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I COLORI NELLA LETTERATURA ITALIANA:

GIOVANNI PASCOLI
Giovanni Pascoli nasce nel 1865 a San Mauro di
Romagna da una famiglia agiata ed era quarto di dieci
figli. La sua infanzia è caratterizzata da una serie di
lutti familiari; il padre viene assassinato con una
fucilata mentre tornava a casa e nel giro di pochi anni
muoiono anche alcuni dei fratelli. Vive insieme alle
sorelle Ida e Maria, con le quali instaura un legame
morboso , attraverso il quale cercherà invano di ricreare
il nucleo famigliare perduto. Il poeta durante la sua
esistenza aspira a ricongiungersi con i morti, che
rappresentano i suoi cari deceduti. Purtroppo,però,non
ritroverà mai l’ unità famigliare perduta, ostacolato
anche dalla propria convinzione che il legame affettivo
con una donna avrebbe messo in pericolo il nucleo di origine della sua famiglia. Nel
1870 lascia il suo paese e frequenta l’università di Bologna dove diventa discepolo di
Carducci. Nel 1905 sarà il successore della cattedra bolognese di letteratura
appartenuta al suo insegnante. Intorno al 1880 inizia a dedicarsi all’impegno civile,
l’occasione è offerta da una rivolta anarchica a cui partecipa e a causa della quale sarà
incarcerato per sovversione. Sempre in questi anni inizia l’esperienza di insegnante
precario, per questo motivo viaggerà molto fino a ritirarsi a Bologna, dove acquisterà
una piccola proprietà che diventerà il nucleo familiare originario perso. Il poeta
muore di malattia all’età di 57 anni.

Produzione Letteraria:

Nell’ ambito della propria produzione artistica Pascoli scrive le sue opere adottando
diverse tipologie di forma letteraria: Poesie latine, Poesie italiane, Prosa poetica e Odi
civili. In questo mio elaborato procederò ad analizzare la Poesia italiana e, in
particolare, la prima della quattro raccolte che la compongono: “Myricae”. Scritta nel
1891, è introdotta dall’epigrafe “Sicelides musae”, tratta da un verso virgiliano. Il
titolo deriva dal nome degli arbusti selvatici chiamati mirici. In questa raccolta il
poeta tratta argomenti semplici, modesti con ambientazione campestre, in un contesto
naturalistico e di vita quotidiana. I componimenti sono brevi e di struttura semplice.

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Corrente letteraria:

Dal punto di vista stilistico, Pascoli appartiene alla corrente letteraria del
Decadentismo, che nasce in Europa a metà dell’ottocento e prosegue fino all’inizio
del novecento. E’ un movimento culturale che coinvolge vari aspetti della vita, non
solo l’ambito artistico. Il Decadentismo è fortemente legato alla poetica del
simbolismo, che è il linguaggio utilizzato dagli artisti in questa visione decadente.
L’importanza che il Simbolismo attribuisce alla descrizione soggettiva,piuttosto che
oggettiva e la predilezione per il lato misterioso della realtà, sono le caratteristiche
che lo rendono la forma espressiva privilegiata dai poeti decadenti.

“io sono l’impero alla fine della decadenza”

Questa citazione indica che i poeti di questa epoca percepiscono se stessi come coloro
che sono nati alla fine di tutto anche della decadenza. E’ una condizione durante la
quale si perdono le certezze e in particolare la visione positiva e ottimista del mondo
e del futuro. Le caratteristiche principali del Decadentismo sono: il rifiuto del
razionalismo e il rifiuto della realtà concreta e pratica.

“Il Lampo”:

E cielo e terra si mostrò qual era:

la terra ansante, livida, in sussulto;


il cielo ingombro, tragico, disfatto:
bianca bianca nel tacito tumulto
una casa apparì sparì d'un tratto;
come un occhio, che,largo,esterrefatto,
s'aprì si chiuse, nella notte nera.

Il componimento appartiene alla raccolta Myricae ed è formato da due strofe di


endecasillabi, di cui la prima è un singolo verso. Lo schema delle rime è A
BCBCCA. Inoltre sono presenti figure retoriche di ordine, di significato e di suono il
cui utilizzo è tipico della poetica simbolista. La struttura della sintassi ricercata e
struttura in modo tale da trasmettere la scena descritta dall’autore in maniera
adeguata.

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Analisi:

Nel primo verso è possibile individuare un’antitesi tra cielo e terra e un polisindeto
cioè l'elencazione di termini o la coordinazione di più proposizioni con la ripetizione
della congiunzione. Il secondo e il terzo verso vengono analizzati insieme, poiché
collegati dalla descrizione stessa della scena e da un parallelismo tra terra e cielo. Per
entrambi i soggetti è presente un climax ascendente verso la distruzione tramite le
seguenti espressioni: ansante-livida-in sussulto e ingombro-tragico-disfatto; al
secondo verso si ha in aggiunta la personificazione della terra che non avviene invece
per il cielo. Nel verso quarto si evidenzia un ossimoro e l’ enjambement che unisce
questo verso al successivo. Tramite le parole apparì-sparì presenti al verso cinque si
individuano una paronomasia e omoteleuto. Infine al penultimo verso è presente un
paragone analogico tra la casa e l’occhio di un individuo morente.
Il ritmo in questa poesia ricopre un ruolo molto importante nel trasmettere la
descrizione della scena. Esso risulta abbastanza cadenzato con pause contigue tra i
versi; in corrispondenza del passaggio dal quarto al quinto verso il ritmo è più veloce
per l’assenza di cesure, presenti invece in tutti gli altri. Infine il ritmo a tratti può
risultare assillante a causa dei numerosi segni di punteggiatura presenti in alcuni
versi.

Il poeta in questo componimento evoca l’istante in cui, durante un temporale, il cielo


viene squarciato da un lampo. Ad una lettura immediata può sembrare una normale
descrizione dei cambiamenti del paesaggio causati dal temporale in corso. Tuttavia se
si tiene in considerazione il valore simbolico che può avere la poesia, la tempesta e
tutti gli elementi rappresentati assumono un significato differente da quello comune.
La rappresentazione di un fenomeno naturale viene utilizzata da Pascoli per
trasmettere le impressioni e i sentimenti provati. Mostrano inoltre la visione
pessimistica dell’autore, il quale assegna al lampo un compito rivelatore. Infatti la
luce del lampo che illumina per un attimo il paesaggio è come un'improvvisa e
tragica rivelazione della realtà della vita. Mostra la vera essenza della vita del poeta e
della realtà di tutti gli uomini, fatta di dolore, sofferenza e morte. Altro elemento
importante in questa poesia è la casa bianca che appare all’ improvviso illuminata dal
lampo. Essa simboleggia un possibile rifugio dal temporale e rimanda inoltre al tema
principale di Pascoli: il Nido. La valenza positiva di questo edificio è sottolineata
anche dal colore bianco che si pone in contrasto al nero circostante. Tuttavia la casa
dopo essere apparsa scompare e ciò indica la sua fragilità rispetto alla forza della
tempesta. La casa bianca scompare all'improvviso, soppressa dall'oscurità sia fisica
che morale e che identifica l’angoscia e il tormento provati dall’autore.

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