Sei sulla pagina 1di 15

La vita Carlo Goldoni

(1707-1793)

Nasce a Venezia nel 1707.


 
 
La formazione avviene tra Rimini e Pavia,
dove compie studi di Giurisprudenza.
Si laurea a Padova e avvia la professione di
avvocato a Venezia.
 
Disavventure galanti lo costringono a fuggire
a Milano, ma già l’anno successivo, 1734,
incontra il capocomico Giuseppe Imer, che
lo scrittura come “poeta comico” della
compagnia al Teatro San Samuele di
Venezia: è l’inizio della carriera teatrale.

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 1


La vita Carlo Goldoni
(1707-1793)

Nel 1736 si sposa e nel 1738 compone La


donna di garbo, prima commedia
interamente scritta. Rovesci finanziari nel
1744 lo portano a Pisa, dove resterà 3 anni,
scrivendo opere che segnano il passaggio
dalla Commedia dell’Arte allo studio dei
caratteri del personaggio.
 
Torna a Venezia invitato dall’impresario
romano Girolamo Medebach e diviene
“poeta comico” per la compagnia del Teatro
Sant’Angelo. Tra il 1748 e il 1751 scrive
numerose commedie che pubblica in una
prima raccolta.

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 2


La vita Carlo Goldoni
(1707-1793)

Dal 1753 passa alla compagnia di Antonio


Vendramin nel Teatro di San Luca.
Compone le sue più celebri commedie, dalla
Locandiera (1753) alle Baruffe chiozzotte
(1762).
 
Polemiche sul suo teatro, alimentate
dall’opera di Carlo Gozzi, spingono Goldoni
a trasferirsi a Parigi al seguito della Comédie
italienne e poi a Versailles alla corte di Luigi
XV come maestro di italiano.
 
Riceve una pensione dal successore Luigi
XVI e si dedica alla stesura dei Mémoires.
La Rivoluzione francese lo trova vecchio e
malato. Muore a Parigi nel 1793.
 

Calitti, 2.1
Autore, Autore,
e 2.2 AutoreTitolo
La vita dei testi
© Zanichelli
© Zanichelli
editore
20152009 3
Le opere Commedie (1743-1750)

Gli anni della sperimentazione:


dal canovaccio alla stesura completa delle parti

Nuclei tematici 1

•Da Il servitore di due padroni (1745) prende avvio la riforma che porterà alla
nascita del teatro moderno basato sullo studio del personaggio.

•Ne La donna di garbo (scritta nel 1738 e rappresentata nel 1743) e La vedova
scaltra (1748) l’autore riserva una nuova attenzione alle figure femminili, in linea
con la rivalutazione sociale della donna nel pensiero illuminista.

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 4


Le opere Commedie

Nuclei tematici 2

•Le commedie composte per Medebach al Teatro Sant’Angelo – tra cui La putta
onorata, La famiglia dell’antiquario, La bottega del caffé, I pettegolezzi delle donne
– condividono l’interesse per il carattere dei personaggi e gli intenti di satira verso
la vecchia aristocrazia veneziana.

•La prima raccolta, Le commedie del dottore Carlo Goldoni avvocato veneto,
pubblicata a Venezia nel 1750, pone nella prefazione una dichiarazione di poetica:
maestri della riforma sono due grandi libri, il Mondo, cioè la realtà quotidiana, e il
Teatro, il palcoscenico su cui va in scena la vita reale.
 

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 5


Le opere Commedie

Lo stile 1
 
•Il servitore di due padroni è una commedia solo per metà affidata al canovaccio.

•La donna di garbo e La vedova scaltra sono le prime commedie basate su un


copione interamente scritto, senza improvvisazioni e senza uso di maschere: la
prosa è semplice ed è pensata per un pubblico medio.

•Nelle commedie “riformate” degli anni del Teatro Sant’Angelo le vicende ruotano
attorno a un personaggio principale, il cui carattere si precisa con sempre maggiore
attenzione attraverso azioni e dialoghi.

•La Prefazione a Le commedie del dottore Carlo Goldoni avvocato veneto


aderisce allo stile antiaccademico proprio dell’opera teatrale goldoniana: il tono è
colloquiale (Non pensi alcuno però ch’io abbia la temerità di creder le mie
Commedie esenti da ogni difetto), la prosa piana (Quanto alla lingua ho creduto di
non dovermi far scrupolo di usar...), il linguaggio vicino alla quotidianità (La natura è
una universale e sicura maestra a chi l’osserva).

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 6


Le opere La Locandiera (1753)

Commedia in tre atti scritta nel 1752


per l’attrice Maddalena Marliani,
rappresentata e pubblicata nel 1753
Nuclei tematici 1

•Attorno alla protagonista, la locandiera Mirandolina, si avvicendano le attenzioni


sentimentali di tre personaggi che frequentano la sua pensione: il marchese di
Forlimpopoli, aristocratico decaduto, il conte d’Albafiorita, mercante arricchito e
nobilitato, e il cavaliere di Ripafratta, giovane misogino.

•L’interesse predominante dell’autore va all’indagine psicologica dei suoi


personaggi, che costituiscono caratteri tipici della realtà contemporanea alla metà
del ‘700; in particolare, i personaggi maschili incarnano i difetti dei ceti abbienti
veneziani.

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 7


Le opere La Locandiera

Nuclei tematici 2

•Mirandolina, personaggio complesso, si allontana dal cliché dominante al tempo: è


una donna consapevole e indipendente, che usa il potere della parola e si propone
come un nuovo prototipo di donna.

•La riforma del teatro si compie proprio attraverso il lavorio della scrittura sui
caratteri, che avviene all’interno del meccanismo classico della commedia svolto
sui toni giocosi e sui repentini cambi di situazione propri del genere.

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 8


Le opere La Locandiera

Lo stile 1
 
•I dialoghi sono agili (Ridete? – Rido, perché m burla. – Mirandolina, non posso più.
– Le vien male? – Sì, mi sento mancare. – Tenga il suo spirito di melissa. – Non mi
trattate con tanta asprezza. Credetemi, vi amo, velo giuro. Aimè!) con frasi brevi e
una subordinazione ridotta, che rendono il ritmo incalzante.

•Il linguaggio è quello del parlato (Mi caschi il naso se avanti domani non
l’innamoro) e gli usi lessicali appaiono colloquiali (Bella fortezza! Bella virilità!
Avvilirsi subito per due smorfiette).

•L’italiano è ricalcato sul fiorentino parlato (Abbiamo altro in testa noi, che dar retta
alle loro ciarle), il lessico è arricchito da termini veneziani (rensa) e da francesismi
(una donna obbligante), ma non mancano parlate settentrionali e gergali.

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 9


Le opere La trilogia della villeggiatura (1773)

Tre commedie di tre atti ciascuna


concepite come momenti di un’unica narrazione

Nuclei tematici 1

•Le Smanie per la villeggiatura (1761), Le avventure della villeggiatura e Il


ritorno dalla villeggiatura vedono al centro della trama le vicende di due famiglie
borghesi di Livorno prima, durante e dopo una villeggiatura.

•Il tema di fondo è la critica alla borghesia che sembra aver smarrito il tradizionale
buon senso per seguire gli eccessi tipici dell’aristocrazia.

•La villeggiatura diventa l’occasione di un’avventura mondana in cui ostentare


ricchezze e status.

•I rapporti tra i personaggi appaiono improntati a superficialità e ipocrisia.


Le maniere si fanno affettate, le azioni mosse da capriccio e invidia.

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 10


Le opere La trilogia della villeggiatura
Lo stile 1
 
• Nelle Smanie per la villeggiatura la prosa goldoniana si conferma regolata su un
linguaggio semplice e quotidiano.

• Lo scambio dei dialoghi è costruito su frasi brevi e concise, con un lessico asciutto
ed efficace (Voi non l’aveste la sopravveste col cappuccietto? – Sì, sì, ce l’ho ancor
io; me l’ho fatta fin dall’anno passato. – Non ve l’ho veduta l’anno passato. – Non
l’ho portata, perché se vi ricordate, non c’era polvere. – Sì, sì, non c’era polvere).

• Frequente è il rivolgersi degli attori agli spettatori all’insaputa degli altri personaggi
(Posso trattenermi qui ancora un poco. [Vorrei vedere questo abito se potessi]. –
Sì, sì, ho capito. Aspettate un poco [verso la scena]) con l’effetto di tenere vivo
l’interesse del pubblico e coinvolgerlo nell’azione.

• Una costante stilistica è il tono ironico (E che cos’è il vostro abito? – È un


mariage! – Mariage! [maravigliandosi]. – Sì, certo. Vi par, che non sia alla moda?)
che porta in luce i comportamenti ridicoli.

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 11


Le opere Commedie (1760-1762)

Serie di commedie dialettali


composte per la compagnia Vendramin

Nuclei tematici 1

•I rusteghi (1760) è uno spaccato di vita familiare borghese, con al centro il


“rustego”, lo zotico, ovvero il capofamiglia borghese, rozzo e dalle idee antiquate,
che ha trasformato l’operosità mercantile in avida ricerca di benessere materiale.

•La casa nova (1760) è un affresco di varia umanità veneziana affaccendata


attorno a un trasloco, in cui emergono vizi e virtù della borghesia cittadina. Venezia
assurge a città-mondo: sulla scena Goldoni ricrea la vita vera delle calli veneziane. 

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 12


Le opere Commedie
Nuclei tematici 2
 
•Le baruffe chiozzotte (1762) si svolge nella laguna di Chioggia, in cui una baruffa
di pescatori, nata per motivi di gelosia amorosa, dà l’avvio a una vicenda a lieto
fine. L’ambientazione si sposta da quella borghese a quella popolare.

•Sior Todero brontolon (1762) riprende il tema del “rustego” nei panni di un
vecchio fastidioso, avaro e prepotente.

•Una delle ultime sere di Carnevale (1762) è l’opera più autobiografica, in cui un
disegnatore di stoffe è in partenza per un Paese straniero. Segna l’addio di Goldoni
all’Italia, poco prima della partenza per la Francia.

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 13


Le opere Mémoires (1787)

Autobiografia in prosa francese


in tre volumi, pubblicata a Parigi

Nuclei tematici 1

• Goldoni porta a compimento un progetto già avviato con le Memorie italiane,


racconti autobiografici posti a prefazione della pubblicazione delle Commedie in 17
volumi, avvenuta a Venezia nel 1761.

• Si divide in tre sezioni: gli anni giovanili, quelli della riforma del teatro e quelli
francesi. L’autore racconta le vicende seguendo un rigoroso ordine cronologico.

• È un’autobiografia “teatralizzata”: al centro non c’è solo la storia personale di un


uomo, ma soprattutto la storia e la missione di un autore di teatro. All’immagine
idealizzata della personalità si sovrappongono continuamente le ragioni dell’opera
teatrale.

• Protagonista è il mondo del teatro e il suo microcosmo umano.

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 14


Le opere Mémoires

Lo stile 1
 
•La prosa è asciutta e priva di ostentazioni retoriche.

•La prima parte, che riguarda gli anni giovanili, presenta un racconto vivace di
piacevole lettura (Mia madre mi partorì quasi senza soffrire, e per questo mi volle
ancor più bene); la seconda riserva più spazio alla riflessione sull’opera;
la terza narra delle esperienze francesi in stile diaristico.

•Una cifra stilistica inconfondibile è l’ironia, con allusioni scherzose (Torniamo


dunque alla mia persona, poiché l’eroe sono io) e ammiccamenti al lettore (Se il
lettore mi chiedesse il titolo della mia commedia, non sarei in grado di soddisfarlo.
È una bagatella a cui, nello scriverla, non avevo pensato. Dipenderebbe da me
dargliene uno ora; ma ho caro di dire le cose come stanno, anziché abbellirle).

Calitti, 2.1 e 2.2 La vita dei testi © Zanichelli 2015 15

Potrebbero piacerti anche