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BAUDELAIRE
Biografia
- è un precursore dei poeti maledetti
- appartiene al periodo del decadentismo
- è famoso per la sua opera : “i fiori del male” che genererà molto scandalo soprattutto
nel mondo borghese → ha un titolo provocatorio perché vuole vedere la bellezza
anche nel male
- la sua tecnica è lo spleen= milza (secondo un filosofo orientale è la sede di alcuni
sentimenti come la malinconia che nel mondo classico era la bile nero, ma anche il
sentimento di languore → non si può descrivere è soggettivo)
- è uno dei più grandi poeti francesi del 1800, quindi vive in una Parigi che sta
crescendo, una Parigi che è borghese, è caratterizzata dalla vita vissuta ai margini
della società, della società di massa
- vive in un mondo dominato dall’interesse e dall’utile, togliendo i valori della poesia
ALBATRO → BAUDELAIRE
- l’albatro è un uccello simile al gabbiano, sono uccelli di mare perché le navi lasciano
una serie di rifiuti e questi animali li sfruttano
- L’albatro è la seconda poesia della sezione Spleen e Ideale
- i marinai catturano un albatro, nonostante quest’ultimi non vogliano, non ben
determinati
- albatro ha una apertura molto ampia che gli consenti di apparire come un animale
molto bello nel cielo
- ora però questi uccelli non sono più nel cielo ma sono sulla nave, ora le ali lo
appesantiscono non gli consentono più di volare
- “fossero remi le ali grandi e bianche” riprende i versi presenti dell'Ulisse dantesco
che a sua volta li riprende dall’Odissea
- i marinai lo deridono, mettono una pipa sotto il becco… (atteggiamenti nè buoni nè
onorevoli per l’albatro), lo fanno per noia che a volte può indurre alla cattiveria
- ci raccontano di come viene schernito l’albatro
- il punto che ci attira maggiormente è il fatto che abbia le ali che in cielo sono motivo
di orgoglio ma quando si è a terra sono motivo di impedimento
- il poeta è come l'albatro perché le ali del poeta sono l’intelletto e la sua poesia, è la
sua forza così come le ali sono un limite in un mondo che non gli appartiene, anche
le ali del poeta sono un limite nella società perché il poeta si sente emarginato dalla
società (per l'arbitro è la nave per il poeta è la società) → diventa un limite
- il poeta come l’albatro è solo, è aristocraticamente solo perché è conscio di essere
una persona diversa che quando scrive lo portano a scrivere sono un bene (è il suo
daimond, il poeta non potrebbe fare altro) → in un mondo borghese tutto ciò no è
importante. Il poeta si emerge dalla società
- può essere visto come una invettiva contro il mondo borghese (i marinai)
CORRISPONDENZE → BAUDELAIRE
- appartiene alla sua più importante opera: i fiori del male
- è un emblema e il modello del simbolismo (colori e suoni)
- tutto ciò che afferisce al simbolismo può apparire semplice ma alla fine c’è un
significato da svelare
2
- il soggetto è la Natura (personificazione) che denota una natura non con la n come
Carducci ma è come Leopardi con il tutto.
- Simile ai celti che vivevano nella natura senza costruire templi perché la natura
stessa era già tempio
- descrive la Natura (personificazione di Leopardi che corrisponde al tutto, dove gli
alberi parlano, hanno la voce come, è un bosco sacro sul modello celtico dove la
natura è un tempio e gli alberi sono i pilastri che parlano. → la natura è ricca di
simboli ma non tutti li colgono, solo il poeta (l'anima nobile)
- ci sono tre elementi cardine del simbolismo: colori, suoni, e profumi che si
rispondono e confluiscono in una unità tenebrosa
- Gli uomini attraversano questa natura
- ci sono sia profumi freschi (tensione alta e tensione bassa) sia profumi
- ossimoro è una figura molto legata alla scapigliatura (rapporto legato con
Baudelaire), siamo noi che associamo i profumi alla percezione
- la natura è partecipe sia a una freschezza ma anche ciò che ci confonde ovvero la
corruzione
- il termine chiaro del simbolismo è la sinestesia → il fatto di associare due sensi
differenti per creare una immagine nuova
- si basa sulle metafore e sui simboli che vanno a vertere sui sensi, linguaggio aulico,
criptico, mistico e uso continuo della sinestesia
PASCOLI
Biografia
- nasce nel 1855 vicino a Forlì, carattere dei romagnoli, vive a pieno la vita
- uno dei traumi principali è l’assasinio del padre che è stato ucciso mentre tornava a
casa, si dice che Pascoli conosca l'assassino, ha 11 anni, nel giro di pochi anni perde
sia la madre sia il fratello e viene affidato alle sorelle: Ida e Maria
- ha una passione per le lettere classiche e studia a Bologna, il maestro di Pascoli è
proprio Carducci
- partecipa ad alcune manifestazioni socialista e finirà in galera per poco tempo
- Pascoli ammira Carducci ma in alcuni scritti si capisce che Pascoli ha timore di
Carducci
- Pascoli insegnerà in molte scuole d’Italia ed erediterà il ruolo di Carducci
- vince molti premi che avvengono ad Amsterdam
- il poeta insieme alle due sorelle si trasferisce vicino a Bologna al fine di ricostruire il
nido → ma avviene un trauma: Ida si sposa e non vive più con loro e Pascoli lo vedrà
come un tradimento
- nel 1911 si schiera a favore della guerra in Libia attraverso un discorso (molti
socialisti erano contrari a questa guerra come Mussolini)
- nel 1912 muore
Le opere principali
- Myricae: indica le tamerici (arbusti molto comuni in romagna, toscana…, è una pianta
umile), compare anche in Virgilio, è come se fosse una “copia”, autore che aveva
scritto opere magnifiche sulla natura. Pascoli ha una conoscenza tecnica molto
profonda
- poemetti e nuovi poemetti: importante la metrica e per la tematica (come l’amore
casto, solo per la sorella)
3
Pascoli è uno degli artisti più importanti per il simbolismo (usare simboli, immagini per
collegarci alla tematica)
Il nido
Nido è una necessità, non è solo l'immagine del nido stesso ma è anche la protezione, la
casa dove si ritorna, la casa dove ci si sente protetti. Si genera nel Giovane Pascoli ma
anche di Pascoli di ricreare il nido ma non con i parenti defunti, non con la donna amata ma
con le sorelle.
- Il nido è una regressione (intesa diversa da Verga) legata all’anima, alla psicologia
1. regressione storica: si cerca di regredire dal mondo moderno (legato
all’industrializzazione) dove è avvenuto l’omocidio del padre per spostarsi in
campagna perché vede la campagna come un luogo di protezione. Tra i
contadini esisteva una rivalità ma anche solidarietà (regione dell’arcadia dove
vivevano i contadini)
2. regressione anagrafica: perché si vuole tornare fanciulli perché quando si è
bambini si rimane stupiti per ogni minima cosa
TESTI di PASCOLI
Il temporale (Myricae)
- c’è un temporale (bubbolio lontano è un'onomatopea)
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- l’orizzonte lontano è rosso perchè c’è il tramonto nel mare invece nel monte c’è il
cielo nero scuro con alcuni nubi bianchi (come se Dio avesse lanciato questi stracci
queste nuvole)
- tra il nero c’è un casolare (il futuro nido)
- c’è una analogia ovvero un simbolismo per il nido alla fine “ala di gabbiano”
simboli
1. nero è la morte, il dolore che molte volte è associata alla città
2. colore bianco è associato alla speranza
ll lampo (Myricae)
- nel primo verso c’è un errore: e cielo e terra si mostra e non mostrano ma va bene lo
stesso perchè non è un testo in prosa ma in poesia
- la terra è affaticata, colpita (personificazione)
- il cielo appare ricoperto di nuvole
- ai versi 2 e 3 c’è una climax ascendente negli aggettivi, ci da l’idea che la terra e il
cielo siano disfatti dall’episodio
- Si vede una casa (allitterazione della lettera T aspri suoni per rendere l’asperità di ciò
che è raccontato)
- c’è una ripetizione bianca, bianca
- c’è la casa che si vede ma dopo un attimo scompare
- è come la casa fosse illuminata per un brevissimo periodo
- c’è una analogia la casa è come un occhio che si apre e si chiude nella notte nera,
questa analogia ci racconta l’assasinio del padre: questo occhio che vede l’assassino
sparare al padre per poi chiudersi (la vita del padre è finita)
- Pascoli ha visto un vero lampo ma tutto ciò che è nella natura serve a collegarsi con
le esperienze con l’animo profondo
- grazie all’uso delle allitterazioni ci da l’idea del temporale (allitterazione molto aspra,
all’ultimo verso invece abbiamo l'allitterazione della lettera n)
X Agosto
X Agosto è la data della morte del padre, è anche la notte di San Lorenzo (giornata dove di
solito si va a vedere le stelle → le stelle cadenti associate ai desideri; è un momento felice
un momento di speranza)
- per Pascoli non è un momento di felicità
- all’inizio si può notare l’apostrofe di San Lorenzo
- le stelle cadenti vengono viste come delle lacrime del cielo (metafora per le lacrime
di Pascoli o del padre o di Dio che piange per la morte del padre)
- c’è l’immagine di una rondine che torna al nido (sineddoche), ma questa rondine
viene uccisa (probabilmente da un cacciatore), questa rondine cade tra le spine. La
rondine aveva il cibo per i suoi piccoli che restano senza cibo
5
L’assiuolo
- è una sorta di civetta che agisce di notte
- parte con un interrogativo (come il testo il canto di un pastore errante di Leopardi)
- è notte e si sta avvicinando l’alba, la notte è più scura prima dell’alba → metafora
come una perla: chiara limpida come una perla
- alcune piante si allungano quasi a guardare meglio → mandorlo e melo
- nella notte si vedono dei temporali in lontananza
- c’è l’aspetto del suono perchè si sente il verso dell'assiuolo → chiù (verso del
l’assiolo)
- il corvo termina ogni frase con il suo verso, come in questo testo composto da tre
strofe → testo di Edgar Poe
- ha un suono tetro non ci rimanda a un suono di contentezza se non viceversa
- le stelle apparivano sporadiche nella notte ricca di nebbia, c’è il mare lento che si
appoggia alla sabbia come il cullare
- allitterazione della s: sentivo un sussulto (s è una lettera sibilante, non è un suono
bello)
- pascoli sta disseminando questo componimento con immagini cupe che è il preludio
per la morte
- su tutte le vette dei monti c’è un po’ di vento, le cavallette che gracidano che viene
paragonato a un sistro d’argento → è uno strumento, sonagli che usava la dea della
morte, nella vita post-morte (ISIDE: dea preposta all’oltretomba).
- I sistri d’argento vengono paragonati a dei tintinnii che forse fanno si che le porte
invisibili non si aprano più → oltre forse la morte non c’è nulla
- i puntini lasciano una sospensione molto tersa
- c’era quel pianto di morte e alla fine c’è il verso dell’animale: chiù
- c’è il dubbio e l'interezza nella vita post morte (fede molto sofferta, in virtù anche
nella sua vita non trascorsa in maniera facile)
- sono presenti riferimenti alla flora ma anche alla fauna
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Castelvecchio è il luogo dove Pascoli prova a ricostruire il nido con le proprie sorelle
- si verteranno temi riguardanti il nido ma anche l’amore nei suoi risvolti carnali
- il fiore si apre per l’impollinazione (fecondazione per creare nuova vita) quando è
notte=> per questo il titolo dell’opera è gelsomino notturno
- c’è un amico dell’autore che si sposa e pere lui compone questo brano (Epitalamo =
genere poetico, che presuppone l’augurio per una coppia che si sposa, augurio della
fertilità, di generare una nuova vita)
- Pascoli spiega l’impollinazione: il gelsomino si apre l’ora in cui pensa ai suoi cari
defunti (l’ora in cui si depone la professione e si apre l’ora dell’intimità, l’ora in cui si
pensa agli effetti mancanti)
- il mondo della campagna segue il ciclo del sole => tutte le case, dopo il rientro dal
lavoro, tacquero tranne una dove all’interno c’era la coppia. La casa è illuminata da
un lume (mondo in cui non c’è ancora l’elettricità)
- nasce l’erba sopra la tomba (la vita nasce anche oltre la morte. Dopo i grandi lutti la
vita deve andare avanti)
- i fiori vengono paragonati a un calice che emana un profumo particolare, quello delle
fragole che hanno il colore rosso (simbolo della passione).
- un’ape tardiva, arriva per ultima, trova gia tutte le celle occupate e quindi sospira.
L’ape non parteciperà al fenomeno della fecondazione => L’ape potrebbe essere
pascoli stesso. Pascoli non prova amore, prova un amore profondo per le sorelle,
prova affetto.
- le stelle che passano nel cielo vengono paragonate a una gallina che cammina con
affianco i suoi cuccioli => idea della maternità
- Pascoli ci racconta la prima notte di nozze =
1. Per tutta la notte si sente l’odore delle fragole
2. Piano terra si ha la vita quotidiana mentre nella parte superiore si ha la vita
notturna
3. La coppia abbandona la sala recandosi in camera. il lume che è acceso si
spegne.
4. La notte è passata = il gelsomino si è aperto quando è notte e ora che è
l'alba si è chiuso. i petali sono sgualciti. Si presuppone che l’utero accoglierà
una nuova vita => Pascoli non ha mai provato questa esperienza. Lui non
conobbe mai un’amore così profondo da attirarlo fuori dal nido .
5. Pascoli conosce l’affetto ma non conosce l’amore
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→ amore ha una dimensione casta legata allo spirito, affetto per le sue sorelle privato di
connotati fisici
La digitale purpurea
- riferimento alla natura
- metrica → sono rime dantesche, si lancia in una sfida a livello poetico, prova a
scrivere come Dante (complessità metrica stilistica e retorica = alza l’asticella)
- ha un colore molto forte ma anche una struttura forte come la campana, sarà un
riferimento dell’Eros
- Questo brano parte da un racconto delle sue sorelle. C’era il divieto di inalare il
profumo di tale fiore nel convento dove si trovavano le sorelle
- le protagonisti sono due ragazze che si chiamano Maria (alterego della sorella Maria)
e Rachele (alterego di Ida) che si ritrovano e con la memoria pensano a quando
erano più piccole e vivevano nel convento
- abbiamo due fanciulle: una bionda (maria, la donna angelo) e l’altra mora (Rachele,
la famme fatale). Loro iniziano a parlare. Rachele dice che non ci tornò più in quel
convento mentre Maria sì e rivide le suore, rivisse i dolci anni che anche Rachele
conosceva.
- c’è l’immagine dell’orto chiuso, un luogo piccolo dove c’è anche un porticato. L’orlo
chiuso è un riferimento alla donna, alla castità, all’amore che la donna può dare e
che però fino al matrimonio deve rimanere in un luogo chiuso.
- nell’orto c’è la presenza di questo fiore che emana un profumo ammaliante che si
diffonde rapidamente nell’aria. Questo profumo può scagionare la morte ma anche il
piacere.
- loro iniziano a ricordare quegli anni della fanciullezza e ripensano alle suore che
passeggiavano con i loro abiti lunghi e bianchi, ricordano le preghiere …
all’improvviso scoppiano a piangere ma il testo poi ritorna al fiore
- loro sono giovani donne che sperimentano anche la carnalità. Rachele ha sentito il
profumo del fiore, Rachele ha infranto la regola imposta dalle suore. Lei si era spinta
nella notte nell’orto silenziosamente (la proibizione porta al fascino) => è lo streben,
è la tensione avvalorata da una proibizione. Rachele che è Ida si è sposata mentre
Maria no ed è rimasta con Pascoli. Pascoli ha paura dell’amore, per lui il matrimonio
è il pericolo di portare fuori dal nido precario ciò che ne rimane. Pascoli soffre una
forte sindrome dell’abbandono.
- Pascoli dissemina intertestualità a Dante che ci rimandano a un’idea molto precisa:
amore dominato dalla lussuria, quello di Paolo e Francesca
- questo fiore può essere simbolo dell’atto del sesso => tradizionalmente prima del
matrimonio bisognava essere casti. All’epoca l’argomento dell’eros era tabù
- L’amore ha molto a che fare con l’affetto per Pascoli
Pascoli è spaventato dall’Eros perchè una delle due ragazze ha assaporato questo fiore
ovvero si è sposata l’altra no (Rachele si è sposata = IDA, Maria no), Pascoli soffre della
sindrome dell’abbandono
Italy (Poemetti)
- il contesto è quello della fine del 1800, quello delle migrazione dell’italia meridionale
si migri verso l’America sia nord sia sud
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- Verga si oppone alle migrazione, allo sradicamento dell’italiano verso l’estero, anche
Pascoli è contrario → si abbandona il nido che avrà un connotato intimo e personale
ed espanso ovvero la patria (la nazione che li ospita)
- l’italia è un Paese unito ma ha molte differenze tra nord e sud
- il broccolino è una non lingua che si sviluppa in quegli anni, come una persona che
va negli stati uniti e non sa parlare la lingua e quindi si fanno degli errori
la protagonista è Maria detta Molly (unica persona che è rimasta con lui e le si imprime
molto nelle coscienza), è una bambina che è nata da una famiglia toscana ( Garfagnana)
che si trasferisce negli stati uniti ma si ammala (molto simbolica) e la famiglia torna in Italia
(la patria che i genitori hanno lasciato ma per Molly non dice nulla, lei è nata già negli USA);
anche la nonna è un personaggio centrale → non parlano la stessa lingua ma se all’inizio
l'interferenza linguistica è molta dopo si instaura una nuova lingua ovvero quella del cuore
il libro è incentrato su questa relazione e vincerà in Italia la malattia ma passerà questa
malattia alla nonna → è come se la nonna abbia aiutato Molly a guarire utilizzando tutte le
sue forze ma dopo è come se questa malattia passasse alla nonna la quale non può fare
nulla e morirà di questo
Seconda strofa
- la famiglia ritorna alle origini, c’è la descrizione del camino, c’è l’idea del focolare
(idea dell’accoglienza → che accoglie questi esuli che avevano lasciato la loro casa
per cercare la fortuna negli Stati Uniti)
Terza strofa
- la nonna appare come una persona che si preoccupa, molto attiva molto prodiga con
i figli che si preoccupano per lei, che continua a cucinare, compie dei lavori per la
famiglia
- alla fine compare anche la bambina Molly che è una bambina con i capelli di colore
biondo, viene paragonata a un uccellino perchè quando parla in inglese alla nonna
appare come un cinguettio, un uccellino che cinguetta → Molly (Maria) dice che
l’Italia non la stimola molto, le appare un Paese straniero non come quel nido
paradisiaco che le era stato descritto (la nonna e Molly non riescono all’inizio a
comunicare ma dopo interverrà la lingua del cuore)
Quarta strofa
- c’è una contaminazione perché si usa un po’ l’italiano e anche un po’ di inglese
Quinta strofa
- la lingua è estremamente forte
- i compaesani vanno a salutare questa coppia che è tornata e chiedono come è
andata negli stati uniti e che lavoro fanno (è una parte un po’ più intima), raccontano
della loro attività con anche degli errori di lingua
- negli ultimi versi compare una morale → parla del fatto che la coppia si sia spostata
negli stati uniti per provare a rifarsi il nido che in italia per questioni politiche ed
economiche non si riesce a creare ANCORA
Sesta strofa
- c’è la descrizione di questa casa soprattutto nella parte finale (la casa che ritorna ad
essere nido dove si riunisce tutta la famiglia)
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- la piccola Molly persiste a non essere parte di questa patria, non riesce ancora a
farlo proprio
Settima strofa
- il dialogo della figlia e della madre, la madre sta filando e la figlia dice che ormai è
una attività obsoleta perché ormai ci sono le macchine che lo fanno al posto delle
persone
- la nonna non risponde e prosegue a filare, la sua memoria ricorda i tempi passati
La tematica che si evince da questi versi è il progresso, da un lato c’è chi è parte di questo
progresso negli Usa con le catene di montaggio (figlia) dall’altro c’è una visione di una
persona che persiste nel vecchio mondo con ago e filo (madre) che è legata alla tradizione
Ottava strofa
- l’idea che taluni lavori legati alla manualità sono ormai obsoleti ma la mamma si fa
portavoce di un mondo passato che è contrario alla modernità, c’è uno scontro tra le
due generazioni : generazione esponente di un mondo antico ovvero quello
contadino, non permeato dalla malvagità della città e quello dell'industrializzazione
Ultimo canto
Ulisse sente il canto delle sirene, che lo avevano già chiamato e scopre che erano degli
scogli che con le onde “cantavano”, si avvicina troppo agli scogli e si scontra contro questi
ultimi → l’eroe muore ma è presente il corpo che lo trasporta fino a una ninfa che lo ha
amato ovvero Calipso (lei è sconfitta dall’orgoglio, è stata battuta da una persona reale)
C’è la descrizione molto bella soprattutto nei primi versi (da verso 5 al verso 14) → l’isola
che ospita la ninfa Calipso (isola nascosta) e la ninfa stessa nasconde l’eroe per 7 anni,
l’isola appare molto bella molto fiorente con la natura con i fiori ma anche la fauna
- polisindeto verso 8 e 9, onomatopea del verso degli animali
- i gufi (come l’assiuolo) e le cornacchie → il gufo è associato alla morte e anche la
cornacchia è simbolo della morte, Pascoli con questi animali inizia la sua idea, ci fa
già capisce la sua idea. Il corpo di Ulisse è portato da Calipso (ninfa che non
conosce mai la morte)
La ninfa inizia a parlare (chiamata nasconditrice, è nascosta e nasconde) è nascosta perché
è confinata in quell’isola, nasconde negli ultimi 7 anni Ulisse perché lei era innamorata di lui
(Ulisse era naufragato su quell’isola)
- Calipso offre il dono dell’immortalità se Ulisse avesse accettato di stare con lei
nell’isola
C’è una apparizione non di un eroe ma del corpo morto (Ulisse si è schiantato contro gli
scogli) porta il suo corpo nell’isola di Calipso (lo accoglie tra le braccia = gesto materno)
Calipso dice che è meglio non nascere se dopo bisogna soffrire → non c’è più spazio per
l’eroismo
Discorso che Pascoli fa nel 1911 durante la campagna di Libia (simpatizzante del socialismo
= legato all’utopia, legato al mondo contadino). L’Italia ha bisogno di una conquista → il
socialismo è nettamente contrario alla guerra in Libia (anche Mussolini va in carcere perché
contrario), Pascoli è a favore della guerra
- la Libia oggi è un non stato
- La grande proletaria è l’Italia
Riportiamo alcuni passi del discorso pronunciato da Pascoli il 26 novembre 1911 nel teatro
di Barga per commemorare i caduti e i feriti della guerra in Libia (in corso da due mesi). Il
discorso è noto come La grande Proletaria si è mossa, che è la battuta ad effetto (potremmo
dire, lo slogan) con cui esso inizia.
La grande Proletaria è l’Italia. Secondo la definizione di Enrico Corradini (organizzatore
dell’Associazione nazionalista italiana contro l’“Italietta meschina e pacifista”, teorico di un
socialismo nazionalistico al quale sembra aderire in qualche misura anche Pascoli), le
“nazioni proletarie” sono quelle che hanno una popolazione superiore alle proprie risorse e,
perciò, sono caratterizzate dal fenomeno dell’emigrazione.
Nell’espressione si è mossa Pascoli sintetizza l’intento celebrativo nei riguardi dell’impresa
coloniale italiana in Libia, che egli esalta con enfasi quasi dannunziana, giustificandola e
legittimandola come unica soluzione possibile al dramma dell’emigrazione: la Libia sarà un
nuovo pezzo di patria per tanti italiani costretti ad emigrare all’estero.
Il Nido è una dimensione intima e personale, ma con gli anni si trasforma nella Patria = nido
nel quale l’italiano si può sentire a casa
stiamo entrando nella libia → quel territorio al di là del mare, oggi non è più cosi
viene detto che in Libia che sarà una prosecuzione dell’Italia che è Italia, le persone
possono andare in Libia, non sono costrutti a sradicarsi, cosi non verranno maltrattati
idea che l’attualità si ricongiunga alle due storie, l’Italia aveva come regno e come stato →
non c’erano italiani perché erano tutti frammentati nelle regioni con origini diverse
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le tensioni della società, del marxismo, dei proletari → il borghese si trova accanto al
lavoratore → proiettata contro il tutto