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Il gotico fior tra la prima met del secolo XII e il secolo XV. A partire dai cantieri delle cattedrali francesi
fino alle tarde manifestazioni del gotico internazionale, esso si estese a tutta l'Europa occidentale
rappresentando l'ultima grande fase unitaria dell'arte medievale europea. In Italia si diffuse grazie agli
ordini monastici (cistercensi) ma ebbe poi di fatto uno sviluppo con caratteristiche originali per la presenza
di una forte tradizione romanica, di una grande variet di apporti regionali e dell'innata tendenza al
classico. In pittura largo spazio ebbero i cicli ad affresco che raggiunsero, proprio in questi anni i risultati
pi alti; non minori furono gli apporti della miniatura.
La scultura
La cattedrale gotica, con gli ampi portali strombati, le guglie, i pinnacoli, gli sporti, offriva largo campo alla
decorazione scultorea. L'iconografia dei cicli si semplific e si chiar, rispetto al simbolismo romanico,
poich la sua funzione era educativa, e si allarg, secondo l'enciclopedismo medievale, non solo ai soggetti
della fede, ma a tutti gli aspetti della vita. Accanto alle storie dell'Antico e del Nuovo Testamento
comparvero quindi i lavori dell'uomo, le figurazioni astrologiche, le allegorie, le scienze umane e divine.
L'umanizzazione del tema sacro comport la ricomparsa della figura umana, che, dalla rigidezza ieratica
iniziale (le "statue-colonne", ancora incorporate nell'architettura), attinse a un maggiore naturalismo, talora
con accenti di schietto classicismo. Nel Trecento, con la fine delle grandi imprese costruttive delle cattedrali,
la scultura si limit a statue isolate e ai sepolcri (tombe reali di St-Denis e dei duchi di Borgogna nella
certosa di Champmol).
Notre Dame
Nella cattedrale gotica francese le pareti lasciano il posto ad ampie finestre, possibilmente schermate da
vetrate istoriate, tramite le quali la luce esterna pu entrare nella chiesa. Un'altra caratteristica
dell'architettura gotica che gli edifici si sviluppano su uno slancio verticale.
Un esempio di quest'architettura la cattedrale di Notre-Dame situata nell'Ile de la Cit a Parigi. I lavori per
la costruzione di quest'imponente opera iniziarono nel 1163 durante il regno di re Luigi VII per ordine del
vescovo Maurice de Sully.
Si tratta di una chiesa a pianta rettangolare con cinque navate che si chiudono nella zona absidale con un
doppio deambulatorio. La navata centrale costituita da cinque doppie campate definite da massicci pilastri
circolari sui quali sono impostati gli archi a sesto acuto.
Sopra alle navate laterali interne vi il matroneo attorniato da trifore e sormontato da bifore.
Sula facciata in alto vi la galleria delle Chimere, dove vi sono i vari mostri mitologici ed i famosi
Gargoyles (Gargouilles), che fungono da doccioni.
Non meno importanti sono le torri campanarie, alte sessantanove metri, che contengono al loro interno,
appunto,le campane: la grande campana "Emmanuel" nella torre sud e quattro campane piu piccole nella
torre nord.
Il tetto costituito da 1326 tegole di piombo e vi sono tre portali con strombature. La facciata occidentale
suddivisa in tre livelli:
* i tre portali,
* la galleria dei Re
* il rosone.
La cattedrale di Notre-Dame famosa, inoltre, per aver ispirato numerosi artisti fra i quali Victor Hugo, che
compose il celeberrimo romanzo "Notre-Dame de Paris".
Il contributo dell'Italia
L'Italia occupa una posizione particolare nel contesto del gotico europeo, infatti la forte tradizione romanica,
la variet degli apporti regionali e la persistenza di un'innata tendenza al classico, fecero s che si sviluppasse
un linguaggio nuovo che viene inserito nel flusso spirituale dell'arte gotica pur superandolo.
In architettura non si riscontrano corrispettivi del gotico francese se non nelle chiese dell'ordine cistercense,
poich, anche dove furono usati specifici elementi strutturali, le proporzioni dell'insieme, il ridotto
verticalismo, la chiarezza organizzativa rivelano una ben diversa disposizione mentale. Con l'affermarsi dei
Comuni, tutte le citt italiane si dotarono di un palazzo pubblico, a blocco compatto con torre o nella forma
del "broletto", con portico al pianterreno, ma fu soprattutto l'intera forma urbana che cambi, dando luogo a
una fisionomia tipica talora sopravvissuta nei secoli (es. S. Gimignano).
In scultura la scelta classicista fu cosciente e precoce: dai maestri della corte "romana" e imperiale di
Federico II di Svevia alla scuola dei toscani, da Nicola Pisano , ad Arnolfo di Cambio, ad Andrea Pisano, e
tra questi spicc decisamente la figura di Giovanni Pisano.
In pittura, dove si ebbe il trionfo assoluto dell'affresco, dalla fine del 200 e per tutto il 300 si elabor un
linguaggio nazionale che assunse accenti diversi nelle varie scuole regionali.
Le chiese di Firenze
Il duomo della citt fu cominciato da Arnolfo di Cambio nel 1296 e proseguito per tutto il sec. XIV secondo
il progetto originario, compiuto poi nel 1420-34 da F. Brunelleschi con la celebre cupola. Si presenta con un
impianto a tre navate con transetto, presbiterio e cappelle radiali. In particolare queste ultime, assieme ai
costoloni e agli archi a sesto acuto, sono gli elementi pi rappresentativi dell'architettura gotica.
La chiesa di S. Croce dei francescani, ricostruita probabilmente da Arnolfo di Cambio , presenta tre navate
divise da pilastri ottagonali. Le cappelle terminali sono affrescate con cicli trecenteschi di eccezionale
importanza, tra cui quelli di Giotto, Maso di Banco, B. Daddi, T. Gaddi, Giovanni da Milano.
Nicola Pisano
Nicola Pisano (ca 1215 - 1278/1284), detto anche d'Apulia perch forse di origine pugliese, si form come
scultore e architetto probabilmente nell'ambiente classicheggiante dell'accademia campano-pugliese di
Federico II. Per primo realizz una trasposizione delle forme classiche su di un piano umanistico e vitale,
elaborandole in un linguaggio nuovo, potentemente plastico, solenne e drammatico. Nel 1260 esegu il
pulpito del battistero di Pisa, esagonale, sorretto da colonne poggiate su leoni, sulle quali si impostano archi
trilobati e una balaustra con cinque lastre a rilievo (con Storie dell'infanzia di Cristo, la Crocifissione,
il Giudizio finale), opera in cui assieme a spunti lombardi (visibili nella squadrata e solida volumetria) sono
evidenti i rapporti con schemi classicheggianti. Realizz inoltre l'arca di S. Domenico nell'omonima chiesa di
Bologna (1265-67); il pulpito ottagonale del Duomo di Siena (1265-68) in collaborazione con il figlio
Giovanni Lapo e Arnolfo di Cambio in cui evidente una rigorosa sensibilit gotica; la Fontana Maggiore
della piazza del Comune a Perugia (1275-78), in collaborazione con il figlio Giovanni.
Arnolfo di Cambio
Lo scultore e architetto Arnolfo di Cambio, nato a Colle di Val d'Elsa (ca 1245) mor a Firenze prima del
1310. La prima documentazione della sua opera si ha a Siena (1266), come discepolo di Nicola Pisano e
collaboratore di Giovanni Lapo Pisano al pulpito del duomo. anche ipotizzata
una sua collaborazione all'arca di S. Domenico a Bologna (1265-67). Arnolfo conobbe l'arte romana e del
meridione, come rivela la tomba (smembrata) del cardinale Annibaldi (1276) in S. Giovanni in Laterano, che
costitu un prototipo per le tombe romane del periodo gotico e imposta il problema del rapporto architetturascultura. Nel 1277, e cos ancora nel 1281, fu presente a Perugia, dove esegu tre figure di Assetati, resti di
una fontanella per la piazza Maggiore, di sobrio ed efficace naturalismo. Il suo nome legato anche al
monumento al cardinale De Braye (1282) (smembrato e malamente ricomposto) nella chiesa di S. Domenico
a Orvieto; ai cibori di S. Paolo fuori le Mura (1285) e di S. Cecilia in Trastevere (1293) a Roma; al sacello
del papa Bonifacio IV (1296); nel vecchio S. Pietro in Vaticano, dove si qualifica architector. Nelle sculture
superstiti della facciata di S. Maria del Fiore di Firenze, tra cui spiccano una grande statua della Madonna
col Bambino e la Vergine della Nativit (1296-1302, Firenze, Museo dell'opera del Duomo), di solennit
classica, la sintesi formale affianca l'autore a Giotto, quale innovatore dell'arte italiana medievale. Come
architetto gli sono attribuiti a Firenze il progetto della stessa S. Maria del Fiore (1296) e interventi in S.
Croce, oltre ai meno certi Palazzo Vecchio (1299) e al
rifacimento della badia. Quanto basta per rivelare la sua
concezione monumentale dello spazio, ampio e classicamente scandito nelle componenti strutturali, che apre
la via all'arte del Trecento.
Giovanni Pisano
Figlio e allievo di Nicola Pisano fu anch'egli scultore e architetto, originale esponente del gotico italiano.
Nato nel 1245 ca, inizi la sua attivit collaborando con il padre nella realizzazione del pulpito del Duomo di
Siena (1265-68). Successivamente (1278) ebbe larga parte nei lavori della Fontana Maggiore a Perugia, dove
si stacc dal classicismo paterno, per dar vita, sotto l'influsso della scultura gotica francese, ai pi drammatici
sentimenti umani in uno stile impetuoso e intenso.
Dal 1284 al 1296 fu impegnato nella sua prima grande realizzazione autonoma, la decorazione della facciata
del Duomo di Siena, dagli stipiti dei portali fino alle numerose statue (oggi in maggior parte nel Museo
dell'opera, sostituite nella facciata da copie). Nel 1297 documentata la sua attivit a Pisa come capomastro
del duomo. Dal 1298 fino al 1301 fu impegnato a Pistoia nella costruzione del pulpito nella chiesa di S.
Andrea. Poco pi tarda la Madonna nella Cappella degli Scrovegni di Padova, dove l'intensit dello
sguardo lega la Madre e il Figlio. Negli anni dal 1302 al 1310 Giovanni fu impegnato nella realizzazione del
nuovo pulpito per il Duomo di Pisa. L'ultima sua opera fu probabilmente la Madonna dalla cintola nel
Duomo di Prato (1317), nella quale egli riprende nuovamente il tema del colloquio tra la Vergine e il
Bambino. Mor poco dopo.
Duccio di Buoninsegna
Duccio, nato e morto a Siena (ca 1255 - ca 1318), fu il maggiore rappresentante della pittura senese a cavallo
tra il Duecento e il Trecento. L'abilit nella stesura del colore nelle sue opere e le rispondenze ritmiche e
lineari, in cui confluiscono gli spunti pi vitali della miniatura neoellenistica e di quella gotica francese,
segnano l'inizio della raffinata pittura senese del Trecento. Ricca la documentazione sulla vita dell'artista
ma soltanto su due opere si hanno dati precisi: nel 1285 la tavola identificata con la Madonna Rucellai (gi in
S. Maria Novella, ora alla Galleria degli Uffizi di Firenze), che per lungo tempo gli stata attribuita, e nel
1308 la commissione della grande pala della Maest per il Duomo di Siena (ora al Museo dell'opera del
duomo), compiuta nel 1311, che rappresenta sul recto la Madonna in trono tra angeli e santi e sul verso, in
26 scomparti, Storie della Passione(parti della predella e del coronamento sono andate disperse o perdute).
Gli vengono inoltre attribuite laMadonna di Crevole (1283-84 ca, Siena, Museo dell'opera del duomo) e la
minuscola Madonna dei Francescani(ca 1300, Siena, Pinacoteca nazionale).
Cimabue
Con Cenni di Pepi detto Cimabue, nato a Firenze (ca 1240) e morto a Pisa (1302), ha inizio la "scuola
fiorentina" di pittura, che da allora in poi avr un ruolo centrale nel panorama italiano.
Il pittore si form nell'ambito della tradizione bizantina e nel gusto dei mosaici del battistero fiorentino. La
sua pi antica opera nota il Crocifisso di S. Domenico di Arezzo (ca 1268-71), in cui si avverte il premere
di un'intensa forza espressiva di valore drammatico nuovo. Di qualche anno pi tardi la Madonna in
maestdegli Uffizi. Tra il 1280-83 si collocano gli affreschi della basilica superiore di S. Francesco ad
Assisi: Evangelistinella volta della crociera, Storie della Vergine nel coro, Scene dell'Apocalisse,
Giudizio e Crocifissione nel braccio sinistro del transetto, Storie di
S. Pietro nel braccio destro. Anche se fortemente deteriorati, questi affreschi mostrano un senso grandioso
dello spazio e la concitata drammaticit delle figure. Si giunge cos al Crocifisso (1287-88 ca, Firenze,
Museo dell'opera di S. Croce), al quale l'utilizzo del chiaroscuro pi fuso conferisce un tono di grande
drammatica purificazione. Probabilmente vicino a esso si colloca la Maest della Vergine con S.
Francesco nella basilica inferiore di Assisi. Nelle ultime opere (Madonna del Louvre; mosaico con S.
Giovanni Evangelista, 1302, nel Duomo di Pisa) avvertibile l'influsso delle nuove forme della scultura
pisana.