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FRANCESCO PETRARCA

Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304. Lui ebbe un fratello che divenne una delle figure più
importanti della sua vita. Tutta la famiglia poi si trasferisce a Pisa.
Si dice che da bambino Petrarca incontrò Dante. Nasce in un epoca in cui non è più
possibile sognare un mondo comunale, i suoi punti di riferimento sono la Chiesa e l’Impero
,le grandi dinastie regali europee, la corte papale e le famiglie signorili dell’Italia del Nord.
Petrarca viene indirizzato dalla famiglia agli studi di diritto (dove studiò a Bologna), ma lui è
più interessato ai classici latini rispetto che al diritto, infatti non terminerà mai gli studi. Fino
alla morte del padre fa avanti e indietro fra Avignone e Bologna, poi vive in Provenza.
Nell’Aprile del 1327 avvenne l’incontro più importante della sua vita dove incontrerà Laura in
una chiesa di Avignone. Come avvenne anche con Dante, questo incontro cambierà la sua
vita. Il nome Laura ha un significato reale e simbolico. Nel Canzoniere gioca tra l’analogia tra
Laura, l’aura, il lauro (pianta sacra di Apollo) e la laurea (corona d’alloro posta sul capo dei
poeti). Quando dopo 20 anni verrà a scoprire della morte di Laura scrive una storia del suo
amore sui margini del manoscritto a lui più prezioso, il Virgilio Ambrosiano.
Nel 1340 riceve a Roma la Corona Poetica. Le principali fonti di ispirazione dell’opera di
Francesco sono: mondo antico,cristiano,moderno. Nelle sue opere ruota tutto attorno a lui,
all’amore per Laura e al contrasto tra il desiderio delle cose terrene e la ricerca di salvezza e
di pace .Il Canzoniere è una raccolta di 366 liriche divisa in vita di Laura e morte di Laura
descrivendo le sue passioni umane, il tormento, l’amore per Dio. Oltre a poesie d’amore ci
sono anche poesie che affrontano temi come i problemi politici dell’epoca.
OPERE: Canzoniere, Trionfi, Secretum, lettere, Africa.
GIOVANNI BOCCACCIO
La vita Intellettuale di estrazione borghese, Giovanni Boccaccio trascorre la maggior parte
della sua vita tra la corte angioina di Napoli e la Toscana, trovandosi a stretto contatto sia
con gli ambienti aristocratici e la cultura cortese cavalleresca, sia con quel mondo di
mercanti ben rappresentato nel Decameron. Indirizzato agli studi giuridici, Boccaccio si
accorge ben presto della sua vocazione umanistica e sperimenta varie forme letterarie: dai
poemetti in ottave ai romanzi in prosa; dalle canzoni ai sonetti e alle ballate in volgare; dai
carmi alle egloghe in latino. Il suo eclettismo lo distingue sia da Dante, per cui nutre una
profonda venerazione, sia da Petrarca, con il quale intrattiene un fitto scambio epistolare.
Impegnato anche nella vita pubblica fiorentina, negli anni della maturità Boccaccio riceve gli
ordini minori e come chierico beneficia di rendite ecclesiastiche. La sua eredità è
fondamentale non solo per le sue opere, ma anche per il suo lavoro di trascrizione e di
commento delle opere di Dante e Petrarca.
Il Decameron è l'opera più celebre di Boccaccio. È una raccolta di cento novelle inserite in
una struttura narrativa chiamata cornice ed è dedicata alle donne. Boccaccio immagina che
la drammatica epidemia di peste del 1348, da lui stesso vissuta, spinga sette donne e tre
uomini a scappare da Firenze per ritirarsi in campagna. Per diletto, i giovani decidono di
raccontare, ogni giorno, una novella ciascuno e di nominare un "re" o una "regina" che
sceglie il tema di ogni giornata. Al mondo sconvolto e caotico dell'epidemia si oppone
dunque la serenità dell'allegra brigata che, con forza e intelligenza, impone un ordine
armonioso alla realtà. I temi trattati nelle novelle vanno dall'amore, inteso come grande forza
che anima l'universo e che ingentilisce gli uomini, ma anche come passione travolgente che
porta alla morte, alla Fortuna, concepita laicamente come forza cieca del caso.
Un'attenzione particolare viene riservata al mondo mercantile e borghese, di cui viene
celebrata la capacità di superare le avversità con intelligenza e intraprendenza.
OPERE:Decameron, Caccia di Diana, Filostrato, Amorosa visione, Commedia(rinomina).

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