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Arte e architettura
L'arte Romanica: contesto storico
In tutta l’Europa Occidentale dopo l’anno 1000 regnò un clima di rinnovamento e di intenso fermento
innovativo. I due grandi poteri forti erano l’Impero che perseguiva l’obbiettivo della renovatio imperi, cioè
tornare allo splendore dell’Impero Romano, e il Papato che rivaleggiava con l’Imperatore per sancire la
supremazia del potere spirituale da lui rappresentato. Questo è il tempo della lotta alle investiture che si
concluse solo con il Concordato di Worms 1122: alla Chiesa di Roma spettava il primato per il potere
spirituale e all’Imperatore il potere temporale. Il clima di serenità politica che si era instaurato, unito
all’assenza delle scorrerie dei popoli barbarici che avevano messo a ferro e fuoco l’Europa nel secolo passato,
favorirono la ripresa dei commerci e il ritorno alla moneta (sparita quasi del tutto nell’alto Medioevo
quando era tornato il baratto). Le migliorate tecniche agricole in particolare il sistema di coltivazione a
maggese e la conseguente maggiore disponibilità di cibo, unita a tutti gli altri fattori economici e politici
favorirono inoltre un sensibile incremento demografico con il conseguente ripopolamento delle aree
urbane e il conseguente rinnovamento della città. Ripresero anche gli studi umanistici ma anche scientifici e
nacquero le prime università (ricordiamo l’Università di Bologna nel 1088). Tutte queste trasformazioni
furono le premesse per la formazioni dei Liberi comuni in Italia Settentrionale e Centrale e per l’avvento
dei Normanni al Sud; in Europa furono invece queste le basi per la nascita delle Monarchie Nazionali
L'arte Romanica: la città Montagnana
(Padova)
vanta uno
Nuove città e villaggi sorsero, secondo una dei migliori
esempi in
visione urbanistica agli antipodi di quella Europa di
classica: non più schemi geometrici regolari, fatti cinta
muraria
di strade che si incontravano ad angolo retto, ma medievale. I
suoi solidi
un intrigo di vie e viuzze, su cui si aprivano case contrafforti
racchiudono
secondo una morfologia quanto mai varia. ancora oggi
tutto il
Il tutto formava un insieme molto pittoresco, centro
specie quando i paesi – ed era la maggior parte storico della
cittadina
dei casi – sorgevano su cime di colline, in cui
quindi la varietà planimetrica si univa al
movimento altimetrico. Oriolo, in
Rispetto alle città fondate dai romani, che provincia di
Cosenza.
sorgevano per lo più in posizioni pianeggiante e Nacque come
fortezza a difesa
nei fondo valle, per meglio controllare le vie che dei cittadini
scappati dalle
percorrevano l’impero, le città che sorsero nel coste per
rifugiarsi dalle
medioevo sono quasi sempre situate in posizioni continue
dominanti sul territorio circostante. La difficoltà incursioni dei
saraceni. È
di accedere a questi nuovi borghi era motivo di arroccato su uno
sperone a 500
difesa, in un periodo in cui la sicurezza delle città metri d’altezza e
conserva uno
era garantita solo dalla propria milizia civica. splendido borgo
medievale
intatto
Palazzo Pubblico
Torre del Mangia
Siena
Mentre nel primo Medioevo le funzioni centrali sono assolte da
fortezze, conventi etc., nell’alto Medioevo sorgono ulteriori strutture
funzionali alle esigenze dell’economia urbana, che richiedono spazi
aperti per i mercati.
Le strade, sempre strette presenteranno pertanto variazioni di
sezione, creando i caratteristici slarghi o piazze allungate per i
mercati all’aperto; intorno alle piazze del mercato sorgeranno gli
edifici comunali e nelle città vescovili, con l’accostamento di centri
religiosi e civili, si raggiungerà una forte concentrazione
architettonica (duomo + sagrato - municipio + mercato). L’orgoglio
cittadino ed una sorta di campanilismo, espresso dallo slancio
verticale degli edifici dominanti, creeranno profili urbani di notevole San Gimignano
effetto.
L'arte Romanica
Tutte le manifestazioni artistiche europee sviluppatesi
tra il mille e la fine del XII secolo vengono definite
convenzionalmente romaniche, alludendo alla
matrice romana che caratterizza ancora molti
aspetti di quest'arte. Rispetto all'arte romana, più
totalitaria, l'arte romanica sviluppa aspetti diversi
a seconda delle regioni geografiche, rispecchiando
le diverse situazioni economiche e diversa realtà
culturale delle singole città.
Anche se l'architettura di stile romanico nasce in
Francia, essa trova in Italia terreno fertile. Nelle
varie regioni italiane il romanico si caratterizza in
maniera diversa date le diverse condizioni economiche,
di organizzazione politica e soprattutto data la
disponibilità di materiali da costruzione diversi- San Gimignano (Siena). Per la caratteristica architettura medievale del suo centro storico è
Patrimonio UNESCO dell’umanità. La città è per lo più intatta nell’aspetto due-trecentesco
Nell'edilizia civile si costruiscono in questo periodo ed è uno dei migliori esempi in Europa di organizzazione urbana di età comunale
soprattutto castelli fortificati e torri dando ad alcune Il termine romanico fu usato per la prima volta dallo studioso francese
città un aspetto caratteristico che ancora oggi rimane del Medioevo De Caumont (1824) per definire l'arte dei secc. XI e XII
intatto, per esempio San Gimignano. nell'Europa centrale: egli ne sottolineava il significato di libera
rinascita delle forme dell'arte romana e l'analogia con la contemporanea
formazione e sviluppo delle lingue romanze.
L'arte Romanica: architettura
L’edificio più simbolico di questa rinnovata attività
costruttiva fu la cattedrale. Su questo edificio, in cui si
riconosceva la popolazione di una città o di un
villaggio, si concentrò l’attenzione della cultura
architettonica del tempo, elaborando quello stile detto
«romanico», che, dopo l’età classica, sarà il primo stile
internazionale adottato da tutti gli stati europei
allora esistenti. Pur avendo varianti regionali che
rendevano distinguibile il romanico lombardo da quello
pisano, o il romanico provenzale da quello renano o da
quello catalano, lo stile tuttavia ebbe alcune costanti
che sono rintracciabili in tutte le aree geografiche
che applicarono questa nuova architettura. I limiti
cronologici in cui il romanico si sviluppò vanno intesi
secondo le aree geografiche, tuttavia, in senso generale
può considerarsi come termine iniziale la fine del X
secolo, e come termine finale la metà del XIII
secolo. Esso cadde in disuso quando lo stile gotico, che
pure era una evoluzione del romanico, rinnovò
ampiamente il bagaglio tecnico e formale
dell’architettura. https://youtu.be/aNfKTXfm0bY
La pianta
Generalmente è a
croce latina con tre o
eccezionalmente cinque
navate; è presente un
transetto e la cripta
seminterrata.
Le volte della cripta
superano il livello del
pavimento delle navate
e per questo il
presbiterio risulta
sopraelevato.
La volta a crociera
Le capriate in legno che coprivano le navate vengono sostituite dalla volta a crociera
costituita dall’intersezione perpendicolare di due volte a botte uguali. Lo spazio
quadrato generato da una volta a crociera prende il nome di campata
Arco a tutto sesto
Si diffonde l’uso dell’arco a tutto sesto, di derivazione romana (acquedotti, archi trionfali), che delinea una
semicirconferenza precisa.
Sostituiscono spesso le colonne, sono compositi o cruciformi, sono più
Il quadriportico, costituito da una corte a cielo aperto delimitata su tre lati da portici mentre il quarto lato dalla
chiesa stessa, era originariamente destinato ad accogliere coloro che, non ancora battezzati, non potevano entrare
in chiesa, serve poi a dar riparo ai pellegrini e diventa il luogo in cui si radunano i cittadini del Comune di Milano
per discutere dei loro problemi.
La facciata a due spioventi, detta per
questo “a capanna”, è composta da un
portico a grandi arcate sormontato da
una loggia con cinque arcate a tutto
sesto digradanti, che alleggeriscono la
struttura.
La decorazione del portico è della
facciata è ottenuta mediante la
dicromia data dal materiale utilizzato
(laterizio, pietra) che evidenzia le varie
membrature architettoniche: archi con
doppia ghiera ben definita, teorie di
archetti che sottolineano le cornici a
rilievo, semicolonne che partono dai
pilastri per prolungarsi nella zona
superiore.
• La struttura interna della basilica è a tre
navate senza transetto di cui quella
centrale, ̀larga il doppio delle laterali, è
coperta da volte a crociera con costoloni
che ricadono su pilastri polistili forti e
deboli alternati.
Tutti i portali hanno strombi molto ampi, decorati di fasci di colonnine che
proseguono oltre i capitellini per formare le ghiere dell'archivolto.
Caratteristica dell'edificio è l'alternanza cromatica tra il marmo bianco ed il
marmo rosso di Verona.
La deposizione dell’Antelami
È la prima grande opera nota di Benedetto Antelami, ma anche un capolavoro d’arte gotica. Faceva parte dell’ambone, luogo
dal quale un tempo veniva proclamata la Parola di Dio.
Volendo osservare con attenzione la composizione ci si rende conto della modernità e dell’umanità che l’autore è riuscito a
scolpire nel marmo. La scena ha un forte impatto drammatico: al centro vi è il Cristo, il cui corpo ormai inerme è sostenuto da
Giovanni. Alla sinistra della Croce vi sono i centurioni, intenti a giocarsi a dadi le vesti del figlio di Dio. Personalissimo lo stile
dell’Antelami, che pur realizzando quest’opera nel 1178 anticipa con notevole lungimiranza alcuni elementi della scultura
gotica.
L’architettura e l’arte veneziana risentono di influssi bizantini, orientali e islamici: un
celebre esempio è sicuramente uno dei simboli indiscussi di Venezia, la Basilica di San Marco.
San Marco a Fu eretta nel 1063 quando i veneziani, avendo trovato il corpo di San Marco ad Alessandria
Venezia d’Egitto, avevano bisogno di un posto che ospitasse le spoglie mortali del Santo.
Lungo il fianco,
si trova la
celebre porta
bronzea di San
Ranieri,
realizzata da
Bonanno Pisano
attorno al 1180
e decorata con
formelle
illustranti
Storie del
Nuovo
Testamento.
All'interno, la cattedrale è cadenzata da colonne a capitello corinzio, alcune delle quali provenienti dalla
moschea palermitana (bottino del 1063). Il soffitto a cassettoni dorati è interrotto centralmente dalla cupola,
affrescata con una scena della Vergine in gloria e santi, splendido contraltare al mosaico absidale del Cristo in
maestà con la Vergine e San Giovanni evangelista (1320), il cui volto del santo è da attribuire a Cimabue.
All'interno della Cattedrale è
conservato inoltre il famoso
Pergamo di Giovanni
Pisano, capolavoro scultoreo
del primo decennio del
Trecento (e del gotico italiano,
in generale) che coniuga alla
struttura architettonica una
decorazione raffinata e
fortemente comunicativa,
caratterizzata da una
narrazione efficace e
dinamica.
Le formelle del pulpito
illustrano scene della Vita di
Cristo e sono disposte su
pannelli leggermente
incurvati che danno continuità
alla lettura. La base
poligonale del pergamo, luogo
dal quale il sacerdote
effettuava le letture bibliche, è
sorretta da cariatidi
simboleggianti le Virtù.
La struttura più famosa del
Campo dei Miracoli è
indubbiamente la Torre
campanaria, iniziata nel
1173, sotto le direttive di
Diotisalvi o Bonanno
Pisano, situata nella zona
est dell’area. È costituita da
6 ordini di loggiati
praticabili, sovrapposti al
piano terra da una base ad
arcate cieche. Arrivati al
primo ordine, la struttura
subì un cedimento a causa
del terreno argilloso
sottostante, ma proprio
questa pendenza sarà
l’elemento che
contraddistinguerà questo
simbolo italiano nel mondo. I
lavori così si interruppero e
ripresero poi nel XIV secolo,
seguendo la linea stilistica
del duomo e del battistero.
Per quanto riguarda il Battistero, la costruzione fu
iniziata nel 1153, su progetto di Diotisalvi, e fu portato
a termine in periodo gotico. La struttura è circolare, su
due piani, con una cupola fortemente conica. L’esterno
è stato arricchito nel tempo con decorazioni in linea sia
con quelle del duomo (archi ciechi e losanghe), sia in
accordo col gusto personale degli scultori Nicola e
Giovanni Pisano. Padre e figlio, si occuparono del ciclo
di busti e statue per l’esterno del battistero ( molte
delle quali sono conservate presso il Museo dell’Opera
del Duomo di Pisa) con espliciti richiami alle sculture
gotiche francesi, con le loro figure allungate e la
ritrovata monumentalità.