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Il contesto sociale: la cavalleria e lideale cavalleresco Nellalto Medioevo la cultura era monopolio degli uomini di Chiesa, che prediligono

luso del latino. Alla fine del 1000 si sviluppa in Francia, nel contesto del feudalesimo, unaristocrazia cavalleresca che elabora un vero e proprio ideale cavalleresco. Esso si fonda su alcuni principi: il coraggio militare e lo sprezzo del pericolo: la sete di gloria e di onore; la lealt e il rispetto per lavversario; la fedelt al sovrano; la vera nobilt considerata quella dellanimo, non quella di nascita. il cavaliere deve mettere la sua prodezza al servizio dei deboli e degli oppressi; il cavaliere deve difendere la vera fede attraverso la guerra santa. Le canzoni di gesta Le chansons de geste sono lunghi poemi epici in lingua dol (parlata nel nord della Francia). La maggior parte di esse sono incentrate su Carlo Magno e sui suoi paladini (tra cui Orlando). Pur essendovi un riferimento storico, le canzoni alterano completamente i fatti, trasfigurandoli in un alone leggendario. Le canzoni sono la celebrazione che i cavalieri fanno dei propri valori e lespressione della loro visione del mondo. Questi testi avevano trasmissione orale e non scritta (da qui la frequenza di formule fisse) e venivano cantati con laccompagnamento musicale. I versi non avevano rime ma assonanze. Furono opera di poeti consapevoli, i giullari. Essi potevano essere giocolieri di estrazione popolare ma anche poeti forniti di cultura e accolti nelle corti. La Chanson de Roland fu scritta da un autore anonimo alla fine del XI secolo. Il tema storico. La trama vede Rolando (o Orlando) suggerire linvio di Gano a capo della pericolosa missione che deve discutere la pace con Marsilio, re dei Mori di Spagna. Gano per vendicarsi si accorda con Marsilio per la morte di Rolando, che sar fatto designare a capo della retroguardia franca. Leroe, pur sapendo dellinganno, accetta per fierezza e muore nellagguato. Il poema chiuso dalla ovvia condanna a morte del traditore. Le canzoni di gesta si raggruppavano spesso in cicli intorno ad una famiglia nobile. In epoca successiva al tema guerriero si accost quello amoroso. La societ cortese e i suoi valori

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Nel XII si raffinano i costumi nelle corti feudali. Dallideale cavalleresco si passa dunque a quello cortese (da corte). Alle virt militaresche si aggiungono altre virt: in primo luogo la larghezza o liberalit, cio il disprezzo del denaro e di ogni meschino attaccamento allinteresse materiale (, dunque, un ideale che riflette la mentalit propria di una classe che vive di rendita). Collegata strettamente con la larghezza la magnanimit, la capacit di compiere gesti sublimi di generosit, di rinuncia, di sacrificio, che rivelano parimenti la mancanza di ogni gretto interesse egoistico. Vi poi il culto della misura, del sapiente dominio di s. Lideale della cortesia un ideale di pochi. Gli altri sono sprezzantemente definiti villani (la villa, cio la campagna, abitata dai contadini che lavorano, ritenuta il luogo per eccellenza della rozzezza barbara.) In questa concezione acquista un posto di primario rilievo la donna, che nelle rudi idealit militaresche della cavalleria originaria non aveva posto. La donna diviene il simbolo stesso della cortesia e della gentilezza: essa ingentilisce tutti coloro che vengano in contatto con lei. Questo culto riflette il posto nuovo che la donna di aristocratica condizione assume in seno alla corte feudale. Il culto della donna diviene il tema dominante della visione e della letteratura di questo periodo, e si traduce in una particolare concezione dellamore. Lamor cortese una concezione che appare per la prima volta, nel corso del XII secolo, nella poesia lirica dei trovatori provenzali ma avr poi lunga fortuna, nella letteratura romanzesca, nella tradizione della poesia lirica italiana, dalla scuola siciliana fino a Dante e Petrarca. Elementi caratterizzanti lamor cortese sono: - il culto della donna, vista dallamante come un essere sublime, impareggiabile e irraggiungibile, in certi casi addirittura divino, che produce effetti miracolosi; - per contro, una posizione di inferiorit delluomo rispetto alla donna amata. Lamante si presenta come suo umile servitore; la formula che comunemente definisce tale rapporto il servizio damore; - lamore perpetuamente inappagato. Non si tratta tuttavia di amore spirituale, platonico, anzi, lamore spesso ha note accesamente sensuali: ma il possesso della donna irraggiungibile (amor de lonh, amore di lontano). Talora luomo pu innamorarsi della donna senza mai averla vista; - lamore impossibile genera sofferenza, tormento perpetuo, ma anche gioia, una di pienezza vitale; - lesercizio di devozione alla donna ingentilisce lanimo, lo nobilita, lo purifica di ogni vilt o rozzezza. Amare un continuo esercizio di perfezionamento interiore; - si tratta di un amore adultero, che si svolge rigorosamente al di fuori del
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matrimonio; anzi, si teorizza che nel matrimonio non pu esistere veramente amor fino. Il carattere adultero dellamore esige il segreto, che tuteli lonore della donna; per questo il suo nome non viene mai pronunciato dai poeti: alla donna si pu alludere solo attraverso un pseudonimo (senhal); - lamore una passione esclusiva, totale, esaltante, dinanzi a cui tutto si svaluta, tanto che si parla appunto di culto della donna: nasce cos un conflitto tra amore e religione, tra culto per la donna e culto per Dio. E significativo che la Chiesa condanni lamor cortese, come fonte di peccato e perdizione. E difficile spiegare come sia nata la concezione dellamor cortese, tra XI e XII secolo. A riguardo le interpretazioni sono state molte e contrastanti: 1. lamor cortese non sarebbe che la trascrizione metaforica, nel rapporto amoroso con la donna, del rapporto che lega vassallo e signore (interpretazione politica); 2. essendo poche le donne nei castelli, tale poesia esprimerebbe la tensione erotica, che per lo pi, non potendo trovare altro sbocco, si sublima nellespressione dellamor cortese (interpretazione psicosociologica); 3. Erich Khler afferma che la poesia damore espressione di uno specifico gruppo sociale, una piccola nobilt che non pu pi aspirare al feudo, al possesso territoriale: lirraggiungibilit della donna sarebbe la trascrizione metaforica di questa frustrazione sociale (interpretazione sociologica). Il romanzo cortese-cavalleresco La concezione della cortesia, e in particolare dellamor cortese, trov espressione nel Nord della Francia in forme narrative, in particolare nel romanzo cavalleresco, in lingua dol; nel sud invece prese vita in forme liriche, nella poesia dei trovatori, in lingua doc. Anche il romanzo cortese, come le canzoni di gesta, ha al centro imprese cavalleresche, ma presenta aspetti profondamente diversi: lamore ha un ruolo preponderante; ne deriva limportanza centrale dei personaggi femminili; le canzoni di gesta avevano delle basi storiche (Carlo Magno, le imprese dei conti palatini o di altri eroi), per quanto esse fossero trasfigurate in un clima di leggenda; il romanzo tratta materie puramente leggendarie; nelle canzoni presente lelemento sovrannaturale, ma nei termini delle concezioni cristiane: ma; nel romanzo domina invece un meraviglioso di tipo fiabesco, che ha radici in antiche leggende precristiane (maghi, fate, incantesimi, mostri); nel romanzo i cavalieri partono a caso in cerca di avventure; lavventura li allontana continuamente dal sovrano e li spinge a peregrinare in luoghi remoti e fantastici; le canzoni di gesta avevano una struttura chiusa e compatta, mentre il romanzo ha una struttura aperta, in cui le avventure possono susseguirsi allinfinito; la canzone usa un verso ampio e solenne; il romanzo usa invece lottonario a rima baciata, molto pi agile e scorrevole.
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Queste opere nascono per lintrattenimento di una societ elegante e raffinata, la societ di corte che si affermata ormai nella seconda met del XII secolo. Gli autori dei romanzi cavallereschi sono chierici colti, che vivono nelle corti feudali sotto la protezione dei grandi signori, e scrivono per compiacerne i gusti. A differenza delle canzoni di gesta, che erano destinate ad una trasmissione orale, le loro opere nascono subito per la lettura Il termine romanzo (roman, in antico francese) deriva da romanz, che in origine valeva a significare ogni discorso in lingua volgare (dal latino loqui romanice, parlare in lingua romanza). La materia del toni romanzo cavalleresco tratta prevalentemente da antiche leggende bretoni, risalenti cio al patrimonio folklorico delle popolazioni celtiche della Francia e dellInghilterra. Esse si incentravano sulla figura di un mitico re britannico, Arthur (in italiano poi volgarizzato in Art), che sarebbe vissuto nel VI secolo dopo Cristo. Insieme col sovrano, intorno alla tavola rotonda, cio su un piede di parit, si ritrovavano vari cavalieri (tra cui Lancillotto e Perceval). Dalla corte arturiana essi partivano alla ricerca di avventure, per farvi ritorno periodicamente. Lautore pi importante del romanzo cavalleresco fu Chrtien de Troyes, vissuto nella seconda met del XII secolo, che compose una serie di romanzi dedicati ai cavalieri della tavola rotonda. Nella sua ultima opera, il Perceval, accosta alle leggende arturiane altre leggende celtiche, di fondo cristiano, cio la ricerca del Santo Graal, la coppa in cui fu raccolto il sangue di Cristo, dotata di virt miracolose. Sempre di origine bretone, ma non legata alla corte di re Art, unaltra famosissima leggenda, quella di Tristano e Isotta, che narra una tragica vicenda di amore e morte. La passione invincibile che, dopo aver bevuto un filtro magico, lega indissolubilmente Tristano e Isotta si scontra con il ruolo del re Marco di Cornovaglia, affezionato ad entrambi: la forza travolgente dellamore, impossibile in vita, si realizza attraverso la morte dei protagonisti, che conclude il racconto. Accanto alla materia di Bretagna compare nel romanzo cavalleresco una materia classica.. In questi romanzi i personaggi del mito o della storia classici sono trasformati in cavalieri cortesi, e ad essi sono attribuiti mentalit e comportamenti in tutto simili a quelli dei cavalieri bretoni di re Art. Soprattutto Alessandro Magno subisce una curiosa trasformazione, divenendo un eroe avventuroso, che si spinge ad esplorare le regioni della terra pi lontane e ignote. Altri generi: i lais, il Roman de la rose, i fabliaux e il Roman de Renard Accanto allepica e al romanzo cortese, si assiste a una fioritura di altre forme espressive. Lindividualismo viene approfondito anche nei cosiddetti lais, componimenti narrativi in versi di limitata estensione, che si ispirano alle antiche leggende bretoni e venivano inizialmente musicati. I risultati pi originali sono ottenuti nei dodici lais, scritti da Maria di Francia, vissuta nella seconda met del secolo XII alla corte. In
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questi poemetti costante la presenza dellelemento magico e meraviglioso (imprese soprannaturali, oggetti animati, animali parlanti, uomini trasformati in animali). Il motivo dominante costituito dallespressione del sentimento e della sofferenza amorosa, in toni malinconici ed elegiaci. Grande fortuna ebbe anche il romanzo di impianto allegorico. Lesempio pi importante il Roman de la rose (Romanzo della rosa). Una prima parte fu composta verso il 1230 dal chierico Guillaume de Lorris; la continuazione, molto pi ampia fu opera di un altro chierico, Jean de Meung, circa quaranta anni pi tardi. E il racconto di un sogno, in cui lamante entra nel giardino inaccessibile dAmore per cogliere la rosa, simbolo damore. E assistito nella sua impresa da un personaggio allegorico che si chiama BellAccoglienza, guidato dalla signora Ragione. Mentre la prima parte un arte damare, cio una serie di precetti damore secondo il codice cortese, la seconda ispirata ad una concezione di un amore fisico, pienamente e scopertamente sensuale. Jean anche ostile alla nobilt feudale, ed esprime idee politiche tipicamente borghese. I fabliaux (favolelli) sono componimenti in versi di varia estensione che raccontano vicende comiche e popolari, con un taglio ironico. La materia rappresentata appartiene al livello basso della realt quotidiana, insistendo spesso su particolari volgari e plebei; il linguaggio si spinge fino allaperta oscenit. Il mondo raffigurato quindi antitetico rispetto a quello delle convenzioni cortesi. Intenzioni satiriche e caricaturali, legate ai contenuti morali della tradizione favolistica, si ritrovano anche nei racconti degli animali parlanti che costituiscono il Roman de Renard (dal nome proprio della volpe, protagonista delle vicende, che diventer in seguito il nome comune dellanimale in lingua francese). La lirica provenzale Lideale cortese fu elaborato soprattutto nelle corti del sud della Francia (Provenza), dove si era sviluppata una societ aristocratica estremamente elegante e raffinata. Qui la concezione cortese dellamore trov espressione, nel corso del XII secolo, nella forma della poesia lirica. Il termine che designava il genere derivava dalla lira, lo strumento con cui tradizionalmente il poeta accompagnava il suo canto. Dopo il tramonto della civilt classica, la poesia lirica rinasce proprio con la poesia provenzale del XII secolo. La lirica provenzale si esprime nella lingua doc. Le poesie non sono scritte in dialetti diversi a seconda delle regioni. E una poesia che viene cantata in pubblico, con accompagnamento di musica. Si tratta dunque di una produzione destinata ad una trasmissione orale. I poeti, che compongono sia i testi poetici sia la musica, sono detti trovatori (trobadors) dal verbo trobar che significa appunto comporre musica). Nel secolo XIII poi la trasmissione viene affidata anche alla scrittura e alla lettura. Si compongono raccolte di liriche trobadoriche (canzonieri), in cui i testi sono accompagnati da biografie degli autori (vidas), largamente romanzate e ricche di elementi fantastici, e da commenti retorici (razos).
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Conosciamo i nomi di circa 500 trovatori. Il primo dei trovatori, secondo la tradizione, fu Guglielmo IX di Aquitania (10711126), un grande signore feudale amante della guerra e dei piaceri. Altri poeti successivi appartengono a varie condizioni sociali: vi sono ancora grandi signori feudali, esponenti della piccola nobilt, non nobili, addirittura provenienti da umili origini. Tra i poeti pi noti segnaliamo: Bertran de Born, Jaufr Rudel, Arnaut Daniel. Il tema centrale della poesia trobadorica lamore, trattato secondo i canoni cortesi. Il poeta esprime la sua adorazione e il suo omaggio alla dama, di cui si proclama umile servitore, senza pretendere nulla in cambio, esprime il suo desiderio, spesso fortemente sensuale, ma anche il tormento di non poter ottenere il suo fine, perch la fedelt della donna al marito incrollabile. Se la tematica amorosa dominante, non per esclusiva: i trovatori toccano anche altri temi, politici, guerreschi, morali, satirici. Il genere per eccellenza la grande canzone damore, dal complesso schema metrico. Allinterno della produzione trobadorica si delineano anche diverse tendenze di stile: soprattutto il trobar clus (poetare chiuso), che consiste in uno stile elaboratissimo, artificioso ed oscuro, ed il trobar leu (poetare dolce, piano). Allinizio del secolo XIII la splendida civilt cortese di Provenza sub una vera catastrofe politica: il papa Innocenzo III, con lappoggio del re di Francia, sotto il pretesto di una crociata contro la setta eretica degli Albigesi, o Catari, diffusa in Provenza (il nome deriva infatti dalla citt di Albi), scaten una vera e propria guerra, che distrusse la ricchezza e la potenza dei grandi signori meridionali. Le corti feudali perdettero la loro autonomia, e la regione pass sotto il dominio della corona francese. La cultura dei trovatori declin e si estinse. Leredit della civilt provenzale sopravvisse altrove. Gi le concezioni cortesi si erano diffuse nelle corti del Nord. Nelle corti settentrionali si svilupp poi una poesia lirica in lingua dol affine a quella trobadorica, grazie ai trovieri (trouvaires), che erano lequivalente dei trovatori in lingua doc. I trovatori si spinsero sino al Sud: alcuni furono alla corte dellimperatore Federico Il. Questi contatti stimolarono il sorgere di imitatori locali dei poeti provenzali: ai primi del Duecento nellItalia del Nord fiorisce un gruppo di poeti che riprendono temi e forme della poesia trobadorica. Alla corte di Federico Il, in Sicilia, tra il 1230 e il 1250 sorge la scuola siciliana, la prima manifestazione letteraria di livello alto sul suolo italiano, che d inizio a una grande tradizione. Dissoltasi la scuola siciliana dopo la morte di Federico Il nel 1250, la sua eredit raccolta da poeti bolognesi come Guido Guinizzelli o toscani come Guittone dArezzo e i cosiddetti stilnovisti. Linfluenza dei trovatori si estende poi ancora oltre, ed riscontrabile in Petrarca e in altri rimatori del Trecento. La poesia trobadorica d inizio a tutta la tradizione lirica di livello alto e fissa temi e forme destinati a perdurare, attraverso le pi varie trasformazioni, nei secoli successivi.
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