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DALL’ARABO AL FRISONE - ELIA AFELTRA 3B

INTRODUZIONE , PERCHE’ QUESTO ARGOMENTO?

L’arabo e il frisone sono due razze di cavalli, ho scelto questo argomento poiché la
mia più grande passione è l’equitazione.

Il Frisone è nato in Olanda, è una delle razze più antiche d’Europa. Questa razza
veniva usato come cavallo da lavoro, la sua prima testimonianza si ha ai tempi dei
romani.

L’arabo vede la sua origine nei deserti della penisola araba, abitata da beduini e
nomadi. In questo ambiente solo gli animali più resistenti riuscivano a sopravvivere.

Ho collegato Giovanni Pascoli, con la poesia X Agosto, poiché nella poesia un uomo
trova il padre morto e lo porta a casa in carrozza, trainata da cavalli.

Ho collegato La Guernica di Pablo Picasso di arte poiché questo quadro mostra la


realtà angosciante della guerra e come questa impatta sulla vita degli uomini e degli
animali, tra cui anche i cavalli.

Ho collegato l’Arabia Saudita di geografia poiché il cavallo arabo proviene da quelle


terre, mentre di storia parlerò della prima guerra mondiale e dell’utilizzo dei cavalli
in guerra.

Parlerò della cavalcata delle valchirie di musica e delle sollecitazioni che avvengono
nella colonna vertebrale quando vado a cavallo di scienze motorie.

Di educazione civica ho pensato di collegare il diritto degli animali.

Parlerò dei purosangue inglesi e del mio amore per i cavalli in francese e in inglese.

Di tecnologia interessante è l’argomento del trailer per trasportare i cavalli e


collegherò religione con il tema dell’arca di Noè.

Mentre invece di scienze tratterò delle 3 leggi di Mendel e della genetica.


ITALIANO: GIOVANNI PASCOLI – X AGOSTO

Giovanni Pascoli nasce a San Mauro di Romagna nel 1855. La sua


fanciullezza viene sconvolta dal dalla tragica morte del padre, vittima nel
1867 di un delitto rimasto impunito, è seguita l’anno successivo dalla
morte della madre e della sorella maggiore, poi di due fratelli. Dopo la
laurea insegna in vari licei, poi all’Università di Messina e di Pisa. Si
stabilisce a Castelvecchio, nella compagna toscana, con le due sorelle
pensando di ricostruire con loro quel “nido” familiare distrutto dai tanti
lutti. Intanto pubblica le prime raccolte poetiche: Myricae nel 1891, Canti
di Castelvecchio (1903). Muore a Bologna nel 1912

La poetica
Tutta la poesia di Giovanni Pascoli è influenzata dalla sua tragica storia
familiari. Gli eventi drammatici di cui è protagonista, fin da piccolo
lasciano un segno indelebile nel suo amico. Un tema che ricorre spesso
nei suoi testi è quello del nido familiare, che è stato distrutto e perciò
deve essere ricostruito. Per Pascoli ogni essere umano l’unico periodo
davvero felice è l’ infanzia. Il male più grande è la dissoluzione del nido,
che avviene con l’età adulta, quando si abbandona la casa paterna per
costruirsi una vita propria. Nelle poesie di Pascoli, è fortemente presente
il mondo contadino.

Il mistero delle piccole cose: La poetica del fanciullino


Pascoli afferma che ogni essere ha in sé un sentire poetico. Crescendo,
l’uomo perde la capacità di stupirsi, di penetrare il senso profondo che
anche le cose più semplici e quotidiane racchiudono. Il poeta, invece,
rimane per tutta via un “fanciullino”. Agli occhi del poeta-fanciullino la
realtà si carica di significati simbolici. Anche l’ oggetto più banale
racchiude un significato simbolico. Pascoli non ha nessun intento morale
o civile, non vuole insegnare nulla: semplicemente la sua poesia, risveglia
in ognuno sentimenti di amore, bontà e fratellanza.

Una poesia allusiva e simbolica


Le poesie di Pascoli prendono spesso spunto da scene e situazioni
concrete. Emerge una poesia che si può definire “allusiva”, perché ogni
oggetto o situazione allude a qualcos’altro.

Il linguaggio
Il linguaggio poetico di Pascoli è costruito con molta raffinatezza: mescola
parole di uso quotidiano e vocaboli, espressioni dialettali e termini
scientifici. Egli è molto attento alla musicalità dei versi, che spesso ottiene
con onomatopee. Inoltre ricorre frequentemente al linguaggio figurato,
mediante metafore sorprendenti per originalità e frequenti
personificazioni.

X AGOSTO
San Lorenzo, Io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende


quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:


l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono…

Ora là, nella casa romita,


lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi


sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!

Fu pubblicata il 9 agosto 1896 sulla rivista «Marzocco» e in seguito


inserita nella quarta edizione di Myricae. La poesia si compone di sei
strofe di quattro versi ognuna. I versi sono decasillabi e novenari
(rispettivamente di 10 e 9 sillabe). Le rime seguono lo schema alternato
(ABAB).

Dal punto di vista del senso e del contenuto la prima strofa si lega
all’ultima, mentre le strofe centrali si dividono in due dedicate alla
rondine e due all’uomo. La prima strofa crea un senso di aspettativa, di
una rivelazione che avverrà nell’ultima strofa e che ci consegna un nuovo
senso della notte di San Lorenzo e delle sue stelle cadenti.

Mentre la prima e l’ultima strofa di X Agosto sono riflessive, nelle strofe


centrali il tono si fa narrativo e il poeta racconta due episodi che, seppur
carichi di significati e riferimenti, si presentano prima di tutto come
racconti di due eventi tragici.
Pascoli utilizza la personificazione, una figura retorica che consiste nel
rivolgersi in modo diretto e attribuire azioni umane a cose astratte o
inanimate.

Pascoli ce ne offre due esempi in X Agosto:

-Nella prima strofa il giorno di San Lorenzo, il 10 agosto, viene


personificato e a lui si rivolge l’invocazione che apre la poesia.

-Nell’ultima strofa il poeta si rivolge direttamente al cielo e gli attribuisce


un’azione, la caduta delle stelle, e uno scopo, quello di evocare attraverso
le stelle un pianto.

Inoltre utilizza molte similitudini e metafore.

In X Agosto emerge la contrapposizione tra il cielo e la terra. Quest’ultima


è il luogo del male, “atomo opaco del male”, sul quale il cielo versa
impotente le sue lacrime, con un gesto che è allo stesso tempo di
cordoglio e di sdegno, perché la terra ospita sia le vittime che i carnefici,
coloro che subiscono il male e coloro che lo fanno. Tuttavia la profonda
umanità delle figure della rondine e dell’uomo e la pietà che ci provocano
queste due morti ingiuste ci lasciano un senso di tenerezza e solidarietà,
nel quale il poeta forse ci vuole indicare, senza dirlo esplicitamente, una
via d’uscita dalla sua visione pessimista del mondo.
ARTE – GUERNICA - PABLO PICASSO

Pablo Picasso nasce in Spagna, si forma e dipinge nel suo paese natale,
inizialmente secondo lo stile realista classico di fine Ottocento. Agli inizi
del Novecento l’attrazione della pittura della pittura delle avanguardie e
decide di trasferirsi in quella che sarà la sua nuova patria, la Francia. Da
allora attraversa quasi tutti gli stili del Novecento.
Il periodo “blu”
Nel cosiddetto “periodo blu” l’artista utilizza una gamma di colori che
privilegia le tonalità dall’ azzurro al grigio, come espressione di uno stato
d’animo e malinconico

Il periodo “rosa”
I protagonisti sono una serie di acrobati e saltimbanchi.

La fase cubista
La svolta successiva nella carriera artistica del pittore spagnolo avviene
nel 1907. Picasso pone le basi di un nuovo modo di rappresentare la
realtà.
Pablo Picasso
Guernica

Datazione 1937

Tecnica olio su tela

Dimensioni 349,3x776,6 cm

Collocazione Madrid, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofìa.

La storia
Picasso viene invitato a rappresentare il suo Paese all’ Esposizione
Internazionale delle Arti delle Tecniche di Parigi del 1937. All’ indomani
del bombardamento della cittadina basca di Guernica da parte
dell’aviazione tedesca, venuta a dare man forte al generale Francisco
Franco durante la guerra civile spagnola.

Il soggetto
Protagonista del dipinto è il dramma vissuto dalla popolazione di
Guernica. L’opera e oggi il simbolo degli orrori di tutte le guerre, il dipinto
non presenta un preciso senso di lettura.

Sulla sinistra in secondo piano Picasso raffigura una madre che urla il
proprio dolore .
Dietro di lei si trova un toro, ispirato alla figura mitologica del Minotauro,
bestia selvaggia e violenta. Di fianco alla sua testa quasi invisibile sullo
sfondo compare la colomba, simbolo di pace.
Al centro in primo piano un cavallo imbizzarrito, del quale sembra quasi
di udire il nitrito. A destra, una donna fugge disperata; sopra di lei sporge
dalla finestra un braccio che regge una lampada. Sempre sulla destra, in
secondo piano si vede una casa con il tetto in fiamme e un altro
personaggio che sembra invocare aiuto con le braccia rivolte al cielo. Il
dolore raffigurato sulla tela viene enfatizzato dalla rappresentazione di
uno spazio che sembra seguire solo le regole del caos.

In primissimo piano vi è il corpo dilaniato di un uomo ucciso.

GEOGRAFIA – ARABIA SAUDITA

L’Arabia Saudita confina a nord con Iraq e Giordania, a nord-est con il


Kuwait, a est con Qatar ed Emirati Arabi Uniti, a sud con Yemen e Oman.
Si affaccia a ovest sul mar Rosso e a est sul Golfo Persico. E’ grande sette
volte l’Italia.
Il territorio dell’Arabia Saudita è occupato in gran parte da tavolati
desertici piatti e inclinati verso est; le aree interne sono sabbiose a nord
con il deserto del Nafud, rocciose al centro (Neged) e sabbiose a sud con il
deserto di Rub-al Khali. Ad ovest sono presenti due catene montuose,
Hegiaz e Asir che si allungano sulle coste del mar Rosso, ad est la costa è
bassa e sabbiosa, resa coltivabile grazie a imponenti sistemi d’irrigazione .
La densità di popolazione è molto bassa all’interno. Le temperature
medie sono molto elevate in quasi tutti i periodi dell’anno, le
precipitazioni sono scarse e i fiumi sono totalmente assenti a esclusione
dei waidi che sono i letti dei corsi d’acqua oggi asciutti, tipici del Sahara e
di altre regioni desertiche. La popolazione è in crescita sia grazie all’alta
fertilità, infatti ogni donna ha circa 4 figli, sia per la forte immigrazione da
paesi come Egitto, Yemen e Somalia.

La religione è l’Islam, soprattutto di fede sunnita cioè coloro che seguono


le più antiche norme del Corano che è il testo a cui tutti devono fare
riferimento. Esso non è solo un riferimento religioso ma anche la base
legislativa e legale per il governo dello Stato. Non è permessa altra
religione e soprattutto le donne sono soggette a obblighi particolari, poi
per esempio c’è il divieto di prestare il denaro con l’interesse, tutti i
crimini possono essere puniti con pene corporali o torture.

La città principale è Riyadh che è anche la capitale situata in quella che un


tempo era una oasi fertile nel centro dei paesi.
La città che attira milioni di turisti ogni anno è la Mecca dove si trova la
grande Moschea meta dei pellegrinaggi che ogni musulmano deve fare
almeno una volta nella vita.

L’Arabia Saudita possiede le maggiori riserve petrolifere del mondo.


Anche l’agricoltura si è molto sviluppata grazie al fatto che le terre sono
state rese fertili grazie ad impianti d’irrigazione che sfruttano l’acqua
delle falde sotterranee e del mare con processi di desalinizzazione. Oltre
al grano tra i prodotti maggiormente coltivati ci sono i datteri coltivati
nelle oasi. La ricchezza ricevuta dal petrolio viene distribuita in parte
fornendo assistenza sanitaria gratuita e istruzione scolastica gratuita.

Lo Stato è governato da una monarchia assoluta in cui i partiti sono


considerati illegali e circa un terzo della popolazione lavora al servizio del
governo. Un’altra fonte di reddito è il turismo religioso alla Mecca e a
Medina dove è custodita la tomba di Maometto. L’Arabia Saudita ha
rapporti finanziari molto stretti con le potenze occidentali, infatti i capitali
accumulati con il petrolio sono investiti in tutto il mondo.
STORIA – LA PRIMA GUERRA MONDIALE

L'avvio del conflitto

Il 28 luglio 1914, dopo l'uccisione dell'erede al trono imperiale austriaco


da parte di uno studente serbo, l'Austria dichiara guerra alla Serbia. La
guerra mette in evidenza i contrasti che sembravano sopiti e attiva il
meccanismo delle alleanze che si sono create in Europa (Triplice alleanza
e Triplice intesa): accanto all'Austria si schierano la Germania e più tardi
l'Impero ottomano; con la Serbia la Francia, la Russia e in seguito
l'Inghilterra, la Romania e il Giappone. Alla fine del 1914 nei due fronti
aperti, occidentale e orientale, si combatte una guerra di posizione. Il
conflitto coinvolge anche le colonie africane e asiatiche.

Inizialmente l'Italia dichiara la propria neutralità, ma nel maggio 1915 il


governo entra in guerra a fianco delle potenze dell'Intesa.
La guerra totale e la svolta del 1917

Nel 1915, oltre a combattere una guerra di trincea anche sul fronte
italiano, si utilizzano anche dirigibili per i bombardamenti aerei,
sottomarini e gas asfissianti. Sia nei combattimenti con armi tradizionali
sia in quelli con armi nuove il numero di morti è elevatissimo. Inoltre sia
le condizioni dei soldati al fronte sia quelle della popolazione civile
coinvolta nella guerra sono disumane: iniziano pertanto proteste,
diserzioni e ammutinamenti che vengono repressi con la forza. Nel 1917,
il governo rivoluzionario che si è insediato in Russia dopo aver cacciato lo
zar firma l'armistizio e la Russia esce guerra. Gli Stati Uniti, invece,
entrano a fianco dell'Intesa. L'Italia, dopo una serie di sconfitte, riesce a
fermare l'avanzata austro- tedesca.

Il crollo degli Imperi centrali.

Nel 1918 le offensive di Germania e Austria vengono bloccate e in


autunno la guerra termina con la vittoria delle forze dell'Intesa; gli Imperi
austro- ungarico, turco e tedesco si disgregano. In seguito al trattato pace
di cambia l'assetto dell'Europa: nascono Austria, Ungheria,
Cecoslovacchia e Iugoslavia; si ricostituisce la Polonia; l'Italia ottiene il
Trentino, L'Alto Adige, Trieste e l'Istria. Da una proposta del presidente
Wilson nasce, con lo scopo di mantenere la pace, la Società delle Nazioni,
a cui però non aderiscono tutti gli Stati.
MUSICA – LA CAVALCATA DELLE VALCHIRIE

Wagner nacque lo stesso anno di Giuseppe Verdi. Wagner fu


essenzialmente un autodidatta, con passione e dedizione si dedicò
esclusivamente all'opera lirica. Le sue prime opere non ottennero grande
successo e il musicista si trovò, fino a quando, nel 1864, incontrò Luigi II di
Baviera, il principe che sostenne ogni progetto di Wagner. Il successo
arrivò solo negli ultimi anni della sua vita. Wagner morì a Venezia, e la
notizia fece il giro del mondo.

LE OPERE

Wagner realizzò opere nelle quali la musica dell'orchestra, il canto, le


parole dei protagonisti e le azioni della vicenda che si raccontava si
fondevano in un unico spettacolo senza interruzioni. Chiamò questa
nuova idea di spettacolo "opera d'arte totale", e ne scrisse personalmente
tutti i libretti.
La Valchiria: La cavalcata delle Valchirie

Tra il 1848 e il 1874 Wagner realizzò il suo progetto musicale più


grandioso. Nell'arco di ben 26 anni compose un unico grande ciclo di
quattro opere (tetralogia) chiamato L'anello del Nibelungo. Lo scopo di
Wagner era di creare un enorme spettacolo composto da quattro opere,
ispirate alla mitologia germanica, nel quale raccontare le eroiche imprese
del popolo dei Nibelunghi. Nacque così la tetralogia divisa nelle seguenti
quattro opere: L'oro del Reno, La Valchiria, Sigfrido, Il crepuscolo degli
dei. Il ciclo completo dura circa 14 ore, ecco perché viene diviso in quattro
differenti sere. Wagner si occupò direttamente di tutta la composizione
della tetralogia: scrisse i libretti, compose la musica, si occupò dei
costumi, della regia, della scenografia e delle coreografie.

La seconda opera della tetralogia ha per protagoniste le terribili Valchirie,


divinità guerriere al servizio del dio Wotan, che cavalcano cavalli alati e
che raccolgono sul campo di battaglia i più valorosi uomini morti in guerra
per portarli nel Walhalla, la sacra rocca ove risiedono gli dèi. All'inizio del
terzo atto una potente musica ci fa sentire il celebre tema della cavalcata
delle Valchirie. Vediamo in azione tutte e nove le Valchirie che volano sui
loro destrieri. Wagner scrive una geniale pagina di musica dalla grande
capacità descrittiva: gli ottoni suonano il vero e proprio tema della
cavalcata, i violini con le loro scale veloci rappresentano la tempesta in
corso.
SCIENZE MOTORIE: LO SCHELETRO E LE SOLLECITAZIONI ALLA
COLONNA VERTEBRALE

Il sistema scheletrico, insieme a quello muscolare, compone il nostro


apparato locomotore. Lo scheletro è l'insieme delle ossa del nostro corpo,
che sono circa 200.

Il compito dello scheletro è:

• sostenere il corpo;

• consentire i movimenti attraverso le articolazioni;


• proteggere gli organi;

Come sono fatte le ossa?

A seconda della forma e della lunghezza, le ossa vengono classificate in


lunghe, corte o piatte. Troviamo le ossa lunghe negli arti superiori
(omero, radio, ulna, falangi delle dita delle mani) e inferiori (femore, tibia,
perone, falangi delle dita dei piedi).

Le ossa corte sono quelle del polso, della caviglia e le vertebre. Alle ossa
piatte appartengono quelle del cranio, le scapole, lo sterno e le costole.
Le ossa sono formate principalmente da tessuto osseo, costituito da
speciali cellule, gli osteociti, immerse in una sostanza organica
contenente:

• calcio e fosforo, che contribuiscono a conferire all'osso durezza e


resistenza; osseina e collagene, cui si deve una moderata elasticità
dell'osso.

A che cosa serve la colonna vertebrale?

Nello scheletro, ha una particolare importanza il rachide, o colonna


vertebrale. È infatti la struttura che deve:

1. sostenere il peso del corpo, con l'aiuto di muscoli e legamenti che le


assicurano stabilità e protezione;

2. permettere molti e differenti movimenti - posizioni grazie all'intervento


di vertebre e dischi intervertebrali.
■Com'è fatta la colonna vertebrale?

Presenta sul piano sagittale (cioè vista di fianco) quattro curve fisiologiche
che sono fondamentali per resistere agli urti e ai contraccolpi subiti
durante i movimenti.

È formata da 33-34 ossa sovrapposte, le vertebre, si compone di cinque


regioni:

-cervicale (7 vertebre),

-dorsale (12),

-lombare (5),

-sacrale (5),

-coccigea (3-4).

Le vertebre della regione sacrale e di quella coccigea risultano saldate tra


loro e formano rispettivamente l'osso sacro e il coccige.

Le vertebre e il canale vertebrale

Ciascuna vertebra presenta un foro vertebrale, per cui la colonna risulta


attraversata interamente dal canale vertebrale, formato dalla
corrispondenza di tutti i fori sovrapposti.
Tale cavità contiene e protegge il midollo spinale, cioè la sezione del
sistema nervoso centrale da cui passano tutte le informazioni in entrata e
in uscita riguardanti sensibilità e movimento.

Tra una vertebra e l'altra sono presenti dei dischetti di cartilagine, i dischi
intervertebrali. Questi hanno la funzione di ammortizzare i possibili urti e
rendere l'insieme flessibile.
SCIENZE- GENETICA E LE TRE LEGGI DI MENDEL

Gregor Mendel è il padre della genetica, cioè la scienza che studia la


trasmissione dei caratteri ereditari. Ha effettuato i suoi studi incrociando
differenti varietà di piante di pisello che presentano caratteristiche ben
definite, come il colore dei fiori e la superficie dei semi. Mendel ha
applicato i criteri del metodo scientifico e ha formulato tre leggi che
regolano la trasmissione dei caratteri ereditari:

1. Legge della dominanza: quando si incrociano linee pure che


differiscono per un solo carattere, nella nuova generazione (F₁) si
manifesta solo il carattere dominante;
2. Legge della segregazione dei caratteri ereditari: incrociando
individui (F₁) si ottengono individui della seconda generazione in cui il
carattere dominante e recessivo si manifestano secondo il rapporto
costante 3: 1;

3. Legge dell'indipendenza dei caratteri: i caratteri sono trasmessi da


fattori indipendenti l'uno dall'altro e si manifestano nei figli in
combinazioni diverse da quelle dei genitori.

EDUCAZIONE CIVICA: I DIRITTI DEGLI ANIMALI

Nel XX secolo il tema della tutela della vita animale ha sollevato


all’interno della società un ampio dibattito, coinvolgendo scienziati,
umanisti, giuristi, sociologi e politici di tutto il mondo. Questo vivace
confronto etico-filosofico ha portato il 15 ottobre 1978 presso la sede
dell’UNESCO a Parigi alla proclamazione della Dichiarazione Universale
dei Diritti dell'Animale, primo provvedimento internazionale che educa al
rispetto di ogni forma di vita.
Da allora, nel mondo occidentale, si sono moltiplicate le disposizioni
normative per il benessere degli animali. Gli anni ’70 hanno visto in
particolare l’Europa avviare un percorso culturale e legislativo in questa
direzione.

Il benessere in relazione agli animali può essere definito come “lo stato di
completa sanità fisica e mentale che consente all’animale di vivere in
armonia con il suo ambiente” (definizione OMS/Hughes 1976). Per
garantire questo è necessario che vengano assicurati almeno i bisogni
essenziali, individuati nelle cinque libertà contenute nel Brambell Report
del 1965.

1. libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione, mediante il


facile accesso all'acqua fresca e a una dieta in grado di favorire lo
stato di salute
2. libertà di avere un ambiente fisico adeguato, comprendente ricoveri
e una zona di riposo confortevole
3. libertà da malattie, ferite e traumi, attraverso la prevenzione o la
rapida diagnosi e la pronta terapia
4. libertà di manifestare le caratteristiche comportamentali specie-
specifiche, fornendo spazio sufficiente, locali appropriati e la
compagnia di altri soggetti della stessa specie
5. libertà dal timore, assicurando condizioni che evitino sofferenza
mentale.
INGLESE – IL PUROSANGUE INGLESE

Le origini del cavallo purosangue inglese risalgono al 1700.

Il Purosangue Inglese non presenta caratteri morfologici. Ma essi si


possono dividere in: lo "stayer", piccolo e raccolto dotato sul tondo; lo
"sprintee" è più alto e con forme fortemente inquartate, dotato di
velocità; I' "intermedio" con groppa obliqua, spalla inclinata e dorso
piuttosto breve, è anche adatto alle corse ad ostacoli.

Il Purosangue Inglese ha comunque linee eleganti e forme armoniose ed è


di tipo nettamente dolicomorfo. La sua altezza al garrese varia da un 1,58
a 1,70; può essere di mantello baio, baio oscuro, morello, sauro e grigio;
rari il roano e ubero, frequenti le balzane e le stelle in fronte. Ha una testa
piccola e ben attaccata, orecchie di giuste proporzioni, occhi grandi e
vivaci, narici ampie e labbra sottili. Il collo è lungo e dritto, il garrese
asciutto e prominente. La linea dorso-lombare allungata, la spalla ben
inclinata. Gli arti sono lunghi e ben conformati.

INGLESE:

The origins of the English thoroughbred horse date back to the 1700s.
The English Thoroughbred has no morphological characters.

But they can be divided into: the "stayer", small and collected with a

round shape; the "sprintee" is taller and with strongly quartered forms,

endowed with speed; The "intermediate" with oblique croup, sloping

shoulder and rather short back, is also suitable for steeplechase.

However, the English Thoroughbred has elegant lines and harmonious

shapes and is clearly dolicomorphic. Its height at the withers varies from

1.58 to 1.70; it can have a bay, dark bay, black, sorrel and gray coat; roan

and free are rare, frills and stars on the forehead are frequent. It has a

ùsmall, well-attached head, well-proportioned ears, large, lively eyes,

wide nostrils, and thin lips. The neck is long and straight, the withers dry

and prominent. The back-lumbar line elongated, the shoulder well

inclined. The limbs are long and well shaped.


FRANCESE – IL MIO AMORE PER I CAVALLI

La mia passione per i cavalli è nata da quando ero piccolo, mi sono


sempre piaciuti. Infatti fin da quando ero piccolo ho tenuto i cavalli e ne
ho cresciuto due di razza frisone, il primo di nome marival è morto il 3
ottobre 2022, poi mio padre mi ha regalato una puledra di nome Lyria.

Penso che i cavalli siano degli animali speciali che capiscono i nostri
sentimenti e io sono molto affezionato a loro.

FRANCESE:

Ma passion pour les chevaux a commencé quand j'étais petite, je les ai

toujours aimés. En effet, depuis toute petite j'ai gardé des chevaux et

élevé deux frisonnes, la première nommée Marival est décédée le 3


octobre 2022, puis mon père m'a donné une pouliche nommée Lyria.

Je pense que les chevaux sont des animaux spéciaux qui comprennent

nos sentiments et je les aime beaucoup.

TECNOLOGIA: IL TRAILER PER TRASPORTARE I CAVALLI

Che si tratti di gare, controlli veterinari o motivi di allevamento, la


normativa per trasporto di cavalli è fatta di regole piuttosto strette che
hanno la scopo di garantire sicurezza e salute degli animali durante tutto
il viaggio.

Il documento principale a cui fare riferimento è indubbiamente la


circolare congiunta di Ministero dell’Interno e Ministero dei Trasporti
“Trasporto di equidi per competizioni sportive o finalità ludiche”
dell’ottobre 2018 (con successivo aggiornamento al 6 dicembre dello
stesso anno).

Si tratta di un compendio rilasciato per aiutare tutte le parti in causa -


forze dell’ordine, associazioni, atleti - a orientarsi nella (davvero
complessa) legislazione esistente, in modo da evitare spiacevoli e costosi
equivoci.

In questo articolo proviamo a chiarire alcuni punti fondamentali relativi


alla disciplina dei mezzi di trasporto rimandando, per la normativa
igienico-sanitaria relativa all’animale alla Federazione Italiana Sport
Equestri.

Se la persona o attività che effettua il trasporto è proprietaria o


usufruttuaria dell’animale e del mezzo con cui avviene la
movimentazione, allora si può parlare di trasporto di cavalli in conto
proprio.

Se il peso a pieno carico del mezzo supera le 6 tonnellate, si applicano


comunque le disposizioni della legge 298/74 ed è richiesta una specifica
licenza per il trasporto di cavalli da ottenere dalla motorizzazione civile.

Al di sotto della soglia delle 6 tonnellate non è richiesta alcuna licenza


specifica per il trasporto. Ma se la motivazione avviene per finalità
economiche di qualsiasi tipo (es. deposito o comodato del cavallo), si
applica comunque il regolamento europeo UE 1/2005 sul trasporto degli
animali.
Perciò, un privato o un’associazione che voglia spostare dei cavalli di
proprietà o in usufrutto deve:

- con un mezzo di massa a pieno carico superiore a 6 tonnellate,


disporre di apposita licenza come previsto dalla legge 298/74;

- se lo spostamento può essere ricondotto a finalità economiche,


osservare il regolamento UE 1/2005 sul benessere degli animali
trasportati;

La maggior parte di van, autocaravan e trailer specificamente destinati al


trasporto cavalli per un privato sono esenti dalle disposizioni della
298/74, essendo abbondantemente sotto le 6 tonnellate di massa a pieno
carico. E purché non ci sia scopo di lucro dietro allo spostamento
dell’animale, non si applica il regolamento comunitario.

E qui arriviamo a due importanti casi: il trasporto da parte delle


associazioni sportive e il trasporto di cortesia tra amici.

ANALISI TECNICA TRAILER

DOTAZIONI DI SERIE

 Telaio in acciaio zincato

 Doppio assale tipo AL-KO

 Ruotino automatico

 Freno ad inerzia a trasmissione meccanica

 Sospensioni indipendenti a barra di torsione


 Pareti in betulla multistrato fenolico

 Tetto in vetroresina corredato da un oblò apribile

 Vaschetta raccolta liquami

 Pianale multistrato fenolico coperto con tappeto antiscivolo in


gomma

 Luce interna

 Rampa anteriore e porta per l’uomo

 Rampa posteriore con molle a gas

INFORMAZIONI AGGIUNTIVE , POTREBBE AVERE QUESTE


CARATTERISTICHE

Peso totale
950 / 1600 Kg

Peso a vuoto
600 Kg

Portata utile
1030 Kg

Lunghezza interna
utile / esterna Mt 3 circa / 4,155

Larghezza interna
utile / esterna Mt 1,51 / 2,180

Altezza interna
utile / esterna Mt 2,250 / 2,250

Pneumatici
155/13 – 165/80/13
RELIGIONE – ARCA DI NOE’

Nel racconto della Genesi, Dio chiama Noè: è insoddisfatto della condotta
degli uomini sulla terra. Li giudica crudeli, malvagi e perversi. Tra gli
uomini, Dio sceglie Noè per la sua integrità e devozione a Dio. Dopo aver
pensato per un po' di distruggere totalmente la sua creazione, cambiò
idea e volle risparmiare Noè e la sua famiglia, così come gli animali della
terra e del cielo, dalla distruzione che Dio aveva intenzione di spargere
sulla terra.

Ordina quindi a Noè di costruire un'arca con la sua famiglia, per la quale
dà istruzioni molto precise su come costruirla.

Secondo la Genesi, Dio è molto preciso nelle sue istruzioni: dimensioni,


legno utilizzato, impermeabilizzazione della barca, struttura dell'arca: gli
ordini di Dio sono chiari. Fornisce i dettagli dell'altezza, della larghezza e
della lunghezza del rifugio che conterrà la sua creazione. L'arca deve
avere un tetto e un'entrata laterale e deve avere tre piani. Nelle sue
istruzioni, Dio è anche molto preciso su chi sarà abbastanza fortunato da
sfuggire al diluvio nell'arca:

Noè deve entrare con tutta la sua famiglia: lui e sua moglie, i suoi tre figli
Shem, Ham e Japheth accompagnati dalle loro mogli. Deve anche
raccogliere la creazione animale.

Noè deve portare nell'arca sette coppie di animali considerati puri e solo
una coppia di animali impuri. Tuttavia, non deve dimenticare di prendere
anche il più piccolo della creazione di Dio.

Infine, deve provvedere al cibo per ciascuno di loro.

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