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PREROMANTICISMO

Il preromanticismo si svolge nello stesso periodo del neoclassicismo, anni 80 del 1700; in
questo periodo si marcano i tratti fondamentali del romanticismo.
Ci sono vari interpreti sparsi : in Spagna c’è Goya, in Inghilterra Blake e Füssli.
I temi fondamentali sono: l’orrido, l’irrazionale, l’onirico, la sensibilità nella libertà di
stesura del colore, de nizione di dettagli, qualità nella resa. La stesura è senza più le
regole accademiche.

FRANCISCO GOYA 1746-1828


Vive sia l’ambiente di corte che l’amarezza dell’esilio (volontario, abbandona la Spagna e
va in Francia, non gli piacevano le autorità spagnole).
Quando è a Madrid fa un viaggio di formazione in Italia, e approfondisce il classicismo,
ma non lo prende come modello (‘Annibale vincitore’ l’ha dipinto quando studiava
l’antico, ma ha mischiato il mitologico con lo storico, non gli veniva).
E’ il primo pittore da camera del re, ma questa diretta dipendenza non gli impedisce di
rimanere al riparo dagli intrighi di corte, ha autonomia e giudizio.
Nel 1792 diventa sordo e in più è deluso per i cambiamenti politici.

La Spagna era economicamente e culturalmente attardata. La religione svolge un ruolo


fondamentale, diverbio tra identità del paese e religione, intanto c’era la guerra tra cattolici
e musulmani. I sovrani cattolici erano legati alla religione e la chiesa aveva il monopolio
del popolo per tenerli nell’ignoranza e controllarli, non c’erano scuole laiche, l’economia
era feudale , il 50% dei territori era in mano a poche famiglie importanti .
Carlo III di Borbone in Italia fece aprire gli scavi per far emergere Pompei e Ercolano,
invece poi diventerà re di Spagna.

Goya si batte contro l’ignoranza e la superstizione, la interpreta. Nel 1774 ha la prima


commissione dalla corte spagnola, di cartoni d’arazzi per la reale fabbrica di santa barbara,
Goya si avvicina alla corte, dove nascono anche le prime nuove idee.
Goya vede quello in cui crede nel clima, concentra tutto sull’elemento più importante. Per
esempio nel ‘cristo in croce’ (1780) libera il suo genio individuale, e rispetto a Mengs,
concentra tutto sull’elemento importante; lo rende luminoso grazie alla stesura e a tocchi
bianchi, ha rotto una convenzione millenaria.

Goya ha un doppio linguaggio: pittura e incisioni. Per un pubblico vasto, avevano lo


stesso valore dei giornali per gli illuministi, erano a poco prezzo e potevano vincolare le
idee.
INCISIONI:’ DISASTRI DELLA GUERRA’: 1810-1820,
Sono la rappresentazione degli eventi più violenti della guerra visti da Goya, c’è un
gruppo di fucilieri che sta per uccidere gli ultimi sopravvissuti, Goya non gli da un volto
(universalizzazione dell’esercito, cattura l’inesattezza della guerra, violenza di tutti quelli
che compiono violenza).
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Ci sono 3 nuclei:
1) violenze della guerra che andrebbero dimenticate
2) effetti della guerra, conseguenze. No coltivazione, no prodotti, carestia, morte di fame e
diffusione di malattie
3) restaurazione, effetto domino, per questo è devastante. Goya vuole farci ri ettere e non
vuole far dimenticare questo periodo, vuole che l’osservatore rabbrividisca, si vede la
bestialità dell’uomo durante la guerra, non ha vincoli morali

Con le incisioni Goya ridicolizza i vizi della società spagnola, come nei caprichos (80
tavole). Voleva che si sapesse la bestialità della guerra. Vuole dare contributo al
cambiamento della società.

‘IL SONNO DELLA RAGIONE PRODUCE MOSTRI’ 1797


È un capriccio, c’è un intellettuale addormentato, alle sue spalle arrivano creature notturne
che sono deformate come mostri. Il signi cato è che ogni momento in cui ri utiamo di
usare la ragione arrivano i mostri, ignoranza, superstizione, malgoverno.

La famiglia di carlo IV 1800


Rappresenta il glio di carlo III, a Goya non piace perché è incompetente.
È un ritratto di stato, ricorda Las Meninas, dove c’era una tela con dietro il pittore.
Allude alle atmosfere di corte descritte da Velasquez, ma in più c’è un’ironia tagliente.
Ci sono 13 personaggi divisi in 3 gruppi, Goya si inserisce, esprime il suo giudizio. Una
dei personaggi è girata di spalle, è la futura moglie non ancora trovata di Ferdinando.
Le sontuosi vesti e uso della luce hanno un riscontro nella psicologia; l’espressione vacua e
la bruttezza esteriore sta a signi care la bruttezza interiore.
Ritrae il suo giudizio, ma con l’effetto luminoso, gli abiti d’oro e l’immagine brillante i
reali non si accorgono della bruttezza lasciata, hanno apprezzato l’opera.
Goya è disprezzato e usa delle sue tecniche artistiche.

Le fucilazioni del 3 maggio 1808


C’è anche il dipinto del 2 maggio 1808, 2 giorni di Madrid, rappresenta i mamelucchi.
Goya da un contributo, c’era il dominio francese, dipinge questo quadro nel 1814.
Rappresenta il dramma della rivolta napoleonica e vengono riprodotti per la prima volta
avvenimenti contemporanei svolgersi.
A destra c’è il plotone di esecuzione, con colbacchi e pastrami, non c’è il volto,
universalità, violenza contro inermi, in tutte le guerre.
A sinistra ci sono i patrioti spagnoli, tutti ammassati.
L’uomo con la camicia bianca leva le braccia al cielo, è disperato e arrabbiato , tumulare
dei sentimenti , è impotente. Richiama Gesù.
Tutti hanno paura della morte, e tutti hanno un sentimento diverso per la morte.
Incredulità, terrore, rabbia, pietà, resa, paura.
È un dipinto notturno, si accentua il dramma.
La tecnica pittorica è tutt’uno con la volontà dell’artista, cupezza dei toni, per rispecchiare
i valori paesaggistici e psicologici.
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Alcuni hanno il volto s gurato, macchie di sangue, già morti.
Sullo sfondo c’è il pro lo di Madrid.
Pennellate frammentate, tavolozza povera, colori sporchi, coglie l’attimo = va verso il
gusto romantico.

Maya desnuda y maya vestida 1797-1800


La maya nuda è minuta, quella vestita è più alta e slanciata.
Forse è la duchessa d’alba o l’amante del committente. È il primo nudo che non
rappresenta personaggi mitologici, storici o biblici.
L’atteggiamento è innaturale, la naturalezza è nei volti. Maya vestita è vestita alla gitana.
L’ambiente è luminoso ed è in rilievo la femminilità.

Saturno che divora un glio 1821


Dipinta nel periodo nero, quinta del sordo, colori scuri, reale/eccesso. Semplicità, a volte
stende il colore con le dita.
Saturno divora uno dei 5 gli, è anziano e ha la barba e capelli grigi, magro.
Ha gli occhi iniettati di sangue, sta inghiottendo la carne. Ci sono evidenti allegorie.
Con le repressioni, Ferdinando VII (voleva il ritorno all’assolutismo monarchico),
sterminava i sudditi, come Saturno, follia e onnipotenza.
La tecnica pittorica si adatta alla drammaticità. I colori sono impastati e terrosi, effetti di
chiaroscuro.

JOHANN HEINRICH FÜSSLI 1741-1825


Nato a Zurigo, in ambiente neoclassico, formazione letteraria.
Va a Londra, diventa direttore della Royal Academy. A Londra è lontano dall’ambiente
neoclassico e ci sono valori preromantici e c’è un con itto aperto con Napoleone.
A Roma conosce l’antico, che è una dimensione perfetta ma irrecuperabile.
“Pittore del diavolo”, si occupa dell’illustrazione del paradiso perduto di Milton

Incubo 1781
Intanto prima opera neoclassica di David, minotauro.
Atmosfera preromantica, irrompere dell’irrazionale nella vita e nell’arte.
C’è una fanciulla che giace sul letto, dorme, la testa di una giumenta sbuca fra le pieghe di
un pesante drappeggio = incubo.
C’è anche un mostruoso demone dallo sguardo beffardo, sembra opprimerne il sospiro
(incubus).

Shakespeare gallery
Ci lavora nel 1786, gli artisti partecipavano con opere ispirate ai veri idi Shakespeare,
leggere e valutare chi meglio aveva restituito il momento.
Confronto tra pittura e poesia dall’antichità, ut pictura poesis, storia millenaria, in Grecia
l’artista era artigiano, technè (abilità pratica di fare con le mini ma anche progettare)
Equiparazione fra pittura e poesia, conferire valore al fare artistico.
Aristotele (positiva), e Platone (truffa e condanna), l’arte è mimesi, imitazione della realtà.
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Se il mondo è un’imitazione del mondo delle idee, è un’illusione perché è al secondo posto
della realtà.
Nel 1790 iniziò la redazione di tele ispirate a Milton.
Anche illustrazioni per l’inferno di dante.

WILLIAM BLAKE 1757-1827 (Londra)


diverso ambito da Füssli. È scrittore, poeta, polemista, profondamente religioso ma
contrario all’anglicanesimo.
Perenne con itto con gli amici, colleghi e istituzioni, è visto con un uomo litigioso e
imprevedibile e come artista bizzarro e inaf dabile.
Si applica alle incisioni n da giovane (1772), e ma sia principale attività è illustratore dei
testi sacri e letterali.
Si fa aiutare nella colorazione a acquerello delle sue opere dalla moglie Catherine Sophia.
Nel 1778, alla Royal Academy studia interpretazione del testo poetico con immagine->
Poesie luminose. Un problema è che non esisteva una tecnica artistica che prevedeva
l’unione dei due.
Il fratello morto gli tornava in sogno per aiutarlo a riuscire in questo obiettivo.

Incisione a rilievo: nasce dalla necessità di capire il testo e l’immagine, la super cie è
ampia su cui inserire le immagini.
Sono colorate ad acquerello e poi fogli catalogati.
Stampa miniata: canti dell’innocenza e esperienza
Realizza immagini per illustrazioni della commedia (72 inf, 20 purg, 10 par)

Il cerchio dei lussuriosi: Francesca da Rimini


Nel 1824 Blake e l’amico Linnel intraprendono il progetto di illustrazione della divina
commedia (amata da Blake) con acquerelli e poi trarre successive stampe.
V canto dell’inferno: raf gura con sensibilità romantica il momento in cui Dante sviene,
sopraffatto dal dolore per la triste pena di Paolo e Francesca.
Ai piedi di Virgilio sembra morto.
“Loco d’ogne luce muto”: impiego di toni più profondi del blu/azzurro
I dannati sono in un moto continuo nel loro vortice di vento che non da mai tregua, vista
come un’onda in nita che travolge tutto.
Il peccato commesso è rappresentato come in un’aura di luce abbagliante sopra dante e
Virgilio, ma in una dimensione simbolica ormai lontana e indistinta.
È morto quando ha realizzato solo 102 della serie di acquerelli e non ha potuto tradurli in
stampe.
In arte la purezza doveva richiamare quella religiosa.
Dante e Virgilio hanno criteri sici diversi dalla realtà (Dante biondo con il volto normale
senza il naso aquilino.
La scelta pittorica è di tipo arcaizzante, niente di rivoluzionario perché l’arte deve
rappresentare la purezza anche attraverso la forma (purezza formale dei preraffaelliti,
coloro che si rifanno all’arte precedente a Raffaello).
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THÈODORE GERICAULT 1791-1824
La famiglia si trasferì a Parigi dove studia al Lycee Imperial (formazione accademica,
grande talento per la pittura).
Frequenta l’atelier di Guerrin, un pittore neoclassico, dove conosce Delacroix
Diventa presto pittore e nel 1816 si presenta al concorso per il Prix de Rome (grazie a
risorse economiche famigliari, padre avvocato), che però perde.
Progetta un viaggio di di studio a Roma per allontanarsi da Parigi e dai problemi derivanti
dal suo legame sentimentale con la giovane moglie dello zio.
Sospeso tra neoclassicismo e romanticismo, ma con maggiore propensione verso la
sensibilità romantica, temi dell’orrido e pittoresco.
Sensibilità romantica= indole irrequieta, stile di vita anticonformista, e convinzione che
ostacoli e dif coltà siano necessari al genio. Tutto ciò che si oppone al genio, irritandolo,
procura l’esaltamento che travolge, domina tutto e produce capolavori.
Aprile 1820/dicembre 1821: breve periodo in Inghilterra, poi torna in patria.
Crescono i suoi interessi per la condizione umana. Il risultato è l’approfondita immagine
pittorica del tragico mondo della follia, tesa a rivelare la dignità di cui è prigioniero di una
malattia mentale e del dolore che ne consegue.

La morte precoce per il male non curato porta alla morte a 33 anni, lui stesso si era
lamentato di aver eseguito pochissime opere, ma già era considerato caposcuola, infatti
Delacroix scrive che a causa della sua morte la scuola francese non ha più un capo e tutto
procede in modo caotico, ognuno pensa per se. Quindi è l’artista che segna la ne del
gusto romantico.

Uf ciale dei cavalleggeri alla carica 1812


Uf ciale dei cavalleggeri della guardia imperiale alla carica. Rappresenta il tentativo di
mescolare sia il movimento sia la perfezione strutturale.
Presentato a un’esibizione d’arte, è considerato il suo primo lavoro importante. Ispirato al
Napoleone che valica le alpi di David ma ciò che caratterizza la sua propensione verso il
romanticismo è la struttura del cavallo/cavaliere, posti in prospettiva diagonale e uso di
colori e pennellate bruschi.
La scelta di questo dimostra l’interesse dell’artista per i fatti di cronaca dei suoi tempi .
Il cavallo sembra voler scappare da un nemico invisibile pronto ad attaccare i due.
Il paesaggio è oscuro e brullo, caratterizzato da scudi distrutti e carri in amme sullo
sfondo, rappresentando il campo di battaglia sulla quale si stava svolgendo la guerra.

Interpretazione di Gericault diversa da David, neoclassicismo. No idealizzazione di


Napoleone, l’uf ciale è più umano.
Rottura dell’equilibrio e rigore che caratterizzano la pittura di David e ri uta l’intento
celebrativo.
I movimenti del soldato e del cavallo creano l’immagina caotica e coinvolgente.
Il cavaliere (immagine più realistica e drammatica diversamente da David, tutto sembra
sotto controllo) è inquieto, è rivolto verso qualcosa fuori dal quadro, è preoccupato
d’accordo con il cavallo. Diverso dal napoleone di David con un’atteggiamento distaccato
e sicuro di se, si rivolge allo spettatore.
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Corazziere ferito che abbandona il campo di battaglia 1814
Uf ciale ferito che lascia il campo. In questo dipinto unisce l’amore per i cavalli e
l’attenzione ai fati contemporanei.
È un’opera esposta al Salon del 1814, collegata con la disfatta napoleonica.
- luogo: il cielo è ostile , dense nuvole nere, bagliori lontani del fuoco della battaglia
- Corazziere: testa volta all’indietro come se stesse cercando con gli occhi qualcosa che
teme; scende da un ripido pendio appoggiandosi alla guaina della spada. Tiene il
cavallo impaurito di cui frena i movimenti impetuosi
Inizialmente realizza l’uf ciale trionfante, ma quando poi napoleone nel 1814 viene
scon tto, cambia soggetto, fa trasparire l’incertezza del post napoleone (rappresentata
anche dalle nubi).
Lontananza dal campo di battaglia, assenza di ogni espressione di dolore nel volto del
soldato ferito, attenzione alla perfezione formale => si nota la dipendenza del dipinto dal
sistema compositivo neoclassico. Ma il soggetto (vicino alla sensibilità romantica) non è
ritratto come vincitore ma come vinto , non come un eroe ma come un semplice uomo che
tenta di salvarsi la vita.
Vicino alla sensibilità romantica e allude anche alla rappresentazione della caduta delle
certezze e grandi aspirazioni napoleoniche , più il presagio della ne di un’epoca.
È stato criticato da David, perché lascia alcune zone del quadro senza ultimo strato nale.
Ma ri utando le convenzioni accademiche si arriva alla totale libertà espressiva.

Gericault va in italia e si innamora di Michelangelo (giudizio universale). Quando torna in


francia vuole creare un’opera che lo renda grande e fa …

…La zattera della medusa 1819


Spartiacque, è il punto di rottura con il neoclassicismo ormai assimilato e superato.
È un dipinto di grandi dimensioni, il soggetto riporta a un tragico fatto di cronaca,
perfezione formale classicista sostituita da una nuova sensibilità romantica, tendente a
preannunciare il realismo.

Il soggetto è rappresentato da pochi sopravvissuti al naufragio della fregata francese


meduse nel momento in cui avvistano in lontananza la nave che li salverà
[la fregata francese doveva accertarsi che l’Inghilterra avesse ubbidito al trattato di parigi e
abbandonato la costa del Senegal. Si incagliò su un banco di sabbia, inabissandosi al largo
delle coste africane a causa dell’incompetenza del comandante, 2 luglio 1816].
15 uomini sopravvissero, furono salvati e, tornati in francia raccontarono le violente
vicende subite. Gericault inizia le ricerche e rintraccia e ritrae i sopravvissuti.
La stesura de nitiva del dipinto deriva dai bozzetti e schizzi; 2 bozzetti che ritraggono il
momento in cui i sopravvissuti vengono salvati, uno degli episodi di violenza -> ma lo
trova troppo eccessivo.
Fa una via di mezzo dei due bozzetti e ritrae i sopravvissuti che vedono la nave ma non
riescono a farsi salvare, rimango in mare per altre settimane.
Costruzione della drammaticità ma senza orrido!
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L’angolo della zattera davanti all’osservatore e l’onda che incombe facendo pensare che
tutti stiano per cadere fanno coinvolgere l’osservatore.
Ci sono vari elementi orridi: il petto di un corpo che allude al cannibalismo, i cadaveri
studiati con attenzione dall’artista, studia le loro decomposizioni.
Sofferenza emotiva dei naufraghi.
Simile a un quadro di Goya, morte, disperazione (padre con glio morto), speranza (uomo
con la bandiera.

Il dipinto ha onde minacciose, alte e cupe, il cielo comincia a rischiararsi, tutti gli uomini
sono accalcati nell’unica parte ancora solida del relitto che galleggia.
È un compatto spazio quadrangolare, con il vertice che sta quasi sul bordo inferiore della
tel, sopra ci sono dei cavi che tengono l’albero con la vela, disegnano una piramide, creata
anche dagli uomini collegati fra di loro a destra, con braccia che si toccano; culmina con
dei ragazzi che sventolano un panno rosso e uno bianco.

I due gruppi sul fondo hanno sguardi e braccia sollevate rivolti al punto che indica la nave
della salvezza.
In primo piano ci sono i cadaveri , che testimoniano la lunga sofferenza subita.
In basso a destra c’è un cadavere riverso coperto da un drappo, ricorda il lenzuolo funebre
degli antichi.
A sinistra c’è un giovane morto, quasi del tutto nudo che è sostenuto da un vecchio dal
mantello rosso e dal volto pensoso, ricorda dall’espressione severa un eroe omerico.
Il giovane mostra la sua perfezione giovanile, braccia allungate, testa reclinata, occhi
serrati, labbra dischiuse lo rendono un dio dormiente, ma i calzini riportano a una
dimensione di umanità quotidiana.

Nella tela non ci sono eroi , evita di mostrare episodi del cannibalismo, non ci sono
neanche insegnamenti morali, tipico della pittura neoclassica di genere storico.
C’è solo sopravvento del sentimento e dell’emozione

Alienanti monomaniaci 1820—1824


Crollo nervoso -> tornato in Francia era stato derubato e non aveva più niente. Si rivolge a
un’alienista (George) , che cura Gericault.
Realizza 10 ritratti di alienati monomaniaci (= solo follia), disturbo della mente
caratterizzato dal concentrarsi in maniera maniacale e ripetitivo su un’idea ssa. Solo 5
tele sono giunte a noi.

Si pensava che si potesse identi care la malattia mentale attraverso la forma del volto, era
considerata scienza. Probabilmente i ritratti sono stati commissionati da Georgie per
insegnare ai suoi allievi. L’artista coglie l’espressione facciale della persona, focalizzano
pochi colori e riduce il legame cromatico, deve esaltare il volto.

Alienata con monomania dell’invida


Parte delle 10 tele, tutti i ritratti sono su fondo scuro e i volti sono disegnati dal vero.
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La pittura di Gericault tocca molti temi (mitologia, documentazione, storia) , ma con
questa serie si fa introspettiva, indagando gli abissi della sofferenza mentale.

La vecchia ha gli occhi arrossati, ha molte rughe sulla fronte, ha una cuf a, sciarpa rossa
ravviva gli zigomi sottolineati da profondi solchi. Testa lievemente abbandonata, sguardo
assente, perso nel vuoto verso un pensiero sso

Gericault non giudica, cerca solo di catturare l’espressione che sveli la specie della malattia
mentale e le sue emozioni distruttive della personalità.
Rappresenta la donna vestita, non nuda come precedentemente aveva trattato il tema della
follia. Rivela l’assoluto rispetto della dignità di cui soffre ‘se c’è una cosa sicura in questo
mondo, è il dolore. La sofferenza è reale, il piacere è solo immaginario’.

EUGÈNE DELACROIX 1798-1863


Nel 1805 studia al lycée imperial a Parigi (trasferito dopo la morte del padre)
Dal 1815 diventa allievo del pittore Guerin (dopo la morte della madre), conosce Gericault.
Presto si allontana dall’iniziale poetica neoclassica e diventa il maggiore dei pittori
romantici francesi.

Per quanto riguarda il romanticismo, la sua arte incarna: malinconia, avversione per
accademismo, esotismo, desiderio di cambiamento, impetuosità creativa, riferimento a
fatti di storia medievale e storia antica/ mitologica/ classica.

I suoi modelli sono Michelangelo, Tiziano, Rubens. Ma il modo di dipingere migliorò di


qualità dopo aver visto le opere di Constable “visto Constable. Constable mi fa un gran
bene”.
Il soggiorno in Marocco 1832, appaga il suo esotismo romantico: ricerca, imitazione di
luoghi lontani estranei. Gli fa scoprire la luminosità dei cieli nordafricani e colori accesi.
Dal Marocco porta in patria un gran numero di bozzetti a cui attinse per tutta la vita. Passa
da un pittore che usa colori terrosi e di pigmenti scuri per modellare gure a colorista
(pittore che sfrutta e sviluppa in solenne grado gli effetti del colore.
Avversione per l’accademismo, scrive ri essioni che sono le basi del futuro
impressionismo: “che un uomo metta la testa alla nestra, ed è tutt’altro che nell’interno.
Donde la stupidità del lavoro in studio che tende a rendere falso quel calore”.
I grandi pittori impressionisti provano profonda ammirazione per Delacroix, studiano
copiando alcune opere e ritengono di ‘essere tutti in Delacroix’-> “siamo tutti in
Delacroix” (cezanne).
“La pittura è un ponte tra lo spirito del pittore e quello di chi guarda”.

Il disegno è immediato, rapido e fortemente espressivo. Album di appunti e schizzi (diario


di viaggio) compilato nel 1832, ora conservato la Louvre.
I disegni sono accompagnati da brevi note.
Per esempio: - foglio dx: semplici schizzi a penna, appena ombreggiati con tratti
perpendicolari, linea traccia spessori e porte e muri
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- foglio sx: appunti gra ci si arricchiscono di colore e effetti luministici ottenuti tramite
acquerello distribuito a penna sulla carta, con velocità e sapienza, l’acquerello
suggerisce ombre profonde e luce intensa di una calda giornata di primavera in una
città del nord nel Marocco.
Usa la penna solo per lo schema generale, ma abbinata all’acquerello crea l’effetto di piani
prospettici in successione

La barca di dante 1822


Esordisce a 24 anni presentando quest’opera al Salon
È un quadro rivoluzionario: rappresenta il soggetto di letteratura non francese (dante nel
canto degli iracondi che attraversa Stige.
C’è più trasmissione di emozioni che narrazione, mira a ricostruire tutto il clima,
nell’inferno c’è aria spessa, densa, senza luce riportati da Delacroix.
Passione per Michelangelo, per le forme.
Inizia gli studi sul colore, apre la strada sull’attenzione della percezione del colore
sull’osservatore, nel 1874: impressionisti (fra 50 anni). Trasparenza dell’acqua sui dannati,
accostamento di 3 colori puri che da lontano formano una sensazione di liquido sul corpo
dei dannati.

Il soggetto è il VIII canto dell’inferno, il passaggio dello Stige, palude infernale fatta di
fango in cui sono immersi gli iracondi che si percuotono e mordono a vicenda. La barca è
pilotata da Flegias (il busto è sottolineato da un drappo azzurro, deriva da uno studio del
torso del belvedere), il demone nocchiero che conduce dante e Virgilio verso la città di
Dite. Incontrano lippo Argenti, un iroso e arrogante orentino che vuole rovesciare la
barca.

Delacroix immerge tutti i personaggi in un ambiente tenebroso, dal fondo emergono fuoco
e nuvole di fumo da oltre le mura possenti e incandescenti della città infernale.
I corpi hanno tutti un bagliore di luce che li illuminano e modellano, egias sta remando ,
dante cerca riparo in Virgilio, lui con un mantello rosso lo prende per mano, i dannati
cercano di salire sulla barca, nell’inferno non c’è umanità.

I nudi vigorosi sono trattati con chiaroscuro per dare volume (rinvia a michelangelo), la
donna in basso a destra ricorda per composizione e forma la ‘notte’ della tomba di
Giuliano de’ Medici, ricorda anche ‘leda e il cigno’ di Gericault, compagno di delacroix
nell’atelier di Guerin.

Composizione: 3 personaggi formano un triangolo, le mani allargate di dante seguono la


diagonale principale della tela, secondo la quale si sviluppano le azioni più forti del
dipinto. I dannati ricreano il moto delle onde suggerendo instabilità della barca stessa.
L’artista mostra i primi esiti della sua ricerca coloristica, che riporta pennellate di colori
giustapposti, per ottenerli non ha usato la fusione di più colori ma ha posto un colore di
anco all’altro (rosso, giallo, verde, bianco). L’unico colore è stato diviso nei suoi
componenti e usato puro, posati sulla tela; questa intuizione di Delacroix sarà
importantissima per gli impressionisti.
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Il massacro di Scio 1824
Storia contemporanea: guerra indipendenza della Grecia dai turchi, partecipazione per
l’opinione pubblica europea.
È il primo quadro veramente romantico della pittura francese.
La struttura: al centro dell’opera c’è il vuoto, denuncia, il vuoto valoriare dell’azione
violenta degli ottomani. Sul fondo ci sono le rovine. Sopra c’è il massacro.
Una donna ha il collo innaturalmente incurvato, è morta e il bambino è disperato.
In primo piano c’è una coppia, lui sta morendo e lei soffre. I bimbi disperati si consolano,
stupri, orfani, morti…
Reportage di guerra, è un quadro di denuncia, considerato massacro della pittura.
Delacroix molto interessato alla storia.
Nel 1825 va in Inghilterra, viaggio, ha contatti con case editrici, illustrazione per
Shakespeare

La libertà che guida il popolo 1830


Storia: 1829, il re di Francia Carlo X di Borbone (successore di Luigi 18), si insedia il
governo clerical- reazionario guidato da Polignac.
Il governo sciolse il parlamento ancora prima di convocarlo, sospese la libertà di stampa,
modi cò il sistema elettorale a proprio vantaggio.
Il 27/29 luglio, tre gloriose giornate, il popolo parigino insorge obbligando il re ad
allontanare Polignac e revocate ordinanze da lui emanate.
Delacroix realizzò quest’opera nel 1830, in tre mesi la espose al Salon del 1831 per
ricordare e celebrare la battaglia per la libertà dei parigini.
“Non ho potuto combattere per la mia patria, quindi ho dipinto per essa” sosteneva l
posizione politica.
La gura della donna da rimandi precisi al contesto intorno, è simbolica.

Riferimenti formali alla zattera della medusa, Gericault:


- composizione piramidale
- Particolare realistico e macabro del calzino s lato del popolano caduto
- Disposizione di 2 uomini in primo piano riversi
- no perfezione anatomica che conferisce importanza a tutti i personaggi sulla zattera
Ma sostituita con massa indistinta (ognuno poteva rivedersi e immaginarsi fra coloro che
avevano combattuto per il bene del proprio paese) del popolo senza particolari
connotazioni siologiche.
Realizza molti schizzi e disegni preparatori e uniscile varie classi sociali e persone di tutte
le età nella lotta comune; dipinge il popolano, il militare, il monello e il borghese.

C’è il fumo degli incendi, spari, polvere sollevata dagli insorti -> fanno immaginare
l’esistenza di qualcosa anche dove è impedito di vedere
Torri di notre dame destra suggeriscono una collocazione geogra ca dell’avvenimento,
luogo speci co
Questi due sono dei rimandi precisi al contesto intorno
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Al centro c’è una donna che è l’allegoria della libertà, gura simbolica. La libertà stringe la
bandiera da una parte e un fucile dall’altra (la libertà va conquistata con le armi.
La donna ha il seno scoperto e veste all’antico, indossa un berretto frigio (copricapo dei
sanculotti nella rivoluzione francese 1789)—> pone in continuità i valori della rivoluzione
francese con quelli degli anni ’30. Questi valori sono uguali a quelli che hanno liberato
daCarlo X.

La donna incita il popolo a seguirla , con un popolano ai suoi piedi che la guarda come se
lei fosse l’unica capace di restituire dignità alla nazione. Corre verso lo spettatore (seguita
da una massa di morti) come per invitarlo a partecipare , è come se fosse davanti e si fosse
per un attimo girato indietro per riprendere ato ed è spronato dalla presenza di insorti e
libertà.

Venere di Milo (statua ellenistica, scoperta nel 1820 ed esposta al Louvre nel 1821): molto
probabilmente è fonte iconogra ca per la gura della libertà. Prende e la trasforma in
popolana, l’atteggiamento: vede il classico come un modello da rivestire di carne e
sangue .

La libertà ha la testa di pro lo, il naso dritto, le labbra rosse, il braccio destro alzato, il
busto piegato in avanti; è l’evoluzione di un ideale femminile eroico allegorico raf gurato
in un dipinto eseguito per onorare i martiri della guerra d’indipendenza greca.
I cadaveri in primo piano rimandano all’orrido, come Gercault.

Delacroix fa un primo tentativo di proporre un nudo femminile in cui un’opera con


soggetto di storia contemporanea, i nudi sono sempre stati accettati perché ltrati
attraverso rappresentazioni mitologiche o della storia antica. Supera il problema
attribuendo alla fanciulla un evidente allegoria funzionale (diverso da Manet, 1863:
colazione sull’erba che da scandalo).

I colori scuri sono resi più vivaci da quelli brillanti della bandiera della francia
repubblicana, colori che si ripetono anche negli abiti della gura ai piedi della libertà .
L’opera è stata acquistata dallo stato francese e fatta sparire, i contemporanei si rendono
conto della potenza del messaggio di Delacroix, l’esposizione è stata consentita dopo il
1848. Nel 2013 viene rmata e arrestata.

Donne di Algeri nelle loro stanze


Dal viaggio in Nordafrica porta i taccuini. È inquieto: vive di ricerca dei luoghi da cui
trovare sensazioni e emozioni da trasferire in dipinto.
La fase è l’orientalismo = suggestione da altre culture più primitive ed essenziali, viste dai
romantici come più spontanee e genuine.
In arem (ambiente proibito di vita quotidiana di donne, poligamia). Le donne di Algeri
nelle loro stanze quindi nell’arem.
Libertà cromatica ridotta a favore di una maggior ricchezza dell’ambiente, ricco di
dettagli, tappeti, mattonelle oreali, maggior libertà.
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Scandalizza che le donne abbiano le gambe scoperte, non è un problema in oriente. In
occidente questo dipinto ha estremamente successo, ciò che è lontano è fuga, il viaggio
piace al romanticismo.

Ritratto di Chopin 1838


Delacroix e Chopin erano amici. Originariamente il dipinto ritraeva Chopin e l’amico
George Sand, ma successivamente è stato tagliato in due e venduto come pezzi separati.

La stesura veloce è una pennellata continua, prelude la velocità degli impressionisti nel
cogliere la luce. Non c’è uno sfumato o passaggi morbidi. La pennellata continua è
espressione della libertà dell’artista che non segue regole accademiche, ricerca cromatica
dei colori, continua nella decorazione della cappella degli angeli (saint Sulpice)

Cappella dei santi angeli 1854


Chiesa parigina di saint Sulpice, nei pressi dei giardini del Lussemburgo. Ciclo pittorico : 2
dipinti su pareti laterali di ispirazione biblica (elidoro cacciato dal tempio/ Giacobbe lotta
con l’angelo) con forte controluce, 1 sulla volta raf gurante san michele, 4 tele a
monocromo raf guranti angeli.
La tecnica è diversa perché usa la cera, colore steso su base cerosa, incrocia nelle pennellate
colori complementari.
Da una parte è stato osannato, dall’altra fortemente criticato.

Giacobbe lotta con l’angelo


Episodio della genesi, lotta notturna durata no all’alba, tra Giacobbe (vince) e l’angelo
misterioso, dio stesso che si lascia vincere. Il racconto presenta la gura di un uomo in
lotta con una divinità, in sintonia con il tema romantico dell’eroe solitario.
Il dipinto era 3/4 di natura, era un interesse diffuso, verde vallata, pareti rocciose, 2 alberi.
A sinistra in primo piano c’è l’angelo che lotta avvinghiato con Giacobbe.
A destra erano raggruppati gli abiti da viaggiatore e armi. All’estrema destra, più in basso
i servi di Giacobbe e greggi in movimento verso la valle, illuminata dal sole mattutino.

La luce si distribuisce su tronchi di alberi, cortecce rugose più ri essi sulle foglie delle
chiome, frutto di laboriose ricerche e di lunghe osservazioni “bisogna sempre modellare
masse tondeggianti, come se non fossero composte di un’in nità di piccole parti”.

Per Delacroix la verità del colore si trova solo in piena luce, quindi tende a ricreare anche
al chiuso dell’intensità di tono della materia pittorica, quegli accordi cromatici, la
brillantezza e i ri essi che il sole procura soltanto all’aperto; più c’è armonia compositiva
fatta di linee e massa accompagnata da un uso nuovo della tavolozza ricorrendo anche a
tocchi di colore non rientranti nelle sue stesse teorie ma era necessario per l’occhio e il
piacere cromatico.
“La prima qualità di un quadro è di essere una gioia per l’occhio”. Preferisce l’armonia
alla passione (più romantica), infatti si riteneva un classico.
Uso arbitrario del colore si abbina a un uso arbitrario della forma.
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FRANCESCO HAYEZ 1791-1882
Fa i primi studi a Venezia, nel 1809 vince il premio di Roma, va a Roma a contatto con le
antichità e opere di Raffaello che studiò a lungo con passione.
Canova lo aiutò molto a inizio carriera, introducendolo negli ambienti, perché Hayez ha
una formazione neoclassica, nasce come artista neoclassico, infatti Canova lo chiama ‘il
nuovo David italiano’.
Nel 1823 si trasferisce de nitivamente a Milano dopo anni tra Roma e venezia. Contatto
con l’alta borghesia liberale, con la nobiltà e con i circoli patriottici della città lombarda. Ha
una vita estremamente produttiva, ottenne numerosi incarichi e ricevette molti onori.

Dal 1850 diventa professore dell’accademia di Brera. Il romanticismo italiano, cerca di


impegnarsi poco politicamente (romanticismo nascosto). Fu il più grande dei pittori
italiani di storia dell’800 italiano e operò quando il genere della pittura storica divenne un
mezzo per diffondere nell’animo agli italiani una comune coscienza di nazione
proponendo un glorioso passato a favore della libertà e contro la tirannide straniera.

Dopo una prima prima adesione al neoclassicismo, Hayez si rivolse alla rappresentazione
del vero = la realtà nella sua complessità, la società, i sentimenti propri e degli altri uomini.
Associa il bello al vero, cioè una certa idealità, da cui consegue che la realtà non sia mai da
lui interpretata in maniera cruda.
L’opera d’arte non è più rivolta a un’élite come in passato, ma al popolo intero e deve
avere una potente funzione educativa.

Aiace 1822
Nudo = attribuito agli eroi, ma l’ambiente è tempestoso. Il clima sentimentale più vivo, è
turbato.
Nel 1822: capisce che il neoclassicismo è morto, va a Milano, piena di suggestioni
romantiche. Si lega all’aristocrazia lombarda ma aveva iniziato a pensare all’unità
(romanticismo). È amico di Cavour, Manzoni, d’Azeglio.
Aiace dopo aver combattuto con gli achei contro Troia, naufragò per il desiderio di
vendetta di Atena che lo odiava. Poseidone lo mise in salvo su uno scoglio ma dato che
Aiace aveva gridato di salvarsi anche senza l’aiuto degli dei, Poseidone percosse lo scoglio
con il suo tridente e Aiace annegò.

Atleta trionfante 1813


Neoclassicismo: esercizio su modelli antichi, studio approfondito del nudo, aderente a
principi della poetica neoclassica, aspirazione a una bellezza ideale priva di imperfezioni,
riferimento alla scultura di canova, contesto e ambientazione.
Ma! Classicità meno fredda di David (sabine, Leonida alle termopili).

Questo dipinto gli fa vincere il primo premio di nudo istituito da Canova presso
l’accademia romana di San Luca, dove ancora è conservata.
L’altleta tiene nella destra la palma della vittoria; in primo piano davanti a un carro dorato
(del trionfo) e a un edi cio classico con colonne doriche scanalate poste su un alto podio.
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Alla sua destra c’è un disco di pietra appoggiato al muro, probabilmente l’atleta è il
discobolo.
Quasi frontalità è un mezzo per dimostrare la perfetta conoscenza dell’anatomia e delle
regole proporzionali che stanno alla base dello studio del nudo.
La postura è resa meno statica e più dolce dall’incedere verso destra e dalla rotazione alla
testa verso il lato opposto.
Il chiaroscuro è dovuto all’illuminazione da sinistra e dall’atteggiarsi del corpo, appena
sinuoso, con un braccio sollevato e l’altro avvolto in un mantello rosso porpora che
assieme al grigio-bruno dell’architettura offre il necessario contrasto all’incarnato chiaro.

Per anni questo dipinto fu tenuto in accademia come modello per gli studenti di nudo!!!

I profughi di Parga 1831


Avvenimento assolutamente contemporaneo. Lo termina però quando si sapeva già la
vittoria. L’anno successivo alla conferenza di Londra, durante la quale era stata
riconosciuta la piena indipendenza della Grecia.
Il soggetto è la guerra tra Grecia e Turchia, i cittadini greci di Parga (Grecia nord- ovest)
che preferiscono abbandonare il luogo natio pur di non vivere sotto i turchi.
La storia è che dopo il congresso di Vienna tra il 1814/1815, gli inglesi avevano occupato il
paese e, nel 1818 lo vendettero al pascià Giannina (turco).

La città è su uno sperone di roccia proteso verso il mare e difesa dalle forti cazioni
veneziane ( no al 1797 faceva parte della repubblica di venezia) , la città fa da sfondo
all’evento tragico ma allo stesso momento solenne. In alto a sinistra i turchi entrano a
Parga, mentre la spiaggia è piena di uomini, donne , bambini che volgono per l’ultima
volta lo sguardo malinconico e carico di rimpianto al luogo natio, prima di imbarcarsi per
Corfù dove avrebbero trovato rifugio.
In primo piano c’è un gruppo di persone illuminate dal sole, riassume sentimenti e
concetti di amore, di famiglia. Blocco compatto fa da contrappunto al paese abbandonato.

In primo piano ci sono esseri umani con i loro sentimenti e pensieri, dietro ci sono case
vuote che per loro erano simbolo di identità sociale e culturale.
Abbandono della terra amata, la terra si fa corale. L’esilio è la dignitosa risposta
all’alternativa di essere soggetti a un altro popolo. Contemporaneamente gli esuli indifesi
lanciano dalla tela un’accusa all’ingiusta occupazione che diventa un muto grido valido in
ogni tempo.
Il tema molto sentito e riaccendeva negli europei le simpatie per la libertà della Grecia. C’è
un ulteriore signi cato politico in italia, ovvero quello dell’oppressione austriaca sul
lombardo veneto, verdi ne parlerà nel Nabucco.

Questo dipinto non è di denuncia come Delacroix e come denuncia lui la violenza. Il tema
è storico ma la rappresentazione patetica, un gruppo di gure in cui i volti trasmettono
sentimenti di abbandono.
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Il bacio 1823, 1859, 1861,1867
Il dipinto originale è l’ultimo bacio di romeo e Giulietta, 1823
Ambientazione ricostruzione identica: cura, precisione colta dal terzo atto del dramma
(romeo ha il piede destro sul gradino sotto la nestra e con la mano aggrappata alla
colonnina di una bifora, ruota la testa e il busto verso Giulietta che lo bacia dolcemente,
abbracciandolo ‘addio, addio, un bacio e poi scenderò’, scena romantica prelude al
dramma che poco dopo avrebbe travolto la coppia.
La versione del 1859: ha riferimento letterario, estrae il soggetto, no precisa ambientazione,
avvenuto nel passato ma luogo sconosciuto.
Irrequietezza, indeterminatezza, un ‘ombra si avvicina ai giovani, ma non si sa chi sia.

È un congiurato che va a fare il suo dovere di patriota che da l’ultimo bacio all’amata, lo fa
astratto ma appare patriottico.
Nel 1859 si conclude la seconda guerra di indipendenza, l’unità d’Italia è vicina. Hayez
dipinge il bacio, che fu replicato altre due volte.

Bacio dolce e furtivo di 2 giovani in abiti medievali, viene interpretato come l’addio del
volontario all’amata. Interpretazione favorita dal volto coperto del giovane, piede sullo
scalino, ha fretta, pugnale. Ombra che precede.
Due gure si stagliano nitide al centro contro una parete di pietre. La super cie dello
sfondo è interrotta dal varco, introdotto da una colonnina e accenno a una bifora (tagliata)

La fanciulla è completamente abbandonata all’abbraccio. Tiene la mano sinistra sulla


spalla di lui e lo cinge in vita. La sua gura è impreziosita da ri essi congiunti e lucenti
della veste di seta, aderente al busto e con pieghe sotto i anchi, sembra aggiungere un
altra luce a quella naturale che illumina la scena.
Il giovanotto: tiene tra le mani la nuca e la guancia dell’amata con tenerezza e passione
mentre avvicina la bocca a quella di lei.

Il dipinto viene interpretato dai contemporanei in chiave politica, 1859 ne seconda guerra
d’indipendenza. Regno Sardegna aiutato dalla Francia, Vittorio Emanuele entra a Milano
con napoleone III, 8 giugno.
= alleanza tra Italia e Francia . Infatti l’azzurro della veste con sbuf bianchi, rosso calze,
verde interno mantello. Colori intrecciati della bandiera italiana e francese. Abbraccio
riunito all’alleanza tra i due stati.

Versione 1861: verde brillante, sostituzione della veste bianca e azzurra, conferma
interpretazione politica, con i 3 colori nazionali a simboleggiare l’Italia unita in un solo
abbraccio
Versione 1867: mandato a parigi per l’esposizione universale. Riprende i colori originali
rendendoli più smaglianti e aggiungendo un drappo bianco sulle scale per rendere ancora
più esplicito il riferimento a rapporti tra italia e francia. Cambia il cromatismo fra le
versioni.
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Ritratto di Alessandro Manzoni 1841
Grande ritrattista dell’aristocrazia lombarda. Con i ritratti Hayez riesce a mostrare tutte le
sue qualità di interprete della personalità del proprio soggetto, qualsiasi esso sia.
Accuratezza fotogra ca, c’è ogni dettaglio.
Diversamente da Molteni che lo raf gurò con i promessi sposi in mano.
Hayez lo ritrae in un atteggiamento estremamente familiare, momento di intimità
domestica.
La contessa teresa borri desiderava che l’aspetto da tramandare sia quello quotidiano e
non letterato. Per questo Manzoni ha in mano una tabacchiera e non un libro. Ha lo
sguardo pensoso, orbite incavate, pensoso ma sereno.
Sfondo monocromo, dimensione senza tempo.
Stesse caratteristiche anche nel ritratto di Cavour, umano, sorride, rilassato. Grande
successo la ritrattistica di Hayez.

JOHN CONSTABLE 1776-1837


Il padre era mugnaio, primi anni nelle fattorie della campagna inglese, segno indelebile in
lui. I soggetti prediletti della sua pittura sono i cieli scon nati, boschi frondosi, marine,
mulini .
1799: va a Londra , si iscrive ai corsi di pittura presso la Royal Academy e ne diventa
membro effettivo nel 1829.
Attratto dalla natura, interessato sopratutto al paesaggio, visto come il teatro dell’agire
umano.
Assume per la prima volta la dignità di soggetto artistico autonomo. Inizialmente
in uenzato da artisti del passato (Tiziano, Carracci, Rubens), matura uno stile autonomo e
personale, la cui libertà però verrà spesso criticata perché vista come trascuratezza.

Stile: schizzo immediato, osservazione naturalistica e studio dal vero.


I suoi soggetti preferiti sono i paesaggi d’infanzia, per realizzarli fa centinaia di bozzetti
preparatori ripetuti in giorni diversi e in diverse condizioni di luce.
Cerca nuove suggestioni, cammina per le campagne, si dedica allo studio/pittura dei
paesaggi, attenzione impressionisti.

1821 ha successo ma ha polemiche, critica per l’eccessiva semplicità. l’Inghilterra voleva


un certo tipo di pittura e soggetti semplici.
Studi fatti dal vero, en plen air, all’aria aperta, attenzione al dato naturale, osservazione
scienti ca (oggettiva) della realtà. Osservazioni sul colore, i colori in se non esistono
perché studiandoli alla luce si capisce che ogni colore è in uenzato dagli altri.
I colori accostati si esaltano e acquistano sfumature diverse, perché varia la luce e il
rapporto cromatico con la natura circostante.
Constable è punto di riferimento per i maggiori pittori dell’ottocento, Delacroix, Camille
corto, per i realisti francesi, impressionisti.
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Il mulino di Flatford 1816
Ricordi d’infanzia, natura umanizzata, vero sentimentale perché è il paesaggio della sua
infanzia. Elementi presi dal vero più aggiunte in un secondo momento, ragazzo a cavallo,
attrezzi da lavoro.
Questa tela costituisce uno dei primi tentativi in cui John si confronta con la pittura del
paesaggio. Ogni aspetto curato nei minimi dettagli.
Per rendere la scena realistica Constable ha usato il colore locale, tecnica in cui i colori
mostrano quando sono colpiti dalla luce della natura.
Attenzione per il cielo, grande cura per i dettagli della natura, sempre considerato
mutevole; dettaglio delle nubi, no decorative, colte dal vero.

Il carro del eno 1821


Esposto alla Royal Academy e a Parigi qualche anno dopo.
Ha successo all’estero (parigi) ma criticato (stesura del colore, troppo libera, pennellate
lamentose, tipo la barca di dante).
I paesaggi di Constable usano la natura più raccolta e meno turbolenta di quelli di Turner.
Studia meteorologia per realizzare al meglio i cieli. Il soggetto al centro, l’acqua ri ette il
verde della vegetazione, boschetto di alberi verde scuro fanno da contrasto con le
abitazioni chiare. La massa verde del paesaggio è equilibrata dal cielo denso di nuvole.
La luce naturale è ri essa dalle grandi nubi bianche. La profondità è costruita con la
sovrapposizione dei piani e con la leggera prospettiva aerea.
Il dipinto rappresenta l’allontanamento radicale della pittura tradizionale.
Comunica il suo rapporto personale con la natura attraverso i suoi dipinti.
Dettagli: cottage, carro, contadini, cielo, cane..

WILLIAM TURNER 1775- 1851


Sepolto nella cripta della chiesa di san paolo. Studia alla Royal Academy , anche la
prospettiva.
Viaggiatore: galles, scozia, schizzi . Svizzera, Francia, Germania, Austria, Italia, Venezia.
Calda luce mediterranea e sfumature di colore che assieme hanno importanza decisiva
nello sviluppo delle concezioni artistiche del pittore.

Turner è tra i pittori romantici inglesi. È il più sensibile della poetica del sublime teorizzata
da Burke. La natura nella sua potenza e immensità, si impone sull’uomo, colma una forza
che lo soverchia dimostrandogli la sua piccolezza.

SLIDE: Il sublime è un’idea che attraversa la cultura europea tra la metà del Settecento e i
primi decenni dell’Ottocento, intersecando Illuminismo e Romanticismo e assumendo
con gurazioni differenti e orientamenti disomogenei all’interno delle diverse culture
nazionali.
Questa idea moderna di sublime investe essenzialmente il rapporto dell’uomo con la
natura e si afferma in opposizione alla concezione classica del “bello”.
La natura dei romantici non è immutabile e pervasa di quieta grandezza come quella dei
pittori neoclassici, ma è scossa da un’in nita energia distruttiva e creatrice al tempo stesso,
che la trasforma incessantemente; ad essa corrisponde specularmente la natura umana, che
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non è arida razionalità, bensì un tumulto di sentimento, istinto, passione. Concetto
estetico-etico, che ha le sue origini nell’antichità classica e torna ad essere oggetto di
discussioni e sistemazioni dottrinali nelle teorie dell'arte del Sette e dell'Ottocento.
Il bello è, in base all'applicabilità dei concetti dell'intelletto all'intuizione della natura,
rappresentazione limitata e armonica, il sublime risulta invece dall'effetto che una
rappresentazione della natura produce in quanto, col suo senso di grandezza o potenza
smisurata, richiama per reazione l'idea di ciò che è veramente in nito, cioè il regno
noumenico della ragione, che è quello stesso della libertà morale.

Il sublime si distingue poi, per Kant, in “sublime matematico" e in "sublime dinamico" a


seconda che quella illimitatezza naturale si manifesta nel senso dell'estensione (p. es.,
nell'immensità dei cieli) o in quello della potenza (p. es., nell’oceano in tempesta).

Il soggetto è la manifestazioni della natura caratterizzate da grande esplosione di energia,


che si impone grandiosamente sull’uomo. alcuni suoi quadri più tipici sono proprio le
tempeste , in cui la furia degli elementi imprime grande dinamismo alla composizione.

Annibale attraversa le alpi 1812


Soggetto neoclassico con peculiarità, rappresenta la scon tta. Il titolo intero è : bufera di
neve, Annibale e il suo esercito attraversa le alpi.
I soldati soffrono per una decisione presa contro le forze della natura.
Tra massi, uomini cercano riparo, a terra c’è un elefante morto. All’orizzonte l’esercito
procede ma la vista è offuscata.
Massa di soldati visibile, appena sulla destra, ri esso di armature, scudi, armi. Si
intravedono deboli luci torce soldati.
La natura si abbatte dall’alto su Annibale e sull’esercito come un’onda nera e gigantesca,
l’elemento atmosferico non de nito, se ci si trova in mezzo alla bufera, tutto diventa
indeterminato e si confondono i contorni.
Annibale associato da Turner a napoleone ( di david), gran condottiero classico che
domina su uomini e natura diverso da Annibale dove la natura lo vince.
Rappresentati i soldati= umili vittorie. Annibale non raf gurato ed è considerato l’arte ce
del disastro umano.
Impatto cromatico usato, amalgama i soggetti umani con il paesaggio e agenti atmosferici.
Tempesta neve rappresentata con pennellate dense e ampie. Colore e luce creano lo spazio
e la profondità .
Forti contrasti di luminosità e ampie zone di colore creano i turbini della bufera di notte.
Personaggi e paesaggio, dettagli appena accennati.
Vero soggetto: la natura che vince l’uomo che la s da

La valorosa temeraire 1838


Soggetto marittimo. La nave da guerra Téméraire era stata varata nel 1798 ed era stata la
nave vittoriosa alla battaglia di Trafalgar, nel 1805, quella che aveva difeso dal fuoco
francese la nave di Lord Nelson. Turner sceglie di raf gurare il momento in cui la
Temeraire, immersa nella luce intensa di un tramonto infuocato, solca le acque del Tamigi,
trainata da un
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rimorchiatore, in attesa di essere distrutta. Sappiamo che si tratta del suo ultimo viaggio
grazie alla presenza del vessillo bianco, issato sul pennone. IL MONDO CHE CAMBIA.

Numerosi bagliori accendono il cielo di rosso, mentre il sole cala all'orizzonte, creando un
gorgo di nubi colorate che si specchiano nel mare. Tali effetti sono ottenuti con tocchi
densi di colore, sia col pennello che col mestichino, che danno un effetto sfolgorante,
soprattutto da lontano.

Rappresentata durante il suo ultimo viaggio prima di essere demolita , bandiera bianca su
l’albero, sta andando a demolimento. Bandiera = allegoria, ne del dominio navale da
parte dell’Inghilterra, che lascia spazio a nuove e potenti armi moderne. Mondo che
cambia: epoca, società che sta cambiando, rivoluzione industriale, passato e presente, ne
epoca.
Vuole rendere l’atmosfera evocativa e non realistica, molti aspetti non corrispondono alla
realtà .
Il tramonto padroneggia la scena , elemento per rappresentare la ne , acqua increspata,
attenzione ai dettagli, atmosfera di sogno. Luce -> mestichino, spatolina

Luce e colore 1843


Quest’opera si ispira alla Teoria dei colori di Goethe, tradotta in inglese nel 1840. In essa, lo
scrittore tedesco polemizzava con la visione meccanicista di Newton, a favore di una
concezione che vedeva nei colori una risposta emotiva alle sollecitazioni della natura.

Goethe sosteneva che la percezione dei colori fosse soggettiva in base alla nostra visione,
se siamo sereni vediamo il mondo luminoso
Attraverso lo studio delle teorie di Newton e di quelle di Goethe, Turner studia le
caratteristiche della luce, i fenomeni ottici e la percezione visiva, ma il suo obiettivo è
soprattutto quello di cogliere aspetti della realtà non visibili e percepibili e di esprimere la
dimensione spirituale delle cose.
Il mattino dopo il diluvio è il momento della rinascita, rappresentata come un vortice da
cui tutto si rigenera, perché distruzione e creazione sono i due volti inscindibili della
natura. Questi due momenti sono resi come opposizione vorticosa di colori caldi,
“positivi” e vitali, e di colori freddi, i quali creano un turbine di luce.

La composizione spiraliforme delle opere precedenti viene portata alle estreme


conseguenze, presentandosi come un vortice di luce racchiuso in un cerchio compiuto. Qui
giunge a compimento quel dissolversi delle forme, quello smaterializzarsi degli oggetti
che caratterizzano l’ultima pittura di Turner, arrivando quest’ultima ad essere pura
“visione interiore”, espressione spirituale che trascende la realtà oggettiva.
Gli ultimi dipinti sono quasi del tutto privi sia di oggetti solidi che di linee rette (le basi di
una rappresentazione razionale e oggettiva), avendo come soggetto soprattutto il colore,
che dà vita a uno spazio-luce libero da ogni strutturazione prospettica.

Ombra e tenebra (inquietudine colori freddi) /luce e colore (serenità colori caldi). Due
opere in cui tenta l’assoluto.
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Tempesta di neve, battello a vapore 1842
Turner abbandona ogni preoccupazione realistica per darsi ad una pittura di gesto che
s ora quasi l’astratto. Il quadro sconcertò i contemporanei, che lo de nirono “pasticceria”,
in quanto appariva loro più un impasto di latte, farina, uova, cioccolato, ecc. che non la
tela di un pittore. IL disegno sembra abolito del tutto a favore dei puri effetti di luce e
colore: le forme sono sfocate, n quasi a confondendosi con gli stessi elementi naturali; gli
spazi non sono più misurabili. Trascendendo dal dato descrittivo, il dipinto si sviluppa
come pura visione.
La composizione è a spirale: il movimento vorticoso della tempesta curva lo spazio
travolgendo tutto.

Forza distruttiva della natura. Non ha un centro ne elementi gurativi.


Fioca luce identi ca la barca e permette di distaccare il veicolo dalla tempesta marittima,
macchina modernità

Pioggia, vapore, velocità 1844


Modernità come soggetto , locomotiva diventa soggetto e tempesta. Prima volta soggetto
della rivoluzione industriale. Primo treno a vapore inglese.
La sua natura è diversa da quella di contabile, fonte du ispirazione per creare una
composizione movimentata e cromatica.
Spazi come ‘guazzabugli di pasticceria’.
Pochi riferimenti al mondo reale, ispirazione nelle vedute di venezia.

Il paesaggio ormai è solo un indistinguibile tumulto di colori, che impasta laluce nelle sue
diverse colorazioni con le raf che di vento e pioggia e con i vapori di una locomotiva in
corsa (il treno circolava in Gran Bretagna già dalla ne degli anni Venti e questa è la sua
prima rappresentazione pittorica). Il taglio dato dalla diagonale del ponte su cui corre il
treno è decisamente inusuale, così come il dinamismo che suggerisce la velocità della
macchina e la suggestiva prospettiva del movimento del treno che avanza verso lo
spettatore.

Il sublime è caratteristica della sola forza della natura, in questo quadro compare invece
un elemento nuovo, frutto dell’ingegno dell’uomo e simbolo della moderna era industriale
che avanza: il treno. Questa invenzione stimola l’immaginazione di Turner, che trasforma
il passaggio di un treno in un evento mitico, riportandolo nella stessa categoria del
sublime. Anche la locomotiva è una potenza sovrumana, benché arti ciale. Essa non curva
lo spazio come le tempeste, ma procede per linea retta, travolgendo lo spazio come una
valanga.
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