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(1474-1533)
Le opere poetiche
Nuclei tematici
•I Carmina rappresentano le prime prove in latino del tirocinio poetico. I temi sono
occasionali, celebrativi o legati a eventi storici, e rimandano all’universo
cortigiano.
•Nelle Rime ricorrono le dittologie (bella e dolce), le antitesi (diletto/e non martir), i
chiasmi (benigne accoglienze... complessi licenziosi) che caratterizzano il
Canzoniere del Petrarca: Ariosto segue gli indirizzi propugnati dal Bembo che
declina però secondo la propria sensibilità.
Nuclei tematici
•La guerra non è solo il fondale delle vicende narrate, bensì diventa una metafora
della lotta che l’uomo ingaggia per conquistare la propria felicità.
•Le Satire costituiscono una meditazione ironica e disincantata sulla vita e sul
mondo a partire da eventi della storia personale: il rifiuto di seguire il cardinale
protettore in Ungheria, la difesa dagli obblighi della vita di corte, l’incarico in
Garfagnana, i vizi degli umanisti e così via.
•Due sono i nuclei tematici cui rimanda la riflessione morale: la libertà rispetto alle
costrizioni sociali ed economiche e la ricerca della verità contro l’ipocrisia
della società contemporanea.
•Un rilievo particolare assumono le favole interne alle satire, cui Ariosto affida il
messaggio morale, assai vivaci sul piano narrativo.
•I temi tratti dalla biografia offrono inoltre un punto di osservazione privilegiato per
conoscere le caratteristiche della vita quotidiana del primo Cinquecento, dal
cibo all’istruzione, dal cerimoniale della corte pontificia al matrimonio.
•Lo stile è colloquiale (Ma se degli altri io vuo’ scoprir gli altari,/tu dirai che rubato
e del Pistoia/ e di Petro Aretino abbia gli armari), il tono è conversativo e privo di
ampollosità (mio padre mi cacciò con spiedi e lancie... e me occupò cinque anni in
quelle ciancie).
•La struttura è dialogica (Ma tu... dimmi...). Il lessico e la sintassi attingono talora
alle forme dell’oralità (È gran periglio/a dormir seco e volgierli la schiena), con
espressioni popolari (abandonar le giande) e di origine proverbiale (Senza quel
vizio son pochi umanisti/che fe’ a Dio forza, non che persüase,/di far Gomorra e i
suoi vicini tristi).
Nuclei tematici 1
•Le prime due commedie, la Cassaria e i Suppositi, appartengono alla prima fase
del teatro ariostesco e riflettono la cultura di spettacolo promossa a Ferrara da
Ercole I d’Este: i temi sono quelli della commedia classica di Plauto e Terenzio, che
prevede una messa in scena rocambolesca, fatta di battute, equivoci e agnizioni.
Nuclei tematici 2
•Nelle prime due commedie, scritte originariamente in prosa, della Cassaria e dei
Suppositi, prevale la ricerca del colpo di scena, la battuta salace, l’equivoco,
l’inganno (Non fu mai uccellatore più di me fortunato, che avendo oggi tese le panie
a dui magri uccelletti, che tutto el dì mi cantavano intorno, a caso una buona e
grassa perdice ci è venuta ad invescarsi).
•La novità, a partire dai Suppositi, è l’inserimento di spunti realistici derivati dalla
tradizione novellistica, in particolare dal Decameron di Boccaccio.