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TORQUATO TASSO

vita

Nacque a Sorrento nel 1540, la madre era di Sorrento, il padre invece, apparteneva a una famiglia nobile
di Bergamo. Era un cortigiano e un poeta, inoltre era impegnato in attività militare al servizio dei signori.
Torquato fini ai 10 anni resta con la madre, poi si ricongiunge al padre e si sposta al suo seguito tra
Mantova, Urbino, Padova, nelle varie corti. Quando si riunisce al padre, muore la madre. Tra i vari luoghi in
cui si sposta c’è appunto anche Padova che era il centro aristotelico più importante in Italia in quel
momento, e aiuterà Tasso a sviluppare una mente attenta al rispetto delle regole aristoteliche. Lí si iscrive
alla facoltà di diritto, poi però la abbandona e prosegue gli studi interessandosi di letteratura e filosofia. La
svolta della sua vita avviene nel 1565 quando arriva a Ferrara, dove si mette alle dipendenze del cardinale
Ippolito d’este. Intanto aveva iniziato a scrivere un poemetto epico su Rinaldo, il cugino di Orlando.
Quando arriva a Ferrara comincia a comporre l’opera più importante di tutta la sua vita, “Gerusalemme”,
relativa al racconto della prima crociata del 1096/1099, finalizzata alla liberazione del santo sepolcro di
Gesù dalla presenza dei Turchi. Condottiero di questa crociata fu Goffredo di Buglione. Nel frattempo,
muore anche il padre e nel 1572, Tasso passa alle dipendenze del duca Alfonso II d'Este. Nel 1575,
completa la Gerusalemme e la fa leggere al duca. Il completamento di quest’opera è l’evento che
sconvolge la vita di tasso perché ci invita ad avere dei dubbi se quest’opera rispettava o meno le direttive
delle chiesa, e quindi se veramente trasmetteva valori religiosi e se era in linea con la morale della
controriforma. Quindi si reca a Roma da un gruppo di amici intellettuali e gli fa leggere l'opera per avere
una loro opinione a riguardo e chiede se era in linea con direttive della chiesa. Questi muovono all’opera
delle critiche accentuando le sue insicurezze. Talmente in preda a queste insicurezze, si autodenuncia al
tribunale dell'inquisizione di Bologna, che però lo assolve. Non soddisfatto, porta l’opera al giudizio
dell'inquisizione di Ferrara, e anche lì viene assolto. Rimane però sempre insoddisfatto, e si ossessiona
talmente tanto che inizia a sentire sensi di colpa e comincia a sviluppare una mania di persecuzione verso
se stesso. Inconsciamente, quel giudizio che sentiva legato all'autorità religiosa, lo trasferisce nella sua vita
quotidiana. Con tasso la follia entra nella storia della letteratura italiana. Un giorno, mentre stava parlando
con Lucrezia, una delle sorelle del duca, ha una forte crisi per cui pensava che un servo gli stesse spiando,
quindi si agita e lancia un coltello per colpire questo servo da cui si sentiva spiato. Dopo questo episodio il
duca decide di farlo ritirare in un convento di San Francesco; il motivo era che doveva andare a curare la
malinconia che aveva. Gli antichi erano infatti convinti che la malinconia, cioè l’umore nero,
corrispondesse ai disturbi psichici, ed era dovuta ad un eccesso di Iquitos Nero, che veniva identificato con
la bile, che faceva soffrire. Il ricovero per questo motivo era il preludio per il ricovero alla pazzia, tasso
quindi, quando va in convento teme di fare la fine dei pazzi, quindi di essere rinchiuso in manicomio.
Decide allora di scappare a Sorrento dalla sorella, presentandosi sotto mentite spoglie, infatti fa finta di
essere un messaggio e dice alla sorella che lui stesso era morto. Voleva infatti vedere la sua reazione, e
quando la vede disperarsi, si fa riconoscere e le dice che non era vero. A questo punto, ritorna nel 1579 a
Ferrara mentre in città si stavano celebrando le terze nozze di Alfonso II. Quando Tasso si presenta, il duca lo
accoglie in maniera fredda, infatti non gradiva la sua presenza , quindi Tasso va in escandescenza e si
arrabbia contro il duca e la corte. Fa una scenata in cui mostra questa forte rabbia e il duca usa questa
come pretesto per farlo rinchiudere nell’ospedale di Sant’Anna, in cui rimane per 7 anni. Per un anno, il
primo, gli fu proibito di scrivere, uscire e aver contatti con l’esterno, era infatti completamente isolato (14
mesi). I disturbi di tasso trovano spiegazione in tre fattori:
● La sua insoddisfazione per l’opera e i suoi scrupoli religiosi a riguardo
● Mentre era in prigione impazzisce davvero, tanto che inizia a sostenere di essere vittima della
persecuzione di uno gnomo che gli scompigliava le carte della sua opera.
● Rapporto con il duca, perché il duca lo aveva accolto così
Tasso era rimasto orfano di madre da piccolo, aveva girovagato col padre, e non aveva punti di riferimenti
affettivi. Il suo legame con la corte quindi, era profondo, infatti cercava una stabilità non solo in termini
materiali ma anche affettivi. In un primo momento Alfonso II, lo aveva accolto con ammirazione e stima, e i
loro rapporti erano buoni. Alfonso poi diventa ostile nei suoi confronti perché aveva paura che il
comportamento problematico di tasso sull’opera, potesse attirare attenzioni sulla corte su possibili sospetti
di eresia. Questi sospetti potevano essere sfruttati come pretesto dal papa per intervenire nelle vicende
politiche. Il papà infatti, era interessato a Ferrara che considerava un suo antico feudo. Alfonso non aveva
figli legittimi, e il timore era che il papa si insinuasse nella sua politica per realizzare il suo obiettivo di
riprendere Ferrara. Questi sospetti erano fondati, perché alla sua morte la città di Ferrara passa sotto il
controllo diretto della chiesa e il Ducato degli estensi si ridusse alla città degli estensi e di Reggio Emilia.
La presenza di tasso era diventata scomoda, e per questo prende la decisione di farlo rinchiudere. Tasso
nel 79, quando viene rinchiuso, mostra durante la sua prigionia, dei segni di squilibrio ancora più forti rispetto
a prima, tanto che aveva delle allucinazioni. Nel 1581, mentre era ancora rinchiuso comincia a circolare
una copia incompleta (14 su 20 canti ) della “Gerusalemme liberata” senza l’autorizzazione di tasso, infatti
una spia riesce ad impossessarsi di questa copia e la divulga. Nasce quindi un dibattito tra i sostenitori
dell’’Orlando furioso e quelli della Gerusalemme, poiché il genere letterario di entrambi era quello epico,
anche se c’erano delle differenze tra i due. Tasso quando lo viene a sapere, si mortifica a causa delle
critiche ricevute e scrive un’opera, “apologia della Gerusalemme liberata”. Questa era un’opera di difesa
in cui risponde alle critiche che gli erano state mosse e lui stesso mette in evidenza i difetti e i limiti della
Gerusalemme. Tasso già aveva dei dubbi religiosi, poi dopo le critiche che lo accusavano non solo di
essere peggiore di Ariosto ma anche di non rispettare i canoni di natura religiosa, decide di riscrivere
l’opera. Nel periodo di prigionia tasso aveva più volte scritto a duchi e principi per essere liberato e nel 1586
interviene il duca Vincenzo Gonzaga di Mantova, che lo porta a Mantova. Tasso soggiorna lì per qualche
tempo e in seguito rinizia a spostarsi in altre città, tra cui Roma. Nel 1593 pubblica l’opera completamente
revisionata, la Gerusalemme conquistata, e in quel periodo riesce a ottenere dal papa l’impegno di fare
una cerimonia in cui sarebbe stato incoronato poeta. Il papa gli propose questa cerimonia pubblica e
tasso era contento perché aveva sempre mirato ad ottenere un riconoscimento ufficiale e la gloria. La
cerimonia però, non fa in tempo ad essere celebrata però, perché lui si ammala e l’anno dopo, nel 94,
muore a 54 anni.
poetica

Poetica —> insieme di principi che portano l’autore a scegliere oggetto dell’opera, il contenuto, la forma
(stile, cioè lèssico, sintassi, metrica), fine, struttura. Il poeta esprime i criteri che ha usato per scegliere queste
cose. Tasso, nell’87 scrive un’operetta “disvorsi dell’arte poetica e in particolare del poema eroico” in cui
giustifica le sue scelte letterarie. Tasso parte da una distinzione tra storia e poesia:
1. Storia —> ha come oggetto il vero
2. Poesia —> ha come oggetto il verosimile, quando l’autore sceglie un argomento storico che sviluppa da
poeta, cioè inventa qualcosa tipo alcuni personaggi. La poesia quindi, si occupa di un argomento che
risponde alla storia, ma lo mescola a fatti inventati. Il poeta inventa questi fatti con dei criteri, non inventa
liberamente. Per narrare fatti che non sono accaduti ma che potevano essersi verificati, il poeta si
documenta su quel determinato avvenimento e l’epoca in cui è avvenuto in modo da ricostruire l’età, la
mentalità e il contesto.
• Contenuto —> Il poema di tasso parte da argomento storico, cioè la prima crociata, combattuta
effettivamente tra il 1096 /99 e poi arricchito con delle invenzioni verosimili. Quando il poeta sceglie
l’argomento storico lo deve scegliere in modo che non sia troppo lontano cronologicamente parlando dai
lettori, altrimenti questi perdono interesse. Non devono però essere nemmeno troppo vicini, perché
altrimenti i lettori possono ricordarlo bene e non gradire le Invenzioni introdotte dal poeta. Criteri oggetto
opera il verosimile
• Fine —> La poesia ha due finalità
1. Utilità: fornire insegnamenti sui valori religiosi e insegnamenti morali ai Cristiani
2. Piacere: fine edonistico subordinato all’utile, altrimenti rischiava di essere condannato dal tribunale. Serve
ad attirare l’attenzione del lettore per fargli poi recepire i precetti
• Stile —> Deve essere sublime, il livello più alto perché è un poema eroico
• Struttura —> Deve fare i conti con le regole aristoteliche perché non riguardavano solo la tragedia ma i
vari generi letterari, quindi tasso riflette sulla necessità di dare alla Gerusalemme una struttura unitaria. Un
solo luogo (Gerusalemme) un solo filone tematico (conquista del santo sepolcro da parte dei Cristiani),
mentre l’orlando furioso ne ha di più. Tasso non può rispettare le 24 h, ma prende in esame solo l’ultimo
anno, che definisce la parte decisiva della guerra. Concilia la varietà con l’Unità, ma sempre subordinata
all’unita, cioè non è solo la guerra tra Cristiani e turchi, ma la molteplicità viene rispettata nel momento in
cui ci sono anche eventi diversi dalla guerra e tasso fa in modo che vengano incanalati nella struttura
unitaria. Fa un paragone e dice che il mondo è unico, ma che abbiamo diversi fenomeni naturali che lo
arricchiscono e allo stesso modo l’opera è unica, ma gli avvenimenti possono essere molteplici. L’opera
quindi, si presenta unita e varia
Tra le invenzioni che fa ci sono anche eventi soprannaturali, il meraviglioso, che in tasso è un mervaligioso
Cristiano, quindi eventi soprannaturali che si riconducono a Dio.
La Gerusalemme liberata

Appartiene al genere del poema epico storico, quindi non più il genere del romanzo o poema
cavalleresco, ma c’è la grossa differenza che il poema cavalleresco si basa su contenuti inventati, infatti
sono tutte leggende, mentre il poema epico storico ha come contenuto una vicenda storica.
La vicenda che sceglie tasso è la prima crociata; sceglie proprio quest’ultima per diversi motivi:
● Al pubblico doveva arrivare il messaggio dell’unità del mondo Cristiano, unità che durante la prima
crociata aveva garantito la vittoria contro i turchi. Tra le righe si capisce che alla stessa maniera il
mondo Cristiano (cosa implicita) deve allearsi contro i protestanti
● È un evento che rispetto all’epoca di tasso non era né troppo lontano ne troppo vicino, in linea
conla sua poetica (in linea con i principi che lui ha stabilito), cioè non troppo lontano poiché in
questo modo poteva risultare di nuovo interessante per il pubblico, ma nemmeno troppo vicino
poiché così lui poteva inventare dando verosimiglianza all’opera
● Sceglie la prima crociata perché era anche un argomento di attualità, poiché nella seconda metà
del 500 i turchi avevano fatto delle incursioni in Europa, quindi c’era stata la Spagna di Filippo II
(figlio di Carlo IV) che gli aveva affrontati ed era stata sconfitta, nel 1571, il papà dell’epoca
organizzò una lega a cui aderirono le repubbliche di Genova, Venezia, Spagna e a Lepanto questi
eserciti affrontarono, in una specie di nuova crociata, i turchi e in questa battaglia le forze cristiane
sconfissero i turchi.

L’opera presenta una caratteristica che viene considerata dagli studiosi “la caratteristica principale”,
questa caratteristica è il BIFRONTISMO SPIRITUALE, cioè caratterizzata da una duplicità ideologica. tasso
vuole essere il cantore della controriforma e quindi compone un’opera di questo periodo, però il punto è
che tasso da una parte obbedisce alle direttive della controriforma, ma rimane il fatto che
lui è una persona scissa, cioè che dentro di se pur condividendo la morale cristiana e l’ideologia
controriformista, era attratto dalla morale laica dell’umanesimo.
Il desiderio che tasso reprime verso la morale laica, affiora, più o meno cosciamente nell’opera, così da
rendere quest’ultima è piena di contraddizioni.
Tasso è diviso tra i doveri dettati dalla controriforma e i desideri che lui nutre verso la morale laica.
Questi dubbi appartenevano a tutti gli uomini del suo tempo, ma quest’ultimi abbassavano la testa, mentre
tasso non ci riesce, così sviluppando i sensi di colpa…infatti un autore che sente molto vicino è Petrarca
(300)
Questo approccio problematico (bifrontismo) va a manifestarsi su una personalità insicura e fragile,
tormentata da grandi vuoti affettivi…questa base psicologica così fragile, complica ancora di più questo
conflitto interiore che lui vive.

Morale
Valori della morale laica che condivide:
La morale laica si basa:
● Sull’edonismo, cioè la ricerca del piacere carnale
● Eroismo, la gloria personale
● La tolleranza verso il diverso
● Individualismo
Questi valori riscuotevano l’interesse di tasso, e per questo alcuni temi sono riscontrati in maniera
ambivalente:
● L’amore, esso non è solo spirituale e casto, ma abbiamo anche il piacere carnale ed erotico. Es:
episodio della maga armida; maga molto bella che viene inviata da satana per portare scompiglio
nell’esercito Cristiano, quando lei attiva finge di essere stata scacciata dal suo trono e che fosse
una fanciulla infelice e molti guerrieri cristiani si innamorano di lei e la seguono, lei li porta in un
castello incantato che li terrà poi prigionieri, tra loro anche Rinaldo, che ha la funzione di essere il
capostipite dei sesti, ricopre il ruolo di Ruggero nell’orlando. Rinaldo riesce poi a liberare i suoi
compagni. Anche qua c’è una deviazione: i guerrieri cristiani vengono distolti dalla loro questione
religiosa dall’amore di questa ragazza
● La guerra: è vista come strumento necessario per raggiungere l’obbiettivo della liberazione del
sepolcro, però mette in evidenza anche altri aspetti della guerra, cioè che può essere vista come
una serie di prove a cui il soldato è sottoposto e con cui può dimostrare il suo eroismo La guerra
viene vista anche nelle sue ripercussioni negative e cioè fonti di lutti, rovine e devastazioni: punto di
vista umano di tasso (È laico poiché in tasso è visibile la poeta che lui ha verso i vinti, e questo rientra
nel discorso della tolleranza del diverso)

Bifrontismo anche a livello di struttura


Tasso nei discorsi aveva stabilito che avrebbe seguito il principio unitario, e cioè le regole aristoteliche (unità
di azione, luogo, tempo). Proprio per questa disgregazione interiore che ha, e quindi da una parte è il
poeta della controriforma e dall’altro è attratto dalla mentalità laica, quindi ci sono contraddizioni. Parla di
principi unitari ma nom riesce a concretizzare questa scelta, infatti ci sono delle spinte centrifughe. Le
devianze le troviamo sotto 2 aspetti:
● Esercito pagano. In realtà tasso non parla della religione musulmana, tanto che non c’è nessun
riferimento a Maometto. I musulmani vengono visti come veri e propri pagàni, non come fautori di
una religione diversa dal cristianesimo. Tasso fa riferimento a satana, alle forze demoniache, mentre
avrebbe dovuto parlare di uno scontro tra Dio è Allah. Lui parla di satana perché attribuisce ai
musulmani l’ideologia laica, la religione islamica non c’è in effetti nel poema. Turchi sono visti come
portatori di valori laici (eroismo, amori carnali,mi divi dualismi). Agli scontri tra Cristiani crociati e
musulmani, che hanno una visione laica, viene dato ampio spazio, una cosa anomala. Analizza
l’interiorità dei suoi personaggi ed è portatore di una doppia ideologia, analizza i pensieri, dubbi
ecc di entrambi gli eserciti. Fa un lavoro di introspezione mostrandoci la conoscenza e l’interiorità
del mondo musulmano. Tasso era sia Cristiano che laico che riversa nei musulmani. Non sono a
confronto 2 religioni, ma il cristinesimo e negazione del cristianesimo
● Esercito Cristiano con i suoi eroi. Altro elemento che ci fa capire le devianze e la molteplicità, la
varietà dell’opera. Divisone che troviamo all’interno dell’esercito Cristiano. La spedizione Cristiana fu
guidata da goffredo di buglione che viene descritto come un personaggio assolutamente integro
nei suoi valori e nella sua morale, rispettoso nella missione che deve svolgere, il classico eroe tutto
d’un pezzo. Per costruire verosimilmente la sua personalità, tasso si ispira a un grande personaggio
della mitologia Latina, portatore del valore della pietas, enea, rispetto verso gli dei. Enea però,
presenta anche tratti di humaitas, amore per didone… quindi delle debolezze, goffredo invece è un
uomo inquadrato, privo di dubbi, l’unico che nell’esercito Cristiano non cede alle lusinghe.

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