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LA PARABOLA DISCENDENTE DELLA PAROLA POETICA

Sia nell'illuminismo che nel positivismo la parola poetica era strettamente legata alla realt oggettiva perch
sia gli illuministi che i positivisti credevano in tale visione della realt. Invece, gi con il romanticismo, si
passa a un discorso prettamente soggettivo della realt, pertanto la parola poetica comincia ad essere pi
labile, non pi legata in maniera concreta alla realt fenomenica. Questa decostruzione della parola poetica
subisce un ulteriore colpo con il decadentismo. Dal momento che i poeti non credono pi in una realt
oggettiva, ma addirittura sostengono che la realt fenomenica sia apparente, la parola poetica non pu pi
rappresentare quella realt fenomenica, non pu pi fare un discorso logico e razionale, ma diventa evocativa
di una realt altra. Col decadentismo abbiamo una vera e propria rivoluzione della poesia e delle parole
adottate dai poeti.
Nei primi anni del '900 non si ha soltanto la crisi del positivismo, ma anche quella del decadentismo perch
questi due fenomeni continuano ad agire parallelamente nel senso che ulteriori prolungamenti del
positivismo sono per esempio il verismo di Verga, autore contemporaneo al decadentismo. In questo periodo
il forte relativismo gnoseologico investir tutte le scienze e non solo quelle umane, tant' vero che uno dei
teorici del relativismo gnoseologico sar proprio Einstein (anni '20). In questo scenario la poetica si disgrega
ulteriormente e addirittura diventa interprete della crisi della societ e del ruolo dell'intellettuale. Infatti, a
partire dal romanticismo in Europa e dal decadentismo in Italia, abbiamo il declassamento dell'intellettuale
che viene emarginato dalla societ borghese perch considerato improduttivo. Questo porta a un'autoemarginazione e a un'elaborazione della realt completamente antitetica rispetto alla concezione tradizionale.
Il declassamento si acuisce ulteriormente nei primi del '900 quando il fenomeno-industria e il fenomenomacchina diventano centrali nel discorso economico, intellettuale e culturale. Questo declassamento porta a
una nuova crisi dell'intellettuale: a differenza dei decadenti, gli intellettuali dei primi anni del '900 non
credono pi neanche nell'esistenza di una realt che si nasconde dietro le parvenze fenomeniche. Che cosa
rimane all'intellettuale di questo periodo? Diventare l'interprete di questa crisi, di questo declassamento, di
questa impotenza, di questa incapacit, di questo agnosticismo (non credono nella realt oggettiva, ma
neanche nella realt altra o in una realt metafisica).
Cos gli intellettuali di questo periodo cominciano a mettere in dubbio la concezione dell'essere poeti. Il
poeta non crede pi nella sua arte, rifiuta la definizione di poeta inteso come faro che deve guidare i lettori
verso la conoscenza della vera essenza della realt, con il compito di rispondere ad alcuni interrogativi
esistenziali (basti pensare a Leopardi che dedica tutta la sua attivit poetica al tentativo di dare queste
risposte a carattere esistenziale anche se in senso negativo del termine). Il poeta, nella classicit e fino al
positivismo, era il vate che fungeva da tramite tra Dio e il mondo degli uomini. E per Dio si intendevano
tutte le risposte a livello esistenziale possibili e immaginabili; un po' il ruolo del sacerdote. La concezione
del poeta vate era presente in D'Annunzio, ma soprattutto in Pascoli: egli ha elaborato la poetica del
fanciullino basandosi sul fatto che egli credesse di possedere una sensibilit particolare ed esclusiva che gli
consentiva di mettersi a contatto con la realt altra, ottenendo il ruolo di tramite. D'Annunzio addirittura
dettava legge in tal senso, basti pensare anche alla parte politica della sua produzione. Ora, non credendo pi
in nulla e quindi essendo degli agnostici declassati, gli intellettuali dei primi anni del '900 rigettano anche la
qualifica di poeti perch non sono pi in grado di dare risposte. Sono le Avanguardie a dare l'avvio a questo
vuoto esistenziale: nonostante il poeta sia agnostico e inconsapevole, sente la necessit di esprimere il suo
disagio e lo fa attraverso la poesia. Con il crollo delle certezze nasce l'esistenzialismo: gli intellettuali, gli
artisti e i filosofi ribadiscono l'incapacit di dare un senso alla nostra vita e nessuna disciplina frutto del
pensiero umano ha questo potere. Il poeta si fa quindi interprete di questa profonda crisi con modalit
diverse. Questi intellettuali vengono classificati in tre correnti che vengono definite le avanguardie storiche.
LE AVANGUARDIE STORICHE
Perch si chiamano avanguardie? Perch esse anticipano caratteristiche che si affermeranno nella poetica e
nella prosa di tutto il '900 (sar impossibile trovare un poeta con la presunzione di dare risposte). Le
avanguardie storiche sono 3: i crepuscolari, i vociani e i futuristi.
L'intellettuale diventa interprete del pensiero e della situazione economico-storica e del pensiero del periodo
in cui vive, ma non pu prescindere dalla sua condizione personale soprattutto nellambito poetico, che
caratterizzato da un profondo soggettivismo.
Il contesto storico quello della seconda rivoluzione industriale che cambia la mentalit e d pi potere alla
borghesia, facendo prospettare un futuro radicalmente diverso rispetto a quello a cui gli intellettuali stessi
erano abituati.

Entrano in crisi sia il positivismo che il Decadentismo, anche se per ragioni differenti: i decadenti non
credevano nellesistenza di una realt oggettiva, ma solo in una realt soggettiva che si nascondeva e che
poteva essere intuita tramite linconscio poich si nascondeva dietro le parvenze fenomeniche.
La novit pi importante di questo periodo lo sgretolamento dellio: luomo non solo non in grado di
conoscere la realt circostante, ma non pu nemmeno conoscere se stesso. Da qui la frammentazione dellio,
nonch la nascita dellesistenzialismo, che nascer in Francia e poi si diffonder un po in tutta Europa
avendo ripercussioni notevoli nella letteratura del 900. La base di unarte come la letteratura sempre il
pensiero filosofico rielaborato o fatto proprio dal poeta o creato ex novo dal poeta ma in qualche modo
influenzato dal pensiero filosofico circostante (ex. DAnnunzio che si rif a Nietzsche). Tutte le discipline
contribuiscono a creare un clima culturale generale, c una continua osmosi che non avviene solo tra
discipline per cos dire affini, ma anche tra discipline umanistiche e scientifiche. Ad esempio, il
profondo relativismo gnoseologico che caratterizza questi anni, verr teorizzato da Einstein, in campo
scientifico matematico.
Questo un periodo di profonda crisi, ma anche di esigenza di rinnovamento: prima la poesia aveva come
oggetto l'uomo in tutte le sue sfaccettature, ma, dal momento che entrata in crisi la concezione che l'uomo
aveva di se stesso e della realt circostante, si trova completamente disarmato e privo di concetti da sostituire
a cui appigliarsi. Questo succede alle avanguardie storiche, in modo particolare ai crepuscolari e ai vociani, i
futuristi inventeranno unideologia particolare.

I LIMONI
Fa parte della raccolta Ossi di seppia. Molto pi articolata rispetto a Non chiederci la parola
perch una dichiarazione di poetica. L'atteggiamento polemico nei confronti del decadentismo
particolarmente evidente non solo nella prima parte (attraverso le immagini metaforiche di boschi
ligustri o accanti o attraverso l'antitesi poeti laureati),ma presente anche nelle altre strofe,
ricorrendo ad immagini dannunziane e pascoliane in senso ovviamente antitetico, ad esempio
l'immagine Meglio se le gazzarre degli uccelli si spengono inghiottite dall'azzurro tipicamente
pascoliana, la presenza dell'uccello per Pascoli rappresenza l'assenza, addirittura l'uccello il pi
delle volte simbolo di morte, di una condizione estenziale negativa.
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati : bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni ,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni .
poeti laureati espressione fortemente antifrastica; i poeti laureati non sono poeti realmente
laureati (lo stesso DAnnunzio non era laureato), ma a poeti che aspiravano allalloro poetico, che
in latino veniva definito lauro ed era il simbolo dellincoronazione poetica, del successo e della
fama grazie alla produzione poetica e artistica.
Ascoltami ricorda DAnnunzio; il riferimento polemico ancora una volta rivolto a DAnnunzio.
Qui ascolta-ascoltami ricorda i versi de La pioggia nel pineto di DAnnunzio.
I poeti laureati ... dai nomi poco usati usano termini che non appartengono alla nostra
quotidianit. Quindi bossi ligustri o acanti diventano il correlativo oggettivo di una poesia
improbabile, di una poesia che si colloca a un livello superiore alluomo stesso che riguarda una
realt totalmente estranea alluomo comune. Infatti DAnnunzio non parlava certo della
quotidianit delluomo comune, ma parlava del superuomo, dellesteta, di uomini eccezionali, di
una dimensione che solo il superuomo poteva raggiungere attraverso lestasi panica. Quindi in
realt la poesia dannunziana non rappresentativa della vera esistenza, delluomo comune e di
tutti noi uomini.
Io, per me ... sparuta anguilla invece di parlare di queste cose obsolete ed estranee al mondo
delluomo comune, preferisce parlare di cose pi quotidiane. Sta descrivendo degli erbosi fossati
dove si accumula dellacqua creando delle pozzanghere mezzo seccate e dove i ragazzi agguantano
qualche sparuta anguilla, sta descrivendo i sobborghi di una citt o di un villaggio, rasentando il
degrado pi totale. Inoltre ogni elemento allinterno di questa frase contribuisce a farci capire il
programma poetico dellautore.
Io, per me --> una grave scorrettezza grammaticale nonch un pleonasmo, ossia una ripetizione
inutile e grammaticalmente scorretta ( come a me mi). Il pleonasmo sempre in funzione
dellanacoluto, ossia una riproduzione del linguaggio comunemente usato. La scorrettezza

grammaticale voluta dallautore per indicare la volont di ricorrere ad un linguaggio quotidiano,


quindi a rappresentare quella che lui ritiene la vera realt, che coinvolge tutti gli esseri umani.
Bossi, ligustri e acanti sono correlativi oggettivi difficili da individuare: solo un esperto botanico o
un intellettuale come DAnnunzio poteva individuare con facilit. Successivamente, invece, lautore
utilizza dei correlativi oggettivi antitetici rispetto ai nomi di quelle piante, come per esempio
pozzanghere o mezzo seccate che sono espressioni popolari.
Anguilla parla dellanguilla perch nelle raccolte successive, in cui lautore aderir alla
simbologia animale, simboleggia la terra, la sensualit, listinto.
Continua una descrizione di una realt che non campagna ma non nemmeno citt, sembrerebbe
un sobborgo, ricorda le baraccopoli.
le viuzze ... delle canne limmagine ricorda quella di una periferia che poi si immette nella
campagna, una campagna un po degradata.
Orti spesso nelle periferie si possono trovare degli orti improvvisati, ovviamente si parla di
persone che vivono una condizione sociale ed economica degradata.
Tra gli alberi dei limini compare allinterno della prima strofa, lalbero dei limoni che con la sua
intensa colorazione ma anche con la sua semplicit (perch un frutto povero e comune,
rappresentativo di tutta la cultura del mediterraneo) diventa il correlativo oggettivo della nuova
poesia montaliana.
Le viuzze sono rappresentativo del percorso della poesia montaliana; la poesia si immerge nelle
realt pi basse per poi cercare di farsi interprete, quindi a livello metaforico il soggetto sempre la
poesia. Quindi mentre nei primi 3 versi lui prende le distanze dalla poesia altisonante e decadente
che non ha nulla a che vedere con la realt, dal quarto verso in poi descrive la vera funzione della
sua poesia e quindi il correlativo oggettivo di questa poesia lalbero di limoni, o meglio il limone
nello specifico.

Meglio se le gazzarre degli uccelli


si spengono inghiottite dall'azzurro:
pi chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove ,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anchea noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed l'odore dei limoni.
Meglio se... Non si muove le gazzarre sono i versi prodotti dai versi che sembrano quasi litigare
tra loro con il loro pigolio continuo. Le gazzarre degli uccelli si spengono in inverno, quando
migrano.
Inghiottite dallazzurro gli uccelli volando (migrando) sembra quasi che vengano inghiottiti
dallazzurro e quindi sta parlando dellinverno quando il verso delluccello non si sente pi.
Pi chiaro lassenza degli uccelli fa s che il cielo diventi pi limpido e chiaro
Si tratta di una poesia molto pi articolata rispetto a Non chiederci la parola, ma comunque

una dichiarazione di poetica anche se molto pi complessa e articolata. L'atteggiamento polemico


nei confronti del decadentismo particolarmente evidente, tant' vero che presente non soltanto
nella prima parte, ma anche nelle altre strofe: l'autore ricorre a immagini d'annunziane e
pascoliane in senso ironico (?). Ad esempio l'immagine delle gazzarre degli uccelli ripresa dalla
produzione pascoliana perch l'assenza dell'uccello simbolo di morte e di una condizione
esistenziale particolarmente negativa.
Nella seconda stanza si crea una sorta di contraddittorio tra lideologia del poeta e quella
decadente, infatti in Limoni il punto di riferimento fondamentale per Eugenio Montale il
decadentismo, in particolare DAnnunzio, con riferimenti anche a Pascoli, come abbiamo visto
anche a incipit della seconda stanza quando dice Meglio se le gazzarre ... una dolcezza inquieta.
dolcezza inquieta --> ossimoro
divertite passioni --> dal latino divertere che significa deviate e quindi letteralmente passioni
deviate. Infatti verto in latino significa cambiare direzione ma anche tradurre, volgere da una
lingua a unaltra.
Poveri --> in contrapposizione ai poeti laureati.
ed lodore dei limoni --> ancora una volta lautore utilizza il correlativo oggettivo.
Utilizza un linguaggio quotidiano rispetto a quello dannunziano, seppure vi siano alcune
espressioni (come per esempio divertite passioni) che appartengono ad un registro lessicale pi
raffinato.
Gazzarra --> cinguettio, baccano prodotto dagli uccelli
pi chiaro ... non si muove --> fa riferimento al decadentismo, come se gli elementi della natura
comunicassero qualcosa al poeta, come se gli rivelassero quel famoso segreto dellesistenza o della
non-esistenza in cui credevano i decadenti.
Dice meglio perch cerca di creare la stessa atmosfera a cui aspiravano i decadenti nella speranza
di poter individuare il significato e lessenza della vita stessa. Quindi si augura che le gazzarre degli
uccelli si spengano inghiottite dallazzurro (--> serie di metafore molto suggestive) per riuscire ad
ascoltare il sussurro. Il sussurro un parlare sottovoce, in maniera quasi indefinita e
impercettibile da parte dei rami amici che diventano sineddoche dellintera natura, parte del tutto.
Nellaria che quasi non si muove --> con limmobilit dellaria i rami riescono a sussurrare per
svelare il loro segreto.
Sensi --> questo termine ha una duplice accezione, indica una percezione sensoriale ma anche i
sentimenti prodotti da unaltra percezione sensoriale. Anche qui le percezioni sensoriali sono molto
forti, esattamente come accadeva nel decadentismo, lautore sembra quasi conformare la sua
poesia a quella decadente.
Aria che quasi non si muove --> sembra quasi ricordare la bonaccia decadente, seppure qui non
faccia riferimento al panismo dannunziano, quanto soprattutto alla natura che comunica allartista
il suo segreto, quindi limmobilit dell'aria permette quel silenzio che occorre al poeta per riuscire a
cogliere la comunicazione dellessenza del tutto.
Sensi di questodore ... Da terra --> percezione sensoriale (olfattiva); qui si fa evidente lantitesi:
staccarsi da terra perch i poeti decadenti aspiravano a raggiungere un livello mistico che andava
aldil della terra stessa e della materialit e delle parvenze fenomeniche. Invece con la litote
evidenzia che la poesia montaliana non riesce a staccarsi da quelle realt fenomeniche.
I sensi ... Inquieta --> ossimoro; parla di dolcezza, cio del conforto che anche la realt fenomenica
(ossia la terra) pu dare al poeta; fa riferimento alla realt fenomenica a cui inevitabilmente
Montale rimane legato. Del resto Montale un filo-dantesco: anche Dante, soprattutto nei primi
due mondi non si distacca dalla realt fenomenica, in quanto si rif a San Tommaso dAquino, alla
scolastica che cercava di spiegare lesistenza di Dio attraverso losservazione degli elementi della
natura (-->la filosofia scolastica tentava di spiegare che la natura caratterizzata da un ordine, di
conseguenza esiste un principio ordinatorio ossia Dio).
Stessa cosa succede in Montale, che a differenza di Ungaretti non riesce a prescindere dalla realt
fenomenica , non si concentra sulla sua interiorit, ma la osserva, condizionato da questo e quindi
non riesce a staccarsi da tale realt proprio perch questa realt dovrebbe suggerirgli qualcosa
riguardo al significato della sua personale esistenza, anche se poi tale ricerca a differenza di Dante
si conclude in negativo.

Invece utilizza il termine inquieta perch suscita (soprattutto a livello mentale e rispetto alla sua
ricerca esistenziale) una profonda in quietudine dal momento che il poeta non riesce a spiegare il
senso di questa realt fenomenica.
Divertite passioni ... Limoni -> ancora una volta cita i limoni che vengono scelti come correlativo
oggettivo della sua poesia perch il limone una pianta molto comune nella macchia mediterranea,
ma allo stesso tempo il giallo dei limoni costituisce una colorazione particolarmente intensa, ad
indicare lintensit e la profondit della poesia che lui propone anche nella rappresentazione di una
realt terrena, una realt che povera ma allo stesso tempo ricca nella sua quotidianit.

Vedi, in questi silenzi in cui le cose


s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verit.
Lo sguardo fruga d'intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno pi languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinit .
Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle citt rumorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima .
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;

e il gelo dei cuore si sfa,


e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarit.
3^ stanza
tradire il loro ultimo segreto --> lultimo segreto sarebbe il varco, la famosa epifania di cui parlano i
decadenti e che lui attende.
Talora ... Disbrogliare --> sono tutti correlativi oggettivi del famoso varco, dellelemento che
permette la comunicazione tra il poeta e lessenza della realt; ancora una volta fa riferimento alla
poesia decadente.
Lo sguardo ... Disunisce --> notare lenumerazione ma allo stesso tempo il climax discendente,
perch il poeta quasi si aspetta una rivelazione della natura e allora guarda con ansia ovunque nella
speranza di riuscire a trovare io nesso del tutto, il famoso nesso tra vari elementi della natura che
costituisce lessenza del tutto in base alla teoria delle corrispondenze di Baudelaire. Per poi questa
ricerca determina la disunione e nel tentativo di trovare lelemento di raccordo, lui si accorge che
nulla pu essere raccordato.
Nel profumo ... Pi languisce --> anche qui sta cercando di creare quella atmosfera che dovrebbe
consentire questa comunicazione con il tutto nel momento del crepuscolo.
Sono i silenzi ... disturbata divinit --> si tratta di unillusione come dice nella strofa successiva. Lui
cerca di mettersi in contatto con la natura e in ogni ombra gli sembra di vedere qualche divinit che
viene disturbata da noi che la osserviamo. Si tratta di una sensazione , di una speranza nutrita dal
poeta. Montale si rif alla mitologia classica per cogliere il mistero del mondo, in realt per questa
un sua speranza infatti subito dopo usa lavversativa ma in contrapposizione a quanto stato
affermato precedentemente. Sta dicendo che lui si predispone a cogliere lessenza del tutto come
fecero i poeti decadenti, ma lillusione manca, e non riesce ad essere illuso come loro.
E ci riporta ... citt rumorose -->perch la citt in antitesi con la natura perch la citt disturba e
ci allontana (per via del progresso) dallo stato di natura che una condizione ideale per
comunicare con lessenza del tutto.
Dove lazzurro si mostra soltanto a pezzi --> lazzurro diventa il simbolo di una realt altra, il
correlativo oggettivo dellessenza del tutto, ma questo azzurro si mostra solo a pezzi.
Cimase -> cornicioni delle case che impedisce il collegamento con lessenza del tutto.
Tedio --> utilizza il termine in senso leopardiano del termine, infatti Montale si ricollega a
Leopardi.
La luce ... Lanima --> la luce in questo caso ha il significato simbolico che aveva nella divina
commedia, LUCE = DIO = VERIT.
La luce si fa avara - amara nellanima e questo determina un inaridimento dellanima proprio
perch si allontana la verit stessa.
Quando un giorno --> questa frase rappresenta una speranza. Si tratta probabilmente di una
delle poche poesie in cui lautore lascia aperta una porta, la speranza che un giorno la sua ricerca
possa portare ad una conclusione, un significato, al conseguimento di una verit.
Quando un giorno ... Limoni --> si parla della primavera e quindi di rinascita, in questo caso
della rinascita di una speranza.
Il gelo ... Si sfa --> si scioglie il gelo del cuore che aveva determinato lamarezza dellanima e
quindi limpossibilit di dare un senso alla vita stessa espressa dal concetto di tedio.
E in petto ... Solarit --> in questo caso non si pu parlare di correlativo oggettivo, ma di
elementi metaforici. Il correlativo oggettivo infatti, come dice la parola stessa, un oggetto che

diventa rappresentativo di un sentimento e di unemozione.


Il giallo dei limoni in questo caso il correlativo oggettivo di una poesia che reca in se speranza,
una speranza che prima o poi questa ricerca possa portare a qualcosa.
Quando parla di canzoni si riferisce evidentemente alla poesia: infatti le poesia altro non sono
che canzoni; le trombe: si tratta di canzoni accompagnate da una musica quasi celestiale. Sceglie
la tromba perch di solito langelo viene rappresentato con la tromba.
Tromba doro della solarit --> diventa una metafora di una rivelazione divina.
Il poeta conclude la poesia con una speranza e non con una certezza, a differenza di molte altre
poesia appartenenti alla raccolta Ossi di seppia.

CIGOLA LA CARRUCOLA DEL POZZO


1.Cigola la carrucola del pozzo,
2. lacqua sale alla luce e vi si fonde.
3. Trema un ricordo nel ricolmo secchio,
4. nel puro cerchio unimmagine ride.
5. Accosto il volto a evanescenti labbri:
6. si deforma il passato, si fa vecchio,
7. appartiene ad un altro
8.________________Ah che gi stride
9. la ruota, ti ridona allatro fondo,
10. visione, una distanza ci divide.
Un'altra importante poesia tratta da Ossi di Seppia. L'autore affronta la tematica della memoria, che
una tematica molto cara a Ungaretti, che la affronta in diverse poesie, in cui attraverso la guerra
riesci a ritrovare la sua memoria storica, le sue radici ecc. Montale affronta questa tematica con esiti
ben diversi, anche perch l'atteggiamento assunto da questi poeti in confronto all'identit
completamente diversa. Infatti se Ungaretti riesce a riscoprire la sua fede religiosa, questo non
avviene in Montale, che aderisce ad un ateismo profondo e pessimistico. incentrata sul correlativo
oggettivo e sulla sua funzione, quindi abbiamo una serie di immagini estremamente metaforiche che
diventano emblematiche della visione montaliana. Livello denotativo: Sta descrivendo un evento
che appartiene a una realt quotidiana. Nel verso 2 si riferisce alla luce del sole che si riflette come
uno specchio nell'acqua del secchio, sembra quasi che questi due elementi si fondono. Verso 3 e 4
sta dicendo che gli viene in mente un ricordo, guarda il secchio e improvvisamente affiora nella
superficie dell'acqua un'immagine, lo definisce nel puro cerchio perch in effetti il secchio
rotondo e crea una sorte di cerchio; vede un volto che deduciamo essere di donna dai versi
successivi, che sembra riemergere dai suoi ricordi. Nel verso 5 sta dicendo che ha l'intenzione di
baciarla, vorrebbe catturare e fare propria quell'immagine, ma automaticamente avvicinando il
volto, l'acqua inizia ad incresparsi (verso 6), l'increspatura che diventa il passato che si deforma, che
si fa vecchio. Negli ultimi 4 versi dice che l secchio cade nuovamente nel pozzo producendo uno
stridore, si rivolge direttamente alla visione dicendo che verr restituita all'atro fondo termine
molto usato da Dante che veniva dall'aggettivo ater-atratum che significa nero; Dante lo usa spesso
nell'Inferno per descriverne l'oscurit dell'inferno.
Il correlativo oggettivo simile all'allegoria dantesca con una differenza sostanziale, ossia
nell'allegoria spesso utilizzava degli elementi della realt gterrena per far riferimento a concetti
metafisici, invece Montale usa un elemento della realt come correlativo oggettivo del suo stato

d'animo,della sua concezione di tipo esistenziale. Qui affronta la tematica dell'impossibilit di


appropriarsi del ricordo e quindi della propria memoria; questo implica la disgregazione dell'io,
infatti lo dice nel verso 7, non pi quell'uomo del passato, manca l'dentit. Ungaretti recuperando
la sua identit riesce a partecipare alla vita dell'universo, mentre in Montale questa scoperta
dell'identit non c', si rif a una concezione che diventa la base ideologica della produzione poetica
pirandeliana. La percezione disgregata dell'Io giustifica anche l'inutilit della memoria. Infatti
l'uomo cerca di recuperare la propria memoria per avere una visione unitaria di se stesso, ma questo
tentativo di recupero della memoria e quindi di ritrovare la propria identit fallisce, infatti il poeta si
rende conto che tra lui e la visione c' un enorme distacco e che impossibile da parte dell'uomo
riuscire a trovare questa identit. Livello connotativo: il pozzo pu essere un correlativo oggettivo
dell'inconscio, dove noi depositiamo i nostri ricordi; il cigolio della carrucola rappresenta lo sforzo
immane compiuto dal poeta che cerca di far riemergere questo ricordo dal passato, il passato che
rappresenta ci che non esiste pi; la luce un correlativo oggettivo che indica la ragione, usa la
simbologia dantesca, la usa per indicare la salvezza, la verit in senso razionale del termine (dato
che era ateo), lo usa in modo ascendente (dal basso verso l'alto); il basso rappresenta la morte;anche
il concetto di discesa e risalita ripreso da Dante; usa l'acqua come simbolo di vita e rigenerazione
che per non avviene; parla del puro cerchio, anch'esso simbologia dantesca, perch rappresenta la
perfezione diventa correlativo oggettivo della ricerca della verit e della speranza che ha l'autore
di riuscire a coglierla; accosta il volto all'immagine di questo sorriso femminile (attraverso le donne
passa il ricordo e infattisi rif all'allegorismo femminile) riflessa nell'acqua (mito di Narciso che si
specchia nell'acqua e s'innamora di se stesso che rappresenta la massima espressione dell'Io, quasi
una forma di superomismo) ,vede un ricordo a cui non riesce ad arrivare, pu essere lui stesso nel
passato. Si ha una sorta di climax discendente, si deforma il passato, si fa vecchio e addirittura
appartiene ad un altro, nel senso che non pi lui ad essere rinchiuso in quell'immagine che ha
cercato di recuperare dal suo inconscio.
Con l'uso dei puntini di sospensione, il verso viene frantumato, in maniera estremamente originale,
infatti rappresenta la continuzione e allo stesso tempo un verso a se stante.
Utilizza uno stiele basso-comico, utilizza una serie di elementi tipici della tradizione soprattutto
nella metrica e nella versificazione e anche elementi che creano una frattura con la tradizione;
tematiche diverse da quelle della tradizione. Lo stile basso-comico si nota dall'uso di termini come
"atro", la situazione estremamente quotidiana,l'ambientazione scura, il cigolo sgradevole della
carrucola, ricerca di vocaboli che creano scontri consonantici di conseguenza cacofonia. Nel verso 2
scompare lo scontro consonantico e il verso appare eufonico perch descrive la speranza e la
riscoperta della verit e della luce nel senso dantesco del termine. Successivamente il linguaggio
diventa nuovamente stridulo, l'aspetto fonico diventa fondamentale, ricorso a una forte alliterazione
che crea un'immagine negativa. Molto importante e significativo l'uso delle vocali come la 'o'
aperta, che simboleggia speranza e fa riferimento visivo al puro cerchiola ricerca della perfezione
che per non verr mai raggiunta. Vi un'anomalia anche a livello metrico: i puntini di sospensione
e la frantumazione dell'endecasillabo che indicano l'impossibilit di terminare la ricerca.
FORSE UN MATTINO ANDANDO IN UN'ARIA DI VETRO
Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedr compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro

di me, con un terrore di ubriaco.


Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sar troppo tardi; ed io me n'andr zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
Livello denotativo:
miracolo riferimento alle epifanie decadenti, improvvisamente si creava un varco, che svelava la
vera essenza del reale. In questo caso il poeta vede il nulla alle sue spalle. L'atteggiamento
fortemente critico nei confronti del decadentismo.
Ubriaco immagine scelta perch l'ubriaco non riesce a reggersi in piedi, disorientato e non
riesce a stare in equilibrio, cosa che suscita in lui terrore.
Nulla la vita non ha alcun senso. Sta dicendo che forse un giorno riuscir a vedere la verit (il
camminare indica il viaggio della vita) e a dare un senso a questo viaggio. La rivelazione che arriva
al poeta il vuoto dell'esistenza, il vuoto della vita chiamato nulla in forma leopardiana. Questa
scoperta destabilizza completamente il poeta, facendogli provare terrore.
Schermo... consueto la semplice elencazione per asindeto indica elementi della realt oggettiva,
ma vengono definiti "inganno consueto" perch l'insensatezza della vita non legata soltanto alla
mancanza di identit dell'individuo, ma anche al mondo che ci circonda. L'elencazione ha proprio
lo scopo di considerare insensata la realt oggettiva. Le immagini che ci presenta non sono reali, lo
schermo ci riporta una sorta di finzione della realt, ricordandoci anche Platone. Nella caverna
delle idee gli uomini vedono semplicemente delle immagini proiettate della realt esterna e hanno
un'illusione di conoscenza che non corrisponde alla realt vera e propria. Il correlativo oggettivo a
cui ricorre l'autore lo schermo, la proiezione di un'immagine. Noi ci illudiamo di osservare la
realt direttamente, ossia di conoscerla, ma in realt si tratta di semplice mistificazione. Quando
qualcosa proiettato su uno schermo si crea una forte distanza fra l'individuo e gli oggetti proiettati
su di esso. Viene definito consueto perch una situazione che si perpetua gi dal decadentismo
che aveva messo in dubbio l'esistenza della realt oggettiva.
Uomini che non si voltano --> sono i conformisti, coloro che non si pongono nessuna domanda
segreto --> il suo segreto il nulla, ma non lo pu comunicare perch gli uomini non si voltano,
quindi non sono interessati, non si pongono domande. Per questo motivo diventa un segreto del
poeta che si sente obbligato a stare zitto perch c' un'incomprensione fra la societ che lo
circonda, fatta di conformisti che vivono una realt non vera e lui che invece si reso conto del
nulla esistenziale.
LE OCCASIONI, raccolta
Questa raccolta, la seconda composta da Montale, contiene tutte le poesie composte dal poeta a partire dal
1927 fino al 1939 e poi la terza raccolta contiene le poesie composte dal 1939 (cio dallo scoppio della
seconda guerra mondiale fino agli anni 50, gli anni della guerra fredda).
Montale era un cantante lirico, ma non intraprese mai la carriera di cantante, suon al conservatorio ma si
dedic immediatamente alla scrittura che era il suo secondo amore che divenne in seguito il primo.
Cominci a collaborare con le pi importanti riviste del periodo e proprio il suo interesse verso la letteratura
lo spinse a trasferirsi a Firenze in quanto Firenze in quellepoca era diventata la culla della cultura italiana.
Infatti nella Firenze di quel periodo nacquero alcune riviste letterarie, poetiche e artistiche che si ponevano
lobiettivo di rinnovare larte in generale.
Durante il suo soggiorno fiorentino elabora una serie di poesie in cui si propone di difendere la civilt e la
cultura letteraria, non solo dalla superficialit, dalla grossolanit, dalla volgarit e dalla censura del regime
fascista (bisogna ricordare che Montale fu uno dei primi firmatari del documento letterario degli intellettuali
antifascisti mentre di contro fu stilato un documento degli intellettuali fascisti tra i quali spiccava anche
Luigi Pirandello) ma soprattutto si propone di elaborare delle poesie che difendano la raffinatezza della
cultura e in modo particolare della poesia e della letteratura dalla civilt di massa che sembra rendere tutto
estremamente volgare e banale.

Lo stile: proprio per questa ragione lo stile de Le Occasioni, a differenza della raccolta Ossi di seppia, si
innalza considerevolmente. E ad una sorta di plurilinguismo che caratterizza la prima raccolta (anche se poi
nella prima raccolta prevale uno stile basso-comico in riferimento Dantesco), subentra una sorta di monostilismo di derivazione petrarchesca, cosicch i termini si fanno pi selezionati accurati, abbiamo luso di
molti latinismi e il ricorso ad un linguaggio pi classico. Non solo: nonostante lemulazione di Petrarca,
continuano ad avere una certa importanza anche le infiltrazioni dantesche e lallegorismo di Montale
aumenta considerevolmente. Infatti come vedremo, al correlativo oggettivo si aggiungono altri allegorismi,
in particolare lallegorismo femminile che lo accompagner per tutta la sua produzione poetica anche e poi
questo allegorismo assume, a seconda dei periodi storici e delle sue riflessioni, significati differenti.
Metrica: abbiamo un ritorno alla metrica tradizionale rispetto a quanto avvenisse in Ossi di Seppia, anche
se comunque rispetto al primo Ungaretti, Montale cura molto la metrica tradizionale inserendo qualche
elemento deccezione per evidenziare una mentalit ed una cultura rinnovate (ex. Lipermetro o rime
improprie) invece nella raccolta Le Occasioni ricorre pi frequentemente ad una metrica tradizionale.
Il linguaggio: diventa sempre pi ermetico; lermetismo di questo linguaggio dovuto in parte allinfluenza
della corrente ermetica. Lermetismo nasce negli anni 30 a Firenze ad opera di un gruppo di intellettuali
cattolici o prevalentemente cattolici che concepivano la poesia come una sorta di ricerca metafisica, come
una comunicazione con lio, tra lio e linteriorit del poeta e lio stesso. Per cui la poesia diventava formula
sacrale e in quanto tale era caratterizzata da un forte solipsismo, cio dal momento che il poeta a dialogare
con Dio e questo dialogo una sorta di confessione interiore diventa un qualcosa di privato che non deve
essere necessariamente colto dagli altri, ma viene colto solo da pochissimi altri che condividono quel tipo
stesso di poesia.
Quindi i componimenti montaliani diventano sempre pi complessi e ardui da decodificare non solo per
linfluenza dellermetismo ma anche per proteggere la sua poesia dalla censura fascista. Molti dei poeti di
quel periodo ragionavano in questo modo: utilizzavano un linguaggio difficile da interpretare per poter
proteggere la propria produzione letteraria dal controllo e dalla persecuzione fascista nonch a preservare la
grandezza dellarte dalla grossolanit del regime fascista.
Il titolo Le Occasioni si riferisce alle rare occasioni in cui la figura femminile compare, una figura che
varia a seconda della necessit del poeta di esprimere determinati concetti, ma pi che far riferimento alla
sua presenza, fa riferimento alla sua assenza.
Lallegorismo femminile
Lautore riprende lallegorismo femminile da Dante; il passaggio che si verifica dalla Beatrice dello stilnovo
alla Beatrice della Vita Nuova e soprattutto della terza cantica della Divina Commedia viene ripreso
ugualmente dallautore.
La donna nello stilnovo era fortemente spiritualizzata e veniva descritta come donna angelo perch langelo
un messaggero di Dio, la donna nella sua eleganza e nella sua raffinatezza veniva vista come lincarnazione
della cortesia cio dei valori della cortesia come per esempio eleganza, raffinatezza, buon gusto, buone
maniere,eloquenza (--> Francesca da Rimini), per allo stesso tempo anche generosit, ma in modo
particolare lamore che veniva considerato come il sentimento per antonomasia, espressione stessa di Dio.
Nello stilnovo la donna diventa un angelo perch questi valori venivano considerati talmente elevati che non
potevano che avere derivazione divina, quindi la donna veniva concepita come un qualcosa che Dio aveva
mandato agli uomini per insegnare loro ad amare. come la storia delle tre grazie nella mitologia classica
che furono inviate sulla Terra, per volont di Zeus e di tutto lOlimpo, per trasformare gli umani che erano
belve in persone pi raffinate per permettere la nascita della civilt. Una funzione fondamentale svolta da
una delle pi importanti grazie fu quella volta da Venere che insegna agli uomini ad amare. Quindi la donna
angelo un messaggero divino inviato sulla terra per insegnare alluomo ad amare e infatti luomo impara ad
amare. Per anzich amare Dio e quindi giungere ad una sublimazione del sentimento dellamore, si limita
semplicemente ad amare la donna, quindi la funzione di intermediatrice della donna in qualche modo si
interrompe perch langelo nella tradizione evangelica e biblica serve per informare luomo su ci che Dio
vuole da lui e quindi spingerlo ad eseguire i suoi ordini per avvicinarsi a lui quindi langelo ha una funzione
di intermediazione tra Dio, luomo e luomo e Dio, mentre nello stilnovismo questo rapporto si interrompe.

Invece nella vita Nuova Dante giunge al superamento di questo amore sensuale e quindi la donna non un
semplice angelo ma diventa lallegoria della grazia divina che indispensabile per poter nutrire un
sentimento di fede, per creder e in dio e giungere ad un amore mistico che consiste nellamare tanto Dio da
fondersi in un tuttuno con esso.
Ora tutto questo allegorismo presente nella produzione montaliana: gi in Ossi di seppia ma in modo
particolare ne Le Occasioni compare per la prima volta una donna che ha una funzione allegorica che lui
chiama con il senhal Annetta Arletta che corrisponde ad una donna reale che lautore conobbe durante un suo
soggiorno alle Cinque Terre in Liguria. La conobbe in giovent ed ebbe una storia damore con questa
ragazza, poi nella letteratura questa ragazza muore in giovent anche se in realt non cos. Potremmo dire
che Annetta Arletta in Ossi di Seppia e ne le Occasioni rappresenta lamore giovanile e con la sua morte
limpossibilit di rivivere il proprio passato e la propria giovent.
Lallegorismo giovanile, per si complica durante il suo soggiorno a Firenze, dove il suo amore e il suo
studio inerente Dante si infittisce considerevolmente. A Firenze, negli anni 30, Montale conobbe una donna
di nome Irma Brandeis, unamericana ebrea che si era trasferita a Firenze con lobiettivo di studiare Dante,
era una giornalista poetessa e studiosa che si era interessata a Dante.
Tra i due nacque una profonda amicizia e forse anche un amore non corrisposto (ma non sappiamo con
certezza se Montale fosse realmente innamorato della donna) ma non ci fu mai una storia damore tra i due.
Lautore utilizza Irma Brandeis cos come Dante aveva utilizzato Bice, trasformandola in una allegoria a cui
attribuisce il senhal Clizia. Clizia una ninfa che si innamora follemente del dio Apollo; questo suo amore la
spinge a provare gelosia verso unaltra ninfa al punto da provocarne la morte. Allora Apollo, irato nei suoi
confronti, la trasforma in un girasole costringendola a vivere in funzione del sole. Infatti il fiore (che
allegoria della poesia oltre che della donna) si chiama girasole poich esso vive e si muove nel corso della
giornata seguendo la direzione del sole.
Sceglie il nome Clizia poich essa lincarnazione della poesia, della raffinatezza e della nobilt danimo
che aveva la donna dello stilnovismo; nello stilnovismo la donna insegnava alluomo ad amare e luomo
amando veniva talmente nobilitato da riuscire ad elaborare alta cultura che era espressione di civilt e
raffinatezza. Per cui la donna allo stesso tempo diventava incarnazione della poesia e Amore diventava
metafora o allegoria di saper poetare: pi un uomo riusciva ad amare pi riusciva ad elaborare alta poesia.
Quindi Clizia anche nella seconda e nella terza raccolta montaliana (--> compare in maniera un po
marginale nella seconda e in maniera assidua nella terza) oltre ad essere una sorta di nuova Beatrice che
insegna agli uomini ad amare, diventa il simbolo della poesia.
Clizia viene definita spesso anche Cristofora: il termine Cristofora un termine composto da Fora e Cristus.
Fora (da cui deriva poi foriere, colui che porta una notizia o una novit) significa portare, quindi Cristofora
significa letteralmente portatrice di Cristo perch come Cristo colei che riesce ad incarnarsi nella storia.
Cristo era il figlio di Dio che si incarnato: Dio si fatto uomo per liberare gli uomini dal peccato originale,
ma aldil delle metafore e degli allegorismi tutto questo significa portare Dio in Terra (--> come Venere e le
Grazie portarono la civilt sulla Terra), fare in modo che gli uomini assimilino i pi alti valori che
provengono dal cielo che lui chiama oltre cielo. Bisogna sottolineare che Montale si rif molto alla
simbologia cristiana in quanto un emulatore di Dante, per no un cristiano credente, la utilizza solo come
metafora di un autosentire e di raffinatezza, poich solo le persone raffinate riescono a lottare per far s che i
pi alti valori dellumanit (come la pace, la solidariet, luguaglianza e la democrazia) possano esistere nel
mondo. Usa la simbologia cristiana da una parte per emulare Dante e dallaltra per celebrare alti valori, che
secondo la classicit e la Bibbia o comunque la cultura religiosa in generale, non possono che provenire da
una dimensione che non riguarda la terra ma una dimensione metafisica.
Quindi Clizia rappresenta i pi alti valori dellumanit, come per esempio i principi evangelici originari che
non possono che essere condivisi da tutti, quindi solidariet, amore, democrazia etc. che si devono incarnare
nella storia.
La simbologia cristiana assunta non per il suo contenuto dottrinale (perch Montale era un ateo) ma per la
sua capacit di alludere ai valori assoluti.
Montale celebra Clizia e Cristofora riponendo in lei delle speranze che per vengono vanificate, cio di
fronte al regime dittatoriale, di fronte alle persecuzioni dei dissidenti, di fronte allassenza di democrazia, di
solidariet ed amore lui nutre una speranza che ripone in Clizia Cristofora. Ma ovviamente lincarnazione di
questi valori appare impossibile a causa dello scoppio della guerra o anche prima dello scoppio della guerra.
Infatti con le leggi razziali emanate da Mussolini nel 1938, Irma Brandeis, in quanto ebrea, fu costretta a
scappare da Firenze e a scomparire nella dimensione che lui definisce oltre cielo perch in quanto canadese

americana apparteneva al Nord del mondo.


LALLEGORIA FEMMINILE
Clizia, alias Irma Brandeis, per via delle leggi raziali, fu costretta a lasciare Firenze e a scomparire
nellOltrecielo. LOltrecielo presenta caratteristiche quasi metafisiche, ma a differenza della metafisica
cristiana e metafisica dantesca, qui, la scomparsa di Clizia viene paragonata alla fuga delle Grazie dalla
volgarit degli uomini. Infatti si ritiene impossibile, visto la guerra e la violenza del Fascismo e del Nazismo,
che i valori di Cristofora possano incarnarsi nella storia.
Lultimo personaggio femminile celebrato nella terza raccolta la Volpe. Negli ultimi anni della seconda
guerra mondiale e nei primi anni dopo la fine della guerra, Montale conosce unaltra donna, Maria Luisa
Spaziani, che era una poetessa abbastanza conosciuta. Con questa donna Montale ebbe una relazione
damore, cosa che non avvenne con Irma Brandeis, con cui nacque solo una profonda amicizia anche per il
suo amore nei confronti di Dante, cosa che i due avevano in comune.
Lamore nei confronti di Maria Luisa Spaziani gli fa riscoprire leros, la passione che riporta a livello terreno
che lui, rifacendosi alla Beatrice dantesca e allo stilnovismo, aveva collocato in una posizione alta. Montale,
visto il fascismo e la seconda guerra mondiale, riteneva che lamore non fosse un qualcosa di concreto che
riguardasse lumanit, ma che fosse un sentimento altissimo che potesse provenire da una dimensione altra.
Aveva perci affidato a Clizia, nonch Cristofora, il compito di far s che questi valori si incarnassero nella
storia. Lui stesso concepiva tali valori come qualcosa che non riguardava la carne, a livello teorico. La
relazione con la Spaziani, insieme alleros, gli fa riscoprire anche lamore che pu scaturire dallerotismo,
lamore sensuale, per giungere alla conclusione che lamore non un qualcosa che appartiene a una
dimensione altra, ma appartiene a una dimensione immanente. Accanto alle atrocit, ai disvalori che
caratterizzano la storia ci sono anche dei valori altissimi. Proprio per celebrare questa scoperta e soprattutto
la concretezza dellamore, che esiste nella storia e nel mondo che ci circonda, lui decide di chiamarla
volpe. La volpe, infatti, un animale per la sua istintivit, perch leros legato allistintivit, e lamore si
radica, secondo la nuova concezione montaliana, nellistintivit e non in una dimensione metafisica. Alcune
poesie sono quindi dedicate alla volpe. A un certo punto, per, si rende conto che la volpe appartiene alla sua
esperienza personale, che non ha la valenza universale che lui aveva attribuito a Clizia e ad Annetta Arletta
delle prime due raccolte. Per questo motivo decide di sostituire lallegorismo femminile con lallegorismo
animale. Gli animali, con la loro istintivit, sono fortemente rappresentativi della carne e della realt
fenomenica in quanto mancano della realt intellettiva (secondo la distinzione dellanima aristotelica,
vegetale, sensitiva e intellettiva). Montale sceglie la simbologia animale proprio perch leros, da cui
scaturisce lamore, pu essere rappresentato da un essere che incarna lanima sensitiva, ossia un animale.
Inizialmente sceglie il gallo cedrone: un animale che vive in parte sulla terra e in parte in cielo in quanto
riesce a volare anche se molto basso. Riesce a fondere due dimensioni, quella del cielo e quella della terra.
Montale riprende, infatti, la simbologia canonica dellAlcyone, il mare, che rappresenta il luogo dellestasi
panica, della felicit, la terra, il luogo di sofferenza, di dolore, della morale, e il cielo, la dimensione alta,
quasi trascendente, degli alti valori. Montale sceglie il gallo cedrone perch, essendo un animale terrestre,
caratterizzato da erotismo e da istintivit, da cui scaturisce lamore, che in un primo momento lui ava
collocato in una dimensione delloltrecielo. A un certo punto abbandona limmagine del gallo cedrone per
adottare quella dellanguilla. Anche languilla un animale ambiguo che concilia due mondi, acqua e terra.
Diventa lallegoria dellistintivit felice e allo stesso tempo della resistenza etica, morale che permette agli
uomini di affrontare il dolore causato dalla vita terrena perch dallistintivit scaturiscono alti valori, tra i
quali lamore, che lui non colloca pi in una dimensione trascendente che esula dalla vita terrena, ma lo
colloca in una dimensione immanente (anche il mare o il fiume fanno parte di una dimensione immanente).
Languilla, nella sua ambiguit, che essere che vive nellacqua ma anche serpente sulla terra, riesce
perfettamente a conciliare questi due elementi. Languilla riassume a livello universale lethos e leros, intesi
come morale, dolore e sofferenza e come amore. Inoltre, Montale affida allanguilla la possibilit di
conciliare listintivit felice e la resistenza etica. Conciliando queste due dimensioni, il poeta ci vuole
dimostrare che non dobbiamo aspettarci una discesa della Grazie dallalto, che questi valori possano
provenire da una dimensione alta, ma questi valori li possiamo riscostruire rifacendosi anche alla negativit
della quotidianit, nel fango, nella povert, nella miseria, nella guerra; in questo senso, il pensiero
montaliano si avvicina in parte al pensiero ungarettiano: grazie alla sofferenza causata dalla guerra, ai

bisogni materiali, Ungaretti riscopre il sentimento dellamore, e di conseguenza il sentimento religioso.


Questa consapevolezza, in Montale, viene raggiunta dopo: egli si rende conto del fatto che la terra
caratterizzato da una forte ambiguit: accanto allistintivit, alla violenza, nelluomo esiste anche
unistintivit che ci fa riscoprire valori altissimi. Languilla anche lemblema della speranza dellautore.

LA CASA DEI DOGANIERI


E una poesia che appartiene alla raccolta Le occasioni.
Una delle tematiche principali il tempo che scorre e limpossibilit di recuperare il ricordo. La donna a cui
si rivolge, quasi imitando A Silvia di Leopardi, una donna morta, che in realt non lo , Annetta Arletta.
Lincipit della poesia simile a quello di A Silvia, ma qui viene utilizzata una litote tu non ricordi. Mentre
per Leopardi possibile il ricordo perch egli ha consapevolezza della propria identit, Montale non ha pi
questa consapevolezza, quindi la litote indica limpossibilit del ricordo. Questimpossibilit del ricordo
dovuta anche al fatto che la donna morta. La morte simbolica di Annetta simboleggia la morte del ricordo e
del passato del poeta.
V1 la casa dei doganieri: sceglie la casa dei doganieri perch si trova sulla scogliera, che rappresentava un
confine tra mare e terra. Proprio perch si tova sulla scogliera, ai doganieri precluso il mare, quindi la
felicit. In polemica con i decadenti, preclusa la celebrazione dellio. La casa dei doganieri il luogo in cui
avvenne il primo incontro con Annetta Arletta.
Vv3-4 desolatapensieri: Annetta era preoccupata, impensierita dal momento che si trattava di un
incontro damore.
V5 questi pensieri crearono inquietudine nella giovane donna che doveva incontrare il suo amato.
V6 il libeccio diventa il correlativo oggettivo del tempo che passa, che sgretola le mura di questa casa sulla
scogliera, che rappresenta una sorta di monumento alla memoria, al passato, al ricordo di questo amore.
V7 come se il poeta ritornasse in questa casa dopo tanti anni, le cui mura sono ormai sgretolate, e cerchi di
riafferrare il ricordo della donna amata, ma il riso di questa donna non pi lieto in quanto morta.
Vv8-9 utilizza due correlativi oggettivi, la bussola impazzita e il calcolo dei dadi. La funzione della bussola
quello di orientare, quindi una bussola impazzita, che non indica pi qual il nord, non d pi una direttiva,
come se luomo non riuscisse pi a orientarsi nella vita, nellesistenza stessa. Quindi diventa il correlativo
oggettivo di un disorientamento esistenziale, dellincapacit da parte delluomo di dare un senso
allesistenza. Il calcolo dei dadi deve sempre dare il numero 7. Il gioco dei dadi, inoltre, un gioco
dazzardo, ossia una previsione del futuro. Il calcolo dei dadi che pi non torna diventa il correlativo
oggettivo di un futuro incerto, che non si pu conoscere n sperare.
V10 tu non ricordi: un refrain e non unanafora perch non posto in modo da creare musicalit. Viene
inserito nel primo emisticchio del distico finale. Con questo refrain vuole ribadire ulteriormente
limpossibilit del ricordo, di riappropriarsi del passato e quindi della propria identit.
Vv10-11 altro temposaddipana: addipanare significa riavvolgersi. Personificazione del tempo
(frastorna). Altro tempo si riferisce al tempo di una dimensione altra, segno che la donna morta, che crea
confusione nella memoria. Siccome la donna non dovrebbe avere memoria, questa diventa specchio della
condizione del poeta: il poeta che frastornato per limpossibilit di riafferrare la memoria. Un filo
saddipana: un filo si riavvolge. Significa che c ancora un legame tra la donna e il poeta. Il poeta cerca di
riavvolgere questo filo per cercare di riappropriarsi della sua immagine e del suo passato.
V12 il problema che dallaltro capo del filo non c nessuno che lo tenga. Ma sallontana la casa: adesso
la metafora del ricordo si sposta dalla donna alla casa perch in realt il poeta vuole recuperare un suo
ricordo, una parte di s stesso che raffigurata dalla casa dei doganieri.
Vv13-14 la banderuolasenza piet: la banderuola, girando, indica la direzione del vento. La banderuola
che gira senza piet diventa il correlativo oggettivo della vita che continua ad andare avanti in maniera

confusa, il mondo che continua a scorrere, lasciandosi dietro il passato. Affumicata: il fumo annebbia la
vista. Essendo il correlativo oggettivo del tempo che passa, diventa il correlativo oggettivo di un tempo
offuscato che si proietta verso il futuro, dimenticandosi il passato.
V15 altro refrain (ne tengo un capo): indica lostinazione del poeta.
Vv15-16 ma tuoscurit: presente unaltra litote (n qui respiri); svanisce la percezione dellanima,
della presenza della donna allinterno della casa, non si sente pi neanche il suo respiro, neanche una
parvenza del suo ricordo. E presente un riferimento alla ninfa Eco, che inseguiva ovunque Narciso e ripeteva
tutto ci che diceva. Una volta che cap che Narciso non le avrebbe risposto, divenne ununica voce, leco
appunto.
Vv17-18 lorizzonte in fuga: lorizzonte che si allontana e che il poeta non riesce ad afferrare. Lorizzonte
pu rappresentare il futuro ma anche la speranza. Dovepetroliera: la luce sempre simbolo di chiarezza,
di verit, di speranza. E presente il varco che i poeti decadenti si aspettavano. Nella poesia montaliana,
questo varco non si apre. La non apertura del varco viene espressa attraverso un inciso, una preposizione
parentetica. (ripullula il frangente): il frangente indica londa che si schianta contro la scogliera; indica
la monotonia dellesistenza e lincapacit da parte delluomo di cogliere questa speranza.

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