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Con l'età imperiale si sviluppò sempre più un tipo di villa utilizzata come
luogo di soggiorno, di villeggiatura, di svago: la villa urbana, simile, per
comodità e decoro, alle residenze cittadine, ma caratterizzata da una
maggiore libertà planimetrica, dalla posizione panoramica, dalla ricchezza di
giardini, di portici, di fontane, di piscine.
La Villa:
Il termine "Villa" è longevo: è un edificio senza vincoli a differenza degli
altri edifici del tessuto urbano e, per sua definizione:
• Nasce nello spazio aperto;
• Deve valorizzare il panorama;
• Deve essere esposta alla luce;
• Il fine è lo svago del proprietario; Il fine: l'otium — Svago che
nell'antichità è l'otium delle lettere, nel Medioevo diventa ozio per
assicurarsi una riserva di cibo e per sfuggire a pestilenze e nel
Rinascimento si recupera la definizione dell'otium latino per enfatizzare
l'aspetto culturale della villa, specialmente in seguito con l'età barocca.
L'azienda agricola
La villa può essa stessa rispondere a esigenze di tipo produttivo (azienda
agricola, infatti in latino "villa" significa anche "fattoria"), oppure
mantenere la propria identità e distinguersi dai luoghi dell'utile. Se
prendiamo come casi studio le ville cinquecentesche venete e toscane e le
poniamo a confronto troviamo che l'aspetto produttivo è molto più
presente in quelle venete piuttosto che in quelle toscane; in Palladio —
celebre architetto veneto — non c'è una separazione netta tra edificio della
produzione e edificio del proprietario, le due strutture sono l'una
all'interno dell'altra.
Villa:
panoramicità, soddisfa l’azione del proprietario. Costituisce l’aspetto
culturale. Può essere costruito anche per esigenze produttive: come la
fattoria, sede agraria.