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La storia si incentra sull’arrivo di un nuovo allievo nel paesino di Sologne, Augustin Meaulnes e del suo
amore per Yvonne de Galais. L’atmosfera incantata dell’infanzia si rivela continuamente minacciata da
immagini e presagi di morte, prima che questa trionfi nel finale strappando l’eroina alla vita.
Meaulnes, dopo le nozze con Yvonne, scappa e ritornerà in seguito scoprendo che Yvonne è morta e gli ha
lasciato una figlia. Iniziato con l’arrivo di Meaulnes al Sologne, il romanzo si richiude circolarmente su se
stesso con il ritorno di Meaulnes a Sologne.
VALERY LARBAUD
Bambini e adolescenti popolano anche i brevi romanzi di Valery Larbaud, raffinato intellettuale cosmopolita
e attento conoscitore delle letterature straniere.
Il suo primo romanzo, Fermina Màrquez, mette in scena i turbamenti amorosi di un gruppo di adolescenti
all’arrivo di una giovane colombiana nell’universo chiuso del collegio.
JEAN GIRAUDOUX
Un altro autore da inserire in questo filone è Jean Giraudoux, noto soprattutto per la sua produzione teatrale.
L’opera che inaugura la sua carriera di romanziere è Suzanne et le Pacifique. Abbandonata la natia Bellac
per un viaggio intorno al mondo, la bella Suzanne fa naufragio su un isola deserta. Per vincere la solitudine,
Suzanne fa appello alla scrittura, così il viaggio dell’eroina finisce per trasformarsi in un viaggio attraverso il
linguaggio e la scrittura, quindi in un’avventura soprattutto letteraria.
JEAN COCTEAU
Anche la produzione di Jean Cocteau può essere definita con due parole: adolescenza e poesia. Il romanzo
rappresentativo di questo filone è Thomas l’imposteur, che assomiglia a un racconto di guerra, ma qui la
guerra è trasfigurata attraverso lo sguardo infantile del protagonista che, troppo giovane per arruolarsi, veste i
panni del soldato fingendosi nipote del generale e vive la guerra come un gioco fino alla morte finale, dove
ancora realtà e finzione si confondono.
Il romanzo di guerra
Erano poco più che adolescenti i soldati chiamati al fronte nel 1914, e tra essi vi erano molti scrittori. Per
loro la realtà avrebbe assunto le tinte fosche della tragedia e l’avrebbero riversata nelle loro opere. Tra le
opere di guerra abbiamo tra le più d’impatto Le Feu di Henri Barbusse, la quale offre una commovente
lezione di concordia, invita alla fede nell’avvenire e interpreta la distruzione bellica come un massacro.
Soltanto nel corso degli anni Trenta la narrativa fondata sul ricordo delle trincee e della tragedia bellica
abbandonerà sia le forme troppo documentarie che i toni troppo forti.
Il romanzo fiume
La denominazione di romanzo fiume nasce con i dieci volumi del primo ciclo narrativo del Novecento, il
JeanChristophe di Romain Rolland. Dopo il periodo bellico, egli inizia a pubblicare l’opera che gli varrà il
premio Nobel, Les Thibault, otto volumi sul destino di Antoine e Jacques, fratelli di diverso temperamento:
l’uno in apparenza più conformista, l’altro votato a ideali socialisti. Se gli altri volumi dipingono un quadro
realista della vita borghese di inizio secolo, il settimo segna
l’interruzione della Storia nella vita quotidiana dei protagonisti. Da romanzo sentimentale l’opera si converte
in romanzo ideologico. La morte catastrofica dei protagonisti è un messaggio palese: se il vecchio mondo
conservatore è ormai in declino, il mondo giovane non ha messo ancora a fuoco i propri ideali e i propri
obiettivi.
Il récit surrealista
L’abolizione dei confini tra sogno e realtà, ricerca del meraviglioso quotidiano, negazione delle coordinate
spazio temporali e scoperta di un senso nascosto, sono tratti presenti nel movimento surrealista e anche nel
récit poétique. Il primo gesto del Surrealismo è la critica al realismo, infatti nel primo Manifesto del
Surrealismo, André Breton accusa gli atteggiamenti realistici e l’ideologia razionalista. Breton intende
sostituire al romanzo forme narrative in cui la parola discorsiva venga spezzata, interrotta dall’improvvisa
intrusione distrattiva di elementi: pensieri improvvisi e folgorazioni di immagini. Sotto questa nuova
concezione, Nadja costituisce un modello esemplare di récit surrealista.
Il testo è di natura autobiografica e spesso redatto sotto forma di diario, che fa parte di un trittico in cui sono
compresi anche Les Vases communicants e L'Amour fou.
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CAPITOLO 2 – TRA DUE GUERRE
Coscienze Inquiete
Rivolgono lo sguardo su quel mondo degli affetti e su quella prigione dell’io da cui fuggono gli uomini
d’azione, alcuni grandi romanzieri cattolici. Questi scrittori vivono la fede in maniera intransigente; nella
creazione romanzesca esplorano il mistero del male e mettono in scena i conflitti e i tormenti interiori legati
alla religione e nella vita pubblica intervengono a criticare costumi e comportamenti ecclesiastici. I romanzi
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del dopoguerra, di un rinnovato fervore religioso, saranno segnati dal dramma, dall’incompatibilità tra
sessualità e fede cristiana e dal tentativo di esorcizzare i propri fantasmi. Inizialmente influenzato dal
pensiero e dall’opera di Romain Rollan, Pierre Jean Jouve, in seguito a una crisi spirituale, rinnega i suoi
precedenti scritti. L’incontro con Blanche Reverchon, traduttrice di Freud in Francia, costituisce per lui
un’iniziazione alla psicoanalisi che offre una risposta ai suoi dubbi religiosi. Se infatti aveva trovato nelle
Scritture la rivelazione dello spirito, la psicoanalisi gli rivelerà il “fuoco” della carne.
Verso il reale
La grande depressione conseguente al crollo delle borse di Wall Street del 1929, l’avvento del nazismo in
Germania e del fascismo in Italia, fanno intravedere la possibilità, in tempi ravvicinati, di una nuova guerra
mondiale. La drammaticità della storia apre un dibattito su senso e funzione della letteratura e gli intellettuali
si sentono nuovamente in diritto e in dovere rappresentare le vicende della polis nelle proprie opere. Già da
qualche anno, dunque, si riscopre il Naturalismo, si fa appello al popolo, si invoca una scrittura diretta e
trasparente e tendenzialmente accessibile a tutti. Questo movimento viene etichettato come “populista”. Si
sottrae a ogni riduttiva etichetta ideologica Louis Guilloux, il cui primo romanzo La Maison du peuple
precede la nascita del populismo. Ciò che invece rientra in questa corrente è il libro Le Pain des rêves.
Assai limitato appare in Francia il successo del realismo socialista, sancito come estetica ufficiale del
comunismo. Il solo scrittore di rilievo che propugni il realismo socialista è Louis Aragon. Egli, a partire dagli
anni Trenta, dopo la sua adesione al Partito comunista, realizza un vero e proprio ciclo narrativo intitolato Le
Monde réel. Il personaggio è un giovane borghese sopravvissuto agli orrori della Grande Guerra, che
racconta in un unico grande fallimento l’impossibilità di amare la donna della sua vita e la disfatta militare
francese del ’40.
La realtà in giallo
Nato nella seconda metà dell’ottocento, il genere del romanzo poliziesco si sviluppa tra gli anni Trenta e
Cinquanta e trova la sua voce più originale e potente in Georges Simenon che inaugura la sua produzione più
nota con Pietr-le-Letton e l’invenzione del commissario Maigret. Sotto forma di romanzi o di racconti brevi,
Simenon mette in sena autentiche tragedie moderne: nella vita più
banale irrompe un elemento di tensione, in un drammatico crescendo fino alla crisi. Ambientati
prevalentemente in Francia tra gli anni Trenta e Cinquanta, i racconti non alludono mai alla situazione socio-
politica della Francia e la mancanza di agganci alla storia probabilmente è il motivo per cui la produzione di
Simenon è stata sottovalutata.
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CAPITOLO 3 – NUOVE VIE DEL ROMANZO
La guerra e il Lager
Dopo la liberazione dei campi di concentramento ad opera degli eserciti sovietico e americano, si avverte
l’esigenza di testimoniare l’esperienza vissuta. L’Europa esce dalla guerra in rovina, tutta da ricostruire, con
ferite aperte che coinvolgono anche la letteratura. Coloro che hanno scelto di non collaborare sospendono le
pubblicazioni; altri si uniscono alla resistenza armata e danno vita a pubblicazioni clandestine; altri, infine,
collaborano con i tedeschi, con responsabilità e conseguenze più o meno gravi.
Tra gli scrittori impegnati attivamente nella resistenza, il più conosciuto è Vercors per il suo racconto Le
Silence de la mer. Il racconto narra l’intensa e silenziosa relazione che si stabilisce tra un ufficiale tedesco,
colto e raffinato, e un vecchio signore e la sua giovane nipote, che lo ospitano durante l’inverno. Con
Éducation européenne, Romain Gary, anche lui impegnato nella resistenza, scrive – secondo Sartre – il
miglior romanzo su questo tragico periodo della storia francese. Ambientato in polonia, narra l’educazione di
due adolescenti, Janek e Zosia, nascosti nel bosco per sfuggire alla ferocia nazista.
Cavalieri Solitari
L’opera di alcuni grandi scrittori come Cohen, Beckett, Simon mette in atto altre radicali
forme di disgregazione dell'idea stessa di narrazione. L'opera di Claude Simon in particolare si inscrive nel
segno della riflessione proustiana sulla memoria: mentre gli esponenti del Nouveau Roman teorizzano il
disimpegno dalla Storia, Simon si misura con il tempo della guerra e con la sua opera di distruzione. Rifiuta
di sottomettere la letteratura ad un'ideologia e tenta piuttosto di ricostruire i tasselli di una memoria
personale, familiare e collettiva.
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Il ritorno della storia e della Storia
Contemporaneamente all’affermarsi del Nouveau roman, la narrativa conosce un ritorno della trama e della
Storia. Il romanzo storico, che sembrava una forma superata, ritrova nuovo vigore. Ad introdurre forme più
più innovative Marguerite Yourcenar e Michel Tournier.
Marguerite Yourcenar
Scarsamente interessata all’innovazione formale, l’autrice mescola invenzione e accurata ricerca di
documenti storici per la stesura del primo dei suoi capolavori, Mémoires d’Hadrien, autobiografia non
autentica dell’imperatore romano del II secolo. L’imperatore appare come una grande figura di cui vengono
indagati l’atteggiamento nei confronti della vita e del potere, l’amore per Antinous e il modo di affrontare la
propria fine.
Michel Tournier
Michel Tournier gioca in modo più simbolico con la storia contemporanea, in particolare con il nazismo dal
quale prende le distanze. Il recupero di miti, di simboli e di figure emblematiche della letteratura e della
cultura si unisce a uno stile classico ed elegante, fondato sulla polifonia, che fa alternare la voce di un
narratore e un racconto personale.
Giochi e Sperimentalismi
Parallelamente al filone della littérature engagée si sviluppa nell’immediato dopoguerra fino agli anni 80 una
letteratura ludica, desiderosa di recuperare il sogno, la fantasia e il potere incendiario del riso, insieme allo
spirito di rivolta insito nel Surrealismo.
Alcuni autori che prediligono il gioco di parole e di forme avviano il romanzo verso forme eterogenee
frantumando il principio dell’illusione referenziale e rivisitando la dimensione meramente psicologica del
personaggio. L’opera di Queneau, fin dal primo romanzo Le chiendent è caratterizzata dalla mescolanza di
elementi narrativi apparentemente incompatibili e dalla capacità di trattare problemi seri e metafisici con
tono umoristico, sfruttando tutte le possibilità ludiche del linguaggio. Affascinato dai giochi linguistici e
dalle combinatoires, nel 1960 fonda insieme a Le Lionnais, Queal e altri l’OuLiPo (sigla di “Ouvroir de
littérature potentielle”), con l’intento di sperimentare nuove forme letterarie che uniscano una costruzione
basata su ferree regole logico matematiche e l’umorismo, a cui aderiranno poi numerosi altri scrittori e
artisti.