1. mutamenti politici 2. ruolo della Chiesa, feudi e i vescovi diventano sempre più potenti; laicizzazione del clero e nuovi ordini monastici. 3. committenze artistiche - vescovi costruttori - cluniacensi: costruiti moltissimi edifici ecclesiastici 4. maggiore mobilità, pellegrinaggi, spedizioni militari: architettura romanica quella che precedeva quella gotica. Il Romantico si diffonde nei pellegrinaggi e le crociate. CARATTERI DEL ROMANTICO 1. copertura voltata dell’intero edificio 2. riscoperta di una logica strutturale dell’edificio es. “Cattedrale di Spira”, Germania 3. Importanza statica del pilastro es. “Caen, Saint’Etienne”, Normandia es. “Durham” cattedrale, Inghilterra 4. Decorazione per mezzo di gallerie, archi 5. Scultura monumentale es. “Conques, Sainte-Foy” 6. Riscoperta di tecniche edilizie romane: arco a tutto tondo, sesto e sbozzatura dei blocchi di pietra 7. riferimento a modelli della tarda antichità CARATTERI STORICI GENERALI: • progresso delle tecniche agricole • aumento demografico • rapporti tra città e campagna rivitalizzati e ripresa dei commerci • affermazione della borghesia. • rinascita della cultura e investimenti artistici: costruzione di edifici monumentali - espansionismo militare nei confronti dell’Islam - l’Europa cristiana fu rivestita da un “bianco mantello di chiese” evidenti i segni della nuova età - produzione artistica che sembra omologarsi con la tradizione ma manifesta risultati differenti nelle regioni - il potere imperiale inizia ad essere in crisi e molti regni iniziano a consolidare la propria indipendenza. Questo cambiamento è dato dal feudalesimo e dalle autonomie cittadine - i monasteri cluniacensi in Europa si erano posti sotto l’autorità del pontefice - L’arte era indirizzata ad una ripresa dei modelli aulici dell’antichità imperiale. Gli investimenti artistici aumentano grazie alla produzione artistica e dello sviluppo dei commerci. Le donazioni si configurano come arte che assume la funzione “espiatoria” - i monasteri devono manifestare lo splendore e la manifestazione artistica della gloria di Dio - espressione del romanico nell’abbazia di Cluny LA QUESTIONE DEL “ROMANICO” - il romanico si sviluppa in architettura e in scultura - il termine deriva dallo sviluppo delle lingue e delle letterature romanze dalla comune radice del latino - il rinnovamento in campo artistico fu un fenomeno europeo - romanico indica la comune radice a modelli e tecniche costruttive dell’antica Roma - studio e riscoperta delle tecniche costruttive e monumentali e rinascita scultura - il romanico europeo trova diffusione sulle strade dei commerci che i pellegrini facevano - edifici religiosi assumevano un valore “monumentale” e “simbolico” ELEMENTI DEL ROMANICO - coperture a volte, VOLTA A CROCIERA costolonata su pianta quadrata. La volta scarica il peso in 4 punti degli archi consentendo di alleggerire la parete che può slanciarsi e venire traforata dalle aperture - il pilastro su cui si scaricano gli archi si articola in semi pilastri o semicolonne - rapporto tra campata della navata centrale e campate laterali genera il sistema di sostegni - SCANSIONE DELLE MURATURE ESTERNE mediante lesene e arcate cieche - articolazione spaziale che tende ad annullare l’effetto di unità ambientale: gioco di elementi strutturali e di luci che tendono a creare sequenze coordinate - articolazione che si manifesta anche negli elementi di sostegno - varietà di soluzioni che testimoniano la libertà di interpretazione dei modelli - crescente importanza per le reliquie, i pellegrinaggi sempre di più fanno aumentare gli edifici. Aumentano le cripte sotterranee dove vengono custodite le reliquie. Creati deambulatori con cappelle a raggiera - le immagini modificano la loro funzione in quanto destinate ad un pubblico più vasto e differenziato LE REGIONI DEL ROMANICO EUROPEO Le differenziazioni traggono origine: - elementi di discontinuità sul piano delle strutture politiche e sociali - contatti con la civiltà bizantino-islamica nelle vie di pellegrinaggi —> Germania: autorità imperiale molto forte; continuità con l’epoca carolingia e ottoniana —> Pianura Padana e Toscana: affermazione di comuni con autonomia; sviluppo dinamico e differenziato a livello artistico —> Francia centromeridionale: centro della produzione artistica è l’abbazia —> Spagna settentrionale e Italia meridionale: attivi gli scambi con la cultura Orientale —> Normandia: espansione sul piano economico; intensificazione degli investimenti artistici. Verso il XI secolo era già in costruzione la chiesa di Saint-Foy a Conques e la consacrazione del Battistero di Firenze. La scultura monumentale ha un ampio sviluppo. —> Germania e Paesi Bassi: terre imperiali mantengono una continuità con l’epoca precedente ma manifestano uno sviluppo romantico Cattedrale di Spira: - fondata dall’imperatore Carlo II consacrata nel 1061 (Spira I) - nel 1080 Enrico IV ne intraprese la ricostruzione (Spira II) - galleria continua di arcate all’esterno e articolazione delle pareti all’interno creano la fusione tra parti più antiche e più recenti dell’edificio. Poco sviluppata la scultura monumentale, ma ebbe diffusione l’oreficeria che continuò la tradizione carolingia soprattutto per gli di oggetti per la liturgia. Ripresa dei modelli bizantini e ottoniani reinterpretati. —> Normandia e Inghilterra: l’architettura normanna è legata all’ascesa di Guglielmo il Conquistatore. Gugliemo e sua moglie Matilde fondano due grandi abbazie. Saint-Etienne & Cattedrale di Durham Conquista Normanna da avvio allo sviluppo di abbazie e cattedrali: - slancio verticale - articolazione della parete della navata - ricerca di effetti decorativi nelle facciate —> Borgogna: Lo sviluppo dell’architettura romanica è preceduto da un’attività costruttiva, la cattedrale di Cluny. La scultura monumentale ebbe un precoce sviluppo. Forte arcaismo —> Spagna settentrionale: Rapporti con i paesi della Francia, intensificati il pellegrinaggio verso Santiago di Compostella. Il passaggio all’arte romanico è visibile nel cantiere di San Isidoro a Lèon. —> Catalogna: - sviluppo di edifici di piccola dimensione con scarsa articolazione delle strutture spaziali - chiese a “sala” con coperture a volta a botte a triplice abside - decorazione pittorica rispetto alla scultoria, vengono fatti cicli d’affreschi con modelli bizantini, essenzialità in figure dai contorni marcati e di intensità espressiva - diffusa anche la pittura su tavola —> Penisola Italiana: Presenta varietà di aspetti anche all’interno di una medesima regione. Tale fenomeno si può spiegare attraverso: • accentuata differenziazione di situazioni politiche e sociali • configurazione della posizione geografica • posizione intermedia tra Europa e civiltà del Mediterraneo • molteplicità di iniziative artistiche Assume importanza il fenomeno di “resistenza” all’assimilazione di alcuni degli elementi in favore di una ripresa dei modelli paleocristiani. Affermazioni di questo linguaggio sono visibili: Sant’Ambrogio, Milano - ricostruzione dell’antica basilica coincide con l’affermazione dell’autonomia di Milano - navata centrale e matronei sono illuminati dalle finestre della facciata e dalle aperture de tiburio con contrasto chiaroscurale - decorazione scultoria con motivi preromantici a intreccio ed elementi vegetali e zoomorfi Duomo di Modena - fondato nel 1099 - la cattedrale era stata voluta dal popolo - architetto fu LANFRANCO - sulla facciata si trova il nome dello scultore WILIGELMO - le sculture partecipano alla facciata con l’apertura dei portoni laterali e del rosone WILIGELMO nel Duomo di Mantova: - I 4 rilievi con “Storie della Genesi” erano allineati ai lati del portale centrale - lo stile manifesta un carattere unitario - riprende i modelli antichi con un’attenzione alla resa dei particolari - nuovo repertorio gestuale e più sensibile e i volti trovano un’immediatezza e una forza espressiva con scopo di comunicare a tutti i fedeli CAPITOLO IV ARTE IN ITALIA TRA XI E XII SECOLO —> Lombardia Sant’Ambrogio, Milano - arricchita con “campanile dei canonici” a riscontro di quello dei “monastici”: realizzato in cortina rossa con inserti in pietra in policromia. Ogni facciata è attraversata da semicolonne spezzate da archetti pensili - alla fine, dell’XI secolo costruito il tiburio percorso da due loggette San Michele, Pavia - in relazione con la basilica ambrosiana - presenta un repertorio di decorazioni che include temi naturalistici e allegorici, scene venatorie e racconti guerreschi, scene di vita quotidiana e vita dei santi. Lo stile una possibile derivazione orientale. —> Emilia segnata dalla presenza di scultori come Wiligelmo Cattedrale di Modena - edificio eretto da Lanfranco dal 1099 - si trovano le sculture di Wiligelmo con un linguaggio di immediata comunicatività • Porta della Peschiera: tralci vegetali, uomini ed esseri mostruosi si intrecciano; allegorie dei Mesi; vivacità narrativa e morbido modellato la porta - attivo nel cantiere di Modena il MAESTRO DELLE METOPE: • 8 lastre scolpite che attraversano il tetto della cattedrale • rilievi con stilizzazione delle figure e compostezza compositiva • lastre con figure in atteggiamenti inconsuete, esseri favolosi Cattedrale di Parma - riedificata, in seguito al terremoto del 1117 - il transetto ha un grande sviluppo, due bracci absidali simmetrici rispetto l’abside maggiore - cortina muraria animata da loggette pensili come quelle in facciata - varietà di elementi: arenaria, pietra grigia e marmo rosa Duomo di Piacenza - ricostruito nel 1126 per iniziativa del Comune - corredo decorativo realizzato da NICCOLO’: portali meridionali nella facciata del duomo, ravvisa una ricerca di sottigliezze nel modellato con un’evoluzione del linguaggio di Wiligelmo. —> Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta Il Piemonte e la Valle D’Aosta sono aperti agli influssi del Romanico Francese e di quello Lombardo Chiesa dei Santi Pietro e Orso, Aosta e Chiesa abbaziale di Vezzolano, Asti suggestioni lombarde e provenzali Sacra di San Michele, Val di Susa - su un picco roccioso - grande effetto cromatico tra la pietra grigia e il serpentino verde della cortina muraria - prestò la sua opera lo scultore Niccolò In Liguria gli influssi sono lombardi, toscani provenzali e bizantini; la Liguria sia aperta agli influssi esterni. —> Toscana PISA Campo dei Miracoli - riflesso della potenza di Pisa - gioiello di urbanistica medioevale - BUSCHETO e RINALDO realizzarono il Duomo - DIOTISALVI progettò il Battistero - BONANNO progettò la Torre Campanaria - GIOVANNI DI SIMONE autore del recinto marmoreo che circonda il camposanto Cattedrale • iniziata nel 1063 • la struttura rivela l’attenzione ai modelli classici e i motivi dell’architettura orientale e quella romanica • non risulta alterato dalle modifiche di Rinaldo: prolungamento delle navate, loggette pensili, arcate cieche • BONANNO PISANO realizzò la porta di “San Ranieri”: con componenti classiche, renane e bizantine, ma orientato in direzione lombarda e provenzale • MAESTRO GUGLIELMO, realizzò un pergamo con definizione plastica con figure scolpite, rappresenta la vita di Cristo. FIRENZE Persistenza di suggestioni dell’antichità è fondamento dell’armonioso senso della scansione ritmica dei volumi e delle superfici della cultura fiorentina Battistero di San Giovanni - consacrato nel 1059 - analogie con edifici paleocristiani San Miniato al Monte - riedificata il 1018 - richiama la solennità delle aule paleocristiane e accoglie elementi romantici: pilastri cruciformi, accentuata soprelevazione del presbiterio e scansione delle navate - raffinato disegno del parametro marmoreo —> Umbria Ritorno a motivi dell’architettura lombarda con motivi decorativi classici Cattedrale di San Rufino, Assisi - ricostruita alla metà del XII secolo da GIOVANNI DI GUBBIO - facciata presenta una spartizione a riquadri Chiesa di San Pietro, Spoleto adotta la spartizione a riquadri. Architettura e scultura in Umbria interpretano in modo originale aspetti della tradizione classica e di quella settentrionale. Pittura improntata su schemi bizantineggianti con elementi plastici e ricca espressività. —> Marche La cultura bizantina la base del Romanico marchigiano che sfrutta anche apporti settentrionali. San Ciriaco, Ancona - costruita nel 1189 - schema cruciforme orientale si fonde con uno schema del repertorio lombardo con le parti decorative —> Lazio Diffusione dei motivi “lombardi”. Il modello dei prospetti va ricercato nella tradizione umbra. Santa Maria Maggiore, Tuscania - ricostruita nel XII secolo - importanza del portone centrale ROMA XII secolo ha una grande fioritura architettonica con il rilancio dell’immagine della città. Continuità con le costruzioni paleocristiane che dominano le nuove costruzioni. Santa Maria in Cosmedin - riedificata nel XII secolo - alterna pilastri portanti a colonne non portanti Santa Maria in Trastevere concezione simile alla precedente, importante per la ricchezza della decorazione musiva e pittorica San Clemente - costituito da strutture che provengono da epoche differenti - la basilica sorge su una chiesa preesistente - riferimenti all’antichità e alla tradizione paleocristiana si possono trovare anche nell’arredo - più indicativi sono gli affreschi nella basilica inferiore La pittura riprende slancio a Roma con caratteri peculiari, tra i vari fenomeni artistici si sviluppano i marmorari romani che si tramandano il mestiere di generazione in generazione costruendo varie cose. Tra questi i nomi dei Cosmati e dei Vassalletto. —> Campania Tradizione classica e paleocristiana. L’abate Desiderio si rivolge a maestranze bizantine per quel che riguarda gli aspetti decorativi, ma volle ricostruire l’abbazia benedettina di Montecassino sul modello di quelle romane. Motivi arabo-siciliani Duomo di Caserta Vecchia - XII secolo Cattedrale di Amalfi Nel Chiostro del Paradiso è visibile archi a sesto acuto che si intrecciano con effetti decorativi suggestivi —> Abruzzo Elementi anticheggianti provenienti dalla Campania, influssi islamici e bizantineggianti nel repertorio di pulpiti. MAESTRO NICODEMO - autore del Ciborio di San Clemente al Vomano e l’ambone di Santa Maria del Lago a Moscuto - vivace decorazione plastica a stucco - intrecci geometrici di influsso arabo, bassorilievi con scene bibliche e santi, figure modellate a tutto tondo —> Puglie Caratteri lombardi, ma aperta ad influssi pisani e orientali San Nicola di Bari - uno degli edifici più rappresentativi - incominciato nel 1087 - l’adesione al gusto emiliano-lombardo è visibile nel protiro aggettante, nelle loggette laterali, dai pilastri compositi tra una navata e l’altra. Duomo di Trani - in prossimità del mare - murature con tonalità che presentano la tonalità del tufo calcareo Cattedrale di Troia - presenta un influsso pisano - fondata nel 1093 - nella parte inferiore si susseguono arcate analoghe al Duomo di Pisa - nel portale un ampio ventaglio di motivi —> Sicilia Rivolta verso l’oriente bizantino, la realtà siciliana risente di vari influssi. Insediamento degli Arabi e l’arrivo dei Normanni. Tutto ciò portò ad una stratificazione culturale con apporti greci, latini e islamici. Elementi bizantini, musulmani e occidentali si fondono PALERMO Kuba - edificio civile - 1180 - struttura squadrata - sorge all’interno del Parco Reale di Ruggero II destinato alla coltivazione di frutta e ortaggi San Cataldo - circa 1161 - essenziale semplicità - in origine annessa ad un palazzo Santa Maria dell’Ammiraglio (Martorana) - eretta nel 1143 - rivestita di mosaici di stretta osservanza costantinopolitana Cappella Palatina, Palermo - interno del Palazzo dei Normanni - consacrata nel 1140 - dedicata ai santi Pietro e Paolo - rivestita di mosaici più liberi nella concezione dello schema iconografico - armonia spaziale e decorativa in quanto connubio tra impianto centrale bizantino e schema basilicale latino - tetto ligneo tipico arabo Duomo di Cefalù - iniziato nel 1131 - suggestioni nordiche nella zona presbiteriale e prospetto chiuso fra due torri - Cristo pantocratore - accordo cromatico tonalità accese e stilizzazione formale Duomo di Montreale - scorgono elementi classicheggianti - fondato nel 1172 - la decorazione musiva per l’assenza di una tradizione locale, si preferì i maestri orientali affiancati da maestranze locali - presenza di un estesissimo ciclo musivo con raffigurazioni bibliche ed evangeliche BASILICA DI SAN MARCO, VENEZIA - Venezia per molti secoli ebbe dei rapporti politici e mercantili con l’impero bizantino, Venezia rimase sempre aperta ai contatti con l’Occidente e con l’Oriente - le reliquie di san Marco arrivarono a Venezia e venne eletto patrono della città - la basilica era cappella palatina e legata al potere politico: retta dal doge e dai procuratori - chiesa collegata al Palazzo Ducale - iniziata intorno al 1063 - modello è l’Apostoleion di Costantinopoli - croce greca con 5 cupole con cripta - l’ampliamento della navata centrale rompe la simmetria della pianta centrale - gallerie con pavimento ligneo nelle navate minori Con la crociata del 1204, viene modificata la chiesa: - ampliato il vestibolo - si crea l’attuale facciata con lastre marmoree, bassorilievi e colonne in marmo - alcune porte presentano archi di ispirazione araba - innalzata la copertura delle cupole cui si aggiungono lanterne - all’interno prosegue il rivestimento marmoreo e si estendere la decorazione musiva - si arricchisce il corredo scultoreo della basilica - numerosi i rilievi bizantini come il Pantocratore e gli Evangelisti - all’ ingresso la lunetta a mosaico rappresentante il “Giudizio Universale” - un gruppo di sculture nelle colonne istoriate reggono il ciborio dell’altar maggiore, rileggono i pezzi paleocristiani Le varie raffigurazioni: • nell’atrio: Antico Testamento • interno 3 cupole: apoteosi divine e cristologiche e episodi evangelici • cupola e arconi dedicati alla Vergine • le cupole con figure di santi, gli arconi con la vita di San Marco - i mosaici più antichi sono quelli dell’abside maggiore: Pantocratore e figure di santi e apostoli SANT’ANGELO IN FORMIS, CAPUA - di epoca desideriana - vengono celebrate le capacità innovative del fondatore: archi dal profilo acuto dell’architettura islamica - la costruzione avviene per volontà di Desiderio, è raffigurato mentre offre a Cristo il modello della Chiesa - raffrescate storie dell’Antico e del Nuovo Testamento con conclusione del Giudizio Universale raffigurato nella controfacciata. Vi è una tendenza bizantina. - gli affreschi sono distribuiti su tre registri, lungo la navata centrale “Storie di Cristo”; dell’Antico Testamento vanno letti in rapporto a questi per capirne le analogie - gli affreschi hanno funzione didattica. GOTICO I. ORIGINE DEL GOTICO IN FRANCIA E PRIMI RIFLESSI IN ITALIA Ha origine in Francia nella regione di Parigi, Ile-de-France, prima della metà del XII secolo. CARATTERISTICHE: - edificio di dimensioni colossali, slanciato e luminoso - complesso organismo in cui ogni membratura ha una precisa funzione - la cattedrale gotica richiama lo schema del pensiero che affida alla logica il compito di organizzare i fenomeni collegato da rapporti di causa e effetto - la cattedrale gotica è una metafora del mondo: ancorata a terra, tende verso il cielo esprimendo l’anelito dell’anima a ricongiungersi con Dio - tutte le strutture concorrono a uno slancio verticale - navate si alzano ad altezze sorretti da pilastri a fascio in cui si concentrano delle volte - navate laterali più basse, partecipano al dinamismo - possenti arcate collegano le navate laterali a quella centrale - navata centrale attraversata da arconi che separano ciascuna campata ritmando il percorso - ARCO A SESTO ACUTO: di origine islamica importante per il verticalismo ha una funzione statica - CAMPATE a pianta quadrata o rettangolare; coperte da VOLTE A CROCIERA generati dall’incrocio di archi - ARCHI RAMPANTI: cercano di equilibrare le forze esterne delle volte; più efficaci dei contrafforti romanici - esterno con tetti a ripidi spioventi, le torri, le guglie, la mobilità delle decorazioni e dei trafori - le pareti sono sostituite da VETRATE ISTORIATE che insieme al ROSONE illuminano l’interno Saint-Denis - prima costruzione gotica francese - 1144 - un edificio ecclesiastico assolveva la funzione religiosa dotato di splendidi arredi Notre-Dame, Parigi & Cattedrale di Chartres - consacrata alla Vergine - costruita tra il 1194 e il 1230 - facciata dominata da altissime torri e portali ornati da splendide sculture - massa muraria eliminata in favore delle vetrate Il “gotico radiante” tendenza allo svuotamento delle pareti assottigliarsi delle strutture e impiego di vetrate Saint-Chapelle, Parigi - erigere da san Luigi re di Francia come santuario palatino e contenitore di reliquie da Bisanzio - leggerezza e luminosità con una solida ingabbiatura. La scultura deve esprimere un messaggio religioso più ricco possibile di elementi gerarchicamente organizzati. Nuova concezione su una maggiore autonomia delle figure plastiche rispetto all’architettura. II. I CANTIERI ITALIANI NELLA PRIMA META’ DEL XIII SECOLO L’architettura gotica stenta ad affermarsi in Italia. Il clima culturale e politico italiano non permette la diffusione di uno stile legato alle correnti aristocratiche. In Italia il Gotico è un fenomeno lento ad imporsi rifiutando lo slancio e lo svuotamento. In Francia le fondazioni cistercensi si basano su una versione moderata dello stile gotico, con queste direttive l’Ordine erige le prime abbazie gotiche in Italia. Complesso di Fossanova, Lazio - iniziato nel 1187 - edifici disposti tutti attorno ad un chiostro Basilica di Sant’Andrea, Vercelli - fondata nel 1219 - presenza di elementi gotici e romanici - si rifà anche modelli cistercensi, al fianco è aderente un chiostro - sono ammessi contrasti coloristici ornamentali tra muri bianchi, cornici e modanature di mattoni rossi Battistero di Parma - Dell’architetto BENEDETTO ANTELAMI - Iniziata nel 1196 - verticalità, ritmo complesso, proporzioni elaborate: caratteristiche gotiche tramite un repertorio romanico e classicheggiante - Benedetto Antelami iscrive il proprio nome sull’architrave dell’ingresso Basilica di Sant’Antonio, Padova - iniziata nel 1232 - combinazione di motivi romanici e gotici con un’impronta bizantina - all’esterno contrafforti come archi rampanti - deambulatorio nella parte finale che dà accesso alle cappelle radiali - la fioritura delle cupole con calotte emisferiche Chiesa di San Francesco, Bologna - affidato a MARCO DA BRESCIA - iniziata nel 1236 - richiama gli esempi francesi, ma mantiene muri consistenti ed è in mattoni Basilica di San Francesco, Assisi - centro irradiatore del francescanesimo - luogo di sepoltura del fondatore dell’Ordine; voleva diventare un luogo di pellegrinaggio e di culto popolare - viene fatta una cripta grande quanto una chiesa: due chiese sovrapposte; chiesa-cripta inferiore e chiesa superiore destinata alla predicazione - fondata da Gregorio IX nel 1228 - è anche una cappella papale e riferibile a modelli romani delle cappelle episcopali, si rifà alla Saint- Chapelle III. BENEDETTO ANTELAMI scultore italiano tra il XII e il XIII secolo - Battistero di Parma - complesso scultoreo, non integralmente sopravvissuto - Le sculture rivestono gli stipiti e le lunette, le pareti cieche esterne ed interne realizzando un poema dedicato alla vita dell’uomo e alla sua redenzione - Nelle tre lunette dei portali vi sono: 1. “Leggenda del Baarlam 2. “Adorazione dei Magi” 3. “Giudizio Universale” il fregio continuo del basamento è decorato con figure di profeti e personaggi biblici - Rappresenta il “Ciclo dei Mesi” e delle “Stagioni”: gli permette di descrivere figure in atti di quotidianità con strumenti di lavoro; le figure si scagliano quasi a tutto tondo sul fondo liscio, fissate nelle pose e nei gesti - con il ciclo di Parma viene fuori la monumentalità dell’immagine dell’uomo e naturalità dei particolari - “Deposizione” - nella Cattedrale di Parma - è un frammento del pulpito - datato 1178 - stacco per stile, tecnica e sensibilità da Wiligelmo - figure non sono caratterizzate individualmente - gesti convenzionali e ripetuti - piedi poggiano sulla stretta lastra di base - modula abilmente le inclinazioni dei corpi e delle teste per creare un equilibrio - proporzioni delle figure assottigliate - le figure sono scalate l’una dietro l’altra e realizzano la scansione spaziale in profondità della scultura MAESTRO DEI MESI Seguace di Antelami, realizza il “Ciclo dei Mesi” della Cattedrale di Ferrara. L’arte gotica si presenta in una duplice caratteristica, naturalistica e classicistica che culminerà con Nicola Pisano IV. L’ETA DI FEDERICO II IN ITALIA MERIDIONALE Federico II di Svevia fu un importante per la diffusione del gotico. Fu un mecenate che promosse il collegamento con il gotico e un revival classico finalizzato alla restaurazione dell’Impero. Federico II favorisce l’introduzione dei Cistercensi nel Sud. Erige molti castelli e residenze e mostra interesse per le scienze matematiche e geometriche riscontrabili nelle costruzioni. Castel del Monte, Puglia - residenza di caccia del 1240 - progettata dall’imperatore stesso - innesto di elementi gotici nell’architettura civile, nelle ampie sale interne rette da volte ogivali o nelle finestre monofore o bifore inquadrate da archi a sesto acuto ARTE IN ITALIA CENTRALE DA NICOLA PISANO A GIOTTO I. NICOLA PISANO Prima metà del XIII secolo la Toscana è teatro di incontri tra la cultura bizantina e quella antelamica. Vi sono diverse tendenze portate alla sintesi da NICOLA PISANO. - avrà dei seguaci come il figlio, GIOVANNI PISANO e ARNOLFO DI CAMBIO - Fu scultore e architetto con soluzioni costruttive francesi, cistercensi e federiciane ARCHITETTURA: —> Pisa Campanile della Chiesa di San Nicola Battistero di Pisa - aggiunta del secondo ordine - progetto della corona di cupola —> Siena Duomo di Siena L’edificio viene ristrutturato e ingrandito: Giovanni Pisano aggiunge una campata alla navata centrale e costruisce la parte inferiore della facciata con portali a tutto sesto, timpani triangolari ornati da sculture —> Firenze Santa Trinità SCULTURA: La sua prima attività legata all’ambiente di Federico II. Nicola ha un’impresa con molti collaboratori. —> Siena Nel Duomo di Siena esegue le teste-capitello nella trifora e le teste-mensola nella cornice del tamburo, con una sensibilità naturalistica e classicismo Testa-capitello Juppiter Ripresa dei modelli federiciani con accentuato naturalismo e tensione espressiva Pulpito di Siena - interviene anche la bottega per la realizzazione - riprende la struttura del pulito realizzato a Pisa, i temi nei rilievi sono gli stessi, ma il tono è più drammatico e lo spazio per il “Giudizio” è raddoppiato - più affollamento con la maggior concitazione, l’animazione gestuale e con l’espressività. Un’accentuazione del “goticismo” a scapito del “classicismo” —> Lucca Deposizione - lunetta del portale di San Martino a Lucca - del 1260 - tensione drammatica - Nicola è riuscito ad interpretare le richieste con un’arte religiosa didattica e commovente - nuova concezione del Cristo morto, non più trionfante, ma il corpo di Cristo abbandonato, con la testa che si flette nella stessa direzione del braccio —> Pisa Pulpito per il Battistero di Pisa - iniziato il 1257 per volontà dell’arcivescovo Filippo Visconti, l’iconografia ha un influsso teologico, - Nicola è riuscito a dispiegare l’erudito programma in una grande opera - il motivo romanico dei leoni silofoni si fonde con il ritmo geometrico gotico e con il possente plasticismo - accordo tra il naturalismo gotico e la gravitas classica - FREGI: • “Virtù” • “Adorazione dei Magi”, “Presentazione al tempio” • “Crocifissione”: culmine drammatico dei rilievi; un’indagine umana e psicologica delle reazioni provocate dal sacrificio di Cristo novità funzionali all’intensificazione emotiva, per cercare una comunicazione diretta spingendo il fedele a meditare sul tema della passione Fontana di Piazza Perugia - fondata da Nicola e il figlio Giovanni - più antica fontana pubblica italiana; primo monumento politico italiano collegato con il potere comunale - programma enciclopedico-allegorico con temi religiosi, simbologie politiche e ammonimenti di epoca civica II. ARNOLFO DI CAMBIO - Allievo di Nicola Pisano - lascia la bottega di Nicola per trasferirsi a Roma, al servizio di Carlo I d’Angiò - contrappone alla plasticità del maestro una tensione dinamica compressa in superficie; per poi un ritmo più pacato e grandioso Statue degli “Assetati” Monumento sepolcrale del cardinale de Braye, Orvieto: - in San Domenico - struttura mista di sculture e architetture in una dinamica tensione di forme geometriche proiettate sul piano - predilige composizioni essenziali, con poche statue nei gangli nodali della composizione - monumento arricchito con campiture colorate a mosaico e a intarsio ispirate alla tradizione con decorazioni policrome. Fu il primo scultore a ritrarre un vivente con intenti di celebrazione politica Monumento a Carlo I d’Angiò e ritratto a Bonifacio VIII Nelle opere architettoniche, i cibori, si passa dall’adesione ad una esasperata spazialità tardo-antica rivisitata in chiave gotica data dalla meditazione sulla volumetria dell’antica costruzione romana Ciborio di San Paolo - di derivazione parigina, ispirato al doppio ciborio della Sainte-Chapelle - esprime una concezione gotica dell’architettura e si presta ad una visione frontale Ciborio di Santa Cecilia Santa Maria Novella, Firenze - costruita per i Domenicani fiorentini - presenta un’organizzazione strutturale, metafora della filosofia cui l’Ordine domenicano si ispira - austerità del materiale, attenuato delle cornici bicromie che esaltano le strutture portanti Santa Croce, Firenze - iniziata nel 1294 - l’attribuzione ad Arnolfo di Cambio per gli effetti di spazialità - pianta simile a Santa Maria Novella - contrasti tra la pietra serena, il cotto, gli intonaci bianchi fanno risaltare l’animazione delle superfici - concezione dinamica dello spazio e un’enfatizzazione dei piani di contenimento Santa Maria del Fiore, Firenze - iniziata dal 1296 - ardita interpretazione italiana dello stile gotico - alla sua morte si blocca il progetto. Giotto erigerà il campanile e Francesco Taletni la chiesa su revisione del piano originale - la facciata pensata da Arnolfo mostra la concezione di tre portali coronati da timpani e fiancheggiati da nicchie e gallerie con statue con un nuovo interesse per la volumetria - concezione della chiesa come innesto di un percorso longitudinale su un regolare organismo centrico - è un organismo tripartito che fa da ponte oltre il Trecento sino al Rinascimento III. GIOVANNI PISANO - il suo stile segna un’evoluzione rispetto a quello del padre - all’inizio del Trecento gli artisti conseguono un “successo di pubblico” - non taglia i ponti con gli insegnamenti del padre ma inizia una fase successiva della cultura gotica, assecondando l’impulso all’accentuazione drammatica o alla elaborazione formale che viene dalla Francia - vive della volumetria e del movimento Madonna col Bambino - Oratorio degli Scrovegni a Padova - rispetto alla statuaria francese si avverte una maggiore intensità espressiva - risalto del sentimento delle figure e nell’accordo tra quello e la mimica corporea - opera un rinnovamento dell’iconografia medioevale Duomo di Siena (facciata) per Giovanni la scultura ha molta più importanza dell’architettura Pulpito per la Chiesa di Sant’Andrea, Pistoia - modifica e riprende i prototipi paterni del Pulpito di Pisa - le figure sembrano nascere dal getto, frutto di un’ispirazione tradotta nella statua con carica emotiva - scava la pietra con libertà creando contrasti tra ombre e luci, compone le scene con ritmi vorticanti passando a suo dall’altorilievo al bassorilievo - a figure caratterizzate accosta volti o corpi sommariamente sbozzati con fortissimo valore espressivo - brani di verità naturalistica stanno a stretto contatto con acri deformazioni espressionistiche - formella della “Strage degli Innocenti”: la scultura medioevale è drammatica; ispiratosi a fonti classiche - il pulpito stabilisce un confine tra classicismo e anticlassicismo, tra naturalismo e tensione espressiva Pulpito per il Duomo di Pisa - linguaggio più compassato - utilizzo della struttura circolare - il un continuum di valori chiaroscurali, l’infittirsi della scultura è funzionale per i messaggi teologici - Giovanni cerca di dare forma convincente e sintetica alle figure Monumento funebre a Margherita di Lussemburgo si sono conservati dei frammenti IV. PITTURA IN TOSCANA NELLA SECONDA META’ DEL DUECENTO I pittori rinnovano i loro modelli e il loro linguaggio. Giotto introdurrà innovazioni formali e narrative che rendono le loro “storie” coinvolgenti; rappresentano in modo credibile le figure, i gesti e atteggiamenti, disponendole entro uno “spazio”. La pittura offre soluzioni di decorazione più economiche e rapide. Il fenomeno più diffuso sono le TAVOLE DIPINTE. TAVOLE DIPINTE - apparse nell’XII secolo - grazie all’ordine francescano: Conventuali e Spirituali; la mediazione tra i due si trova nelle tavole dipinte - fastoso ornamento per altare che può essere rimosso o può essere trasporto nelle vie della città - soggetti rappresentati sono: A. Crocifisso B. Madonna con il bambino: emblema di una religione umanizzata C. Immagine di San Francesco: con episodi miracolosi della sua vita per promuovere il culto del santo A. CROCIFISSO —> Lucca BERLINGHIERO BERLINGHIERI fa la “Croce” legata a modelli dell’Alto Medioevo del “Cristo Triumphans” BONAVENTURA BERLINGHIERI realizza “San Francesco e storie della sua vita” —> Pisa Compare per la prima volta il “Cristo patiens”, Dio fatto uomo che muore sulla croce, chiudendo gli occhi e reclinando il capo, il sangue dalla ferita. Questo cambiamento è influenzato dai francescani. GIUNTA PISANO introduce ai piedi del cristo la figura di Elia; altre croci si ispireranno a questa e avranno San Francesco. Egli propone una riforma al linguaggio “greco”, pittura che costituisce la premessa della riforma che verrà attuata. B. MADONNA CON BAMBINO “Madonna di Montelungo” firmata da MARGARITONE D’AREZZO, si conforma ad una tradizione cristiano- orientale. Nel 1261 viene dipinta da COPPO DI MARCOVALDO. La maggior personalità della pittura pregiottesca è CIMABUE che detiene la scena artistica prima dell’arrivo di Giotto. CIMABUE - si sarebbe discostato dalla maniera greca, “scabrosa, goffa ed ordinaria” ritrovando il “buon disegno” - la grandezza di Cimabue si ottiene mettendo a confronto due crocifissi “Crocifisso”, Arezzo, Chiesa di San Domenico “Crocifisso”, Firenze, Santa Croce • influenzato dalle esigenze dei Francescani e dalla meditazione scultore di Nicola Pisano così da migliorare la naturalezza e arrivare ad un coinvolgimento emotivo • abolite le striature dorate • nel perizoma del Cristo attua il motivo “fidiaco” della trasparenza • utilizza il colore differente: morbidi e sfumati trapassi gli consentono di conseguire un naturalismo Cimabue realizza la “Madonna con Bambino”, introduce un nuovo canone pittorico, in cui i personaggi affermano la loro divina maestà attraverso le pose entro l’incastellatura imponente del trono. DUCCIO DI BUONINSEGNA realizza la “Madonna Rucellai” che segue la visione più gotica: addolcito il contenuto umano e introdotto nel disegno un ritmo nervoso lineare. Cimabue verso la fine realizza la “Maestà” di Santa trinità a Firenze in cui si può notare un avvicinamento alla terza dimensione. V. PITTORI NEL CANTIERE DI ASSISI Ad Assisi i programmi autocelebrativi dell’Ordine francescano e del papato, CIMABUE è chiamato per la realizzazione degli affreschi nella basilica superiore. AFFRESCHI NELLA BASILICA SUPERIORE fautore della decorazione fu Nicolò IV, primo francescano al trono papale, che nel 1288 che l’elemosine offerte dai pellegrini servano a finanziare la decorazione della chiesa. Ciclo di affreschi nella chiesa superiore sono realizzati da Cimabue. Altri artisti. Nella parete destra viene realizzato “Esaù respinto da Isacco” assegnano a GIOTTO giovane GIOTTO Probabilmente è stato anche a Roma dove studiò i plastici e spaziali cicli musivi classici e dei pittori contemporanei, mettendosi in luce alla corte papale —> Assisi Dipinge le “Storie di San Francesco” sulle pareti della basilica superiore: • È impostato come un fregio in un finto loggiato, scandito da colonne su una base leggermente retta da mensole. • La storia è suddivisa in 28 riquadri e si svolge per tutta la parete destra e sinistra. • Le vicende narrate sono quelle della vita del santo, dalla giovinezza alla morte con i miracoli postumi. • Giotto esalta la vita quotidiana • Le immagini sono predisposte per una visione laterale dal basso • vuole annullare le distanze tra rappresentazione artistica e mondo reale, tra la pittura e il suo pubblico • nella pittura giottesca ritrovano posto i bambini • il controllo ritmico e geometrico che il pittore esercita per conseguire esiti razionali di espressività • rapporto tra figure e sfondo non è mai casuale • spazialità allusiva degli ambienti architettonici • Giotto rifiuta il retaggio bizantino e cerca enfasi espressiva nel quale accentua alla componente naturalistica; si appoggia alle componenti classiche nello stile gotico, nonché alle raffigurazioni paleocristiane romane con effetti di plasticità e spazialità. “L’Omaggio dell’uomo semplice” “Rinuncia ai beni”: varia rappresentazione della folla, verosimile prosa di Bernardone trattenuto, studio anatomico del corpo seminudo di Francesco “Conferma della regola” “Presepe di Greccio” —> Firenze “Crocifisso”, Santa Maria Novella “Maestà”, Pala Ognissanti LA CULTURA ROMANA DI GIOTTO Giotto riscopre la spazialità e il ritmo narrativo. L’interesse verso la spazialità è un fenomeno di ascendenza romana. Giotto ha tratto spunti fondamentali facendo procede sulla via del rinnovamento JACOPO TORRITI - contemporaneo di Cimabue - favorisce il modello per i mosaici absidali di Santa Maria Maggiore: presenta ancora elementi bizantini PIETRO CAVALLINI - seguace di Giotto - lavora a fianco di Arnolfo di Cambio - come Giotto volta le spalle alla tradizione bizantina e tende ad una plasticità antica - protagonista del revival proto-classico romano —> Padova Giotto a Padova e realizza il ciclo di affreschi nell’Oratorio degli Scrovegni: - fondato da Enrico Scrovegni nel 1303 - è un ex voto, in espiazione dei peccati connessi con l’amministrazione delle ricchezze: il fondatore è ritratto nel “Giudizio Universale” - pareti lisce - decorazione articolate in 4 fasce orizzontali: “Storie della Vergine”; “Storie del Cristo”; “Vizi e Virtù”+ “Giudizio Universale” - complesso iconografico dedicato alla Redenzione, i busti del “Cristo” e dei “Profeti” sulla volta stellata - le scene sono disposte entro una cornice illusionistica - conforma l’illuminazione delle scene alla reale fonte di luce dell’edificio, la trifora della facciata - naturalezza ed eloquenza gestuale delle figure nella concentrazione espressiva delle composizioni, nel sapiente dei personaggi, nelle ambientazioni architettoniche e nella cromia - introduce colori chiari che dialogano con i rossi e i verde, cieli di intenso colore blu - figure avvolte in ampi mantelli costituiscono possenti volumi plastici - ambientazioni architettoniche o paesistiche sprofondate nella terza dimensione - personaggi disposti nello spazio, i cui gesti vengono descritti accordati alle leggi dell’anatomia es.“Compianto sul Cristo morto” - realismo più profondo e completo di quello di Assisi; trionfo della realtà e delle emozioni umane - a Padova uno stile “classico” nel dominio e controllo della forma per finalità espressive di valore universale “Strage degli Innocenti”: il confronto con il pulpito di Giovanni Pisano, Giotto fa una razionale ricostruzione storica - rigorosa articolazione tridimensionale CAPITOLO III FIRENZE E SIENA NELLA PRIMA META’ DEL TRECENTO A Firenze si elaborata una formula di governo secondo cui il potere è detenuto dai membri delle principali famiglie e le corporative delle Arti Maggiori. Alla rivoluzione sul fronte economico corrisponde in campo artistico quella promossa da Giotto. Lo stile e la cultura di Giotto corrispondono alle aspettative e alla visione del mondo del ceto dirigente fiorentino. Primo Trecento l’arte italiana che esplora nuovi ambiti iconografici e formali. Eclissi del mosaico e affermazione dell’affresco. Firenze e Siena sono i centri più importanti della nuova pittura. L’incontro di artisti fiorentini e senesi ad Assisi permette uno scambio di esperienze. I. FIRENZE ARCHITETTURA Palazzo Vecchio - progetto di Arnolfo di Cambio sui terreni dei ghibellini - ha l’aspetto di un maniero fortificato - esempio di architettura civile SCULTURA Porta bronzea del battistero - realizzata da ANDREA PISANO - grande portale istoriando le “Storie di san Giovanni Battista” e le “Virtù” - introduce nelle formelle quadrate gotiche entro cui dispone le composizioni figurate racchiuse entro profili quadrangolari II. GIOTTO E I GIOTTESCHI FIORENTINI Giotto opera a Firenze e introduce pittori fiorentini nella sua bottega: Giotto dirige un imponente ditta artistica dove lavorano pittori e artigiani che traggono spunto dalle sue invenzioni. MAESTRO DELLA SANTA CECILIA - una pala d’altare raffigurante “Santa Cecilia e storie della sua vita”, databile il 1304 - giottismo appare come una patina modernizzante sovrapposta ad una tipologia ancora duecentesca - la santa come una solida figura plasticamente modellata PACINO DI BONAGUIDA “Albero della Croce”, contamina la posa del “Crocifisso” con un’iconografia di origine francescana PARENTE DI GIOTTO Si può riconoscere la mano dei giotteschi anche nella basilica inferiore di Assisi con le “Storie della Maddalena”: composizione e cromia simili a quelli degli affreschi della cappella degli Scrovegni. A Giotto viene commissionata la Cappella dei Peruzzi in Santa Croce a Firenze: - Peruzzi sono ricchi banchieri - vengono rappresentate le “Storie di San Francesco” - negli affreschi risalta la componente protorinascimentale Dopo il 1328 Giotto, va a Napoli al servizio di Roberto d’Angiò; poi a Milano al servizio di Azzone Visconti. Firenze è rimasto un vuoto e i pittori senesi ne approfittano per ricercare buone commissioni. TADDEO GADDI - rappresenta “Storie di Maria” nella cappella Barroncelli in Santa Croce - dispone con maggior libertà narrativa le figure - moltiplica i dettagli naturalistici e pittoreschi - riprende sperimentazione prospettiche di Giotto con risultati nella “Presentazione della Vergine al tempio” BERNARDO DADDI - punta ad un tono più lirico - tema prediletto è la “Madonna con bambino” entro polittici e pale - “Polittico di san Pancrazio” addolcimento sentimentale controbilanciato da una restaurazione delle gerarchie tradizionali con arretramento rispetto alle conquiste giottesche MASO DI BANCO - riprende uno lo stile ampio e maestoso - Affresca la Cappella Bardi di Vernio a Santa Croce con le storie di San Silvestro narrati con solenni ritmi figurali impostati entro profonde ambientazioni architettoniche e paesistiche. - capacità di sovrapporre due episodi di una storia senza ricorrere a dispersive giustapposizioni - supera Giotto in quanto raffinatezza cromatica - capacità di conferire luminosità ai colori: il chiaroscuro di Maso non è un contrasto di luce e ombra ma tra variabili intensità di una luce che si diffonde ovunque PUCCIO CAPANNA - opera ad Assisi - realizza le “Storie di San Sanislao” nella chiesa inferiore - pastosità dei colori, vivacità dei cromi e salda impostazione spaziale GIOTTINO “Pietà” - ripresa dello schema del “Compianto” di Giotto - brani di toccante varietà fisionomica “Maddalena e santi” verismo fisionomico dei santi si congiunge con un gusto aristocratico e raffinato III. SIENA A Firenze la celebrazione politica non è esplicita; a Siena vi è un legame molto più stretto tra il Comune e gli artisti. Il Comune a Siena regola la pianificazione urbana, impone leggi protezionistiche che impediscono l’impiego di artisti venuti da fuori; in cambio richiede agli artisti immagini esplicite di propaganda politica sfruttando le immagini nella ricerca del consenso. L’ arte senese è spesso arte di propaganda del comune. Palazzo Pubblico - progettato dal governo dei Nove - eretto dal 1297 - all’interno allestite le sale necessarie per accogliere i vari organismi di governo - vi è la volontà di una generale riorganizzazione, pianificazione e abbellimento dell’intero centro urbano - si propaganda per la prima volta in Italia regole edilizie tese a riqualificare spazi urbani - antistante il Palazzo Pubblico vi è Piazza del Campo, dove si svolge il Palio - il Comune delibera che le finestre sulla piazza dovessero imitare le trifore del Palazzo Pubblico - la piazza è intesa come scenario unificato per dare rilevanza al Palazzo, cioè esaltare un modello politico Progetto di ampliamento del Duomo di Siena - eretto nel secondo Duecento da Nicola Pisano e completato poi da Giovanni Pisano - inadatto per contenere una popolazione in aumento e gelosa della cattedrale di Firenze di Arnolfo di Cambio - a metà del Trecento i lavori vengono bloccati causa di una pestilenza e di una cristi economica- demografica e non verrà mai più completato - consultato per l’ampliamento del duomo anche LORENZO MAITANI LORENZO MAITANI - architetto e scultore senese - capomastro del Duomo di Orvieto, del quale erige la facciata: utilizza uno spirito “razionale” - sa essere scultore di delicato lirismo TINO DI CAMAINO allievo di Giovanni Pisano, opera fuori dalla sua città Arrigo VII di Lussemburgo, Pisa - posto insieme ad altre statue ad ornare la porta da cui l’imperatore fa il suo solenne ingresso - sintesi tra la Arnolfo di Cambio e Giovanni Pisano Monumento funebre del cardinale Riccardo Petroni, Siena, Duomo Madonna col bambino - sintesi tra una volontà di solennità formale e una più quieta espressività - fa parte di un monumento sepolcrale in Santa Croce Monumento sepolcrale di Maria d’Ungheria - per la madre di Roberto d’Angiò - raffinata idealizzazione formale, adatto ad esprimere il clima culturale della corte meridionale SMALTI Gli orefici di Siena erano maestri nella lavorazione di metalli preziosi e traggono l’idea di costruire col metallo complessi edifici gotici in miniatura e inseriscono cicli figurativi Reliquiario della testa di San Galiano Reliquiario del Corporale, Duomo di Orvieto IV. PITTURA A SIENA DA DUCCIO A LORENZETTI DUCCIO DI BUONINSEGNA - orientamento verso la cultura bizantina paleologa accanto all’opera di Cimabue, rielaborata in senso gotico - cerca ispirazione nei modelli orientali dei suoi tempi - ben inserito nell’ambiente senese, grazie alla “Madonna Rucellai” - la sua adesione progressiva allo stile gotico è esemplificata nei dipinti di commissione meno ufficiale Trittico con Madonna e santi intenerito rapporto che lega le due figure e fluido andamento dei panneggi bordati d’oro Madonna dei Frncescani Maestà, Pala d’altare, Siena - iniziata nel 1308 destinata all’altare maggiore del duomo di Siena - pala a due facce - nella fronte Duccio manifesta la sua cultura bizantino-gotico - vivacità dei particolari, sentita individuazione della fisionomia, complessità delle notazioni ambientali - la spazialità per Duccio è un espediente figurativo che può essere accettato, contraddetto o rifiutato Castello di Giuncarico introduce la decorazione profana a sfondo politico SIMONE MARTINI formato nella bottega di Duccio: scartato il carattere bizantino ne sviluppa componenti giottesca e gotica “Maestà”, Palazzo Pubblico, Siena - ritoccato e completato nel 1321 - il soggetto religioso implica una celebrazione di Siena insieme con quella della protettrice della città - figure dell’affresco non sono più astratte, ma acquistano consistenza plastica, fisionomie individuali e solide “Storie di San Martino”, cappella della basilica inferiore, Assisi - verso il 1317 - la scelta tematica indica esaltazione di un santo-cavaliere, non tralascia gli aspetti cortesi delle sue leggende - giottesche risultano essere le architetture - il complessivo gioco chiaroscurale è calcolato in base alla posizione delle finestre della cappella - Martini si concentra con intensità sullo studio veristico dei costumi, delle pose, proponendo una varietà di tipi umani e di espressioni che non hanno pari nella pittura dell’epoca “San Ludovico di Tolosa” - per Roberto d’Angiò che nel 1317 lo aveva nominato cavaliere - valore di testimonianza dinastica “Guidoriccio da Fogliano”, Sala del Mappamondo, Palazzo Pubblico, Siena - per celebrare la conquista dei castelli di Sassoforte e Montemassi - il cavaliere è una metafora della potenza senese e come tale è un’entità irreale Martini si trasferisce ad Avignone, come pittore della corte papale e acquistando fama internazionale “Crocifissione di Anversa” - appartenente al Polittico Orsini - rievoca la tavola centrale della “Maestà” di Duccio, ma traducendola nei ritmi elastici e falcati francesi PIERO LORENZETTI Formatosi nella bottega di Duccio, opera ad Assisi presso il cardinale Napoleone Orsini Ultima Cena, transetto basilica inferiore, Assisi Trasporta nella spazialità giottesca la volumetria esagonale del pulpito di Giovanni Pisano a Siena “Deposizione”, transetto basilica inferiore, Assisi - massima drammaticità del ciclo - ritorno all’espressionismo duecentesco su una matura conoscenza dei principi compositivi di Giotto “Madonna col Bambino, san Nicola di Bari, Elia e angeli”, Pala d’altare, Carmine di Siena - prevale un giottismo solenne - chiara cromia dominata dal giallo, dal rosso e dall’oro “Natività della Vergine”, trittico, altare San Savino, Duomo di Siena - tutte le ortogonali convergono in profondità, ma con angolazioni quasi coincidenti si sarebbero ottenute applicando il sistema della prospettiva scientifica a punto di fuga approvata da Brunelleschi - è l’esito più compiuto delle ricerche illusionistiche di Giotto - genialità dello schema prospettico - raffigura due interni domestici ben accordati con la scala delle figure - straordinaria veridicità, descrivendo minuziosamente i particolari AMBROGIO LORENZETTI -un’alternativa rispetto a Simone Martini - il pubblico abituato a Martini non apprezza il suo stile rude - risiede a Firenze dove ottiene successo dopo la partenza di Giotto - sviluppa una scala narrativa applicabile sia ai grandi affreschi, sia alle tavole di piccole dimensioni “San Nicola resuscita il bambino strozzato dal demonio”, Firenze Le doti prospettiche riescono a dispone le sue figure in un interno in una sala aperta da un’arcata - una volta tornato a Siena vi importa le maturate esperienze della spazialità “Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo”, Sala del Consiglio dei Nove - gli “Effetti del Buon Governo” illustra un concetto V. GLI AFFRESCHI DI BUFFALMACCO NEL CAMPOSANTO DI PISA - pittore fiorentino noto come protagonista di alcune novelle di Boccaccio - non ama lo stile di Giotto, concentrato e razionale - guarda all’espressionismo del Duecento - lavora ad Arezzo, Pisa Camposanto di Pisa: • dipinge tra il 1340 e il 1343 tre affreschi: “Trionfo della morte”, “Giudizio universale”, “Tebaide” • celebravano la vota eremitica e contemplativa come antidoto alla morte rendendo vano ogni attivismo • esprime il timore della morte, alimentato da un attaccamento alla vita e ai suoi piaceri tipico del Treccento • linguaggio che presenta analogie con quello dell’inferno dantesco