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2 parte 15 settembre
TASSO E ARIOSTO
Ariosto molto abile nel destreggiarsi nella vita di corte, vorrebbe
starmene in disparte per fare il poeta, per lui non era l’ambiente ideale
per esprimersi del tutto.
Tasso, l’unico suo orizzonte è la corte, per lui è l’unico luogo in cui può
essere apprezzato, è presente l’unico pubblico che riesce a intendere la
sua poesia. Frequenta anche le Accademia, ma è nella corte che ne
riconosce la funzione essenziale nella promozione della cultura.
LA GERUSALEMME LIBERATA
La prima stesura è formata da 20 canti e viene chiamata Go redo
(nome del protagonista). Nel 1584 un suo amico, Scipione Gonzaga
appronta una nuova edizione con alcuni tagli, esce anche questa
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edizione che viene più volte stampata per il suo grande successo. La
migliore è quella senza censure. Nel 1593 esce la GIERUSALEMME
CONQUISTATA che secondo Tasso doveva essere il testo de nitivo, i
canti vengono aumentati a 24, in realtà ha un valore inferiore rispetto
alla LIBERATA perché si è adeguata ai principi della controriforma e ai
principi aristotelici. Tasso cerca di dare un’unità d’azione al poema, lui
non può utilizzare un solo ambiente, un solo giorno, sceglie di
ambientare il suo poema intorno a Gerusalemme, cerca di rispettare
queste unità.