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ARTE ROMANICA

Prof. Roberto Lacarbonara


Dominazioni italiche
nel Medioevo
 Dal VI secolo dominazioni Longobarde (dalla Pannonia/Ungheria) guidate da
Alboino
Occupazione dell’area alpina/padana, Toscana, Italia centromeridionale fino
alla Lucania
 Cultura ariana a contatto con la cultura cristiana/bizantina
 Arte di intagliatori e orafi, decorazioni schematiche e zoomorfe

 774 Battaglia di Susa: sconfitta dei Longobardi ad opera di Carlo Magno, re dei
Franchi
 Renovatio imperii: unità politica e unità religiosa: Natale dell’800 incoronazione
imperale da parte di Leone III
 Istituzioni religiose centro propulsivo della rinascita culturale
ROMANICO

 Il termine Romanico ha origine nel XIX sec.: indica il periodo di diffusione delle
lingue romanze neolatine, tra XI e XII secolo.
 Periodo di generale rinnovamento culturale ed economico in Europa: attività
artigianali, traffici commerciali, rotte mediterranee e grandi mercati dopo che
le Repubbliche marinare (Pisa, Venezia, Genova e Amalfi) avevano liberato le
coste dalle scorrerie saracene
 Intensi scambi tra Occidente e Oriente in seguito alle Crociate (IX-XIII secolo)
 Emersione di nuovi poteri economici e politici: entità autosufficienti, Comuni, e
organizzazione politico-sociale, corporazioni di mercanti/artigiani
 Rinnovamento dei valori umani, civili, religiosi
 Cristianizzazione delle aree periferiche ad opera dei benedettini: sviluppo di
monasteri, strade, centri urbani
 Rinnovamento del territorio, opere idrauliche, deforestazione
Architettura romanica

 Evoluzione della basilica cristiana e ripresa degli elementi costruttivi romani


(Lesene, Arcate cieche, Archetti pensili lungo la linea della gronda, Cripte
per reliquiari)
 Concezione UNITARIA e TOTALITA’ nella CONTINUITA’ MURARIA
 Pilastri/muri/volte le unità costitutive: superamento della discontinuità
paleocristiana
 Funzione portante delle navate laterali e membrature verticali (paraste)
 Volta a botte su piccoli ambienti (ambulacri, cappelle, navate minori)
 Poi a crociera per spazi più ambi (navata centrale)
 All’esterno, aggregazione di volumi:
innesto transetto, coro, absidi
 Partiture laterali: contrafforti, logge,
decorazioni a rilevo (archetti)
 Masse murarie prevalgono su parti
vuote: assetto severo e solido

 Differenti tipologie di materiali:


laterizio padano, marmo
centro Italia, pietra sud
Area lombardo-emiliana
 Primi modelli prototipi del romanico,
austera monumentalità
tardoimperiale
 Milano (Sant’Ambrogio)
 Modena (Duomo)

 A Milano, rifacimento delle 4


basiliche ambrosiane
(Sant’Ambrogio, San Simpliciano, San
Nazaro, San Dionigi)
Milano, Sant’Ambrogio
 1080 rifacimento della basilica del IV
secolo
 Facciata a capanna con loggiato a
doppio ordine (superiormente archi
decrescenti)
 Quadriportico introduttivo su pilastri
polistili, arcate e volte a crociera
 Alternanza mattone / pietra sottolinea gli
elementi strutturali e principio compositivo
 Lesene ripartiscono la facciata
assottigliandosi verso l’alto (percepibile
alleggerimento struttura)
 Archi a doppia ghiera (doppio archivolto)
 Archetti pensili sulla cornice del primo
registro e sugli spioventi
Milano, Sant’Ambrogio
 Criteri modulari: quattro grandi campate (ultima
presbiterio con tiburio ottagonale)
 Volte a crociera minori sulle navate laterali (scarico su
contrafforti delle pareti esterne)
 Archi a tutto sesto
 Sistema di scarichi alternato (pilastri minori)
 Matronei secondo la scansione modulare
 Illuminazione da facciata e abside, massima nel tiburio
 Ribadita la bicromia
Altri modelli
PAVIA
Basilica di San Michele
1117
Altri modelli
PAVIA
SAN PIETRO IN CIEL
D’ORO
1117-1132
Altri
modelli

COMO
SANT’ABONDIO
1027-1095
DUOMO DI MODENA
 Canone romanico perfettamente
rappresentato dal Duomo di Modena (1099-
1184)
 Due fondamentali maestranze: Maestro
Lanfranco e Wiligelmo (sculture «Storie della
genesi», oggi sulla facciata)

 Facciata a salienti, tripartita dai contrafforti,


galleria, arcate cieche suddivise in trifore
 Portale introdotto da un protiro su leoni stilofori
 Rosone, torri e portali laterali in seguito
DUOMO DI MODENA
 Pianta longitudinale senza transetto
 Tre navate absidate con campate ritmate da
colonne e pilastri polistili (sist. alternato)
 Volta a sesto acuto sostituisce l’originario
soffitto a cassettoni
DUOMO DI MODENA
 Pianta longitudinale senza transetto
 Tre navate absidate con campate ritmate da
colonne e pilastri polistili (sist. alternato)
 Volta a sesto acuto sostituisce l’originario
soffitto a cassettoni
 Presbiterio rialzato per effetto della cripta
 Finto matroneo nel registro superiore
anticipata sulla facciata
SCULTURA ROMANICA
 Rapporto maturo con il divino, nel segno
della relazione uomo-natura-dio
 Naturalismo e realismo in funzione della
grandezza divina: realtà fisica e
spirituale coincidono
 Arte ha funzione didattica: codici
convenzionali e riconoscibili MA nuova
vicinanza all’uomo, alla visione concreta
 Narrazioni religiose + quotidiane (attività
produttive, stagioni, costellazioni, tempo
profano)
 Bestiari e programmi iconografici tra
reale e fantastico: allegorie nella lotta
tra bene e male
 Fusione tra architettura e scultura Saint Pierre de la Tour, Aulnay
SCULTURA ROMANICA
 Decorazione portali, archivolti, lunette, capitelli, amboni e
pulpiti
 Prime manifestazioni in Borgogna: forme inizialmente
schematiche, equilibrate, simmetriche

Wiligelmo
Creazione di
Adamo ed Eva,
Modena
SCULTURA ROMANICA
 Wiligelmo, prima artista italiano di importanza europea
 Storie della genesi, in 4 lastre, archetti/colonnine/partitura storie/organizzazione
spaziale
 Ritmo lento, meditato, senza proporzioni razionali ma allegoriche

Wiligelmo
Creazione di
Adamo ed Eva,
Modena
SCULTURA ROMANICA
 NICCOLÒ, probabile formazione con
Wiligelmo
 Maggior e articolazione, fondi più
realistici, decori ornamentali e
naturalistici
 Basilica di San Zeno a Verona, portale
con le Storie di San Zeno e Storie Antico
e Nuovo Testamento
 73 formelle in bronzo montate su legno
 Lontano dal classicismo, influenza
nordica, espressiva, dinamica,
movimento, decorazione minuta
Romanico toscano

 Centralità di Pisa, repubblica marinara, partecipazione alla prima crociata


(1096-1016) e appoggio ai normanni per la conquista siciliana
 Fioritura culturale e architettonica: Campo dei Miracoli

 Firenze, sede di un ducato longobardo, rivale di Pisa, sviluppo borghesia


mercantile e artigiana
Campo dei Miracoli
Duomo di Pisa
 Fu iniziata dall'architetto Buscheto
(Poi Rainaldo) con il bottino
dell'impresa pisana in Sicilia
contro i Musulmani (1063).
 Eretta in un'area esterna alla
cinta muraria altomedioevale
(potere di Pisa che non
necessitava protezioni)
 Elementi lombardi, paleocristiani,
bizantini e islamici
 A croce latina a cinque navate
con abside e transetto a tre
navate
 Effetto spaziale simile a quello
delle grandi moschee islamiche
(archi a sesto rialzato, alternanza
di fasce in marmo bianco e nero,
cupola ellittica di ispirazione
moresca)
Duomo di Pisa
 Ricchissima decorazione con
marmi policromi
 Arcate cieche con losanghe
richiamano le chiese
dell'Armenia.
 Tre portali sotto quattro ordini di
loggette divise da cornici
(dietro si aprono monofore,
bifore e trifore)

 Grande «movimento»
chiaroscurale della facciata,
profonde logge e semicolonne
inferiori
Battistero di S. Giovanni
 Realizzato dal 1152 da Diotisalvi
 Pianta circolare, all’origine cupola piramidale
ottagona in seguito troncoconica
 Nel XIII sec. i lavori furono proseguiti da Nicola
e Giovanni Pisano che modificarono il
Battistero in stile Gotico con la loggia, le
arcate cieche e la nuova cupola
 Originariamente aveva un'apertura sul soffitto
attraverso la quale entrava la luce
illuminando il fonte battesimale (in altri
battisteri tale apertura serviva per riempire
tale fonte con l'acqua piovana)
 La cupola è coperta da tegole rosse verso il
mare e da lastre di piombo verso levante.
Torre campanaria
 Alto circa 56 metri, costruito tra il dodicesimo
e il quattordicesimo secolo
 Giri di arcate cieche e sei piani di loggette
 Pendenza dovuta a un cedimento del terreno
sottostante verificatosi già nelle prime fasi
della costruzione.
 I lavori ripresero nel 1275 sotto la guida di
Giovanni di Simone e Giovanni Pisano,
aggiungendo alla costruzione precedente
altri tre piani.
 Livello orizzontale dei piani di calpestio
San Michele in Foro
Torre campanaria Lucca

 Alto circa 56 metri, costruito tra il dodicesimo


e il quattordicesimo secolo
 Giri di arcate cieche e sei piani di loggette
 Pendenza dovuta a un cedimento del terreno
sottostante verificatosi già nelle prime fasi
della costruzione.
 I lavori ripresero nel 1275 sotto la guida di
Giovanni di Simone e Giovanni Pisano,
aggiungendo alla costruzione precedente
altri tre piani.
 Livello orizzontale dei piani di calpestio
San Martino (Lucca)
San Miniato al Monte
(Firenze)
San Miniato
 Massimo esempio del romanico fiorentino
 Ispirata a un classicismo solido e geometrico ripreso
dalle tarsie marmoree degli edifici monumentali
romani.
 Primo ordine: archi a tutto sesto sorretti da colonne in
serpentino verde con basi e capitelli corinzi in marmo
bianco
 Parte superiore: doppio frontone; sulle navate laterali
decorato con una bicromia di marmo bianco e
serpentino verde di Prato (forme geometriche
ricostruiscono l'opus reticulatum romano).
 "Pronao" tetrastilo sorretto da quattro pilastri, che la
dividono in tre parti. Al centro una finestra incorniciata
da due colonne, sorrette da teste di leone marmoree,
che sono sormontate da un frontespizio. Nel riquadro
superiore il mosaico di Cristo tra la Vergine e san
Miniato (composto nel 1260).
 Il frontone riprende lo stile del primo ordine con una
serie di nove archi bianchi e verdi
 Inoltre la bicromia dell'edificio sarà ripresa per secoli
dai costruttori fiorentini, tra cui Brunelleschi
Battistero S.
Giovanni
 Pianta ottagonale (figura tipica dei
battisteri, "ottavo giorno" della
settimana, Resurrezione ed Eternità).
 La necessità di un edificio di vaste
dimensioni si spiega con l'esigenza
di accogliere la folla che riceveva il
battesimo solo in due date
prestabilite all'anno.
 Cupola ad otto spicchi, mascherata
all'esterno dall'attico e coperta da
un tetto a piramide schiacciata.
 Sul lato opposto all'ingresso sporge il
corpo dell'abside rettangolare
(scarsella).
 L'ornamento esterno, in marmo
bianco di Carrara e verde di Prato,
scandito da tre fasce orizzontali,
ornate da riquadri geometrici,
quella mediana occupata da tre
archi per lato, nei quali sono inserite
finestre con timpani.
 Spartito di gusto classico (perdura a
Firenze la tradizione architettonica
della Roma antica)
Romanico veneto

 Distruzione di Aquileia (Attila re degli Unni 452), spostamento demografico


nelle isole, più difendibili: eredità culturale di Ravenna e Aquileia
 Venezia, principale riferimento occidentale per l’Impero d’Oriente
 Conquista di Costantinopoli nel 1204, espansione nell’Egeo e Dalmazia
 Estranea agli sviluppi dell’entroterra, forte influenza bizantina
San Marco
 Prima fondazione nel 828 come martyrium del
corpo del santo patrono (trafugato ad
Alessandria). Ricostruzione 1063-1094

 Lavori morfologici sul sito (interramento canali) e


nuovi edifici: Palazzo ducale e uffici del Doge

 Tre differenti registri — piano inferiore, terrazza,


cupole. Prevale la larghezza (peso più
equilibrato su terreno sabbioso)

 Due ordini, uno al pian terreno scandito da


cinque grandi portali strombati che conducono
all'atrio interno. Il secondo ordine forma una
terrazza percorribile e presenta quattro arcate
cieche più una centrale in cui si apre una loggia
che ospita la quadriga.
San Marco
 Dagli archi inflessi dell'ordine superiore, decorati
in stile gotico, le statue delle Virtù cardinali e
teologali, quattro santi guerrieri e San Marco
vegliano sulla città. Nell'arco del finestrone
centrale, sotto San Marco, il Leone alato mostra
il libro con le parole "Pax tibi Marce Evangelista
meus".
 Inseriti mosaici, bassorilievi ed una grande
quantità di materiale di spoglio. Ciò diede la
caratteristica policromia, che si combina con i
complessi effetti di chiaroscuro dovuti alle
multiformi aperture ed al gioco dei volumi.
 La lunetta del portale centrale è decorata
secondo l'usanza tipicamente occidentale in
epoca romanica, con un Giudizio universale (ma
nel rifacimento ottocentesco)
San Marco
 a
San Marco
 La pianta della basilica è a croce
greca con cinque cupole distribuite al
centro e lungo gli assi della croce e
raccordate da arconi
 Le navate, tre per braccio, sono divise
da colonnati che confluiscono verso i
massicci pilastri che sostengono le
cupole

 La splendida decorazione a mosaici


dorati dell'interno della basilica è già
quasi completa alla fine del XII secolo.

 I mosaici più antichi sono quelli


dell'abside (Cristo pantocratore e
figure di santi e apostoli) e dell'ingresso
(Apostoli ed Evangelisti)
San Marco
 Al centro della basilica, cupola
maggiore «Ascensione»
 Capolavoro dei mosaici marciani
ed il cuore del messaggio spirituale
della basilica. E' ritenuta la migliore
espressione musiva della basilica
per struttura, qualità del mosaico e
conservazione.
 Nel cerchio stellato del centro
il Cristo, seduto su un arcobaleno,
è portato verso l'alto da quattro
angeli in volo. Al di sotto, in un
grande cerchio concentrico,
la Vergine tra due angeli e i 12
apostoli guardano verso l'alto,
alternati da alberelli di varie forme
e dimensioni che suggeriscono
l'ambiente - il messianico monte
degli ulivi - dove Luca colloca
l'episodio dell'Ascensione.
Romanico centro-Italia

 Grandi committenze legate al potere del Pontefice


 Recupero dell’arte paleocristiana e Renovatio Romae (Innocenzo III e Bonifacio
VIII)
 Diverse dominazioni al sud: bizantina, normanna, longobarda
San Clemente
San Clemente
 La basilica di San Clemente a Roma, dedicata
a papa Clemente I

 Edificata nel XII secolo ma il complesso riveste


una grande importanza perché si trova al di
sopra di antichi edifici interrati per due livelli di
profondità, il più antico dei quali risale al I
secolo d.C.

 I tre livelli sono, dall'alto: (1) la basilica attuale,


medioevale; (2) la basilica antica, in un edificio
già dimora di un patrizio romano; (3) un insieme
di costruzioni romane di epoca post-neroniana.
Ad un quarto livello sotto i precedenti
appartengono tracce di costruzioni romane più
antiche.
San Clemente
 La facciata attuale, sobria ed elegante, è
stata disegnata da Carlo Stefano Fontana e
realizzata nel 1716 sopra le arcate del portico
esistente, reca al centro un grande finestrone
ad arco a tutto sesto inquadrato fra due
lesene.
 Nella parte inferiore si trova un portico ad archi
che si trova in corrispondenza del nartece della
basilica inferiore.
 L’interno della basilica è suddiviso in tre
navate, senza transetto, con un’abside
semicircolare; le navate sono separate da
colonne romane di spoglio.
San Clemente
Nell'abside centrale è
conservato il
meraviglioso
mosaico, con al
centro Cristo
crocifisso tra la
Vergine e S. Giovanni
Evangelista. In esso,
la croce, sulla quale
si trovano dodici
colombe a
rappresentare gli
apostoli, è
rappresentata
come arbor vitae,
sorgente da un
cespo di acanto, tra i
cui girali si trovano
figure di animali e
uomini.
San Clemente
Il pavimento intarsiato di marmi
policromi è un esempio molto bello
di stile cosmatesco

I Cosmati erano marmorari romani


che formarono varie botteghe tra
il XII e il XIII secolo famosi per i loro
lavori architettonici, per le loro
sculture, ma soprattutto per i
loro mosaici e le
loro decorazioni realizzate
prevalentemente in luoghi
ecclesiastici.
Tarsie e marmoree policrome e in
opus sectile, decorazioni con inserti
di pietre dure e pasta vitrea o
dorata
San Clemente
Tra i pochi resti della Basilica Inferiore, uno dei primissimi esempi di italiano volgare
scritto, benché nel medioevo il latino fosse ancora la lingua ufficiale.
Leggenda di Sisinnio (prefetto romano la cui moglie Teodora, secondo la tradizione, era
divenuta a sua insaputa una seguace della religione cristiana)
San Clemente
Il prefetto, avendo scoperto le attività della moglie, fa irruzione coi suoi uomini durante una
cerimonia e tenta di arrestare Clemente. Miracolosamente Sisinnio diventa improvvisamente cieco
e sordo.
Qualche tempo dopo, provando pietà per le condizioni di Sisinnio, Clemente si reca al suo palazzo
per guarirlo. Ma qui il prefetto, adirato, chiama a sé i suoi servi e ordina loro di scaraventare fuori di
casa il pontefice. Clemente però rimane libero, mentre i tre servitori, che fanno del loro meglio per
obbedire al loro signore, al posto del papa si ritrovano a tirare una pesantissima colonna e sono
ovviamente incapaci di smuoverla
Romanico normanno

 Decadenza ducato longobardo di Benevento, centralità di Amalfi,


vicina a Bisanzio.
 Puglia raccordo economico e culturale con l’Oriente.
 Luoghi di attraversamento per i pellegrini verso Bisanzio e, dopo il
trafugamento delle spoglie di San Nicola da Mira (Asia Minore, 1087)
luogo di culto

 Dal 1029 dominazione normanna. 1059 Trattato di Melfi: Roberto il


Guiscardo di Altavilla Duca di Puglia, Calabria e Sicilia (Salerno
Capitale)
 Processo di unificazione politica e culturale, fusione con arte bizantina e
araba
Romanico in PUGLIA

 Sotto la diretta influenza dei governatori orientali, in Puglia si sviluppa un


linguaggio architettonico definibile come “romanico”, ma frutto dell’unione
della cultura locale e di quella proveniente dalle terre d’oriente prima e
dall’Europa poi.
 All’inizio del XI secolo la Puglia è, politicamente, una provincia dell'Impero
d'Oriente, retto da un governatore bizantino con residenza a Bari.
 La popolazione è di composizione eterogenea: prevalentemente greca nel
Salento, mentre in Capitanata e Terra di Bari latini e gruppi etnici greci e
longobardi, saraceni, ebrei concentrati nelle "giudecche", armeni, veneziani,
amalfitani.
 In questo contesto, l’arrivo dei Normanni segna una nuova koiné unificatrice
 L’avvio del fenomeno romanico si fonda sulla rinascita della civiltà urbana
potenziata dai primi feudatari normanni: uno stimolo determinante nella
riorganizzazione delle chiese locali
 All'Inventio, accompagnata da eventi miracolosi, segue la Traslatio nelle sedi
ricostruite o rinnovate, delle spoglie di martiri e vescovi locali
Romanico in PUGLIA

 L'eredità classica e paleocristiana si manifesta nell'adozione frequente della


pianta basilicale
 Un'aria d'Oriente e di Balcani spira invece dalla miriade di costruzioni, urbane e
rurali, che adottano come modulo la cupola su arcate: isolata, raddoppiata,
triplicata, accoppiata
 I materiali e le tecniche costruttive variano in rapporto con il magistero dei
costruttori e con le forze economiche impegnate. Ma la sostanza del discorso
architettonico non muta: conci di pietra calcarea appena sbozzati o
raffinatamente lavorati con la martellina da maestranze locali

 Mentre l’XI secolo rappresenta la fase statica del romanico (fermenti interni a
una cultura saldamente radicata nelle tradizioni locali stimolati dai rapporti con il
mondo bizantino, la Longobardia e dalla conquista normanna) il XII secolo
rappresenta il momento dinamico favorito dallo sviluppo dei traffici,
dall'avventura d'Oltremare, la Crociata.
San Nicola
 Il numero maggiore di
edifici sacri è
concentrato in Terra di
Bari, la zona più ricca e
popolosa. Il punto di
riferimento è costituito
dalla basilica-santuario
eretta, a partire dalla fine
dell'XI secolo, in onore di
san Nicola.
 L'edificazione della
basilica è legata alle
reliquie di san Nicola,
traslate da sessantadue
marinai baresi dalla città
di Myra, in Licia, e giunte
a Bari il 9 maggio 1087.
San Nicola
 La facciata a salienti,
semplice e maestosa, è
tripartita da lesene, coronata
da archetti e aperta in alto da
bifore e in basso da tre portali
dei quali il mediano, a
baldacchino su colonne.
 Due torri campanarie mozze,
di diversa fattura,
fiancheggiano la facciata. I
fianchi si caratterizzano per le
profonde arcate (sopra le
quali corrono loggette
a esafore)
 Il motivo delle doppie torri
rimanda a esempi transalpini,
ed è spiegabile anche con la
presenza normanna degli Alta Arcate cieche in basso e bifore in alto animano le alte testate
villa del transetto e la parete continua absidale
San Nicola
 Il corpo longitudinale è diviso in tre navate da dodici
colonne di spoglio (sei per lato, con le prime quattro
binate)
 Il ritmo della navata centrale, con copertura a
capriate, è scandito da tre arconi trasversali, aggiunti
nel XV secolo (i primi due si impostano sulle prime
quattro coppie di colonne binate, l'ultimo arcone è
retto da due massicci pilastri compositi)
 Al di sopra degli archi c'è il piano del matroneo a
trifore
 Il soffitto è intagliato e dorato accompagnato con
riquadri dipinti del XVII secolo.
 Tre solenni arcate su graziose colonne dividono la
navata centrale del presbiterio.
 L'altare maggiore è sormontato da un ciborio del XII
secolo
Duomo di Bitonto

La più completa e matura


espressione del romanico
pugliese anche per il
portale riccamente
scolpito e per il rosone, il
primo in Puglia con
sovrarco sormontato da
una sfinge e
fiancheggiato da due
leoni su colonnine pensili.
Duomo di Bitonto

Degno di nota il portale


centrale, a
doppio archivolto, ornato
con foglie d'acanto e
sormontato da un pellicano,
uccello che, nella leggenda,
offre il suo cuore ai figli
affamati, e simboleggia
pertanto la generosità della
Chiesa. Il sovrarco è retto da
una coppia di grifoni di
pietra che tengono una
preda fra gli artigli. Il tutto è a
sua volta sostenuto da
colonne, terminanti con
capitello corinzio, poggianti
su due leoni in pietra di
dimensioni reali.
Duomo di Bitonto

L'ambone realizzato quasi interamente in marmo


possiede un lettorino riccamente scolpito con
preziosi intagli e trafori, a cui si appoggia la
scultura di un'aquila, sostenuta da una cariatide
umana.
Sul parapetto della scala, gli imperatori svevi
Federico I Barbarossa, Enrico VI, Federico II e suo
figlio Corrado.
Cattedrale di Trani
Posizione relativamente isolata rispetto agli
edifici circostanti e si trova nelle immediate
vicinanze della costa, con l'effetto di creare
un chiaro punto di riferimento sia a chi la
guardi dalla città sia a chi la guardi dal mare.

Doppia rampa di scale che conduce


al portale, ballatoio situato davanti
alla facciata, dove al centro di un'arcata si
trova il portale

Tre finestre e un piccolo rosone, aperture


ornate da figure zoomorfe
Cattedrale di Ruvo
Posizione relativamente isolata rispetto agli
edifici circostanti e si trova nelle immediate
vicinanze della costa, con l'effetto di creare
un chiaro punto di riferimento sia a chi la
guardi dalla città sia a chi la guardi dal mare.

Dppia rampa di scale che conduce


al portale, ballatoio situato davanti
alla facciata, dove al centro di un'arcata si
trova il portale

Tre finestre e un piccolo rosone, aperture


ornate da figure zoomorfe
Abbazia di Santa Maria a Cerrate

La chiesa romanica ha un
prospetto monocuspidale
animato da una serie di archetti
che fa comprendere la spartizione
interna della struttura.
La facciata presenta un piccolo
rosone al centro,
una monofora per lato e un
duecentesco portale nel
cui intradosso son figurati i rilievi
dell'Annunciazione della Vergine,
della Visita a Santa Elisabetta,
dei Magi e della Fuga in Egitto.

Lungo il lato sinistro un portico,


risalente al XIII secolo, impreziosito
da colonne cilindriche e poligonali
che reggono dei capitelli figurati
Abbazia di Santa Maria a Cerrate

L'interno è a tre navate


ed è coperto da un
soffitto costituito da
travi, canne e tegole.
Baldacchino sopra
l'altare maggiore.

Di notevole interesse
sono gli affreschi
duecenteschi e
trecenteschi: nelle
absidi (Cristo in
gloria, Angeli e Santi
Cattedrale di Otranto

Sui resti di un
villaggio messapico e
di un
tempio paleocristiano,
fu fondata nel 1068
dal vescovo
normanno Guglielmo.

È una sintesi di diversi


stili architettonici
comprendendo
elementi bizantini,
paleocristiani e
romanici.
Cattedrale di Otranto

L'interno possiede una


pianta a tre navate
absidate, scandite da
dodici archi sorretti da
quattordici colonne
di granito con capitelli
differenti.

XVII sec: arco trionfale,


soffitto a lacunari lignei
con dorature su fondo
nero e bianco.

Tracce bizantine nei


resti degli affreschi
della navata destra
Cattedrale di Otranto

Il Mosaico ricopre il
pavimento delle tre
navate ed è opera del
monaco Pantaleone,
eseguito fra il 1163 e
il 1165. Esso rappresenta
uno dei più importanti
cicli musivi del medioevo
italiano
Allegorie vizi/virtù Mesi Diluvio Univ. Alessandro Magno

Torre Babele
Cattedrale di Otranto

L'opera ha come figura


centrale l'Albero della
vita

Al vertice dell'albero, vi è
l'immagine del Peccato
originale e cioè la
cacciata
di Adamo ed Eva dal gia
rdino dell'Eden
Romanico in SICILIA

 Dal IX sec. sotto dominazione araba, 1061 Normanni, fioritura ad opera di


Ruggero II
 Fusione dell’architettura arabe e bizantina: straordinari motivi a intreccio arabi /
mosaici bizantini nella decorazione parietale / volumi possenti e slanciati
normanni
Duomo di Monreale

Costruita a partire
dal 1174 per volere
di Guglielmo II
d'Altavilla, re di Sicilia

La facciata è stretta fra le


due torri campanarie,
delle quali quella di sinistra
rimasta incompiuta

L'ingresso è preceduto
dal portico settecentesco,
in stile barocco, che si Nella parte superiore della facciata, terminante con un basso
apre sull'esterno con tre timpano triangolare, si apre una monofora ogivale incorniciata da una
archi a tutto decorazione ad archetti ciechi intrecciati fra di loro.
sesto poggianti
su colonne tuscaniche L'esterno dell’abside conserva intatta l'impronta normanna. La
decorazione caratterizzata dal fitto intreccio di archi acuti, evoca
atmosfere arabeggianti esaltate dalla decorazione policroma creata
dall'alternanza di tarsie di calcare e di pietra lavica.
Duomo di Monreale

Le pareti della navata


centrale sono rivestite
da mosaici di scuola
bizantina a fondo oro,

Questi mosaici raffigurano


storie cicliche dell'Antico e
del Nuovo Testamento; nel
catino absidale mediano è la
colossale figura del Cristo
Pantocratore

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