizierà
a chiamarsi monte San Miniato e solo in epoca carolingia
sorgerà una chiesa dedicata al primo martire cristiano di Fi-
renze. Si arriva all’XI secolo: nel 1013 per volere del vescovo
Ildebrando viene decisa la costruzione, secondo i nuovi ca-
noni del Romanico fiorentino, di una nuova basilica. I lavori
terminarono nel 1207, ma la consacrazione porta la data
del 1018. Il prospetto di San Miniato è un capolavoro di
semplicità e rigore espressi attraverso la bicromia degli
intarsi: marmo bianco di Carrara e verde di Prato. Il
richiamo alla classicità è costante. Lo si vede, per esempio,
nelle cinque arcate cieche che poggiano su semicolonne co-
rinzie e nel mosaico, luminosa tappa conclusiva della
Pagina precedente, in alto:
la scala monumentale
che conduce a San Miniato;
la chiesa fu consacrata
nel 1018. La facciata è
caratterizzata da geometrici
intarsi in marmo bianco e
verde. Pagina precedente,
in basso: il mosaico
del catino absidale (1260),
dominato dal Cristo
Pantocratore; sulla sinistra
c’è la figura della Madonna
e sulla destra quella di
San Miniato. Sopra: veduta
dell’altare di destra con
la pala che raffigura San
Miniato e otto storie della
sua vita (1320), opera
di Jacopo del Casentino;
intorno, affreschi
di fine Trecento di Pietro
Nelli. A destra: la navata
sinistra; alle pareti resti
di affreschi del XIII secolo.

Bell’Italia 71
facciata, del XIII secolo. A guardarla da lontano, si scorge
una forma antropomorfa: due occhi (i due cerchi ai lati del
mosaico) e una bocca (la finestra edicolata). Così, dalla bel-
lezza delle linee geometriche che evoca la perfezione di Dio,
emerge anche il volto di colui che vigila su questa Porta del
Cielo spalancata su Firenze. Entrando, lo spazio basilicale
è un concentrato di giochi di luce e di simboli. A partire
dall’impianto romanico a tre livelli: le navate, la cripta e
il coro che – per usare le parole di Padre Bernardo, abate di
San Miniato – corrisponde a «un pellegrinaggio interiore: la
vita terrena, il mistero della morte e la vita eterna».
Un cordone circonda il delicato pavimento della navata
centrale, prezioso tappeto di intarsi marmorei. Sembra
quasi un libro miniato, con figure zoomorfe e fitomorfe e
con lo splendido Zodiaco della vita, la grande meridiana sol-
stiziale con i dodici segni che alludono ai dodici Apostoli. Il
colpo d’occhio cattura alcuni dei capolavori che nei secoli
hanno impreziosito questo luogo, come il tempietto di

A sinistra: veduta della sacrestia con il ciclo di affreschi che


rappresenta Scene della vita di San Benedetto, realizzato
intorno al 1387 da Spinello Aretino. I banconi lignei (1470
circa) sono opera di Jacopo Monciatti. In alto: Morte di San
Benedetto, dettaglio di uno degli affreschi della sacrestia.
FIRENZE Abbazia di San Miniato al Monte

CINQUE SECOLI
DI BELLEZZA
La basilica è uno scrigno di tesori:
dai motivi geometrici della facciata romanica 8
allo splendore degli affreschi di Spinello
Aretino. Fino alle volte in maiolica
di Luca della Robbia, già rinascimentali

Illustrazione di Massimo Tosi

❶ Facciata
Caratterizzata dal contrasto
6
cromatico tra bianco e verde,
presenta nella parte inferiore (XI
secolo) cinque arcate cieche e tre
porte lignee. La parte superiore
è decorata da un’edicola e da
un mosaico che raffigura Cristo
benedicente in trono (XIII secolo).
❷ Navata centrale
Ha un pavimento a intarsio
marmoreo (1207) che rappresenta
motivi vegetali e zoomorfi
e le figure dello Zodiaco.
❸ Cappella del Cardinale del Portogallo
Custodisce la tomba realizzata
da Antonio Rossellino e presenta
5
la bella volta con i medaglioni
in terracotta di Luca della Robbia.
❹ Ciborio o Cappella del Crocifisso 4
Tempietto di Michelozzo con tavole
dipinte da Agnolo Gaddi e preziosi
decori di Luca della Robbia.
❺ Cripta
È la parte più antica della chiesa,
con 36 colonnine che sorreggono
le volte a crociera. L'altare 2
conserva le spoglie di San
Miniato e dei suoi compagni.
❻ Presbiterio
3
È suddiviso in tre navate rette
da due coppie di colonne in marmo,
probabilmente recuperate
da edifici di epoca romana.
❼ Sacrestia
Grande sala quadrata impreziosita
dal ciclo di affreschi con le Storie
di San Benedetto (1387), sedici
episodi dipinti da Spinello Aretino.
➑ Campanile
Sul fianco sinistro della basilica,
fu ricostruito su disegno
di Baccio d’Agnolo ai primi
del Cinquecento e completato
poi intorno al 1535.
❾ Palazzo dei Vescovi
Principale corpo di fabbrica del
complesso monastico adiacente
alla basilica, fu eretto nel 1295.
7

N
FIRENZE Abbazia di San Miniato al Monte

San Lorenzo
La basilica fu iniziata
nel 1421 da Filippo
Brunelleschi.
Santa Maria Novella Santa Maria del Fiore
In stile gotico fiorentino, La cattedrale è dominata dalla
fu iniziata nel 1279 cupola ottagonale, capolavoro
e completata nel 1357. di Brunelleschi, eretta dal 1420.

Battistero di San Giovanni


In marmo bianco di Luni e verde
di Prato, a pianta ottagonale,
risale all’XI secolo.

Palazzo Vecchio
Massima espressione
Campanile di Giotto
dell’architettura civile
Progettato da Giotto
fiorentina del Trecento.
nel 1334, s’innalza
alla destra del duomo.
ARCHITETTURE
DA CARTOLINA
Dal sagrato della basilica di San Miniato si ammira uno straordinario
colpo d’occhio su Firenze e i suoi colli. Con i capolavori più celebri
dal Medioevo al Rinascimento che svettano sui tetti rossi della città

Santa Croce
La basilica attribuita
ad Arnolfo di Cambio
fu iniziata nel 1295.
Michelozzo con volta in terracotta invetriata di Luca
della Robbia, alla fine della navata centrale, e, più in alto, lo
splendido ambone duecentesco. Ma conviene aspettare,
partire da dove tutto ha avuto inizio: la cripta seminter-
rata, prima tappa della ricostruzione di Ildebrando. Un
altare conserva i resti di San Miniato e dei suoi compagni
e restituisce l’emozione di trovarsi davanti al mistero. Tre
finestre, simbolo della Trinità, catturano la luce del sorgere
del sole e la proiettano sulla “foresta” di trentasei colonnine
con capitelli ora romanici ora di recupero, un tempo dorati
da Taddeo Gaddi. Il volto del martire si incontra svariate
volte nelle decorazioni della basilica. Splendida è la tavola
cuspidata di Jacopo del Casentino che mostra Miniato cir-
condato da otto storie della sua vita. Si trova nel vasto pre-
sbiterio sopra la cripta, al quale si accede salendo una breve
rampa di scale. Un’ascesa che culmina, sullo sfondo del ca-
tino absidale, nell’imponente mosaico del Cristo Pantocra-
tore, San Miniato e i simboli dei quattro Evangelisti.

In alto: la volta della cappella del Cardinale del Portogallo con


i medaglioni in ceramica invetriata realizzati da Luca della Robbia.
Raffigurano le Virtù Cardinali e, al centro, la colomba dello
Spirito Santo. A destra: veduta della facciata e del campanile,
crollato nel 1499 e riprogettato nel XVI secolo da Baccio d’Agnolo.
Sopra: un’altra immagine
della cappella del Cardinale
del Portogallo. Sopra l’altare,
copia della tavola con
i Santi Eustachio, Jacopo
e Vincenzo, di Antonio e
Piero del Pollaiolo, oggi agli
Uffizi. A sinistra: particolare
dell’ambone o palco
di lettura. A sorreggere
il leggio ci sono un leone
(alla base), un monaco
e un’aquila con le ali aperte.
Tutti hanno gli occhi in pasta
di vetro. Pagina seguente,
in alto: gli affreschi nella
navata laterale destra che
raffigurano, da sinistra,
Sant’Andrea, San Miniato,
San Nicola e Sant’Antonio
Abate. Pagina seguente,
in basso: veduta della cripta
con sullo sfondo l’altare che
conserva le reliquie di San
Miniato e dei suoi compagni.

78 Bell’Italia
Tornando nello spazio basilicale, sulla navata sinistra si apre
la cappella del Cardinale del Portogallo, vero gioiello rina-
scimentale, costruita per Giacomo di Lusitania. Il giovane
cardinale morì a Firenze nel 1459. Da allora riposa protetto
dal monumento funebre di Antonio Rossellino, sotto una
volta in terracotta invetriata di Luca della Robbia. Sopra
l’altare una copia della splendida tavola, oggi agli Uffizi,
di Antonio e Piero del Pollaiolo. A sinistra, una preziosa
Annunciazione di Alesso Baldovinetti.
La sacrestia è un mondo a parte che racchiude lo straor-
dinario ciclo di affreschi realizzati da Spinello Aretino
che nel 1387, per la prima volta in Toscana, dipinse le
Storie di San Benedetto in modo così dettagliato (16 sce-
ne) da diventare un modello per le opere successive. L’ispi-
razione a Giotto è evidente. Gli abiti sono quelli bianchi de-
gli olivetani che nel 1373 si sostituirono ai benedettini vestiti
di nero della comunità originaria fondata da Ildebrando.
La presenza dei monaci è stata interrotta varie volte da allo-
ra. La prima nel 1529 da Cosimo I che decise di inglobare il
complesso di San Miniato in una nuova fortezza bastionata
disegnata da Michelangelo per difendere Firenze. Di quel
triste capitolo militare rimangono solo gli spalti dei bastioni
trasformati, agli inizi dell’Ottocento, nel Cimitero monu-
mentale delle Porte Sante che abbraccia tutto il perimetro
della basilica. I monaci benedettini sono tornati definiti-
vamente nel 1924 per riprendersi il loro ruolo di custodi
della Porta del Cielo e di un altro piccolo tesoro, nascosto
tra le mura severe dell’adiacente palazzo dei Vescovi: il chio-
stro michelozziano affrescato da Paolo Uccello, che si apre al
mondo solo una volta all’anno, il 26 dicembre.

a pagina 81
come
dove
quando
FIRENZE

L’Oltrarno fra
colli e giardini Forte di Belvedere

A piedi tra piazzale Michelangelo, villa Bardini, il colle di Boboli e il forte di Belvedere. Poi convegni, incontri
e concerti per l’anniversario dell’abbazia e un giro nelle storiche farmacie monastiche di Barbara Gabbrielli

il tracciato extraurbano EVENTI E NUOVI PERCORSI MUSEALI


della Cassia Nuova Feste per il millenario
– portano a dimore e visite a Santa Maria Nuova
storiche, botteghe
artigiane e gallerie Le celebrazioni per il millenario di San
d’arte, mentre le strette Miniato al Monte proseguono fino ad aprile
“coste” si inerpicano 2019 con un calendario fitto di eventi.
sui declivi tra ville Tra i prossimi appuntamenti, il convegno
e giardini. Magnifico La Basilica di San Miniato al Monte di
quello di villa Bardini Firenze 1018-2018. Storia e documentazione
(via dei Bardi 1r, (13 e 14 settembre), i concerti-meditazione
055/20.06.62.33), di violoncello (15 e 16 settembre) e
quattro ettari sulla l’esibizione dell’Orchestra Regionale della
collina di Montecuccoli Toscana (27 e 28 settembre); ingresso
con giardino gratuito; info: 055/234.27.31. Ma il 2018
L’Abbazia di San Miniato al Monte è in via delle Porte all’italiana, scalinata è anche l’anno di un altro importante
Sante 34 e si raggiunge dalla stazione di Santa Maria barocca e bosco anniversario: Santa Maria Nuova (piazza
Novella con l’autobus 12 per piazzale Michelangelo all’inglese. Orario Santa Maria Nuova 1), il più antico
(www.ataf.net); biglietto 1,50 €. In auto: autostrada in agosto: 8,15-19,30; ospedale ancora attivo d’Europa, compie
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via Generale Dalla Chiesa 1-3, 055/469.83.00. il colle di Boboli con di Sant’Egidio con uno splendido matroneo
Per la visita: la basilica è aperta dal lunedì al sabato il cinquecentesco e i sotterranei dove si dice che Leonardo
9,30-13 e 15-19,30, domenica 8,15-19,30; forte di Belvedere, da Vinci eseguisse dissezioni anatomiche.
ingresso libero, visite guidate su prenotazione. (via di San Leonardo 1, Visite guidate con storico dell’arte su
Info: 055/234.27.31; www.sanminiatoalmonte.it 055/276.82.24). Orario: prenotazione (055/200.15.86); ingresso 15
da martedì a domenica €. E dopo tanta storia, una novità: dal 21
11-20; ingresso 3 €. al 23 settembre Firenze diventa la capitale
A caccia di panorami nei dintorni Altra splendida altura delle donne con la prima edizione del
Scendendo dall’altura le dolci colline e è quella di Arcetri, festival L’eredità delle donne, con eventi culturali
dove sorge San Miniato, i quartieri dell’Oltrarno. il “colle di Galileo”. gratuiti. Info: www.ereditadelledonne.eu
la lunga balconata del Percorrendo poi le Villa Il Gioiello (via
piazzale Michelangelo “rampe” (la scalinata Pian dei Giullari 42,
offre uno sguardo monumentale 055/275.64.44) fu
d’insieme sulla città disegnata da Giuseppe l’ultima dimora dello
attraversata dall’Arno. Poggi alla fine scienziato, che qui
A sinistra si scorge un dell’800), si arriva nella morì nel 1642; visite su
tratto superstite delle zona di San Niccolò, richiesta. Poco lontano
mura trecentesche che, primo agglomerato c’è l’Osservatorio
seguendo la morfologia frutto dell’espansione Astrofisico (largo
del terreno, unisce di Florentia sulla riva Enrico Fermi 5, 055/
porta San Miniato sinistra del fiume. 275.22.80), inaugurato
(via San Miniato) Le stradine, modellate nel 1872; visite
con porta San Giorgio sulle antiche vie notturne nel primo
(Costa San Giorgio) etrusche e romane – in quarto di luna, dal
Concerto a San Miniato al Monte
e fa da spartiacque tra via dei Bardi iniziava 15 al 23 settembre.

Bell’Italia 81
come
dove
quando
FIRENZE

LE FARMACIE STORICHE
Erbe, liquori e cosmetici
sugli antichi scaffali
Eredi dell’antica arte dei medici e degli
speziali, le farmacie storiche di Firenze
non mostrano affatto la loro veneranda
età. Con i loro arredi ben conservati, i vasi
in ceramica tirati a lucido e i preparati
che tramandano nel tempo il sapere
e i segreti degli speziali – quasi sempre
frati – questi luoghi sono piacevoli scoperte
per uno shopping originale. Visitando
San Miniato al Monte è obbligatoria
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234.27.31). Qui si possono comprare biscotti
Gli alberghi da San Miniato al Monte. con una stella Michelin. al cioccolato, crostate, candele in cera d’api
La villa, circondata Nel menu: ravioli e naturalmente i rimedi erboristici frutto del
Villa Tolomei Hotel da 8 ettari di parco con di rana pescatrice lavoro dei cenobi benedettini. Aperta 10-
& Resort ★★★★★ giardino all’italiana, ospita e bottarga, sogliola del 12,15 e 16-18. Anche la Farmacia Santissima
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a Marignolle 10, convento ed esposizioni fumetto e tante verdure era legata al monastero dei benedettini
055/392.04.01). permanenti di artisti provenienti dalla fattoria di San Niccolò. Oggi mantiene intatta
Questa bella dimora contemporanei. Doppia di proprietà. Menu la vocazione che la caratterizza fin dal XVI
rinascimentale è stata con colazione da 179 €. degustazione da 95 €. secolo: la produzione di galenici e prodotti
trasformata in lussuoso Ottantotto Firenze Gucci Osteria per la cura del corpo e di cosmetici. Vale
resort sulla collina di (via dei Serragli 88, da Massimo Bottura la pena di passarci anche solo per ammirare
Marignolle, che guarda 055/068.36.69). (piazza della Signoria il bancone e la splendida scaffalatura,
Firenze dall’alto. Doppia Nel cuore dell’Oltrarno, 10, 055/75.92.70.38). rimasti intatti dal Settecento. Aperta
con colazione da 250 €. una residenza con sette Boiserie verde brillante da lunedì a venerdì 9-19,30, sabato 10-13
Soprarno Suites camere tutte diverse, e porcellane firmate e 14-19. L’Officina Profumo-Farmaceutica
(via Maggio 35, dall’atmosfera unica. Richard Ginori: dal di Santa Maria Novella (via della Scala 16,
055/046.87.19). Il soggiorno affaccia connubio tra la maison 055/21.62.76) è un luogo unico, un negozio-
In un grande palazzo direttamente su un Gucci e lo chef stellato museo che sfoggia soffitti affrescati.
del Cinquecento, un b&b giardino segreto. Doppia Bottura nasce un menu La sala Verde con lo stemma domenicano
con 10 camere arredate con colazione da 136 €. cosmopolita, con tostada ricorda le origini duecentesche della
con pezzi unici, opere di palamita, hot dog farmacia, che nel 1612 venne trasformata
d’arte, mobili vintage I ristoranti di Chianina, melanzane in profumeria. Oggi i suoi prodotti,
e contemporanei. Doppia thai. Conto 45 €. dai liquori alle antiche preparazioni
con colazione da 180 €. La Bottega del Buon Vigna Nuova erboristiche, dalle acque aromatiche
Villa Agape ★★★ Caffè (Lungarno Cellini (via dei Federighi 3r, ai cosmetici, sono celebri in tutto il mondo.
(via Torre del Gallo 8, 69, 055/553.56.77). 055/28.07.78). Enoteca Aperta tutti i giorni dalle 9 alle 20.
055/22.00.44). Un ambiente elegante con 600 etichette e
Art hotel e residenza per un’esperienza un’ottima selezione di Farmacia Santissima Annunziata
d’epoca a due passi gourmet unica, premiata Champagne da abbinare
al prosciutto toscano
tagliato al coltello. Nel
menu: tartare di fassona,
tonno del Chianti,
tagliere di frutta e crema
al Moscato. Conto 40 €.
La Beppa Fioraia
(via dell’Erta Canina 6r,
055/234.76.81).
In collina, piacevole
locale per chi ama
mangiare all’aperto
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82 Bell’Italia
Un week end pieno di
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città, le SPA dei bellissimi hotel e uno dei più grandi e bei
Questa proposta è dedicata a giardini botanici d’Europa (I Giardini di Sissi).
#3 La dispensa: il momento per far provviste acquistando
chi cerca, nelle vacanze estive,
prodotti a km zero dai contadini, al mercato o nei negozi specia-
il momento di un personale lizzati, come succhi, uova, formaggi, verdure, conserve e salumi.
rilancio, dove ritrovare se stessi #4 I corsi: tante le opportunità per imparare a prodursi
e riprendere la quotidianità, marmellate, a fare il pane o a cucinare con i prodotti della terra.

in equilibrio, rilassati, in forma #5 Lo sport: 3 lunghe piste ciclabili e una funivia che in 7
minuti porta a 2000 metri per trekking, arrampicate,
fisica e carichi di energie. Il fine escursioni e tracciati mtb.
settimana dei “buoni propositi”.
…Perché a Merano? Prenota subito la tua vacanza: www.merano.eu

Info: Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Merano, tel. 0473 272 000, e-mail info@merano.eu
Il vastissimo scorcio
che si gode da Poggio
Cossato, a valle
di Bielmonte, lungo
la Panoramica
Zegna. Lo sguardo
abbraccia il Vercellese
e gran parte della
Pianura Padana.

84 Bell’Italia
TRIVERO-ROSAZZA (Biella) Panoramica Zegna

UN MONUMENTO
AL PAESAGGIO
Da Trivero alla valle Cervo, la strada voluta da Ermenegildo Zegna
ottant’anni fa è un’opera d’arte: un lungo itinerario nella natura
dell’Oasi Zegna, tra spettacolari affacci sulla pianura e il Monte Rosa
TESTI Albano Marcarini FOTOGRAFIE Gabriele Croppi

Bell’Italia 85
TRIVERO-ROSAZZA (Biella)


a vita finisce, la strada no», ripe-
tono i camionisti che percorro-
no i lunghi tragitti dei deserti
orientali. Chissà se la stessa co-
sa pensò Ermenegildo Zegna,
conte di Monte Rubello, quando nel
1938 decise di tracciare sulle montagne
che fanno da corona al Biellese una stra-
da tutta nuova. Oggi guarderemmo con
qualche pregiudizio a un’idea del genere,
ma ottant’anni fa, quando la densità del
parco autoveicoli arrivava a una vettura
ogni 219 abitanti (oggi il rapporto è più
di uno a due), una strada serviva a met-
tere in comunicazione aree emarginate,
a ravvivare le attività agricole e forestali,
a dare una spinta al turismo.

IL REGALO ALLA VALLE


DI UNA GRANDE DINASTIA
Il Biellese era allora fra i maggiori ba-
cini industriali italiani. Le attività ma-
nifatturiere della lana e del ferro, del
cuoio e della carta affondavano le radi-
ci nei secoli. La lavorazione della lana,
in particolare, aveva una tradizione di
antichissima data, forse preromana, e
documentata negli statuti locali fin dal
1245. Trivero, nella valle del torrente
Ponzone, con Biella e Cossato primeg-
giava per fervore produttivo. Qui era
germinato l’albero genealogico della
famiglia Zegna, i cui più lontani avi,
mostrando un’innata versatilità nelle
attività artigianali, precorrevano le for-
tune imprenditoriali del loro più abile
discendente, Ermenegildo Zegna. Nato
nel 1892, compiuti gli studi professiona-
li, Zegna subentrò ben presto al padre
nella conduzione dello stabilimento Sopra: la splendida
posizione del santuario
tessile. Fra le due guerre, le unità pro-
di San Bernardo
duttive furono ampliate lanciando sul in cima al monte
mercato internazionale, con le difficoltà Rubello (1.412 metri).
di un sistema autarchico, la qualità di Si raggiunte con una
un marchio che ancora oggi ha pochi ri- facile camminata che
parte dalla Bocchetta
vali. Ma non solo. In pochi anni, fra il di Margosio, lungo
1932 e il 1939, un’area di provincia si la Panoramica Zegna.
trasformò in un distretto industriale L’Oasi Zegna, che
modello, con centri ricreativi e assisten- abbraccia tutta la
Panoramica, offre
ziali a beneficio delle maestranze. Nac-
numerosi percorsi
que da questa visione filantropica l’idea a piedi. Qui a destra:
di una strada come opera di rilevanza mucche al pascolo alla
sociale. Sulle prime doveva essere poco Bocchetta di Margosio
più di un tracciolino che collegasse le (1.330 metri). Pagina
seguente, in basso: una
varie istituzioni dopolavoristiche del- mappa illustra il panorama
la fabbrica, ma col tempo divenne un intorno al santuario,
testamento spirituale. Nel 1940 la in direzione nord-est.

86 Bell’Italia
Bell’Italia 87
strada giunse al Poggio Caulera, sopra
Trivero, nel dopoguerra a Stavello e a
Margosio, i due “bocchetti” affacciati
sul bagliore delle nevi del Monte Rosa.
Nel corso degli anni 50 e 60 si arrivò al
Bocchetto Sessera, dopo aver toccato il
culmine nel 1953 a Bielmonte, località
che di lì a poco sarebbe diventato il cen-
tro turistico invernale dei biellesi.
Il sogno del patriarca, che vi lavorò fino
a poco prima della morte (1966), si tra-
mutò nell’impegno dei figli che finaliz-
zarono il progetto con la creazione, nel
1993, dell’Oasi Zegna, un formidabi-
le concentrato di naturalità prealpi-
na, estesa sui due fianchi della strada
per circa 100 chilometri quadrati fino
a sconfinare nella val Sessera. L’oasi è
percorsa da sentieri per escursionisti e
biker, ben segnalati e vocati ora all’os-
servazione naturalistica ora agli aspetti
etnografici e storici, come l’itinerario
per ripercorre la drammatica fuga di
fra Dolcino, eretico novarese del XIV
secolo, fiero oppositore della corruzio-
ne della Chiesa ufficiale.

DALLA CONCA DEI RODODENDRI


AI VALICHI IN QUOTA
Oggi la Panoramica Zegna si svilup-
pa per circa 65 chilometri e abbraccia
tutta la cornice delle Prealpi biellesi,
da Trivero ad Andrate passando per il
santuario di Oropa e quello di Graglia,
ma il tratto più frequentato è quello
che arriva in una trentina di chilometri
a Rosazza. Il risultato è quindi molto
più lungo rispetto all’intento iniziale di
Zegna, che ne realizzò solo i primi 15
chilometri, poiché con gli anni l’idea di
prolungarla lungo tutto l’arco prealpino
ha sempre incontrato grande favore.
Oggi l’automobilista si muove fra gli 800
Sopra: ciclisti in località
e i 1.500 metri d’altezza, in uno spettaco-
Oriomosso, con alle
spalle il campanile della lare paesaggio montano. La vocazione
parrocchiale. Oltre alla panoramica della strada è avvalorata
Panoramica e ad altri dai molteplici belvedere del percorso,
percorsi su strada, mentre quella paesistica si gode fin dal
l’Oasi Zegna propone
otto itinerari riservati primo giro dei tornanti sopra Trivero,
alle mountain bike. Qui lungo uno splendido corredo di verde
a sinistra: belvedere – ortensie, rose selvatiche, rododendri,
al Bocchetto Sessera, pini, platani – e di leziose residenze in
valico panoramico
stile alpino. È la celebre Conca dei Ro-
a 1.372 metri di quota.
Nella pagina precedente: dodendri, realizzata dell’architetto pae-
i pascoli nei dintorni di saggista Pietro Porcinai.
Bielmonte (1.482 metri), Man mano che si procede in salita si
punto più alto della toccano in successione le istituzioni
strada. Cuore dell’Oasi
Zegna, è una località filantropiche della famiglia Zegna – l’i-
turistica anche d’inverno, stituto alberghiero, la colonia alpina, gli
soprattutto per i fondisti. impianti sportivi – scaglionate sul

Bell’Italia 89
versante della Bocchetta di Caulera. I
ciclisti trovano qui i tratti più impegna-
tivi, con pendenze severe che hanno più
volte messo alla prova i partecipanti al
Giro d’Italia. Giunto in quota il tracciato
si distende sul crinale della montagna,
o appena al di sotto, regalando scorci
sull’intera pianura piemontese, sulle
umide risaie del Vercellese, sul nastro
dardeggiante del Po, sulle colline del
Monferrato e sull’inconfondibile Monvi-
so. Sul versante opposto, vale una sosta il
panorama dalla Bocchetta di Margosio:
davanti agli occhi si eleva il candido
acrocoro del Monte Rosa, del quale
si possono enumerare tutte le otto
cime oltre i 4.000 metri. Il tratto più
emozionante della strada arriva però
in corrispondenza dell’unica galleria,
dove ormai la vegetazione lascia spazio
a brulle e pietrose pendici, dentro un
orizzonte che sembra non avere limiti. Si
raggiunge così il culmine ai 1.482 metri
della località sciistica di Bielmonte, per
poi iniziare la vertiginosa discesa verso
la valle Cervo. Prima però s’incontra il
Bocchetto Sessera (1.372 metri), dove
In questa foto: il castello si dipartono i migliori sentieri di visita
neogotico (1883-99)
di Rosazza, fatto per la valle omonima, cuore dell’Oasi
erigere dal senatore Zegna. Da qui si arriva facilmente anche
Federico Rosazza. all’alpe Moncerchio, specializzata nella
I decori in pietra produzione di formaggi vaccini.
di tutto l’abitato
sono frutto dell’abilità
degli scalpellini locali. UN CASTELLO NEOGOTICO
Sotto: una mandria NEL PAESE DEGLI SCALPELLINI
in transito verso La strada riprende la sua fuga verso val-
gli alpeggi nella le fra luminose macchie di betulla e più
zona di Bielmonte.
ombrosi castagneti. Giunti in val Cervo
una breve deviazione manda a Rosazza,
un singolare esempio di villaggio alpino
di fine ’800, coerente nello stile dei suoi
edifici, vagheggianti fra il neogotico e l’o-
rientaleggiante. Un risultato estetico do-
vuto anche alla reputata capacità degli
scalpellini locali nella lavorazione della
pietra. Gran parte degli edifici fu finan-
ziata dal senatore Federico Rosazza, al
quale si deve anche la realizzazione della
strada panoramica che consentì nel 1897
un più facile accesso al santuario di Oro-
pa, tramite lo scavo di una monumentale
galleria in quota. Il passaggio è ancora ac-
cessibile, anche se la rotabile risulta larga
quanto un corridoio di casa, e quindi più
adatta al cimento di un ciclista.

alla pagina seguente

90 Bell’Italia
come
dove
quando
PANORAMICA ZEGNA
(Biella)

Tra oasi fiorite


e sentieri a tema Sentiero dei Rododendri

Le escursioni più belle intorno alla Panoramica, sulle orme dell’eretico Fra Dolcino e lungo i percorsi
dei pastori. E poi un giro alla scoperta dei due volti di Biella di Margherita Geronimo Fotografie Gabriele Croppi

Fra Dolcino, frate eretico ALL’ARIA APERTA


citato da Dante nella Trekking, nordic walking
Divina Commedia. Qui e “immersioni” nel bosco
la vista è spettacolare.
Accanto, l’antico Nel cuore delle Prealpi Biellesi, l’Oasi Zegna
oratorio assunse la (015/759.14.60; www.oasizegna.com), vasta
forma attuale nel 1948, area protetta attraversata dalla Panoramica
quando fu ampliato su Zegna, offre cinque percorsi per il nordic
iniziativa di Ermenegildo walking e una trentina per il trekking. Spicca
Zegna; alcuni volontari la Strada dell’Alpe da Camandona (810 m)
lo aprono domenica al Bocchetto Sessera (1.382 m), un tempo
9-17. A 3 chilometri usata per condurre le greggi ai pascoli (1 ora
da Rosazza si ammira e mezza di cammino). Da qui si prosegue
il santuario di San nell’alta val Sessera fino all’alpe Artignaga
Giovanni d’Andorno (1.374 m; 1 ora), luogo d’alpeggio dei pastori.
Il percorso automobilistico della Panoramica Zegna da (Campiglia Cervo, Per il ritorno c’è anche il Sentiero del Bosco
Trivero (sede della Fondazione Zegna) a Rosazza è lungo località San Giovanni 8, del Sorriso: apposite installazioni invitano
30 km e segue la provinciale 232 fino al Bocchetto 015/600.06). Simbolo alla scoperta di aromi e suoni della natura.
Sessera e poi la provinciale 115. Trivero si raggiunge religioso della valle Spettacolare è il Sentiero dei Rododendri: da
in auto con la A4 Milano-Torino, uscita Carisio; da qui Cervo, è l’unico Casa Zegna a Trivero (750 m) sale in un’ora
si segue la provinciale 232 per Cossato, Valle Mosso dedicato a San Giovanni alla località Baso (912 m). Altri itinerari sono
e Trivero. In aereo: aeroporto di Torino Caselle, a 100 km. Battista in Italia. adatti alle mountain bike (o alle e-bike):
In camper: area camper a Bielmonte, 391/588.39.98. La chiesa, edificata tra i più semplici il Sentiero della Brughiera,
nel 1605, fu ampliata con partenza e arrivo all’omonimo santuario
nel 1746; aperto (8 km; 200 m di dislivello), e il Sentiero
Lungo la via dei santuari martedì-domenica delle More, dal tornante di Bellavista sulla
Trivero, punto di lo storico Lanificio 9-19. Nei dintorni Panoramica Zegna alla Cascina Oro (6 km;
partenza del nostro Zegna, sulle cui parte un trekking di 100 m di dislivello). La novità Enduro Bike
itinerario in auto lungo terrazze svettano le 3 ore per raggiungere Park, a Caulera, è per gli appassionati
la Panoramica Zegna, 126 Banderuole colorate il santuario di Oropa di salti e discese. Più rilassante il forest
è sede della Fondazione (2007) dell’artista Daniel (Oropa, via Santuario bathing, un “bagno” tra suoni e colori
Zegna (via Marconi 23, Buren; visibile solo d’Oropa 48, 015/ nel bosco, con tre percorsi segnalati (1-3 ore)
015/759.14.63). Nel dall’esterno. Altre tappe 25.55.12.00), grandioso tra le faggete dell’alta val Sessera. (A.M.)
suo archivio storico da non perdere sono complesso barocco,
Casa Zegna conserva gli importanti santuari dal 2003 Patrimonio Oratorio di San Bernardo
campionari di tessuto che costellano la zona. dell’Umanità Unesco.
che testimoniano gli Sul monte Rubello Gli ultimi 2 chilometri
oltre cento anni di storia (1.412 metri) svetta sono un percorso
del Gruppo Zegna. il santuario di San pianeggiante adatto
Fino al 28 ottobre Bernardo (provinciale a tutti, chiamato
è in corso la mostra 232 Panoramica “Passeggiata dei Preti”.
“Uomini all’italiana Zegna, 015/751.88), Il santuario, a 1.200
1968. La confezione fondato nel XIV secolo metri di quota, è il più
Zegna: dalla sartoria e raggiungibile con una importante delle Alpi
all’industria”; aperta passeggiata di 45 minuti. e custodisce la statua
domenica 14-18; Secondo la tradizione della Madonna Nera
ingresso gratuito. fu costruito per celebrare (XIII secolo), dal
Lì accanto si ammira la cattura nel 1307 di manto blu; aperto 7-19.

Bell’Italia 91
come
dove
quando
PANORAMICA ZEGNA
(Biella)

VISITA IN CITTÀ
Chiese e musei d’arte
tra Biella Piano e il Piazzo
Biella si raggiunge da Rosazza in venti
minuti d’auto. La visita alla città comincia
Rifugio Monte Marca
da Biella Piano, la parte bassa intorno
a piazza Duomo che conserva il nucleo più
antico, di epoca romana. Qui si erge
la cattedrale di Santo Stefano (015/225.92),
costruita a partire dal 1402 e introdotta
da un pronao neogotico; aperta 7-12 e 15-19.
Sulla sinistra si trova il battistero romanico,
uno dei più importanti del Piemonte; apertura
Albergo Bucaneve Microbirrificio Jeb
su richiesta in sacrestia. Percorrendo la breve
via Battistero e costeggiando l’ottocentesco
Gli alberghi a km 0 (conto da 30 €). d’Oropa. Qui si assiste palazzo Oropa, sede dell’amministrazione
L’ideale per concedersi alla lavorazione del comunale, si raggiungono via Italia, animata
Relais Santo Stefano una pausa, circondati formaggio Maccagno da negozi e caffè, e la chiesa della Santissima
★★★★ (Sandigliano, dalla natura. Doppia e si gustano il salame Trinità (via Duomo 1), realizzata nel 1626
via Garibaldi 5, 015/ con colazione da 85 €. di toro e di capra in stile barocco. L’attuale facciata è del
249.61.54). Vicino a Biella, Locanda Bocchetto e la mocetta. Dispone 1956; aperta 8-12. In dieci minuti si arriva
propone una nuova spa Sessera (Tavigliano, anche di 4 camere. poi al Macist-Museo d’Arte Contemporanea
e un ristorante affacciato Regione Bocchetto Doppia con colazione Internazionale Senza Tendenze (via Costa di Riva
sul giardino. Doppia Sessera, 015/74.41.15). da 60 € e conto 20 €. 11, 338/877.23.85), che riapre a settembre
con colazione da 120 €. Lungo la Panoramica Rifugio Monte Marca con la mostra che omaggia il suo fondatore
Albergo Bucaneve ★★★ Zegna, questa struttura (Piatto, località Omar Ronda; aperto sabato e domenica
(Veglio-Bielmonte, di origini ottocentesche Bielmonte, 015/74.41.31). 15-19,30; offerta libera. A 700 metri si trova
Panoramica Zegna 232, ha 19 posti letto e Rifugio con buona cucina la Fondazione Pistoletto-Cittadellarte (via
015/74.41.84). Hotel propone nel suo ristorante e vista strepitosa sul Serralunga 27, 015/284.00), creata dall’artista
con lo charme degli chalet i piatti tradizionali biellesi Monte Rosa, a 1.620 metri biellese di fama internazionale Michelangelo
di montagna, offre 20 (conto 30 €). Doppia di quota. Conto 20 €. Pistoletto: offre spazi creativi e mostre d’arte;
camere e interessanti con colazione da 50 €. Agriturismo Alpe visite guidate sabato-domenica ore 11, 14,30
esperienze gourmet con Margosio (Mosso, e 16,30. Immancabile la salita a Biella Piazzo,
lo chef Giacomo Gallina I ristoranti località Bocchetta la parte alta della città fondata nel 1160 su
(conto da 25 €). Doppia di Margosio, 340/ una collina dal vescovo di Vercelli Uguccione.
con colazione a 120 €. Agriturismo Alpe 643.87.71). Questo Passeggiando sotto i portici medievali si arriva
Agriturismo Oro Moncerchio (Bielmonte, caseificio a conduzione alla centrale piazza della Cisterna. Per tornare
di Berta (Portula, 339/728.96.82). A 1.450 familiare è anche un a Biella Piano ci sono la navetta e la funicolare
località Castagnea, metri di quota, sulle agriturismo circondato (www.atapspa.it/funicolare-di-biella).
015/75.65.01). All’interno pendici del monte Cerchio, da panorami memorabili.
dell’Oasi Zegna, è una questo agriturismo All’esterno, un piccolo
fattoria didattica con è l’erede di uno storico chiosco dove far scorta
camere accoglienti e un allevamento di mucche di formaggi o pranzare
ristorante con prodotti di razza Pezzata Rossa con taglieri e birre
artigianali. Conto 15 €.
L’Arrugginita (Biella,
via Belletti Bona 17,
015/252.33.59).
Locale accogliente,
offre ricette della
tradizione piemontese
accompagnate
da una buona carta
Battistero di Biella
dei vini. Conto 15 €.
Microbirrificio Jeb
(Trivero, località Zegna
42, 015/75.63.71). Panini,
info
miacce e taglieri insieme Centro Zegna, 015/75.61.29; aperto tutte
a quindici tipi di birre le mattine 9-12. Atl Biella, piazza Vittorio
Alpe Margosio
artigianali. Conto 10 €. Veneto 3, 015/35.11.28; www.atl.biella.it

92 Bell’Italia
In questa foto: la
cattedrale di Palermo
vista da una finestra
dello Studio Gibel,
atelier d’artista e sede
della Scuola Politica
Gibel. Pagina seguente:
The Soul of Salt,
installazione di Patricia
Kaersenhout in palazzo
Forcella De Seta.

94 Bell’Italia
PALERMO Manifesta 12

IL GIARDINO DELL’ARTE
CONTEMPORANEA
Fino al 4 novembre Palermo accoglie la biennale itinerante europea
che promuove il dialogo tra artisti e società. Un’onda di immagini e idee
percorre tutta la città, dagli antichi palazzi del centro al quartiere Zen

TESTI Vittoria Becci FOTOGRAFIE Andrea Pistolesi

P
alazzi chiusi da anni riaprono celebra nel capoluogo siciliano la sua do- te in discussione le dinamiche attuali di
i battenti, piazze e vie del cen- dicesima edizione. È un altro passaggio sviluppo e di progresso. Per questa edi-
tro storico assistono a un’a- della rinascenza culturale che nel 2015 zione lo fa a Palermo, scelta da Mani-
nimazione insolita, visitato- ha visto l’inserimento dei monumenti festa e dalla sua fondatrice e direttrice,
ri chiedono informazioni per arabo-normanni di Palermo nel Patri- l’olandese Hedwig Fijen, che l’ha defini-
raggiungere mete lontane dagli itinerari monio Mondiale Unesco, e ha portato a ta «una città europea non convenzio-
turistici: sotto il generoso sole dell’estate Palermo il titolo di Capitale Italiana del- nale, crocevia di tre continenti, ideale
siciliana Palermo vive una dimensione la Cultura 2018. Nelle strade, al già cre- per investigare alcune trasformazioni
mai sperimentata in precedenza. Dallo scente numero dei turisti si aggiungono in atto oggi». L’attenzione è rivolta so-
scorso 16 giugno, e fino al 4 novembre, studenti delle scuole d’arte, giornalisti, prattutto al territorio siciliano e al suo
la città è palcoscenico dell’arte contem- artisti più o meno quotati e schiere di capoluogo, tra geopolitica, ricchezze
poranea internazionale grazie a Manife- esperti e cultori. L’evento celebra l’arte artistiche, mafia e migrazione, creando
sta, la biennale itinerante europea che laddove questa interroga se stessa e met- veri e propri percorsi esplorativi.
All’Orto Botanico va in scena il rapporto tra l’uomo e la natura
Pagina precedente: la serra Maria Carolina dell’Orto Botanico, che accoglie le teche dell’opera New Herbs from Palermo
and Surroundings. A Sicilian Expedition, del colombiano Alberto Baraya. Sopra: la videoinstallazione Pteridophilia,
del cinese Zheng Bo, tra i bambù dell’Orto Botanico. Sotto: il giardino dei Giusti, verde enclave tra le case di via Alloro,
con l’installazione proposta dal collettivo londinese Cooking Sections, ispirata ai giardini protetti dell’isola di Pantelleria.

Bell’Italia 97
Sopra, da sinistra: Videomobile, “video-carro” del duo Masbedo allestito in palazzo Costantino; spettatori di fronte all’opera, che
indaga la storia del territorio palermitano con video dedicati ai luoghi che hanno accolto set cinematografici. Sotto: Across the
Border, installazione dedicata ai temi della migrazione di Filippo Minelli, in palazzo Ajutamicristo. Pagina seguente: Farm (Council
Bluffs, Iowa), videosimulazione di John Gerrard sul tema della raccolta dei dati generati dalle reti digitali, in palazzo Ajutamicristo.

98 Bell’Italia
Antiche dimore si aprono agli artisti contemporanei
Sopra: Theatre of the Sun degli statunitensi Fallen Fruit, in palazzo Butera. L’installazione immersiva si compone di carte
da parati dedicate al tema della frutta e mappe che indicano la localizzazione degli alberi da frutto nel tessuto urbano
di Palermo. Sotto, in senso orario: Tutto, performance di Matilde Cassani specificatamente pensata per i Quattro Canti;
tre immagini di Palermo Procession, coinvolgente performance collettiva di Marinella Senatore nelle vie della città.
Seguendolo si entra nel cortile di palazzo
Ajutamicristo, dove si ha la possibilità di
contattare in modo anonimo un servizio
segreto internazionale grazie all’installa-
zione Call-A-Spy di Peng! Collective: invito
alla riflessione sul significato del potere. Il
tema dell’esplorazione del mondo silen-
zioso e potente che ci circonda prosegue
nello splendido palazzo Forcella De Seta,
dove Laura Poitras affronta con Signal
Flow la presenza militare in Sicilia, men-
tre le videoinstallazioni Liquid Violence di
Charles Heller e Lorenzo Pezzani mettono
di fronte alla cruda realtà dei confini mili-
tarizzati del Mediterraneo.

RIFLESSIONI SUL PRESENTE


NEGLI EDIFICI STORICI
La sezione “City on Stage” va in scena tra
le vie del centro. Ai Quattro Canti, l’impo-
nente palazzo Costantino ospita il lavoro
dei Masbedo, Videomobile, un video che
ripercorre la storia della città attraverso i
film che vi sono stati girati, e quello dell’ar-
chitetto Roberto Collovà, che presenta il
Sopra: palazzo Butera, una delle principali sedi di Manifesta. Rivolto al litorale, nel quartiere suo lavoro sulla Costa Sud, una parte di
della Kalsa, il vasto edificio settecentesco è appartenuto ai Branciforte, principi di Butera. città diventata tossica per i rifiuti lì scari-
Nel 2015 è stato acquistato da Massimo e Francesca Valsecchi, collezionisti d’arte (antica cati tra gli anni 50 e 80. “City on Stage” è
e contemporanea) che lo stanno restaurando per farne la sede permanente della loro raccolta.
un omaggio alla città che si rivela: dal ri-
pristino del teatro Garibaldi, quartier ge-
L’edizione palermitana ha per tema «Il Comune ha chiesto a Manifesta di sfi- nerale di Manifesta, a quello della chiesa
“Il Giardino Planetario”, metafora usa- dare l’idea stessa di biennale, e si è chiesto dei Santi Euno e Giuliano (con l’installa-
ta nel 1997 dal botanico Gilles Clément come Manifesta potesse rappresentare zione di Marinella Senatore), fino all’ora-
riferendosi al nostro pianeta, di cui l’u- un fattore di cambiamento». torio della Madonna Rifugio dei Peccatori
manità è il giardiniere. I curatori, tra cui Manifesta si sviluppa in tre aree princi- Pentiti (videoinstallazione di Yuri Anca-
il siciliano Ippolito Pestellini Laparelli, pali. “Garden of Flows” guarda all’am- rani). Ma è anche una denuncia verso gli
si sono ispirati a questa immagine e alla biente come ecosistema; il suo percor- errori del passato. Così nel degradato
Veduta di Palermo dipinta nel 1875 da so si articola principalmente tra l’Orto quartiere Zen (Zona Espansione Nord)
Francesco Lojacono (Galleria d’Arte Mo- Botanico e palazzo Butera, ma tocca Coloco e Gilles Clément hanno lavorato
derna di Palermo). Nel quadro il monte anche il giardino dei Giusti e la chiesa alla realizzazione di un giardino pub-
Pellegrino fa da sfondo a un paesaggio dello Spasimo. Il giardino è sinonimo di blico, Becoming Garden, con l’obiettivo
in cui nessuna delle varietà di piante coesistenza, di relazioni tra uomo e na- di sollecitare gli abitanti a prendersi cura
che si distinguono è indigena. Il giardi- tura, tra alberi e città. All’Orto Botanico dei propri spazi. Sopra lo Zen, sul fian-
no, quello siciliano soprattutto, diventa si può vedere Pteridophilia di Zheng Bo, co del monte Gallo, i Rotor propongono
il paradigma della coesistenza. dove i corpi di sette giovani si muovono l’installazione Da quassù è tutta un’altra
in una danza dell’amore nella foresta di storia, contro la negazione dello scandalo
L’ARTE COME STRUMENTO Taiwan, o Lituation di Lungiswa Gqun- dell’abusivismo. Il loro invito è quello di
PER IL CAMBIAMENTO ta, che ci ricorda l’importanza della terra, raggiungere pizzo Sella per osservare il
Con l’obiettivo di comprendere il territo- custode di rituali sacri e della nostra me- rapporto tra uomo e paesaggio.
rio, Manifesta ha in primo luogo commis- moria. Il settecentesco palazzo Butera è Manifesta conta anche decine di eventi
sionato allo studio di architettura Oma il cantiere aperto di Massimo e Francesca collaterali, organizzati da celebri galle-
(Office for Metropolitan Architecture) Valsecchi, che lo stanno restaurando per rie come Lia Rumma o da associazioni,
il progetto “Palermo Atlas”, ricerca fina- farne la sede della loro collezione d’arte. fondazioni e gruppi di giovani artisti. Un
lizzata a offrire strumenti per la futura In occasione di Manifesta mostra la po- esercizio di creatività diffusa che sta fa-
pianificazione urbanistica. «Per la città tenza dei cicli naturali attraverso i lavo- cendo della città un giardino dell’arte.
questa è un’occasione da cogliere. La cul- ri di Renato Leotta, Fallen Fruit, Maria
tura può essere uno strumento per cam- Thereza Alves e Melanie Bonajo.
biare», afferma l’assessore alla cultura del Il percorso “Out of Control Room” è dedi- alla pagina seguente
Comune di Palermo Andrea Cusumano. cato allo scambio lecito e illecito dei dati.

Bell’Italia 101
come
dove
quando
PALERMO

Vivere la Capitale
della Cultura Fontana Pretoria e chiesa di Santa Caterina

Nell’area pedonale tra via Vittorio Emanuele e via Maqueda alla scoperta della città storica.
Tra i chioschi dei mercati per gustare i sapori autentici dei cibi di strada di Vittoria Becci

Canti. La piazza con la EVENTI


sua forma ottagonale Itinerari letterari, fotografia
divide il centro nei e arte contemporanea
quattro mandamenti:
Albergheria, Loggia, È davvero ricca l’offerta di appuntamenti
Kalsa e Capo. Poco culturali nell’anno in cui Palermo è
oltre, continuando su Capitale Italiana della Cultura, e per
via Maqueda, scorrono rendersene conto è sufficiente consultare
sotto gli occhi piazza il sito dedicato all’evento (www.palermo
Pretoria, con la sua capitalecultura.it). Tra le iniziative più
fontana cinquecentesca, interessanti per scoprire la città ci sono
e piazza Bellini, che le passeggiate guidate a tema nel centro
vanta ben tre chiese, storico, proposte dall’associazione
una più affascinante culturale Sicilia Letteraria: Sulle tracce
dell’altra: la tardo- dei Florio, Palermo nello sguardo di Leonardo
Quartier generale di Manifesta 12 è il teatro Garibaldi, in rinascimentale Santa Sciascia e Sulle tracce del Gattopardo.
via Teatro Garibaldi 45-46, nel quartiere della Kalsa, dove Caterina (visite 9-19; 3 Informazioni su date e orari e per
si trovano tutte le informazioni sulla manifestazione e €) e le due di fondazione prenotazioni: 327/684.40.52. Fino al 9
si acquistano i biglietti. In camper: area sosta Green Car normanna, Santa Maria settembre, al Real Albergo dei Poveri (corso
Palermo, via Quarto dei Mille 11b, 091/651.50.10. dell’Ammiraglio, detta Calatafimi 217, 091/765.76.21) è possibile
Per la visita: Manifesta 12, fino al 4 novembre. Quasi la Martorana (lunedì- visitare la mostra Robert Capa Retrospective,
tutte le sedi sono aperte da martedì a domenica 10-20; sabato 9,30-13 e 15,30- dedicata al grande fotografo. Aperta da
biglietto giornaliero 15 €, 3 giorni 25 €, giornaliero 17,30; domenica 9-10,30; martedì a domenica 10-19; ingresso 10 €.
famiglia (2 adulti, massimo 3 bambini) 30 €, pass 2 €) e San Cataldo Nella stessa sede, fino al 23 settembre,
studenti 10 €, pass stagionale (solo per i residenti (tutti i giorni 10-18; 2,50 è allestita la rassegna Alexander Rodchenko.
in Sicilia) 10 €. Info 091/623.08.04; m12.manifesta.org €). Tornati ai Quattro Revolution in photography, con le opere
Canti, la svolta a sinistra di quello che è stato considerato il padre
su via Vittorio Emanuele della fotografia sovietica. Aperta da
Passeggiate tra i monumenti conduce alla seicentesca, martedì a domenica 10-19; ingresso 9 €.
La nuova area pedonale verso i Quattro monumentale San La New York University organizza allo
cittadina interessa Canti, si incontra Giuseppe dei Teatini Zac-Zisa Arti Contemporanee (via Gili 4,
quasi tutta la croce il cinquecentesco (tutti i giorni 8-19,30). 091/843.16.05) la mostra ReSignifications,
formata da via Vittorio palazzo Mazzarino Proseguendo, si passa collettiva di artisti internazionali sul tema
Emanuele e via (via Maqueda 383), da piazza Bologni per della coesistenza curata dal nigeriano
Maqueda, che ha come cui i Berlingieri, nuovi arrivare alla cattedrale, Awam Amkpa. Aperta da martedì
fulcro i Quattro Canti. proprietari, hanno testimone di ben sette a domenica 9,30-18,30; ingresso gratuito.
Al limite settentrionale ridato splendore. epoche della storia
dell’area c’è il teatro Fino al 4 novembre, cittadina, tra cui quelle
Massimo (piazza Verdi, la cavallerizza del bizantina, araba e
091/605.32.67), tra i più palazzo ospita la normanna. Aperta
grandi teatri d’opera mostra del norvegese lunedì-sabato 7-19,
d’Europa, da ammirare Per Barclay, evento domenica 8-13 e 16-19.
all’esterno e all’interno collaterale visitabile Area monumentale
per la sua maestosa con il biglietto di (tombe reali, tesoro,
architettura. Visite tutti Manifesta. Proseguendo cripta e visita dei tetti):
i giorni 9,30-18; ingresso tra bar, biciclette e lunedì-sabato
8 €, con terrazza 20 musica di strada si 9-14, domenica 9-13;
Robert Capa Retrospective
€. Da qui, dirigendosi arriva ai Quattro ingresso 7 €.

102 Bell’Italia
B&B Le Porte del Centro

SAPORI
Street food autentico,
semplice e gustoso
Palermo è tra le non molte città italiane che
possono vantare un’autentica tradizione di
A’ nica
sapori di strada. Qui il cibo è un culto, un
rito, lo si capisce in particolare frequentando
Gli alberghi Grand Hotel Et Des I ristoranti i grandi mercati nelle vie del centro: Ballarò,
Palmes ★★★★ la Vucciria, il Capo, ricchi di botteghe e
4 Quarti Dimora (via Roma 398, 091/ La Galleria chioschi con le piastre per la cottura lungo
Nobiliare (via Vittorio 602.81.11). (salita Ramirez 2, i marciapiedi. Sopra cuociono le stigghiole,
Emanuele 376, 091/ La palazzina in stile inizio 091/251.50.37). Dietro ovvero budella di agnello con prezzemolo e
58.36.87). In posizione secolo e l’arredamento l’abside della cattedrale, cipolla. Ci sono poi delle pause pranzo in cui
centralissima, a pochi classico ricordano una in un poetico vicolo, basta un panino con panelle e crocchè per
minuti dalla cattedrale Palermo da Grand un ottimo rifugio sia essere a posto, niente di più che frittelle
nel mandamento Tour. Sono passati di per cene tra amici che di farina di ceci con un po’ di limone
dell’Albergheria. Antica qui Richard Wagner, per qualcosa di più e crocchette di patate, anche se
dimora patrizia, offre Francesco Crispi e romantico, ma anche per da queste parti hanno tutto un altro gusto.
tutto il suo fascino anche lo scrittore francese bersi solo un bicchiere. Ottime quelle della Friggitoria Chiluzzo
nel comfort dei servizi. Raymond Roussel (fino Primi di pesce (piazza Kalsa 11). La pizza dei palermitani è
Camera doppia con a novembre l’hotel ospita e di carne di alta qualità lo sfincione, il cui morbido e poroso impasto
colazione per due notti la mostra “Raymond”, e ottima scelta di vini. viene condito con pomodoro, cipolle,
(soggiorno minimo) di Luca Trevisani). Conto 30-35 €. acciughe e caciocavallo. Altrettanto gustosa
a partire da 240 €. Doppia con colazione A’ nica (via Alloro 135, è la variante di Bagheria, senza salsa di
Nuvole Residenza a partire da 106 €. 091/982.60.11). pomodoro e con l’aggiunta di tuma (sfincione
(via del Celso 14, B&B Le Porte del Centro Ristorante e pizzeria bianco). Nelle zone dei mercati poi è facile
388/806.53.58). (via Enrico Parisi 15, gourmet nel quartiere trovare un altro panino per gli stomaci e
Al primo e al secondo 091/612.13.18). della Kalsa. In Sicilia nica i gusti più audaci, ovvero il pane con la milza
piano dell’aristocratico Nel tranquillo ed significa piccola, ma (ca’ meusa), un classico palermitano. Da
palazzo principe di elegante quartiere per mangiare posto non provare è anche la raschiatura delle piastre
San Vincenzo, a pochi di via Ruggero Settimo, manca. Nel menu, piatti a fine serata: bocconi sempre variabili a
metri dai Quattro a due passi dal teatro tipici e pizza per un conto seconda di quello che è rimasto. Uno street
Canti, perfetto punto di Massimo. Camere che va dai 30 ai 35 €. food un po’ più strutturato si può trovare
partenza per visitare il molto confortevoli Ferro di Cavallo al Capo, all’Antica Drogheria di Dainotti
centro storico. e accoglienza calorosa (via Venezia 20, (via Porta Carini 45, 340/870.34.97).
La colazione viene da parte dei proprietari, 091/33.18.35).
servita al piano terra sempre pronti a Una vera trattoria
negli spazi della galleria rispondere alle richieste palermitana, dallo staff
d’arte contemporanea dei loro ospiti. agli addobbi, fino al
Nuvole. Doppia con Doppia con memorabile menu ricco di piatti tipici.
colazione da 115 €. colazione da 85 €. Si trova in un angolo
quieto tra via Roma
e via Maqueda.
Immancabili le polpette
di sarde e gli involtini
di melanzane.
Conto tra 20 e 30 €.
Trattoria da Salvo
(via Torremuzza 28,
334/335.13.29).
Tavoli di plastica in
strada, brace e pesce
in bella vista. Nessuna Panelle e crocchè
pretesa gourmet,
solo buon cibo in una
atmosfera familiare info
e popolare. Sapori
di mare, principalmente, Info Point della Città Metropolitana di Palermo,
per un conto via Principe di Belmonte 92, 091/58.51.72;
Grand Hotel Et Des Palmes
che va dai 15 ai 25 €. www.cittametropolitana.pa.it/turismo

Bell’Italia 103
il weekend
VALDASO

INCANTO
TRA LE
COLLINE
E IL MARE
Dalle spiagge Bandiera Blu dell’Adriatico alla
scoperta dell’entroterra marchigiano seguendo
il fiume Aso: una valle verdissima divisa tra le
province di Fermo e Ascoli Piceno, fatta di borghi
medievali, splendidi panorami e golose tentazioni

Testi Massimiliano Rella


Fotografie Giorgio Filippini
In questa foto: veduta di Moresco, con la torre eptagonale
in primo piano e dietro la torre dell’Orologio; sullo sfondo,
tra le due, si intravede Campofilone. Pagina precedente,
dall’alto: la spiaggia di Pedaso, una delle Bandiere Blu delle
Marche; vicolo nel centro storico di Montefiore dell’Aso.

D
all’azzurro dell’Adriatico al verde dell’entro- del territorio. A tavola non si scherza; e non solo per le
terra collinare nelle Marche il passo è breve e porzioni. Il primo paese che s’incontra è Campofilone,
molto piacevole. Certo, la costa può vantare grazioso borgo conosciuto soprattutto per i maccheronci-
ben 16 Bandiere Blu, l’attestato internazionale ni all’uovo e prima sosta d’obbligo nel nostro itinerario in
che premia le località balneari di qualità, ma questa valle a cavallo di due province: Fermo a nord
vale la pena di abbandonare per qualche giorno le spiag- dell’Aso e Ascoli Piceno a sud. Il fiume nasce a Montemo-
ge per esplorare la Valdaso, una valle stretta, lunga e naco, sui monti Sibillini, e sfocia a Pedaso dopo aver at-
ben soleggiata, che dai Sibillini scende con dolcezza traversato una campagna variegata di forme e colori, un
verso l’Adriatico, passando dai 945 metri d’altezza po’ scapigliata ma, a parte qualche bruttura di fondoval-
al livello del mare. Da Pedaso, uno dei comuni Bandie- le, ancora integra e autentica. Puro country marchigiano.
ra Blu, si risale il corso del fiume Aso per un itinerario
che coniuga natura, arte e gastronomia. TRA VICOLI E CASE DI MONTEFIORE
Il particolare microclima rende la Valdaso un giardino Sui crinali delle colline si trovano borghi incantevoli,
ideale per coltivare la frutta: pesche succose, pere coscia, ricchi di chiese e palazzi, alcuni però ancora chiusi in
ciliegie esuberanti e uva da vino di qualità, alla base di seguito al terremoto. A un quarto d’ora d’auto dalla co-
bianchi e rossi da assaggiare direttamente nelle cantine sta, Montefiore dell’Aso è un centro medievale ben

Bell’Italia 105
il weekend
VALDASO

L’antico ingresso sotto la torre dell’Orologio


Sopra: l’arcata sotto la torre dell’Orologio di Moresco, che costituisce
la più antica via d’accesso al minuscolo borgo. A destra: un vicolo
di Monterubbiano affacciato sul panorama della Valdaso, con
i monti Sibillini sullo sfondo. Pagina seguente: la chiesa di San Francesco
a Montefiore dell’Aso. Di forme romanico-gotiche, fu completata nel
1303, come attesta un’iscrizione sul portale, ma nel corso del ’600 fu
rovesciato l’orientamento dell’edificio: l’entrata attuale è nell’ex abside.

conservato, con i vicoli e le case abbellite da fiori e pian- Adriatica. E con il fresco del mattino si passeggia nel ver-
te grasse. Nato a metà del XII secolo dalla fusione di due de per 500 metri lungo il costone nord del borgo, tra albe-
castelli, castrum Montisfloris e castrum Aspromontem, il ri di gelso, sambuco e acacie, accompagnati dal canto de-
paese custodisce le opere dei principali artisti che han- gli uccelli: rondini, rondoni, ghiandaie, colombi e taccole
no lavorato sul territorio nei secoli, dal ’400 di Carlo Cri- nidificano nei torrioni e nei buchi delle mura medievali.
velli al XXI secolo dello scenografo Giancarlo Basili, na-
tivo proprio di Montefiore. Un paese silenzioso, DA CRIVELLI ALLE SCENOGRAFIE DEL CINEMA
abitato da un centinaio di persone, che si ripopola La passeggiata finisce al Polo Museale di San Francesco,
in estate, soprattutto la sera in piazza della Repub- nell’ex convento omonimo, che ospita il centro di docu-
blica, dove svettano la torre Civica e un bel loggiato, e mentazione scenografica allestito con materiali di vari set
sul belvedere De Carolis, che con il bar e qualche nego- creati da Giancarlo Basili per il cinema italiano, oltre alle
zietto è l’area “commerciale” del borgo. Qui, scendendo opere di tre artisti che hanno celebrato la Valdaso: le xilo-
da porta Aspramonte, al tramonto si ammira un pano- grafie di Adolfo De Carolis, pittore simbolista nativo di
rama da cartolina che da est a ovest abbraccia i Sibillini, Montefiore, i paesaggi della memoria di Domenico Can-
i monti della Laga, il Gran Sasso, il borgo di Ripatranso- tatore, pugliese di origine, e lo splendido Trittico di Monte-
ne e la valle del torrente Menocchia, giù fino alla Riviera fiore di Carlo Crivelli, in realtà ciò che rimane di un

106 Bell’Italia
il weekend
VALDASO

Carlo Crivelli e il polittico “ridimensionato”


Sopra: il profilo di Monterubbiano. A destra: Santa Maria Maddalena,
una delle figure del Trittico di Montefiore di Carlo Crivelli, conservato nel
Polo Museale di San Francesco. I sei pannelli che compongono l’opera
facevano parte di un polittico più ampio, dipinto dall’artista per la chiesa
di San Francesco intorno al 1471 circa e smembrato nell’800; oggi è
disperso tra vari musei europei e americani. Pagina seguente: l’arcata della
torre dell’Orologio di Moresco, affiancata da un elegante portico del ’500.

polittico con predella, smembrato e in parte venduto eptagonale. Alta 30 metri, ha sette lati di ampiezza diver-
nell’Ottocento. La chiesa romanico-gotica di San France- sa; dalla sommità, coronata da una merlatura ghibellina
sco vanta affreschi trecenteschi del Maestro di Offida realizzata a inizio ’900, il panorama è mozzafiato. Ospita
nell’ex abside e uno scenografico monumento sepolcrale. le mostre del Tomav, Torre di Moresco Arti Visive.
Risalendo su piazza della Repubblica si scivola infine nel Dall’altra parte della piazza troneggia la torre dell’Orolo-
nucleo originario di Montefiore, in contrada Cassero, do- gio; ne esisteva una terza in posizione intermedia, come
ve sorgeva uno dei due castelli originari; ne resta traccia mostra lo stemma comunale, ma fu demolita nell’800.
nel torrione del Cassero, oggi inglobato in palazzo Egidi. Il cuore del borgo è piazza Castello, che da giugno a
settembre torna isola pedonale e riprende vita da
MORESCO E LA TORRE A SETTE LATI mattina a sera, tra bambini liberi di correre in lungo e in
Sul versante opposto della Valdaso, in provincia di Fer- largo e turisti che cenano sotto il loggiato: questo rappre-
mo, i borghi di Moresco e Monterubbiano si raggiungono senta l’unica parte rimasta della chiesa di Santa Maria in
in dieci minuti d’auto risalendo una strada panoramica Castro, che fu smantellata nell’800 risparmiando solo la
che costeggia vigne e frutteti. Moresco è una bomboniera navata sinistra. Nel loggiato si conserva l’affresco cinque-
medievale a 405 metri di quota, un borgo fortificato centesco di una Madonna con Bambino di Vincenzo Paga-
triangolare che ha a un vertice la celebre e singolare torre ni, autore anche dell’incantevole edicola nella chie-

108 Bell’Italia
il weekend
VALDASO

Un mare di verde dai Sibillini all’Adriatico


In questa foto: le dolci, verdissime ondulazioni della Valdaso arabescate
dai giochi di luci e ombre del crepuscolo. Lunga, stretta e baciata
dal sole, la valle disegnata dall’Aso si snoda dai monti Sibillini
all’Adriatico tra le province di Fermo e Ascoli Piceno, in una campagna
ricca di forme e colori e costellata di borghi; il fiume nasce a Foce
di Montemonaco e sfocia nel mare dopo 63 km a Pedaso, segnando
per la maggior parte del suo corso il confine tra le due province.

setta romanica di Santa Maria dell’Olmo, appena fuori so Italia, conserva interessanti affreschi, come lo Sposali-
dal paese. «Un vero gioiello nascosto, riaperto al pubblico zio mistico di Santa Caterina di Pierpalma da Fermo (XV
nel 2015», spiega l’assessore al Turismo Lorena Cionfrini. secolo) e nell’abside un’Ultima Cena trecentesca con tre-
dici apostoli. Senz’altro uno di troppo... Sfilando davanti
UNA PASSEGGIATA A MONTERUBBIANO a case medievali corso Italia confluisce in piazza Temi-
A poco più di un chilometro sorge il borgo di Monterub- stocle Calzecchi Onesti, abbellita dal palazzo rinasci-
biano, circondato da un camminamento di due chilo- mentale della famiglia Onesti e dalla torre merlata del
metri tra resti delle mura, affacci panoramici e tre Comune che pare incorniciata in una cartolina d’altri
antiche porte d’accesso. La passeggiata prosegue nel tempi; l’edificio ospita dipinti dal ’500 al ’700 e una colle-
vasto parco San Rocco (1872), con panchine dissemina- zione di 600 bambole da tutto il mondo. Poco lontano ci
te tra pini, querce, fontane e busti, ideale per una pausa sono la chiesa sconsacrata di San Francesco, oggi audito-
nel verde. Da qui un viale alberato conduce al centro e ai rium tra altari barocchi, e il Museo Civico Archeologico,
suoi gioielli, come il teatro Vincenzo Pagani, riaperto lo ricco di monete e reperti piceni e romani. Infine si scen-
scorso luglio, e le cinque chiese visitabili (altre sei sono de nella zona del vecchio ghetto, testimonianza di un’an-
chiuse per il terremoto o altri problemi): tra tutte, quella tica comunità ormai scomparsa. E qui il canto degli uc-
dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista (1238), in cor- celli torna a riempire il tempo e lo spazio.

110 Bell’Italia
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VALDASO

Come arrivare
La Valdaso, tra le province di Fermo e Ascoli Piceno,
si raggiunge in auto con l’A14, uscita Pedaso, poi
provinciale 238. In treno: linea Ancona-Pescara,
stazione di Fermo-Porto San Giorgio, poi bus
Trasfer (0734/22.94.00; www.trasfer.eu) per
Monterubbiano e Moresco; stazione di Pedaso,
poi bus Trasfer, o di San Benedetto del Tronto e
autolinee Start (800.84.30.40; www.startspa.it) per
Montefiore dell’Aso. In aereo: aeroporto di Ancona,
a 88 km da Montefiore. In camper: area camper
a Montefiore, piazza Pietro Nenni, 0734/93.90.19.
Chiesa di San Francesco a Montefiore dell’Aso

Tutto il sapore dell’entroterra marchigiano


Piccoli e grandi tesori d’arte da scoprire e tanti prodotti tipici da gustare, dai maccheroncini
di Campofilone Igp al goloso ciauscolo di Massimiliano Rella Fotografie Giorgio Filippini

Per la visita Edicola di Santa Maria


Polo Museale di San Francesco dell’Olmo (Moresco, contrada Un’estate di sagre e festival
(Montefiore dell’Aso, piazza San Santa Maria dell’Olmo). Aperture Sagre enogastronomiche, mostre di arte contemporanea
Francesco 6c, 0734/93.87.43). serali gratuite il 7, 17, 21 e 31 musica e arte animano le del Tomav. Il 9 e l’11 agosto
Custodisce il trittico di Crivelli, agosto (21,15-22,45), con la serate estive dei borghi della si tiene la Sagra della Polenta
la collezione Cantatore, la sala guida di uno storico dell’arte. Valdaso. A Montefiore dell’Aso e dall’1 al 2 settembre è la
De Carolis e il Centro di Oppure, a richiesta, si fa tappa la Pro Loco (329/560.34.26) volta della Sagra del Ciauscolo:
Documentazione Scenografica nel corso della visita guidata organizza dal 4 al 6 agosto menu a base di salame
Giancarlo Basili. Orario: 17-20, del borgo (3 €, 0734/25.99.83), la Sagra della Frutta. Si continua spalmabile (3-4 € al piatto)
sabato e domenica anche che comprende tra l’altro dall’8 al 13 agosto con e banchetti in piazza
10,30-12,30; ingresso 3,50 €. la piccola pinacoteca della sala il festival Sinfonie di Cinema e in tutto il borgo con le
Chiesa di San Francesco Consiliare e il teatro Santa Sofia. nel chiostro museale di San due “varianti” del ciauscolo,
(Montefiore dell’Aso, piazza A Monterubbiano, i principali Francesco; il 7 settembre il maceratese e il fermano
San Francesco). Apertura su luoghi di interesse sono concerto dell’Associazione (info: 0734/25.99.83).
richiesta, con visita guidata, accessibili solo con le visite Organistica Picena nella chiesa Dal 10 al 13 agosto
telefonando al 333/362.37.77, guidate (5 €), da richiedere di Santa Lucia alle 21,30 (info: Monterubbiano ospita la
o rivolgendosi al vicino Polo presso dell’Ufficio Turistico del 0734/93.90.19). A Pedaso, Sagra delle Tagliatelle Fritte,
Museale; ingresso gratuito. Comune (via Trento e Trieste 1, nelle sere dal 13 al 16 agosto, una pasta a forma di polpetta
Torre Eptagonale 0734/25.99.80): comprendono la nuova edizione della Sagra in ragù (8 € a piatto). Si chiude
(Moresco, piazza Castello la quadreria e la stanza Nazionale delle Cozze cercherà dal 7 al 10 settembre con
15, 0734/25.99.83). Si visitano dei Desideri, con oltre 600 di superare i numeri del 2017: i festeggiamenti del patrono
la torre e le mostre di arte bambole da tutto il mondo oltre 130 quintali di cozze, San Nicola, in piazza e nei
contemporanea del Tomav. nel Comune, il teatro Pagani, 30 di sugo e 20 di spaghetti vicoli con processioni, stand
Orario: 16,30-19,30, la chiesa dei Santi Giovanni (0734/93.13.19). A Moresco gastronomici e musica
venerdì 18-20, sabato 18-20 Battista ed Evangelista, il nella torre Eptagonale si (info: Pro Loco, 336/42.72.14
e 21-23, domenica 10-12 Museo Civico Archeologico alternano tutta l’estate le e 333/365.74.56).
e 18-20; ingresso 2 €. e una passeggiata nel Ghetto.

112 Bell’Italia
Trattoria Pennesi

Teatro Pagani a Monterubbiano Vincenzo Spinosi del Pastificio Spinosi

Polo Museale di San Francesco a Montefiore dell’Aso Bed & Breakfast Vento di Rose

Gli alberghi antichi decori alle finestre, Osteria 5 Colli Farghetto


Boutique Hotel Magnolia ★★★ si dorme in cinque camere (Montefiore dell’Aso, via Leopardi (Monterubbiano, corso Italia
(Montefiore dell’Aso, accoglienti o in appartamento. 1, 0734/98.83.33). Locale 20, 389/873.95.35). Giovane
contrada Menocchia 212a, Colazione tipica dolce e salata. rustico con interni in pietra, fiori vineria con due salette rustiche
0734/93.00.02). Sette suite Doppia con colazione da 60 €. ai tavoli e nicchie più appartate e accoglienti. Taglieri di salumi
in un casale ristrutturato con Dal Priore vicino alla cantinetta. Piatti e formaggi locali, bruschette,
cura, in posizione panoramica, (Moresco, via Mistichelli di cacciagione, tartufi, salsicce verdure e vini marchigiani.
con piscina all’aperto 8, 333/567.83.01). alle erbe di campo, pappardelle Ideale per aperitivo, apericena
e Jacuzzi. Anche ristorante Due appartamenti con al ragù di cinghiale. Vini locali e brunch. Conto 8-15 € vino
di cucina marchigiana. Doppia bagno indipendente in una anche al calice. Conto 25 €. incluso; calici di vino a 2,50-3 €.
con colazione da 180 €. residenza del ’400, accogliente,
B&B Vento di Rose ben rifinita e arredata con
(Monterubbiano, via Canniccio semplicità. Doppia a partire Shopping gastronomico
7, 0734/592.26 e 348/776.11.66). da 60 €, senza colazione. La prima specialità che si trova in Valdaso, appena lasciata la
Graziosissimo b&b in collina costa, sono i maccheroncini di Campofilone Igp, pasta all’uovo
a casa di Emidio ed Emanuela, I ristoranti sottilissima come sfoglia e come formato: Spinosi li produce dal
simpatica coppia appassionata Trattoria Pennesi 1933 (Campofilone, via XXV Aprile 23, 0734/93.21.96). La Valdaso
di rose (oltre 100 varietà) (Pedaso, via Battisti 50, è nota anche per la frutta: ciliegie, pera coscia e, da giugno a
e cucina (corsi su richiesta). 0734/93.13.82). Propone pesce settembre, pesche della Valdaso che si trovano alla Cooperativa
Tre camere arredate con cura. e vini marchigiani, antipasti Verde Valdaso (Moresco, via Piane 43, 0734/22.39.36). Coi piccoli
Splendida vista sulla Valdaso, freddi e caldi, maccheroncini frutti si ricavano squisite marmellate artigianali, come quelle di
tra amache, tavoli da giardino di Campofilone alla marinara, Duilio Camilli (Campofilone, contrada Ficiarà 7, 0734/93.29.17).
e ricca colazione in terrazza, con grigliate miste. Conto 36 €. Ciauscolo, salami lardellati e la porchetta si trovano al Laboratorio
torte dolci e salate, marmellate La Cucina di Zia Titta di Settimio e Novana, marito e moglie (Montefiore dell’Aso,
fatte in casa; anche cestini per (Rubbianello, via Giotto 14, via Marconi 41, 339/866.00.87) e all’Azienda Agricola Rossi
il brunch al sacco. Doppia con 368/386.59.83). Le tagliatelle (Moresco, via dei Pini 35, 0734/596.70) che produce anche
colazione, bici e wi-fi da 100 €. fatte in casa, al ragù di carne prosciutti e formaggi. Il tutto va accompagnato con i buoni vini
La Casa sul Colle o alla faraona in bianco, condite bianchi e rossi a base di uve autoctone Pecorino, Passerina
(Monterubbiano, contrada Collina con generosità, valgono la sosta. e Sangiovese della cantina Castrum Morisci (Moresco, contrada
10, 389/687.43.20). E poi agnello al forno e faraona in Molino 18, 340/082.07.08), che li produce sia in acciaio che
Ospiti della signora Carla salmì. Alle pareti una collezione macerati e affinati in anfora; anche vino cotto e degustazioni
Pierini in un bell’edificio rurale di cappelli di Montappone. Conto in terrazza accompagnate da prodotti locali (15-20 € a persona).
d’interesse storico, con 28 €, menu degustazione 25 €.

Bell’Italia 113
tatticadv.it
ATHENA
EVOLUTION Frammenti collection
Store locator / Shop online: athenagioielli.com
Quaderni di viaggio su itinerari a piedi o in bici nel paesaggio Sentieri d’Italia
di Albano Marcarini

L’ANTICO PAESAGGIO DELLE


COLLINE DI ORVIETO
Un itinerario ad anello conduce dal centro della città al borgo di Sugano,
tra santuari etruschi, forre scavate nel tufo e fresche sorgenti

I dintorni di Orvieto hanno conosciuto


sedimentazioni storiche antichissi-
me, generate sia da fenomeni naturali,
Questo itinerario riprende l’evento
del “miracolo di Bolsena”, avvenuto
nel 1263. In quell’anno, durante una
L’itinerario inizia dalla piazza del Duo-
mo di Orvieto. Si attraversa il centro
storico e, sottopassata porta Maggiore,
sia dall’azione dell’uomo. Sulle rupi di messa, celebrata nella chiesa di Santa si scende dalla rupe per via della Se-
tufo, dove si adagia la città, e sulle circo- Cristina, al momento della consacra- gheria. Si volta un tornante e quindi,
stanti colline si nascondono vestigia di zione alcune gocce di sangue stillarono sulla sinistra, s’imbocca la strada di
abitati antichi, necropoli, chiese deca- dall’ostia consacrata, macchiando il telo Porta Romana fino all’incrocio con la
dute e remoti tracciati stradali. I campi dell’altare. Il fatto destò emozione. Pa- strada dell’Arcone. Da qui si continua
plasmano il paesaggio assieme a pre- pa Urbano IV, in quel momento in visita a destra per meno di 200 metri, per poi
ziosi scampoli di boschi di querce e di a Orvieto, volle che il miracolo gli fosse imboccare a sinistra via Cappuccini,
castagni. Questa è «la più romita delle mostrato e così una delegazione partì uno stradello che, in aperta campa-
valli umbre, un tessuto di verdi chiari a piedi da Bolsena e raggiunse Orvieto gna, avvicina l’area archeologica del
e di verdi cupi, immobile, simile a un con il telo sacro. Il Sasso Tagliato e la Campo della Fiera, dove sono stati ri-
arazzo: da questo arazzo, inaspettato, salita detta “la Selciata del Tamburino”, messi in luce i consistenti avanzi del
sorge il canto del gallo, il muggito del antico tracciato basolato, sono alcuni probabile Fanum Voltumnae, ovvero
bue», scrisse in proposito Guido Piovene dei luoghi più affascinanti e suggestivi il santuario federale etrusco conosciu-
nel suo Viaggio in Italia. toccati da quell’incedere di fedeli. to dalle fonti antiche, oltre a reperti

Bell’Italia 115
Sentieri d’Italia

di epoca successiva come un impianto circa 250 metri sopra la valle del Paglia, Bolsena fino a Orvieto. In ogni caso è
termale romano o le fondamenta di una il fiume che scorre sotto Orvieto. Lun- un luogo di grande suggestione con le
chiesa medievale. Al fondo di via Cap- go il cammino s’incontra, sulla sinistra, sue umide pareti di tufo, i muschi, le
puccini, seguendo un breve percorso la chiesa di Santo Spirito de’ Monaci spirali di edera e vitalba e il suo stretto
pedonale si giunge in località Ponte del Armeni, edificata nel 1288. Il suo bel cammino selciato.
Sole, accanto alla statale 71. Alle spal- portale gotico è stato ricollocato nella Si spunta ora sul pianoro dell’Alfina
le emerge Orvieto, adagiata sulla rupe. chiesa di San Domenico in Orvieto. dove il paesaggio è invece dolce, mos-
Si trascura la statale e si continua su so dalle onde dei campi e punteggiato
una dirittura che sembra partire pro- UN CAMMINO MIRACOLOSO dai boschetti d’elce e di castagno. Lo
prio dalla Porta Maggiore di Orvieto. PORTA AL SASSO TAGLIATO stradello è invogliante, fiancheggiato
Si percorre la cosiddetta via del Tam- Quasi in cima l’itinerario diventa un dalle siepi e protetto dagli alberi. Si
burino, già via Petroria: forse è opera sentiero, incrocia la strada statale 71 passano dei fossi che scavano profon-
etrusca, ma certamente esisteva in (in questo tratto ci vuole molta pru- di solchi nel molle terreno di argilla.
epoca romana, come testimoniano un denza) e prosegue oltre arrivando su- Dopo un buon tratto si incontra una
tratto selciato, che si noterà strada fa- bito al sentiero del Sasso Tagliato, così strada asfaltata: la si segue a destra,
cendo, e alcune fonti che lo ritengono detto poiché la via fu aperta a forza lasciando a sinistra la direzione di Bol-
un diverticolo della via Cassia, l’impor- di braccia dagli Etruschi. La leggenda sena, e in breve si raggiunge Sugano,
tante via consolare romana. sostiene però che la parete di tufo si villaggio a pianta circolare collocato
La via è in salita poiché deve guadagna- fosse aperta in modo misterioso poco in posizione eminente. È il solo luogo
re il tavolato vulcanico dei Monti Vol- prima del passaggio del Santo Corpora- dove si trovano un bar e un negozio di
sini, retto su un potente letto di argille, le, la reliquia recata in processione da alimentari ed è bene approfittare.

116 Bell’Italia
come
dove
quando

A sinistra: l’itinerario in località


Ponte di Tavole, immerso nel
bosco. Siamo nei dintorni del
borgo di Sugano. A destra:
l’Agriturismo La Chiusetta,
formato da tre casali colonici. ITINERARIO a piedi sulle colline
a ovest di Orvieto, in Umbria.
Partenza e arrivo: Orvieto,
piazza Duomo. La città si
raggiunge in treno (linea Firenze-
Roma) o con l’autostrada A1.
Lunghezza: 15,7 km.
Dislivello: 550 metri.
Condizioni del percorso: strade
campestri sterrate e tratti
di strade urbane asfaltate.
Attenzione agli attraversamenti
stradali. Un buon punto
di rifornimento è il negozio
di alimentari di Ponte del Sole.
Nessun punto di ristoro sul
percorso, salvo un bar a Sugano.
Periodo indicato: tutte le stagioni,
in estate evitare le ore calde.
INFO Parco Archeologico
Ambientale dell’Orvietano,
c/o Assessorato alla Cultura
del Comune di Orvieto,
0763/30.67.47; www.paao.it

Alberghi e ristoranti
Agriturismo La Chiusetta
(Orvieto, località Laghetto
di Sugano 5, 0763/34.40.40).
Si alloggia in piena campagna,
lungo l’itinerario, a valle
di Sugano: tre casali
colonici ben restaurati.
Doppia con colazione da 80 €.
B&B CasaSelita
(Orvieto, strada di Porta
Si esce da Sugano in direzione del suo Si continua rispettando la direzio- Romana 8, 0763/34.42.18).
camposanto, al vertice del quale si ab- ne più battuta e godendo di splen- Deliziose camere in un piccolo
bandona la via principale piegando a dide vedute sulla valle del Paglia e borgo di fine ‘700, circondato
destra per uno stradello che scende sull’altra corposa rupe dove un tem- da ulivi, vicino al centro
repentino alle fonti del Tione, la cui po sorgeva la potente Rocca Ripesena. storico di Orvieto. Doppia
con colazione da 75 €.
acqua oligominerale scaturisce dallo Alla fine si ci imbatte di nuovo nella
Trattoria dell’Orso
strato di vulcaniti che compone l’area strada statale 71, all’altezza del con- (Orvieto, via della
vulsina. Dalla fonte si torna poi a ri- vento della Santissima Trinità, che ora Misericordia 18, 0763/
troso di qualche passo per imboccare è in fase di restauro. Le sue origini si 34.16.42). Dopo l’escursione,
a sinistra una traccia (sempre più evi- fanno risalire all’XI secolo. Seguendo nulla di meglio di una buona
dente fino a trasformarsi in carraia) per un breve tratto la statale in discesa cena a base di zuppe,
che aggira alla base la rupe su cui sorge si giunge a un tornante; qui si lascia la tortelli, fettuccine, tagliata
il villaggio. Si torna a contemplare un strada asfaltata e grazie a un breve col- e buon vino. Conto 25 €.
paesaggio che ha davvero un aspet- legamento si torna sulla via del Tambu- Caffè Montanucci
to primordiale: forre, cavità, una rino, già percorsa. Volgendo a sinistra (Orvieto, corso
Cavour 23, 0763/34.12.61).
vegetazione imperiosa con vetusti si fa infine ritorno sui propri passi a Or-
Questo storico caffè offre
castagni, pareti dalle quali sgorgano vieto. Per chi desidera evitare l’ultima il meglio quanto a dolci,
freschissime sorgenti d’acqua. Ci sono salita alla rupe della città il consiglio ma provvede anche a primi
i segni di un decaduto passato: un la- è quello di programmare, possedendo e secondi da asporto per
vatoio con molteplici vasche e alcuni un’automobile, l’inizio dell’escursione un picnic: basta avvertire
casali in totale abbandono. in località Ponte del Sole. con 24 ore di anticipo.

Bell’Italia 117
CIBO & PAESAGGIO CALVENZANO (Bergamo)

Arancione con dolcezza


Forma ovale allungata, polpa zuccherina e profumo intenso caratterizzano
il melone di Calvenzano, coltivato fin dal 1887 dalla stessa cooperativa

A cura di SLOW FOOD ì Testi Angelo Surrusca ì Fotografie Archivio Slow Food

P iccolo paese della Bassa Bergama-


sca, 30 chilometri a sud del capoluo-
go di provincia e 45 chilometri a est di
ca del Germoplasma per la tutela della
biodiversità dell’Università di Valencia,
in Spagna. Il melone di Calvenzano è un
dalla storica Cooperativa Agricola di
Calvenzano, fondata nel 1887 (la terza
in Italia) allo scopo di dare dignità im-
Milano, Calvenzano si trova a breve di- frutto dalla polpa consistente, molto prenditoriale ai contadini altrimenti
stanza dalla Riserva Naturale Parziale profumata, di un colore arancione in- destinati all’indigenza, all’inferiorità
Biologica Fontanile Brancaleone e dal tenso. Di forma ovoidale, ha un picciolo sociale, all’emigrazione. Secondo le te-
Parco Regionale del Serio: due interes- piuttosto pronunciato e una scorza soli- stimonianze dei soci più anziani, il me-
santi occasioni di visita per gli appassio- tamente sottile, dalla retinatura fitta e lone aveva un’importanza fonda-
nati di escursioni e di natura. profonda color crema. Raggiunge an- mentale nell’economia della zona,
Ma il paese, come la vicina Treviglio, è che grandi dimensioni, con un peso che dato che gli agricoltori riuscivano, con i
noto anche per una particolare varietà varia da due a sei chili. La sua coltiva- proventi della coltivazione, ad acquista-
di melone, studiata e censita nella Ban- zione è stata portata avanti negli anni re i terreni che lavoravano.

NEI RISTORANTI DI PARIGI


E SULLA TAVOLA DEI RE
Il momento di maggiore popolarità, an-
che a livello internazionale, il melone di
Calvenzano lo raggiunse negli anni della
A sinistra: la pianta in Belle Époque: i frutti partivano da que-
fiore. In alto, a sinistra: sto piccolo centro bergamasco alla volta
meloni di Calvenzano, dei migliori ristoranti parigini. Negli an-
dalla caratteristica ni Trenta veniva consegnato persino alla
forma ovoidale e dalla
residenza estiva dei reali d’Inghilterra, i
buccia fittamente
retinata; a destra: alcuni quali inviarono alla cooperativa un cer-
soci della Cooperativa tificato di apprezzamento.
Agricola di Calvenzano, Oggi la situazione è ben diversa: per il
che coltiva i meloni suo grado zuccherino non troppo ac-
fin dal 1887, in una
foto del 1929. Pagina centuato, il melone di Calvenzano ha
seguente: la raccolta subito la concorrenza delle moderne
dei meloni oggi. varietà, selezionate per ottenere frutti

118 Bell’Italia
come
dove
quando
CALVENZANO
(Bergamo)

Melone di Calvenzano

Dimore storiche
e menu di tradizione
Soggiorni d’atmosfera in castelli medievali e palazzi
di campagna. A tavola cene stellate e piatti lombardi doc
pesce abbinato a
ricerca e creatività. Da
provare il grande crudo
di pesce, il risotto asparagi
e pagro, il pagello con
crema di ceci, il rombo
con le verdure. A pranzo
sempre più dolci, con un periodo di rac- disponibile un menu più
colta più lungo e quindi commercial- veloce ed economico.
mente più appetibili. La produzione di Conto 70-125 €.
Calvenzano, inoltre, non è quantitativa- Le Due Colonne
mente paragonabile a quella dei colossi (Truccazzano, largo
della zona, in primis le aziende manto- Conti Anguissola 3,
vane, che sono tra le più importanti del 02/958.30.25). Ricavato
Paese per la produzione di meloni a Calvenzano, a 30 chilometri da Bergamo, si raggiunge nella corte di un signorile
polpa arancione. in auto con la A35 BreBeMi, uscita Caravaggio; palazzotto di campagna,
da qui si seguono la Tangenziale Ovest Caravaggio offre un menu di pochi,
TUTTO È RICOMINCIATO e poi la provinciale 130. In camper: Area Comunale, selezionati piatti che
DA SEI SOLE PIANTINE a Treviglio, via Ai Malgari, 036/331.71. variano secondo stagione:
Grazie alla caparbietà dei soci della co- risotto mantecato
operativa, nel 2002 si è però ripreso a al gorgonzola, ravioli al
seminarlo: le prime sei piantine sono Gli alberghi all’intelligente recupero taleggio, gnocchi di patate
state recuperate grazie a un agricoltore di fabbricati agricoli con ragù di cinghiale,
che ne aveva tenuto qualche seme. Og- Castello Visconteo e secondo i principi cotoletta alla milanese,
gi sono centinaia e producono qualche ★★★★ dell’ecosostenibilità, rustin negàa (nodini di
decina di quintali di meloni. (Cassano d’Adda, piazza dispone di 16 eleganti vitello rosolati), costine
Con la recente nascita del Presidio, so- Perrucchetti 3, 0363/ camere dai colori caldi, glassate. Consigliata
stenuto dalla condotta Slow Food Bassa 36.02.21). In una fortezza arredate in stile moderno. la selezione di formaggi
Bergamasca, la produzione si è allarga- medievale, dispone A disposizione degli ospiti a latte crudo locali;
ta, coinvolgendo altri tre contadini che di 10 eleganti suite e 20 anche una sauna. Doppia ampia la scelta di vini.
hanno seminato il melone storico locale spaziose camere. Tutte con colazione da 90 €. Conto 35-45 €.
utilizzando il seme fornito dalla coope- arredate in legno, hanno
rativa. La semina viene effettuata nel letti a baldacchino, soffitti I ristoranti
periodo della Settimana Santa, aspet- con travature, pareti
tando il rialzo delle temperature prima- affrescate. Le suite hanno San Martino info
verili. La raccolta inizia a fine giugno una zona notte soppalcata (Treviglio, viale Cesare
e si concentra tra la metà di luglio e e la zona giorno arredata Battisti 3, 036/34.90.75). Presidio Slow Food
la prima decade di agosto. Una parte con salotto e un grande Si fregia da oltre vent’anni Responsabile del Presidio
del raccolto viene trasformata in liquore tavolo. Doppia con della stella Michelin Barbara Schiavino,
(ma il numero di bottiglie è davvero limi- colazione da 100 €. conquistata dallo chef 338/322.15.23
tato) o in confetture, prodotte in due ver- Il Feudo di Agnadello Beppe Colleoni, e 338/111.24.02,
sioni: una ideale per arricchire dolci, per Resort ★★★★ scomparso di recente. bschiavino@me.com
la prima colazione o in abbinamento a (Agnadello, cascina Il ristorante, gestito dai Sopra, il simbolo
formaggi poco piccanti, l’altra senapata, San Pietro, via Rivolta figli, propone una delle che garantisce, sulla
più adatta ad accompagnare arrosti, bol- 1, 0373/932.00). cucine più interessanti confezione, i prodotti
liti e formaggi di media stagionatura. L’hotel, realizzato grazie della Bergamasca: tanto dei Presidi Slow Food.

Bell’Italia 119
Speciale anni 40-50:
un pezzo
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Ad agosto Antiquariato diventa speciale.


Un numero da collezionare tutto dedicato
agli anni ’40 e ’50. Dagli arredi dei maestri
del design italiano alle grandi ceramiche
d'arte, dalla pittura alla scultura, dai vetri ca-
polavoro al lusso delle auto: oggetti del desi-
derio sempre più apprezzati e ricercati.
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Bello dell'arte e del collezionismo. Come gli
oggetti d'arte che propone, Antiquariato è
il pezzo prezioso che non può mancare nella
tua collezione.

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


I PIACERI di agosto

Camera con vista | Alberghi | Benessere | Agriturismo | Buona Italia | Cantine e altro

Nel mare di Salina


un’oasi fra le vigne
e il blu pagina 122

L’OCCASIONE
DEL MESE

DORMIRE
INSIEME
AI DELFINI
A RICCIONE
Al parco Oltremare
di Riccione si può vivere
l’emozione di dormire
accanto ai delfini. L’offerta
è valida tutti i martedì di
agosto (il 7, 14, 21 e 28) al
prezzo di 50 € a persona.
Sono predisposte delle
postazioni per dormire
davanti alle vetrate da
cui ammirare i delfini che
nuotano. Al mattino una
ricca colazione precede
la visita al parco. Con
lo stesso biglietto si entra
anche in un parco a scelta
tra Acquario di Cattolica,
Italia in Miniatura di Rimini
o Aquafan di Riccione, ora
raggiungibile da Milano
in 2 ore grazie alle nuove
fermate del Frecciarossa.
INFO www.oltremare.org

IN TUTTA ITALIA

Le vacanze in camper a portata di click


Si chiama Yescapa ed è una nuova piattaforma per affittare a prezzi
convenienti un camper. Funziona come Airbnb: i proprietari possono
proporre il loro camper in affitto quando non lo usano. Per scegliere
il mezzo ideale e iniziare il viaggio on the road basta selezionare la località
di partenza e le date. Ad esempio ad agosto noleggiare un camper per 4
persone a Olbia costa da 119 € al giorno, a Firenze da 90 €, a Milano e Roma
da 80 €. Assicurazione e assistenza 24 ore sono incluse. INFO www.yescapa.it

Altre Occasioni a pag. 142

Bell’Italia 121
CAMERA CON VISTA
Testi di Lara Leovino Foto di Matteo Carassale

SALINA (Messina) CAPOFARO LOCANDA & MALVASIA

Eolie: luce, emozioni e Malvasia


Fra mare, profumi
mediterranei e vigneti, T utto comincia da una vigna. E non
può essere diversamente quando si
parla della famiglia Tasca d’Almerita, si-
ritorio, assimilando lentamente ritmi,
tradizioni e atmosfere dell’isola.
Circondata dal bello, Capofaro Locan-
la raffinata locanda
della famiglia Tasca gnori del vino in Sicilia dal 1800. Un vigne- da & Malvasia è figlia di Salina. Della
d’Almerita incarna to di Malvasia in uno dei punti più belli sua scura roccia vulcanica screziata di
di Salina. La famiglia acquista il terreno rosso e ocra, del suo mare generoso d’az-
spirito e tradizioni
nel 2001 e comincia a costruire basse zurro, dei suoi potenti profumi, quintes-
dell’isola di Salina. strutture fra le viti, ispirate all’architet- senza di mediterraneità. Case bianche in
Oggi offre sei nuove tura contadina e destinate all’ospitalità. stile eoliano, circondate da onde di bu-
camere e suite Nel 2004 la tenuta, che conta quasi 5 ganvillee, ospitano le camere, tutte con
nel complesso del faro. ettari di terra e produce un’eccellente terrazze o ampi patii affacciati sul mare e
Mentre all’orizzonte Malvasia, diventa un piccolo albergo. su una distesa di vigneti. All’interno arre-
fanno capolino È un progetto destinato a ingrandirsi, di minimal di elegante semplicità, tessuti
Panarea e Stromboli che anno dopo anno si radica nel ter- naturali, colori tenui e l’onnipresente lu-
ce dell’isola che inonda ogni ambiente. che la producono. Un’oasi a picco sul blu, quest’anno sono stati recuperati gli alloggi
Genius loci della Locanda è proprio la lambita da pini marittimi, ulivi, fichi, del guardiano e ricavate sei camere e suite.
luce: quella del sole che scalda i grappoli limoni, hibiscus e piante di cappero, Fra i numerosi servizi del Capofaro ci sono
di Malvasia e quella del faro ottocentesco il prezioso frutto di Salina. la spiaggia privata Rapa Nui, i tour in barca
che ancora lancia il suo fascio sul mare. Ci si siede a tavola e i profumi dell’isola personalizzati, le lezioni di yoga e pilates.
E poi c’è la vista, che a ogni ora rega- si ritrovano nei piatti mediterranei pre- Da non perdere, poi, l’ora del tramonto
la emozioni diverse: di sole e di stelle. parati con passione da Ludovico De Vivo. a Pollara, baia a nord di Salina di fronte
Verso terra guarda la roccia dei vulcani In cucina solo materie prime di altissima all’isola di Filicudi. Un aperitivo semplice
gemelli di Salina, verso l’acqua si apre sui qualità, la maggior parte delle quali pro- a base di vino bianco, cucunci e mandorle
profili di Panarea e Stromboli. vengono direttamente dall’orto della te- accompagna l’eterna emozione del sole
Cuore del Capofaro è la terrazza che ospita nuta, “regno verde” dello chef. che si immerge nel mare.
il ristorante, la piscina e il bar. Uno spazio A poca distanza sorge lo storico faro, per-
dal lusso discreto con bianche colonne in fettamente funzionante, che si fa “sentire” In alto, da sinistra: faro, all’orizzonte
stile eoliano, tettoia in legno e incannuc- già al crepuscolo con i suoi primi lampi una delle terrazze a Panarea. Sotto,
ciato, dettagli d’arredo scelti con cura. Su sul mare. Nel 2017 la famiglia Tasca ha picco sul blu del da sinistra: i vigneti
Capofaro Locanda & e le buganvillee della
divani e chaise longue si scruta l’orizzonte avviato, in accordo con la Soprinten- Malvasia, affiliato tenuta; la piscina con
e si respira l’isola, sorseggiando un bic- denza, un progetto per la sua ristrut- dal 2017 a Relais & terrazza panoramica;
chiere di Malvasia proprio fra quei filari turazione e valorizzazione. A giugno di Châteaux; veduta del l’elegante suite 21.

info
Capofaro Locanda & Malvasia,
via Faro 3, Salina (Messina),
090/984.43.30; www.capofaro.it
Camere: 27 di cui 6 nel faro.
Prezzi: doppia con colazione
a partire da 260 €.
Servizi: bar, piscina, cottage
per massaggi, campo da paddle
tennis, spiaggia privata Rapa Nui
con transfer gratuito (fino al 30
settembre), tour personalizzati
con barca Miky Sport Yacht.
Ristorante aperto alla clientela
esterna (cena con menu
degustazione a partire da 70 €).
Apertura: fine aprile-7 ottobre.
HOTEL
Testi di Vannina Patanè

SIRACUSA I MONASTERI GOLF RESORT

Soggiorni di sport e relax


Il fascino di un ex monastero, il comfort di un cinque stelle,
la bellezza della natura. E un local coach per tour nel territorio

Antiche pietre, natura mediterranea e 18 buche per giocare a golf: è il connubio


che caratterizza I Monasteri Golf Resort, ricavato da un complesso che fu in
origine un monastero benedettino e divenne poi una dimora nobiliare, prima
di essere riconvertita, nel 2012, in hotel a cinque stelle. Composta da una
grande villa centrale e da alcuni edifici secondari a corte, la struttura
sorge alle porte di Siracusa in una placida campagna punteggiata da
agrumi, palme, carrubi e ulivi, e possiede un campo da golf. Gli ambienti
sono accoglienti e luminosi, un’armonica combinazione di legno, pietra e cotto;
tutte al piano terra e con accesso indipendente, le camere affacciano sul verde info
o sugli antichi cortili. Alcune sono arredate in stile contemporaneo, altre han- I Monasteri Golf Resort, Servizi: ristorante,
no un aspetto più classico, con tocchi rétro. Grazie alla nuova gestione affidata traversa Monasteri piscina, Zagara spa by
di Sotto 3, Siracusa, Clarins, fitness room,
a Jsh Hotels & Resorts, il resort quest’anno presenta una spa rinnovata, un campo da golf a 18
0931/184.90.44;
percorso golf ristrutturato e offre una cucina semplice, fresca e ispirata al ter- imonasterigolfresort.com buche par 71, spiaggia
ritorio. Al pari degli altri hotel del gruppo, ha inoltre introdotto la figura del Camere: 102. presso il lido Kukua
local coach, un “esperto” a disposizione dei clienti per suggerire e organizzare Prezzi: doppia Beach di Fontane
attività, visite ed esperienze nella vicina Siracusa e nella Sicilia sud-orientale. superior con colazione Bianche, navetta,
e tutti i servizi inclusi parcheggio, local coach.
(ingresso al lido Kukua Apertura: fino al
In alto: scorcio di uno dei cortili in pietra, circondato dal verde. Foto piccola, al centro: Beach e percorso spa) 1° novembre e poi per
la piscina esterna con idromassaggio. Sotto, da sinistra: la spa Zagara; una delle suite. da 189 € a notte. le vacanze di Natale.
La consegna gratuita.
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sono incluse.
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Riaperto a giugno, lo storico club offre esclusive ville
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fia di 57 anni fa rimane la stessa: quella di garantire un’oasi di benessere
sul mare. In versione però deluxe. Il nuovo Club Med Cefalù è immerso
in 14 ettari di natura intatta, tra villette high-tech in pietra e legno lam-
bite dall’acqua e camere nel corpo centrale, allungato sul promontorio di
Santa Lucia. Tutte avvolte dalla “luce sicula” che esalta i freschi arredi
estivi, le tinte pastello e le fibre naturali. A fare da sfondo la rocca impo-
nente e le torri della cattedrale normanna di Cefalù. Identico affaccio per
i 700 metri quadri dell’area wellness, dove completare il relax tra
sessioni di yoga, pilates e fitness cardio, e della lussuosa spa firmata
Carita, con pareti in mosaico grigio, toni soffusi e amplissime vetrate. La
parola d’ordine? Trattamenti tailor made, mirati a valutare lo stato del-
la pelle e a intervenire con tecniche della maison, eseguite al 70% ma-
nualmente e affidando il restante 30% al Cinetic Lift Expert, macchina
all’avanguardia per interventi antietà. Speciale il massaggio “Dolce Vita”
da provare a fine giornata, quando il tramonto incendia la Rocca.

In alto: una villetta high-tech fra le rocce. A sinistra, dall’alto: la splendida vista
dai patii delle camere; l’ingresso alla spa. Sotto: una cabina per i trattamenti.

info
Club Med Cefalù, località Santa Lucia,
Cefalù (Palermo), 0921/63.80.01;
www.clubmed.it
Camere: 304 di cui 128 villette
deluxe e 10 suite.
Prezzi: doppia all inclusive a settimana
a partire da 2.500 €.
Servizi: transfer aeroporto, champagne
dalle ore 18, colazione in camera, spa,
servizi in spiaggia all inclusive, attività
sportive, tre ristoranti all day dining.
Apertura: fino a fine dicembre,
riapertura a marzo.

126 Bell’Italia
NAVIGAR PER VILLE E GIARDINI SUI LAGHI
Originali prospettive dalle acque dei laghi Maggiore, di Garda e di Como

La storia della letteratura ottocentesca racconta di come i laghi italiani abbiano rappresentato tappa obbligata del Grand
Tour di illustri scrittori come Goethe, Heine, Stendhal, Dickens, Dumas, Valery, Flaubert i quali, rimanendone affascinati, ne
hanno trasferito le bellezze nei propri scritti. Sul finire del 19° secolo, si sviluppa così il fenomeno del turismo d’elite: ricche
famiglie aristocratiche hanno iniziato a costruire e ristrutturare sontuose ville d’architettura raffinata, alcune delle quali
trasformate poi in alberghi di lusso, quale luogo di piacevole soggiorno. Successivamente grazie anche all’incanto dei paesaggi
e all’eleganza degli stili, i laghi inziano ad attrarre numerosi frequentatori e, parallelamente allo sviluppo dei processi di
industrializzazione e di modernizzazione, sono diventati destinazione privilegiata di un turismo di massa.

In particolare sui laghi Maggiore e ancor minuziose simmetrie delle costruzioni e


più su quello di Como, sono le variazioni di colori dei giardini
numerossissime le dimore a ridosso circostanti.
delle rive: eleganti costruzioni, Sorge sul lago di Como una tra le ville
circondate da curati e rigogliosi giardini più conosciute e frequentate da turisti
che sia affacciano sul lago e ne di ogni parte del mondo; facilmente
impreziosiscono le sponde. raggiungibile in battello attraverso le
Generalmente recintate da alte siepi numerose corse in transito dal piccolo
che ne celano gli interni, le ville si pontile collocato proprio di fronte
possono molto più facilmente ammirare l’ingresso, Villa Carlotta, a Tremezzo, è
direttamente dallo specchio d’acqua ricca di opere d’arte di Thorvaldsen,
antistante, approfittando del frequente Hayez, e Canova, scultore del celebre
servizio dei battelli della Navigazione gruppo di Amore e Psiche. Uno sguardo
Laghi; le navi collegano in modo all’ampio giardino esterno consente di
capillare le sponde opposte dei laghi: cogliere subito il fascino delle fioriture
una prospettiva insolita e molto di azalee e rododendri che ogni anno
suggestiva che, comodamente seduti creano un coloratissimo spettacolo.
sui sedili prua o dai ponti più alti delle Particolare e minuziosamente curato
navi, consente di apprezzare le anche il giardino della Villa del
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Balbianello, raggiungibile con una breve particolare durante le numerose piazze, giardini ed il teatro all'aperto
passeggiata dal pontile di Lenno: sorge fioriture, che si possono ammirare. che lo compongono non costituiscono
su un piccolo promontorio e presenta Poco distante, sull’Isola Madre, dotata certo gli unici edifici di straordinaria
una splendida loggia dalla quale è di un piccolo scalo di approdo dei bellezza da ammirare navigando sulle
possibile ammirare due paesaggi battelli di linea, si trova il Palazzo acque del Benaco. Oltre ai numerosi
opposti, la Tremezzina ed il centro lago Borromeo, ora trasformato in un museo castelli che orlano le sponde bresciane,
da un lato e il bacino dell’Isola che raccoglie interessanti ricostruzioni veronesi e della riviera trentina ci sono
Comacina dall’altro. d’ambienti d’epoca. L’edifico è numerose ville che si specchiano nelle
Spostandoci ad ovest sul lago Maggiore, circondato da uno splendido orto acque. Tra queste Villa Feltrinelli,
sono i Giardini di Villa Taranto a botanico costituito da terrazzamenti costruita a fine Ottocento, è inserita in
meritare una menzione particolare: dove crescono piante rare e fiori esotici un magnifico parco con piante pregiate
sorgono nel centro lago Maggiore, e si possono incontrare bianchi pavoni, e circondata dalle antiche residenze dei
proprio di fornte all’omonimo scalo fagiani e coloratissimi pappagalli. custodi e dei contadini che accudivano
della Navigazione Laghi, servito da E dalle acque del Lago di Garda invece le stalle e le limonaie, tipiche strutture
numerosi battelli, ed a poca distanza si può scorgere il complesso del a pilastro la cui originalità di può
dallo scalo più grande di Verbania Intra, Vittoriale, sviluppatosi attorno a Villa apprezzare pienamente solo navigando
dal quale invece partono e arrivano Cargnacco, requisita dalla Stato Italiano a bordo dei battelli di linea in servizio su
giornalmente oltre 90 corse traghetto ad un critico d'arte tedesco. Ma il tutto il lago.
per il trasporto veicoli. Il parco labirinto della villa e gli edifici, le vie, le
all’inglese è ricco di ogni sorta di piante
e fiori: tulipani, eucalipti, magnolie, da non perdere...
ninfee, fiori di loro e piante tropicali; si
ESCURSIONE LAGO DI COMO
contano oltre mille piante non
Como - Villa Carlotta - crociera del centro lago fino a Varenna - Menaggio - Como
autoctone e oltre 20.000 varietà
botaniche. Terrazze, viali e fontane
rendono unico l’ambiente, in Escursione giornaliera fino al 30 settembre 2018

Como partenza ore 09.10 09.50* 12.00#


Villa Carlotta arrivo ore 11.11 11.58 13.47
sosta per eventuale visita a Villa Carlotta (ingresso a pagamento)
Villa Carlotta partenza ore 14.25 16.25
giro del centro lago fino a Varenna con il battello navetta
Menaggio arrivo ore 15.09 17.14
Menaggio partenza ore 15.35* 16.30* 18.00*
Como arrivo ore 18.00 18.50 20.06

*Servizio bar a bordo - #Servizio bar e ristorante a bordo


In alto: Villa del Balbianello, Lenno, Lago di Como;
sopra: giardini di Villa Taranto (VB) Lago Maggiore.
Nella pagina accanto, in alto: Villa Carlotta Tremezzo,
Prezzo biglietto (solo viaggio): Adulti € 25,80 - Ragazzi (4-11 anni) € 12,90
Lago di Como - foto A. Sampietro © 2017;
in basso: Palazzo e giardini Isola Madre Lago
Maggiore. MAGGIORI INFO:
navigazionelaghi.it
PIACERI

Tremiti, le isole pugliesi


del bello e del buono
A cura di Auretta Monesi  Foto di Alfio Garozzo

L
SAN DOMINO L’Hotel La Vela, il Ristorante L’Altro Faro,
i dolci del Minimarket Fentini, il Ristorante Da Pio, l’Hotel Ristorante e Tremiti sono cinque isole del basso
Gabbiano e i cocktail ai profumi delle isole di Capatosta Adriatico: San Domino, San Nicola,
| SAN NICOLA Il Ristorante L’Architiello e il Ristorante Il Torrione Capraia, Pianosa e l’isolotto
del Cretaccio. Un piccolo arcipelago
con una storia millenaria, fatta
di leggende, incursioni piratesche, silenzi
monacali, dominazioni e deportazioni. Le due
splendide isole abitate – San Domino e San
Nicola – sono pagine aperte su un passato
incredibilmente ricco e denso di eventi,
considerate anche le loro ridotte dimensioni.
Oggi si vive di pesca, ma un tempo San
Domino, fitta di splendide pinete, era l’“orto
del Paradiso” per i frati dell’abbazia
fortificata di San Nicola. Di questa tradizione
restano oggi i piccoli orticelli familiari.
I capperi spontanei sono tanti e buonissimi,
ma in pochi li raccolgono. I ristoratori
seguono diversi filoni, dalla tradizione
napoletana, memoria del periodo
borbonico, a quella pugliese e tremitese.
Il protagonista in tavola resta sempre
e comunque il pesce, appena tolto dalle reti.

130 Bell’Italia
In questa foto: l’isola di
San Nicola vista da
San Domino; in cima
svetta la chiesa
abbaziale di Santa
Maria a Mare,
fondata nel 1045.
A destra: il Ristorante
L’Altro Faro a San
Domino. Nella
pagina precedente,
in basso: un piatto del
Ristorante Il Torrione.

SAN DOMINO Tesori dalle reti de L’Altro Faro tremitese è tagliata a pezzi in tegame
L’hotel tra cala Matana Annalisa Lisci dipinge, pesca e non con pomodoro, da mangiare con gli
e i freschi pini d’Aleppo sta mai ferma: tutte le mattine prende spaghetti o le linguine; conto 25 €.
Dopo l’attracco nel piccolo porto di San il suo gozzo prestissimo e ritira le reti
Domino, la strada sale subito in mezzo tese il giorno prima, da sola e con gran Il dolce isolano al limoncello
alla fitta pineta affacciata sul mare. perizia. Nel suo Ristorante L’Altro I negozi sono davvero pochi qui:
Antonio Fentini, sindaco del Comune di Faro si scelgono piatti di giornata e si pensi che, da quando il forno isolano
Isole Tremiti, pescatore e cuoco, racconta “super tapas”, segnandoli sul menu ha chiuso, il pane arriva da Termoli. Uno
l’arcipelago dalla terrazza del suo Hotel che si consegna in cucina. E la lista dei pochissimi shop di alimentari è quello
La Vela. Siamo sopra cala Matana, l’ansa giornaliera è modellata proprio su quanto della famiglia Fentini, l’unico aperto tutto
che Lucio Dalla ammirava dalla sua villa, le reti restituiscono. C’è però sempre l’anno. I prodotti sono pugliesi, abruzzesi
nascosta in alto; un sentiero tra i pini la zuppa di pesce, che lei serve con gli e molisani, e sugli scaffali occhieggia
d’Aleppo porta alla spiaggetta attrezzata, spaghetti spezzati come si fa a Termoli: la confezione del Dolce Tremiti, in scatole
nella cala turchese. L’albergo è delizioso Annalisa giura che l’idea è stata di suo gialle e azzurre: si tratta di un plum
e vi si cena quasi sempre con il pesce padre Enrico, detto Cocuccio, grande cake senza uvette ma preparato con
pescato da Andrea, figlio di Antonio pescatore. Altro piccolo capolavoro è limoncello, mandorle e nocciole. Ottimi
e Ornella. L’ideale per una vacanza la carbonara di mare, con pasta, uova, anche i biscotti al farro, aromatizzati
rigenerante, accompagnata dall’urlo delle pecorino, cozze, vongole e qualcos’altro all’arancio o al limone. Un’altra specialità
diomedee, gli albatri che nidificano qui secondo il giornaliero capriccio di sono le treccine all’anice o al finocchietto,
e devono il loro nome all’eroe omerico Nettuno. Buono il polpo con la menta molto rare da trovare, così come i capperi
Diomede, al quale una leggenda che compare anche nello tzatziki, poi che qualcuno raccoglie e mette sotto
attribuisce la nascita delle Tremiti; fettuccine al nero di calamari, più delicato sale in vasetto. Si tratta di piccoli capperi
doppia in mezza pensione da 160 €. del nero di seppia, mentre l’aragosta alla selvatici, perfetti con pesce e insalate.

Bell’Italia 131
Isole Tremiti 1. Due tapas di pesce,
specialità del Ristorante
L’Altro Faro. 2. L’insenatura
di cala Matana, una delle
più famose spiagge
di San Domino, sulla costa
orientale dell’isola.
3. Uno scorfano
appena pescato da Antonio
Fentini, proprietario
dell’Hotel La Vela. 4. Ravioli
ai frutti di mare sulle
tavole del Ristorante
Da Pio. La cucina del locale,
di grande tradizione,
alterna influenze pugliesi
e campane. 5. Relax
all’aperto da Capatosta,
il cocktail bar nato
da un’idea di Dalila
Lisci e Fabio Molinaro.
Le bevande sono ispirate
ai profumi delle isole.
1

Da Pio, cucina “borbonica” gamberi e generoso pepe nero. sauna, massaggi, e bagno turco.
nel cuore dell’Adriatico Poi le maruzzelle (lumachine di mare) La cucina ha tocchi di eleganza,
Nella loro parlata, quasi priva di in guazzetto e menta o lo sgombro con qualche venatura ligure di quando
inflessioni pugliesi, i tremitesi ricordano marinato. Buono il tiramisù al limone. in quando: tartare di ricciola o di tonno,
ancora il periodo in cui le isole erano Ersilia ha da poco ceduto il mestolo moscardini su purè di fave di ispirazione
sotto la corona borbonica. La cadenza e lo scettro in cucina a Lorena Colaneri, pugliese, scorfano con patate, olive
è decisamente napoletana e la cosa ma continua a sovraintendere e gli immancabili capperi e paccheri al
si spiega con l’iniziativa dei Reali implacabile ai fornelli; conto 35-40 €. granchio, chiamato “pelosa” (appellativo
di colonizzare l’isola con contadini forse poco elegante per questo
campani. Ersilia Badalamenti, maestra Scorfani e palamite per menu crostaceo squisito). Code di rospo,
e cuoca, rivendica anche in cucina di pesce di gran classe orate, palamite e altri pesci vengono
questa storica matrice. Nel Ristorante È il volatile che più connota le Tremiti, cotti anche su pietra ollare o in tranci
Da Pio si gustano i ravioli ai frutti e doveva per forza avere un albergo a lui alla pizzaiola con pomodorini, capperi
di mare e musdea (o “mostella”, un dedicato. L’Hotel Ristorante Gabbiano, e origano selvatico delle isole. Lo chef
pesce della stessa famiglia dei merluzzi), aperto nel 1973, di proprietà dei fratelli Vincenzo Gargiulo ha messo a punto
gli scialatielli fatti in casa con i frutti Marco e Luana Napolitano, è comodo anche il piatto di bandiera, i troccoli
di mare, i paccheri con genovese di e moderno, con camere perfettamente Gabbiano con cozze, vongole, gamberi
polpo, e la “tammurriata nera”, un piatto attrezzate, e in più c’è una piccola spa e altro, in un denso sugo di pomodoro
di mezze maniche con cozze, patate, con idromassaggio, docce sensoriali, aromatizzato. Le verdure sono tutte

132 Bell’Italia
3

4 5

“a metro zero” perché coltivate nell’orto creativo quanto lei, propone anche SAN NICOLA
di famiglia. La cantina offre un centinaio “mangiari” da abbinare. Soprattutto La maestà dell’abbazia
di etichette, per lo più pugliesi ma hamburger di carne pregiata, come e il talento di Carolina
non solo. Cenare sulla terrazza, vis-à-vis la scottona. Spiccano lo Scazzamauriello La distanza tra le due isole principali
con l’isola di San Nicola che si accende Burger, polpetta di pollo e tacchino delle Tremiti si copre in pochi minuti di
di luci, è un’esperienza unica; doppia con fragole e peperoncino, dedicato traversata da molo a molo. Tutto però è
con colazione da 100 € e conto sui 40 €. a un folletto rompiscatole, e il burger iniziato qui, a San Nicola, che si presenta
Arona Matana, di carne, mele, con la fortificazione e le mura che
Cocktail ai profumi tremitani cheddar e peperoni, in memoria scendono dalla sommità della scogliera
Coraggiosa e determinata, Dalila Lisci di un’infelice principessa che una e cingono il complesso abbaziale. Nei
non ha avuto pace fino a quando non ha delle tante leggende tremitesi vuole secoli l’hanno abitata eroi achei, pirati
aperto il suo locale. L’idea di Capatosta annegata a cala Matana, da abbinare saraceni, monaci e diverse personalità
è ottima e molto trendy: cocktail freschi, tassativamente con un Apple Martini. condannate al confino da vari regimi.
estivi, aromatizzati ai profumi delle Il burger Bue Marino è invece di Gli anziani di San Domino quando
isole. La scelta è tra un Cosmopolitan tonno. Buona scelta di birre di piccole vanno a San Nicola dicono che vanno
con vodka al rosmarino, un John Collins produzioni artigianali. Il Capatosta “a Tremiti”: tanto il nome dell’arcipelago
con finocchietto selvatico, il Negroni con è un imperdibile meeting point si connota con questo luogo. Si approda
gin al cappero e rum all’alloro. Il locale di San Domino, ovviamente giovane al moletto, poi bisogna iniziare la salita
che gestisce insieme a Fabio Molinaro, e molto spiritoso; conto da 15 €. al cuore storico dell’isola e lo si fa

Bell’Italia 133
Isole Tremiti 1. Pranzo al Ristorante
Il Torrione, a San Nicola,
frequentato locale
di Tiziana Tesoro.
Prende il nome dalla
vicina torre angioina.
2. Il castello dei Badiali,
baluardo difensivo
dell’abbazia-fortezza
di San Nicola. 3. Vincenzo
Gargiulo, chef dell’Hotel
Ristorante Gabbiano,
al lavoro nella sua
cucina. 4. Rita Fentini
del Minimarket Fentini
mostra le confezioni
del Dolce Tremiti,
specialità al limoncello.
5. Un piatto del Ristorante
Il Torrione. Nella pagina
seguente: cartina con
le isole dell’arcipelago
trattate in queste pagine.
1

134 Bell’Italia
Indirizzi

ISOLA DI SAN DOMINO


Hotel La Vela,
viale Amerigo Vespucci 17,
0882/46.32.54 e 338/882.15.83;
www.hotel-lavela.it
Ristorante L’Altro Faro,
via Gioacchino Murat 18, 0882/46.33.90
Minimarket Fentini,
via Aldo Moro 9, 0882/46.32.20
Ristorante Da Pio,
via Aldo Moro 12, 0882/46.32.69
Hotel Ristorante Gabbiano,
via Garibaldi 5, 0882/46.34.10;
www.hotel-gabbiano.com
Capatosta,
via Prefetto Cesare Mori 1,
3 340/638.04.21

ISOLA DI SAN NICOLA


Ristorante L’Architiello,
via Salita delle Mura 5, 0882/46.30.54
Ristorante Il Torrione,
piazza Castello 8, 333/684.48.70

4 5

valicando una porta ricavata tra le mura. in questo caso è preparato con olio, chiesa di Santa Maria a Mare, un gioiello
L’Architiello è subito lì: Carolina La aglio, prezzemolo e gli immancabili in urgente attesa di restauri come tutto
Manna Casieri accoglie gli ospiti nel suo capperi. D’influsso pugliese, la pasta il complesso abbaziale, chiamato anche
locale che un tempo era lo stanzone di e fagioli con le patelle fa da controcanto “Montecassino del mare”. Pare che tutto
salatura del pesce dei monaci. E racconta alla pasta e ceci con le vongole; a abbia avuto origine dall’arrivo sull’isola
di quando le due isole principali e l’isolotto seguire la tiella con riso, cozze, zucchine di un eremita nel III secolo dopo Cristo.
di Cretaccio erano collegati da pontili e pomodori verdi. Poi zuppa di pesce La storia di Tiziana e del Ristorante
in legno: quello di San Nicola partiva in coccio, la murena fritta (rarità golosa Il Torrione è molto più attuale: una piccola
da qui. Ma il nome del ristorante si rifà che piaceva anche al cuoco romano oasi del gusto di schietto carattere
a un bellissimo arco naturale sulla costa Apicio), spaghetto con ricciola pugliese (il menu è scritto in dialetto)
di San Domino, tra grotte scavate dalle e polipo in vari modi; conto 35-40 €. che utilizza al massimo il pesce delle
onde. Cucina di cuore, quella di Carolina, Tremiti. In tavola si gustano tielle con
appresa dal marito Gaetanino Casieri, Un verace menu in dialetto patate, riso e cozze, tubetti con le cozze,
che ha lasciato tutto il suo talento alla Lei si chiama Tiziana Tesoro, pugliese di spaghetti al Torrione con bottarga, alici
moglie. Un mix di ricette pugliesi e Cerignola trasferitasi a San Nicola senza fresche, pomodorini e pistacchi, zuppa
tremitesi, preparate con vera passione. un attimo di ripensamento. Qui ha aperto di pesce con solo pesce azzurro, polpette
Apertura con un antipasto di palamita un bel locale sotto al torrione angioino, di salicornia fritte o in pastella e qualche
del pescatore, pesce azzurro prezioso, alle soglie dell’ultimo ingresso all’abbazia volta carne come gli gnummariddi,
conservabile sott’olio e gustosissimo: prima della salita verso la splendida involtini ovini della tradizione; conto 25 €.

Bell’Italia 135
Isole Tremiti

La ricetta
Palamita di Carolina
Pochi ingredienti di qualità e i giusti tempi di cottura:
ecco i segreti di questo piatto del Ristorante L’Architiello

Pesce fresco, un olio extravergine d’oliva di qualità, capperi, origano


e poco altro: con un pugno di ingredienti, Carolina La Manna Casieri
del Ristorante L’Architiello, sull’isola di San Nicola, sa fare meraviglie.
Il pesce ideale per questa ricetta è la palamita, ma nel caso non si
dovesse trovare fresca potrebbe andare benissimo anche uno sgombro.
Si tratta di una pietanza di esecuzione soltanto apparentemente
semplice: in realtà i dosaggi e i tempi di cottura sono fondamentali.
Non mancano certo i capperi, senza i quali è davvero impresa
impossibile preparare qualsiasi piatto isolano. Questi piccoli “frutti
del sole”, figli della roccia e dell’immediata vicinanza con il mare, Carolina La Manna Casieri, chef del Ristorante
particolarmente saporiti, sono imprescindibili. L’Architiello, con il piatto pronto da servire.

Procedimento

Ingredienti 1
Lavare il pesce
4
Togliere il pesce
sotto acqua corrente, dal cestello della cottura,
Per 6 persone: facendo attenzione che lasciarlo intiepidire e poi
sia stato perfettamente procedere alla completa
eviscerato. Asciugarlo spinatura togliendo anche
• 700 g di pesce con la carta da cucina. le parti scure della polpa
già eviscerato e la pelle. Metterlo poi in
una terrina immergendolo
• 1/2 bicchiere di aceto in acqua e aceto bianco
bianco da allungare per non più di 3 minuti.

con acqua
• 1 pizzico di origano
• 1/4 di spicchio d’aglio 2
Tagliare il pesce
5
Ritirare il pesce dalla
spezzettato a tocchi e sistemarlo marinatura in aceto
in una pentola con e asciugarlo con cura.
• 1 bicchiere
il cestello per la cottura Sistemarlo in una terrina
di olio extravergine al vapore e l’acqua e lasciarlo riposare,
necessaria. Cuocere per dopo averlo immerso
d’oliva delicato una ventina di minuti. nell’olio d’oliva,
• 1 manciata di capperi per almeno un’ora.
sotto sale
• 1 ciuffetto
di prezzemolo

3
In una tazzina mettere
6
Porzionare il pesce
un pochino d’olio nei piatti di portata,
e immergervi l’aglio spolverarlo di prezzemolo
tagliato a pezzettini, tritato mediamente,
lasciandolo da parte. aggiungere i capperi ben
lavati, l’olio insaporito
Vino consigliato: dall’aglio e una passatina
un Pecorino abruzzese molto leggera di origano.

136 Bell’Italia
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SORSO (Sassari) TENUTA ASINARA

Un sorso
autentico
di Sardegna
L’avventura enologica dei coniugi Sassu è nata nel 2009: nella tenuta affacciata sul golfo dell’Asinara
si producono vini dai nomi fantasiosi, ispirati alla storia locale e ai caratteristici asinelli bianchi

Metti un mito dell’enologia da un’idea di Roberto di maestrale o tramontana, IL VINO


come il compianto Giacomo e Grazia Sassu e dal desiderio acquisiscono salinità. MOSCATO
Tachis a far da padrino, due di contribuire alla tutela Gli stessi che ritroviamo PASSITO
cultori delle proprie radici dei famosi asinelli bianchi nell’Herculis, primigenio INDOLENTE
come i coniugi Sassu, vigne dell’Asinara. Ma l’obiettivo e riuscito taglio sardo- 2015
che guardano il mare e lo è anche produrre vini bordolese che porta il Moscato in purezza,
sfondo di un parco naturale che ben rappresentino nome antico dell’Asinara. come da storica
selvaggio come quello la loro bella terra storica Oppure anche nel fragrante tradizione locale, dal
dell’Asinara. Il risultato di Romangia, nella Sardegna spumante charmat colore giallo dorato con
è una storia di vino con nord-occidentale. È questa Birbante a base Vermentino riflessi di ambra antica,
emozioni e profumi che un’area vocata alla viticoltura e nelle tre versioni l’Indolente in versione
soltanto la Sardegna sa fin dai tempi dei Romani, dell’Indolente (il rotondo passita si presenta
raccontare. La Tenuta come dimostrano i mosaici Cannonau, il profumato al naso con sentori
Asinara nasce nel 2009 a tema bacchico di villa Santa Vermentino e il moscato di albicocca disidratata,
Filitica, situata a ridosso delle Passito) che rendono ananas, miele e fiori di
vigne di Marritza, le prime omaggio alla tradizione tiglio. In bocca è fresco,
a essere impiantate seguendo locale. Le undici referenze vellutato e sapido
i saggi consigli di Tachis. aziendali, ben curate nella con un finale fruttato. 
La tenuta si estende veste grafica, richiamano Dopo l’appassimento
sulle colline tra Castelsardo nei nomi le caratteristiche e la vinificazione
e Sorso. Al centro due comportamentali del candido affina in piccoli fusti
strutture coloniche asinello isolano (Indolente, di rovere francese per
ristrutturate, aperte Diffidente, Birbante) 24 mesi e poi altri 6
all’accoglienza, dalle o le origini mitologico- in bottiglia. Prodotto
info quali si può godere la vista
sul golfo dell’Asinara.
storiche dell’Asinara
(Herculis, Hassan, Cayenna),
in 10 mila bottiglie da
0,50 ml (sulle 100 mila
Tenuta Asinara
Sorso (Sassari), località Venti gli ettari vitati poggiati vini in cui Roberto Sassu totali aziendali), in
Marritza-Golfo dell’Asinara, su terreni sabbiosi-argillosi è riuscito a trasferire enoteca costa 18-20 €
079/340.20.17;
di buona mineralità, dove i personalità per un autentico e si abbina bene
www.tenutaasinara.com 
Come arrivare: grappoli pettinati dai venti, “sorso” di Sardegna. alla crema catalana.
dalla statale 200 fra punta
Tramontana e Tonnara
svoltare verso la collina,
seguendo le indicazioni.
Visite e degustazioni:
su prenotazione tutti
i giorni tranne la domenica
(Maria Luisa Delogu,
393/991.17.07, oppure
booking@tenutaasinara.it).
Il tour standard di cantina
e vigne (durata circa un’ora)
con degustazione finale
di 4 tipologie di vini aziendali
costa 20 €. Possibilità
di soggiorno in bilocali In alto: il golfo dell’Asinara al tramonto, con le vigne della Tenuta
con vista mare a partire Asinara affacciate sul mare. Foto piccola, al centro: Grazia Sassu
da 140 € al giorno. con la figlia Letizia. Sopra: due asinelli tra le vigne della cantina.

138 Bell’Italia
1 CAIRO EDITORE
A TAVOLA
A cura di Paolo Massobrio ì Il Golosario

A sinistra: il ristorante Nove, nei giardini


di villa della Pergola. Sopra: la bagna cauda
fredda, specialità di Giorgio Servetto.
In basso: il Panificio Cassina, a Varigotti.

ALASSIO (Savona) RISTORANTE NOVE LA BOTTEGA


VARIGOTTI (Savona)

La cucina della natura PANIFICIO CASSINA


Prima di raggiungere, a tre

in un paradiso della Riviera quarti d’ora d’auto da Alassio,


il pittoresco borgo marinaro
di Varigotti, si nota sulla statale
Nei lussureggianti giardini di villa della Pergola, lo chef Giorgio
Aurelia, all’altezza della chiesa,
Servetto crea piatti inediti ispirati ai profumi di erbe e agrumi una fila continua di gente.
Già dalle 8 del mattino, davanti
Da Alassio l’auto si inerpica sulla collina, scorzone estivo e aglio di Vessalico) al Panificio Cassina si fa la coda
curva dopo curva, verso una delle e la sorprendente bagna cauda per comprare una delle migliori
scenografie più belle della Riviera (verdure dall’Orto Insolente altoatesino focacce liguri della costa.
di Ponente. Lungo via Montagu di Harald Gasser, acciughe salate e aglio Gli “occhi” d’olio sulla crosta
un portone immette in una tenuta di Vessalico). I suoi prebbogiòn sono color nocciola sono un invito
che guarda il mare, un parco di 22 mila ravioli farciti di erbe spontanee, a colazione, che ha il sapore
metri quadrati ricco di alberi secolari noci Pecan e scorzone estivo, accanto di una fragranza unica.
e centinaia di varietà botaniche, alla specialità “Triglia e Carnaroli” Ma da Cassina si trovano
mediterranee ed esotiche. Dalla (Carnaroli Riserva San Massimo, triglie anche le irresistibili sfogliatine
terrazza si ammira il litorale; alle spalle, locali, pomodoro, capperi di Pantelleria con marmellata e zucchero,
il verde e i fiori dei giardini di villa della e porro di Cervere). È antica la mesciua i classici baci di dama
Pergola, fatta costruire a partire dal 1880 con i fagioli di Pigna, ceci di Nucetto, e i biscotti ottenuti con tre giorni
dalla famiglia inglese McMurdo. ceci neri, farro, carote e sedano, mentre di lievitazione naturale, reinventati
Oggi è un relais di lusso dove Giorgio la capra con i fagioli è un’interpretazione da una ricetta di nonno Nino.
Servetto, chef del ristorante Nove, della cucina dell’interno. C’è poi il mare Un forno famoso per le sue bontà,
cura una cucina che è la sintesi dei con il besugo e le zucchine trombette, ma anche per la generosa ricerca
profumi e dei colori di questo angolo oppure la sogliola con erbe aromatiche, delle migliori materie prime.
di Liguria, lavorando in particolare pisellini d’Albenga, Pigato, limoni
su agrumi, erbe aromatiche e fiori eduli. e foglie di cappero. Chiusura con INFO
Le sale da pranzo sono eleganti e una sfoglia con crema pasticcera, fave Panificio Cassina, Varigotti (Savona),
solenni. Servetto punta sull’essenzialità, di Tonka, panna e caramello salato. via Aurelia 91, 019/69.80.03.
reinterpretando la migliore tradizione.
Il suo è un viaggio fra il mare e le
campagne, dove c’è tanta Liguria,
info
Ristorante Nove, Alassio (Savona),
ma anche un po’ di Francia e di via Privata Montagu 9, 0182/64.61.40;
Piemonte. Non possono mancare il www.noveristorante.it
brandacujun (stoccafisso di qualità Come arrivare: autostrada A10,
uscita Albenga; da qui prendere la strada
ragno, patate quarantine, panissa), statale Aurelia bis fino ad Alassio.
oppure la semplicità di “uovo e aglio” Conto medio: 90 €.
(uovo, patate, peperoncino dell’orto, Chiusura: martedì; mai ad agosto.

140 Bell’Italia
2 - PATRIMONIALE CONSOLIDATO
OCCASIONI
Testi di Lara Leovino e Margherita Geronimo
LOW-COST DI QUALITÀ

MATERA NELLA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019

SAPORI E TRADIZIONI LUCANE


Per scoprire Matera (foto), la sua storia e le sue
specialità, la nuova piattaforma Trame d’Italia ha
creato ad agosto il pacchetto vacanza “Dal chicco
al forno”, studiato per famiglie con due bambini.
Il prezzo totale è 195 € e include una notte per
4 persone in una dimora storica, pranzo in masseria,
cena in un ristorante tipico e un laboratorio
per scoprire come si prepara il pane fresco.
Inoltre è previsto un tour tra gli affascinanti Sassi
di Matera. INFO www.trameditalia.it/matera

SARNICO (Bergamo) MASSAGGI THAILANDESI


MERANO (Bolzano) SOGGIORNO BENESSERE IN MONTAGNA L’ORIENTE IN RIVA AL LAGO

Relax in Alto Adige Sulle sponde del lago d’Iseo, l’esclusivo resort 4
stelle Cocca Hotel Royal Thai Spa offre
un pacchetto romantico a 388 € a coppia. Include
Quattro notti in un hotel in stile Art Nouveau tra montagne, un notte in stanza vista lago, colazione servita
terme e degustazioni di vino a castel Rametz in camera, massaggio rilassante di coppia, percorso
benessere nella thai spa di mille metri quadrati
Una città alpina che ha tanto da offrire, un centro storico ricco di chiese, e una ricca cena. INFO www.coccahotel.com
musei e negozi, terme all’avanguardia e il fresco delle montagne. A Me-
rano, per godere di tutto questo, l’Hotel Europa Splendid (foto sopra)
RAGUSA SICILIA DA SET
propone un soggiorno di 4 notti in una delle sue eleganti stanze, con
ricca colazione a buffet nel ristorante liberty e una cena gourmet a 439
€ a persona. Incluso nel prezzo l’ingresso per una giornata di benessere Nella terra di Montalbano
alle Terme di Merano (25 piscine e 1.250 metri quadrati di saune) e Chi vuole sentirsi dentro a un romanzo
degustazioni di vino nel castello medievale Rametz, che ospita anche di Andrea Camilleri può scegliere una vacanza
un museo dedicato alla viticoltura. INFO www.europa-splendid.com a Ragusa (foto). Il 4 stelle De Stefano Palace
Luxury Hotel offre una notte con colazione da
49 € a persona e brochure sui luoghi dove è
SAN PIETRO DI FELETTO (Treviso) UNA VENDEMMIA SOLIDALE
stato girato Il commissario Montalbano. In più
TRE GIORNI NELLE TERRE DEL PROSECCO si può chiedere all’hotel un tour di 4 ore (180
Viaggio nelle colline del Prosecco, a 6 km da Conegliano, per partecipare €) nei set della serie, con soste a Punta Secca
alla vendemmia solidale (foto) della cantina Le Manzane, organizzata il 9 e Donnalucata. INFO destefanopalace.com
settembre. La quota è di 15 € e sarà
devoluta alla onlus Associazione
Italiana Progeria Sammy Basso.
Un’altra occasione per conoscere
il territorio è il pacchetto “Tre giorni
di benessere e Prosecco”, a 293 €
a persona: include 2 notti in un 4
stelle, massaggi di coppia, spa, cene
e degustazioni. INFO lemanzane.com

142 Bell’Italia
3- PUBBLICITA’
L’Italia da leggere A cura di Carlo Migliavacca
storie.

il design
italiano
il design italiano

storie.
triennale design
museum

Storie. Il design
italiano, Electa 2018,
528 pagine, 45 €.
Formato: 15,5x24 cm

DESIGN

LE ICONE SENZA TEMPO RITRATTO DI CITTÀ


RITORNO AL TEVERE
DEL GENIO ITALIANO Quello tra Roma e il Tevere è un rapporto
“Storie. Il design italiano” è il titolo scrive Silvana Annicchiarico, direttore in crisi: un legame antico, quasi una
dell’undicesima edizione del Triennale del museo. Nelle prime pagine sfilano, simbiosi, che ha iniziato a incrinarsi alla fine
Design Museum di Milano (fino al 20 tra gli altri, il Bacio Perugina (1922) e i dell’Ottocento e vive oggi una fase delicata.
gennaio 2019), che ogni anno rinnova vasi di Gio Ponti per Richard-Ginori (1925, Un po’ saggio e un po’ inchiesta giornalistica,
il suo allestimento. Le storie del design sopra a destra); la Vespa disegnata da il coinvolgente libro di Stefano Caviglia,
italiano sono raccontate da 180 Corradino d’Ascanio (1946, sotto) apre giornalista economico di Panorama che con
oggetti “iconici”, selezionati tra quelli il periodo che porta al boom economico, passione si dedica alla storia di Roma, mette
che hanno segnato il XX secolo (dal 1902 seguita dalla Lettera 22 di Olivetti (1950) in luce l’attuale separazione del fiume
al 1998), e il catalogo che accompagna la e dalla Fiat 500 (1957). Degli anni 60 dalla città, che non riesce più a viverlo
mostra è un’antologia ricca di coordinate sono la lampada Arco di Achille e Pier pienamente, ne individua le ragioni storiche
per avvicinare il tema, con puntuali testi Giacomo Castiglioni e la sinuosa poltrona e suggerisce qualche soluzione per sanare
introduttivi alle sezioni cronologiche UP5 di Gaetano Pesce (sopra); le sedie la frattura. Principale via di comunicazione
e sintetiche presentazioni degli oggetti. prodotte da Kartell portano negli anni 70. della città antica, il Tevere è stato per millenni
«L’icona è tale se riesce a rendere “senza I decenni successivi sono quelli in cui le al centro della vita dei romani, luogo di
tempo” oggetti creati industrialmente per strade del made in Italy si diramano e si commerci e di svago, fonte di sostentamento.
servire il proprio tempo e i suoi bisogni», aprono ai designer internazionali. I muraglioni costruiti per evitare le inondazioni,
a seguito di quella clamorosa del dicembre
1870, lo hanno di fatto separato da Roma,
ma, come si legge, sono ancora molte le
opportunità per godere delle sue bellezze, e
molte di più potrebbero essere se venissero
attuate adeguate politiche di gestione.
STEFANO CAVIGLIA sdlnvkljsdnvkjsdnl-
è un giornalista del
Stefano Caviglia

Stefano Caviglia
settimanale
vds.knv.skdcòlds,csòlc
Panorama (e prima dell’In-

Tevere
dipendente,
clksl di Repubblica, del Corriere
a proposito del delle Comunicazioni) che vive e lavora a
Roma, occupandosi prevalentemente di
politica ed economia. All’attività pro-
fessionale accompagna da molti anni
una passione per lo studio della storia
che lo ha portato a scrivere diversi sag-
gi sull’ebraismo romano e italiano. Per i
Storia, bellezza e futuro nostri tipi ha pubblicato nel 2013 Alla
scoperta della Roma ebraica.
del fiume che ha fatto grande Roma
A proposito
del Tevere.
edizioni INTRA MOENIA
a proposito del Tevere

«Il paradosso del Tevere è che lo abbiamo continuamente


sotto gli occhi ma non lo conosciamoStoria, bellezza
affatto». Così l’autore
spiega nell’introduzione l’idea di partenza di questo libro.

me e di tutto ciò che lo riguarda.e Si vafuturo del


Il risultato è un viaggio sorprendente lungo la storia del fiu-
dagli albori di Roma
antica, quando le sue acque portavano le merci più diverse
dal resto del mondo, ai tentativi fiume
dei nostri giorni che
di salvar- ha
lo dall’intreccio di competenze burocratiche che ne soffoca

fatto dopo grande


le potenzialità di rinascita. In mezzo, l’evento cruciale della
costruzione degli argini che ha determinato, l’ultima
rovinosa alluvione, un mutamento profondo del suo rapporto
con la città. Il testo è arricchito Roma,
da numerose immagini
documentano visivamente la storia del fiume.
di cheStefano
Caviglia, edizioni
edizioni INTRA MOENIA

Via S. M. Costantinopoli, 94
80138 - Napoli
Intra Moenia 2018,
ISBN 

tel. 081 5571190 - 081 290988


info@intramoenia.it
www.intramoenia.it 224 pagine, 18 €.
edizioni INTRA MOENIA
EURO 18,00

Formato: 14,5x21 cm

144 Bell’Italia
CATALOGHI D’ARTE

L’ARTE IN CUCINA
GLI ARTISTI INCONTRANO GLI CHEF
Baracca.
L’ultimo amore,
di Eugenio Barbera
e Domizia Carafòli,
Est Press 2018, 274
pagine, 16,64 €.
Formato: 13x20 cm

STORIE
L’EROE VISTO DA VICINO
A 100 anni dalla scomparsa dell’asso
dell’aviazione italiana della Prima guerra
mondiale, Francesco Baracca, abbattuto sul
Montello il 19 giugno 1918, Eugenio Barbera
e Domizia Carafòli aprono una finestra
su un episodio sconosciuto della vita
del grande pilota. Grazie al ritrovamento
di 13 lettere di Baracca, fanno riemergere
la breve storia d’amore che per qualche
mese, tra il settembre 1917 e la morte,
ha visto intrecciate la sua vita di soldato al
fronte e quella di una giovanissima ragazza
conosciuta a Udine, Norina Cristofoli.
Sono scampoli di intimità in cui l’uomo
può prendere le distanze dalla sua ormai
mitizzata figura di eroe, mentre sullo sfondo
scorre il film della Grande Guerra, di cui
Baracca non potrà vedere la fine.

Le guide

D ai pennelli ai fornelli: il volume, alla sua seconda edizione, co-


niuga arte e cucina e nasce da un’idea di Domenico Montefor-
te, apprezzato artista con la passione per la buona tavola. Il progetto
editoriale, a cura dello scrittore ed enologo Alberto Sacchetti, invita
oltre cinquanta protagonisti del mondo artistico a proporre altret-
CAPOLUOGHI DA SCOPRIRE tante ricette, tutte “certificate” da cuochi di alto livello. In apertura
Palermo al femminile, di Lietta Valvo Grimaldi, i saluti di Andrea Barretta, critico e curatore d’arte, e di Filippo Co-
Morellini Editore 2018, 180 pagine, 12,90 €.
Cagliari al femminile, di Claudia Rabellino Becce, gliandro, il grande chef calabrese che si è ribellato alla ‘ndrangheta.
Morellini Editore 2018, 202 pagine, 12,90 €.

Approda sulle due maggiori isole italiane Volume di 168 pagine; formato cm 24 x 30; legatura cartonata
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UNA VALLE IN FESTA


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il weekend

NEL MODENESE NONANTOLA

L’ABBAZIA RIAPRE PIEMONTE ISOLE BORROMEE

DOPO IL TERREMOTO NOBILI GIARDINI


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Chi invierà la risposta esatta potrà proporre il soggetto per uno dei prossimi numeri

Qualche indizio qua e là... Sulla riva sinistra di un fiume... loquace, Antichi, eleganti palazzi nobiliari
e ai piedi delle Prealpi, vanta un centro attorniano la piazza principale, al centro
storico tra i più interessanti della zona. della quale svetta un’antenna alta venti
Il toponimo deriva da un vicino castello metri; sul basamento è scolpito uno
medievale, molto ben conservato. stemma comunale che risale al 1520.

Il borgo di luglio: Chianalea di Scilla (Reggio Calabria) I primi lettori


che hanno indovinato:
Pittoresco borgo di pescatori dominato Alessandro Marin, Garda, Rino Pompeo,
dal castello dei Ruffo, con le case Sestri Levante, Gianni Carboni, Milano,
costruite direttamente a bordo mare, Eugenio Attinà, Dronero, Maria Cavalluzzi,
tanto da meritare l’appellativo di email, Nadia De Marco, email, Carmela
“piccola Venezia del Sud”. È un antico Manfredi, Lamezia Terme. Abbonati:
quartiere di Scilla, cittadina che prende Claudio Giusto, Quiliano, Giovanni
il nome dal mitologico mostro marino Mendola, Milano, Ferdinando Castellani,
(suggerito da Cristiano Cirillo, Scalea). Ascoli Piceno, Cristinamaria Fazio, email.

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