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luned 2 agosto 2010

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Michael Ende a Genzano

I miei scritti

di Mirco Corridori
pubblicato sul Vivavoce n.93.
Lo scrittore tedesco Michael Ende famoso soprattutto per La storia infinita, un romanzo fantastico che ha
avuto una fortunata trasposizione cinematografica nel 1984. Il film ammiccava alle grandi produzioni
americane, quelle di George Lucas e Steven Spielberg che Ende, in realt, non amava particolarmente.
Ci che invece molti non sanno che questo magnifico romanzo ha avuto
la sua gestazione qui in Italia, precisamente a Genzano di Roma dove lo
scrittore ha vissuto per circa quindici anni, dal 1971 al 1985, insieme a sua
moglie Ingeborg Hoffman.
Micheal Ende ha abitato in uno splendido casale di campagna chiamato
Villa Liocorno, in una zona dal nome particolarmente evocativo: valle degli
Spiriti Beati, immerso nel verde dei tremila metri quadrati di ulivi da cui era
circondato. Quello che basta a tenermi isolato dal resto del mondo, disse
in un'intervista. In quella villa, oltre a lui e la moglie, vivevano numerosi
animali domestici tra cui tartarughe, che compaiono spesso nei suoi
racconti, ma soprattutto cani e gatti trovatelli di cui lo scrittore amava
circondarsi.
Il soggiorno di Michael Ende nei solitari e mediterranei panorami dei
Castelli Romani non stato una riproposizione moderna del Grand Tour
quanto piuttosto una vera e propria fuga da un ambiente intellettuale
Michael Ende nella sua villa
oppressivo e politicizzato che non ammetteva la fantasia fine a se stessa e
di Genzano
che riteneva, a torto, la letteratura per l'infanzia un sottoprodotto culturale.
Tutto era iniziato dal dibattito su quale fosse il libro giusto per bambini e ragazzi. Secondo la critica
sessantottina i libri dovevano educare e soprattutto plasmare le coscienze critiche.
Ende aveva gi scritto due libri allora: Le avventure di Jim Bottone, che vinse
il prestigioso Deutscher Jungend-buchpreis e il suo seguito La terribile
banda dei tredici pirati. Questi libri furono accusati di avere errori storici,
di rappresentare una Cina imperiale che storicamente non era quella reale,
di non essere educativi. La critica sessantottina quindi, convinta che la
letteratura dovesse indurre cambiamenti politici e sociali, non esit a
chiamarli escapistici, come se la fantasia fine a se stessa fosse un
demerito.
Ende invece non vuole convincere i propri lettori con la pedagogia, ma vuole
stimolarli a trovare nella fantasia il canale giusto per conoscere se stessi e
formare quel mondo interiore necessario per elevarsi e avere fiducia nelle
proprie possibilit. proprio ci che accade al protagonista de La storia
Sempre a Genzano
infinita ed per questo aspetto che il libro assume i contorni del romanzo di
formazione.
Soltanto attraverso il processo creativo l'uomo pu affrancarsi da quella realt materiale e soffocante che
uniforma i comportamenti e i pensieri degli individui: quel Nulla che metaforicamente avanza nel mondo
di Fantsia inghiottendo ogni cosa e impoverendolo indelebilmente.
<< Esteriormente abbiamo tutto, spiritualmente siamo dei poveri diavoli >>
A Genzano esisteva allora una vasta comunit di intellettuali tedeschi tra cui lo scrittore e saggista Gustav
Ren Hocke, morto proprio in Italia nell'estate del 1985, che divenne vicino di casa di Michael Ende.
I suoi libri Il mondo come labirinto e Manierismo nella letteratura sono stati per Michael rivelatori di
un'estetica che faceva del surreale non motivo di escapismo e che non derivava, citando sue parole: << [...]
da un desiderio pi o meno irrealistico di stranezza e di esotismo, ma che che fosse invece un
atteggiamento di base, un gesto originario presente in tutta la cultura europea, in fondo in tutte le culture
del mondo, complementare e dialettico, eppure equivalente all'altro gesto classicista. In questi libri avevo
scoperto la tradizione storica nella quale collocarmi e questo non solo nel senso di una giustificazione

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Intervista a Moony Witcher

Michael Ende
Michael Ende
Raccolgo in questo spazio gli articoli e i post
dedicati al grande scrittore tedesco per ragazzi e

estetica dei miei sforzi letterari, ma anche come concezione filosofica generale del mondo e della vita, e
contemporaneamente parte fondamentale della mia identit. >>

non.

Non un caso che Michael Ende sentisse l'urgenza di sentirsi libero di scrivere. Suo padre Edgar infatti, un
importante pittore surrealista, fu costretto dai nazisti a sospendere ogni attivit creativa e ogni esposizione
delle sue opere. Edgar Ende considerava il gesto artistico alla stregua di una magia, qualcosa che andava al di
l dei normali criteri di comprensione. Questo approccio all'arte ebbe una notevole influenza sulle opere
letterarie di Michael e si possono rintracciare briciole di surrealismo in molte parti di esse: dalle descrizioni
dei luoghi che citano in maniera esplicita pittori come Salvador Dal e Giorgio De Chirico, all'onirismo dei
racconti contenuti ne Lo specchio nello specchio, un chiaro omaggio all'arte di sua padre e alla letteratura di
Borges.

Michael Ende a Genzano


Due frasi di Ende
Di scrittori e ideologie

La vita semplice e la tranquillit della campagna


genzanese permisero a Ende di dedicarsi a Momo,
un vecchio progetto nato come soggetto televisivo
e sviluppato poi come vero e proprio romanzo.
Momo ambientato in una non specificata localit
italiana ai margini di una metropoli estraniante e
caotica. Questo romanzo un'amara allegoria della
vita moderna, dove il tempo viene rubato da
misteriosi Signori Grigi e dove soltanto l'ingenua
semplicit di una bambina sembra in grado di
poter rimettere le cose a posto.
Nel romanzo Momo, pi che in ogni altra opera di
Anfiteatro Tuscolo. Il luogo che ha ispirato la location
Ende, si riconosce l'influenza del soggiorno e della
di Momo
cultura italiana. L'anfiteatro in cui vive la bambina
infatti ispirato all'anfiteatro Tuscolo di Monteporzio Catone e anche i nomi dei protagonisti sono
italianissimi: Gigi, Beppo, Liliana e Nino. D'altronde Ende stesso disse che soltanto nella nostra terra poteva
scrivere questa storia e che l'Italia era il paese in cui pi di ogni altro si respirava arte e poesia, un paese
dunque che non avrebbe mai lasciato. Il destino volle invece che sua moglie morisse prematuramente nel
1985 e a quel punto gli uliveti di Genzano, il paesaggio dell'agro romano, la pacifica compagnia dei trovatelli
e le frotte di ragazzi che si recavano in pellegrinaggio a Villa Liocorno per incontrare il loro guru, l'autore
de La storia infinita, divennero un peso insostenibile, carico di ricordi che Michael non poteva pi sopportare.
Ed per questo motivo che decise di lasciare Villa Liocorno e tornare nel suo paese natale, la Germania, dove
mor dieci anni dopo per lo stesso incurabile male.
Pubblicato da Mirco alle 09:32
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2014 - paolobbbbb
Buongiorno! Sono una grandissima fan di
Ende, lo a... - 11 de septiembre de
2014 - Anonymous

6 commenti:
Ariano Geta ha detto...
Complimenti per la tua documentazione su Ende.
E' curioso notare come i luoghi non abbiano valore in se stessi ma secondo la percezione
individuale: per Ende l'Italia rappresentava la poesia e la fantasia, per me rappresenta la falsit e
l'ipocrisia da cui spero di poter fuggire, un giorno.
Comunque mi hai fatto venire la curiosit di leggere qualcuno dei suoi lavori. Non ho mai letto
libri per ragazzi neppure... da ragazzo, ma la sua ideologia letteraria mi incuriosisce.
P.S.: riesci a ritagliarti qualche giorno di ferie?
2 agosto 2010 16:19
Mirco ha detto...
Devi assolutamente leggere La storia infinita. Cercalo in biblioteca, per mi raccomando: fatti dare
l'edizione in due colori della Longanesi, quella con l'auryn in copertina. Le ultime edizioni che ho
visto in libreria non sono colorate e questo non aiuta molto. Lo capirai leggendolo :)

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La sua ideologia la fantasia. Quelli erano tempi molto ideologizzati quindi, come ho cercato di
spiegare in questo articolo, tutto doveva essere ricondotto a un certo modo di pensare.

letteratura per ragazzi (71)

Ferie? Che sono? Ho avuto un periodo di riposo forzato tempo fa, adesso preferisco lavorare,
finch c' lavoro...

segnalazioni (21)

2 agosto 2010 18:36


Anonimo ha detto...

concorsi (19)

salve, mi kiamo patrizia e sono ankio una grande fan di ende, ho letto quasi tutti i suoi libri e
sono una fumettista, x questo mi st documentando x realizzare un fumetto sulla storia della sua
vita, proprio xk uno scrittore quasi sconosciuto, mentre io penso ke sia giusto ke venga
riscoperto e ke tutte le sue opere, come gi momo e la storia infinita, vengano ristampate in
modo ke illuminino anke le nostre generazioni. venitemi a trovare su facebook patrizia pugliese
se avete altre informazioni^^
6 luglio 2012 12:47
Anonimo ha detto...
Buongiorno!

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Sono una grandissima fan di Ende, lo adoro, amo le sue opere e sono cresciuta nel suo mondo.
Eppure fino ad oggi non sapevo nulla della sua permanenza alla Villa di Genzano.
Che ne della Villa? E' visitabile? E' abitata? Se si arriva a Genzano si puo ancora vedere?

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Molte grazie per l'articolo e per le informazioni che vorrete concedermi.

Commenti

Gi.

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11 settembre 2014 10:05


paolobbbbb ha detto...

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Per anonimo 11 settembre 2014: io sono un grandissimo fan del libro e del film (purtroppo non
riconosciuto da Ende) e reputo Michael Ende mio grande maestro di vita!!ho la fortuna di essere di
Roma presto andr a visitare la villa!!!

novembre (14)
settembre (16)

Ende scrittore sconosciuto non credo proprio...in una lista fatta nel 2013 di libri pi venduti
dell'ultimo secolo il genio bavarese risulta al 16' posto con 35 milioni di copie vendute,di cui oltre
16 milioni sono della Storia Infinita (molto contribui il successo del film del '84 che purtroppo
Ende critic)!!

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La bambina che leggeva i libri
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La morte spiegata ai bambini: Mattia e il nonno

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paolobbbbb ha detto...

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