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I MALAVOGLIA di Giovanni Verga


Ragioni del titolo, trama e struttura
Lopera si presenta dapprima col titolo Padron Ntoni; soltanto
in seguito compare, e soltanto alla fine safferma, I Malavoglia.
Padron Ntoni costituisce lequivalente di titoli analoghi nel settore
dei bozzetti e delle novelle (Nedda, Jeli il pastore, Rosso Malpelo,
ecc.): in casi del genere, la narrazione ruota fondamentalmente
intorno alla figura di un eroe eponimo [che da il proprio nome
allopera], che ne accentra i caratteri fondamentali. Con I
Malavoglia Verga eleva anche formalmente a protagonisti della
vicenda i componenti di unintera famiglia, attirando lattenzione
del lettore, fin dal titolo, sui caratteri di coralit e complessit
propri dellinvenzione narrativa di questopera.
Fin dallapertura del romanzo, Verga insiste sullaspetto
corale, familiare, di saga che lautore ha consapevolmente scelto:
<<Un tempo I Malavoglia erano stati numerosi come i sassi della
strada vecchia di Trezza; ce nerano persino a Ognina, e ad Aci
Castello, tutti buona e brava gente di mare, proprio allopposto di
quel che sembrava dal nomignolo, come devessere>>. Questa
apertura leggendaria e favolistica spinge lontani nel tempo anche i
contorni spaziali della narrazione. Troviamo qui applicato uno dei
principi fondamentali dellottica verghiana: il luogo dellazione
<<piccino>>, come lo sono i suoi abitanti, ma esso deve apparir
loro immenso, un vero mondo, nel quale si possono consumare tutti
i possibili drammi della vita e della morte. Al di l di questo spazio
ben definito c lincommensurabile e lignoto, in cui i protagonisti
che, volenti o nolenti, se ne lasciano attrarre, finiscono per
perdersi o sperdersi: Napoli, la grande metropoli, dove Ntoni
alimenta ancor di pi il suo naturale spirito di vanit e
scontentezza; il grande e lontano mare di Lissa, da cui Luca non
far pi ritorno; la schiamazzante Catania dei tribunali e degli
ospedali, in cui ?Ntoni e padron Ntoni compiono la fase finale del
loro calvario.
Da un punto di vista strutturale, la vicenda dei Malavoglia si
presenta come circolare. Lazione narrativa vera e propria si apre
con la partenza di Ntoni per la leva di mare e si chiude con il
definitivo commiato da Aci Trezza di Ntoni medesimo. Nel mezzo
c la storia della rovina dei Malavoglia, che procede per gradi,
accentuandosi progressivamente, ma conosce anche delle fasi di
relativo equilibrio o addirittura di ripresa. Tuttavia, Alessi,
prendendo in moglie la Nunziata e riscattando la casa del nespolo,
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ha gi dato lavvio a una nuova fase, questa volta totalmente


primigenia [tradizionale]. Il nonno morto, Bastianazzo, la Longa,
Luca, sono morti, Lia scomparsa, Ntoni ritorna, soltanto per
partire per sempre; ma il germoglio ha gi ripreso, il pugno torna a
chiudersi. Intanto, per dar vita al nuovo inizio, era stato necessario
che tutto il vecchio scomparisse, anche il superstite Ntoni.
Ed importante notare come la vicenda si svolga tutta tra due
partenze, per giunta del medesimo personaggio, Ntoni: la prima
per la leva di mare; la seconda per abbandonare definitivamente il
proprio villaggio. Quello che stato, ancora sar; e quello che sar,
torner di nuovo: ma nel mezzo vengono depositati detriti di
lagrime, sangue, afflizioni e morti.
Letica, e il comportamento, dei Malavoglia sono giustificati, e
resi possibili, da ci che Padron Ntoni, il nonno, <<mostrando il
pugno chiuso>>, esprime con la sua caratteristica affermazione
proverbiale: <<Per menare il remo bisogna che le cinque dita
saiutino lun laltro>>. Su questo pilastro si regge lesistenza della
famiglia Malavoglia: finch si regge.
Il romanzo diviso in quindici capitoli.
A. Il primo gruppo di quattro capitoli ha valore di prologo e
insieme di fondamento a tutta la vicenda. Dopo la premessa sulle
origini mitiche della famiglia, c un improvviso ammaraggio nella
storia: la descrizione della partenza di Ntoni per la leva di mare.
Segue la partenza della Provvidenza [la barca di famiglia] carica di
lupini, sapre qui il grande intermezzo corale-teatrale del capitolo
II, che potrebbe essere letto a s: Verga vi presenta il paese nella
pluralit e nellintreccio dei suoi interessi individuali e collettivi; si
tratta di un vero e proprio intermezzo dato che allinizio del
capitolo III si riallaccia direttamente alla conclusione del capitolo I,
come se il II, narrativamente, non esistesse, mentre evidente che
svolge una funzione nodale nellimpostazione del racconto. Nel
capitolo III avvengono la tempesta e il naufragio, la partenza e la
morte di Bastianazzo, pater familias totalmente subalterno al
patriarca Ntoni. Lordine delle generazioni viene sovvertito, per la
prima volta, il pugno comincia ad aprirsi. Nel capitolo IV c la
triste cerimonia del funerale senza morto: i Malavoglia sono ridotti
in miseria per la prima volta e si trovano sulle spalle il debito dei
lupini. In questo momento della vicenda essi hanno ancora la casa
del nespolo, ma non pi la Provvidenza.
B. Il secondo gruppo di capitoli (V-VIII) ha come tema la fiera
lotta dei malavoglia per tirarsi fuori dalla voragine. Si tratta di un
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periodo di ripresa, che tuttavia, proprio in quanto tale, costa il


sacrificio di due vittime incolpevoli, Mena e Alfio Mosca. Infatti, il
ritrovamento della Provvidenza (cap. V) e il suo ritorno al mare
(cap. VII) consentono alla famiglia di perseguire due
contemporanei progetti di accasamento importante, quello di Mena
con Brasi Cipolla e quello di Ntoni con Barbara Zuppidda. Intanto,
per, compare Piedipapera e zio Crocifisso tramano per togliere la
casa del nespolo ai malavoglia, e Luca parte marinaio, per
sostituire Ntoni, che ha voluto a tutti i costi rientrare a casa dopo
la morte del padre. E compare Alfio, in conseguenza del progetto
matrimoniale di Mena, decide di partire anche lui. Il capitolo VIII si
chiude sul compianto di Mena per questa dipartita.
C. La vicenda stringe e precipita nei tre capitoli successivi (IXXI). Muore Luca durante la battaglia navale di Lissa (1866), i
Malavoglia sono costretti ad abbandonare la casa del nespolo, si
rompono i fidanzamenti (cap. IX). I Malavoglia ora non hanno pi la
casa del nespolo, ma hanno di nuovo la Provvidenza e lavorano
duramente in mare; la tempesta per butta la barca sugli scogli e
padron Ntoni ne resta gravemente ferito. I Malavoglia tuttavia non
di danno per vinti e si arrangiano in mille modi. In questo
lunghissimo capitolo X si fa in tempo a vedere anche la
Provvidenza, che, tutta rattoppata da mastro Turi Zuppiddu,
riprende il mare e imbarca di nuovo i membri della famiglia
Malavoglia superstiti. Intanto per cominciato il degrado di
Ntoni intorno alle gonnelle della Santuzza e allosteria. Le difese
di Ntoni vacillano sempre di pi e mentre gli altri membri della
famiglia continuano il loro paziente travaglio quotidiano, lui vuole
andarsene. Padron Ntoni e la Longa fanno di tutto per distoglierlo
da tale proposito; ma quando la mamma muore di colera, il nonno
smette di lottare ed anche Ntoni parte (cap. XI). In questo gruppo
di capitoli scompaiono dalla famiglia Luca e Maruzza (la Longa), e
sallontana Ntoni. Il pugno sapre sempre di pi.
D. Nellultimo gruppo di tre capitoli (XII-XIV), viene descritto
lormai vertiginoso crollo delle fortune della famiglia Malavoglia. Il
nonno, che pure in punto di morte aveva raccomandato ai nipoti di
non vendere mai la Provvidenza, si decide a darla via, quando
rimane privo dellaiuto di Ntoni. I Malavoglia, ormai al colmo della
sventura, hanno perduto sia la casa del nespolo sia la barca. I
Malavoglia non sono pi padroni: sono costretti ad andare a
giornata alla maniera dei miserabili come lo zio Nunzio e il figlio
della Locca, e si pu capire quanto questo sia importante, se si tien
presente lincipit del romanzo, in cui stampato a chiare lettere
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che, <<da che il mondo era mondo, allOngina, a Trezza e ad Aci


Castello, li avevano sempre conosciuti per Malavoglia, di padre in
figlio, che avevano sempre avuto barche nellacqua, e delle tegole
al sole>>. Ntoni ritorna, ma pi povero e derelitto di prima, e si
mette a fare il predicatore (in senso ironico)(cap. XII). Comincia la
fase finale del degrado della famiglia Malavoglia, che comporta,
insieme con la sfortuna e la morte, la comparsa di una sventura per
loro ancor peggiore: la vergogna. Completo il traviamento di
Ntoni, che si fa mantenere dalla Santuzza. Fra Ntoni e il resto
della famiglia insorgono gravi e continui contrasti. Quando Ntoni
allontanato dalla Santuzza, si picchia come una bestia con don
Michele, la guardia (cap. XIII). Ridotto alla condizione pi bassa,
Ntoni con i suoi compagni va sulla sciara [terreno originato da
colata lavica] a fare il contrabbando. Sorpreso dalle guardie,
accoltella don Michele e viene processato. Lia, accusata di essere
allorigine della vicenda a causa di una sua presunta tresca con
don Michele, fugge di casa e sparisce. Conclusione del capitolo
XIV: <<La sera, come portarono il nonno nel carro, e Mena era
corsa ad incontrarlo, che ormai non si vergognava pi della gente,
Lia usc nel cortile e poscia sulla strada, e se ne and davvero, e
nessuno la vide pi>>.
Finale
Ora la rovina completa, il pugno so del tutto disfatto:
Bastianazzo, Luca, la Longa, sono morti; Ntoni in prigione; Lia
scomparsa in un alone di perdizione; non ci sono pi n la
Provvidenza n la casa del nespolo. Il capitolo XV nettamente
distinto: esso, infatti, ha la singolare peculiarit si segnare una
conclusione e insieme un nuovo inizio. Seguiamo gli ultimi giorni di
padron Ntoni: a questo punto, il povero vecchio abbandonato
anche dal suo fortissimo senso del valore simbolico degli oggetti
familiari perduti e arriva a dire: <<Meglio che non ci fosse mai
stata al mondo la casa dei Malavoglia, ora che i Malavoglia erano
di qua e di l>>. Indi, per estremo scorso, muore allospedale.
Per, nel frattempo, le ultime radici rimaste sotto la terra
ricominciano a germogliare: Alessi e Nunziata, come nel presagio
finale del capitolo IV, si sposano e con laiuto umile e paziente di
mena arrivano a ricomprare la casa del nespolo (della barca invece
non si parla pi, anzi, non si capisce nemmeno bene se Alessi sia
restato pescatore, o che altro).
Commento del finale Ma il capitolo XV sovrastato, in netta
controtendenza rispetto al resto dello svolgimento del romanzo, dai
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ritorni di compare Alfio Mosca e di Ntoni reduce dal carcere.


Ambedue per constatano che anche i ritorni sono disperati e
impossibili, se la partenza un giorno fu incautamente voluta e
consumata: sia perch, come ragiona Alfio Mosca, tornare non
significa mai ritrovare ci che si lasciato, sia perch, come lascia
intendere Ntoni, esistono condizioni per cui il ritorno non pu
essere che sfuggevole e provvisorio, dopo che si contribuito a
distruggerne lessenza con il proprio comportamento. Con grande
coerenza narrativa, il capitolo XV dunque quello dellultima
dipartita la morte di padron Ntoni allospedale sanziona il
disfacimento del pugni chiuso e degli impossibili ritorni, quello di
Alfio e quello di Ntoni; per al tempo stesso il capitolo di un
nuovo inizio dunque un epilogo e un prologo insieme con
protagonisti diversi che saffacciano e sostituiscono quelli antichi
(Alessi e Nunziata, con a fianco l <<angelo del focolare>> Mena),
destinati a ripercorrere su basi nuove lantico percorso.
Gli oggetti simbolici del racconto
La vita della famiglia Malavoglia ruota intorno a due oggetti fisici
la casa del nespolo e la barca. La casa dl nespolo il luogo dove
sono garantiti e favoriti lunit della famiglia e linterscambio tra i
suoi componenti; la Provvidenza lo strumento del lavoro, dunque
la garanzia della sopravvivenza e di uno spartano benessere.
Inoltre, tutti e due sono, dalla notte dei tempi, connessi con
lesistenza stessa dei Malavoglia: la casa del nespolo, dice padron
Ntoni << stata sempre dei malavoglia>>(cap. X); la barca,
addirittura la quale del resto <<la pi vecchia delle barche del
villaggio>> (cap. I) -, passata miticamente di generazione in
generazione.
I due oggetti simbolici risultano addirittura essenziali per la
buona realizzazione delletica del pugno chiuso; la storia narrata
nel romanzo potrebbe anche essere intesa come la storia del modo
in cui i Malavoglia avevano avuto, persero e disperatamente si
sforzarono di riconquistare o la casa o la barca o tutte due.
Si potrebbe aggiungere che, sebbene spesso i Malavoglia non
facciano differenza tra le due, fino a considerarle come persone di
famiglia, la casa del nespolo ad assumere in ultima istanza il
valore pi risolutivo. Padron Ntoni, infatti, quando si pensa giunto
in punto di morte, raccomanda ai nipoti di non vendere la
Provvidenza e, con perfetta simmetria, di fare risparmi e
ricomprare la casa del nespolo (cap. X). Ma, verso la fine, quando
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lestrema rovina gi arrivata, sulla casa del nespolo che si


focalizza lattenzione dellautore e dei suoi personaggi.

I MALAVOGLIA - Personaggi
Padron 'Ntoni: E il capostipite della famiglia. Uomo molto saggio,
di una saggezza pratica. Dimostra in pi occasioni di essere un
esperto marinaio e un esperto pescatore. Soffre molto a causa delle
morti precoci dei parenti e anche quando Ntoni decide di partire,
dopo la morte della madre. Si rallegra quando, venduta "la
Provvidenza" vede tornare Ntoni, anche se senza soldi, ma
convinto che non avrebbe pi lasciato la famiglia e quindi i pi
giovani avrebbero avuto una guida. Ma soffre moltissimo, quando
capisce che Ntoni era tornato, s, ma era cambiato, diverso, senza
gli stessi ideali in cui il vecchio credeva. Lunica sua consolazione
erano Alessi e la Mena, poich anche la Lia gli dar un grosso
dispiacere dopo la sua fuga. Dopo il processo di Ntoni, per la cui
difesa aveva speso un sacco di soldi in avvocati, il povero padron
Ntoni perde quella voglia di fare, di continuare a sperare in
qualcosa, che lo aveva sempre contraddistinto. Non parla pi, non
vuole pi la casa dl Nespolo o una barca per tornare pescatore: si
lascia morire. Ma per non essere un peso per i nipoti, chiede alla
Nunziata di portarlo allospedale.
Bastianazzo: Unico figlio di padron Ntoni, viene descritto
allinizio come grande e grosso come quanto il S.Cristoforo che
cera dipinto sotto larco della peschiera della citt. Non abbiamo
altre notizie in quanto muore quasi subito, naufragando con "la
Provvidenza" e con i lupini.
La Longa: Moglie di Bastianazzo e madre di cinque figli. Il
soprannome era tipico della famiglia, ma non caratterizzava la
donna, piccina dal punto di vista fisico. E una donna che lavora
con umilt e senza tirarsi indietro nonostante le innumerevoli
disgrazie capitatele, prima fra tutte la morte del marito e poi di un
figlio. E una tessitrice, ma sapeva anche lavorare con il pesce,
salare le acciughe. Cerca di convincere suo figlio Ntoni a non
partire in cerca di fortune, come questi voleva, promessa che poi
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verr mantenuta solo fino alla morte di questa, a causa del colera
di ritorno dal lavatoio.
'Ntoni: E il figlio maggiore della Longa e di Bastianazzo. Allinizio
del racconto va a fare il soldato, ma torna in fretta a causa della
morte del padre, in modo da poter dare una mano. Non
soddisfatto della vita cos condotta, pensa che la loro famiglia sia
solo destinata a vivere nella miseria, senza speranza di una via
duscita. Vorrebbe partire in cerca di nuovi posti dove andare e
fare fortuna, ma viene convinto dalla madre a non farlo: ma alla
morte di questultima, decide di andarsene convinto di non essere
pi utile l. Ma torn dopo qualche tempo: ed invece di portare
ricchezze e denaro, come aveva promesso, torn tanto misero e
pezzente, che si vergognava ad uscire di casa, e non lo fece per
otto giorni. Ma da questo momento cap che non avrebbe pi
lasciato la famiglia. Purtroppo questo rinato sentimento verso la
famiglia durato a destinare ben poco. Ntoni, tornato dal viaggio,
cambiato, convinto che ormai la sorte gli abbia perseguitati e
che per quanto lavorassero, non avrebbero cambiato di un virgola
la situazione: cos pensa che andare allosteria sia lunico metodo
per alleviarsi tutte queste sofferenze. Inizia a litigare con i
famigliari, torna a casa sempre ubriaco e d molti dispiaceri a suo
nonno, che sperava potesse lavorare ed essere la guida e facesse
un po da padre per i suoi fratelli.
Luca: Fratello minore di Ntoni, secondo nipote di padron Ntoni.
Come dice il nonno ha pi giudizio del grande. Da come ci viene
descritto, credo che sia un po come Bastianazzo, lavorava e
accettava quello che gi dicevano di fare convinto che quello fosse
bene per la famiglia. Cos quando gli dissero di andare a fare il
soldato al posto di suo fratello, accett senza discutere, e si avvi
senza pi discutere verso la stazione, da cui non sarebbe pi
tornato. Muore infatti in battaglia.
Mena: Soprannominata da tutti la "SantAgata", per la sua
dedizione al telaio, come la martire catanese, la figlia maggiore
della Longa e di Bastianazzo. E la prima che avrebbe dovuto
sposarsi, e il prescelto fu Brasi Cipolla. Ma durante la cerimonia di
fidanzamento, arriv la notizia della morte di Luca, che gett
unaria di tristezza su una cerimonia cos gioiosa. Ma di l a poco
un altro fatto avrebbe rovinato questo fidanzamento: lo sfratto
dalla casa del nespolo mand allaria tutto: e anche quando con la
vendita della acciughe si sarebbe potuto darle una dote, il colera
rovin i loro piani. Ma a mio giudizio, la Mena ha accettato tutto
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questo senza lamentarsi, ma capendo la difficolt della situazione.


Dopo il ritorno i Ntoni ed il suo cambiamento radicale, Mena si
trova ad essere un po come la madre del fratello maggiore,
aspettandolo ubriaco dietro la porta di casa. E forse uno dei
personaggi pi umili dei Malavoglia, ancor di pi della madre,
poich anche quando torna in paese quellAlfio Mosca di cui si era
innamorata a suo tempo, e questi le propone di sposarlo, lei rifiuta,
convinta comera che sposare una Malavoglia sarebbe stata solo
una disgrazia, dopo tutto quello che era successo.
Alessi: Nipote pi piccolo di padron Ntoni, unico che rimarr
dopo la partenza di Ntoni. Gi da piccolo si dava da fare per
aiutare la famiglia e, cresciuto un po, and ad aiutare suo fratello
maggiore ed il nonno nella pesca. E molto laborioso e utile,
proprio come suo padre e suo fratello Luca: lunico che aiuta il
nonno prima e dopo il ritorno di Ntoni e riesce a mettere su del
denaro, sufficiente a sposarsi con la Nunziata, con la quale avrebbe
voluto fin da piccolo sposarsi e a ricomperare la casa del nespolo
molto legato al nonno e segue molto bene i suoi insegnamenti.
Lia: Ultima figlia di Bastianazzo e della Longa. Assomiglia molto
alla sorella, Mena, dal punto di vista fisico, ma una ribelle come
suo fratello Ntoni. Infatti, dopo che la sua relazione con don
Michele era stata smascherata al processo, decide di fuggire, forse
con il suo amato, e non se ne sa pi niente. E un personaggio che
non viene molto caratterizzato dal Verga.
I paesani: Un po tutto il paese protagonista di questa vicenda e
quindi non si possono distinguere personalit di spicco. Ma i
paesani e i vicini dei Malavoglia hanno abbandonato la sfortunata
famiglia di pescatori quando questa ha iniziato ad avere difficolt. I
paesani pi importanti sono: i Zuppiddi, lo zio Crocefisso, i
Piedipapera, comare Santuzza, la Mangiacarrube, la Vespa, padron
Cipolla con il figlio Brasi, la Locca con il figlio, Cinghialenta e
Rocco Spatu (compagni di Ntoni nel contrabbando), don Filippo, lo
speziale e tanti altri.
Zio Crocifisso: detto anche "Campana di legno", l'usuraio del
paese, vecchio e avaro, protagonista di "negozi" e proprietario di
barche e case. zio della Vespa, con la quale si sposer non per
amore, ma per appropriarsi della sua chiusa; il matrimonio si
riveler per lui un inferno, poich la moglie dilapida in breve
tempo il patrimonio da lui costruito in una vita interamente
trascorsa ad accumulare denaro.
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Compare Agostino Piedipapera: sensale di pochi scrupoli,


zoppo, immischiato nella vicenda del contrabbando. Si rende
responsabile, assieme allo zio Crocifisso, della rovina economica
dei Malavoglia, fingendo di acquistare il credito che Padron 'Ntoni
deve al vecchio usuraio e poter cos far uscire la famiglia dalla casa
del nespolo. sposato con Grazia Piedipapera, donna pettegola ma
sensibile ai problemi dei Malavoglia.
La Locca: sorella dello zio Crocifisso, vedova, una vecchia
demente e fuori di senno, che vaga perennemente per il paese alla
ricerca del figlio Menico, morto in mare sulla Provvidenza assieme
a Bastianazzo ed al carico di lupini. madre di un altro ragazzo
che non viene mai nominato, e che sempre chiamato "figlio della
Locca". Dopo l'arresto di quest'ultimo, viene mandata all'ospedale
dei poveri.
Alfio Mosca: onesto lavoratore, possiede un asino ed (in seguito)
un mulo, ed ha la sua ambizione lavorativa. Si innamora di Mena,
che ricambia, ma i due non possono sposarsi perch Alfio povero,
e per convenienza Mena tenter invece il matrimonio con Brasi
Cipolla. Alfio torner ad Aci Trezza 8 anni dopo la sua partenza.

I CARATTERI DEI MALAVOGLIA


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Non interviene n con giudizi, n con presentazioni


dei personaggi, n con indicazioni sullantefatto
(eclisse). Si mimetizza col mondo rappresentato,
Narratore
collocandosi al livello culturale dei personaggi
(regressione)
Impianto corale: il romanzo fittamente popolato di
personaggi, senza che spicchi un protagonista. Il
Sistema dei coro si divide in due gruppi, portatori di valori
personaggi opposti: i Malavoglia, che incarnano i valori positivi,
e la comunit paesana, mossa solo dallinteresse
egoistico.
Si alternano due punti di vista antitetici
(costruzione bipolare): quella dei malavoglia, che fa
emergere la disumanit della logica dellinteresse
Focalizzazi
dominante nella comunit, e quello dei loro
one
compaesani, che ha la funzione di straniare
sistematicamente i valori ideali della famiglia
protagonista.
Il romanzo si apre e si chiude con la partenza di
Struttura
Ntoni dal villaggio, ma la struttura ciclica rimane
dellintrecc esteriore ed imperfetta perch non implica la
ricomposizione dellequilibrio iniziale: il <<nido>>
io
familiare , infatti, ricostruito solo in parte.
La vicenda si svolge tra il 1863 e il 1878, un periodo
scandito da eventi storici come la battaglia di Lissa,
il colera, la costruzione della ferrovia in Sicilia. A
questo
tempo
storico
in
movimento
si
Tempo
contrappone il tempo ciclico delle stagioni, sempre
uguale a se stesso, scandito dai lavori agricoli, dalle
feste religiose, dalle attivit di pesca.
Spazio
Linguaggio

Lo spazio privilegiato quello chiuso del paese,


noto e rassicurante. Ad esso si contrappone lo
spazio esterno, aperto, che sfuma nellignoto e ha
pertanto qualcosa di minaccioso.
Il linguaggio del narratore e dei personaggi
popolareggiante, punteggiato di modi di dire,
paragoni, proverbi, imprecazioni, caratterizzato da
una sintassi elementare in cui traspare chiaramente
la struttura dialettale siciliana, anche se Verga non
usa quasi mai direttamente il dialetto, ma solo un
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lessico italiano.

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