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SATYRICON DI PETRONIO

● Satyricon= opera d’argomento erotico e avventuroso, mista di prosa e versi, in


forma incompleta
● Rimangono solo i libri XIV-XVI, divisi in 141 capitoli
- Autore: Petronio Arbitro
- Personaggio dalla personalità eccentrica e gaudente
- Coinvolto nella congiura dei Pisoni, costretto al suicidio
- Elegantiae arbiter , maestro di cerimonie presso la corte di Nerone
- Arbiter→ richiami alla vita sociale, politica, culturale dell’ambiente
neroniano

COMPONENTE SATIRICA
● Libri di storie di satiri → creature mitologiche tra l’umano e il bestiale,
protagonisti di avventure licenziose (assenti nell’opera rimanente)
● Titolo ha quindi significato allusivo, legato forse al cotenuto erotico e
licenzioso dell’opera
● Satira come genere letterario:
- satira poetica, con maggiori esponenti Orazio e Lucilio
- satira menippea, con alternanza di prosa e versi (Seneca)- prosimetro

● Elementi riconducibili alla satira luciliana e oraziana:


- argomenti e registri linguistici quotidiani
- critica dei vizi uani
- parodia letteraria
- tema della cena e del viaggio avventuroso

● Libri di storie satiriche = sia elementi letterari sia la componente oscena che
caratterizza le vicende amorose

STRUTTURA ROMANZESCA
● Gran numero di personaggi, digressioni → romanzo
● Satyricon parodia del romanzo greco
● Struttura romanzesca e avventurosa con al centro legami omosessuali o
amorazzi, non casti

Riferimenti parodistici all’epica


● Elementi di parodia dell’Odissea omerica
● Parodistica rivisitazione in uno stile ricco di reminiscenze virgiliane

LE CINQUE NOVELLE
● Nel Satyricon compaiono 5 novelle, strutturate secondo un medesimo
meccanismo narratologico
● il narratore è uno dei personaggi dell’opera
● Spunti tratti da tradizione diverse e non sempre determinabili con certezza
● Riferimenti al mondo contemporaneo dell’autore, con implicazioni politiche ed
economico-sociali
● Altri riferimenti alla tradizione orale, ricca di elementi folklorici o addirittura
magici

FAVOLE MILESIE
● Racconto della matrona di Efeso è di argomento erotico
● Fabulae Milesiae = storie d’argomento licenzioso

CARATTERISTICHE DELL’OPERA
● Satura, satira menippea, parodia del romanzo greco e dell’Odissea, poesia
epica latina, novellistica popolare, favole milesie e mimo
● Complessità del Satyricon Petroniano, impossibilità di una definzione sicura
del suo genere letterario
● Cosciente mescolanza di generi diversi da parte dell’autore con intento
parodistico e sperimentale
● Omaggio e oltraggio alla tradizione letteraria precedente

I LUOGHI DELL’AVVENTURA
● Echi realistici della Roma contemporanea → Crotone, Graeca urbs, Marsiglia
● piazze, strade, locande frequentate da Encolpio simili a quelli di Roma di qugli
anni e di altre città dell’impero
REALISMO DI PETRONIO
● Realistica narrazione petroniana in quanto presente immagini del mondo
realmente esistente al tempo del suo autore
● Mondo nei confronti del quale lo scrittore mantiene una debita distanza

UMANITA’ BASSA E DEGRADATA


I personaggi del Satyricon sono realistici per tre motivi
1. Sono espressione di un’umanità allora realmente esistente, per lo più
socialmente bassa o moralmente degradata, i cui valori sono il cibo, il sesso e
il denaro
2. Perchè alcuni soggetti sociali o alcune situazioni proposte sembrano alludere
specificamente a situazioni reali della società del tempo
3. Perchè l’autore, facendo parlare i personaggi in prima persona, dà prova di un
intento mimetico-realistico, cercando di adattare lingua, stile, mentalità al
personaggio che vuole delineare

LA CENA TRIMALCHIONIS
● Modelli: la cena di Trimalchione è l’episodio più significativo perchè contiene il
realismo petroniano
Modelli di natura letteraria: la satira oraziana e il Simposio di Platone (con
parodistico ribaltamento)
● I partecipanti: I protagonisti, vengono invitati alla festa e alla cena del ricco
Trimalchione; gli altri invitati sono liberti arricchiti, avidi e moralmente
degradati
Trimalchione, ostenta la ricchezza, caricatura degli eccessi di Nerone
Ha un’ossessione per la morte
Moglie di Trimalchione: Fortunata
● Cresce l’importanza dei liberti
● Numerosi riferimenti alla realtà storica del tempo

TEMATICHE
● Figura di Encolpio e il labirinto di luoghi e situazioni
● Eros (impotenza, prostituzione, perversione)
● Cena trimalchionis = morte e caducità della vita
● finalità di intrattenimento e riflessione (vita come dolore e amarezza)

LINGUA E STILE
● Diversi livelli di lingua e di stile (plurilinguismo e pluristilismo) → personaggi si
esprimono con il linguaggio proprio della loro condiizone sociale (realismo
mimetico)
● Registro linguistico = i personaggi colti utilizzano un latino semplice ma
elegante, corretto grammaticalmente e lessicalmente + sermo familiaris
● I personaggi di livello sociale e culturale basso si esprimono in una lingua
caratterizzata da termini colloquiali, diminutivi, neologismi, modi di dire e
grecismi della lingua quotidiana(sermo plebis)
● Utilizzo dei grecismi allusivi dell’origine ellofona dei liberti che li adoperano

● Nomi parlanti che rimandano a caratteriistiche della personalità che li detiene


- Encolpio → che sta in grembo, allude all’ingenuità del personaggio
- Eumolpo → uomo dal bel canto
- Trimalchione → tre volte potente (prestigio)
- Fortunata → aiutata dalla buona sorte

● Varietà dei livelli stilistici


- personaggi di livello più basso → periodare spezzato e paratattico
(simile alla lingua parlata)
- stile più alto negli inserti poetici

TRAMA
Il testo vede protagonista una brigata, composta da Encolpio (narratore), Ascilto,
Gitone, e in seguito dal poetastro Eumolpo, coinvolti in numerose vicende a sfondo
erotico o avventuroso: di particolare interesse la sezione nella quale i tre protagonisti
partecipano alla sontuosa cena del ricco, quanto rozzo, liberto Trimalchione
L’opera alterna momenti dal tono ironico e satirico ad altri dove aleggia una cupa
anoscia per il tempo che passa e per l’incombere della morte (analogia con età
neroniana, tra velleità culturali dell’imperatore e la crudele tirannide del suo
governo).

MARCO ANNEO LUCANO


LA VITA E LE OPERE
● Marco Anneo Lucano, appartenente alla nobile famiglia degli Annei, è nipote
di Seneca ed entra ben presto in amicizia con Nerone. La degenereazione dei
rapporti con l’imperatore - forse invidioso dei successi letterari di Lucano -
culmina con il coinvolgimento nella cosiddetta “congiura dei Pisoni” e con
l’invito al suicidio nel 65 d.C. L’angoscia per la tirannide neroniana è elemento
che traspare dall’opera maggiore di Lucano, il Bellum Civile.
● Oltre ad altre opere perdute, Lucano scrive un poema epico in 10 libri
intitolato Bellum civile o Pharsalia
● dedicato alla guerra civile tra Giulio Cesare e Pompeo Magno, che ebbe una
svolta definitiva nel 48 a.C. con la battaglia di Farsalo.
● Si può presumere che il poeta, prima della morte, intendesse scrivere ancora
due libri (12) e giungere forse all'episodio del cesaricidio.
● Fonti: Ab urbe condita di Livio, le lettere di Cicerone, i Commentarii di Cesare
● La luttuosa vicenda fratricida gettava un’ombra sanguinosa proprio su
Cesare, capostipite della famiglia imperiale
● Proemio → Lucano vuole dare una sua interpretazione degli eventi

● La narrazione di un evento nefasto come la guerra civile, può forse essere


connessa con l’angoscioso periodo del principato di Nerone, sotto il quale
Lucano visse

● Dalla lode di Nerone, cambia rotta per l’involuzione tirannica dell’imperatore

● Cambio di rotta: il Bellum civile sarebbe dunque un’opera “aperta”, che il


genio del suo autore seppe trasformare da lode verso Nerone in un’aspra
critica nei suoi confronti, e in un’espressione di angoscia e inquietudine per il
destino di Roma

● Protagonisti del poema sono Cesare, spietato e tirannico, Pompeo, difensore


dellalibertà ma nel contempo amante del potere, e Catone Uticense, seguace
di Pompeo, il cui assoluto rigore morale lo induce a un suicidio di matrice
stoica. Lucano guarda con simpatia alla figura di Catone, ma in un clima
generale pesantemente negativo: senza l'aiuto degli dèi, assenti nel poema,
senza una provvidenza positiva che vegli sulla missione di Roma, il destino
della maggiore potenza del mondo sembra volgere verso una catastrofe
senza rimedio.
● Il contenuto del poema indica una volonta di distacco dal modello virgiliano
dell’Eneide
● L’argomento è storico e non mitologico come in Virgilio
● Idea di provvidenza negativa che trascina Roma verso la catastrofe
● Elementi allusivi all’eneide
● Rimando a episodi in particolare → anti-eneide
● nel VI libro del Bellum Civile, la scena di necromanzia che non può non
richiamare il viaggio di Enea nell’Ade nel VI libro dell’Eneide

PERSONAGGI
Ci sono tre figure principali: Giulio Cesare, il suo rivale Pompeo e Catone Uticense, il
rigoroso pompeiano di formazione stoica che preferì il suicidio alla pressione politica
del nemico.
● Cesare, il Tiranno
● La sua figura è caratterizzata da una prospettiva pesantemente negativa
● é un tiranno, facile al furor, all’impatientia e aall’ira, che forse evocava al
lettore proprio l’imperatore Nerone

● Pomepo, il difensore della libertas


● Pompeo ha senza dubbio le simpatie del poeta, in quanto le sue idee politiche
mirano alla difesa del valore repubblicano e aristoratico della libertas
● Agisce però mostrando eccessivo attaccamento al potere e alla ricchezza che
la sua condizione nobiliare gli avevano garantito

● Catone, l’exemplum virtutis


● Catone Uticense si schiera a favore della virtus e della libertas, valori
dell’antica tradzione repubblicana
● Suicidio un supremo atto politico di protesta contro la tirannide e una forma di
rivendicazione della dignità umana
● La figura di Catone è un esempio di virtù nei tempi cupi della tirannide
neroiana

TRA ANGOSCIA E IRRAZIONALISMO


● Gli dei mancano nel Bellum Civile
● Le divinità olimpiche sono menzionate raramente e per di più come mera
forma di erudizione
● Incidenza nella storia del caso e della fortuna

STILE
● Rinnovamento del genere epico
● Dell’eneide sono conservati il registro stilistico alto, il lessico elevato e
l’apparato retorico consueto, ma ne sono rinnegati i principi classici di
equilibrio
● Stile magniloquente e sublime che accentua pathos e drammaticità
● Narrazione fortemente soggettiva
● Espressioni sentenziose, antitetiche e ossimoriche
● Apparato retorico con abbondanti figure di significato e suono
● Lessico elevato e magniloquente
● Periodare spezzettato
● Toni patetici con gusto per l’orrido e il macabro

PERSIO
Aulo Persio Flacco nasce a Volterra il 4 dicembre del 34 .C. da una
famiglia di rango equestre. A Roma ha come maestro il Filosofo stoico AnneO
Cornuto.
Muore a 28 anni, nel 62 d.C.
● Ambiente culturale aristocratico di matrice stoica (opposizione al regime di
Nerone)
● Della sua opera ci sono pervenuti 6 satire (lasciate incompiute) in un unico
libro.
● L’opera di Persio è caratterizzata da un rigido moralismo stoico.
● Rispetto al modello oraziano, manca la dimensione autobiografica, sostituita
da toni aggressivi, vicini a quelli di Lucilio, per prendere le distanze da una
società considerata corrotta.
● Temi diatribici, concetti specificamente stoici e argomenti lettterari
● Ruolo fondamentale dello stoicismo nella costruzione di un sistema di vita
giusto e onesto
● Descrive con feroce precisione comportamenti e vizi esecrabili
● Lo stile di Persio è oscuro e difficile per lessico e sintassi, ricco di metafore e
grottescamente espressionistico;
● vengono contrapposti termini del linquaggio colto quotidiano e altri volgari.
● Usa espressioni tratte dal lessico medico-chirurgico con effetti di aspro
realismo

GIOVENALE

- Decimo Giunio Giovenale nasce probabilmente ad Aquino trail 50 e il 65 d.C.;


riceve una buona educazione retorica. La data della morte è da situarsi
probabilmente intorno al 140 d.C.

● L'opera di Giovenale consiste in 16 satire suddivise in 5 libri;


● le singole satire sviluppano una successione di quadri esemplari, di commenti
sarcastici, di tirate moralistiche.
● Nel corpus delle satire sono riconoscibili due diversi toni: quello
dell'indignatio, nelle prime sette satire, sostituito poi da un atteggiamento
meno estremistico e più distaccato e ironico. → disillusione delle speranze
● La rappresentazione della realtà è stravolta, ne viene descritto solo l'aspetto
negativo: il realismo consiste pertanto in una visione deformata.
● Il poeta rimpiange l’antica nobiltà, ricca di ideali, distrutta dall’autocrazia degli
imperatori più sanguinari della dinastia giulio-claudia e da Domiziano
● Tema della decadenza della nobilitas
● Con pessimismo Giovenale evidenzia la continuità con il dispotismo
domizianeo
● Declino dell’istituzione del matrimonio, caposaldo della stabilità
dell’ordinamento sociale
● Il poeta, profondamente misogino, ne vede la causa nella corruzione della
donna di buona famiglia, la matrona, incapace di resistere alla libidine, poi
nella debolezza di carattere dei mariti, e infine nella decadenza della società
nel suo complesso
● La corruzione delle donne e la decadenza della società sono collegate e
indivisibili

● Nella visione pessimistica di Giovenale, viene descritto solo l’aspetto negativo


della realtà
● Realismo= visione deformata, ossessionata da quadri di perversione e
mostruosità
● Usati anche toni sarcastici
● Poca organicità e coerenza strutturale delle satire
● Grandi capacità espressive nelle descrizione e uso di figure stilistiche
● Tono enfatico e declamatorio
● Linguaggio poetico costituito da componenti colloquiali bassi
● Mescolati e opposti a termini aulici o a ricercati arcaismi
● Raro uso di termini osceni
● Giovenale è un grande innovatore per il vigore espressionistico delle
descrizioni, di tono talora enfatico.
● Il linguaggio è costituito da elementi colloquiali bassi propri della tradizione
satirica mescolati e opposti a termini aulici o a ricercati arcaismi

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