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(1544-1595)
Nuclei tematici 1
Nuclei tematici 2
Lo stile
•Nella lirica Tasso elabora uno stile personale che definisce “difficile facilità”,
composto di metafore ardite (l’augel di Giove), lessico prezioso (l’amoroso
impaccio, gl’inveschiati rami), contrasti cromatici (colombe, fulve penne) su uno
sfondo di malinconia e struggimento (d’arder mi piacque e nel piacer mi dolsi).
Nuclei tematici 1
•Il poema è teleologicamente orientato, cioè punta a una fine già nota che
rispecchia un preciso disegno divino: i cavalieri errano, cadono via via nell’errore
morale, si disperdono e vengono sedotti dalla magia, per poi rinsavire, riacquistare
l’onore e vincere la battaglia finale.
•Il tema centrale è la riflessione sul rapporto conflittuale tra apparenza e realtà, e
quindi sull’arte come creazione di un mondo illusorio sotto cui si cela una verità
profonda.
Nuclei tematici 2
•Altro grande contrasto tematico è quello tra armi e amori, presente già nel Boiardo
ma divenuto problematico nel Tasso: l’amore si manifesta come erotismo inquieto
sempre censurato.
Lo stile 1
•Da un punto di vista stilistico, il poema, scritto in ottave, si colloca nel dibattito
letterario del suo tempo: propone il rinnovamento della tradizione cavalleresca
basato sul magistero epico di Omero e sull’unità di azione, frutto della riscoperta
della Poetica di Aristotele.
•Tasso elabora uno stile unico, caratterizzato dall’uso di figure retoriche della
contraddizione, come l’antitesi (a quel fulgor tutto si scosse,/benché tra gli agi
morbidi languente) e il chiasmo (i nostri carmi/intanto ascolta, e t’apparecchia a
l’armi) che riflettono un universo di passioni tormentato, e attento agli effetti musicali
creati con le allitterazioni (tartarea tromba/trema la terra/romor ribomba) o i giochi di
suoni e di accenti (Venìeno innumerabili infiniti).
Lo stile 2
Nuclei tematici
•I temi sono i più vari – la nobiltà, la gelosia, la compassione, il gioco, il rapporto tra
vecchi e giovani e così via – e si legano in particolar modo alla vita di corte o alla
situazione personale dell’autore.
•Al centro di ciascun dialogo si pone una questione filosofica da discutere, espressa
nel titolo, tra interlocutori appartenenti alla corte, tra cui Tasso, che compare talora
sotto lo pseudonimo di Forestiero Napoletano.
•Lo spunto filosofico diviene un punto di partenza per un più ampio discorso
psicologico che si affida alla capacità della letteratura di produrre immagini e
giocare con le parole.
Lo stile
•Il genere adottato dal Tasso, il dialogo, è il genere umanistico per eccellenza:
proviene dalla lezione di Platone mediata da Cicerone, ma conosce anche un’ampia
fortuna nel Cinquecento, come presso Pietro Bembo e Baldassar Castiglione.
Nuclei tematici 1
•I Discorsi dell’arte poetica si dividono nelle tre parti della retorica classica:
argomento (invenzione), struttura (disposizione) e stile poetico (allocuzione).
•I Discorsi del poema eroico trattano di statuto e funzione della poesia, favola,
struttura, elocuzione.
Nuclei tematici 2
Lo stile
•La prosa tassiana si ispira alla trattatistica poetica e retorica di metà ’500 che però
si arricchisce e non arricchisce di uno stile più comunicativo, accompagnando il
ragionamento con frequenti citazioni ed esempi (un’azione illustre, quali sono quelle
del poema eroico) e esplorando tutte le ipotesi e le alternative (o si finge... o si
toglie da l’istorie) prima di giungere a formulare la conclusione.
•Con un linguaggio asciutto, diretto (molto meglio è, a mio giudicio, che da l’istoria
si prenda) e una sintassi ricca e complessa (Per questo, dovendo il poeta con la
sembianza della verità ingannare i lettori, e non solo persuader loro che le cose da
lui trattate sian vere, ma sottoporle...), i Discorsi costituiscono un lascito importante
sotto il profilo stilistico per la prosa scientifica in volgare del secolo successivo.
•L’Aminta è una favola pastorale che narra l’amore a lieto fine ma inizialmente
non corrisposto del pastore Aminta per la ninfa Silvia. L’intreccio si fonda su quattro
personaggi, le ninfe Silvia e Dafne e i pastori Aminta e Tirsi, alle cui voci è affidata
la narrazione.
•Dietro il tema centrale dell’amore si cela una più ampia meditazione sul rapporto
contrastato tra natura e società, amore e onore, tempo passato e tempo presente:
Aminta e Silvia sono simboli di una perduta età dell’oro (tempo dell’amore e della
natura), cui si oppongono Dafne e Tirsi, simboli di un presente (età dell’onore e
della vita di corte) che ha determinato rapporti fondati sul potere e sull’interesse.
•A ciò si affianca il tema dell’ingiustizia sociale introdotto dalla figura del satiro: il
nodo centrale della favola è quindi la conflittualità della storia, vista come luogo
di forze in contrasto tra le quali l’uomo deve districarsi.
Nuclei tematici 2
•Il tema del conflitto fra amore e amicizia si complica intrecciandosi con quello
della colpa e del peccato, spia dell’ultimo Tasso per il quale la ricerca del senso
della vita è vana: non si può che contemplarla con dolore e amarezza.
• In Re Torrismondo Tasso impiega il verso sciolto che gli consente maggiore
libertà sul piano espressivo.
•Adeguato alla materia trattata, il linguaggio è cupo (Amore, hai l’odio incontra e
seco giostri) e rivela la sensibilità per il torbido e per la morte che caratterizza
questa fase compositiva. Torna sul piano retorico l’impiego delle figure del doppio
(alto e superno) e della contraddizione (il superbo sdegno e l’ira ardente).