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Il gattopardo

di GiuseppeTomasi di Lampedusa
Relazione a cura di Lorenzo Dani

Notizie sullautore
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, di antica nobilt, discendeva da una famiglia che annoverava, tra i suoi membri, santi, cardinali e grandi diplomatici. Gli avi, proprietari di numerosi feudi sparsi allinterno della Sicilia, oltre che dallisola di Lampedusa, fondatori nel 1637 della citt di Palma di Monte Chiara ne tennero per secoli la baronia. Egli nacque a Palermo nel 1896 e mor a Roma nel 1957. Sin da giovane studi le principali lingue, la cui conoscenza perfezion, sia con la lettura di quasi tutti i grandi scrittori della letteratura europea, nel testo originale, sia con frequenti viaggi e soggiorni allestero. Durante un soggiorno a Londra conobbe la Principessa Lettone Alessandra Wolff-Stamersee, che spos nel 1932. Pur assolvendo i suoi obblighi di cittadino Italiano partecipando alla prima e seconda guerra mondiale, si mantenne estraneo alla vita politica e agli ambienti letterari. Solo una volta, nel 1954, partecip al convegno di San Pellegrino Terme, dove poeti famosi presentavano opere di poeti sconosciuti. Qui, Tomasi, conobbe Eugenio Montale e Giorgio Bassani, questi che poi, nella prefazione al Gattopardo, lo descrisse come un signore alto, corpulento, taciturno, pallido in volto di un pallore grigiastro dei meridionali di pelle scura. Fu nei giorni di quel convegno che Tomasi ebbe lidea di scrivere lopera a cui pensava da ventanni, e cio il Gattopardo. Egli non ebbe la fortuna di vederla pubblicata, ne di assaporare la gioia del clamoroso successo subito ottenuto in Italia e allestero, a dispetto delle due case editrici Mondadori ed Einaudi, su consiglio di Vittorini, che non vollero pubblicare lopera. Vittorini, in seguito, si giustific dicendo che il suo rifiuto era stato dettato dal fatto che lopera di Tomasi era una stonatura per il suo contenuto reazionario e arretrato rispetto alla pi viva letteratura contemporanea. Non era vero, era la vecchia tattica dellostracismo, con cui in quegli anni legemonia culturale della sinistra colpiva, con il silenzio, autori e opere che non erano allineati allideologia marxista. Il romanzo fu pubblicato postumo, nel 1958 dalla casa editrice Feltrinelli, per iniziativa di Bassani che ne comprese il valore e scrisse anche la prefazione. Lautore era morto lanno prima in una clinica romana dopo una breve malattia. Nonostante che Vittorini boicott lopera, non tutti i critici marxisti la giudicarono unopera reazionaria. Luigi Russo, disse che se il risorgimento era reazionario si dovevano condannare anche le opere di Leopardi, Manzoni, Verga e Pirandello, solo perch non si condivide il loro pessimismo. Il critico marxista Aragon defin addirittura il Gattopardo uno dei pi grandi libri di questo secolo e di sempre, forse il solo romanzo del 900.
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Se la sinistra defin reazionario il romanzo, giudicandolo di destra, Luigi Barzini, critico di destra, apprezz il romanzo perch riteneva che il tema centrale fosse il rimpianto dellaristocrazia, la cui decadenza comportava la fine di vecchie virt che rendevano umana la vita anche agli umili, e il trionfo della borghesia, che aveva altre capacit, pi rozza, ma essenziali al mondo moderno, che servivano a correggere le vecchie giustizie ma solo a sostituirle con altre.

Pubblicazione

Sintesi (per capitoli)


Il libro non diviso in capitoli ma in due parti principali. Eccole illustrate in sintesi: 1- 1914: inizia uno scambio epistolare tra Sempad, farmacista di un piccolo paese della provincia turca, e suo fratello Yerwant, emigrato a soli tredici anni in Italia per studiare e per allontanarsi dalla matrigna, ma anche, per questo motivo, rimanendo in cattivi rapporti con il padre, che difatti gli taglia i viveri a soli diciassette anni. A un certo punto Sempad propone al fratello di venire in Turchia a casa sua per fargli visita; per loccasione egli decide di ristrutturare la Masseria delle Allodole, tenuta di campagna di famiglia, in stile inglese, con tanto di vetrate istoriate, bers e campo da tennis, che rimarr incompiuto, e, amara sorte, anche la sua tomba. Il 24 aprile 1914 avviene il massacro di Costantinopoli, e il 23 maggio Sempad decide di parlarne con il colonnello. Nel frattempo, il 10 maggio, Yerwant decide finalmente la data del suo arrivo, fissata per il 10 giugno, e comincia elaborati e costosi preparativi, tra linsofferenza della moglie e dei figli. Ma il 24 maggio anche lItalia entra in guerra, e viaggiare diventa impossibile; il 25 maggio, Sempad si ripara in campagna, ignorando lordine di presentarsi presso il vicario del potere imperiale presente nel suo villaggio. Nella Masseria delle Allodole verr massacrato con tutti i maschi, tranne Nubar che era causalmente vestito da femmina e quindi salvato ( A Nubar, capricciosamente, mette una vestina da bambina, con le gale di picch insaldato e una cuffietta rosa di una sorellina).

2- Diventa cos protagonista della seconda parte, quella dellesodo, Shushanig, moglie di Sempad, regina della casa ed ora povera figurante dellesodo, che aiuta le donne e i bambini a farsi strada e coraggio, anche con il piccolo tesoro che era 2

riuscita a nascondere alla partenza. A seguire la colonna di deportati ed a portare aiuto e conforto vi sono Nazim il mendicante, spia pentita, Ismene la lamentatrice greca, figura intoccabile, e Elias Isacco Kristoiannis il prete greco, lunico risparmiato oltre a Nubar e che segue la colonna per non essere considerato un vigliacco. Giunti ad Aleppo, viene contattato il fratello di Sempad, Zareh, che riesce a far fuggire parte del gruppo e a farlo rimanere un anno nella sua cantina, prima di riuscire ad imbarcarli per Venezia.

Elenco delle parole difficili


bers: pergolato costituito di strutture di legno o metallo ricoperte da rampicanti. lamentatrice: colei che, sotto compenso, intona i canti funebri alle messe goffaggine: Caratteristica di goffo (Detto di chi si muove o si comporta in modo impacciato, privo di
sicurezza)

scalpicciare: Camminare strisciando i piedi sul terreno.

Genere
E un romanzo storico verosimile che vuole tramandarci dei fatti gravi veramente accaduti

Struttura narrativa
Situazione iniziale: Sempad ristruttura la vecchia Masseria delle allodole per invitarci suo fratello Yerwant, che vive in Italia Rottura: I turchi, per trovare un alibi alla loro imminente sconfitta nella prima guerra mondiale, accusano gli armeni, pi ricchi e colti di loro. Sviluppo della vicenda: Nonostante non tutti i turchi siano daccordo, la maggioranza nazionalista vince e cos si d inizio a una strage vera e propria: tutti i maschi vengono trucidati, le femmine deportate in un deserto dove poi l erano destinate a morire di stenti. Esito: Corrompendo gli zapti, alcune donne e Nubar, lunico armeno maschio scampato alla strage, riescono a salvarsi e a imbarcarsi per Venezia, dove poi trovano il sostegno morale ed economico del fratello di Sempad, Yerwant.

Spazio e tempo
La vicenda si svolge principalmente

in un piccolo villaggio turco che non viene mai nominato. Nella seconda parte, invece, esplicitato il punto verso cui sono diretti, e verso la fine si cita la citt di Aleppo. Il romanzo si svolge durante la prima guerra mondiale e termina con la fine della guerra, quando vengono aperti i processi contro le violenze turche nei confronti degli armeni, processi che non verranno mai portati a termine.

Personaggi
I personaggi allinterno del romanzo sono tanti, troppi e perci adesso citer solo i pi importanti. Comunque, per ulteriori informazioni, altri personaggi si possono trovare nei ringraziamenti finali che pone la scrittrice alla fine del suo libro.

Protagonisti sono nella prima parte del romanzo Sempad, che importante nel suo villaggio perch farmacista, posizione che gli d rispettabilit e ricchezza; tenta inoltre di far convivere Oriente ed Occidente, ed affezionato al suo ruolo di capofamiglia, anche se gestisce tutto la moglie. Parallelo a questi, vi il fratello, Yerwant, anche lui praticante larte di Asclepio ed Ippocrate, dato che medico, e che ha nostalgia delle sue radici, nonostante sia sposato ad unitaliana. Nella seconda parte del romanzo regina Shushanig, la fedele moglie di Sempad e che gestisce la casa, stella polare della sopravvivenza durante lesodo, ricca di quellarte che far scampare parte della famiglia al genocidio. Tra i personaggi funzionali ai protagonisti del libro vi sono Nazim, il mendicante che prima tradisce e poi aiuta a scappare, Ismene, la lamentatrice sposata ad un indiano damerica e di connotazione melanconica, Isacco, il prete greco amico della famiglia che sopravvive al massacro e si sente in colpa per non essere morto, Azniv e Veron sorelle di Sempad, la prima bellissima e corteggiata da molti ma ritrosa, la seconda sempre bonariamente sbeffeggiata, usa ai cappellini ed alle mille frivolezze della vita (sua lidea dei cosmetici nella farmacia), ed Henriette, la scampata al massacro che ha dato voce ai ricordi ed stata la principale fonte per la scrittrice di questo romanzo.

Narratore
Il narratore esterno ed onnisciente, si identifica con lautore; questo dato dalla necessit della scrittrice di rendere la tragedia del viaggio e della sua famiglia, rea solo di essere armena e ricca; una profonda malinconia traspare dai commenti che appaiono talvolta qua e l nel testo. Il risultato unimpalpabile tristezza che avvolge il lettore fin dalle prime pagine.

Focalizzazione
La focalizzazione il punto di vista da cui si guarda, si analizza e si giudica lintero romanzo. Il punto di vista quello dellautore. Non coesistono diversi punti di vista, 4

ma dato che vi sono diverse fonti, lo stesso punto di vista assume diverse sfaccettature.

Fabula e intreccio
Fabula ed intreccio non concordano pienamente, perch la scrittrice scrive in analessi con frequenti pensieri e richiami al presente che spezzano lunit del racconto, ed inoltre vi sono parecchie parti in analessi evidenziate in corsivo.

Lingua e stile
Lo stile semplice, con una successione ipotattica. Il linguaggio letterario, con parole turche ed armene; la scrittrice infatti ha lavorato come nella stesura di un documentario, in cui non erano necessari salti di stile per la caratterizzazione di situazioni o personaggi.

Messaggio
Lautrice vuole ricordare, con un libro che sembra quasi un documentario, ci che la gente tende a dimenticare, forse per disinteresse o per mancanza di conoscenze, una strage equiparabile a quella degli ebrei nella seconda guerra mondiale perch, anche se le vittime furono di meno, gli armeni dovettero anchessi patire una morte cos crudele.

Commento finale
Non v' scampo alla violenza e alla sopraffazione dell'uomo contro l'uomo, dei governanti di un popolo contro una sua parte eletta a "nemico comune", da disconoscere e cancellare. Ma La masseria delle allodole non un libro di storia, non a caso ne sar fatto un film. Pi efficace e dolente di un reportage o di una inchiesta, ci ricorda, come una favola tragica, il passato affinch il futuro sia diverso. Tre punti mi hanno colpito in modo particolare. La dedica " a Enrica-Henriette, la bambina che non crebbe". Quante ve ne sono nel mondo e questo sembra non averci insegnato nulla. La sconsolatezza di un quattordicenne, il ragazzo che non credette alle sue intuizioni. Aveva sentito l' "odore del sangue", quello che si fiuta nell'aria, ma che non ci mette in guardia. Nessun altro credette. Eppure non si dovrebbe mai abbassare la guardia. Dopo la strage, il viaggio.

La conclusione, rivolta al "paziente lettore", pi volte invocato, dar adito ad "un'altra storia". Infatti, nessuno dei personaggi di quella famiglia torn alla piccola citt. Quale sia, la piccola citt, nessuno lo sa. Chi lo sa, non lo dice.

Immagino che qualcuno di un'altra generazione far ritorno. Quando l'odio si sar stemperato e l'eco del dolore affievolito. Perdonare forse, dimenticare mai.

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