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Eziopatogenesi
L’entità del danno dipende da:
§ Temperatura e durata dell’esposizione
§ Natura dell’agente ustionante
§ Spessore della cute nell’area lesionata
USTIONI
USTIONI
USTIONI FISICHE
Danno causato da fiamma, liquidi o solidi surriscaldati,
corrente elettrica, sole
USTIONI
USTIONI
CALORE
COAGULAZIONE PROTEICA
STASI INFIAMMAZIONE
NECROSI GUARIGIONE
USTIONI
PROCESSO INFIAMMATORIO
USTIONI
EDEMA PRECOCE DA USTIONE
MECCANISMI PATOGENETICI
§ Aumento permeabilità capillare
§ Aumento pressione capillare
§ Riduzione pressione idrostatica interstiziale
USTIONI
EDEMA PRECOCE DA USTIONE
USTIONI
EDEMA PRECOCE DA USTIONE
USTIONI
EDEMA PRECOCE DA USTIONE
USTIONI
EDEMA PRECOCE DA USTIONE
USTIONI
EDEMA PRECOCE DA USTIONE
USTIONI
DIAPEDESI
USTIONI
GRAVITA’ DELLE USTIONI
Dipende da:
§ Estensione
§ Profondità ustioni superficiali
ustioni profonde
USTIONI SUPERFICIALI
Guarigione spontanea con buon esito
USTIONI PROFONDE
Riparano con conseguenze cicatriziali e spesso richiedono
intervento chirurgico
USTIONI
USTIONI SUPERFICIALI
USTIONI
USTIONI SUPERFICIALI
USTIONI
USTIONI PROFONDE
USTIONI
USTIONI PROFONDE
USTIONI
GRADO DELLE USTIONI
USTIONI
GRADO DELLE USTIONI
USTIONI
LA REGOLA DEL 9 DI WALLACE
USTIONI
CLASSIFICAZIONE DELLE USTIONI
La classificazione di un’ustione è problematica a causa del
possibile aggravarsi della ferita.
CARATTERISITCHE
§ Riduzione del volume plasmatico
§ Riduzione della Gittata Cardiaca
§ Riduzione della produzione di urina
§ Aumento della resistenza vascolare periferica
§ Ischemia
§ Acidosi metabolica
USTIONI
SHOCK DA USTIONE
Si evidenzia anche:
§ Perdita selettiva di H2O, sali e proteine
§ Concentrazione ematica degli elementi corpuscolati
§ Comparsa di edemi nell’area ustionata e nei tessuti molli
§ Elevati valori di fattori tissutali e circolanti: istamina, PG, TF,
ROS, Chinine, Catecolamine, ADH (anti diuretic hormon o
vasopressina), Fattore di attivazione piastrinica,
Angiotensina II
Si determina:
§ Alterazione della permeabilità capillare
§ Vasocostrizione
§ Depressione della funzionalità cardiaca
USTIONI
SHOCK DA USTIONE
PRIME 24 ORE
§ 3-4 ml/kg/% SU (metà nelle prime 6-8 h)
§ Cristalloidi
§ Soluzioni saline isotoniche prive di glucosio (fisiologica
0.9%)
In caso di edema:
§ Soluzioni saline ipertoniche (Ringer lattato/acetato PH
neutro arricchite con elettroliti)
Effetti:
- Aumentano rapidamente il volume circolante apportando
elettroliti.
- Sono fisiologici, vengono eliminati con facilità.
§ Soluzioni colloidali, dopo 12 ore (elevato potere oncotico)
USTIONI
FLUIDOTERAPIA
2° GIORNATA
§ Dosaggi dimezzati di cristalloidi, albumine e plasma
Inizio della nutrizione parenterale:
§ Soluzioni glucosate 10%
§ Vitamine A, C, E, B, Ac. Folico, Ca++, K+, Mg, Zn, Fe, Cu
3° GIORNATA
§ Dosaggi progressivamente ridotti
§ Trasfusione di albumine concentrate o plasma 4 ml/kg/ora
§ Trasfusione di sangue in toto (eventuale)
§ Preparazione dell’intervento di escarectomia
USTIONI
FLUIDOTERAPIA
- Controllare il polso
- Controllare la pressione arteriosa (PA)
- Controllare la pressione venosa centrale (PVC), se è stato
posizionato un Catetere venoso centrale (CVC)
- Prestare costante attenzione e ricercare eventuali segni di
sovraccarico del cuore dx: distensione delle giugulari, dispnea,
rantoli.
tempi di somministrazione:
Ogni 15’ fino a che non sono stabili
Ogni 60’ quando stabilizzati, insieme alla diuresi
USTIONI
FLUIDOTERAPIA
SORVEGLIANZA CLINICA DURANTE FLUIDOTERAPIA
I segni di risposta positiva all’infusione sono:
- Il polso ritorna pieno e la frequenza si riduce
- La cute torna rosea e a temperatura normale
- Il pz ritorna cosciente, calmo e tranquillo
- Monitoraggio della PVC, che rientra nei valori normali:
• v.n. 5-10 cmH2O
• ipovolemia 0 – 5
• infondere con cautela 7 – 12
• sospendere infusione se PVC > 15
NB per monitorare l’infusione si controlla PVC e diuresi!
Ad una efficace correzione emodinamica deve corrispondere una
adeguata risposta alla diuresi.
Diuresi oraria normale: 0,5 – 0,75 cc/Kg peso corporeo.
USTIONI
Complicanze - INFEZIONE
USTIONI
Complicanze - INFEZIONE
USTIONI
TERAPIA DELL’INFEZIONE
TERAPIA ANTIBIOTICA
USTIONI
TERAPIA DELL’INFEZIONE
INFEZIONE DA STAFILOCOCCO
§ Glicopeptidi: Vancomicina 2 g/die
Teicoplanina 400 – 800 g/die
§ Penicillina
β-lattamasi resistenti
• Sinergia β-lattamine (non pennicilline, non cefalosporine) –
amminoglicosidi (streptomicina)
Glicopeptidi – amminoglicosidi
INFEZIONE DA CANDIDA
§ Anfotericina β (macrolide polienico) 0.1–1mg/kg /die
USTIONI
COMPLICANZE MULTIORGANICHE
USTIONI
PRIMA ASSISTENZA
§ Anamnesi
§ Controllo dello stato generale
§ Ricerca dei traumi associati
§ Sedazione del dolore
§ Medicazione
§ Profilassi antitetanica
USTIONI
PRIMA ASSISTENZA
USTIONI
TERAPIA LOCALE DELLE USTIONI
USTIONI
SOSTITUTI CUTANEI
USTIONI
TOPICI ANTISETTICI
USTIONI
TOPICI ANTIBIOTICI
§ Gentamicina
§ Rifaximicina
§ Eritromicina
§ Meclociclina
§ Mupirocina
Svantaggi:
1. Creano resistenza batterica al momento dell’uso sistemico
2. Rallentano/inibiscono la replicazione cellulare
3. Ritardano la ri-epitelizzazione
USTIONI
TOPICI CORTISONICI
§ Riducono la flogosi
§ Contengono le vegetazioni ipertrofiche del tessuto di
granulazione
Svantaggi:
§ Ritardano la riepitelizzazione
USTIONI
TOPICI A BASE DI ENZIMI LITICI
§ Collagenasi
§ Fibrinolisina e desossiribonucleasi
§ Vaselina salicilica 5%
Favoriscono il distacco delle escare
USTIONI
RIMEDI CHIRURGICI
2 tipi:
§ Tangenziale: eliminazione di strati successivi di tessuto con
un dermatotomo manuale fino al raggiungimento di zona
vitale (irrorata)
§ Alla fascia: asportazione in blocco unico del tessuto
lesionato.
USTIONI
RIMEDI CHIRURGICI
USTIONI
RIMEDI CHIRURGICI
INNESTI DERMOEPIDERMICI
§ Permettono copertura aree lesionate con tessuto sano
§ Segue all’escarectomia
§ Attecchimento facile per innesti sottili
§ Migliore risultato estetico per innesti profondi
§ Per l’innesto si usano punti metallici o steril-strip
§ Lembi d’innesto tagliati a maglie per favorire il drenaggio
e ampliare la superficie di copertura (effetto avverso:
attecchimento problematico, risultato estetico meno
favorevole e lenta ri-epitelizzazione)
USTIONI
RIMEDI CHIRURGICI
INNESTI CUTANEI
Utili quando ci sono aree ustionate molto estese
4 tipi:
§ Autologhi: prelievo dal pz stesso
§ Allogenici: prelievo di cute da cadavere (fresca o
criopreservata)
§ Xenogenici: prelievo di cute porcina (congelata o
conservata sterile)
§ Compositi: unione di derma di cadavere ed epidermide
ottenuta da colture di cheratinociti autologhi
USTIONI
CHERATINOCITI
USTIONI
CHERATINOCITI
Substrato:
- Gel di fibrina
- esteri di Ac. Ialuronico
- colture di fibroblasti
- derma di cadavere
Svantaggi
§ Cute sottile e fragile
§ Senza annessi
§ Facilmente scollabile
USTIONI
CHERATINOCITI
USTIONI
TRATTAMENTO CICATRICI
Trattamento
§ Escarectomia + innesti dermoedipermici diminuiscono la
formazione di cicatrici
§ La mobilizzazione delle articolazioni interessate
contribuisce a ridurre i difetti funzionali
§ Elasto-compressione: contrasta i difetti morfologici e
funzionali.
Tutori presso-elastici sono applicati alle zone lese nei primi
tempi e mantenuti per lunghi periodi.
USTIONI
TRATTAMENTO CICATRICI
La compressione
1. Previene corregge l’ipertrofia
2. Regola la distribuzione del microcircolo locale
3. Riorganizza la distribuzione di fibroblasti e collagene
USTIONI