Sei sulla pagina 1di 4

DANTE ALIGHIERI

Dante, diminutivo di “durante”, nasce a Firenze in una data


compresa tra il 14 maggio e il 13 giugno del 1265. Il padre è
Alighiero di Bellincione, un nobile, un appartenente alla
piccola nobiltà della città di Firenze però da tempo decaduto
DANTE ALIGHIERI economicamente, mentre la madre era bella degli abati.
(Firenze 1265 – Ravenna 1321) Nel 1277 il giovane Dante viene promesso sposo a Gemma
Donati della famiglia cui facevano parte i guelfi di parte nera. Il
matrimonio, combinato per ragioni di interesse, si celebra
forse nel 1285 e dall’unione di Dante e Gemma nascono tre o
quattro figli, tra cui Pietro e Jacopo che sono stati i primi
commentatori della commedia.

Dante {avvenimenti storico-politici dal 1265 al 1321}


il periodo storico in cui visse dante (1265-1321) e'
caratterizzato:
•    dalle lotte tra PAPATO e IMPERO, tra GUELFI e GHIBELLINI
e tra fazioni politiche della stessa citta' (a firenze tra GUELFI
BIANCHI, capeggiati dai CERCHI, e GUELFI NERI, capeggiati dai
DONATI)
•    Dall'aumento della popolazione e il conseguente sviluppo
della produzione artigianale e del commercio (i ricchi mercanti
diventano i "magnati" della citta')
•    dal passaggio dal COMUNE alla SIGNORIA in molte citta'
italiane (non ancora firenze)
AVVENIMENTI STORICO POLITICI
CONTESTO STORICO •    1265 La battaglia di Montaperti (1260), vinta dai
1265 GHIBELLINI, aveva segnato l'inizio del loro dominio su Firenze
(canto X inf.)
•    1266 vittoria a benevento degli angioini (guelfi) alleati del
papa.
firenze e' divisa in GUELFI NERI, favorevoli al papa, e GUELFI
BIANCHI, difensori dell'indipendenza della citta'
•    1282 i "magnati" fiorentini impongono il governo delle
ARTI MAGGIORI, cioe' un potere aristocratico
•    1289 battaglia di campaldino: i guelfi sconfiggono i
ghibellini di arezzo guidati da BUONCONTE DA MONTEFELTRO
(canto V purg.)
•    1293 GIANO DELLA BELLA con gli ordinamenti di giustizia
esclude i "magnati" dal governo di firenze: solo chi fa parte
delle arti minori puo' avere cariche pubbliche
•    1300 dante e' eletto fra i sei PRIORI che a turno dovevano
governare firenze dilaniata dalle lotte di fazione.
Alighiero di Bellincione o Alighiero II Alighieri era il padre di
Dante Alighieri. Figlio di Bellincione di Alighiero, fece parte del
partito guelfo. Attivo già nel 1246 quale agente di cambio col
padre e i fratelli, Alighiero seguì in esilio la famiglia nel 1248 e
nel 1260 dopo la vittoria dei ghibellini, in quest'ultima data a
Montaperti. Rientrato a Firenze, Alighiero di Bellincione sposò
nel 1262 una certa Bella, forse figlia di Durante di Scolaro degli
Abati, dalla quale ebbe Dante, il quale mai ricordò il padre
nella propria produzione poetica. Dopo che Bella morì verso il
1270, Alighiero si risposò con Lapa di Chiarissimo Cialuffi, la
ALIGHIERO DI BELLINCIONE quale mise al mondo due o tre bambini: Francesco, Tana
(Firenze, 1220 – prima del 1283) (Gaetana) e forse anche un'altra figlia che, secondo Giovanni
Boccaccio, sarebbe poi stata moglie di Leone Poggi e madre di
Andrea, molto somigliante a Dante. Alighiero di Bellincione
morì prima del 1283, dopo aver condotto una vita dedicata al
commercio (o all'usura, secondo quanto afferma Forese
Donati nella celebre Tenzone che ebbe con Dante) ed aver
assicurato alla famiglia una modesta vita economica.

Gabriella degli Abati, meglio nota come Donna Bella degli


Abati, era la madre di Dante Alighieri. Le poche notizie che
sappiamo della sua vita provengono da ricerche d'archivio che
hanno dato solo prove "indiziarie" in alcune possibili figure
dell'epoca, come nella divisione patrimoniale operata da
Pietro e Jacopo Alighieri, figli di Dante, con Francesco,
fratellastro del poeta, in un atto notarile del 16 maggio 1330.
Presumibilmente apparteneva al casato fiorentino degli Abati,
anche se non vi sono notizie certe in proposito. Si è ipotizzato
BELLA DEGLI ABATI che suo padre fosse il giudice fiorentino Durante degli Abati,
(Firenze, XIII secolo – 1270-1275 circa) da cui il figlio di Bella avrebbe preso il nome - poi abbreviato
in Dante. Sposata con Alighiero Alighieri, morì quando Dante
aveva 5 o 6 anni, permettendo al padre di sposarsi, tra il 1275
e il 1278 d.C., con Lapa di Chiarissimo Cialuffi.

Gemma Donati fu la moglie di Dante Alighieri. Non si sa quasi


nulla della sua vita, nemmeno la data esatta di nascita. Le
notizie sulla moglie di Dante sono circoscritte intorno alla
famiglia d'origine, la nobile casata dei Donati. La giovane
sposò Dante dopo alcuni anni, attorno al 1285, e gli diede
quattro figli, 3 maschi e una femmina: Giovanni, il primogenito
della cui esistenza si è sempre dubitato - è attestato con
certezza da un documento di un notaio fiorentino recante la
GEMMA DONATI data del 20 maggio 1314, la cui scoperta fu fatta nel 1940 da
(Firenze, 3 marzo 1265 circa – Firenze, 1333-1342) Renato Piattoli ma mai pubblicata - è stato riscoperto solo nel
2016 con la pubblicazione della nuova edizione del Corpo
Diplomatico Dantesco; Iacopo e Pietro, commentatori
dell'opera paterna; Antonia. Non ci sono nell'opera di Dante
allusioni dirette ed esplicite alla moglie, e non si sa nulla delle
vicende coniugali della coppia, né tantomeno della vita di
Gemma.
Nell’Italia del XII secolo si svilupparono due fazioni
politicamente opposte: guelfi e ghibellini.
I primi sostenevano il Papa e i secondi l’imperatore per la lotta
delle investiture.
Nei comuni dell’Italia centro-settentrionale i ghibellini furono
scacciati.
Intorno alla fine del XIII secolo a Firenze, rimasti solo i guelfi,
nacquero due partiti opposti per questioni di carattere
GUELFI BIANCHI E NERI politico, ideologico e economico che si identificarono in due
E GHIBELLINI famiglie: quella dei Cerchi (guelfi bianchi) e quella dei Donati
(guelfi neri). La famiglia dei Cerchi esprimeva gli interessi del
popolo grasso (finanzieri e ricchi mercanti) mentre la famiglia
dei Donati era sostenitrice della restaurazione del potere
nobiliari e disposti ad appoggiarsi al Papa, che in quel periodo
era Bonifacio VIII, per raggiungere questo scopo.
Molti intellettuali come Guido Cavalcanti (uno dei maggiori
esponenti del “Dolce Stil Novo”) e Dante Alighieri erano
difensori dell’autonomia del Comune e sostennero pertanto lo
schieramento dei guelfi bianchi.
Non sappiamo molto della formazione culturale di Dante, quello che sappiamo è che ebbe come maestro il politico e
letterato Brunetto Latini e poi in un periodo imprecisato è stato a Bologna dove forse studiò medicina nell’università
della città.

Brunetto Latini è stato uno scrittore, poeta, politico e notaio


italiano, autore di opere in volgare italiano e francese.
Brunetto era figlio di Buonaccorso e nipote di Latino Latini,
appartenente ad una nobile famiglia toscana. La datazione
approssimativa della nascita all'inizio degli anni Venti si
BRUNETTO LATINI desume dal fatto che nel 1254 ricoprì l'incarico di scriba degli
(Firenze, 1220 circa – 1294 o 1295) anziani del comune di Firenze. Le fonti storiche e una serie di
documenti autografi testimoniano la sua attiva partecipazione
alla vita politica di Firenze. Come egli stesso narra nel
Tesoretto, fu inviato dai suoi concittadini alla corte di Alfonso
X di Castiglia, per richiedere il suo aiuto in favore dei guelfi.
Tuttavia la notizia della vittoria dei ghibellini a Montaperti
costrinse Brunetto all'esilio in Francia.
Figlio di Ricovero, apparteneva a una famiglia mercantile di
rilievo nella vita politica ed economica di Firenze, e fece parte
del gruppo dirigente fin dalla fase iniziale del governo
popolare, ottenendo la carica di priore nel sestiere di porta
San Piero nel 1282, nel 1285 e nel 1287.
Si trattava di una congiuntura significativa della storia di
Firenze: l’istituzione del priorato delle Arti (1282) era
espressione del governo popolare di parte guelfa, formato da
FOLCO PORTINARI mercanti, artigiani e banchieri, la cui ascesa economica si era
(Portico di Romagna, 1222? – 31 dicembre 1289) rafforzata dopo la morte di Federico II (1250), e ora equiparati
politicamente alla nobiltà inurbata nelle cui mani erano da
sempre le redini del potere.
Portinari è noto quasi esclusivamente per essere il padre della
Beatrice amata da Dante e per aver fondato, tra il 1285 e il
1286, l’ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova, tuttora
esistente alle spalle del Duomo, sebbene profondamente
modificato tra il XVI e il XVIII secolo.
Poeta, figlio di Viva di Michele. Intorno al 1265 entrò nei
"Milites Beatae Virginis Mariae" (i cosiddetti frati gaudenti),
opponendosi alla mondanità di essi. È la figura più
rappresentativa del momento di trapasso tra la poesia
siciliana provenzaleggiante e lo stil novo iniziato da G.
Guinizzelli, e anzi il caposcuola della generazione anteriore a
Dante nell'ambito della quale esercitò una vera e propria
dittatura letteraria. Contro questa infatti si appuntò
l'intransigente polemica di Dante e degli stilnovisti, polemica
che, come è stato osservato, è essa stessa segno di
ammirazione e rispetto. Faticoso e oscuro nello stile, non
GUITTONE D’AREZZO riuscì mai a liberarsi dalla maniera provenzale; meglio che
(Santa Firmina, 1230/1235 – Firenze, 21 agosto 1294) nelle rime giovanili d'amore, riuscì in quelle ispirate a
sentimenti di carità patria e di vita morale, in cui si espande
una robusta vena oratoria (la sua produzione poetica
assomma a cinquanta canzoni e duecentocinquanta sonetti).
Nelle elaboratissime Lettere, in prosa volgare, ha rilievo la sua
forte personalità morale e civile; ma tali lettere sono
importanti soprattutto perché il volgare prosastico vi è
adoperato per la prima volta con ambiziosi intenti d'arte.
Ipotesi recenti fanno di G. l'inventore della ballata sacra, cioè
della lauda.
È stato un poeta e faceva parte di una famiglia guelfa (dice
Giovanni Villani che era una "delle più possenti case di genti,
di possessione e di avere in Firenze"), figlio di Cavalcante, fu
promesso in matrimonio nel 1267 a Beatrice, figlia di Farinata
degli Uberti, per la pacificazione delle parti avverse. Prese
GUIDO CAVALCANTI parte alla vita pubblica di Firenze; e, nella divisione dei Guelfi,
(Firenze intorno al 1258 - ivi 1300) fu con i Cerchi (Bianchi) contro i Donati. Nel 1284 è, con
Brunetto Latini e Dino Compagni, nel Consiglio generale del
Comune. Il 10 maggio del 1300, in seguito a tumulti, fu esiliato
a Sarzana con gli altri capi delle due fazioni. Ammalatosi e
richiamato in patria, morì alla fine di agosto.
Era un poeta ed era tra i più incisivi esponenti della poesia
tosco-emiliana del XIII secolo, indicato da Dante come
precursore dello stil novo, nella canzone dottrinale Al cor
GUIDO GUINIZELLI gentil rempaira sempre amore e in altri componimenti elabora
(Bologna tra il 1230 e il 1240 - Monselice 1276) compiutamente i due temi centrali della poetica stilnovista:
quello della "laude" misticheggiante della donna amata e
quello della forza interiore del sentimento d'amore.
Poeta fiorentino (sec. 13º-14º), da identificarsi forse con il
notaio ser Lapo di Giovanni Ricevuti, della cui attività si hanno
documenti sicuri relativi agli anni tra il 1298 e il 1321.
Ricordato da Dante in un sonetto giovanile (Guido, i' vorrei
che tu e Lapo ed io), è anche citato dal medesimo nel De
LAPO GIANNI vulgari eloquentia (I, 13) tra coloro che, insieme con i
(Firenze XIII - XIV secolo -- dopo il 1328) contemporanei G. Cavalcanti, Cino da Pistoia e Dante stesso,
seppero raggiungere l'eccellenza del volgare (vulgaris
excellentiam). Di lui restano undici ballate, tre canzoni, due
stanze di canzone e un sonetto doppio caudato, di ispirazione
stilnovista.

Potrebbero piacerti anche