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Verifica Comunitaria

Il perdono
Amare è come generare un figlio,
perdonare è come risuscitare un morto.

Lc 23, 33-34 – Quando giunsero al luogo detto cranio, là


crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a
sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non
sanno quello che fanno.

Lc 15, 18-20 – Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò:


“Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono
più degno di esser chiamato tuo figlio”. Trattami come
uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo
padre.

Lc 6, 36 – Siate misericordiosi, come è misericordioso il


Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non
condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà
perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata,
scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché
con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in
cambio.

Lc 6, 41-42 – Perché guardi la pagliuzza che è


nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che
è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: permetti che
tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la
trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima l;a trave dal tuo
occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la
pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.

Madre Clelia – Sforzate i vostri cuori, affinché in essi


non vi sia rancore di nessuna sorta. Fate del bene a chi vi
possa sembrare antipatica. Lungi dalla vostra mente e dai
vostri cuori ogni pensiero che abbia a destare rivolta.

Libro: “La sola cosa necessaria”. Siamo tutti persone


ferite. Chi ci ferisce? Molto spesso coloro che amiamo e
che ci amano. Quando ci sentiamo respinti, abbandonati,
maltrattati, manipolati o violati, spesso questo viene
soprattutto da persone che ci sono molte vicine. Coloro
che ci amano ci feriscono anche. È questa la tragedia
della nostra vita, ed è questo che rende così difficile
perdonare di cuore. È proprio il nostro cuore ad essere
ferito. Il perdono sembra spesso impossibile, ma niente è
impossibile a Dio. Il Dio che vive in noi ci darà la grazia
di andare al di là del nostro io ferito.

Il perdono è la grande arma spirituale contro il Maligno.


Finché rimaniamo vittime della rabbia e del risentimento,
il potere delle tenebre potrà continuare a dividerci e a
tentarci con infiniti giochi di potere. Ma quando
perdoniamo quelli che minacciano la nostra vita, le
tenebre perdono il loro potere su di noi. Il perdono ci
rende capaci di fare e di dare il primo passo.

Se vuoi imparare l’amore di Dio, devi cominciare con il


pregare per i tuoi nemici. Le preghiere per gli altri
implicano che si voglia il meglio per loro, e questo non è
affatto facile se si ha a che fare con un compagno che
sparla di te, con un amico che ottiene da te che tu faccia
per lui tutte quelle spiacevoli faccende di poco conto, o
con un collega che fa del suo meglio per sottrarti il tuo
lavoro. Ma ogni volta che preghi e preghi realmente per i
tuoi nemici, noterai che il tuo cuore si rinnova.

Il perdono ha due qualità: una è accettare il perdono degli


altri, l‘altra è perdonare gli altri. La prima qualità è più
difficile della seconda.
Il perdono di Dio è senza condizioni; proviene da un
cuore che non domanda nulla per se stesso, un cuore
completamento privo di qualsiasi ricerca di sé. È questo
perdono divino che devo praticare nella mia vita
quotidiana.

Bernardo di Chiaravalle – “Su una ferita trascurata


cresce una crosta e tanto meno si avverte la ferita, tanto
più essa diventa inguaribile. Un malato che non avverte
più la propria condizione di malato si trova in pericolo di
morte”.

Per impedire che il mio cuore si indurisca non solo nei


confronti degli altri, ma anche di me stesso, è importante
che entrare in contatto con i miei sentimenti, le mie
sensazioni e la mia interiorità. Se voglio trasformare
davvero la mia vita, la mia situazione, per lo meno in ciò
che dipende da me, devo fissare lo sguardo su di me,
guardandomi in faccia, anche se mi riesce difficile, devo
ammettere di essere io stesso colui che si tormenta.

Libro: “L’arte di perdonare” – Perdonare non è


soltanto liberarsi dal peso del proprio dolore, ma anche
liberare l’altro dal peso del giudizio malevolo e severo
che grava su di lui; è riabilitarlo ai propri occhi nella sua
dignità umana. Il perdono è liberazione, sollievo e ri-
creazione. Ci rendi nuovi. Ridà gioia e libertà a chi è
prostrato dal peso della propria colpevolezza. Perdonare è
un gesto di fiducia nei confronti dell’essere umano; è un
“sì” al nostro fratello.
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La nostra società incoraggia l’inganno: siamo troppo
abituati a credere alla pubblicità. Continuiamo a dire:
“Che piacere vederti!…Sentiamoci qualche volta… Ma
che delizioso vestitino!”a persone che detestiamo, che
preferiremo evitare, che giudichiamo vestite
orrendamente. Abbiamo maschere per tutte le occasioni.
Una maschera per gli amici, una per il capoufficio, una
per il marito o la moglie, una per i vicini di casa, una
per Dio… Ma arriva sempre il momento che è la fine di
tutte le commedie.

“Tenetevi lontani dal lievito dei farisei, dalla loro


ipocrisia! Perché non c’è nulla di nascosto che non sarà
svelato, nulla di segreto che non sarà conosciuto. Quello
che avete detto in segreto, sarà udito alla luce del giorno,
e quello che avete sussurrato all’orecchio all’interno
della casa sarà proclamato dalle terrazze. (Lc 12, 1-3).

CONDIVIZIONE
- Condividi la tua riflessione su questo argomento.
- Fai la pace con tutti per risorgere con Cristo.
- Affida a Dio, nella preghiera, chi ti ha offeso.
- Hai qualche esperienza sul perdono da
condividere con la tua comunità, con la finalità
di dare a Dio maggior gloria?
- Proponi qualche suggerimento per vivere meglio
il messaggio di Gesù, la sua proposta di
salvezza, nella nostra comunità in juniorato.

La vita non consiste nel capire, ma


nell’amare. Fa’, mio Dio, che non
sia troppo tardi; che l’ultima
pagina non sia ancora scritta. Fa’
che il mio deserto fiorisca. Che
ogni minuto che mi resta sia
consacrato a Te.

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