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Francesco Petrarca

Francesco Petrarca uno dei compositori Italiani più famosi, nasce ad Arezzo il 20 luglio del 1304,
da una famiglia fiorentina di condizione borghese. Il padre si chiamava Ser Petrarca ed era un
notaio e per questo lavoro si spostava in importanti centri Italiani ed Europei.
Quando i Guelfi neri si impadronirono del potere di Firenze il padre fu mandato in esilio e nel 1312
trovano una sistemazione ad Avignone (dove in quel periodo era la nuova sede della chiesa di
Roma) dove si trasferì con tutta la famiglia.
Francesco all’età di sedici anni indirizzato dal padre intraprese gli studi giuridici e si trasferì a
Bologna.
Quando il padre morì torno ad Avignone senza completare gli studi.
Da qui inizia a condurre una vita molto frivola e dissipata però con il passare del tempo inizio a
dedicarsi allo studio degli scrittori classici, per i quali nutriva un’ammirazione.
Già all’inizio della sua formazione si individuarono le due tendenze principali della cultura
petrarchesca il culto dei classici ed un’intesa spiritualità cristiana.
Lingua in cui pensava e scriveva era il latino ma utilizzava anche il genere della poesia lirica
volgare. Nel 1318 quando muore la madre il poeta scrive il suo primo componimento un’elogia in
latino.
Seguendo il modello dei poeti d’amore ha voluto racchiudere tutti i motivi della sua poesia intorno
ad un'unica immagine femminile dandogli il nome di Laura, sono nate molte discussioni sulla
effettiva realtà di questo amore arrivando anche a dubitare dell’esistenza di Laura.
Nella vita pratica di Petrarca l’amore per Laura viene interpretato nel mondo letterario con un
valore simbolico in cui il poeta concentra tutti i suoi sentimenti e pensieri interiori le debolezze, le
colpe, i ripiegamenti, le sconfitte.
Nel 1327 avviene l’incontro tra Petrarca e Laura ovvero l’evento più importante della sua vita,
molto probabilmente la donna corrisponde a Laura de Noves che era sposata con Ugo de Sade.
Negli anni 30 del XIV secolo Petrarca fa diversi viaggi tra cui in particolare Parigi e Roma.
Nel 1337 nasce il figlio Giovanni e decide di comprare una casa in Valchiusa in Provenza che poi
diventerà l’epicentro del suo mondo poetico.
Tra il 1445-1453 compone un’opera in prosa e in latino Secretum il titolo completo è “De secreto
conflictu curarum mearum ovvero il segreto conflitto dei miei affanni” l’opera è divisa in tre
libri ed è strutturata da un dialogo tra Francesco stesso e Agostino il santo filosofo che petrarca
considerava la sua guida spirituale.
Il libro più importante e il terzo vengono esaminate due delle colpe più gravi ovvero il desiderio di
gloria terrena e l’amore per Laura. Francesco si inganna e ritiene che l’amore per laura sia stato
spirituale, al contrario dimostra Agostino dicendo che da esso ha avuto inizio la sua degradazione,
questo dialogo ha uno scopo ovvero quello di raggiungere la pace interiore. Il latino del secretum
non è tormentato e contorto come la vicenda che deve esprimere ma è lipido e armonioso.
Continua gli studi di carattere Filologico e i suoi viaggi per i monasteri e le biblioteche dove andava
alla ricerca di manoscritti rari di autori classici “Esp è sua la scoperta di alcune epistole di
Cicerone”, durante questi viaggi stringeva amicizia con diversi Letterati europei e italiani in
particolare con Boccaccio.
Il suo metodo di ricerca e il suo studio per gli autori antichi e per la passione della classicità lo
rendono un precursore (anticipatore)dell’Umanesimo.
Dal punto di vista politico Petrarca è un uomo che resta all'ombra del potere per tutta la vita.
Svolge il suo ruolo all'interno della corte pontificia. Solo nel 1347 per un breve periodo Petrarca
sembra appoggiare l'occupazione di Roma da parte di Cola di Rienzo, un tribuno del popolo, che
cerca di costruire una nuova forma governativa, un tentativo destinato a fallire. Nel 1348 in Europa
scoppia la peste nera. Durante la peste, tra i conoscenti di Petrarca, muore  Laura, la donna amata
del poeta. Negli anni successivi alla pesta Petrarca entra in contatto con nuovi ambienti intellettuali
e culturali, a Firenze conosce Boccaccio. L'ambiente della corte pontificia appare al poeta sempre
più soffocante e nel 1353 si stabilisce in Italia, a Milano alla corte dei Visconti, da cui si allontana
nel 1361. Ricomincia un nuovo periodo di pellegrinaggio in Veneto.
E nel 1368 si stabilisce a Padova .
Nel 1374 Petrarca muore per un attacco di febbre, mentre sta completando l'opera in volgare a cui
ha dedicato la vita intera, il Canzoniere.
Gran parte delle opere petrarchesca è in latino in volgare egli scrisse solo Il Canzoniere e i
Trionfi.
La produzione latina può essere suddivisa in due gruppi di opere quelle religioso-morali e quelle
Umanistiche, in esse Petrarca esprime il suo profondo odio per la filosofia scolastica perché per lui
la filosofia non era quella che seguiva l’aristotelismo ma quella che mira a comprendere l’uomo.
Altre opere religiose-morali di Petrarca è il De vita solitaria che è stata scritta nel 1346 pochi
anni dopo il secretum e esalta la solitudine.
Petrarca durante la sua vita raccoglie e rielabora molte sue lettere in prosa latina che venivano
indirizzate ad altri intellettuali. Ne risultano 24 libri di epistole Familiari e 17 di Senili, a parte si
collocano le lettere Sine nomine “senza nome” per razione di praivasì non venina indicato il
nome del destinatario.
L’Africa si tratta di un poema epico di esametri latini fatto nel 1338-1339 è stato ripreso varie volte
però senza mai essere portato a termine, l’argomento dell’opera è la seconda guerra punica,
l’obbiettivo del poeta era quello di esaltare la gloria e la grandezza di Roma in particolare le gesta di
scipione l’Africano.
Il De Viris illustribus una raccolta di biografie di illustri personaggi romani “ Cesare , Catone “
anche quest’opera è animata dall’intento di celebrare la grandezza di Roma.
Il Canzoniere
Il Canzoniere di Petrarca è un'opera in volgare composta da 366 componimenti, di cui 263
composti prima della morte di Laura e 103 dopo la morte. I componimenti sono per lo più sonetti,
ma ci sono anche ballate, canzoni e madrigali. Come dice Petrarca nel sonetto di apertura
del Canzoniere, "Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono", questi componimenti non sono collegati
fra loro (rime sparse). Inoltre essi rispecchiano i vari stati d'animo del poeta, tra illusioni e
disillusioni di un amore non corrisposto, Il tema principale del Canzoniere è l'amore per Laura,
ma si potrebbe anche intendere come il desiderio di gloria del poeta poiché il nome Laura si può
intendere anche come L'aura, cioè la gloria, poiché con un rametto di lauro viene incoronato il
sommo poeta In questo Petrarca è molto moderno: tutta la letteratura del Novecento che utilizza il
tempo della memoria di rifà a strutture già usate da lui (Proust, Svevo, Joyce, ecc. ). La figura di
Laura non è descritta dettagliatamente, ma è semplicemente tratteggiata attraverso i topos della
bellezza proveniente dallo stilnovismo ("bionda", "occhi luminosi come un lago", "capelli d'oro",
"viso di perla", "voce soave"), per questo essa in "Chiare fresche e dolci acque" "pare", cioè
appare, non è quindi reale. Tutta questa esperienza si conclude con la richiesta di perdono a Dio per
questo "giovenile errore", e anzi nella lettera ai posteri Petrarca ringrazia che Dio gli abbia tolto
Laura (muore nel 1348) così da permettergli di riprendere a camminare sulla via che porta a Lui.
Il Canzoniere può considerarsi l'opera di tutta una vita, poiché Petrarca continuò a lavorarvi per
circa 40 anni, aggiungendo, perfezionando, scegliendo e ordinando il materiale. L'elemento che
rende unitaria la raccolta è un amore (per Laura) scarsamente ricambiato, visto dal poeta quasi
sempre nella luce del ricordo. A un livello più profondo, il Canzoniere esprime un'inquietudine
esistenziale, nella quale confluiscono gli affanni amorosi e quelli di natura religiosa o morale.

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