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Gabriele DAnnunzio Gabriele DAnnunzio nacque a Pescara nel 1863. Esord giovanissimo come poeta .

Viaggi in tutta Italia, conducendo unintensa vita mondana, riempiendo le cronache con le notizie dei suoi successi, delle sue avventure galanti, dei suoi. Scoppiata la Prima guerra mondiale, fu un deciso interventista e poi, trasformato in poeta-soldato, partecip al conflitto, segnalandosi per alcune audaci imprese. Occup militarmente Fiume. Fu sconfitto politicamente da Mussolini e trascorse i suoi anni sul lago di Garda, nel Vittoriale, dove mor nel 1938. Si ciment in tutti i generi letterari. Con le sue scelte ideologiche, per lo pi di segno conservatore e antidemocratico e largamente ispirate alle concezioni superomistiche di F. Nietzsche, incise sul costume politico del tempo. Tra le sue opere ricordiamo, per la lirica le Laudi, per la prosa Il piacere, per il teatro La figlia di Jorio. O falce di luna calante Nella quiete della notte, il mondo giace immobile e silenzioso sotto il tenue chiarore della luna. Solo le piante e i fiori sembrano muoversi impercettibilmente. Gli esseri animati, uomini e bestie, inebriati e spossati dal piacere, dormono languidamente, dimentichi di tutto. DAnnunzio esalta la pagana gioia di vivere. Il dato naturalistico risolto in puro stato danimo e trasfigurato in suggestione musicale. Un raffinato esteta (da Il piacere) Andrea Sperelli, il protagonista del primo romanzo dannunziano, Il piacere, un nobile e raffinato intellettuale. Assetato di emozioni e di esperienze sempre nuove e diverse, cinico e mondano e nello stesso tempo travagliato da uninsoddisfazione che lo corrode e lo distrugge, Andrea incarna il tipo dellesteta, che persegue un suo sogno di pura bellezza rifiutando tutto ci che mediocre e borghese. Nel brano disegna del personaggio un ritratto spirituale. Le scelte linguistiche sono tutte orientate allo scopo di nobilitare e impreziosire la situazione e il personaggio. Il conte Andrea Sperelli era stato sin da piccolo nutrito di studi, viaggiando col padre e diventando avido di ogni tipo di piacere. Il padre, dopo un matrimonio tempestoso, sera diviso dalla moglie ed aveva sempre tenuto con s il figlio, viaggiando con lui per tutta lEuropa. Il padre gli aveva dato, tra le altre, queste massime fondamentale: Bisogna fare la propria vita, come si fa unopera darte. Bisogna conservare ad ogni costo intera la libert. Habere, non haberi. Bisogna sopra tutto evitare il rimpianto occupando sempre lo spirito con nuove sensazioni e con nuove immaginazioni. Ma Andrea aveva una volont debolissima. In Andrea la menzogna non tanto verso gli altri quanto verso s stesso divenne un abito cos aderente alla coscienza chegli giunse a non poter mai essere interamente sincero Dopo la morte immatura del padre, egli si trov solo, a ventun anno, signore duna fortuna considerevole. Roma era il suo grande amore: la Roma che piace ad Andrea Sperelli, e a DAnnunzio ovviamente, non pi la Roma classica, ricca di memorie della romanit; ma la Roma del Seicento, la Roma barocca con le sue chiese, le sue fontane e le sue piazze dalle scenografie maestose e mosse. Avido damore e di piacere, Andrea non aveva ancora interamente amato n aveva ancor mai

goduto ingenuamente. Nel tumulto delle inclinazioni contraddittorie egli aveva smarrito ogni volont ed ogni moralit. La volont, abdicando, aveva ceduto lo scettro agli istinti; il senso estetico aveva sostituito il senso morale. I valori etici e i valori morali (bont, verit, onest, giustizia, spirito di solidariet e simili) erano stati sostituiti dai valori estetici, cio, come si visto, del culto della bellezza (estetismo), dellavidit del piacere (edonismo) e del disprezzo di ogni pregiudizio (cinismo). Andrea aveva avuto una relazione con Costantia Landbrooke, la cui qualit pi amabile era la freschezza. Ma egli non lamava, non nera pago. Si era innamorato invece perdutamente di Elena Muti. Alcyone Alcyone, il terzo libro delle Laudi, costituisce il punto darrivo di tutta la produzione lirica dannunziana. Il libro organizza i vari componimenti intorno a quattro Ditirambi disposti a scandire i tempi di una vicenda stagionale e mitica. Oggetto della raccolta, infatti, , in primo luogo, la storia di una stagione, quella estiva, da giugno a settembre in mezzo a sabbie, pinete e fratte, nella Versilia. Alcyone canta la piena disponibilit del poeta ad adorare la bellezza sensibile, la sua ansia di immedesimarsi con il Tutto e, anche, pur senza frustrazioni e rinunce. Talune liriche sono incentrate sullesaltazione del vitalismo dionisiaco e solare o sulla celebrazione dellatto eroico solitario o sullesaltazione dellebbrezza panica che porta luomo a dissolversi come tale nella natura per attingere una dimensione talmente superumani da parere divina. Ma in alcuni componimenti, lideologia viene riassorbita nelle immagini. Lo stile, divenuto essenziale, si nutre della musicalit faticosamente perseguita in tanti anni di ricerche e di sperimentalismi. La pioggia nel pineto Sulle soglie di una pineta lungo il mare una improvvisa pioggia estiva sorprende il poeta e la sua compagna, Ermione. Gi al cadere delle prime gocciole, il poeta si tende ad ascoltare il rumore della pioggia e invita la dolce amica a fare altrettanto: quella che sentono, nel silenzio circostante, lintensa sinfonia della pioggia, cui si aggiungono, prima, il canto delle cicale e poi, quando questo si spegne, il canto isolato di una rana. Intanto, mentre la pioggia continua a cadere, il poeta e la sua donna vagano nella pineta e, inebriati dalla pioggia, si sentono penetrare dalla fresca vita arborea che li circonda e perdono la loro condizione di creature umane per assimilarsi, in una sorta di metamorfosi, alla vita vegetale. Nella lirica sono presenti e si intrecciano due motivi: il motivo naturalistico-musicale della descrizione del cadere della pioggia e il motivo fantastico e magico della progressiva assimilazione delluomo e della donna vaganti sotto la pioggia al ritmo fresco e verdeggiante della natura. La lirica caratterizzata da una sintassi piana e lineare: i vari periodi, infatti, o sono estremamente brevi; i versi sono liberi da ogni schema metrico

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