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Struttura del romanzo dal primo all’ultimo capitolo

Tipo di capitolo (narrativo/dialogico/riflessivo)

Discorso narratologico
Nei Promessi sposi l’esposizione è prevalentemente lineare, infatti gli eventi sono narrati secondo la progressione
naturale del tempo; non abbiamo prolessi, ma a volte analessi: come nel flashback sulla vita passata di padre
Cristoforo o nel flashback sulla vita passata di Gertrude. Il romanzo può essere infatti considerato un intreccio.

Tecniche narratologiche
Quella dei promessi sposi è una tecnica raffinata, resa tale da tecniche come il soliloquio, l’andamento prettamente
narrativo durante le varie digressioni storiche oppure i discorsi/pensieri di un gruppo di più persone (esempio nel
capitolo 8: i commenti della gente durante la notte degli Imbrogli). Altre forme usate sono quelle del dialogo diretto,
indiretto legato e indiretto libero (L’addio monti)

quanti genere di romanzo contribuiscono = psicologico, romantico, avventura, storico, riflessivo

Spostamenti Renzo/lucia/Don Abbondio/Innominato/Fra Cristoforo/Don Rodrigo

 Donna Prassede: è una nobildonna milanese; è la moglie di don Ferrante; viene presentata dall’autore come
una persona bigotta convinta di dover fare del bene al prossimo, ma senza una vera inclinazione caritatevole e
solo per trarne vantaggio, spesso intervenendo in situazioni che non la riguardano e risultando inopportuna.
Viene introdotta nel capitolo 25 (descritta poi in modo più ironico nel capitolo 27), quando esprime il suo
forte desiderio di conoscere Lucia e di ospitarla sua casa di Milano dove potrà aiutare la servitù e sarà protetta
da don Rodrigo. Nel capitolo 26 Lucia accetta e si trasferisce a Milano. In realtà la donna considerava Renzo
un ostacolo al voto di castità che Lucia aveva pronunciato e vuole riportare la ragazza sulla retta via.
 Il sarto: è un personaggio molto semplice e umile che appare in poche pagine del romanzo nei capitoli XXIV
e XXIX, ospita Lucia quando è finalmente libera da tutti i pericoli una volta avvenuta la conversione
dell’Innominato
 Don Ferrante: è il marito di Donna Prassede; rappresenta un personaggio secondario all’interno delle varie
vicende; viene descritto come un tipico uomo del Seicento appassionato particolarmente all’astrologia, infatti
allo scoppiare della peste prova a formulare varie teorie secondo lui più plausibili di un semplice contagio
basandosi anche sull’influenza degli astri.

Personaggi statici
- Don Abbondio
- Lucia
- Don Rodrigo

Personaggi dinamici
- Renzo
- l’Innominato
- Fra Cristoforo

Interventi del narratore palese onnisciente focalizzazione zero


Modalità di scrittura di Manzoni/quale lingua

Figure retoriche
- similitudini e metafore (utili farsi comprendere da tutti, sia da gente colta che da persone meno istruite, per cui le
metafore e le similitudini riescono a spiegare in modo molto semplice ciò che viene descritto o narrato nel romanzo)
- ossimori (due parole che esprimono concetti opposti, usata soprattutto in alcune descrizioni del comportamento dei
personaggi, come nel capitolo IV “diavolo di un frate”)
- varie climax (per intensificare un concetto in modo graduale)
- varie anafore (consiste nel ripetere una o più parole all’inizio di un verso/proposizione in modo da rendere più
incalzante il ritmo della narrazione o per puntualizzare il concetto)
- enumerazione (quando Renzo nel capitolo 33, per esempio, torna al proprio paese e Manzoni ci descrive tutte le
piante che erano cresciute nell’orto ormai incolto da tempo)

romanzo paratattico (linguaggio colloquiale formato da frasi legate da congiunzioni coordinanti o più subordinate
aventi lo stesso grado legate a una principale)
romanzo ipotattico (discorso più complesso che accosta le frasi tramite subordinazione
Struttura temporale
I-VIII tra la sera del 7 e la notte del 10 novembre 1628
IX-XXVII dal 11 novembre 1628 fino alla fine dell’autunno del 1629
XXVIII- XXXVIII ritmo più vario vino al ricongiungimento dei due sposi nel 1630

Spazio
“Addio, monti” (alla fine cap. VIII): lo spazio ha una chiara valenza simbolica, perché l'uscita dal paese viene
paragonata a "essere cacciati dall'Eden/Paradiso":
spazio interno positivo (monastero), spazio esterno negativo (vie di Milano).
Un altro esempio di descrizione del paesaggio con funzione simbolica lo si può vedere nel confronto tra la descrizione
del palazzotto di Rodrigo (cap. V), specchio della sua mediocrità, e quella del castello dell'Innominato (cap. XX).
 
Sequenze
I-VIII                     Le vicende borghigiane                                         
IX-X                       Lucia nel convento e la monaca di Monza                               
XI-XVII                  Renzo a Milano                                  
XVIII-XXVI              Lucia e l'Innominato                                        
XXVII-XXXII         Carestia, guerra e peste
XXXIII-XXXVIII    Il ricongiungimento e il lieto fine    

Manzoni + Dante, perché sono considerati i padri della letteratura italiana


Ai tempi di Dante non esistevano i presupposti per la fondazione una lingua nazionale, anche lui stesso ne era
consapevole data la partizione dello Stato. Dante, quindi affrontò questo problema facendo capire con un sillogismo
che il volgare fiorentino era il volgare esistente più illustre, scrisse infatti la maggior parte delle sue opere in questa
lingua considerata l’antenato dell’italiano e migliore delle altre. Manzoni crederà e confermerà quest’affermazione
“sciacquando i panni in Arno” utilizzando il volgare fiorentino nella prima stesura, ma noterà in seguito quanto fosse
una lingua ormai antica e attuò una grande innovazione utilizzando il fiorentino parlato; facendo così diminuire le
differenze tra lingue scritte e parlate

+spannung del romanzo (quando e dove, ce ne sono tante o solo una)


L’intero romanzo è basato su un complicato intreccio in cui l’equilibrio della situazione inziale viene spezzato
dall’immoralità di Don Rodrigo che separa Renzo e Lucia, nonostante l’aiuto di Fra Cristoforo e un successo illusorio
i due giovani si ritrovano ancora all’interno di una situazione molto difficile; nel capitolo 8 si individua una prima
spannung con la situazione del matrimonio a sorpresa; proseguendo nel capitolo 20 ho individuato un momento di
spannung quando Lucia è prigioniera dell’Innominato e sperimenta cosa significa davvero il male “grazie” al
tradimento di Gertrude tanto da arrivare a pronunciare un voto di castità alla Madonna; un altro momento di spannung
spostando invece l’attenzione su Renzo lo troviamo quando viene reso partecipe dei tumulti di Milano ed è costretto
alla fuga e quando viene contagiato dalla peste; la vicenda poi giunge a uno scioglimento con il ricongiungimento dei
due sposi e si ricompone l’equilibrio

Il romanzo è superiore a tutti o quasi i romanzi dell’epoca:

1. accoglie eventi importanti anche dal punto di vista storico (guerra dei Trent’anni, peste) e li contrappone alle
vicende dei protagonisti presentandone anche tutti gli strati sociali in goni loro sfaccettatura
2. affronta il tema della responsabilità nel compiere il male o il bene
3. presenta tutti gli strati sociali
4. alterna toni tragici e ironici
5. crea scene sia comiche sia drammatiche, impostando anche dialoghi quasi teatrali
6. tocca temi morali e religiosi a cui nessuno aveva mai osato arrivare per paura dell’opinione pubblica
7. indaga i rapporti tra individuo e società̀
8. propone ideali politici e sociali attuali

fatti storici
1) La carestia del 1628;
2) la sommossa milanese del novembre 1628;
3) la conversione di Bernardino Visconti;
4) il passaggio dell’esercito imperiale (Lanzichenecchi) per recarsi all’assedio di Mantova;
5) la guerra di successione per Mantova e il Monferrato;
6) la peste del 1630 a Milano e in Italia.

Personaggi storici
1) Il cardinale Federigo Borromeo;
2) l’Innominato, in cui rivive Bernardino Visconti;
3) Gertrude, ovvero Marianna de Leyda;
4) padre Cristoforo, al quale corrisponde, in parte, Lodovico Picenardi di Cremona;
5) gli uomini di governo.

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