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George McDonald , scrittore ancora non molto famoso in Italia, marginalizzato nella
letteratura per l’infanzia, citato per lo più nell’ambito del fantastico vittoriano, si presta ad
essere letto come colui che ha avuto il coraggio di elaborare una teologia personale, nella
sua produzione letteraria segnata da un incrocio di generi e distinta dallo scavalcamento
dei target di età , giunge a figurare tra i nomi degli autori di libri classificabili come Age All.
E’ entrato a far parte di quella letteratura fantastica che ci incontra e si intreccia con la
letterature per l’infanzia e per i ragazzi attirando una Cross-generational audience.
La crossover fiction, che include tutti quei libri che oltrepassano i limiti di età stabiliti per
convenzione, ha attirato l’attenzione della critica letteraria solo di recente e ha ricevuto
rilevante attenzione a partire dal successo globale di Harry Potter di J.K. Rowling.
La kiddult (child e adult) segnala uno spostamento dalla logica formativa dominante e
agevola l’intrattenimento del lettore non adulto in un clima politico e sociale, e facilita
l’ingresso del lettore adulto nella cultura dell’infanzia e infrange una specie di tabù.
Ciò che rende quasi inesistente la differenza del target di età riguarda anche lo slittamento
di romani per adulti nei grandi classici per bambini e ragazzi con adattamenti, illustrazioni
e versioni filmiche come ad esempio: Robinson Crusoe, Gulliver’s travels, Oliver Twist.
Tra gli scrittori che confluiscono nella All Age Litterature viene citato anche George
McDonald con le fiabe ed i romanzi di fantasia At the Back of the North wind e The
princess and the Goblin.
George MacDonald occupa un posto notevole nella letteratura inglese per l’infanzia,
soprattutto nel filone di letteratura di fantasia, in cui rientrano le storie di bambini che
trattano il tema dell’infanzia senza però nascondere il giudizio sulla politica, sulla società e
sulla religione; queste opere quindi fin dalla loro gestazione sono di per sé crossover.
Ecco perché tali libri hanno affascinato sia gli adulti che i bambini. Ecco perché questi libri
vengono collocati nella letteratura mondiale ed europee e se non vengono più letti dai
bambini e dai giovani essi attivano il fenomeno dell’Adult-fan following, ammiratori adulti.
Una produzione letteraria, generalmente fantasy, è scritta con l’intenzione di fare riflettere
sull’avventure che è la vita, sul grande mistero dell’esistenza. Ad esempio Narnia, the lord
of the rings, Harry Potter. Si potrebbero definire Libri per Grandi. Probabilmente è questa
la ragione che determina il crossover writing e il crossover reading, gli adulti scrittori e
lettori hanno bisogno dei libri per l’infanzia. Così la letteratura fantasy diventa All age
fantasy.
Nell’età vittoriana, nell’epoca di G.M. ha preso voce la ricerca di una visione umana,
adulta, superiore, dell’alienazione dai mali della società per perseguire il sogno di una vita
migliore e di un Good Place. Quando poi la fiducia vittoriana nel progresso economico
viene scossa dalla constatazione che la Rivoluzione Industriale ha prodotto miserie
materiali e sociali soprattutto nelle classi operaie le storie di animali o giocattoli parlanti, di
eventi inspiegabili diventano espressione di una ricerca serie e profonda indirizzata ai
bambini ma anche agli adulti: introspezione e fantasia legate a Carroll e MacDonald. A
loro si deve l’inaugurazione della produzione di opere che contengono profonde
osservazioni sulla natura umana, sulla società e sulla religione. Nella crossover fiction
questa ricerca si manifesta nella presenza di tecniche narrative complesse, fusione di
generi diversi e con la focalizzazione multipla, complessità e ambiguità dei personaggi,
non facilmente distinguibili in buoni e cattivi, trame non convenzionali, storie leggibili a vari
livelli anche per una certa sensibilità intellettuale.
Nella dominante incertezza del mondo adulto, si evolvono gli scritti e il pensiero di G.M.
che ha affrontato temi veramente profondi, per grandi: la ricerca di certezze religiose,
l’indagine sulla natura umana, sullo scontro tra il bene e il male, sul senso della vita.
Libri dell’ambivalent status: dalla posizione ambivalente dotati di una doppia destinazione.
Il target tra la letteratura per l’infanzia e quella per gli adulti si dilegua, il bambino è la
metafora degli stati d’animo degli adulti.
Nella narrativa del crossover del periodo vittoriano di G.M. figurano opere di letteratura
che possono essere apprezzate anche dagli adulti. La fantasia non è mai stata
esclusivamente rivolta ai più giovani infatti G.M con Phantastes lo dimostra attivando il
movimento della fantasy nelle due direzioni di età.
Con l’incrocio, crisscrossing, di generi letterari e di età dei destinatari, nella sua
produzione fantasy e di fairy tales, G.M. insieme ad altri esponenti della letteratura
fantastica vittoriana, non condivide l’opinione che un’infanzia associata a purezza e
innocenza fiabesca debba essere arbitrariamente staccata dall’età adulta, in cui l’individuo
appare piuttosto scettico e sfiduciato.
Nel saggio The fantastic Imagination GM ricorre al disagio di un presunto lettore che si
confessa incapace di trovare il significato delle favole.
Nell’opinione di G.M. i bambini rispetto agli adulti sono meno a disagio davanti
all’imprecisione e hanno una capacità che consente loro di tenere in sospeso i significati
non definiti, non vogliono gerarchie di significati ma prospettive molteplici e sono attratti
dal gioco dei contrari apparentemente inconciliabili tra loro, dai giochi di parole. La stessa
naturale elasticità, la stessa apertura mentale del bambino caratterizza anche il
destinatario adulto cui G M si rivolge, che abbia 5 o 50 o 75 anni, childlike, senza limiti di
età.
La fiaba non è patrimonio esclusivo dei bambini ma si rivolge a tutti. G.M. compie la priam
incursione nel regno delle fate in un romance esclusivamente per adulti nel 1858 con
Phantastes. In questo romanzo iniziale si trova molto di ciò che lo scrittore perfeziona nelle
favole che scrive nel 1860-70 e che comincia a mettere alla prova con i suoi figli. Anodos
protagonista di Phantastes, viene subito replicato nelle favole, nei bambini e nelle
bambine.
The light princess è il primo ingresso di G M nel settore della children’s literature. Questo
libro si trova in contrasto con la cultura dominante che non è facilmente pronta a mettere
in discussione la distinzione tra innocenza ed esperienza, infanzia e maturità. (racconto
che ha attratto un solo editore londinese che molto tempo dopo lo ha pubblicato)
L’autore giunge ad un traguardo con un romanzo che risulta essere la fusione strategica di
realismo e fantasia, incastrando la favola nel racconto (grazie alla metafora di un adulto
che le racconta) e svolgendo riflessioni molto significative. Il racconto pubblicato nel 1864
è solo una delle dodici storie che si interpolano in Adela Cathcart.
Dal 1864 al 1879 G.M. si dedica alle favole come forma letteraria, alternandola alla
scrittura di romanzi realistici per adulti.
G.M crede inoltre che attraverso l’immaginazione l’uomo possa procedere più lontano,
verso la verità. Tutta la sua varietà di opere è animata dalla sua fede nel valore spirituale
dell’arte letteraria: “l’immaginazione è lo specchio che Dio dona all’uomo; se si riesce a
tenere lo specchio limpido, questo offrirà la verità e non le ombre”.
L’inizio della sua carriera è segnato dal poema Within and Without del 1855 narrazione
che parla di un aspirante monaco che scappa dal monastero e si sposa e infine giunge ad
avere una relazione autentica con Dio. Poi un volumetto di poesie.
Dopo la poesia la sua forza letteraria si manifesta nel 1858 con Phantastes. (per adulti)
Procede poi con i Fairy tale per bambini, per collegarsi al fantasy per adulti con lilith.
Phantastes non incontra subito il favore del pubblico e della critica che non risulta pronta
ad accogliere il suo messaggio. Per lo scrittore quest’incapacità rafforza e motiva la
scrittura fantastica e fiabesca.
Nel 1869 G M fa ingresso nella children’s literature con la direzione del periodico per
bambini Good Words for the Young che dura solo quattro anni durante i quali scrive anche
alcune sue favole. La passione per questo tipo di scrittura e di pubblico non lo abbandona
per tutta la vita e molti libri da lui scritti sono nei repertori di letture per bambini che entrano
nelle biblioteche e sugli scaffali delle camerette dei ragazzi. Nell’attività produttiva figurano
anche due romanzi per adolescenti Ranald bannerman’s Boyhood e Gutta percha Willie
The Working Genius, a metà tra le storie per l’infanzia e la narrativa per gli adulti. G.M
conclude una carriera piena e varia negli anni novanta con Lilith (anticamera del fantasy),
qui lo scrittore espone la conclusiva affermazione delle sue idee e convinzioni già
espresse in precedenza in varie forme letterarie, dove la sua arte ha dato forma alle idee
personali di comunicare la fiducia nel bene e il modo in cui poter raggiungere il bene.