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Indice

1. Introduzione
2. Paul Celan e Ingeborg Bachmann: tra amore e lettere
3. Il lessico di Paul Celan
4. Interpretazione della poesia “Corona”
5. Conclusioni
1. Introduzione

Le poesie di Celan sono conosciute sia per i significati criptici da cogliere, sia per le tematiche
drammatiche che trattano, tra cui la triste vicenda dell’Olocausto. Celan, avendo vissuto
questa tragedia in prima persona, utilizza la poesia come catarsi, tentativo di accettazione e
redenzione per i sensi di colpa da lui provati. Il risultato è la creazione di un linguaggio
totalmente nuovo, il quale ha nel suo interno dei lemmi ricorrenti. Essi durante la sua crescita
letteraria, verranno ampliati semanticamente.

Il tema di questo Hausarbeit si focalizzerà su una poesia in particolare, ovvero “Corona”


composta nel 1948, con l’intento di attribuirne un’interpretazione coerente con la poetica di
Celan. In primo luogo, verrà delineata la personalità di Celan e il suo ruolo all’interno della
letteratura tedesca, facendo accenno alla sua biografia. In secondo luogo, verrà fornito il
contesto in cui questa poesia prese vita, partendo dall’incontro con la scrittrice Ingeborg
Bachmann e il loro scambio di lettere durato all’incirca dieci anni. Successivamente verranno
elencati gli elementi preponderanti e ricorrenti nei componimenti poetici di Paul Celan,
ponendo l’attenzione su quelli che saranno caratteristici della poesia in questione. Infine,
verrà analizzato il testo della poesia, focalizzandosi sia sulla struttura che sul contenuto.

2. Celan e la poesia

Paul Celan (anagramma del nome Paul Antschel) è stato un poeta rumeno di origine ebraica
nato il 23 Novembre del 1920. Ad oggi è considerato uno dei maggiori esponenti della poesia
tedesca del dopoguerra, poiché le sue poesie contengono temi toccanti e riferimenti
autobiografici. Dopo aver composto numerose poesie, egli si dedicò alla traduzione di poesie
dal francese, inglese, italiano e russo. E’ necessario ricordare che Paul Celan stesso è
sopravvissuto agli anni della guerra in un campo di lavoro rumeno, mentre i suoi genitori sono
stati assassinati nell'Ucraina occupata. La sopravvivenza di questo drammatico evento
alimenterà i suoi sensi di colpa e sarà un peso per tutta la sua vita, oltre ad essere il tema
preponderante dei suoi scritti. Celan, attraverso l’influenza della madre, con cui instaura un
rapporto intenso, si appassiona da giovane alla letteratura e alla poesia, in particolare a Rilke,
Goethe, Hölderlin e Rimbaud.
Nella ricezione delle poesie di Celan si è tentato spesso di associare la sua produzione poetica
esclusivamente all’Olocausto, ritenendo che le sue poesie non fossero di per sé esemplari, ma
“much of his later, vertiginously polysemous work -with its multiple "you's" -also explores,
cryptically, love's possibilities.”1 come si può notare leggendo le poesie d’amore raccolte in
Mohn und Gedächtnis.
La sua poesia è un costante tentativo di ricerca che lui chiama “Wirklichkeit” ed è proprio
questa assidua ricerca verso il reale, che rende Celan un poeta complesso ed ermetico. Il reale,
secondo il poeta è la fonte del significato della nostra esistenza nel mondo.
La sua prima poesia comparve senza titoli su un giornale. Era ancora uno scrittore conosciuto.
Si sapeva solo che è nato nel 1920 a Czernowitz e che non utilizzava più il suo nome ebreo-
tedesco “Antschel”. In questa prima poesia pubblicata sono già presenti le parole chiavi della
poetica di Celan, tra cui Wort, Zeit, e Herz. Nel verso “ Wo sie den Sommer geigt, vereist ein
Meer.“ Si può intravedere un riferimento autobiografico, cioè la morte dei suoi genitori nel
ghiaccio e nella neve dell’Ucraina.2 Negli anni successivi, dopo essersi recato a Parigi, nel
1952 sposa Gisèle Lestrange e pubblica la raccolta di poesie Mohn und Gedächtnis. In
seguito, riesce a farsi strada nel campo letterario e ad affermarsi come poeta e prenderà poi
parte del famoso ambiente culturale tedesco dei Gruppe 47. Having lived through forced-labor
camps, settled in Paris (in 1948), and married an exceptionally devoted wife, Celan
nonetheless continued to suffer: the couple's first child, Francois, died shortly after birth.
Purtroppo, nel 1970 verrà trovato senza vita nel fiume Senna e per questo suo sentimento di
angoscia che pervase il suo animo fu anche ricoverato in un ospedale psichiatrico.

3. Paul Celan e Ingeborg Bachmann: tra amore e lettere

Vienna fu la città, dove Celan e Bachmann si incontrarono per la prima volta nel 1948. In
quell’anno il poeta aveva 27 anni mentre lei solo 22 anni. La giovane coppia trascorse insieme
solo sei settimane, dopodiché Celan si recò a Parigi 3. Nonostante legati da un forte sentimento
di amore, le loro vite erano comunque molto diverse. Ingeborg studiava filosofia e suo padre
era un nazista, attivo politicamente in Austria. Celan purtroppo a causa di questo movimento
estremista perse entrambi i genitori poiché ebrei. Inoltre, egli era apolide in fuga, per questo
motivo decise di rifugiarsi nella città austriaca occupata dalle potenze straniere, giungendo a
Vienna nel dicembre del 1947. Il loro scambio di lettere inizierà intorno giugno del 1948 e poi
terminerà ad autunno del 1967.4 La loro relazione non era ben definita ma erano comunque
accomunati dall’amore per la scrittura, ma anche dalle difficoltà di vivere come scrittori e
1
AND HOW HOPE IS VIOLENT: THE POETRY OF PAUL CELAN, Poetry, Sep., 2001, Vol. 178, No. 6 (Sep., 2001),
John Taylor, pp. 338-347
2
Otto Pöggeler, Lyrik als Sprache unserer Zeit? Paul Celans Gedichtbände, Westdeutscher Verlag GmbH,
Opladen/Wiesbaden, 1998,
3
Helmut Böttiger, Wir sagen uns Dunkles. Die Liebegeschichte zwischen Ingeborg Bachmann und Paul Celan,
Verlagsgruppe Random House, München, 2017
poeti nel dopoguerra. Inoltre, per loro anche scrivere lettere è complicato e spesso Bachmann
voleva porre fine a questa corrispondenza letteraria come descrisse in una lettera del 1960 5.
Durante la loro corrispondenza spesso parlano di lettere non spedite o gettate via. O anche
momenti come Bachmann afferma dove confida a Celan che “Ich schreibe Dir nicht, weil Du
wieder schreiben sollst, sondern weil es mir jetzt Freude macht und weil ich will.“ 6 Nelle loro
prime lettere sono maggiormente evocati ricordi di incontri allo Stadtpark con delle sfumature
drammatiche, anche se non si sa per certo cosa fosse successo durante quelle sei settimane. In
una delle lettere scritte ad i genitori, la scrittrice gli rivela che il poeta rumeno si è innamorato
di lei e che lui inondava la sua stanza di papaveri. Il tema centrale di Celan dell’oblio,
rappresentato dal papavero, diventa concreto nella quotidianità dello scrittore, oltre ad essere
un elemento della poesia “Corona” che sarà analizzata. Prima di questa comporrà “In
Ägypten” anch’essa dedicata alla scrittrice Bachmann, dove mette in evidenza lo scontro tra
diversi mondi, facendo riferimento ad un episodio della Bibbia, dove gli ebrei furono costretti
ad esiliare dall’Egitto. Nomina 3 nomi ebrei: Ruth, Myriam e Noemi. È presente, inoltre,
anche un chiaro riferimento alla Bachmann intesa come die Fremde.
Anche se gli scambi di lettere diventano sempre più sporadici con il passare del tempo, Celan
ribadisce costantemente l’amore che prova per Ingeborg:
“Uns kommt das Leben nicht entgegen, Ingeborg, darauf warten, das wäre wohl die uns
ungemäßeste Art, da zu sein.
Da sein, ja, das können und dürfen wir. Da sein - für einander. wenns nur ein paar Worte sind,
alla breve, ein Brief, einmal im Monat: das Herz wird zu leben wissen.“7

4. Il lessico di Paul Celan

L’esperienza di annientamento è una delle tematiche principali delle opere di Celan. Inoltre,
gli spazi, i punti e le pause costituiscono il suo stile e un rigore non verbale. 8 I suoi versi sono

4
Herzeit, Ingeborg Bachmann – Paul Celan, Der Briefwechsel, herausgegeben und kommentiert von Betrand
Badiou, Hans Höller, Andrea Stoll und Barbara Viedemann, Suhrkamp Verlag S. 215
5
„Lieber Paul,nach allem, was geschehen ist, glaube ich, daß es für uns kein Weiter mehr gibt. Es ist mir nicht
mehr möglich.Es fällt mir sehr schwer, das zu sagen.Ich wünsche Dir alles Gute.
Ingeborg“ ivi. S. 135
6
Herzeit, Ingeborg Bachmann – Paul Celan, Der Briefwechsel, S. 8
7
Ivi. S. 65
8
Poetics of silence in the Post-Holocaust Poetry of Paul Celan, pp. 137-158
prevalentemente grafici. Sono diversi gli elementi ricorrenti nei suoi componimenti poetici ed
in particolare nella poesia “Corona”. In questa poesia è presente un verso (“wir lieben
einander wie Mohn und Gedächtnis “) che darà nome alla raccolta pubblicata nel 1952.
Il papavero, quindi la figura del fiore, è un elemento ricorrente all’interno delle poesie di
Celan ed ha molteplici significati. Nel 1943 Celan scrisse un’altra poesia intitolata “Mohn” su
un quaderno che comprendeva altre poesie sui fiori, le quali Paul Celan compose per la sua
amata. “Blume” insieme a “Blüte” e “blühen” sono sostantivi e verbi che il poeta ha usato in
modo più frequente nella sua prima produzione. Il verbo blühen viene utilizzato non solo per
descrivere la crescita delle piante e dei fiori bensì per sottolineare un passaggio del tempo.
Nel caso della poesia “Corona”, nel verso “Es ist Zeit, daß der Stein sich zu blühen bequemt”,
la fioritura della pietra sembra rappresentare la possibilità che quel passato torni a vivere nel
presente attuale della poesia. Correlato al concetto della fioritura, vi è il tempo che spesso è
indefinito. Si può dedurre quindi che il lessico delle fioriture assume diversi significati nei
vari componimenti con la speranza di progettare una nuova realtà attraverso una nuova parola
poetica.9
La pietra, già nominata in precedenza, è anch’essa un elemento ricorrente nei componimenti
di Celan. Nel caso di questa poesia, ma anche in altre appartenenti allo stesso ciclo, la pietra è
legata al mondo sommerso degli ebrei e al destino di morte che è stato loro inflitto. La pietra
può anche “fiorire” metaforicamente, ma Celan potrebbe anche aver descritto un fenomeno
naturale di concrezioni calcaree, le quali compaiono sulle rocce con diversi colori e forme.
Inoltre, oltre questi due elementi opposti ma correlati tra loro, il verso che apre la poesia
contiene la parola “Hand”. La “Hand” per Celan è dove si conserva la Spur e il Zeit. Anche la
Hand ha il compito di misurare lo scorrere del tempo ed è collegata al lemma Herz, ma anche
ad Aug e Mund, i quali sono anche essi presenti nella poesia “Corona”. La Hand rappresenta
la Mund, come la scrittura rappresenta il canto del poeta, quindi una riflessione sulla poesia.
La mano diviene l’emblema dell’abilità del poeta, dei suoi interlocutori e del suo destino,
luogo dal quale nasce e al quale è indirizzato il dono della poesia.10
Infine, l’Herz, è anch’esso un vocabolo centrare della lirica di Celan. Questo lessema è stato
utilizzato maggiormente durante la sua produzione giovanile. Nelle poesie successive la
parola Herz compare sempre meno, ma non perché non si più importante. In realtà il suo
campo semantico si è ampliato. Inizialmente il lessema Herz apparteneva ad una simbologia
erotica e floreale dell’autore.

9
Lessico europeo, Sezione tedesca: il movimento, Blume – Paul Celan di Francesca Zimarri, S. 276
10
Lessico europeo, Sezione tedesca: il movimento, Hand – Paul Celan Giulia Puzzo S. 311
5. Interpretazione della poesia “Corona”

CORONA
Aus der Hand frißt der Herbst mir sein Blatt: wir sind Freunde.
Wir schälen die Zeit aus den Nüssen und lehren sie gehn:
die Zeit kehrt zurück in die Schale.
 
Im Spiegel ist Sonntag,
im Traum wird geschlafen,
der Mund redet wahr.
 
Mein Aug steigt hinab zum Geschlecht der Geliebten:
wir sehen uns an,
wir sagen uns Dunkles,
wir lieben einander wie Mohn und Gedächtnis,
wir schlafen wie Wein in den Muscheln,
wie das Meer im Blutstrahl des Mondes.
 
Wir stehen umschlungen im Fenster, sie sehen uns zu von der Straße:
es ist Zeit, daß man weiß!
Es ist Zeit, daß der Stein sich zu blühen bequemt,
daß der Unrast ein Herz schlägt.
Es ist Zeit, daß es Zeit wird.
 
Es ist Zeit.

„Corona“ è una poesia scritta da Paul Celan nel 1948, contenuta nella raccolta Papavero e
Memoria. In una lettera di Ingeborg Bachmann indirizzata a Paul Celan, la scrittrice afferma
“Ich habe oft nachgedacht, “Corona” ist dein schönstes Gedicht, es ist die vollkommene
Vorwegnahme eines Augenblicks, wo alles Marmor wird und für immer ist. Aber mir hier
wird es nicht “Zeit”. Ich hungre nach etwas, das ich nicht bekommen werde, alles ist flach
und schal, müde und verbraucht, ehe es gebraucht wurde.“11
Questa raccolta comprende una selezione delle poesie pubblicate negli anni precedenti. Il
titolo si collega alle due tematiche principali di questa raccolta, che termina con delle poesie
d’amore. Il primo tema riguarda il ricordo straziante dei lutti familiari della strage. Mentre il
secondo concerne la rappresentazione viva di situazioni amorose. Osservando il titolo della
poesia si comprende che ad esso è legato un significato musicale che ha a che vedere con la
sospensione del tempo.

11
Herzeit, Ingeborg Bachmann – Paul Celan, Der Briefwechsel, herausgegeben und kommentiert von Betrand
Badiou, Hans Höller, Andrea Stoll und Barbara Viedemann, S. 12
Questo perché la corona nella teoria musicale (un punto incoronato da un semicerchio) se
posto sopra ad una nota o ad una pausa, ne allunga la durata in maniera indefinita. In questa
poesia in particolare si potrebbe definire l’idea di un tempo sospeso nel periodo intriso di
paura in cui essa viene composta. È, infatti, una poesia d’amore scritta dopo il terrore di
Auschwitz, dedicata alla sua amata, Ingeborg Bachmann.

“Corona” non è stata composta attraverso una struttura precisa. Ogni verso ha uno schema ed
un ritmo diverso, raggruppato in strofe di varie lunghezze. 12 La poesia si apre con un io lirico
che interagisce l’autunno. In questo caso il componimento mette in evidenza una prospettiva
positiva e di speranza nei confronti nella stagione, che solitamente nella poesia di Celan ha
una connotazione negativa. Il motivo per cui l’autunno viene visto in maniera negativa
riguarda infatti la morte dei genitori di Celan, che sono stati uccisi proprio in autunno
nell’anno 1942. Nel primo verso si descrive la mano, che appartiene all’io lirico, ma la foglia
all’Autunno, che gradualmente la farà sparire.

Aus der Hand frißt der Herbst mir sein Blatt: wir sind Freunde.
L’autunno può essere interpretato come il tempo distruttivo che passa, mentre la foglia è la
durata della vita. È presente, inoltre, una personificazione dell’Autunno che da concetto
astratto diventa un animale innocuo che non incute più timore all’io lirico. Lo si può notare
dal verbo “füttern”. L’Autunno brucando dalla mano dell’io lirico mostra un rapporto
ravvicinato ed intimo attraverso questa azione. Con la frase “Wir sind Freunde“, il soggetto
della poesia trova con sincerità conforto nell’Autunno, per cui tutti gli orrori attribuiti a questa
stagione non sembrano palesarsi in questo componimento poetico.

Wir schälen die Zeit aus den Nüssen und lehren sie gehn
die Zeit kehrt zurück in die Schale

Anche in questi due versi, il tempo continua ad essere il tema principale della poesia ed anche
il soggetto. Con die Zeit kehrt zurück, si ribadisce la ciclicità del tempo, facendo anche
riferimento al passato. Ogni individuo inizia il proprio tempo ma poi ritorna da dove è venuto,
ovvero nel Non-Tempo, nell’indefinito. Il “wir” accomuna l’io lirico e l’autunno ed è solo
attraverso la riconciliazione di questi due soggetti che sarà poi possibile liberare il passato
dalla sua reclusione. Le noci che vengono sgusciate possono rappresentare una fase di analisi
12
Otto Pöggeler, Lyrik als Sprache unserer Zeit? Paul Celans Gedichtbände, Westdeutscher Verlag GmbH,
Opladen/Wiesbaden, 1998, Seite 18
profonda del subconscio, che lo porterà a rivivere i ricordi più brutti e dolorosi. Con “lehren
sie gehn” si identifica un percorso, una elaborazione lenta di un passato terribile alla quale
bisogna imparare a conviverci. Il passato bisogna portarlo alla luce ed affrontarlo. Dopo aver
sbucciato la noce, riaffiora il tempo passato e i ricordi tristi che non sono più una minaccia,
poiché sono diventati una componente della vita dell’io lirico. Questa ciclicità rappresentata
dalle noci, si ricollega al titolo “Corona”, quindi ad un cerchio, se si fa riferimento alla parola
latina.

Im Spiegel ist Sonntag,


im Traum wird geschlafen,
der Mund redet wahr.

Nel verso dello specchio, si può pensare che l’io lirico stia vivendo nel riflesso un momento di
pace che è associato appunto alla domenica, giorno di riposo e di festa. Il riposo si presenta
anche nel verso successivo, sia nei sogni che nel sonno, e con serenità, permetterà
successivamente alla bocca di dire il vero, perché non si sogna nel sonno, ma si dorme nel
sogno.

Mein Aug steigt hinab zum Geschlecht der Geliebten:


Wir sehen uns an,
wir sagen uns Dunkles,

L’occhio rappresenta la conoscenza dell’io lirico che però non guarda la propria amata negli
occhi, bensì avvicinandosi al suo sesso, viene evocata una intimità più profonda. Il motivo di
questo avvicinamento al suo sesso, riguarda il superamento di un blocco, poiché in
precedenza l’autore riusciva ad avere esclusivamente rapporti platonici con le donne. Inoltre,
l’unione degli amanti è caratterizzata dalla ripetizione del pronome “wir” nei versi di questa
strofa.

Wir lieben einander wie Mohn und Gedächtnis

Questo verso sarà il titolo della raccolta di poesie Mohn und Gedächtnis, che avrà come
tematiche il lutto ma anche la passione nei rapporti amorosi. Difatti questa discesa al sesso
dell’amata può rappresentare sia l’intimità più profonda, ma anche la perdita della persona
amata che si tenta di recuperare nel mondo dei morti dell’Ade, come Orfeo tenta di salvare la
sua amata Euridice, facendo riferimento a quello che è successo al popolo ebreo. Si tratta del
grembo e del popolo.13 Quindi l’unione di questi amanti riguarda gli opposti: oblio e memoria.
La poesia, dunque, assume un doppio scopo: celebra l’amore ma commemora anche i morti,
tra cui sua madre. È chiaro quindi che il binomio Papavero e Memoria si possa associare alla
coppia Ingeborg Bachmann e Paul Celan. Il poeta è stremato dal ricordo, dalla sua esistenza e
dai sensi di colpa nell’essere sopravvissuto e ritrova la pace nella sua amata, la quale non
avendo un destino tragico come l’autore, può donargli il sollievo paragonabile al papavero,
tentando di fargli dimenticare per un tempo breve la sua dolorosa esistenza.

wir schlafen wie Wein in den Muscheln,


wie das Meer im Blutstrahl des Mondes.

Il vino nominato del verso è associato al papavero poiché provoca un effetto di dimenticanza
come il fiore in questione. Il raggio della luna schiarisce l’oscurità ma è tinto di rosso, il che
significa che il ricordo doloroso persiste.

Wir stehen umschlungen im Fenster, sie sehen uns zu von der Straße:

La strofa successiva si apre con un luogo più reale. Dopo il sogno, l’incontro amoroso con
ripetizioni e metafore, la coppia si mostra abbracciata alla finestra e viene vista dalla strada.

es ist Zeit, daß man weiß!

E‘ il momento che la coppia mostri il suo amore al pubblico. Il loro amore è forte, si mostra e
supera la morte. Il tempo vive, ma nasce con l’amore.

Es ist Zeit, daß der Stein sich zu blühen bequemt,


daß der Unrast ein Herz schlägt.
Es ist Zeit, daß es Zeit wird.

Es ist Zeit.

13
„Geschlecht“ meint ‚Schoß´ und ´Volk´, Paul Celan, Die Gedichte, Suhrkamp, S. 687
„Der Seint zu blühen” indica un paradosso ed è una metafora. Il mondo inquieto, morto e
fermo come la pietra, può rinascere. “Es ist Zeit” è un’anafora ed una ripetizione, che viene
espressa con la massima convinzione.

6. Conclusioni

Attraverso l’analisi di una delle tante emblematiche poesie di Celan, si può comprende il
grande ruolo che egli aveva durante l’epoca del dopoguerra. Come già accennato, Celan,
appassionato di poesia e letteratura, usa il suo talento per raccontare la realtà attraverso una
poetica a tratti criptica e complessa. Celan è stato capace di trattare emozioni ed eventi
drammatici che hanno caratterizzato la sua vita, diventando le costanti della sua produzione
letteraria. Attraverso la figura della scrittrice Bachmann, è stato per lui possibile esorcizzare
per un breve periodo il dolore che lo affliggeva, paragonando la sua amata al potere oblioso
del papavero. Tuttavia, nella poesia “Corona” il suo dolore ritorna, sotto le vesti dell’autunno,
ma ha un aspetto diverso. Il poeta è pronto a riconciliarsi con la stagione terribile, la quale gli
ha portato via i genitori e mostrare l’amore della sua amata dalla finestra, agli occhi di tutti.

Literaturverzeichnis

Texte von Paul Celan:


Paul Celan: Die Gedichte, Neue kommentierte Gesamtausgabe, Suhrkamp, 2019

Sekundärliteratur

Badiou Betrand, Höller Hans, Stoll Andrea, Viedemann Barbara: Herzeit, Ingeborg
Bachmann – Paul Celan, Der Briefwechsel
Böttiger Helmut: Wir sagen uns Dunkles. Die Liebegeschichte zwischen Ingeborg Bachmann
und Paul Celan, Verlagsgruppe Random House, München, 2017
Franke William: Journal of Literature and Trauma Studies, University of Nebraska Press,
Volume 2, Number 1-2, Spring/Fall 2013
Pöggeler Otto: Lyrik als Sprache unserer Zeit? Paul Celans Gedichtbände, Westdeutscher
Verlag GmbH, Opladen/Wiesbaden, 1998
Puzzo Giulia: Lessico europeo, Sezione tedesca: il movimento, Hand – Paul Celan, Sapienza
Università Editrice, 2018
Taylor John, AND HOW HOPE IS VIOLENT: THE POETRY OF PAUL CELAN, Poetry,
Sep., 2001, Vol. 178, No. 6 (Sep., 2001)
Zimarri Francesca: Lessico europeo, Sezione tedesca: il movimento, Blume – Paul Celan,
Sapienza Università Editrice, 2018

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