Sei sulla pagina 1di 24

Giovanni Boccaccio:

il piacere di raccontare
e il racconto del piacere
Un letterato
tra corte e vita cittadina
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / UN LETTERATO TRA CORTE E VITA CITTADINA

GIOVANNI BOCCACCIO: LA VITA IN 3 TAPPE

1 IL PERIODO
NAPOLETANO 2 VERSO IL
DECAMERON 3 GLI STUDI
ERUDITI

Nasce a Firenze o a Certaldo nel 1313. A seguito della crisi della banca dei Nel 1360 diventa chierico, anche per
Bardi, nel 1340-1341 fa ritorno a garantirsi una maggiore stabilità
Trascorre i primi anni a Firenze, dove studia Firenze: per lui è un trauma. economica.
grammatica e matematica per imparare
l’arte della mercatura. Nel 1348 perde il padre e la A seguito di un tentato colpo di Stato
matrigna a seguito dell’epidemia di che vede coinvolti alcuni suoi amici
A 14 anni si trasferisce a Napoli, dove peste. viene allontanato dalla città e si ritira a
affianca il padre come agente di banca. Inizia Certaldo. Qui studia il patrimonio greco
ad osservare i caratteri umani nelle diverse Diventa ambasciatore di Firenze in e latino, coltiva il culto dantesco,
classi sociali. Frequenta la corte del re alcune missioni diplomatiche. diffonde la poesia di Petrarca.
Roberto d’Angiò e accede alla ricchissima
biblioteca della corte angioina. Tra il 1342 e il 1343 compone Tra il 1373 e il 1374 è incaricato di un
l’Amorosa visione. ciclo di pubbliche letture della
Nel 1330 inizia gli studi di diritto canonico Commedia. La sua casa diventa un
Nel 1350 incontra Petrarca, di cui cenacolo di intellettuali.
presso l’Università di Napoli.
diventa amico. Nel 1370 trascrive il suo Decameron.
Incontra Cino da Pistoia e continua a formarsi
Petrarca orienta in modo decisivo il Muore nel 1375.
sia sui classici che sui testi della recente
suo itinerario intellettuale.
tradizione volgare toscana.
Letteratura tra diletto e utilità
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / LETTERATURA TRA DILETTO E UTILITÀ

CARATTERI COMUNI DELLE OPERE DI BOCCACCIO

Per la poetica di Boccaccio occorre distinguere tre fasi: quella del periodo
napoletano, quella del Decameron e quella delle opere latine.
Tuttavia, le tre fasi presentano alcune caratteristiche comuni:
• le funzioni della poesia: consolatoria, mezzo per raggiungere la
felicità, supporto per permettere la convivenza sociale
• la sperimentazione, in stretto dialogo con Dante e Boccaccio
• la tensione tra letteratura come fonte di piacere e al contempo in
grado di trasmettere contenuti morali.
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / LETTERATURA TRA DILETTO E UTILITÀ

LE TRE FASI DELLA PRODUZIONE DI BOCCACCIO


attraverso
la cornice
ispirazione letteraria e equilibrio tra libertà il legame tra pubblico
ispirazione amorosa inventiva e razionalizzazione femminile e letteratura
sono coincidenti dei contenuti non c’è più

le donne sono un pubblico


privilegiato
OPERE DEL temi centrali: la scrittura letteraria ha
OPERE
PERIODO DECAMERON amore e desiderio come finalità principale
LATINE
NAPOLETANO gli insegnamenti morali
la scrittura letteraria ha
come finalità principale
il piacere

la letteratura è specchio valore morale delle


dei desideri situazioni narrate rivalutazione del mito
dell’autore e del lettore
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / LETTERATURA TRA DILETTO E UTILITÀ

BOCCACCIO STORICO E INTERPRETE DELLA LETTERATURA

Con Boccaccio nasce l’idea di storia letteraria.


In due codici della Biblioteca Apostolica Vaticana Boccaccio raccoglie,
oltre alle sue opere, scritti di Dante, Cavalcanti e Petrarca: una scelta che
mostra la volontà di leggere la tradizione precedente secondo la
prospettiva di una prima storia e antologia di letteratura italiana.
Boccaccio, inoltre, promuove la prima traduzione dal greco al latino
dell’Odissea, anticipando l’attività degli umanisti.
Le prime opere
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / LE PRIME OPERE

LE PRIME OPERE DI BOCCACCIO

Le prime opere di Boccaccio risalgono alla prima metà degli anni Trenta.
Integrano diverse tradizioni, in particolare il mito classico e l’epica
moderna cortese.
Boccaccio ricerca una letteratura di intrattenimento media, con cui coltiva
la propria curiosità intellettuale e procura piacere al lettore.
Il pubblico è rappresentato dalle donne colte.
Nelle prime opere, Boccaccio difende l’autonomia dell’arte e coltiva un
fervente sperimentalismo.
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / LE PRIME OPERE

LE OPERE DEL PERIODO NAPOLETANO

Si tratta di travagliate storie d’amore, tratte dal mito classico e dai


romanzi cortesi, dalla tradizione popolare dei cantari e con qualche
ispirazione dantesca.
Caccia di Diana • poemetto mitologico in terza rima
• racconta la ribellione delle ninfe devote a Diana (ideologia dell’amore cortese)
Filostrato • poemetto epico in ottava rima
• racconta le vicende di Filostrato, che perde dignità e vita per amore
Filocolo • romanzo in prosa
• racconta le vicende di Filocolo e del suo amore contrastato
Teseida • poema epico in ottava rima
• narra le vicende di Teseo
Rime • 150 rime ispirate al modello dantesco-stilnovistico
• trattano meditazioni amorose, considerazioni politiche e religiose
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / LE PRIME OPERE

LE OPERE DEL PERIODO FIORENTINO

Il ritorno a Firenze e l’incontro con la tradizione poetica toscana


spingono Boccaccio a ricercare una marcata utilità morale, senza
dimenticare l’originale vocazione al realismo e al racconto.
Commedia delle ninfe fiorentine • prosimetro di ambientazione pastorale
• racconta del rozzo Ameto, che si incivilisce grazie all’incontro con sette ninfe
Amorosa visione • poemetto allegorico in terza rima
• racconta l’itinerario dell’anima dall’amore alla virtù
Elegia di Madonna Fiammetta • romanzo in prosa
• racconta la sofferenza d’amore di Fiammetta (donna soggetto, non oggetto, di
passione)
• forma del monologo interiore

Ninfale fiesolano • poemetto mitologico-pastorale in ottava rima


• narra l’amore di Africo e Mensola, legittimato dal matrimonio
Le opere posteriori al Decameron
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / LE OPERE POSTERIORI AL DECAMERON

DOPO IL DECAMERON

A partire dagli anni Sessanta Boccaccio si orienta verso una letteratura


più impegnata e dotta: la poesia deve essere lezione morale.
La componente del diletto, tuttavia, non sparisce e mantiene la sua
funzione ricreativa e consolatoria.
Negli ultimi anni Boccaccio si dedica alla composizione di opere in
lingua latina, attività che lo consacra come preumanista.
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / LE OPERE POSTERIORI AL DECAMERON

I TESTI IN LINGUA LATINA

le biografie
De mulieribus claris
• catalogo di storie di celebri donne
• ispirato al De viris illustribus di Petrarca

De casibus virorum illustrium


• personaggi della storia antica sacra e profana, con un’attenzione particolare
per quelli biblici

il mito greco-romano
Genealogia deorum gentilium
• quindici libri
• enciclopedia dei miti antichi greco-latini
• triplice chiave di lettura:
• naturalistica
• evemeristica
• allegorico-morale
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / LE OPERE POSTERIORI AL DECAMERON

LE OPERE IN VOLGARE

il Corbaccio
• satira composta tra il 1355 e il 1365
• tono dell’invettiva
• trama: Boccaccio immagina di essersi perso e di incontrare lo spirito di un
defunto, il marito della donna di cui si è invaghito; l’anima lo mette in guardia
contro la malattia dell’amore, elencando i difetti della moglie
• genere: letteratura misogina
• rimandi al De Amore di Cappellano, alla Commedia dantesca, alle satire di
Giovenale, alle meditazioni di Petrarca

il culto di Dante
Trattatello in laude di Dante
• ricostruzione della vita e della personalità di Dante in forma celebrativa
• probabile inizio della consuetudine di definire ‘‘divina’’ la Commedia dantesca
Il Decameron:
l’uomo come fine
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / IL DECAMERON: L’UOMO COME FINE

IL DECAMERON, PRIMO LIBRO DI NARRATIVA

Consiste in una raccolta di 100 novelle, ed è il primo grande libro di


narrativa della letteratura romanza.
Composto probabilmente tra il 1348 e il 1353, resterà un modello di
prosa per molti secoli.
La più nota raccolta di novelle precedente a Boccaccio è il Novellino.
Rispetto ad essa, Boccaccio introduce la suddivisione per blocchi
tematici dei contenuti e l’elemento della “cornice”: un’unica storia “a
raccordo” che ne giustifica la disposizione.
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / IL DECAMERON: L’UOMO COME FINE

IL DECAMERON

o
IL TITOLO IL PUBBLICO I LIVELLI DI RACCONTO I MODELLI
Il titolo grecizzante di Decameron Il pubblico destinatario Sono presenti più livelli di racconto: Modelli dell’opera sono:
significa “dieci giornate”. dell’opera è quello • quello del narratore di primo grado, • le “storie di storie”: il Libro dei sette
femminile, di cui che racconta la storia di cornice savi (cornice e racconto che allontana
Nella “cornice” Boccaccio l’autore vuole lenire le • quello dei narratori di secondo la morte), le Mille e una notte (racconto
immagina infatti che dieci giovani, sofferenze d’amore. grado, i giovani, che raccontano le che allontana la morte)
per sfuggire alla peste del 1348, si novelle • la letteratura religiosa: gli exempla, le
rifugiano per dieci giorni in agiografie
• quello dell’autore, a contorno dei primi
campagna e decidono di
due, che giustifica le scelte letterarie • la letteratura laica: vidas, lais, fabliaux
trascorrere il tempo raccontando
dell’opera; è presente: • le cronache fiorentine
delle storie.
Ogni giorno uno di loro, re o regina • nel proemio • la tradizione classica: fabulae
della brigata, sceglie un tema, e • nella quarta giornata, dove l’autore si milesiae.
ciascuno dei dieci giovani racconta difende dall’accusa di aver dedicato
una storia sul tema scelto. troppo tempo al tema frivolo
dell’amore
• nella conclusione
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / IL DECAMERON: L’UOMO COME FINE

LA VICENDA DEL DECAMERON IN SINTESI

Nel 1348 la peste nera investe l’Europa. Le conseguenze del contagio sono terribili: oltre alla morte, il genere umano
perde i valori di solidarietà e senso civico.
Sette ragazzi e tre ragazze fuggono da Firenze e si rifugiano per 10 giorni sulle colline fiesolane, dove utilizzano la
narrazione come “farmaco” spirituale per esorcizzare la paura della morte e ritrovare l’armonia delle relazioni umane.

ogni giorno un re/regina sceglie un tema


Giorno Tema Re/regina che sceglie il tema i nomi dei giovani
contengono allusioni
ogni giorno ciascuno I libero Pampinea autobiografiche e
dei 10 ragazzi letterarie
II avventure a lieto fine per fortuna dialettica tra Filomena
racconta una storia,
per un totale di III avventure a lieto fine per ingegno fortuna e Neifile
100 racconti amore
IV amori dall’esito infelice Filostrato
l’alternanza non è V amori dall’esito felice Fiammetta
casuale: VI motti di spirito Elissa
3 donne
1 uomo VII beffe di mogli ai mariti Dioneo può non seguire
2 donne dialettica tra il tema prescelto
VIII beffe Lauretta
1 uomo l’uomo e i
2 donne IX tema libero Emilia
suoi simili
1 uomo X magnanimità di spirito Panfilo

percorso liberatorio (da temi angosciosi a temi lieti)


GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / IL DECAMERON: L’UOMO COME FINE

I TEMI DELLE GIORNATE I-V (FORTUNA E AMORE)

TEMA DESCRIZIONE

• l’universo non è ordinato e prevedibile, l’imprevisto è sempre in agguato


LA FORTUNA
• l’uomo non è in grado di dominare la propria sorte (differenza con Umanesimo)
(caso, sorte)
• la sorte non è sempre portatrice di eventi negativi

• l’uomo può intervenire per tentare di correggere la fortuna, basandosi sul proprio
L’INDUSTRIA ingegno
(spirito di iniziativa dell’uomo) • l’ingegno è uno dei valori distintivi della borghesia mercantile a cui appartiene
l’autore

• l’amore è un sentimento umano, da non censurare


• l’amore è un sentimento democratico, che accomuna tutto il genere umano, al di là
IL DESIDERIO delle classi sociali
• il riconoscere la supremazia dell’amore è fonte di gioia
• Il piegare l’amore a interessi economico-sociali è fonte di tragedia
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / IL DECAMERON: L’UOMO COME FINE

I TEMI DELLE GIORNATE VI - X (L’UOMO E I SUOI SIMILI)

TEMA DESCRIZIONE

• le parole giuste risolvono situazioni difficili, perché conquistano l’interlocutore con il


loro intelligente umorismo
I MOTTI DI SPIRITO
• un uso corretto delle parole garantisce i rapporti civili
(trovare le parole giuste)
• la battuta di spirito è misura dell’arguzia dell’uomo; l’arguzia nell’uso della parola
non è mai aggressiva: è un esercizio giocoso di intelligenza

• il tema si intreccia con quello dell’amore


LA BEFFA • la beffa porta alla derisione e ha spesso come oggetto gli sciocchi mariti di
affascinanti donzelle

LA GENEROSITÀ
• testimonia la sintesi tra morale borghese e etica cavalleresca
(magnanimità d’animo)
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / IL DECAMERON: L’UOMO COME FINE

TEMPO E SPAZIO NEL DECAMERON

IL TEMPO
I racconti sono disseminati tra passato e presente. Le vicende sono
adattate al contesto storico.
LO SPAZIO
Il mondo geografico del Decameron è ampio e variegato. Lo spazio si
muove su una dimensione orizzontale: le vicende sono umane,
terrene, raramente si aprono in verticale, verso il cielo, come accade
nella Commedia dantesca.
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / IL DECAMERON: L’UOMO COME FINE

REALISMO E MORALITÀ NEL DECAMERON

L’UMANITÀ TRA RAGIONE E PASSIONE


• personaggi di tutte le classi sociali
• in balia delle forze della Natura, della Fortuna, dell’eros
• supportati dalla forza della Ragione.

LA MORALE
Occorre ricercare l’equilibrio tra istinti naturali e voce della ragione (piacere e dovere).
IL DECAMERON: Si tratta del tentativo di conciliare i valori dell’etica borghese (industria, masserizia) con le virtù
cavalleresche (liberalità, spirito di sacrificio).
REALISMO E
ORIZZONTE
MORALE IL RELATIVISMO ETICO
• ricerca di un equilibrio legato al contesto e alle circostanze
• i giudizi sui personaggi trascendono da considerazioni metafisiche.

IL REALISMO BOCCACCIANO
• descrive le molteplici manifestazioni della vita
• non illustra la realtà in modo oggettivo e neutrale, poiché la rappresentazione del mondo è
filtrata dai modelli letterari
• la complessità e il caos della realtà vengono riportati all’ordine e alla civiltà dall’opera del
letterato.
GIOVANNI BOCCACCIO:IL PIACERE DI RACCONTARE E IL RACCONTO DEL PIACERE / IL DECAMERON: L’UOMO COME FINE

LINGUAGGIO E STILE DEL DECAMERON

I registri stilistici sono molteplici: toni tragici, elegiaci, solenni, dimessi,


comici e commossi (polifonia del linguaggio di Boccaccio).
Lo stile si mantiene a un livello medio: al di sopra della farsa nelle
pagine comiche, al di sotto del sublime in quelle tragiche.
L’espressività è elevata: Boccaccio adatta il linguaggio al grado
sociale del personaggio parlante.

Potrebbero piacerti anche