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3. lirica (Rime)
Tasso revisiona continuamente i suoi scritti nel tentativo di farli aderire alla
visione idelogica della Controriforma
o Giacomo Leopardi gli dedica il Dialogo di Torquato Tasso e del suo genio
familiare, Operette morali, 1835)
VITA
È nato a Salerno nel 1544, figlio del letterato Bernardo Tasso, nobile, e dalla nobildonna
Porzia de’ Rossi.
Fin da piccolo ha seguito il padre Bernardo Tasso nelle sue peregrinazioni per l’Italia alla
ricerca di un impiego sicuro: Bergamo, Urbino, Venezia, Padova, Bologna, Mantova.
Si stabilisce nel 1565 alla corte di Ferrara al servizio del cardinale Luigi ci resta fino al
1589:
A Ferrara scrive tutte le sue opere più importanti: Aminta e Gerusalemme liberata.
La tradizione culturale ferrarese fu fondamentale per Tasso, che continuò la
storia: 4
LO STATO MENTALE
o Intorno al 1577 comincia a dare segni di un disordine mentale:
- Tasso soffriva di umor malinconico, oggi diremmo depressione, con elementi
aggressive.
o Tasso in seguito ripudierà (odbacit će) per scrupoli religiosi la sua opera e la riscriverà
sotto il titolo di Gerusalemme conquistata (1593).
Liberato dal carcere di Sant’Anna, ha iniziato le sue inquiete peregrinazioni per l’Italia
Muore a Roma nel 1595 (data che, per gli storici della letteratura, segna la fine del tardo
Rinascimento/Manierismo)
Petrarchismo di tipo bembesco (Pietro Bembo, bembismo) che predomina nel Cinquecento
(tendenza neoplatonizzante)
Le Rime di Tasso
Le Rime di Tasso vanno collocate in area petrarchista, ma con caratteristiche assai singolari.
Modelli:
1. Petrarca
Poetica tassiana
Le liriche di Tasso sono una malinconica elegia della vita umana
(tono elegiaco: tono mesto, adatto a esprimere sofferenze, delusioni...).
Aspetti principali:
4. madrigale
- Come si definisce il verso. -> PREZENTACIJA
L’endecasillabo è un verso con accento finale obbligatorio sulla decima sillaba metrica.
IL MADRIGALE
1. Il madrigale petrarchesco:
- 2 o 3 terzine con distico a rima baciata finale, endecasillabi
2. Il madrigale cinquecentesco -
- Forme varie e libere rispetto a quello petrarchesco:
- Dai 5 ai 15 versi, preferibilmente da 7 a 11,
- Endecasillabi e settenari;
- Rime varie (di solito finisce con distico a rima baciata).
LA CANZONE
(Fronte è divisa in piedi con un numero identico di versi e con uguale disposizione di versi)
La canzone solitamente è chiusa da una stanza più breve detta congedo (che riprende la
sirma/coda).