1. Usa la parola come suono, attraverso l’uso dell’onomatopea, deve essere evocativo per le
sue emozioni
2. Uso dell’analogia -> accostamento di due immagini o situazioni che sono completamente
diverse tra di loro e prive di senso logico, ma sono accostate poiché formano le emozioni
3. Uso della sinestesia -> associazione espressiva tra due parole pertinenti a due differenti
sfere sensoriali (es. cader fragile)
4. Uso dell’ossimoro -> accostamento di due parole contrastanti (es. estate fredda)
5. Linguaggio semplice con frasi brevi e concise, mentre nei Poemi Conviviali usufruisce di un
linguaggio ricercato
Nel corso della sua vita si trasferirà con la sorella Ida, ma quando lei si sposò lui lo considerò quasi
come un tradimento -> rapporto morboso, quasi ossessivo
Opere maggiori:
1. Myricae
È la sua opera più celebre, il termine deriva dalla parola “tamerici” che sono degli alberi
diffusi nella macchia mediterranea).
Il titolo fa già capire che la sua poesia è come un’arte fatta di cose semplici e umili; infatti
nel libro si succedono quadretti (in pochi versi) che delineano le immagini della vita di
campagna, e in alcuni casi di brevi memorie della propria terra e dell’infanzia.
Contemporaneamente, l’opera rappresentava una vera rivoluzione per la poesia italiana sia
per quanto riguarda i temi (soggetti umili, sviluppi brevi) sia per lo stile (risente dell’uso
dell’analogia, del simbolo e della suggestione creata dai suoni).
2. I Poemetti
Componimenti divisi in due parti, Primi poemetti (1904) e Nuovi poemetti (1909).
Il tema principale è la vita della campagna, qui il fanciullino che è in Pascoli cerca in ogni
cosa elementi di semplicità e di poesia ingenua e spontanea.
Qui Pascoli compie uno sviluppo narrativo, scrivendo componimenti molto più lunghi e
costruiti (ricorre all’uso della terzina).
Un’’ampia parte di questi componimenti rappresentano una sorta di storia romanzata di
una famiglia toscana, in momenti di vita contadina.
3. I Canti di Castelvecchio
Pubblicati nel 1903. Il titolo richiama la dimora in Garfagnana nella quale Pascoli volle
ricostruire, con la sorella Maria, il nido degli affetti familiari.
Temi tratti dalla vita di campagna, con liriche ispirate dai ricordi dell’infanzia e dai familiari
scomparsi.
Questo ricostruisce il ricordo e il simbolo dell’infanzia e dei ricordi di Pascoli. È il libro più
maturo dell’autore, in cui usa sistematicamente il simbolismo e l’analogia.
Altre opere:
Vede ciò che gli adulti non vedono più -> cose piccole, voci della natura
Si esprime con parole semplici e spontanee, con intuizione e senza uno
specifico ragionamento.
La poesia inizia con un’immagine molto positiva, di primavera che però si rivelerà presto solo
un’illusione.
La seconda quartina esprime una serie di elementi e immagini negative (avversativo), l’illusione è
espressa dal fatto che non è primavera, ma autunno; stagione in cui gli alberi sono privi di foglie e
il cielo è vuoto e il terreno freddo e gelido.
Si conclude con negatività, che richiama al senso di morte.
Novembre
→ prima strofa : immagine di una giornata limpida e luminosa, sembra primavera
→ seconda strofa : subentra il disinganno, si negano le apparenze iniziali
→ terza strofa : rivelazione conclusiva, la luce che sembrava preannunciare la primavera è in realtà
l’aria gelida autunnale
Fondamentale è il contrasto tra il principio e la conclusione - dai simboli della vita si arriva
all’estremo opposto.
Il poeta ha ripreso il motivo lirico antichissimo che descrive come la vita umana passa veloce,
rileggendolo con una nuova sensibilità di chi denuncia l’inganno dei sensi.
Lavandare
→ prima strofa : viene raffigurato l’aratro abbandonato a se stesso
→ seconda terzina : l’attenzione si sposta sulle lavandaie che sbattono e lavano i panni
→ strofa finale : l’ultimo verso riprende la figura dell aratro abbandonato
Il messaggio del testo si ritrova nell’ultima strofa, è qui che si crea il legame che unisce i tre
momenti della lirica : l’aratro abbandonato rappresenta la solitudine umana.
- l’innamorata è senza compagno
- l’aratro è senza buoi
- il poeta che si ritrova orfano e senza amore
X Agosto
→ prima strofa : è la notte di San Lorenzo, le stelle cadenti rappresentano il pianto dell’Universo
→ parte centrale : sono un blocco compatto, distribuito con simmetria
- due strofe : tema della rondine
- due strofe : tema del padre
→ l’ultima strofa : simmetrica alla prima, ribadisce e drammatizza ciò che è già stato anticipato al
verso 3 (il pianto dell’Universo)
CANTI DI CASTELVECCHIO
_________________________________________________________________________
La mia sera
→ prima parte : raffigurazione della sera campestre dopo un temporale che ha provocato spavento,
la visione è quella dell’io fanciullino
→ seconda parte : mediante il paragone con gli uccellini nel nido il poeta parla di sè e della propria
infanzia, emerge il tema del dolore individuale
1) Perché, secondo quanto affermato dal critico Barberi Squarotti, nelle poesie di Pascoli i lutti
familiari rivestono un ruolo così importante?
Partiamo dal presupposto che il “nido”, per Pascoli, simboleggia la famiglia e lo indica come unico
luogo sicuro, dove la morte è resa più sopportabile se non addirittura esorcizzata.
La perdita/dispersione della famiglia è quindi la situazione peggiore nella quale si possa trovare un
individuo.
Ciò che gli accade negli anni è esattamente questo.
Perderà il padre che viene ucciso da sicari sconosciuti e tale avvenimento costringerà la famiglia a
trasferirsi nella casa materna.
Negli anni a seguire perderà la sorella, i fratelli e la madre che lui considerava la figura dominante
della famiglia.
Arriva da qui la sua necessità di rivolgersi alla simbologia della morte strettamente legata al
“nido”.
Troviamo questi riferimenti su personaggi, oggetti, paesaggi ed eventi.
2) Quale parallelismo intercorre fra la concezione pascoliana del "nido" familiare e la sua idea di
nazione?
L’Italia diventa la figura del “nido” dove tutta la popolazione si deve riunire, anche se in povertà.
Questo perché in “famiglia” tutti si sostengono a vicenda e così facendo si possono superare i
momenti più duri.
Allo stesso tempo l’Italia rappresenta la grande Madre che deve sfamare tutti i suoi “figli” ovvero
la popolazione.
3) In quale delle poesie che abbiamo letto si ritrova il concetto di "nido"? Prendi qualche esempio e
descrivi.
1. Quali elementi caratterizzano la produzione poetica prima di Pascoli (se riesci fai degli esempi
tratti da brani letterari che ti ricordi dagli anni precedenti)?
Prima di Pascoli venivano seguiti dei canoni razionalistici di ordinamento logico conduttore.
Questo vuol dire che la poesia si sviluppava secondo un filo conduttore ben preciso dall’inizio alla
fine.
E’ ben visibile se si osservano la continuità del significato e la costruzione sintattica. Entrambe
sono ordinate in modo logico secondo dei rapporti di reggenza e dipendenza.
Con Pascoli invece si parla di paratassi: le fasi sono brevi e non sono legate da rapporti di
subordinazione. Il significato è contenuto in un singolo verso (al massimo in due).
2. Quale è secondo Gioanola, il legame profondo che unisce le numerose immagini di cui è ricca la
produzione poetica pascoliana?
Gli elementi nuovi, introdotti in ogni breve periodo, non sono collegati logicamente ai periodi
precedenti ma analogicamente.
Soggetto e oggetto, natura e ragione sono per Pascoli elementi che appartengono allo stesso
tempo al mondo e alla soggettività. La sua tecnica analogica, la paratassi accentuata e le
intermittenze del significato sono la risposta all’antinaturalismo pascoliano (perchè il simbolismo è
considerato il contrario del naturalismo).
3. Rileggi il Gelsomino Notturno (pagine 423-424): quali sono le corrispondenze (simboli e allusioni)
presenti nel testo? Citali puntualmente (cioè riporta i versi esatti e spiega).
“e s’aprono i fiori notturni” v1 : i fiori sono il simbolo del calar della sera.
“penso a’ miei cari” v2 : quando il poeta ripensa ad amici e parenti che sono defunti, facendo
quindi allusione alla morte.
“farfalle crepuscolari” v4 : sono un’altra allusione alla morte perchè sul dorso hanno una macchia
a forma di teschio.
“sotto l’ali dormono i nidi” v7 : ritroviamo il concetto di nido che caratterizza la poesia di Pascoli.
“dai calici aperti si esala / l’odore di fragole rosse” vv 9-10 : è una prima allusione alla
fecondazione.
“passa il lume” v19 : è lo stesso lume del v 11 (portato prima dalla sala al pianerottolo) ed ora nella
camera da letto ad indicare che l’unione amorosa sta giungendo alla fine.
“è l’alba:si chiudono i petali / un poco gualciti ; si cova / dentro l’urna molla e segreta / non so che
felicità nuova” vv 21-24 : è l’epilogo, indica la fine della notte e l’inizio della giornata (della nuova
vita). I petali sono gualciti dall’aria notturna e simboleggia la sposa non più vergine. L’urna molle e
segreta allude all’organo sessuale femminile e alla camera degli sposi.