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G.

Pascoli: (1855-1912)
Nasce il 31 dicembre del 1855 in provincia di Forlí. Ad Urbino compi studi classici.
Nel 1867 un tragico evento segnò la sua vita, il 10 agosto suo padre fu ucciso con un colpo
di fucile.
Nel 1868 morirono anche la sorella Margherita e la madre e nel 1871 il fratello Luigi.
Nel 1873 vinse la borsa di studio che gli permise di iscriversi alla facoltà di lettere di
Bologna, dove fu allievo di Giosuè Carducci.
La borsa di studio però gli fu tolta a causa della sua adesione a gruppi socialisti. Questo gli
costò anche tu mesi di carcere. Si laureò a 27 anni e comincio ad insegnare nei licei, prima
a Matera (Degasperi la defí - li in giù Dio aveva abbandonato la città, molto arretrata)poi a
Massa. (Toscana )
Qui si stabilì e chiamo presso di se le sorelle Ida e Maria con le quali ricostruì il nucleo
famigliare, il nido distrutto dell’ infanzia.
Nel 1905 Pascoli successe Carducci nella cattedrale di lettere a Bologna. Sempre più vicina
nell’ideologia Nazionalista sostenne l’impresa coloniale dell’Italia pronuncio quindi molto
discorsi a favore della guerra in Libia tra cui “la guerra proletaria(Italia) si è mossa “.
Il 6 aprile 1912 ammalatosi di tumore morí a Bologna

TEMI:

- Nido , tentativo di ricostruire il benessere


- Morte, perdita del padre e gli altri famigliari
- Natura, presente anche in Carducci,in particolare siepe, celebrazione della natura

- IL NIDO: rappresenta gli affetti familiari e si allaccia all’idea di un’infanzia serena ma


oramai perduta dopo la morte del padre, della madre, del fratello. Il nido diventa
quindi il simbolo di un mondo chiuso, protetto e accogliente.

- IL PENSIERO DELLA MORTE: il dolore per l’assassinio del padre è trattato in molte
liriche tra cui “X agosto”, “ La cavalla storna” e rappresenta in modo diretto e indiretto
la dimensione perduta dell’infanzia. Genera un trauma che Pascoli non supererà mai.

- LA NATURA: spesso è presente il motivo della siepe che delimita la proprietà


privata,(simboleggia l’intimitá e la serenità che il poeta ha perduto ) l'intimità e la
serenità che il poeta ha perduto. Spesso ci sono elementi del paesaggio caricati di
significati simbolici(aratro, simbolo della nostalgia). Presente anche il mistero del
cosmo davanti al quale il poeta si sente piccolo è smarrito.

MYRICAE

La prima edizione del 1891, raccoglieva solo 22 componimenti per arrivare a 156 poesie con
la quinta edizione (e definitiva) del 1900.
Il titolo è spiegato dallo stesso Pascoli: Myricea è il termine latino che vuol dire “tamerici”,
piccoli arbusti comuni sulle spiagge ad indicare che la sua è una poesia umile e semplice.
Le numerose edizioni e quindi revisioni, dimostrano lo sperimentalismo, la continua ricerca
linguistica di Pascoli.
L’opera è costituita da 15 sezioni ed è dedicata al padre.

TEMI: sono legati alla natura e alle piccole cose di tutti i giorni, viste con lo sguardo ingenuo
del fanciullino. Sullo sfondo è possibile individuare anche il tema del passaggio dalla vita alla
morte. Il mondo della campagna è lo specchio delli‘nteriorita del poeta, un ambiente in cui
egli rappresenta in forma simbolica vari sentimenti (stupore, mistero del cosmo, le sue
paure).

IL LINGUAGGIO: da risalto all’aspetto fonico con uso frequente di all’interazioni e


onomatopee. Pascoli utilizza con rigore scientifico anche nomi di animali, piante, fiori e
termini del gergo contadino.

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