Sei sulla pagina 1di 2

NEOCLASSICISMO E PREROMANTICISMO

Nel 1700 si affermò in Francia, e si diffuse in Europa, il pensiero Illuminista, basato


sulla fiducia nella ragione intesa come strumento per conoscere e spiegare il mondo.
Ma nello stesso periodo, circa alla metà del Settecento, si affermò in Europa anche il
Neoclassicismo, un movimento culturale che si accompagnava al pensiero illuminista.
Illuminismo e Neoclassicismo sono contemporanei e hanno in comune il richiamo agli
ideali e ai valori umani espressi dalla civiltà classica, come la libertà dell’uomo,
l’integrità morale, la dignità del popolo, il rifiuto della tirannide.
LE PREMESSE DEL NEOCLASSICISMO
Il classicismo, che in Italia ha una tradizione secolare, assume fra Settecento e
Ottocento una nuova fisionomia. Negli ultimi decenni del Settecento le scoperte
archeologiche di Ercolano e Pompei avevano suscitato nuova curiosità e
ammirazione per le forme dell'arte classica, diffondendo il gusto per raffigurazioni
nitide e armoniose. D'importanza fondamentale furono gli studi sull'arte greca e
romana dell'archeologo tedesco Johann Joachim Winckelmann (1717-1768), che
elaborò i principi fondamentali dell'estetica neoclassica:
 l'arte antica costituiva l'esempio di una bellezza ideale, assoluta ed eterna,
espressione di un'armonia interiore frutto del dominio sulle passioni;
 l'arte e la letteratura dovevano ispirarsi a questo ideale di bellezza
rappresentando la realtà attraverso forme perfette, armoniche e composte.
Con questa affermazione cambiava il concetto classico di arte “come imitazione” della
natura e nasceva quello neoclassico di arte intesa come creazione.
DUE FASI DEL NEOCLASSICISMO. Il neoclassicismo conobbe una sua evoluzione che
lo portò da una prima fase, detta “illuminista”, caratterizzata dall’impegno civile e
dalla fiducia nel rinnovamento sociale, a una seconda fase, di carattere preromantico.
Infatti, gli esiti drammatici della Rivoluzione francese e l’ascesa di Napoleone, avevano
dimostrato l’impossibilità di realizzazione delle teorie illuministe di concordia e
uguaglianza sociale e lasciavano il posto ad un senso di smarrimento e di inquietudine
dell’animo umano.
NEOCLASSICISMO E ARCADIA. Anche l’Arcadia si basava sul ritorno alla tradizione
classica, ma riferito solo al campo della letteratura, mentre il Neoclassicismo
estendeva questa esigenza di richiamo al classicismo a tutti i settori della cultura e
della società del Settecento. Altra differenza è che l’Arcadia considerava il passato
come un modello da imitare, mentre il Neoclassicismo voleva solo prenderlo come
punto di riferimento, consapevole del fatto che non si potava far rivivere l’età classica
ormai trascorsa per sempre, ma la si poteva solo ricordare.
IL PREROMANTICISMO Una nuova sensibilità
Negli ultimi decenni del Settecento e nei primi dell'Ottocento si riscontrano nella
cultura italiana anche tendenze opposte a quelle neoclassiche: alle forme nitide,
armoniche e ideali del neoclassicismo questo nuovo modo di concepire l'arte oppone
l'esasperazione passionale e soggettiva, l'amore per il primitivo, il barbarico e
l'esotico, per le atmosfere malinconiche, lugubri e cupe, dominate dall'idea e dalla
presenza ossessiva della morte, e, infine, la predilezione per una natura grandiosa e
tempestosa, selvaggia e desolata. Si tratta di elementi che preannunciano ciò che
maturerà in seguito nel Romanticismo e questo il motivo per cui si usa il termine di
"Preromanticismo". Simili tendenze penetrano in Italia già a fine Settecento, grazie
alla diffusione in Europa di opere straniere che vengono presto tradotte anche in
italiano.
Francia In Francia il romanzo epistolare Giulia o la nuova Eloisa di Jean-Jacques
Rousseau diffonde il gusto sentimentale e la predilezione per la commozione, per le
situazioni affettuose e tenere.
Germania In Germania tra it 1770 e il 1785 si afferma il movimento dello Sturm and
Drang ("Tempesta e impeto"), dal titolo dell'opera di Friedrich Maximilian Klinger
(1752-1831), che esalta la passionalità e concepisce l'arte come libera
espressione del genio individuale. Sul piano letterario tutto ciò si traduce nel
rifiuto di ogni classicismo e di ogni regola, ritenuta mortificante; autore modello degli
Stiirmer, questo il termine con cui si designavano i seguaci dello Sturm and Drang, è
infatti Shakespeare, visto come una sorta di forza della natura che crea
istintivamente. Tra le opere più significative riconducibili a questo movimento, che
preannuncia il futuro Romanticismo, vi sono il romanzo epistolare I dolori del
giovane Werther e il Faust di Johann Wolfgang Goethe (1749-1832).
Inghilterra Dall’Inghilterra giunge la poesia "cimiteriale". Fama europea ebbero i
Canti di Ossian dello scozzese James Macpherson (1736- 796) in cui sono presenti le
descrizioni di paesaggi cupi, desolati, di atmosfere tempestose, di visioni notturne e
spettrali. L'opera ebbe straordinario successo e fu subito tradotta in Italia da
Melchiorre Cesarotti (1730 - 1808).
LE RADICI COMUNI
Neoclassicismo e Preromanticismo appaiono tendenze culturali a prima vista
inconciliabili. Ma così non è se si tiene conto che queste si affermano negli stessi anni
e che le troviamo addirittura entro la personalità di uno stesso scrittore e, a volte,
all'interno della medesima opera (Foscolo). In realtà, Neoclassicismo e
Preromanticismo sono fenomeni diversi che nascono però da una stessa crisi di fondo:
quella che si presenta fra gli anni Settanta e Ottanta del Settecento, con il crollo
dell'Ancien régime e del riformismo illuministico che aveva tentato di salvarlo
modificandolo ma non rovesciandolo; mentre più tardi, negli anni napoleonici, la crisi
è invece dovuta alla caduta delle illusioni rivoluzionarie. In entrambi i momenti si
riscontrano, sul piano culturale, atteggiamenti simili: delusione, distacco dall'impegno
civile attivo, fuga nel passato alla ricerca di un'alternativa al presente che delude. Per
il Neoclassicismo l'alternativa è l'ideale della bellezza e dell'armonia, lontano dagli
orrori e dei fallimenti della storia; per il Preromanticismo, è la profondità dell'io, la
natura, il primitivo. Non conta tanto, dunque, la diversa direzione della fuga, quanto la
spinta a compierla che ne sta alla base ed è comune alle due tendenze.

Potrebbero piacerti anche