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Rime

Raccolta di poesie, circa 1700. È il frutto di continua sperimentazione. I modelli che hanno ispirato questa
raccolta sono stati Petrarca, Bembo, Della Casa, Tansillo. Lo stile è tradizionale della lirica aulica (stilnovo,
poeti del Quattrocento).
Sono presenti varie forme: sonetti, canzoni, madrigali1.
Sono componimenti d’occasione, nati sullo sfondo della vita cortigiana.
Si possono dividere le rime in 3 gruppi: rime d’amore, encomiastiche2 e sacre.
Il componimento più noto è Canzone al Metauro, dove Tasso racconta i tormenti della propria anima, il
sentimento del lutto, l’instabilità dell’esistenza. Ripercorre con la memoria l’infanzia sventurata e la triste
giovinezza, fino alla morte del padre. Arriva all’accettazione di una sofferenza sentita ormai come destino.

Aminta
Dramma pastorale suddiviso in 5 atti preceduti da un prologo e conclusi da un epilogo.
È scritto in versi endecasillabi e settenari liberalmente alternati, con la prevalenza dei primi nelle parti

narrative, dei secondi con quelle più propriamente liriche.

Favola boschereccia.
I personaggi sono signori e cortigiani della corte estense, ma con nomi differenti. Tratta di un’idilliaca età
dell’oro. Tasso mostra le sue qualità di scrittore romanzesco-sentimentale; il lessico è più colloquiale rispetto
allo stile epico o tragico.
Il pastore Aminta tenta il suicidio appena scopre che la ninfa Silvia è morta (morte solo apparente).
Silvia scopre di amare il pastore dopo che lui è morto (morte non vera). Le vicende sono speculari: dall’amore
alla morte per Aminta e dalla morte all’amore per Silvia. Motivo sensuale accanto al motivo della morte e
dell’instabilità di tutte le cose.
Aminta ha espresso l’amore-tormento, l’amore non corrisposto che si nutre di lacrime e di sospiri. Il tema
ritornerà nella Gerusalemme liberata.

1
Componimento in tono popolare, poesia per musica, particolarmente adatti ad essere musicati. Molti madrigali di Tasso furono
musicati.
2
Che esprime approvazione.

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