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TESTI ESAME:
Charles Baudelaire, Il pittore della vita moderna (1863) (qualsiasi edizione).
Jonathan Crary, Le tecniche dell’osservatore. Visione e modernità nel XIX secolo (1990), Torino,” Einaudi,
2013
Marshall Berman, L’Esperienza della modernità (1982), Bologna, Il Mulino, 1985 (in particolare il capitolo
su Baudelaire: Baudelaire. Il modernismo per le strade, pp. 171-218
1854 LA MARGUE →
Una Parigi non moderna, l’unica modernità è l’inquinamento. Le case non sono intere.
L’intenzione è di cogliere un aspetto casuale della città.
Anche all’interno di altri quadri di questo periodo si nota uno nuovo sguardo della città → esempio
CAILLEBOT
Per parlare della modernità ci vuole un occhio nuovo, un occhio moderno che
sappia reagire a quello che ha di fronte.
ADOLF VON MENZEL, Pittore tedesco dipinge da Berlino moderna. Era un
pittore super dotato, ambidestro e appassionato del suo lavoro. Ha una
formazione canonica, negli anni 40 realizza un gruppo di quadro e per capirli
bisogna partire da un disegno del 1842 che raffigura l’inondazione del fiume
Schlafgraben →
Il dipinto di Poussin è dipinto per macchie di colore, conserva una freschezza di osservazione che fa
pensare che la visione di Henri era già presente negli artisti del 600 facenti parte del circolo francese a
Roma. La pratica di pittura all’aria aperta è quindi tipica dei pittori francesi.
Il tentativo di Henri è di mettersi alla prova con la sensazione della luce.
Si sta abbandonando un uso comune dell’occhio e si sta cominciando a rapportarsi con il proprio modo
di vedere. Il vedere diventa quindi SOGGETTIVO, non c’è più nessun tentativo di rendere oggettiva la
realtà. Questo cambiamento è fondamentale per l’occhio moderno, perché è uno SGUARDO
TEMPORALIZZATO, legato solo a quello che si ha di fronte.
CAMILLE COROT è un interprete di questo modo soggettivo di vedere. Una serie di 4 dipinti (oggi solo 3)
di Corot ci mostrano questo nuovo modo di guardare e raffigurano la vista dagli orti farnesiani a Roma.
Oltre che delle angolazioni diverse, Corot ci restituisce anche tre
momenti della giornata diversi, in cui lo studio della luce cambia.
Dallo stesso luogo Corot ci restituisce più informazioni sulla
mobilità del suo sguardo. L’occhio dell’artista esplora il mondo.
La pittura d’avanguardia non è narrativa, non racconta storie. La vita moderna si manifesta nella pittura
d’avanguardia in frammenti, così come nel quadro di Seurat e non solo.
Il cubismo del 1909-1911 riprende l’idea del frammento urbano nel collage le lettere e le testate di giornale
urbani. All’inizio del cubismo la città moderna non c’è quasi più. I soggetti del periodo rosa di Picasso
sono tutte figure marginali del contesto urbano, così come i primi ritratti di Manet.
Nei suoi ritratti Manet raccoglie indirettamente la città con dei personaggi che pure marginalmente
hanno a che fare con la città (zingari, ubriaconi, emarginati). I personaggi di Picasso vengono
direttamente da quelli di Manet e non rappresentano la città, ma hanno la città come sfondo. Sono figure
che hanno perso la loro stabilità sociale e ogni giorno devono conquistarsi l’attenzione degli altri.
Attraverso la natura morta i cubisti fanno rientrare la città nei loro quadri. Braque usa degli stencil per
riprodurre le lettere, sempre in maniera frammentaria. Le scritte non sono mai definite, ma hanno lo
stesso carattere del mondo reale che Braque riporta nei quadri con un’intenzione precisa: avvicinarsi alla
realtà.
Si comincia ad avvertire la tensione tra lo spazio della pittura e lo spazio della realtà esterna che conduce
poi al bricolage, dove una parte è dipinta e l’altra proviene direttamente dal mondo reale. Picasso
attraverso le scritte trovate nel centro urbano ricostruisce un paesaggio.
Le BOUILLION BOX sono scatole di dado da brodo he appaiono spesso nelle composizioni di Mondrian.
Nel cubismo gli elementi vengono ritagliati e messi nel quadro e stanno a significare la città.
Anche in un artista più concentrato sui valori formali appare la frammentarietà della città → MONDRIAN
Kube è la stessa scritta che compariva nei quadri di Picasso e richiama la marca dei
dadi da brodo di quegli anni. Mondrian dice di vedere solo
frammenti del particolare. È un modo di percepire legato
all’esperienza, Mondrian deve traslare la percezione della
realtà nella realtà del quadro. La composizione di ovali
colorati è un quadro di studio e si tratta di edifici, le diagonali
sono le mansarde di Parigi. È lo sguardo che si posa
frammentario sulla realtà e si ricompone in una realtà altra.
Lo scopo ultimo di Mondrian è quello di eliminare il tragico
della vita → infinità disordinata molteplicità.
Il giornale è il referente di questa frammentarietà, veniva utilizzato molto dai cubisti. Nella prima pagina
dei giorni vi sono tanti frammenti di cronaca.
Nel vedere la città in frammenti siamo costretti a un certo rovinismo → consumo della modernità.
DELAUNAY nel suo cubismo orfico appaiono diversi frammenti della torre Eiffel. Delaunay studia in
particolare la parte inferiore di queste vedute che restituiscono la realtà con grande esattezza.
In una poesia di Apollinaire vi è un inno a questa frammentarietà urbana.
Non c’è necessariamente sempre senso di eccitazione nel guardare alla città. Alla fine delle Prima guerra
mondiale → Nei dipinti di SIRONI c’è un sentimento della città postbellico.
In America la visione frammentaria della città riguarda soprattutto New York → frammentaria proprio
perché è diversa dalle altre. New York diventa il luogo dove si nascondono gli antifascisti e nazisti. La
sensazione di disordine che comunica questa città era straordinaria.
JOSEPH STELLA → soggetto Ponte di Brooklyn
CHARLES DEMUTH →
Figure (cifra) 5 in gold
È un omaggio a chi
Ha scritto il verso “I
See a figure five”
C’è il senso della
Velocità. È ritratta la
Macchina dei pompieri
Che attraversa le strad
Di New York.
Non tutta la pittura degli 30 rappresenta la città con vitalità, esiste anche una pittura con una visione
metafisica della città. Un critico americano Peter
Schidal nel presentare una mostra su Hopper dice che
ci sono alcuni casi che da un artista o un letterato viene
una definizione di atmosfera, dice che dovrebbe
esistere un termine Hopperesca perché quando si
guarda un quadre di Hopper ci rimane questa
atmosfera di immobilità, inazione, ma impresa di
modernità. EARLY SUNDAY MORNING →
All’estrema destra si nota l’ombra di un enorme
edificio, un grattacielo, che si sta mangiando delle case
vecchie che verranno sostituite con parti più moderne.
Nel corso della guerra la città compare e continua a esistere. Da parte di DUBUFFET c’è un interesse per
i graffiti urbani. BRASSAI fu il primo a fotografare i graffiti d’art brut (cuori). I
graffiti urbani sono il referente di DE KOONING che fra gli artisti americani è
quello più vicino alla città. De Kooning dipinge come se la realtà si spiaccicasse di
fronte a lui, ha un senso dell’impatto e in questo impatto l’esplosione degli
oggetti rimangono in qualche modo lì.
L’Independent Group si
presenta con un’opera manifesto di Richard Hamilton → ci sono tutti i
segni della città moderna, della pubblicità; fusto, lecca-lecca su cui c’è
scritto POP, gli elettro domestici, la finestra che dà sul cinema, la
televisione. Il soffitto aperto sulla luna.
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GUY DEBORD per un periodo breve fa parte della situazione internazionale situazionistica. Viene
fondata nel 1957 insieme a Gorn, Galizio, Debord e altri artisti. Debord si stanca presto, convinto che
l’arte non serve, caccia via Galizio. L’internazionale parte della città, parte dall’idea della esperienza
urbana. Le mappe dei situazionisti derivano dalla psico-geografia: gli artisti partono da un punto della
città, arrivano a un altro punto e se è accogliente restano sennò si spostano e continuano a girare per
ore, derive. È un comportamento che non produce un’opera d’arte solida, al di là della mappa. Le parti
più accoglienti della città per i situazionisti sono i sobborghi. I situazionisti prediligono contesti in cui ci
si sente parte di qualcosa. È un modo di risignificare e riattraversare la città.
Gli artisti del décollage francese faranno poi parte di un unico gruppo battezzato dal critico Restani con
il nome di Nuovo realismo; essi vanno nelle zone dove sono affissi i manifesti e li strappano e
trasformano in opere d’arte, una specie di ready made. Maggiore di questi artisti fu Jacque de la Village
le cui opere sono piene di frammenti di città.
MIMMO ROTELLA, artista calabrese, vive a Roma. Rotella riparte dalla materia cercando di alterarla il
meno possibile. Rotella realizza opere che sono effettivamente il resto dei manifesti che egli stacca e
lascia visibile solo il supporto. Nelle opere di Rotella pian piano compaiono le immagini sotto forma di
lettere.
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La differenza di uno sguardo classico, oggettivo (CANALETTO) rispetto a THOMAS JONES. Si tratta di
pittori di paesaggio storico che non si determina in rapporto alla visione dal vivo, ma con prototipi del
disegno francese – è un paesaggio convenzionale. Il senso della luce, della profondità, della visione si
perde completamente. Jones sente però il bisogno di dipingere anche all’aria aperta. Benché la pittura
di paesaggio che loro propongono sia storica, c’era anche un grande interesse nel capire la realtà. Jones
trascorre un lungo periodo a Napoli e le sue immagini sono ben composte. CASE A NAPOLI →
c’è un senso della geometria, non ci sono
informazioni su Napoli, non è una visione
panoramica, ma è una
rappresentazione di quello che vede il pittore in
quel momento. Jones cerca di esplorare
il paesaggio senza nessuna volontà di
catturarne una sensazione
particolare. La visione di Jones su Napoli è
molto prosaica. Il suo sguardo è
soggettivo.
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La fortuna di Menzel in Francia non è avvenuta per motivi specialmente politici. La prima mostra di
Menzel a Parigi si tiene solo negli anni 80, dopo che si è sbollita la situazione di conflitto tra Germania e
Francia. Di fronte alla qualità del lavoro di Menzel, Edmond Duranty scrive che il pittore vede e
restituisce il mondo così com’è. Duranty era un critico d’arte ed era un strettimmo amico di Degas e nel
1876 scrive un testo sull’arte impressionista “La nouvelle pinture” nel quale si cerca di delineare la
tassonomia dei soggetti della pittura moderna. Duranty, sulle tracce di Baudelaire, precisa quali sono i
soggetti da praticare dal pittore moderno. Degas fra gli impressionisti è quello che più si avvicina a
Menzel, che guarda anche lui con gli occhi dell’esploratore. Menzel è un pittore della vita moderne ante
litteram (“nevrosi del vero”).
SALICI SU TERRENO INCOLTO 1843 – MENZEL
prospettiva vissuta, la strada fa un’onda che replica in
controparte la curva che fa lo sguardo del pittore. Il quadro è
visto e composta dall’alto in giù. Nell’impressionismo non è
presente questa cosa perché fa una pittura d’istante, mentre qui
c’è una durata dello sguardo.
Lo sguardo che si rivolge nei confronti della realtà non è mai lo stesso, è sempre mutevole.
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DAUMIER riveste un ruolo importante, è probabilmente il primo pittore della vita moderna attivo a Parigi,
appartiene al gruppo dei pittori realisti insieme a Courbet e Millet. Daumier è l’unico ad interessarti della
città e dei suoi personaggi (pittore balzachiano) a cui interessa la commedia umana, ha un occhio
sociologico e antropologico. Daumier è un artista che piacque molto a Baudelaire, per lui l’essenza del
poetico risiede nella facoltà dell’immaginazione. Daumier è il creatore di un mondo totalmente
immaginato e popolato di una serie di personaggi. Daumier non si guadagnava la vita come pittore, ma
come caricaturista, vendeva le sue immagini ai giornali che poi vendono le singole litografie → litografia
è un procedimento più semplice dell’incisione dell’acqua forte. Daumier si forma come vignettista, non
ha una forma accademica. Baudelaire lo apprezza tanto anche perché la caricaturista è un’arte
dell’immaginazione, perché coglie lo spirito dei personaggi più che la loro struttura fisica. Solo verso la
fine della sua vita Daumier assume importanza come pittore.
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Il salon del 1859 fu un salon molto aperto, tra i quadri esposti vi furono questi due:
Baubigny visione prosaica della natura, pittore
della scuola di
Barbizon.
Delacroix →
Un paesaggio di
immaginazione, storico,
nulla è studiato dal vivo.
La giura aveva fatto passare dei quadri molti diversi, solo 4 non passano.
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Anche per Guys c’è un avvicinamento dei temi moderni, come la danza (chahut), le prostituite.
Il nudo è
uno dei soggetti tradizionali dell’arte e ricorre continuatamente nei salons dove non crea problemi.
I ROMANI DELLA DECADENZA 1847
Dipinto di Couture, acquistato subito dallo Stato. La
decadenza dei romani non è una metafora per
parlare della decadenza dei costumi della Francia.
Couture fu maestro di Manet, fu un uomo ambiguo,
molto desideroso di aver successo. Couture fu
considerato la rappresentazione del pittore ufficiale,
che non è un accademico e che quindi si concede una
libertà nella creazione, quello che il pittore chiamano
la pittura del giusto mezzo tra Ingres e Delacroix.
Due personaggi entrano nel quadro e giudicano la
scena che avviene davanti ai loro occhi. La cosa
interessante è il nudo femminile che fa da prototipo per Olympia. La figura centrale è stesa su un divano
in una posizione che ricorda quella di Olympia.
I significati controversi legati alla rappresentazione del nudo femminile sono addormentati al punto di
renderli insensibili. Nel frattempo, Manet si confronta con i temi della vita moderna. Nei dipinti di Manet
si sente anche l’influenza dell’arte giapponese, nel ritagliare la figura e metterla al centro.
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Manet nel 65 si trova nell’occhio del ciclone con Olympia per il successo di scandalo. La modernità per
Manet è alienazione. Nel 67 Manet decide per una volta di staccarsi dal Salone e di esporre in una mostra
personale. Il 67 fu per gli artisti un anno terribile perché tutta l’avanguardia fu esclusa dal Salon e
dall’Esposizione universale, dunque la tradizionalità ebbe la meglio.
Cominciano a esplorare i motivi della vita moderna in Manet:
➔ “Colazione sull’erba” ruota intorno al tempo libero della vita urbana. Una delle fonti di questo
dipinto è il Giudizio di Paride (da Raffaello) di Marcantonio Raimondi: le divinità
fluviali rispecchiano moltissimo le pose dei personaggi di Manet. Altra fonte è il
quadro di Courbet “Le signorine ai bordi della senna”. Courbet non è un pittore della
vita moderna. Courbet dipinge due signorine adagiate sul prato, capiamo che sono
delle prostitute perché una è svestita in un luogo pubblico e non solo sole, ci sono
presenze maschili anche se non si vedono. Courbet tratta dal punto di vista pittorico
tutto allo stesso modo, non c’è elemento che riceve più attenzione dell’altra.
LEZIONE 7 (19-10-22)
Con Olympia si inaugurano diversi modi e scopi della pittura moderna. Manet oltre d essere un pittore
filosofo e anche un artista amato dai filosofi; due libri: Foucault e Bataille.
COLAZIONE SULL’ERBA, MANET, 1863
I non rapporti tra questi tre figure è dovuto dall’alienazioni
indotta dalla moderna della vita della città che porta a
disunire i rapporti umani. La figura dello sfondo mescola
l’acqua (ricorda Tiziano, “amore sacro-profano”). È un
quadro che lascia che significati aperti; se fosse un’allegoria
non significherebbe molto.
La modernità per Manet è la difficoltà nel creare dei rapporti.
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Nel 1865 Manet invia Olympia al Salon e non venne rifiutata, nonostante fosse rappresentato il nudo, ma
a differenza della Colazione sull’erba in questo caso era contestualizzato. Manet si ricorda molte cose
che vede e si diverte a metterle nei suoi quadri, in Olympia sono molte le fonti da cui Manet ha preso
ispirazione:
• Venere Urbino di Tiziano: pudica, mano sul pube, animale da compagnia, domestiche sullo sfondo.
• Maya Desnuda di Goya: nel 1862 giravano in un antiquario a Parigi delle stampe delle due Maye e
Baudelaire chiede che gli vengano fatte delle fotografie per conservale. Manet avrà sicuramente
visto le foto. Manet realizza un dipinto che regala poi a Baudelaire “Fanciulla in costume
spagnolo”, del 62.
• Odalische di Ingres: sono donne dell’harem, tenute in segregazione per il piacere privato del
padrone. Però Ingres le contestualizza nel loro ambiente.
• Romani della decadenza di Couture: maestro di Manet. L’immagine che riprende Manet è la figura
al centro, sdraiata su un divanetto.
• Nascita di Venere di Cabanel: insieme a questo, Manet vede tanti altri nudi accademici esposti al
Salon.
Manet nel primo decennio della sua carriera è convito che l’arte nasca dall’arte; infatti, nel corso della sua
carriera lui riprende sempre fonte d’ispirazione da altri quadri. Manet non si mette mai in rapporto diretto
con la realtà. Gli anni 60 sono anni in cui esiste ancora una tensione forte fra la pittura di storia e la pittura
della realtà. In Manet c’è sempre un filtro.
L’OLYMPIA → scatena uno scandalo dopo
mesi della sua esposizione, dopo che
qualcuno si accorge che non è un Venere, ma
una lavoratrice del sesso, poiché qualcuno le
manda dei fiori, c’è un gatto con la coda
dritta (simbolo fallico). È un nudo di una
modella che si è messa in posa per l’artista,
non è un quadro realistico. Lo sguardo della
donna (Victorine) che crea uno scandalo, il
legame tra lo sguardo e la mano che copre il
pube irrita il pubblico. L’opera viene criticata
da tantissimi: “la mano assomiglia a un
rospo”, “l’anatomia è disarticolata”, “la
spalla sinistra è disegnata male”, “la gamba sinistra ha una posizione sbagliata”,
“ha i piedi sporchi”. Manet è consapevole di quello che sta tentando di fare, cioè
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Fra i quadri rifiutati al Salon del 1859 c’è anche il quadro di WHISTLER.
Non è un quadro scandaloso e non nasconde niente, l’unico motivo
che ha portato la giuria a rifiutare il quadro è il bianco del vestito.
Whistler è un americano che apprende i rudimenti dell’arte
all’accademia di West Point con disegnatore militare, poi si
trasferisce a Parigi e Londra. È molto vicino ai pittori della vita
moderna, soprattutto Manet.
Whistler era
anche un
acquafortista e questa incisione
BLACK LION WHARF 1859 →
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Nelle rappresentazioni della vita moderna, viste fino a qui, è molto assente il lavoro, l’elemento principale
che sostiene la città moderna. Le città moderne si sviluppano grazie al fatto che le attività produttive si
svolgono all’interno della città e quindi stavano sotto gli occhi degli artisti, eppure il lavoro nella pittura
francese degli anni 70 non è rappresentato tanto quanto agli istanti del tempo libero. Nella pittura inglese
invece il lavoro compare più spesso.
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Il lavoro è un po' il grande assente della pittura impressionista, con un’eccezione per Degas per il quale
le ballerine sono delle lavoratrici. Il proletariato urbano e
industriale compare in qualche quadro, ma come contro altare
della borghesia.
BERHE MORISOT, LAVANDAIE CHE STENDONO, 1875 →
È una lavanderia industriale che si trova più fuori città.
Percepiamo a malapena le sagome delle lavandaie.
IL BUCATO, MANET, 1875
È un quadro citato da Mallarmé.
Manet non espone mai con gli
impressionisti, ma questo è un
quadro che si avvicina molto al
gruppo, anche se resta un quadro
non dipinto all’aria aperta. Manet ha messo dentro la natura le figura a lui
più legate rendendo così più privata la natura. La madre è una lavandaia
che però si diverte con il bambino.
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Lo scopo degli impressionisti è di trascrivere mediante una pennellata ben fatta l’impressione della luce.
La parola impressione circola già negli anni 60 negli studi degli artisti. La pittura restituiva l’impressione
di un effetto luminoso momentaneo. Questo effetto si restituiva dipingendo all’aria aperto il più possibile.
Gli impressionisti si concentrano solo sulla luce. I primi veri quadri dell’impressionisti iniziano negli anni
70 e non a caso si applicano ai motivi della vita moderna. Mentre Manet dipinge la barricata, vedendo la
situazione triste in cui si trova la Francia, gli impressionisti invece vedono con un altro occhio.
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Negli anni 60 esiste un gruppo di pittori che dipingono la modernità. Baudelaire muore nel 1867. La nuova
pittura trova dei nuovi interpreti per la vita moderna, tra questi vi è EDMOND DURANTY. Duranty era un
grande ammiratore di Degas, che era un impressionista atipico, per questo motivo non usa mai il termine
impressionismo. Duranty cerca di fare lo stesso lavoro che fa Baudelaire e quindi cerca di vedere quali
siano i motivi e i temi adottati degli impressionisti. Nel 76 si tiene la seconda mostra impressionista ed
escono anche due testi importanti:
1. Mallarmé (?)
2. “La Nouvelle Peinture” di Duranty che cerca di accompagnare la mostra con una spiegazione,
senza nominare gli artisti.
LEZIONE 9 (26-10-22)
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Degas è molto intento a guardare il lavoro, soprattutto quelle femmine, e uno dei
soggetti che compare spesso nei suoi dipinti è quello delle donne che stirano e delle
lavandaie.
Alla fine del suo saggio Duranty approva a piena l’indipendenza degli artisti
impressionisti dai Salons. La terza mostra impressionista si tiene nel 1877 ed è la più ricca e vasta e vede
la totale partecipazione del gruppo. Il motivo maggiormente raffigurato è il treno o la stazione.
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Nella seconda metà degli anni 70 i temi legati alla modernità e alla vita urbana sono predominanti. Dopo
il punto di frattura dell’86 la vita moderna diventa un’opzione, ma alcuni dei grandi pittori del post-
impressionismo continuano i temi della vita moderna (esempio Seurat). Van Gogh smette di guardare la
città una volta arrivato ad Arles, poiché ha bisogno di un rapporto diretto dipinge i paesaggi che ha
davanti. Un pezzo di avanguardia decide quindi che non si guarda più alla vita moderna, MA, o si guarda
allo spirituale (Gauguin) o alla realtà bucolica, di paesaggio (Cézanne). Dopo l’impressionismo c’è quindi
una linea di frattura.
LEZIONE 10 (27-10-22)
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MONET 30 GIUGNO
Parigi nel 1878 nei dipinti di Monet è una città assolata. Il 30 giungo 1878 c’è
una festa nazionale in un giorno però che non ha nessun significato. il 1878
segna il momento della riconciliazione nazionale dopo che la Comune aveva
causato una crisi profonda nell’identità francese e scoppiò la guerra civile. Nel
1878 dunque vengono liberati i prigionieri e si decide di indire una festa
nazionale, ma con delle contraddizioni perché la sinistra voleva che la festa si
celebrasse il 14 luglio e la destra un altro giorno, si decide allora di festeggiare
in una data anonima. Questo è forse l’ultimo quadro parigino di Monet.
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continuamente. Ci sono anche molte stranezze come la scimmietta al guinzaglio. I due quadri sono stati
pensati per essere complementari. Il primo raffigura degli operai e il secondo rappresenta la Grande Jatte;
dunque, uno rappresenta la sponda del fiume e l’altro l’isola che sta dall’altra parte. Nel secondo quadro
ci sono più persone; è un quadro molto ricco da una animazione che però viene congelata da questo
tratto astratto. È come se il tempo si fermasse. Seurat è influenzato da Piero della Francesca → le figure
sono illuminate dall’interno.
IL PONTE A CURBEVOIE, SEURAT realizzato a matita. Anche nei
disegni di Seurat c’è l’intenzione di rendere la figura come
un’apparizione.
Seurat ha dei procedimenti di lavoro molto complessi, studia il motivo
sia in bianco in nero che a colori, studia le cose dal vivo quindi le
disegna prima in piccolo e poi le trasfigura nell’opera finale di grandi
dimensioni.
Seurat frequenta anche molto il mondo dei manifesti, il circo e gli
spettacoli teatrali.
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Nel 1889 si tiene a Parigi la quarta esposizione internazionale e per l’occasione viene costruita la Torre
Eiffel. Moltissimi artisti la prendono come soggetto per i loro quadri, tra cui Seurat che la dipinge in
piccolo formato non ancora finita. La Torre Eiffel diventa la cosa più famosa di Parigi.
LEZIONE 11 (02-11-2022)
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Nello stesso periodo in cui Van Gogh comincia a dipingere la città compaiono
sulla scena degli artisti che anche loro esercitano le loro novità stilistiche sul motivo di vita moderna della
città e sono i cloisonnisme.
EMILE BERNARD, PONTE DI FERRO -
LOUIS ANQUETIN, AVENUE DE CLICHY →
I cloisonne sono degli alveoli dove cola lo
smalto. Il vocabolo viene mutato nel
linguaggio delle vetrate. Nella pittura i
contorni son ben definiti, le figure piatte e i
colori ben distesi. L’idea dell’immagine
piatta è presente anche nei quadri
neoimpressionisti ma c’è anche un senso
della vibrazione luminosa che qui non è
presente. Tutti i giovani cloisonnisti non
passano per l’esperienza impressionista.
HENRY TOULOUSE LAUTREC non è parigino, ma nobile di famiglia. È un vero pittore della vita moderna,
seguace di Degas, nel suo lavoro c’è una proiezione dello spazio urbano. Per lui, giovane simbolista, c’è
la necessità di andare oltre la pittura di cavalletto e una soluzione erano i manifesti e le pubblicità che
Toulouse produce moltissimo, oppure le scenografie teatrali. Toulouse non abbandona mai la città e
continuerà a raffigurare il contesto urbano intervenendo anche proprio al suo interno. L’intensità di
Lautrec colpisce Picasso.
Nell’1887 Van Gogh organizza due mostre, una di stampe giapponesi e una
dove mostra le sue opere. AGOSTINA SEGATORI → la figura della donna che
beve e che fuma da sola seduta al bar è un motivo
introdotto da Degas.
POUDRE DE RIZ, LAUTREC. Probabilmente la donna
raffigurata è la moglie dell’artista che si sta incipriando,
il trucco è sempre simbolo di vanità.
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LAUTREC →
Un quadro a
pastello.
L’artista si
focalizza molto
nei profili delle
Éfigure.
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LEZIONE 12 (03-11-2022)
Il problema del cubismo è essenzialmente realistico, di come confrontarsi con il mondo esterno.
Kahnweiler è critico del cubismo -> si è passato da un segno tradizionale a un segno convenzionale. Nel
cubismo siamo in un regime di segni
1. Segno simbolico
2. Segno pittorico
3. Segno indicale
PORTOGHESE, BRAQUE, 1911 → presenza di lettere, stencil. Si tratta di
segni linguistici. L’artista resta misterioso, non scrivere tutte le lettere di
una parola. La percezione urbana presso l’avanguardia è una percezione
frammentaria.
Georg Simmel cerca di definire nel suo saggio “La metropoli e la vita
della mente” da un punto di vista psicologico l’individualità urbana che è
l’intensificazione della vita emozionale a causa del cambiamento
continuo degli stimoli esterni e interni. Dalla sovraeccitazione deriva
come conseguenza la frammentarietà.
Attraverso questa frammentarietà sono raffigurate le scene della vita
moderna nel cubismo.
RITRATTO DI ACHILLE EMPERAIRE, CEZANNE il titolo è composto da
lettere (precessore).
Nelle varie nature morte di Picasso e Braque compaiono diverse lettere. Il vero
analogo di un’opera cubista è la prima pagina di giornale poiché contiene
un’infinità di segni di diversa natura ed è frammentaria. Anche oggi la prima
piana è composta da fotografie, titoli di dimensioni diverse, la cronaca si
mescola con le altre notizie. Questo aspetto del giornale lo rendo un analogo
efficace dell’opera cubista, inoltre il giornale appare come ulteriore materiale
nelle opere cubiste. Il giornale allude alla ricchezza di informazioni che sono
contenute all’interno di un quadro cubista. BOTTIGLIA SU UN TAVOLO →
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L’esperienza della città e della modernità entravano nelle nature morte dei cubisti. Il tema urbano è più
presente in alcuni dei cubisti nel salon. Si distingue un cubismo originario che è di Picasso e Braque che
non si vede nei salon perché hanno il privilegio di avere un mercante tutto per loro e un cosiddetto
cubismo dei Salon. Fino al 1910il cubismo è solo di Picasso e Braque, dall’inizio del 1911 però Parigi comincia
a parlare un linguaggio cubista. C’è un’ortodossia del cubismo (Picasso e Braque) e un’eresia del cubismo
→ una serie di artisti che creano un salon detto della sezione aurea.
DELAUNAY è un’arista molto particolare, di grande importanza. Fa parte
del cubismo d’eresia per il colore che viene usato da tutti i cubisti del
Salon. Per Delaunay è molto importante il tema della luce. Delaunay è
appassionato della città e del suo simbolo principale, la Torre Eiffel. C’è
sicuramente qualcosa di cubismo, ma anche di futurismo. Delaunay aveva
letto il manifesto tecnico della pittura futurista che anticipa un concetto
di dinamismo simultaneità relativo alla città e ai colori. Il dinamismo di
solito nei cubisti sta nella frammentarietà.
Anche LEGER sente l’alito del futurismo. La sua gamma cromatica è meno
vivace ed è basata su colori primari, anziché affrontare la teoria dei colori
complementari.
LA VILLE DE PARIS, DELAUNAY, 1912
è un quadro singolare perché sovrappone da un lato la pittura
tradizionale e sullo sfondo la città moderna. Delaunay gioca tra Paride
e Parigi, dunque fa rientrare il tema mitologico. C’è un particolare che
Delaunay metto a fuoco ed è la punta di un vascello che l’artista
riprende dall’autoritratto di Rousseau. Il tema del nudo è un tema
frequente anche nel cubismo.
GLEIZER e METZINGER è autore di un libro che si intitola il “Cubismo” ed elenca una serie di idee sul
cubismo non riprendono quelle di Picasso.
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IL 20 febbraio del 1909 FILIPPO TOMMASO MARINETTI pubblica sul Le Figaro il suo manifesto del
FUTURISMO. Cominciano ad appare i miti legati alla modernità che saranno sempre presenti nella pittura
futurista. Nel 1909 non c’è molto che faccia pensare a uno stile nuovo.
AUTORITRATTO DI BOCCIONI, 1908 → boccioni è a Milano e sullo sfondo
ci sono i palazzi in costruzione. Sullo sfondo,
quindi, c’è la realtà di cui l’artista si vuole
occupare.
LA SIGNORA MASSIMINO,1908 un quadro
realizzato su commissione. Dalla finestra si
vede la città moderna. È quindi un quadro in cui
rientra il tema urbano.
OFFICINE A PORTA ROMANA 1910 raffigura la città operosa piena di
movimento. EMILIO LONGONI, L’ORATORE DELLO SCIOPERO, 1890 c’è
l’oratore attacco a un’impalcatura che parla e incita la folla. Sullo sfondo un
tram giallo che è un elemento distintivo della città moderna.
FORZE DI UNA STRADA, BOCCIONI, 1911 la struttura divisionista ha
lasciato posto ha un linguaggio diverso che continua a tenere conto
la visione cromatica del divisionismo. Con uno stile molto geometrico
Boccioni rappresenta di nuovo il tram giallo della città.
LEZIONE 13 (09-11-12)
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Il vero analogo della pittura cubista è la prima pagina di un giornale. Nelle intenzioni del pittore cubista,
soprattutto Braque e Picasso, la prima pagina di un giornale è la più simile a un’opera perché contiene
una serie di segni simili della pittura ed è di per sé frammentaria, composta da fotografie, titoli di
dimensioni e caratteri diversi. Questo aspetto del giornale lo rende un analogo molto efficace del quadro
cubista e non a caso i giornali sono anche elementi di collage cubisti.
LEZIONE 14 (10-11-2022)
Il futurismo è un movimento di cui le parole d’ordine sono state fatte dal fascismo. Nel 1944 quando
venne riallestita la galleria d’arte moderna il futurismo viene ignorato perché era considerato un
movimento legato troppo al fascismo che non piaceva alla classe dirigente antifascista che usciva dalla
guerra. Già negli anni 50 il futurismo viene sdoganato anche perché c’era l’avanguardia italiana che aveva
vissuto il futurismo e aveva una visione più laica della critica.
Una delle prime ondate futuriste avviene a Londra con il vorticismo.
L’incontro tra Boccioni e Previati avviene dopo molto tempo e di seguito nei quadri di Boccioni
cominciano a trapelare nuovi elementi sulle emozioni. Nei dipinti di Boccioni si percepisce un senso di
vicinanza alle persone che dipinge e ai paesaggi.
Milano è la capitale del futurismo e il tram è il simbolo del futurismo e della modernità. I futuristi
riconoscono delle fonti italiani nei loro lavori a differenza dei francesi.
MEDARDO ROSSO ha avuto una fase milanese prima di trasferirsi a Parigi, è stato uno scultore della vita
moderna più di molti arti, forse solo Degas è stato scultore della vita moderna con la ballerina.
Fino al 1911 il futurismo va verso una strada astrale perché il mondo dei futuristi va verso l’astrazione, alla
rappresentazione delle emozioni. Nel 1911 c’è l’impatto con i cubisti e le cose cambiano radicalmente e
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Le forme e i colori sono essi stessi espressione, senza che gli oggetti facciano mediazione, sono i colori
stessi ad essere espressione delle emozioni. Sembra andare verso una sola direzione.
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In questo trittico compaiano i numeri, c’è una maggiore solidità delle figure, c’è un maggiore
sfaccettature, le figure sono abbastanza riconoscibili, c’è la locomotiva nella sua consistenza materiale
con il numero. Il rapporto col cubismo induce una certa solidificazione nella pittura con Boccioni, un
ritorno all’oggetto. Le figure stanno ricominciando a prendere forma. Il cubismo incide profondamente
e fa porre nuovamente a Boccioni il rapporto con la realtà.
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AMERICA → La pittura americana si avvicina alla vita moderna da lontano, c’è una pittura della vita
moderna ma non così sentita come in Europa. I primi artisti che dipingono la città di New York si formano
a Philadelphia e lavorano come illustratori dei giornali e fanno parte dall’ASH CAN SCHOOL. Sono un
gruppo che si forma nel 1908, ma a breve vita, composto da 8 pitturi di cui 4-5 appartengono a questa
scuola realista americana di vita urbana. Il vero iniziatore è ROBERT HENRI che dipinge spezzo i ragazzini
monelli che corrono per la città. JOHN SLOAN fu un personaggio molto importante nella pittura
americana perché fu anche insegnate. Mentre in Europa ci sono le avanguardie, in questi anni in America
si dipinge molto realisticamente con la predilezione di toni scuri. Le cose cambiano quando Alfred
Stieglitz, fotografo americano, apre il suo studio come galleria ed espone opere avanguardiste dal 1908.
PONTE DI BROOKLYN, JOHN MARIN, 1912 →è l’artista che dipinge più
coerentemente la città. Il ponte di Brooklyn simboleggia la meraviglia
della modernità. È una pittura ancora ad acquerelli, come vuole la
tradizione pittorica americana. Marin mescola diversi elementi in una
scomposizione dinamica e colorata. Marin ha un’esperienza europea,
dunque, ha potuto compiere un viaggio in Europa e guardare le opere
delle avanguardie.
LEZIONE 15 (16-11-2022)
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ALFRED STIEGLITZ fu
un importante fotografo
americano, soprattutto di
New York. Interpreta la
città ancora in una chiava pittorica, più tardi si concentrerà di più sulla
resa degli oggetti. Nella foto ci sono ancora case vecchie, basse e poi il
grattacielo dietro che sta salendo.
HOPPER,
EARLY
SUNDAY
MORNING,
1930 → le
casette abbandonate sono sovrastate da
questo quadrato nero che è la base di un
grattacielo nero. Le case saranno
completamente divorate dalla città nuova,
moderna.
Tra gli artisti che frequentano il circolo di Stieglitz ci sono: John Marin, Joseph Stella, Alfred Maurer e Max
Weber.
JOSEPH STELLA, PONTE DI BROOKLIN, 1919 è un artista nato in Italia e molto
appassionato di Futurismo dopo che lo vede in mostra a Parigi e cerca nel suo
lavoro di far trapelare questi aspetti legati alla meccanica. Prende dal
futurismo le linee forza che caratterizzano i suoi dipinti. Dal futurismo, Stella
va poi verso il modernismo per rappresentare la città di New York.
THE VOICE OF CITY,
1920 → è un polittico
che rappresenta la città
di New York, lui si fa
interprete dello spirito
della città.
Il futurismo gettò un seme che si disperse per tutta Europa e a Londra influenzò la nascita del
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COME SI CONFRONTA L’ARTE TEDESCA CON IL TEMA URBANO? Un interesse coerente e continuativo
verso la città si ha con il movimento della Brucke che nasce a Dresda nel
1905 e la personalità più esplosiva del gruppo è Kirchner. Il gruppo si
sposta poi a Berlino, città molto grande e moderna e industriale. La pittura
del Brucke è molto diversa da quella francese, le fonti della pittura
tedesca sono Munch ed Ensor. All’alba degli anni 10 cominciano a inserirsi
degli elementi del cubismo nell’arte espressionista tedesca.
KIRCHNER, BERLINO, 1914 è la città moderna, popolata da persone. C’è
molto della realtà cubista ma la rappresentazione non esplode, il contesto
rimane riconoscibile. La modernità e il paesaggio storico della città sono
messi in rapporto l’uno con l’altro.
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LEZIONE 16 (17-11-22)
DONNA ALLA COLONNA DEI MANIFESTI, 1913, MALEVICH
Anche Mosca diventa una città moderna e l’arte è influenzata dal cubismo
e futurismo, si diffonde un linguaggio frammentario fatto di lettere.
Malevich è il maggior artista russo di questo periodo e nei suoi dipinti si
anticipa già quello che succedere nel 1915, cioè il passaggio all’astrazione.
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METROPOLI, OTTO
DIX, 1928 →
Altro artista della
nuova oggettività è Otto Dix. Questo trittico è dedicato a quelli che ballano freneticamente fiduciosi alla
ripresa e da una parte si vede il sodato mutilato e le prostituite che stanno nei bassi fondi della città. Il
trittico è uno dei motivi prediletti della nova oggettività perché consente di mettere insieme degli episodi
senza svilupparsi narrativamente ma sviluppando tre storie sparate.
CHRISTIAN SCHAD, AUTORITRATTO, 1927 → è un personaggio complesso,
condivide con Man Ray l’impressione degli oggetti illuminati su carta
fotografica. È anche lui un artista della nuova oggettività. Fa una pittura
quasi quattrocentesca, di estremo dettaglio e di
grande qualità. C’è il tentativo di rifare i
fiamminghi, è una pittura che ha la forza di
un’apparizione. Sullo sfondo la città.
RITRATTO DI EGON ERWIN KISH, 1928 era
uno scrittore, giornalista di estrema sinistra;
quindi, essendo comunista ed ebreo è dovuto
scappare dalla Germania. È ritratto dentro
un’impalcatura urbana.
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Altra artista del tema urbana è GEORGE O’KEEFE che però dipinge in
maniera più delicata.
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STIEGLITZ,
MANO DI
GEORGIA
O’KEEFE,
morta quasi a
100 anni. Georgia aveva scelto di
trasferirsi al di fuori della città. Negli
anni 20 però guarda al paesaggio
urbano di New York, ai grattacieli.
Georgia O’Keeffe è ispirata però molto
dalla natura. NOTTE A NEW YORK → c’è
qualcosa di “naturale” e mistico come la
luce emessa dal lampione e la luna
nascosta tra le nuvole.
Gli hanno 20 sono molto segnati da questo mito della macchina, dopo la
depressione del 1929 questo mito della modernità comincia un po' a
sgretolarsi perché il panorama cambia e la realtà industriale non è più in
sviluppo. Prende piede un surrealismo della realtà, ma anche un realismo di sinistra molto con base
newyorkese. Negli anni 30 New York è una città marxista. I due pittori maggiori della “scena americana”
sono Hopper e Burcherfield. La pittura di Hopper è quasi metafisica.
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LEZIONE 18 (24-11-22)
Gli espressionisti astratti sono tutti nati i primi del 1900; la
generazione successiva non parla direttamente della città. È una
generazione che mette in crisi le retoriche dell’espressionismo
astratto. TOWMBLY è ricco di famiglia, colto, viene in Italia per
studiare i classici.
SENZA TITOLO 1953, ispirandosi a graffiti della città, ha un
carattere brut. Da un lato c’è il vissuto della materia riportato al suo
grado più primitivo. Il mondo di Towmbly sta un po' fra gli USA e
l’Italia. In Italia vede più spesso questo segno primitivo lasciato dai
vandali sui muri. Towmbly cerca di ritornare a uno stato primario
dell’espressione.
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HOME OF
AMERICA, DAN GRAHAM → è un lavoro dedicato
alle zone periferiche, suburbi, dell’America, in cui le
case sono tutte uguali. Graham gioca sull’ironia
delle somiglianze e sulle forme cubiste.
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Roma non è una città moderna, diventa moderna con la Scuola Romana. La scuola romana si distanza da
ogni punto politico e non guarda ai monumenti, ma agli angoli della città. Gli artisti maggiori della Scuola
Romana sono Scipione e Mafai. I quadri della scuola romana sono maggiormente antifascisti, c’è un moto
di rivolta allo scempio che mussolino stavo facendo su certe zone di Roma. Immediatamente dopo la
guerra, iniziano a comparire dei motivi nuovi con la nuova generazione della scuola romana che
trasformano Roma in città moderna. La città comincia a crescere dal 44. La nuova generazione guarda
più alle zone periferiche della città.
Alla fine degli anni 50 la nuova generazione sente fortemente l’influsso di Burri, ma cerca di attutirne le
risonanze esistenziale. Questa generazione cerca di aprire nuovi confini e lati della città; guardano alla
città in costruzione, alle pubblicità. Roma è materia (influsso Burri), Milano è smaterializzazione (influsso
di Fontana). Burri consegna a chi viene dopo di lui non tanto l’idea di una materia sofferente, ma la vitalità
della materia che ha ancora un potenziale espressivo, non è solo un analogo della carne ferita, ma è una
materia investita psichicamente.
LEZIONE 21 (07-12-22)
Falla fine degli anni 50 c’è l’influenza di Burri, ma questa
generazione non accetta l’esistenzialismo di Burri. Nascerà poi il
gruppo di artisti di Piazza del Popolo che ritrarranno la città. È uno
sguardo sulla città autoctono, è un’arte di reportage che va nella
città come il flâneur baudelairiano e ne coglie degli aspetti.
1962 MARIO SCHIFANO, COCA COLA prima del suo viaggio in
America, riprendeva già i segni pubblicitari.
Franco Angeli era un pittore della scuola di Piazza del Popolo, anche
lui usa molto la materia.
Tano Testa benché non raffiguri un mondo di riferimento, le sue
astrazioni prendo riferimento dal mondo e dalle strade.
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Pinot Galizio era uno degli artisti preferiti di Lonzi. Galizio è un punto di frattura con l’internazionale
situazionista. Realizza dei rotoli di pittura prodotti in maniera singolare; in parte dipinti a mano e in parte
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IN CONCLUSIONE: l’interesse per i graffiti urbani parte con i surrealisti. Brassai per primo, inizia a
fotografarli. I graffiti si sviluppano poi nel mondo dell’Hip Hop, i segni corrispondano alla danza, sono
espressione di un gruppo che non è egemone all’interno della società, ma è una pittura delle zone meno
controllate della città. Vengono dipinti i vagoni della metropolitana, lontano dai controlli dell’autorità.
Cominciano a emergere in questo gruppo di lavori delle personalità definite. Tra questo Keith Hairng,
Basquiat, Banksy.
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