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6. 1.

L’architettura gotica
6. 2. La scultura gotica
6. 3. La pittura del Duecento in Italia
6. 4. Giotto
6. 5. Duccio e la scuola senese
6. 6. La pittura del Trecento
e il Gotico internazionale

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6
Il gotico
6 1 L’architettura gotica

nl i n
6.1. 1 6.1. 2
o

L’Europa del Gotico La cattedrale gotica


I
Geometria e proporzioni
nell’architettura gotica
i l Gotico interessò, a partire dalla prima
metà del XII secolo, ogni espressione
artistica europea. Nato nella zona parigina dell’I-
i l fervore costruttivo che aveva animato
l’Europa dell’XI secolo proseguì anche
nei due secoli successivi, inaugurando l’apertura
I le-de-France, si perfezionò attorno agli enormi di nuovi cantieri. Tutte le principali città vollero
analisi grafica
Cattedrale di Reims
cantieri delle Cattedrali di Reims, Sens e Rouen fregiarsi di favolose cattedrali, tali da superare in
(nella Francia settentrionale) e, tra il 1150 e il bellezza e grandiosità ogni costruzione preceden-
I 1250, si diffuse in tutti gli altri paesi europei. te. La cattedrale, testimonianza di fede religio-
¢ Il termine “gotico” non ha alcun lega- sa, orgoglio borghese e sviluppo economico, non
me con l’arte della popolazione dei Goti; si tratta era infatti un simbolo della sola Chiesa ma della
di un aggettivo coniato sulla scorta di un giudizio comunità tutta, che a vari livelli partecipava alla
di Giorgio Vasari (1511-1574), artista e scritto- sua realizzazione. Un simile impegno costruttivo
re d’arte, autore del famoso trattato Vite de’ più imponeva un’organizzazione di risorse economi-
eccellenti architetti, pittori e scultori italiani, da che, tecniche e umane senza precedenti e tutta la
Cimabue a’ tempi nostri, il quale chiamava con popolazione partecipava con offerte in denaro o
disprezzo “Goti” (cioè barbari) tutte le popolazio- prestando la propria mano d’opera.
ni d’Oltralpe. Vasari reputava infatti «mostruosa e ¢ È fuor di dubbio che l’evoluzione
barbara» l’architettura europea del Due e Trecen- dell’architettura gotica fu segnata da una sfida
to, differente e per certi versi antitetica rispetto a costante alle possibilità della tecnica e dalle
quella classica e dunque, ai suoi occhi di classici- rivalità esistenti fra città e comuni, che spinge-
sta, incomprensibile e incivile. Il termine è stato vano a realizzare costruzioni da primato, sempre
poi mantenuto dagli storici per convenzione ma più grandi, dalle fondazioni sempre più profon-
senza alcuna connotazione critica. de e dalle volte sempre più alte: la cattedrale di
¢  Il Gotico fu un’evoluzione naturale del Laon ostenta 24,5 m di altezza, 32,5 m quella
Romanico, una risposta ai problemi lasciati aperti
dall’architettura dei secoli precedenti; tuttavia si
"
6.1 Struttura della volta a usa considerare il 1140 (anno della ricostruzio-
crociera a sesto acuto. ne del coro della Chiesa abbaziale di Saint-De-
 nis) come suo momento di esordio. Più difficile
6.2 Schema di archi a sesto stabilire quando esso ebbe termine, in quanto il
acuto.
linguaggio gotico seguì nei diversi paesi percorsi
 e tempi molto differenti. In Italia, e in particola-
6.3 Schema di archi
rampanti. re a Firenze, esso fu in gran parte superato già
nei primi anni del XV secolo, con il primo fiori-
re del Rinascimento; in altre regioni a nord delle
Alpi, invece, il Gotico si mantenne vivo molto più
a lungo, fino al XVI secolo. Quindi, da un lato è
possibile indicare il Due e Trecento come i secoli
della sua fase stilistica più unitaria; dall’altro, è
possibile individuare una seconda stagione più
tarda, definita appunto Tardogotico o Gotico in-
ternazionale o, ancora, Gotico cortese [ ¢ 6.6],
che corrisponde grossomodo al Quattrocento.

294 6_ Il gotico
di Parigi, 42 m quella di Amiens, 47,5 m quella isosceli, possono avere uguale altezza e basi dif- ogiva
di Beauvais (che, per intendersi, può contenere ferenti. Secondo la terminologia
specialistica, le “ogive” so-
all’interno un edificio di quindici piani); mentre ¢  In un processo di maggiore articolazio- no i costoloni della volta a
crociera. Nel linguaggio co-
all’esterno le guglie raggiungono, per esempio, i ne dello spazio architettonico, l’uso regolare del mune, tuttavia, con “ogiva”
105 m a Chartres, e i 142 m a Strasburgo (equiva- costolone, quella sorta di còrdolo che divide gli si usa indicare anche l’ar-
co a sesto acuto, detto pu-
lenti ai 47 piani di un grattacielo). Le dimensioni spicchi (o vele) delle volte, facilitò enormemente re “arco ogivale”.
di questi edifici appaiono quasi incomprensibili, la pratica costruttiva e consentì la realizzazione di
se si pensa alla grandezza delle città di allora. crociere sempre più complesse, per esempio esa-
La Cattedrale di Amiens poteva ospitare diecimila partite, cioè a sei vele, o addirittura poligonali.
persone: tutta la popolazione della città avrebbe Lo studio sulle potenzialità dei costoloni si spin-
potuto assistere alla medesima funzione. se fino a moltiplicare e ramificare le nervature,
¢ Un grande impulso allo sviluppo del­ giungendo a creare delle “reti” da cui gli architetti
l’architettura venne da una delle principali no- gotici seppero ricavare motivi formali di grande
vità strutturali di epoca gotica, ossia l’adozione suggestione.
sistematica dell’arco a sesto acuto [fig. 6.2], che ¢  Data la straordinaria altezza delle na-
sostituì in breve tempo quello a tutto sesto, dif- vate centrali, gli architetti insistettero sull’uso dei
fusissimo in età romanica. Nel linguaggio archi- cosiddetti archi rampanti [fig. 6.3], semiarchi po-
tettonico comune, l’arco a sesto acuto è chiamato sti esternamente alla muratura perimetrale che
anche ogiva o arco ogivale. La forma dell’arco esercitano una efficace funzione di controspinta,
a sesto acuto nasce da due semicirconferenze equilibrando le forze spingenti della struttura in-
con uguale raggio ma diverso centro, accostate a terna. La costante presenza degli archi rampanti,
formare una cuspide, e in questo si differenzia da già diffusi in età romanica, consentì di ridurre lo 
quella dell’arco a tutto sesto che invece è detto “a spessore di muri e pilastri, di svuotare lo spazio 6.4 Gerlachus, Mosè presso
il roveto ardente, 1150-60
pieno centro”, proprio perché ricalca una singola interno della chiesa e soprattutto di aprire delle ca. Vetrata dall’Abbazia
grandi vetrate [fig. 6.4], capaci di creare, con i di Arnstein-ander-Lahn.
semicirconferenza. Münster, Westfälisches
¢ Dobbiamo ricordare che questa strut- loro colori, atmosfere intensamente suggestive. Landesmuseum.

tura non fu un’invenzione dell’architettura goti-


ca: gli Arabi la usavano già da secoli e persino
certe costruzioni romaniche, si pensi al Duomo di
Pisa [ ¢ 5.1.6], ne testimoniano una precedente
diffusione. In età gotica, tuttavia, l’arco ogivale
diventò il simbolo stesso della nuova ricerca ar-
chitettonica e la sua adozione spinse gli architetti
a cercare soluzioni strutturali sempre più ardite e
un verticalismo sempre più accentuato.
¢ L’arco a sesto acuto presenta indubbi
vantaggi rispetto a quello a tutto sesto perché
scarica le forze secondo una direzione più vici-
na alla perpendicolare, sottoponendo i sostegni a
spinte minori. Ovviamente, tanto più è accentua-
ta la forma ogivale, tanto più è ridotta la spinta
e questo consente di adottare pilastri più sottili
e più alti. Un ulteriore e fondamentale vantaggio
della sua adozione è quello di rendere possibile la
costruzione di volte a crociera [fig. 6.1] in grado di
coprire campate rettangolari o trapezoidali, per-
mettendo soluzioni planimetriche del tutto nuo-
ve. Le crociere con archi a tutto sesto, infatti, non
possono che sovrastare spazi quadrati, perché in
una crociera rettangolare gli archi semicircolari
impostati sui lati lunghi sarebbero più alti degli
altri due. Gli archi a sesto acuto non presentano
invece questo problema, perché, come i triangoli

6_1_L’architettura gotica 295


nl i n
o 6.1. 3 ritorno all’antica regola di povertà ed essenziali-

e
tà. Le posizioni dei cluniacensi e dei cistercensi
Architettura cluniacense marcarono le due anime dell’architettura go-
I e cistercense tica, che difatti avrebbe presentato due indirizzi

l
L’estetica della luce stilistici: uno caratterizzato da una straordinaria
a crisi in cui il papato versava già da
nelle cattedrali gotiche
tempo favorì, tra l’XI e il XIII secolo, la articolazione strutturale e dalla ricerca di una ric-
I nascita di nuovi ordini religiosi o la crescita di ca e vivace decorazione; l’altro, invece, segnato
ordini già attivi, tesi a recuperare quella spiri- dalla sobrietà delle forme e dall’essenzialità della
tualità primitiva che la Chiesa di Roma sembrava struttura.
aver perso. ¢  È generalmente riconosciuto che l’ar-
¢ Già nel X secolo, l’ordine dei be­ne­ chitettura gotica nacque ad opera dell’abate
det­tini, che seguiva la cosiddetta Regola di san cluniacense Suger (1081-1151), animatore della
Benedetto da Norcia (480-547) riassunta nella ristrutturazione dell’Abbazia di Saint-Denis,
nota formula ora et labora (‘prega e lavora’), subì avviata nel 1140. Figura ecclesiastica e politica di
una riforma che diede vita alla congregazione dei grande spicco nella Francia del XII secolo, Suger
cluniacensi, fondata nel 909 e così chiamata dal credeva che ogni chiesa, in quanto casa di Dio,
nome dell’Abbazia di Cluny in Francia. Nell’XI se- dovesse competere con il mitico Tempio di Salo-
colo, il successivo rilassamento del rigore morale mone e diventare quindi un ricettacolo di bellez-
e religioso dei cluniacensi, legato alla progressiva za, uno scrigno di meraviglie. L’abate raccolse per
crescita del potere economico e politico di Cluny, la sua Abbazia di Saint-Denis un tesoro di oggetti
determinò la nascita dei cistercensi, ordine fon- d’arte e di oreficeria, di cui descrisse ogni singolo
dato nel 1098 a Citeaux (presso Digione), da cui il pezzo dichiarando che la contemplazione di ope-
nome. Sotto la guida di san Bernardo di Chiara- re meravigliose si traduceva in gioia mistica ed
valle (1090-1153), i cistercensi propugnarono un esaltazione del divino.

IL P U N TO S U L L E TECNICHE

La vetrata

L e pareti perimetrali delle


cattedrali gotiche non
offrirono spazi all’affresco; i muri, privati
la distribuzione dei colori e prevedere
l’effetto finale dell’opera. Poi si eseguiva
un cartone, con il profilo e la grandezza
di quella funzione strutturale che nel della definitiva vetrata, e si definiva
Romanico li faceva essere spessi e privi il disegno nel dettaglio, con le linee
di grandi aperture, furono sostituiti in delle impiombature. Riportato lo stesso
parte o integralmente con meravigliose disegno su un foglio di carta, si ritagliava
vetrate colorate, che assolvevano il cartone nelle sue varie parti e si usava
pienamente alla propria funzione ognuna di queste come guida per il
ornamentale con la loro capacità di taglio dei singoli pezzi di vetro colorato,
trasformare gli opachi e oscuri edifici operato con ferri roventi. I particolari
in sfavillanti templi di luce. I colori più dei volti, i capelli, i panneggi e altri
utilizzati per la loro decorazione vanno dettagli erano ottenuti con un pennello,
dal blu profondo al rosa opaco, dal verde intinto in una miscela di polvere di
al giallo, rendendo di facile e piacevole vetro pestato, ossido di ferro sciolto
lettura le minute figurazioni scelte dagli in un solvente, acqua, aceto e gomma
artisti. arabica. Dopo aver steso questa miscela
La vetrata è un mosaico composto detta grisaille (nome che indica anche
di piccoli pezzi di vetro traslucido, simili questa tecnica per dipingere su vetro),
a pietre preziose trasparenti, connessi l’artista ne asportava via una parte per
con legature in piombo e completati regolarne l’effetto; in seguito la fissava
nei particolari con segni di colore sottoponendo le lastre a un’ulteriore
bruno fissati a fuoco, che avevano il cottura, ottenendo la vetrificazione della 
compito di dare risalto al modellato. Per polvere di vetro. I singoli pezzi erano 6.5 L’abate Suger offre una vetrata, 1145. Vetro
realizzare una vetrata, si cominciava con infine composti e impiombati secondo il colorato. Chiesa abbaziale di Saint-Denis, Seine-
Saint-Denis, Parigi.
un bozzetto, per studiare l’immagine e disegno preliminare.

296 6_ Il gotico
¢ Nell’Abbazia di Saint-Denis, prima
che altrove, furono proposte soluzioni architetto-
niche del tutto innovative che, nel corso del XII
secolo, condussero al consolidamento formale
dello stile gotico. L’abate cluniacense nutriva per
la sua abbazia un desiderio di magnificenza che
fornì l’input essenziale alla nascita di una nuo-
va visione dell’architettura sacra. I principali ele-
menti di novità si individuano soprattutto nella
ristrutturazione del coro sopravvissuto al tempo
nella sua forma originaria. Il doppio deambula-
torio [fig. 6.6], con le sette cappelle radiali, coperte
con volte a cinque costoloni, con la doppia corona
di colonne sottili, da cui si innalzano gli svettanti
archi a sesto acuto, costituisce un organismo ar-
chitettonico davvero senza precedenti in Europa.
¢ A partire dalla seconda metà del XII
secolo, il modello architettonico cluniacense si
affermò con grandissima fortuna nei territori fran-
cesi. Le regioni dell’Ile-de-France e della Nor-
mandia, in particolare, furono subito interessate
da un’intensa attività edilizia: tantissime chiese
furono ristrutturate, altrettante costruite ex novo.
Molti di questi edifici sono andati perduti ma è
sufficiente citare un esempio significativo, la Cat-
tedrale di Notre-Dame (‘Nostra Signora’) di Pari-
gi [fig. 6.7], per comprendere i caratteri dell’archi-
tettura francese di questo periodo.


6.6 Chiesa abbaziale
di Saint-Denis, XII sec.,
deambulatorio. Seine-Saint-
Denis, Parigi.


6.7 Cattedrale di Notre-
Dame, 1163-1320, esterno.
Parigi.

6_1_L’architettura gotica 297


¢ Notre-Dame, uno dei primi e più in- all’imposta delle volte [fig. 6.10] segnala la sfrena-
teressanti esempi di Gotico europeo, costituisce ta ambizione dei suoi costruttori. La facciata mo-
un caso di rinnovamento in chiave gotica di una numentale [fig. 6.9], quadrata e sormontata da due
preesistente struttura romanica. La nuova catte- torri come negli edifici romanici della Normandia,
drale fu eretta in buona parte tra 1163 e il 1220. è di grande chiarezza compositiva e presenta il
Allo scopo di rielaborarne le forme e rendere caratteristico alleggerimento dell’impianto man
grandiosa la ricostruzione, il transetto fu allun- mano che si procede verso l’alto.
gato e i portali originari che lo aprivano, in puro ¢ Il pensiero dell’ordine cistercense si
stile romanico, furono sostituiti da nuove grandi attestò su posizioni in parte opposte a quelle dei
porte; fu riprogettato anche il portale del chio- cluniacensi. Guidati dall’intento di recuperare lo
stro, con il relativo rosone, e creato ex novo il spirito originario della regola benedettina, i ci-
grande portale di Santo Stefano, posto a sud. Il stercensi stabilirono di insediarsi in luoghi incolti
deambulatorio del coro, coperto da volte triango- e paludosi e di procurarsi da vivere solo con il
lari molto suggestive, fu realizzato tra la fine del lavoro delle proprie mani; in questo, vollero pole-
secolo e il 1320. micamente distinguersi dai cluniacensi, colpevoli,
¢ In generale, la ricostruzione puntò a a loro dire, di aver abbandonato l’ideale evan-
ingrandire notevolmente le proporzioni dell’im- gelico della povertà. I cistercensi fondarono la
pianto precedente; la nuova cattedrale fu conce- loro estetica sulla contemplazione della bellezza
 pita con una pianta [fig. 6.8] a cinque navate e dell’anima, scagliandosi contro il piacere “mera-
6.8-10 Cattedrale di Notre-
Dame, 1163-1320. Pianta,
con un immenso sviluppo del coro semicircolare viglioso e perverso” dell’arte e diffidando della
facciata e interno. Parigi. con doppio deambulatorio. L’altezza di ben 35 m bellezza esteriore.

298 6_ Il gotico
¢  I fondatori dell’ordine cistercense im- tre navate, priva di pareti curve, con cappelle sul nl i n

e
posero regole rigidissime per la costruzione del- transetto e coro rettangolare. La navata centrale,
le loro chiese e abbazie: rifiutando con orgoglio il tuttavia, è coperta da una volta a botte acuta, divi-
fasto secolare, le costruzioni cistercensi doveva- sa in otto campate da arconi trasversali: un segno I
no realizzarsi con materie semplici e poco costose, evidente che non si volle rinunciare, in nome del- Architetture gotiche
in Europa
non avere vetrate colorate né decorazioni sculto- la povertà, né al prestigio conferito dalla presenza
ree né pavimenti eleganti e neanche un campa- di una copertura in pietra, rispetto alle “semplici” I
nile in pietra. I materiali preziosi presenti, inoltre, capriate lignee, né ai vantaggi strutturali della for-
dovevano limitarsi agli oggetti di uso liturgico. Il ma architettonica dell’arco a sesto acuto.
contrasto con le teorie estetiche dell’abate Suger ¢ La diffusione delle abbazie cistercen-
risulta dunque evidente: secondo i cistercensi, le si in Europa fu rapida e di vastissime proporzioni –
opere d’arte dovevano essere bandite dalle chie- alla fine del Quattrocento se ne contavano ben 700,
se in quanto non aiutavano il fedele ad ascendere delle quali 88 solo in Italia – e contribuì in modo secolare
a una dimensione spirituale e lo distraevano dalla determinante alla circolazione del nuovo stile fuori Che appartiene al secolo,
cioè alla vita laica e civile; il
preghiera. dai confini francesi e in particolare nel territorio termine è usato in contrap-
posizione a ecclesiastico.
¢ Modello architettonico fondamentale italiano. Se infatti il modello di Saint-Denis risultò
per l’architettura cistercense fu l’Abbazia di Fon- fondamentale per lo sviluppo del Gotico in Fran-
tenay [fig. 6.11], patrimonio dell’umanità dal 1981. cia, i particolari caratteri del Gotico italiano (molto
Eretta tra il 1139 e il 1147, presenta un’architettu- più sobrio, molto più contenuto di quello europeo)
ra sobria, disadorna, con volumetrie elementari: sono strettamente legati all’influenza che in questo 
6.11 Abbazia di Fontenay
la chiesa abbaziale ha una pianta cruciforme, a territorio esercitò proprio l’estetica cistercense. (Francia), 1139-47, interno.

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IL PUNTO SULLE OPERE

La Cattedrale di Chartres

Presentazione (conservava infatti la sacra reliquia destra, scampato all’incendio del 1194,

l a magnifica Cattedrale di Chartres


(1194-1260) inaugura un periodo
definito dagli studiosi Gotico “classi-
del “velo” indossato dalla Madonna al
momento dell’annunciazione) la sua
ricostruzione iniziò immediatamente,
e il nuovo campanile a destra, oggi ar-
ricchito da una guglia cinquecentesca.
Il sontuoso prospetto principale e le
co” o “maturo”, durante il quale tutti i sostenuta dalla straordinaria generosi- due monumentali facciate del tran-
caratteri della nuova architettura rag- tà dei fedeli. setto presentano, nelle fasce inferiori,
giunsero la loro compiutezza. Chartres grandi portali strombati, decorati da
ispirò la progettazione delle cattedrali Descrizione e analisi critica statue che costituiscono, insieme alle
di Reims (1211-70), Amiens (1220-88) La pianta [fig. 6.12], cruciforme a tre immagini delle 166 vetrate, uno dei
e Bourges (1195-1324), capolavori as- navate, è divisa da campate rettango- capolavori assoluti dell’arte france-
soluti non solo dell’architettura gotica lari nella navata centrale e da campate se. Ancora all’esterno, archi rampanti
francese ma dell’arte mondiale di tutti i quadrate in quelle laterali ed è conclu- doppi (ciascuno formato da due archi
tempi. Queste quattro chiese sono sta- sa da un coro semicircolare con doppio sovrapposti) contrastano efficacemen-
te riconosciute dall’Unesco patrimonio deambulatorio a cappelle radiali. Le te le incredibili spinte di una navata
dell’umanità (Chartres nel 1979). pareti della navata centrale, coperta da alta 40 m e consentono di alleggeri-
La Cattedrale di Chartres [fig. 6.14] è crociere costolonate, presentano gran- re la struttura muraria. È innegabile
uno dei pochi grandi edifici medievali di finestre, schermate da splendide ve- il fascino, soprattutto dalla parte del
costruiti in breve tempo (una sessanti- trate. Vivissimo è il senso di vertigine coro, di questa elegante raggiera d’ar-
na d’anni appena) e senza interruzione percepito dal fedele quando ammira le chi, che realizza un motivo formale di
nei lavori; grazie a questa circostanza poderose membrature di questa strut- grande forza.
e al rispetto per il progetto originario, tura, inondate dalla luce calda e co-
la chiesa ha mantenuto una coerenza lorata, quando segue i profili svettanti
formale e strutturale che spesso manca delle volte e coglie la ritmica sequenza
ad altri monumenti gotici. dei pilastri che conduce il suo sguardo
L’originaria Cattedrale di Chartres era lontano, in direzione dell’abside.
sorta in piena età romanica su una La convivenza del precedente stile
struttura preesistente dell’XI secolo. romanico con i nuovi inserti gotici è
Un incendio l’aveva poi distrutta qua- visibile soprattutto nella facciata [fig.
si completamente nel 1194 ma poiché 6.13], traforata da un rosone policromo
la chiesa era da tempo una tappa im- e polilobato ma soprattutto inquadra-
portante del pellegrinaggio mariano ta da due torri: il vecchio campanile a


6.12 Cattedrale di Chartres,
(Francia), 1194-1260, pianta.

"
6.13 Cattedrale di Chartres,
facciata.

""
6.14 Cattedrale di Chartres,
interno.

300 6_ Il gotico
6_1_L’architettura gotica 301
6.1. 4 to delle reliquie, si innalza su agili pilastri di 22
Gotico “classico”, metri. Questo edificio può considerarsi un punto
“radiante” di arrivo nell’evoluzione della struttura gotica:
e “fiammeggiante” l’organismo architettonico, infatti, è ridotto a un
semplice scheletro di pilastri, una straordinaria

d alla metà del XIII secolo, la naturale


evoluzione dello stile gotico “classi-
co” portò al cosiddetto rayonnant, o Gotico “ra-
gabbia di pietra. L’architettura è negata, ridotta
a una sobria intelaiatura per le vetrate multico-
lori, che trasformano la cappella in un prezioso
diante”, una nuova fase in cui la ricerca archi- scrigno di luce.
tettonica raggiunse vertici estremi di sperimen- ¢ Dopo la fase radiante, lo stile gotico
tazione. Nonostante le cattedrali continuassero a continuò ancora la sua evoluzione. L’ultima fase
seguire il modello di Chartres, le loro strutture dell’architettura gotica francese, compresa fra il
divennero più sottili, più tese e lineari, le pa- 1400 e il 1550 circa, è ricordata con il termine
reti si alleggerirono e si svuotarono progressi- flamboyant, Gotico “fiammeggiante”, per la sua
vamente. Basti ricordare la stupefacente esilità ricca e artificiosa decorazione e per la sovrabbon-
 dell’architettura della Sainte-Chapelle di Parigi danza di elementi ornamentali che ricoprono le
6.15 Sainte-Chapelle,
1241-48, veduta [fig. 6.15], costruita fra il 1241 e il 1248. La chie- strutture come lingue di fiamma guizzanti. Esem-
dell’interno. Parigi. sa è formata da due cappelle sovrapposte: quella pio fondamentale di questo gusto è la facciata
 inferiore, dedicata alla Vergine, era riservata ai della Cattedrale di Rouen [fig. 6.16] e in partico-
6.16 Cattedrale di Notre- ranghi più bassi della corte. La cappella supe- lare la sua torre sud, detta Tour de Beurre (‘Torre
Dame, XV sec., facciata.
Rouen (Francia). riore, destinata invece alla corte reale e al cul- di Burro’).

302 6_ Il gotico
6.1. 5 di, ampi spazi unitari e spesso persino tetti lignei
a capriate.
Il Gotico “temperato” ¢  Si consideri, per esempio, la Chiesa ab-
in Italia baziale di Fossanova [fig. 6.17], costruita fra il 1187

i l Gotico europeo, con le sue spettacolari


soluzioni costruttive e decorative, risultò
poco congeniale allo spirito e al gusto italico. Fu
e il 1208. Presenta una pianta a croce commissa,
dunque a “T”; il corpo longitudinale è diviso in tre
navate e scandito da sette campate rettangolari. Il
adottato l’arco a sesto acuto, di cui si apprez- transetto è poco sporgente, con quattro cappelle e 
zarono le grandi proprietà strutturali, ma in tanti coro rettangolare a terminazione piatta; dall’incro- 6.17-19 Abbazia di
Fossanova, 1187-1208,
casi nulla più: nessun verticalismo, nessuna ardi- cio con la navata centrale si eleva un alto tiburio interno, pianta e sezione.
[fig. 6.18], che sostituisce la torre campanaria. L’in- Priverno (Latina).
tezza strutturale, niente guglie, niente pinnacoli.
L’unico monumento italiano che richiama lo spiri- terno, un nitido incastro di volumi, è sobriamente
to del Gotico europeo è il Duomo di Milano. nudo ed essenziale; le volte, a crociera e con archi
¢  Questo scarso interesse per i i gotici acuti, sono prive di costoloni e sorrette da robusti
è dovuto a diversi fattori, storici e culturali. Nel- pilastri modulati da colonnine [fig. 6.19]. La facciata
lo sviluppo del nuovo stile in Italia pesò il valore
della tradizione, che si tradusse nella naturale
inclinazione verso l’equilibrio classico e nella fe-
deltà ai princìpi del Romanico. Si deve poi consi-
derare che la penetrazione del nuovo linguaggio
avvenne in Italia soprattutto a opera dei cister-
censi, che privilegiavano volumi geometrici niti-
0 20 m

6_1_L’architettura gotica 303


nl i n
o [fig. 6.20], piuttosto slanciata per la forte differenza 6.1. 6

e
d’altezza fra navata maggiore e navate laterali, è
aperta in basso dall’unico portale e in alto da un
Architettura francescana
I grande rosone.
e domenicana

n
La Basilica ¢  Un elemento di forte distinzione fra le el corso del Duecento, nacquero in
di Sant’Antonio
ricerche architettoniche d’Oltralpe e quelle italia- Italia i cosiddetti ordini mendicanti,
a Padova
ne è riscontrabile proprio nella diversa concezio- le cui regole prevedevano la rinuncia a qualsiasi
I ne della facciata. I prospetti delle cattedrali euro- forma di proprietà. Tra questi, i maggiori furono
pee, grandiosi e splendidamente ornati di scul- l’ordine dei domenicani, fondato da san Dome-
ture, erano potentissimi organismi plastico-archi- nico di Guzmán (1170-1221) e approvato nel 1216,
tettonici, grandi capolavori cui architetti e scultori e quello dei francescani, fondato da san France-
dedicavano particolari attenzioni. Erano simboli sco di Assisi (1181-1226) e approvato nel 1223.
stessi della città. In Italia non accadde la stessa ¢ Domenicani e francescani trovarono
cosa: pochissimi edifici religiosi gotici presentano condizioni favorevoli per il loro insediamento in
prospetti di questo tipo. Con le spettacolari ecce- Italia centrale, e in particolar modo tra l’Umbria e la
zioni del Duomo di Orvieto e del Duomo di Siena, Toscana. È proprio in questi territori che si trovano
le facciate delle chiese italiane sono poco più che le chiese mendicanti più importanti e suggestive. A

6.20 Abbazia di semplici tamponamenti delle navate. Molte basi- differenza dei cistercensi, domenicani e francesca-
Fossanova, facciata. liche riproposero i modelli delle facciate romani- ni non furono obbligati ad attenersi a vere e pro-
 che, mentre le grandi chiese costruite fra il Due prie regole architettoniche; tuttavia, il loro carattere
6.21 Chiesa di San e il Trecento rimasero spesso incompiute, con un
Francesco, XIII sec., essenzialmente puritano si riconosce anche nelle
interno. Cortona (Arezzo). semplice prospetto in pietra o mattoni. loro architetture. Anzi, possiamo affermare che il
pensiero estetico di due grandi teologi mendican-
ti, il domenicano san Tommaso d’Aquino (1225
o 1226-1274) e il francescano san Bonaventura
da Bagnoregio (1217 ca.-1274), influenzò in modo
determinante non solo chi progettò le chiese dei
loro ordini ma gran parte degli architetti gotici in
Italia. I due teologi sostennero che una chiesa deve
presentare spazi unitari, facilmente percepibili,
dev’essere dotata di membrature plasticamente
poco articolate e dipinta con colori chiari.
¢ Fu così che le chiese francescane e
domenicane (comunemente dette chiese-fienile)
ricercarono la più assoluta povertà, ebbero tetti di
legno [fig. 6.21] e furono prive di torri.

304 6_ Il gotico
IL PUNTO SULLE OPERE

La Basilica di San Francesco


ad Assisi
Presentazione di San Francesco [fig. 6.22], voluta dal- lica fu consacrata nel 1253 (anche se

f rancesco di Assisi si spense nel


1226. Secondo la tradizione, prima
di morire, fece in tempo a scegliere il
lo stesso papa quale specialis eccle-
sia, nonché Caput et Mater dell’ordine
francescano.
non è detto che i lavori fossero già del
tutto conclusi). Nel 1818, il corpo di
Francesco fu riesumato, le sue ossa fu-
luogo della sua sepoltura: una collina La basilica rappresentò una deroga rono riunite in un’urna di bronzo e si
dov’erano abitualmente sepolti i reiet- alla regola della povertà raccomandata iniziarono i lavori per l’apertura di una
ti e i condannati dalla giustizia, chia- in vita da Francesco, perché la tom- cripta, scavata nel vivo della pietra.
mata Collis inferni, Colle dell’Inferno. I ba del santo era destinata a diventare Qui il santo di Assisi fu nuovamente
compagni di Francesco deposero, tem- meta di pellegrinaggio. Per questo si sepolto assieme ai suoi amici frati più
poraneamente, la salma del fraticello scelse una soluzione architettonica ar- devoti, che in origine erano stati depo-
nella Chiesa di San Giorgio ad Assisi, dita, quella di due chiese ad aula unica sti nella Chiesa inferiore.
vicino alla casa paterna. Fu in quel- sovrapposte. Nel 2000, la basilica è stata inserita
la chiesa che, soltanto due anni dopo, Già nel 1230, la salma di Francesco dall’Unesco nella lista del patrimonio
Papa Gregorio IX lo proclamò santo. Il fu traslata nel cantiere della Basilica dell’umanità.
giorno dopo la canonizzazione, il pon- inferiore e tumulata all’interno di un
tefice si recò sul Colle dell’Inferno per pilastro, rendendola così inaccessi- 
6.22 Basilica di San Francesco, 1228-53, facciata della
benedire la prima pietra della Basilica bile a qualunque violazione. La basi- Basilica superiore. Assisi.

6_1_L’architettura gotica 305


IL P U N T O S U L L E O P E R E La Basilica di San Francesco ad Assisi

  
6.23 Basilica di San Francesco, 1228-53, interno 6.24 Basilica di San 6.25 Basilica di San
della Basilica inferiore. Assisi. Francesco, sezione Francesco, pianta della
trasversale sul transetto. Basilica inferiore.

Descrizione e analisi critica tali dimensioni; le campate quadrate La Basilica superiore [figg. 6.26-27] si
La Basilica di San Francesco ad Assisi, sono coperte da volte a crociera con presenta, invece, come un’aula magna
essendo stata concepita come una sor- archi a sesto acuto, sostenute a loro ampia e spaziosa, slanciata, luminosa.
ta di martỳrion, presenta una struttu- volta da fasci di colonnine che sporgo- L’unica navata è attraversata da grandi
ra architettonica piuttosto singolare e no dalle pareti. Ne risulta, a entrambi archi a sesto acuto, che si appoggiano
oggi risulta composta dalla sovrappo- i livelli, un grande spazio unico, divi- su semipilastri a fascio dai quali parto-
sizione di tre edifici differenti [fig. 6.24]: so in cinque parti uguali chiaramente no sia i costoloni delle volte a crociera
la cripta ottocentesca, dove si trova la leggibili. ogivali sia gli arconi laterali che in-
tomba di Francesco, la Basilica inferio- La Basilica inferiore [figg. 6.23 e 6.25], corniciano le finestre. L’anonimo pro-
re, luogo delle celebrazioni liturgiche, con i suoi possenti pilastri e le volte gettista rispondeva in tal modo alle ri-
e la Basilica superiore, spazio per la basse e con i suoi archi impostati ad chieste dei predicatori francescani, cui
predicazione, la preghiera comunita- altezza d’uomo, denuncia chiaramente premeva instaurare un rapporto diretto
ria e le riunioni ufficiali dell’ordine. la sua funzione di sostegno per l’edi- con il popolo dei fedeli: tutti dovevano
Sia la Basilica inferiore sia la Basilica ficio superiore. È un ambiente austero, vedere con facilità il sacerdote, sen-
superiore presentano piante cruciformi oscuro, dominato dalla massa mura- za che pilastri o colonne ostruissero il
commisse a una navata, di monumen- ria, di gusto marcatamente romanico. loro campo visivo.

306 6_ il gotico
 
6.26 Basilica di San 6.27 Basilica di San
Francesco, pianta della Francesco, 1228-53,
Basilica superiore. interno della Basilica
superiore. Assisi.

Le splendide vetrate della zona absida- cicli di affreschi. I francescani ignoraro- All’esterno, la Basilica superiore pre-
le (antecedenti al 1253) sono attribuite no la polemica cistercense sulla deco- senta una semplice facciata a capan-
a maestri vetrai tedeschi, mentre quel- razione delle chiese; nella loro visione na [fig. 6.22, p. 305], piuttosto slanciata,
le del transetto e della navata (databili artistica, le pareti istoriate avevano un con un grande portale archiacuto bi-
alla seconda metà del Duecento) sono ruolo prima ancora didattico che esteti- partito, un bellissimo rosone affiancato
in parte opera di artisti francesi e in co. Le scene figurate dovevano illustra- dai simboli degli Evangelisti in rilievo
parte frutto del lavoro di una bottega re, al popolo, gli episodi della Bibbia, e, quasi al centro del coronamento
umbra, quella stessa che realizzò i primi nel modo più efficace possibile, e rac- triangolare, un semplice oculo circola-
affreschi nella Basilica inferiore. Queste contare la vita di Francesco. Per questo re. Il campanile è largo ed essenziale,
vetrate lasciano spazio ad ampie e furono coinvolti i maggiori pittori del ingentilito da lesene verticali che in
compatte superfici murarie, destinate, momento, Cimabue, Cavallini e Giotto alto incorniciano tre alte aperture ad
sin dalla fase progettuale, ad accogliere [ ¢ 6.3 e 6.4]. arco per lato.

6_1_L’architettura gotica 307


6.1. 7 ¢  Francescani e domenicani avevano bi-
sogno di ampi spazi in cui accogliere il popolo dei
I modelli mendicanti fedeli, sia per celebrare le funzioni sia per svolge-
a Firenze re le loro attività sociali e caritatevoli. Per questo

i francescani e i domenicani trovarono a


Firenze un contesto molto recettivo alla
loro predicazione. In breve tempo, i due ordini as-
decisero di insediarsi appena fuori dalle mura, in
due aree opposte ma simili tra di loro e ugual-
mente distanti dal centro. Nel 1279, i domenicani
sunsero un ruolo di primaria importanza nella vita fondarono su una precedente struttura romani-
sociale fiorentina. La loro specifica natura li portò ca la Basilica di Santa Maria Novella; nel 1295, i
a diversificare il proprio ruolo in città: i domeni- francescani costruirono la Basilica di Santa Croce,
cani, più rigorosamente intellettuali, si proposero anch’essa sorta su un impianto preesistente. En-
 trambe le chiese, affacciandosi su grandi piazze,
6.28 Fra’ Sisto e Fra’ come un baluardo dell’ortodossia religiosa; i fran-
Ristoro, Basilica di Santa cescani, invece, parteciparono intensamente alla si trasformarono presto in veri poli urbanistici,
Maria Novella, iniziata nel
1279, interno. Firenze. vita di quartiere. equivalenti per importanza ai principali edifici
pubblici della città.
¢ La Basilica di Santa Maria Novella
[fig. 6.28] fu progettata dai frati domenicani Sisto
e Ristoro, che rinunciarono a ogni decorazione
plastica puntando sulla forza della sola struttura
muraria. La pianta [fig. 6.29] è di tipo conventuale,
derivata dal modello benedettino-cistercense, a
croce commissa, divisa in tre navate e scandita da
sei campate su pilastri snelli. Sul transetto si apre
un coro rettangolare affiancato da due cappelle
per lato. Eleganti costoloni a bande alterne, bian-
che e verdi, esaltano il disegno degli archi e delle
volte a crociera. I delicati rapporti cromatici sono
ottenuti dalla relazione dei semplici materiali
utilizzati: pietra serena grigia per i pilastri, cotto
rosso per il pavimento; a questi, oggi, si aggiunge
l’intonaco bianco delle pareti (probabilmente ste-
so su gran parte degli affreschi originari). Nono-
stante l’artificio prospettico delle ultime due cam-
pate (più strette per fare apparire la chiesa più
lunga), la larghezza della navata centrale e la sua
connessione visiva con quelle laterali, alte più di
due terzi della maggiore, consentono allo spazio
di apparire ampio e unitario, con le proporzioni
quasi di una chiesa a sala, ossia a navata unica.


6.29 Fra’ Sisto e Fra’ Ristoro,
Basilica di Santa Maria Novella,
pianta.

308 6_ Il gotico
¢ Ancora più spoglia ed essenziale, ma chiesa è bandita ogni tensione, ogni accenno di 
6.31 Arnolfo di Cambio,
non meno monumentale e grandiosa, è la Ba- verticalismo, persino lo slancio naturale degli Basilica di Santa Croce,
silica di Santa Croce. I francescani, secondo archi è subito frenato da un ballatoio orizzontale 1295-1385, interno.
Firenze.
l’architetto-trattatista Giorgio Vasari, affidarono il che spezza le paraste. L’architettura gotica del
delicato compito di coniugare ampiezza e sobrietà Nord Europa non potrebbe apparire più lontana. 
6.30 Arnolfo di Cambio,
all’architetto e scultore toscano Arnolfo di Cambio Basilica di Santa Croce,
[ ¢ 6.2.4]. La chiesa presenta lo schema tipico pianta.

delle chiese conventuali: pianta [fig. 6.30] a croce


commissa divisa in tre navate e cappelle rettan-
golari che si affacciano sul transetto, affiancando
il coro poligonale. La navata centrale è coperta
da un tetto di legno a capriate, povero e dimesso,
perfettamente in linea con l’ideologia dell’ordi-
ne. L’interno di questa “chiesa-fienile” [fig. 6.31]
appare come una grande piazza coperta, un’e-
norme aula magna; infatti la larghezza degli ar-
chi è tale da sconfessare quasi completamente
la divisione in tre navate. L’adozione dell’arco a
sesto acuto sembrerebbe dunque legata soltan-
to a esigenze funzionali: d’altro canto, in questa

6_1_L’architettura gotica 309


IL PUNTO SULLE OPERE

Santa Maria del Fiore,


cattedrale di Firenze
Presentazione stato a un vano ottagonale coperto a

n el 1285, a Firenze, si stabilì di am-


pliare l’antica e oramai fatiscente
cattedrale di Santa Reparata, risalente
cupola. Osserviamo che, nell’affresco,
la cupola (certamente pensata in pie-
tra) è priva di tamburo, dunque più
al VI secolo, che tra il IX e l’XI secolo era bassa di quella che poi sarà realizzata
stata sostituita, nelle sue funzioni, dal nel XV secolo da Filippo Brunelleschi
Battistero. Il progetto fu affidato all’ar- [ ¢ 7.2]; tuttavia vi riconosciamo sen-
chitetto Arnolfo di Cambio [ ¢ 6.2.4], za difficoltà il prototipo della copertura
il quale pose la prima pietra nel 1296. che ancora oggi ammiriamo.
La nuova cattedrale sarebbe stata de- La Cattedrale di Firenze è uno dei ca-
dicata alla Madonna e battezzata, nel polavori architettonici medievali più
1412, Santa Maria del Fiore [figg. 6.32- illustri d’Europa, per l’arditezza delle
33]. La costruzione dell’edificio durò sue strutture, per la sontuosità delle
quasi due secoli, escludendo la realiz- sue decorazioni e per l’autorevolezza
zazione dell’attuale facciata che risale della sua storia. Per questo, assieme ad
invece all’Ottocento. altri monumenti del centro storico fio-
Si tratta della quinta chiesa d’Europa rentino, è stata riconosciuta patrimonio
per grandezza, dopo San Pietro a Roma, dell’umanità dall’Unesco, nel 1982.
San Paolo a Londra, la Cattedrale di
Siviglia e il Duomo di Milano. Progettata Descrizione e analisi critica
per contenere 30.000 persone, è lunga La pianta [fig. 6.32] presenta un corpo
infatti 153 m per una larghezza di 38 longitudinale, a tre navate con quattro
mentre l’altezza delle volte raggiunge i campate, che si innesta in un ampio
45 m; il basamento della cupola è largo vano ottagonale simile, per forma e
90 m e il dislivello dal pavimento alla dimensioni, al vicino Battistero roma-
 
cima della cupola interna è di circa 90 nico. Tre lati dell’ottagono si aprono 6.32 Cattedrale di Santa 6.33 Cattedrale di Santa
Maria del Fiore, pianta Maria del Fiore, 1296-
m. Un po’ come dire che dentro la na- in altrettanti nicchioni, coronati a loro del progetto di Arnolfo 1470, veduta aerea.
vata centrale si potrebbe costruire un volta da cappelle. Questo progetto è di Cambio (scuro) e della Firenze.
chiesa attuale (chiaro).
edificio di 15 piani, mentre sotto la cu- frutto di un’acuta riflessione di Arnolfo
pola un grattacielo di 30. sull’architettura classica: la forma ot-

La chiesa attuale non è fedelissima al tagonale è infatti di origini tardoanti- 6.34 Andrea Bonaiuti, La Chiesa militante, 1366-68,
particolare. Affresco. Firenze, Basilica di Santa Maria
progetto originario di Arnolfo, che fu che, mentre il tema dell’innesto di un Novella, Cappellone degli Spagnoli.
ampliato e in parte modificato dall’ar- corpo longitudinale con uno centrico
chitetto e scultore Francesco Talenti richiama il Pantheon di Roma.

6.35 Bernardino Poccetti, Disegno della facciata
(1300 ca.-1369) prima e dall’architetto Un disegno cinquecentesco, conserva- originaria di Santa Maria del Fiore di Arnolfo di Cambio,
1587. Firenze, Museo dell’Opera del Duomo.
Lapo Ghini (XIV secolo) poi. La gene- to al Museo dell’Opera del Duomo di
rale concezione arnolfiana fu tuttavia Firenze, ci mostra l’aspetto della fac-
rispettata. Un affresco della seconda ciata originaria [fig. 6.35], forse proget-
metà del Trecento, la Chiesa militan- tata e iniziata dallo stesso Arnolfo, poi trasformati in tabernacoli per le sta-
te [fig. 6.34], ci mostra quale aspetto distrutta nel Rinascimento con l’idea di tue, grandi nicchie a tutto sesto svuo-
avrebbe dovuto assumere la nuova ricostruirla secondo il gusto del tempo. tavano le pareti. All’articolazione delle
cattedrale, così come l’avevano imma- I tre portali principali del Duomo erano masse, Arnolfo preferì chiaramente la
ginata Arnolfo di Cambio e Francesco preceduti da protiri archiacuti, i con- scansione ritmica dei vuoti, colmati dai
Talenti: un corpo longitudinale inne- trafforti, scavati da edicole, erano stati volumi delle figure scolpite.

310 6_ il gotico
6_1_L’architettura gotica 311
IL P U N T O S U L L E O P E R E Santa Maria del Fiore, cattedrale di Firenze

 "
6.36 Arnolfo di Cambio, 6.37 Giotto, Campanile
Cattedrale di Santa Maria della Cattedrale di Santa
del Fiore, interno. Maria del Fiore, 1334-57.

L’interno [fig. 6.36] appare ampio e questa magnifica torre fu incaricato un di Giotto era giunta alla prima cornice,
grandioso, grazie alle crociere ogivali pittore, Giotto. L’artista, considerato ex- fu continuata da Andrea Pisano e ter-
sostenute da possenti pilastri compositi. pertus et famosus, fu anche nominato minata nel 1357 da Francesco Talenti e
La massiva sobrietà delle strutture disa- architetto e responsabile della fabbrica Neri di Fioravante.
dorne richiama certamente la tradizio- del Duomo: era la prima volta nella sto- All’esterno, sia la cattedrale sia il campa­
ne romanica; tuttavia, è senza dubbio ria che venivano affidate a un pittore re- nile presentano un rivestimento in mar-
gotico il gioco dei pilastri collegati dagli sponsabilità di cantiere così importanti. mi policromi (bianco, verde e rosso),
archi a sesto acuto; allo stesso modo, La torre, separata dal corpo della chie- con un disegno più raffinato nella torre
sono gotiche le cappelle a raggiera e le sa, è a pianta quadrata e presenta una (secondo gli intenti di Giotto) e più es-
alte finestre a bifora. struttura compatta, rinforzata agli angoli senziale nelle pareti del Duomo, a imita-
Nel 1334 iniziarono i lavori per il cam- da robusti contrafforti a sezione ottago- zione del motivo a bande che decora il
panile [fig. 6.37]. Della progettazione di nale. La sua costruzione, che alla morte Battistero [ p. 266].

312 6_ Il gotico
6.1. 8 ¢ Il Duomo di Siena [fig. 6.39], dedica- cuspide
Coronamento a forma trian-
to a Santa Maria Assunta, presenta forme anco-
I grandi cantieri gotici ra romaniche. I lavori per la trasformazione di
golare di un edificio, di una

in Italia un precedente impianto, del XII secolo, in una


parte di esso, di una porta o
di un dipinto su tavola.

l nuova e più solenne struttura ebbero inizio in- trittico


a costruzione del Duomo di Orvieto Pala d’altare composta da
è legata al nome di Lorenzo Maitani torno al 1238 ma si conclusero soltanto nel se- tre scomparti, talvolta uniti
[ ¢ 6.2.5], artista toscano di profonda sensibilità, colo successivo. Forse lo scultore Nicola Pisano da cerniere che ne consen-
tono la chiusura.
che fu nominato capomastro del cantiere nel 1310; [ ¢ 6.2.3], che lavorò a Siena fra il 1245 e il 1268,
è suo il progetto della facciata [fig. 6.38], elabora- contribuì alla progettazione di questa chiesa.
to secondo un modello nuovo e originale rispet- ¢ La magnifica facciata fu iniziata se-
to ai tipi italiani ed europei. Tutto il prospetto è condo il progetto di Giovanni Pisano [ ¢ 6.2.3]:
concepito come un grande e pregiato reliquiario. sotto la direzione di questo celebre scultore-ar-
La sua parte inferiore presenta tre portali: quel- chitetto, fra il 1284 e il 1298 fu innalzata la parte
lo centrale a tutto sesto, i laterali a sesto acuto; inferiore, arricchita da un’ornamentazione sculto-
tutti sono sormontati da cuspidi triangolari. Una rea assai movimentata (sull’esempio dei modelli
loggia ad archetti su colonnine funge da corni- francesi), con tre grandi portali a tutto sesto forte-
cione orizzontale e divide questo livello da quello mente strombati e sormontati da cuspidi triango-
superiore, dominato da un grande rosone. Quattro lari. Alla morte di Giovanni, sopraggiunta intorno
pilastroni energici e svettanti, sostenuti da un alto al 1314, il prospetto era ancora incompiuto. Nel
basamento a bassorilievi e conclusi da pinnacoli, 1377, lo scultore Giovanni di Cecco riprese i lavo-
trasformano il prospetto in un trittico e riescono a ri, ispirandosi apertamente al modello orvietano;
creare un dominante equilibrio armonico attraver- il risultato, però, è meno felice, in parte perché si 
sando le tre fasce che si distendono in larghezza. percepisce un innesto un po’ forzato della parte 6.38 Duomo di Orvieto, XIV
sec., facciata.
Anche il coronamento, a tre cuspidi triangolari, nuova alla preesistente realizzata da Pisano e in
parte per la maggiore esuberanza dell’ornamen- 
non altera l’ordine geometrico ed equilibrato di 6.39 Duomo di Siena,
questo ricchissimo schermo. tazione plastica, che ne appesantisce le superfici. 1238-1382, facciata.

6_1_L’architettura gotica 313


¢  Un caso unico nel panorama del Goti- selva di archi rampanti, pinnacoli, guglie e ricami
campionesi co italiano è costituito dal Duomo di Milano [fig. marmorei [fig. 6.42] ed è aperto da finestroni tripar-
Maestranze provenienti dal-
6.41], la cui costruzione fu avviata nel 1386 ma titi, arricchiti da vetrate riconosciute come capola-
la diocesi di Como, che nel
Medioevo comprendeva protratta fino all’Ottocento inoltrato (epoca in cui vori del Tardogotico e del Rinascimento italiano.
l’attuale Canton Ticino sviz-
zero, e in particolare da fu conclusa la facciata). Non se ne conosce il pro- ¢ La concezione generale, le straordi-
Campione d’Italia, sul Lago gettista ma si sa che diversi architetti tedeschi e
di Lugano, da cui il nome. narie dimensioni (148 m per 87) e la ricchezza
francesi e capomastri lombardi campionesi, furo- decorativa del Duomo di Milano vanno ricondotte
no consultati insieme a esperti italiani per impo- alla sfrenata ambizione di Gian Galeazzo Viscon-
starne le forme. ti (1347-1402), duca di Milano dal 1385 al 1402;
¢ La chiesa è a pianta cruciforme [fig. questi, divenuto genero del re di Francia, voleva
6.40], a cinque navate, con transetto a tre navate per la sua città una basilica capace di gareggiare
concluso da absidi e volte a crociera costolonate. con le grandi cattedrali europee. Il Duomo di Mi-
Un grande tiburio s’innalza dall’incrocio dei brac- lano si presenta come l’edificio italiano più vicino
ci. L’alzato, tutto in marmo rosa, è arricchito da una ai modi dell’architettura d’Oltralpe, soprattutto
per la sua concezione decorativa. D’altro canto,
esso risulta ancora piuttosto radicato alla tradizio-
ne costruttiva lombarda. Al Duomo milanese, in-

6.41 Duomo di Milano, fatti, manca del tutto l’ostinato verticalismo delle
iniziato nel 1386. Veduta architetture gotiche francesi, inglesi e tedesche,
esterna.
cui oppone forme più equilibrate, navate la cui al-
 tezza si eleva gradualmente dai lati verso il cen-
6.40 Duomo di Milano,
pianta. tro e un prospetto che termina a triangolo ottuso,
 come nella Basilica di Sant’Ambrogio.
6.42 Duomo di Milano,
particolare dell’interno.

314 6_ Il gotico
6.1. 9 bifore o trifore) che illuminano le sale di riunione bugnato
e di rappresentanza. Paramento architettonico
I palazzi pubblici ¢ A Firenze, il Palazzo dei Priori [fig.
ornamentale formato da
pietre sbozzate e sporgenti
in epoca gotica 6.43], sede ufficiale del governo comunale, fu co-
dal muro, dette bugne.

l o sviluppo comunale della seconda


metà del Duecento fornì un nuovo im-
pulso alla crescita dell’architettura civile italia-
struito nel 1299. L’edificio si presenta in forma di
castello fortificato e l’autorevolezza del suo lin-
guaggio architettonico ebbe tanta fortuna da in-
na. Le nuove esigenze organizzative, infatti, ri- fluenzare a lungo l’edilizia cittadina. Nel corso dei
secoli, questo palazzo ha cambiato spesso nome,
chiesero la costruzione di grandiosi edifici pub-
passando da Palazzo del Popolo all’attuale Palazzo
blici civili che affiancarono quelli religiosi. Le
della Signoria, anche se universalmente è cono-
sedi dei consigli, gli edifici per le adunanze, le
sciuto come Palazzo Vecchio. Secondo la tradi-
residenze degli alti magistrati (capitani del po-
zione, il suo autore fu Arnolfo di Cambio, che lo
polo, podestà e priori) divennero importanti poli 
concepì come un massiccio parallelepipedo di tre 6.43 Arnolfo di Cambio,
urbani e centri d’attrazione della vita cittadina, Palazzo Vecchio, 1299-
piani, rivestito da un rustico paramento a bugnato.
sancendo chiaramente l’avvenuta separazione 1314. Firenze.
¢ A Siena, il Palazzo Pubblico della cit-
fra potere politico e potere religioso. 
tà [fig. 6.44] fu progettato nel 1288, eretto a partire 6.44 Palazzo Pubblico,
¢  L’architettura civile gotica, ancor più di
dal 1297 (dunque parallelamente alla costruzione 1297-1310. Siena.
quella sacra, mantenne legami molto stretti con la
tradizione costruttiva romanica, ostentando mura
possenti, torri altissime, coronamenti merlati. L’u-
nica concessione al nuovo linguaggio interna-
zionale sembra essere stata l’adozione dell’arco
a sesto acuto e delle eleganti finestre (monofore,

6_1_L’architettura gotica 315


di Palazzo Vecchio) e ultimato già nel 1310. È un za del Gotico europeo sulla sua architettura,
fastigio monumentale edificio in laterizio molto slancia- in particolare quella civile. Si consideri il suo
Parte superiore di un edi-
ficio.
to, con due ali leggermente oblique; il suo ampio Palazzo Ducale [fig. 6.45], la nuova e grandio-
prospetto non rettilineo, leggero e traforato dalle sa sede trecentesca del Maggior Consiglio (ri-
loggiato finestre, accompagna come una sontuosa quinta conosciuto anch’esso patrimonio dell’umanità
Usato come sinonimo di
loggia, il termine indica più scenografica la forma a conchiglia dell’antistante dall’Unesco nel 1987). Il palazzo sorge in una
propriamente quella strut- Piazza del Campo. Il nome dell’architetto di que-
tura architettonica ad archi
posizione molto suggestiva, ad angolo fra Piaz-
su colonne o pilastri che or- sto capolavoro architettonico è rimasto sconosciuto. za San Marco e il molo, quindi con un lato af-
na il prospetto di un edificio.
A un importante pittore, Lippo Memmi (1290 ca.- facciato sul mare. Contraddicendo la logica co-
1356), si deve invece il disegno della trecentesca struttiva, che richiede di alleggerire le strutture
Torre del Mangia, altissima, snella e coronata da murarie nella parte alta degli edifici, i suoi ar-
un bel fastigio di marmo bianco. La torre con il pa- chitetti adottarono un’originale soluzione. Im-
lazzo e la piazza antistante costituiscono uno degli postarono un’ampia superficie (preziosamente
esempi più eleganti e raffinati di intervento urba- decorata a losanghe e tenuemente policroma)
nistico medievale. Per questo, nel 1995, sono stati su di una doppia loggia, formata, al primo li-
riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’Unesco. vello, da un portico ad arcate ogivali su robusti
¢ La Repubblica veneziana, uno dei sostegni e, al secondo, da un elegante loggiato
principali porti commerciali del Trecento, man- dove le colonne raddoppiano il ritmo della se-
tenne costanti rapporti culturali sia con l’Orien- rie inferiore. Il blocco massiccio dell’edificio si
 te sia con i paesi continentali d’Oltralpe, come riduce visivamente a una semplice scatola dalle
6.45 Palazzo Ducale,
seconda metà del XIV sec.
la Germania, l’Austria e la Boemia. È per questo pareti sottili, “incardinate” grazie a una colon-
Venezia. che possiamo riscontrare una così forte influen- nina tortile posta sullo spigolo.

316 6_ Il gotico
uida allo studio

Punti chiave

A partire dalla seconda metà del I grandi capolavori gotici europei chiesa più grande d’Europa.
XII secolo, l’adozione dell’arco a si rifanno al tipo cluniacense. La
Altri importanti cantieri gotici in
sesto acuto inaugurò la stagione del Cattedrale di Notre-Dame a Parigi
Italia furono quelli del Duomo di
Gotico. e la Cattedrale di Chartres sono
Orvieto, del Duomo di Siena e del
modelli di “gotico classico”. Nel corso
L’arco a sesto acuto offre vantaggi Duomo di Milano. I primi due edifici
del XIII e XV secolo si svilupparono
strutturali rispetto all’arco a tutto sono tra i pochi esempi di chiesa
il Gotico “radiante” (Sainte-Chapelle
sesto: agisce con una contenuta gotica con facciata medievale
di Parigi) e successivamente il
azione di spinta sui pilastri; consente originaria; il Duomo di Milano si
Gotico “fiammeggiante”.
la costruzione di volte a crociera distingue nel panorama italiano per
rettangolari e trapezoidali; permette Il Gotico italiano fu influenzato i suoi caratteri stilistici prettamente
di aprire grandi finestre nei muri. dalle teorie estetiche degli europei.
ordini mendicanti (domenicani e
Si usa far iniziare il Gotico con I palazzi pubblici mantennero
francescani). La Basilica di San
la ristrutturazione dell’Abbazia un forte legame con la tradizione
Francesco ad Assisi è tuttavia un
di Saint-Denis, avviata nel 1140. romanica: Palazzo Vecchio a
edificio imponente, composto da
Secondo le teorie estetiche dei Firenze e Palazzo Pubblico a Siena
due chiese sovrapposte.
cluniacensi, le chiese dovevano ostentano mura possenti. Palazzo
rendere omaggio alla grandezza A Firenze, gli ordini mendicanti Ducale a Venezia, molto più
di Dio. Al contrario, i cistercensi costruirono la Basilica di Santa influenzato dal Gotico europeo, si
reputavano che le chiese dovessero Maria Novella, domenicana, e la presenta invece come una leggera
rispettare la scelta di povertà Basilica di Santa Croce, francescana. scatola muraria.
compiuta da Cristo. Si possono Quest’ultima presenta un tetto di
quindi individuare due anime legno. La cattedrale fiorentina di
dell’architettura gotica. Santa Maria del Fiore è la quinta

Domande

1. Perché le cattedrali gotiche possono si presenta come un modello 10. Quali elementi del progetto di
considerarsi edifici eccezionali? emblematico di architettura Arnolfo per la Cattedrale di Santa
gotica?  Maria del Fiore a Firenze evidenziano
2. Che cos’è l’arco a sesto acuto? Quali
una sua riflessione sul modello
vantaggi strutturali offre? In che 7. Quali sono le caratteristiche generali
architettonico classico? Quali sono,
cosa le crociere gotiche differiscono del Gotico italiano?  Perché il Gotico
invece, le parti più propriamente
da quelle romaniche? Che cosa sono italiano è differente da quello “gotiche” di questa chiesa?
gli archi rampanti e qual è la loro europeo?
funzione? 11. Quale modello originale di facciata
8. Come si presentano le chiese gotica presenta il Duomo di
3. Perché, a differenza delle cattedrali degli ordini mendicanti? Quali Orvieto?  Qual è la storia del Duomo
romaniche, le cattedrali gotiche sono le caratteristiche strutturali di Siena? Perché il Duomo di Milano
hanno finestre così ampie?  e distributive della Basilica di San è considerato l’unico esempio
Francesco ad Assisi? italiano di chiesa gotica rispettosa
4. Qual è la differenza fra architettura
del modello europeo?
cluniacense e architettura 9. Perché le chiese mendicanti a
cistercense? Firenze diventano due veri e propri 12. A quale uso erano destinati i più
poli urbani? Quali analogie e quali comuni edifici pubblici civili di epoca
5. In che cosa la Cattedrale di Notre-
differenze presentano la Basilica gotica? In che cosa l’architettura
Dame di Parigi ricalca il modello
domenicana di Santa Maria Novella civile gotica mantiene stretti
architettonico cluniacense?
e la Basilica francescana di Santa legami con la tradizione costruttiva
6. Perché la Cattedrale di Chartres Croce? romanica?

6_1_L’architettura gotica 317


10
i siti
Le cattedrali di Amiens
e Reims Francia

¢ La Cattedrale di Amiens, dedicata a


Notre Dame (cioè alla Madonna, Nostra
Signora), è la chiesa più vasta di Francia:
copre 7700 mq di superficie con una
lunghezza di 145 m; la navata centrale,
al centro dei pilastri, è larga 14,60 m;
l’altezza della stessa navata, sotto la
chiave di volta è di 42,30 m. Per capirci,
all’interno della Cattedrale di Amiens si
potrebbe costruire un edificio di 14 piani.
Ma nonostante l’imponenza e l’altezza
raggiunte dalla cattedrale, impressiona
la leggerezza delle sue membrature
architettoniche, che fanno di questa chiesa
un insuperabile capolavoro strutturale.
All’esterno, poi, l’edificio presenta nella
facciata principale, già conclusa nel 1236,
uno dei cicli scultorei più belli e imponenti
d’Europa. Scampata alle distruzioni sia della
Rivoluzione francese sia della seconda
guerra mondiale, la Cattedrale di Amiens
è giunta fino a noi praticamente intatta,
con tutte le sue decorazioni originarie.
Capolavoro del cosiddetto Gotico classico,
per il suo altissimo valore architettonico
è stata riconosciuta nel 1981 patrimonio
dell’umanità dall’Unesco.


6.46-47 Cattedrale di Notre-Dame, XIII-XIV sec. Veduta
della facciata principale e della navata centrale. Amiens.

318 6_ il gotico
¢ La Cattedrale di Notre Dame di Reims è,
con la Cattedrale di Chartres e di Amiens,
uno dei più fulgidi esempi di architettura
gotica europea. In questa chiesa furono
incoronati tutti i re di Francia, a partire
dal 987 fino al 1825. L’attuale costruzione
fu edificata a partire dal 1211, e in buona
parte completata già nel 1275, sul sito
in cui erano state erette due precedenti
cattedrali di cui l’ultima distrutta da
un incendio nel 1210. La Cattedrale di
Reims presenta una pianta a croce latina,
suddivisa in tre navate sia nel corpo
principale sia nel transetto. L’abside
è circondata da un deambulatorio e
coronata da cinque cappelle radiali. Reims
ha dunque la medesima impostazione di
Chartres, di cui peraltro è quasi coeva.
A differenza della Cattedrale di Amiens,
quella di Reims fu gravemente danneggiata
durante la Rivoluzione francese, quando,
per trasformarla in un “Tempio della
Dea Ragione”, parte degli arredi e delle
decorazioni andarono dispersi o distrutti.
Anche durante la prima guerra mondiale,
a seguito del bombardamento tedesco,
crollarono gran parte delle volte. Anche
numerosi elementi decorativi (tra cui i
cicli scultorei del portale maggiore) e le
vetrate andarono in pezzi. Ciò nonostante,
la cattedrale mantiene quasi intatta
la sua antica bellezza, e per questo è
stata inserita nell’elenco dei patrimoni
dell’umanità dall’Unesco nel 1991.


6.48-49 Cattedrale di Notre-Dame, dal 1211. Veduta
della navata centrale e della facciata principale. Reims.

6_1_L’architettura gotica 319


11
i siti
Castel del Monte Puglia

¢ Il nome di Castel del Monte è sveva la presenza di 225 edifici imperiali, successori di Federico, che preferirono
indiscutibilmente legato a quello di fra castelli, residenze regie, padiglioni usare il castello come prigione. Ancora
Federico II di Svevia (1194-1250), divenuto di caccia e grandi fattorie statali. Delle oggi rimane un mistero lo scopo per cui
imperatore del Sacro romano Impero architetture federiciane, solo alcune si fu edificato Castel del Monte, ma indubbio
germanico e re di Puglia e di Sicilia sono conservate in buone condizioni; fra è il legame della costruzione con precise
nel 1214. Grande statista e legislatore queste, Castel del Monte presso Andria, formule matematico-geometriche e con
infaticabile, uomo di cultura curioso in Puglia, merita senz’altro una menzione l’astronomia. Legame che ne costituisce
e raffinato, amante delle lettere, della speciale: grazie alla raffinatezza delle forse l’aspetto più affascinante e che
filosofia e delle scienze naturali, Federico sue peculiarità è presente dal 1996 calcoli recenti ritrovano anche nei due
II è considerato dagli storici una delle nell’elenco dei patrimoni dell’umanità. leoni accovacciati all’imposta dell’arco
personalità più affascinanti dell’Europa Secondo la tradizione, questo castello a sesto acuto dell’ingresso, posizionati
medievale; i suoi stessi contemporanei lo fu la residenza di caccia favorita in modo tale da guardare verso i punti
definirono stupor mundi (‘meraviglia del dall’imperatore. In realtà i numerosi studi dell’orizzonte in cui sorge il sole nei due
mondo’). Per rendere stabile il dominio sui che si sono succeduti hanno dimostrato solstizi d’estate e d’inverno.
territori del Meridione d’Italia, l’imperatore l’infondatezza di questa idea per l’assenza
promosse la costruzione di una rete di di stalle e altri ambienti similari, come
castelli. Un censimento compiuto fra il anche dell’ipotesi che potesse servire a

1240 e il 1245, che purtroppo escluse la scopi difensivi. Proprio l’assenza di alcuni 6.50 Castel del Monte, 1240 ca. Prospetto frontale.
Calabria e la Sicilia, testimonia in epoca elementi basilari risultò assai scomoda ai Andria (Bari).

320 6_ il gotico
¢ Un tempo sontuosamente decorato
da mosaici e marmi preziosi, oggi
l’edificio appare tristemente spoglio.
Forse progettato dallo stesso Federico
nel 1240, Castel del Monte fu realizzato
da maestranze tedesche, pugliesi e
soprattutto arabe: la sua particolare
struttura, infatti, simile a quella di alcuni
castelli del deserto della Giordania risalenti
all’VIII secolo, rivela una forte influenza
della cultura islamica. Ma soprattutto Castel
del Monte, con le sue forme e i dettagli
delle sue decorazioni, rivela la volontà del
suo committente di fondere in un’unica
opera la sua personale rivisitazione del
classicismo con gli influssi provenienti
dalle diverse componenti culturali e
artistiche presenti nei suoi territori. Il
portale d’ingresso del castello, ad esempio,
è chiuso da pilastri e concluso da una
sorta di timpano classicheggiante; mentre
un innesto di elementi strutturali gotici
è ben visibile all’interno, dove le stanze
trapezoidali dei due piani sono coperte
da volte a crociera costolonate, con archi
ogivali, e la luce proviene da finestre
monofore e bifore, inquadrate da archi a
sesto acuto.

 
6.51 Castel del Monte. Veduta aerea zenitale. Andria. 6.52 Castel del Monte. Particolare della facciata
[Per gentile concessione di L. Scaraggi] principale. Andria.

¢ Un recente studio (G. Fallacara, U.


Occhinegro, Castel del Monte, nuova ipotesi
comparata sull’identità del monumento,
Collana Archinauti/PolibaPress, 2011)
ipotizza che Castel del Monte fosse in
realtà una sorta di centro benessere,
una versione occidentale (e soprattutto
“imperiale”) dell’hamman arabo. È stato
dimostrato infatti che qui furono applicate
le più avanzate tecniche di ingegneria
idraulica dell’epoca e che l’intera struttura
fu concepita come un’enorme macchina
¢ Castel del Monte si presenta come un di canalizzazione, raccolta e reimpiego
purissimo prisma a pianta ottagonale, delle acque piovane. Ricordiamo, a questo 
articolato attorno a un cortile della stessa proposito, che il castello è dotato di 6.53 Castel del Monte. Particolare del sistema esterno
di raccolta acque. Andria.
forma e racchiuso da una corona di otto ben sette cisterne, di cui cinque pensili
torri, anch’esse ottagonali e poste ad ogni collocate sulla sommità delle torri, oltre
spigolo. Il diametro del cortile interno è di che delle più antiche stanze da bagno persi a seguito dei restauri del Novecento,
17,86 m, mentre quello dell’intero castello della storia. Gran parte degli impianti mentre sono ancora ben visibili i canali di
è di 56 m, per una altezza massima, di smistamento delle acque, un tempo raccolta delle acque piovane alla base dei
raggiunta dalle torri, di 24 m. presenti all’interno dei muri, sono andati muri perimetrali.

6_1_L’architettura gotica 321

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