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Venezia è sullo sfondo, lontano dal processo culturale di Goldoni, segue il padre e incombenze familiari, matura
girando per l’Italia
Incuriosito dal teatro europeo (francese e inglese) e si rende conto che al teatro italiano mancava qualcosa di
essenziale. Il teatro era un punto cruciale e di raccolta per le società, un’opera buffa arricchita dalla tradizione
delle maschere e dalla commedia dell’arte. Manca un teatro nazionale in Italia, Goldoni vuole rinnovarla.
Il teatro comico, messo in scena nel 1750: capo comico Orazio-> presenta le idee di Goldoni (ricordare le opere
di Plauto e Terenzio), la commedia del naturale è fondamentale
Metateatro: il teatro parla di se stesso, il teatro ti insegna cosa fare (Plauto)
Il parlare in pubblica sia non una dotazione naturale, ma una conquista. L’eleganza e il timbro di voce sono
innate come dono naturale, ma la cura/ l’actio ciceroniana vanno apprese così come la fisicità va controllata
Verosimiglianza: corretta interpretazione, naturalezze.
Goldoni è metastasio, usa un italiano perfetto che rende le parole funzionali al significato, sono giustamente
calibrate perché sono in funzione metalinguistica così come lo faceva un autore di commedia (fa un’azione
educatrice, quasi civile, ce un passaggio di funzione rispetto alla commedia dell’arte). L’Italia era un paese quasi
vuoto: la vita si svolgeva nelle grandi città o nelle campagne, il sistema di comunicazione doveva essere
efficiente. Venezia è un luogo in cui ha lavorato 1748-1760, il dialetto veneziano viene usato come lingua.
Ha reso la cultura italiana più democratica, vuole parlare a tutti, apertura di campo nonostante sappia che
attirerà comunque di più la borghesia
Caratteri presi dalla realtà: il mondo e il teatro. Il libro a cui si applica con sguardo analitico, il rigore di uno
scienziato, li analizza ed estrapola ogni caratteristica dalla realtà.
1750-1751 compone 16 commedie: collaborazione tra i mondi, rivoluzionario moderato, corrispettivo di
cicerone, prende il meglio da tutti e va avanti, non va a sovvertire l’ordine costituito.
Posizione politica: non esiste un teatro borghese, si incontrano tutte le personalità di una società, il teatro è
rappresentativo di una realtà totale, lui mostra la stupidità e l’intelligenza trasversali
Illuminismo italiano in fase embrionale, Goldoni è illuminista spontaneamente, lui rappresenta un mondo che
sta per sorgere un mondo in cui la cosa che conta di più è mostrare le cose come sono.
Le donne: ruoli forti e decisivi. Celebrazioni, donna seducente, determinata, la sola in grado di risolvere intricati
problemi (Vedova scaltra, Mirandolina…), donna che non può essere incasellata in un luogo e lei porta elementi
di novità, autonomia, una donna qualunque che riesce ad affermare la propria personalità di donna, manifesto
politico di un femminismo intelligente
1753 rompe con Medebac, passa al teatro San Luca: crisi esistenziale e culturale.
1756: il campiello
La crisi sembra superata, ma con un fondo di pessimismo che si intravede nelle sue opere. Nota che la società
non è più come prima, nelle sue opere rimpiange la società antica. Eccessi di nostalgia. Smania di essere altro da
ciò che si è (trilogia della villeggiatura: lezione a un mondo con ideali ormai perduti, tentativo di scoprire
attraverso il teatro lo spirito di formazione di uno spirito borghese, a noi oggi serve)
Volontà di coprire tutta l’Italia per poterla scoprire per intero
Goldoni aveva molto successo, con una forza inarrestabile.
Declino. Abbandona Venezia nel 1762 va a Parigi con un contratto di due anni con la comedie italienne, perché
gli fu rifiutata una pensione di stato (dicendo che non era un lavoro utile quello di Goldoni).
Rivale che lo insulta e sminuisce: conte Carlo Gozzi, teatro ludico e fiabesco + oligarchia veneziana,
apparentemente ha la meglio su Goldoni
Avidità e la cupiditas honorum, tipiche di ogni essere umano indipendentemente dalla classe di appartenenza
1793 supplica per i mezzi di sussistenza per i giorni che gli rimangono