Un teatrante nato Carlo Goldoni nasce a Venezia nel 1707. Trascorre i primi anni
della sua vita in giro per lItalia seguendo il padre medico. La sua vocazione teatrale
si manifesta molto presto: a Perugia (1716-1720) studia nel collegio dei Gesuiti, ma
inizia a seguire corsi di logica e filosofia, ma li abbandona quasi subito per fuggire
con una compagnia teatrale. Frequenta poi corsi di giurisprudenza a Pavia, dove i
convittore nel glorioso Collegio Ghisleri. Ma anche in questo caso la sua carriera
di studente dura poco: viene infatti espulso nel 1725 per aver composto uno scritto
satirico (il Colosso) che prendeva di mira alcune ragazze pavesi di buona famiglia.
nelle sue Memorie sembrano inventati apposta per restituire al lettore limmagine
viva di questo conflitto. Celebre fra tutte, la pagina in cui Goldoni ricorda, nel 1722,
lettura che il padre giudica inadatta per un adolescente - non viene consegnata al
Gli studi e i primi lavori teatrali Per tutta la sua vita, Goldoni combatter con
due tratti contrastanti del suo carattere {in parte ereditati dal padre): da un lato,
Tra il 1725 e 1731 Goldoni prosegue stancamente gli studi e scrive i suoi primi
intermezzi cornici (Il buon padre e La cantatrice): gli intermezzi erano brevi farse a
due, tre o quattro personaggi, in genere accompagnate dalla musica, che venivano
Nel 1731, alla morte del padre, Goldoni costretto a farsi carico della famiglia.
Goldoni poeta comico Nel 1734, a Verona, conosce il capocomico Giuseppe Imer
(1700-1758). che lo scrittura come poeta comico. Segue la compagnia Imer in tour-
nee e, a Genova, incontra Nicoletta Conio, che sposer nel 1736 e che gli rimarr
accanto per tutta la vita. Grazie a Imer, Goldoni entra in contatto con il nobile vene-
ziano Michele Grimani (1697-1775) , proprietario del teatro San Samuele a Venezia,
che lo assume come poeta e librettista. In questa prima fase Goldoni, che ha ab-
Nel 1738 compone la sua prima commedia, il Momolo cortesan. Si tratta di uno-
partire dal quale gli attori potevano improvvisare a piacimento: tuttavia (contro
luso abituale), la parte del protagonista non affidata alla libera interpretazione
dellattore, ma viene interamente scritta: Si tratta di un primo segnale di quella
alla recita di un testo scritto) a cui Goldoni lavorer negli anni successivi.
Nel 1743 compone La donna di garbo, la sua prima commedia distesa, in cui tutte
le parti degli attori sono scritte lopera andr per in scena soltanto quattro anni
pi tardi.
entra a far parte della locale colonia dellAccademia dellArcadia con il nome di
Polisseno Fegejo. Continua per a scrivere anche per il teatro: a Pisa compone una
abbandonare Pisa per tornare a Venezia come autore stabile del teatro SantAngelo,
per il quale scrive, tra il 1748 e il 1753, una straordinaria serie di commedie, tra cui
-opta per i copioni scritti da cima a fondo, anzich per i canovacci destinati
tradizionali:
-abbandona gli effetti pi facili e volgari della commedia dellarte, quelle scene
nella premessa alledizione Bettinelli delle sue opere (le sconce arlecchinate, i
coprivano i volti degli attori riducendoli a tipi: gli Zaini , cio i servitori
Le sue opere vengono criticate aspramente, soprattutto dai sostenitori del suo
successo che lo aveva sostituito al teatro San Samuele. Goldoni viene accusato di
aver messo in ridicolo il ceto aristocratico e di aver portato sulla scena personaggi
dalla condotta immorale. Nel 1750, reagendo a queste polemiche, Goldoni lancia
una sfida al suo rivale e al suo pubblico: per la stagione teatrale successiva scriver
sedici commedie, e non le sole otto per le quali aveva firmato un contratto. La
ragione alla base della sfida di Goldoni cosi spiegata dal critico letterario Guido
sempre sul piede di tradire, al minimo cenno di insuccesso. Goldoni ce la far, e tra
queste sedici commedie si conteranno alcuni dei suoi capolavori: Il teatro comico, La
delle donne.
Gli anni della maturit Nella stagione 1753-1754 Goldoni abbandona Medebach
e passa al teatro di San Luca. Tra le opere di questo periodo vanno ricordate alme-
dialetto veneziano. Goldoni ormai uno scrittore famoso. Oltre che per il San Luca
lavora per diversi altri teatri italiani: il teatro Formagliari a Bologna (1755), il Regio
Nel 1760 lascia Roma per tornare a Venezia, e nelle tre stagioni successive mette
in scena, sempre al teatro San Luca, alcune delle sue opere pi riuscite: La casa nova
e I Rusteghi nel 1760, la Trilogia della villeggiatura nel 1761, Sior Todero brontolon
riscuote grandissimo successo con le sue fiabe teatrali, che recuperano proprio
quegli espedienti comici contro i quali Goldoni si era battuto attraverso la sua
di combattere in un ambiente che gli sempre pi ostile, nel 1762 Goldoni accetta
linvito ad andati a Parigi per dirigere la Comdie-halienue (il teatro parigino che,
sotto la protezione del re, metteva in scena opere teatrali italiane). Ad attirarlo nella
favore con cui le Sue opere erano state accolte dagli illuministi (anche Voltaire era
stabile.
Ma il trasferimento nella capitale francese (1763) non si rivela una buona idea. A
Parigi, attori e pubblico sono ancora abituati ai modi della commedia dellarte, e il
suo teatro incontra resistenze anche maggiori di quelle che aveva vissuto a Venezia.
Goldoni si vede costretto a ricominciare a scrivere canovacci su cui gli attori possa-
no improvvisare la loro parte; ci vorranno anni per far accettare al pubblico francese
il suo nuovo modo di far teatro. La prima opera in francese interamente scritta, Le
dalla famiglia reale per insegnare la lingua italiana alle figlie del sovrano. Nel 1769 il
re gli assegna una pensione. Goldoni si ritira a Parigi dove scrive la sua autobiogra-
sione gli viene riassegnata il 7 febbraio 1793, un giorno dopo la sua morte.