ORATORIA Dei numerosi oratori che appaiono sulla scena politica dalla morte di Catone all’attività di
Cicerone non abbiamo alcuna orazione completa, solo varie da notizie da terze fonti e scarsi frammenti.
Tra gli autori dei frammenti spiccano alcuni figure politiche di rilievo come Gaio Gracco, Tiberio, Cornelio
Scipione Emiliano e Lucio Licino Crasso. Da questi frammenti si possono ricavare gli indizi di una progressiva
evoluzione e un affinamento delle tecniche oratorie, sotto l’influsso della retorica greca.
RETORICA Il crescente interesse per questa disciplina è dimostrato dalla comparsa in ambiente romano
dei primi manuali di retorica. Il più antico documenti di questo genere è Rhetorica ad Herennium, che è un
trattato di retorica suddiviso in quattro libri ed Herennium è il personaggio a cui è dedicato. Questo trattato
fu falsamente attribuito a Cicerone e ancora ad oggi non si conosce l’autore effettivo. I diversi accenni
presenti nell’opera ad avvenimenti contemporanei e la dedica a una personaggio della famiglia plebea degli
Erenni, indicano una simpatia per l’autore alla fazione popolare. Questa tendenza associata
all’impostazione dell’opere, che si propone di mettere a disposizione dei Romani un’ars cioè un manuale
scolastico che illustri la dottrina greca scritta però in latino, fanno pensare che l’autore sia collegato ai
rhetores Latini, che nel I secolo a. C presero iniziativa di aprire a Roma scuole di retorica in cui non era
richiesta agli allievi la conoscenza del greco. Queste ebbe notevoli implicazioni politiche in quanto rendeva
accessibile ai giovani delle famiglie meno abbienti l’apprendimento delle tecniche dell’eloquenza, che fino
ad allora erano state monopolio dei ceti superiori.
L’opera inizia con la distinzione dei tre generi di eloquenza che l’oratore deve saper trattare.
1) Genere dimostrativo in riferimento ai discorsi di elogio e di biasimo;
2) Genere deliberativo che comprende i discorsi pronunciati dinanzi a un’assemblea politica;
3) Genere Giudiziario che è legato all’attività dell’oratore come avvocato nell’ambito dei processi;
Successivamente segue la presentazione dei cinque ambiti in cui l’aspirante autore deve acquisire
competenza e capacità:
1) Inventio Cercare argomenti che rendono la causa convincente;
2) Disposizio L’ordine degli argomenti del discorso;
3) Elocuzio Lo stile del discorso;
4) Memoria Necessaria per ricordare ciò che si deve esporre;
5) Pronuntiatio Il modo per esporre il discorso.
Tutto il quarto libro è dedicato all’Elocutio, ed è il più interessante dal punto di vista letterario perché
contiene un’ampia trattazione che riguarda lo stile oratorio (la più antica trattazione che conosciamo
riguardante l’argomento in lingua latina). Lo stile oratorio può essere di tre tipi (l’autore utilizza il termine
figura per indicare il tipo di stile):
1) Figura Gravitas che sarebbe lo stile alto;
2) Figura Mediocris che sarebbe lo stile medio;
3) Figura Attenuata che sarebbe lo stile umile.
Dopo il quarto libro vengono definite 64 figure di parola e di pensiero.
LA STORIOGRAFIA Il panorama della storiografia latina nel periodo che va tra le Origines di Catone e
Sallustio si presenta molto ricco e diversificato come è dimostrato dai pochi frammenti superstiti.
Alcuni scrittori continuarono a scrivere Annales secondo lo schema più antico, che narrava tutta la storia di
Roma dando maggior spazio al passato leggendario e al periodo contemporaneo, mentre gli avvenimenti
intermedi erano trattati in modo sommario.
Altri invece decisero di tralasciare tutta la storia remota per concentrarsi solamente sui fatti più vicini, in
questo nasce la storiografia monografica che prende in considerazione un periodo storico unitario e breve,
recente e non necessariamente contemporaneo.
CELIO ANTIPATRO
Celio Antipatro fu il primo scrittore che abbandonò lo schema classico degli annali per organizzare il suo
racconto intorno a uno schema unitario. Nell’età dei Gracchi compose un’opera suddivisa in sette libri sulla
seconda guerra punica, di cui rimangono solo una sessantina di frammenti tra l’altro molto brevi.
SEMPRONIO ASELLIONE
Sempronio Asellione compose un’opera non solo monografica ma anche contemporanea trattando delle
imprese alle quali egli stesso partecipò, tra cui la guerra contro Numanzia.