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PANIERE LEZIONI 1- 13

Lezione 001
01. A quando risalgono le Laudes creaturarum?
1224

02. Se si considerassero scrittori italiani o solo gli scrittori in lingua propriamente italiana, quali tra i
seguenti sarebbero esclusi?
San Francesco e Jacopone

03. Quali papi fustigava Jacopone da Todi?


Celestino V e Bonifacio VIII

Lezione 002
01. Le Laudes creaturarum di Francesco d'Assisi:
sono in versi assonanzati secondo il modello nordeuropeo

02. Lo Stabat mater musicato da molti musicisti:


è stato in passato attribuito a Jacopone da Todi

03. Si descriva la produzione letteraria volgare riconducibile agli ordini religiosi del secolo XIII
All’interno della letteratura volgare religiosa, spiccano due generi: la lauda e il poemetto narrativo
didattico. Entrambi i generi sono stati utilizzati dalla chiesa come strumento di propaganda volto ai fedeli
che non conoscevano il latino. San Francesco d’Assisi, fondatore dei francescani, scrive le Laudes
Creaturarum in cui troviamo il Cantico di frate sole, considerato il primo testo artistico della letteratura
volgare. Con lo stesso spirito mistico di San Francesco troviamo anche Jacopone da Todi, il quale però
fustigava con le parole gli atti dei papi. Infine non vanno dimenticate le Laudi anonime della compagnia dei
Disciplinati, scritte in vernacolo umbro, venivano recitate mentre i disciplinati si flagellavano per penitenza.

Lezione 003
01. Quando nasce Dante Alighieri?
1265

02. Qual è il cognome di Beatrice?


Portinari

03. Quali sono e di cosa trattano le opere di Dante in latino?


Il De monarchia, in cui difende l’esigenza di avere un imperatore universale in modo da far cessare contese
e favorire la pace; il De vulgarI eloquentia in cui analizza dialetti della penisola e propone il fiorentino come
stile adatto al registro tragico delle canzoni.

04. Quali sono gli elementi fondamentali della biografia di Dante?


Dante (Durante)Alighieri nacque a Firenze il 14 maggio 1265, da una famiglia di tradizione guelfa (che, cioè,
nella lotta fra papato e impero, parteggiava per il primo). Sposò Gemma Donati nel 1291, da cui ebbe vari
figli.
Non sappiamo però moltissimo della sua vita. A differenza di autori contemporanei e anche precedenti, non
possediamo autografi. Molte delle notizie della sua via sono filtrate dalla narrazione che lui stesso ci dà nelle
sue opere, quindi non del tutto attendibili. Sembrerebbe che a tre anni incontra Beatrice Portinari, la sua
figura divenne il centro della ispirazione poetica di Dante. Alla sua morte (1290) si dedicò intensamente alla
filosofia.
Durante la sua assenza da Firenze, quando, in quanto priore, era ambasciatore presso il papa Bonifacio VIII,
Carlo di Valois entrò in Firenze (1301), uccidendo molti guelfi bianchi (vicini all’imperatore) condannando
all’esilio altri, fra cui Dante. Cominciò la sua vita da esule fra una corte e l’altra dell’Italia settentrionale,
durante la quale scrisse molte delle sue opere, inclusa la Comedia. Morì a Ravenna, alla corte di Guido
Novello da Polenta nel 1321.

Lezione 004
01. Petrarca fu un bibliofilo e cultore degli studi classici
L'affermazione è vera

02. Nel Secretum Petrarca dialoga idealmente con


Sant'Agostino

03. Quali tra queste date di nascita e morte corrispondono a quelle di Francesco Petrarca?
Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà 19 luglio 1374

04. L'Africa di Petrarca è


un poema di contenuto epico in esametri

05. Quando avviene l'incontro, forse di fantasia, di Petrarca con Laura?


6 aprile 1327

06. Petrarca passò l'ultimo tratto della sua vita


In Italia, principalmente in Veneto

07. Quali sono gli elementi fondamentali della biografia di Petrarca?


Francesco Petrarca (Arezzo 20 luglio 1304 – Arquà 19 luglio 1374) fu il poeta italiano più influente della
storia letteraria italiana, sia per la sua poesia in volgare (che diede luogo al cosiddetto petrarchismo) che
per i suoi sudi e il recupero di opere latine fino ad allora scomparse o quasi, il che diede l’avvio al cosiddetto
Umanesimo. Seguendo la famiglia passò la giovinezza in Provenza, vicino ad Avignone, assimilando la
poesia provenzale. Si segnala l’incontro (forse di fantasia) con Laura (6 aprile 1327), cui dedicherà gran
parte della sua produzione poetica, l’amicizia fraterna con Giovanni Boccaccio, e, infine, il legame profondo
con la potente famiglia romana dei Colonna. Soggiornò a Roma e Napoli, e Milano, nell’ultima parte della
sua vita fu a Milano poi a Venezia e infine a Padova, morì ad Arquà nella notte fra il 18 e il 19 luglio del 1374

08. Quali sono le opere di Petrarca in latino? Se ne traccino gli elementi fondamentali
L’Africa è un poema epico che tratta della seconda guerra punica, in particolare delle gesta di Scipione. È
formato da 9 libri ma è rimasto incompiuto, in origine doveva seguire il modello dell’Eneide e quindi essere
di 12 libri.
Il Bucolicum carmen composto fra il 1346 e il 1358 è costituito da 12 egloghe, gli argomenti spaziano fra
amore, politica e morale. L’influenza di Virgilio è evidente fin dal titolo, che richiama fortemente lo stile e gli
argomenti delle Bucoliche.
De remediis utriusque fortunae è una raccolta di brevi dialoghi tra entità allegoriche come: Ragione, Gioia,
Speranza, Dolore… questi dialoghi hanno scopi educativi e moralistici, e si propongono di rafforzare
l’individuo contro i colpi della Fortuna sia buona che avversa.
Epistole sono lettere destinate a scrittori antichi, come Orazio, Virgilio si dividono in 4 raccolte in cui il poeta
racconta la sua adolescenza, i viaggi e le sue amicizie; ma esprime anche la sua avversione alla filosofia e
all’astrologia perché non utili all’elevazione morale dell’uomo.
I De viris illustribus è una raccolta di 36 biografie di uomini illustri in prosa latina, dedicata a Francesco da
Carrara, signore di Padova. Nell’intenzione originale dell’autore l’opera doveva trattare la vita di personaggi
della storia di Roma da Romolo a Tito, ma arrivò solo fino a Nerone. In seguito Petrarca aggiunse personaggi
di tutti i tempi, cominciando da Adamo e arrivando a Ercole. L’opera rimase incompiuta.
Il secretum è un’opera morale e ascetica, scritta in latino e divisa in tre libri, in cui il poeta cerca di attuare
una confessione di se. Si tratta di un dialogo che il poeta immagina di svolgere con Sant’Agostino, apparsogli
in sogno in compagnia di una donna, che rappresenta la verità. La scelta di Sant’Agostino sta ad indicare il
suo ideale religioso, quello di un cristianesimo tutto interiore; quindi Sant’Agostino può comprendere la sua
malattia spirituale e suggerirgli una via di salvezza.
Il De vita Solitaria è un trattato di carattere religioso e morale. L’autore esalta la solitudine, ma il punto di
vista dell’osservatore non è strettamente religioso: al rigore della vita monastica Petrara contrappone
l’isolamento operoso dell’intellettuale, dedito alle letture e alla scrittura in luoghi appartati e sereni, in
compagnia di amici.

09. Si descriva la struttura del Rerum Vulgarium Fragmenta


L’opera scritta in volgare, fu il prodotto dell’assemblaggio di poesie sparse scritte precedentemente più altre
scritte appositamente; in tutto sono 366 poesie. A parte un sonetto di introduzione e una canzone finale alla
Vergine nel resto si segue la storia dell’incontro del protagonista con Laura fino alla sua morte e all’evoluzione
dell’io dopo la sua morte.
Petrarca cominciò ad organizzare le poesie dall’1348, vi lavorò per circa venticinque anni.
Importante è come l’evoluzione della vicenda è meticolosamente seguita e sottolineata da accorgimenti
narrativi (dovuti anche alla disposizione dei sonetti). Ad esempio la morte di Laura viene descritta negli effetti
(sonetto 264) e poi annunciata come evento (267). Vi trovano posto temi come il desiderio di gloria (il
“lauro”), il desiderio carnale, la nostalgia della terra nativa (“aura”), l’inesorabilità del trascorrere del tempo,
l’amicizia.

Lezione 005
01. Quale delle seguenti affermazioni è vera:
Il Filostrato di Boccaccio è in versi

02. Boccaccio fu amico, tra gli altri, di Francesco Petrarca


L'affermazione è vera

03. La cornice del Decameron


ha una propria originalità, ma non è un espediente letterario inventato da Boccaccio

04. L'Elegia di madonna Fiammetta di Boccaccio può essere definito


un vero romanzo psicologico

05. I racconti fatti dai giovani nel Decameron sono


Cento

06. Quali sono gli elementi fondamentali della vita di Boccaccio?


Nato nel 1314 a Certaldo (Firenze), Giovanni Boccaccio si trasferì a Napoli, sede della corte del regno degli
Angiò (che frequentò), attorno al 1327 per lavorare presso la compagnia dei Bardi (presso la quale anche il
padre lavorava). Tornò nel 1340 dopo una crisi finanziaria del padre. E vi tornò nel 1348, quando infuriava la
peste, poi descritta nel suo capolavoro, il Decameron, iniziato nel 1349-50.
Dopo aver tentato di tornare in una Napoli ormai troppo cambiata e esser passato a Venezia a salutare il suo
amico Petrarca, la morte lo colse a Firenze, nel 1375, mentre da qualche tempo andava leggendo
pubblicamente e commentando la Comedia dantesca.

07. Quali sono opere di Boccaccio che precedono il Decamenron? A quali generi appartengono?
La caccia di Diana: è un poemetto di 18 canti in terzine dantesche che celebra alcune gentildonne napoletane.
Le ninfe, seguaci di Diana, si ribellano alla dea e offrono le loro prede di caccia a Venere, che trasforma gli
animali in bellissimi uomini. Tra questi c’è anche il giovane Boccaccio che, grazie all’amore, diviene un uomo
pieno di virtù. Il poemetto quindi propone la concezione cortese dell’amore che ingentilisce e nobilita l’essere
umano.
Filocolo: scritta a Napoli; la materia è tratta dalla tradizione popolare, le avventure dei due protagonisti erano
note già in tutta Europa, Boccaccio fece la sua versione in prosa. I due protagonisti sono Florio, figlio del re
di Spagna e Biancifiore, un’orfana; essi si innamorano leggendo l’Ars Amandi di Ovidio. Il re decide di vendere
Biancifiore ai mercanti, i due amanti affrontano molte peripezie ma alla fine, dopo numerosi viaggi di Florio
sotto lo pseudonimo di Filocolo, riescono a coronare il loro amore.
Nel testo, Florio bloccato a Napoli da una tempesta in mare, si trova a passeggiare presso la tomba di Virgilio
dove incontra una nobile brigata tra cui Caleone, che rappresenta lo stesso Boccaccio. Ognuno del gruppo a
turno pone una questione d’amore, questo passo è un preludio dello schema del Decameron.
Filostrato: l’opera fu composta a Napoli, è scritta in ottave e riprende la materia del Roman de Troie; narra
dell’ultimo figlio di Priamo, Troiolo, e del suo amore per Criseide, figlia del sacerdote di Apollo Crise. Durante
uno scambio di prigionieri però, la donna si reca al campo dei greci accompagnata da Diomede. Il giovane,
temendo che Criseide l’abbia tradito, vuole uccidere Diomede, ma viene prima ucciso da Achille.
Boccaccio riprenderà il nome dell’opera assegnandolo ad uno dei dieci narratori del Decameron.
Elegia di Madonna Fiammetta: scritto a Firenze, è un romanzo in prosa diviso in 9 capitoli che racconta di una
dama napoletana abbandonata dal giovane fiorentino Panfilo. La lontananza di Panfilo le crea grande
tormento, accresciuto dal fatto che Fiammetta è sposata e deve nascondere al marito il motivo della sua
infelicità. L’opera ha la forma di una lunga lettera rivolta alle donne innamorate, la vicenda è narrata dal
punto di vista di una donna, vi è dunque il passaggio della figura femminile da un ruolo passivo ad un ruolo
attivo.
Ninfale fiesolano: è un poemetto in ottave che racconta le origini di Fiesole e Firenze. Il giovane pastore
Africo, che vive sulle colline di Fiesole con i genitori, vede ne boschi un adunata di ninfe di Diana e si innamora
della ninfa Mensola obbligata alla castità. Dopo una vicenda d’amore, Africo di suicida e il suo sangue cade
nel fiume, che poi prenderà il suo nome. La ninfa è incinta, viene scoperta da Diana che la trasforma
nell’acqua del fiume. Il bambino viene invece affidato alla madre del povero pastore.

Lezione 006
01. La Istoria di Firenze, che si interrompe con il dilagare della peste, è di
Giovanni Villani

02. La cronaca della storia di Firenze di Giovanni Villani


fu proseguita dal fratello Matteo e poi ripresa dal nipote Filippo Villani

03. Modello di Giovanni Sercambi è


il Decameron di Boccaccio

04. Franco Sacchetti


descrive la società fiorentina del XIV secolo, anche negli aspetti di cultura materiale

05. Che cos'è il Trecentonovelle?


Una raccolta di racconti di Franco Sacchetti

06. Che cos'è il Pecorone?


Una collezione di racconti di Giovanni Fiorentino

07. Il Pecorone trae gli elementi storici dagli scritti di


Giovanni Villani

08. Dino Compagni, nella sua Cronica


riferisce fatti dei quali ebbe conoscenza diretta

09. Si descrivano i tratti principali de Il Pecorone


Il Pecorone è una raccolta di novelle di Giovanni Fiorentino. Imita il Decameron di Boccaccio e si basa sulle
cronache di Giovanni Villani per gli sfondi storici.
Il testo contiene 50 novelle suddivise in 25 giornate introdotte da un proemio e racchiuse in una cornice.
I protagonisti sono una giovane suora di un convento di Forlì e un giovane di Firenze che per conoscerla
diventa frate ed entra nel monastero di Forlì. I due si innamorano e, per potersi vedere si incontrano ogni
giorno in parlatorio dove si raccontano una novella. Alla fine del racconto (e quindi di ogni giornata) i due
giovani pronunciano una ballata. La raccolta si chiude definitivamente con un sonetto che ha la funzione di
epilogo.

10. Si delinei la funzione di modello del Decameron sulla narrativa successiva


Il Decameron ebbe un’ampia diffusione subito dopo la sua pubblicazione e fu preso come modello dai
narratori successivi. Esempi sono il Pecorone di Fiorentino che ne imita il racconto in cornice e la divisione
in giornate, Trecentonovelle di Sacchetti che prende spunto dall’attenzione verso la vita materiale e
quotidiana, infine Sercambi scrisse un libro in cui la peste era il motivo che spingeva le persone a viaggiare
in fuga dal contagio. Con l’avvento della stampa esso divenne un vero e proprio modello di prosa volgare
dopo che Bembo riconobbe nella lingua di Boccaccio l’esempio da seguire per la prosa.

11. Qual è l'importanza di Franco Sacchetti per il genere della novella?


Franco Sacchetti scrisse brevi racconti, raccolti nell’opera: Trecentonovelle. In essa appare la società
fiorentina del sec. XIV nel suo lato quotidiano. L’intento di Sacchetti è didattico, ma la morale è sostituita, a
volte, dalla beffa e dalla battuta che ne danno un sapore più vivace. Sempre si sente il sapore del parlato
fiorentino.

Lezione 007
01. Che cos'è L'Eccerinus?
Un dramma di Albertino Mussato

02. Chi era Ezzelino da Romano?


Vicario imperiale nella Marca Trevigiana

03. Si descrivano i tratti essenziali dell'Eccerinus di Alberto Mussato


L’Eccerinus di Alberto Mussato è una tragedia storica in latino, sopra il Vicario imperiale Ezzelino da
Romano. È un’opera teatrale ma probabilmente non fu mai rappresentata anche se dotata di intensa forza
drammatica, capacità di delineare situazione, e narrazione molto originale. Per molto tempo questa opera
teatrale fu una delle poche, e non l’unica, degna di essere ricordata. Notevole è anche il recupero di forme
e contenuti classici che rappresentano benissimo il nuovo corso dell’Umanesimo.
Dalla morte dell’Imperatore Federico II fino alla spedizione di Enrico VII, nessun imperatore entrò più in Italia.
Nel nord, Ezzelino da Romano, con il titolo di Vicario Imperiale, aveva preso possesso de la quasi totalità della
Marca di Treviso, minacciando la Lombardia. I papi dichiararono una crociata contro di lui che ne procurò la
caduta. Padova poté quindi respirare tranquilla, e cominciò a estendere il suo dominio. Albertino Mussato
viveva a Padova, era nato un anno dopo la caduta di Ezzelino: per cui la sua infanzia trascorse fra i
sopravvissuti di una generazione che odiava il tiranno e la tirannìa.

04. Si descriva la produzione teatrale del XIII secolo


La produzione teatrale del XIII secolo fu scarsissima; le opere teatrali erano oggetto di divieto da parte della
Chiesa che le tollerava solo nel giorno di Carnevale. L’unica opera, una tragedia storica in latino, degna di
nota è l’Eccerinus di Mussato. È una sequela di declamazioni, canti e racconti ma manca l’azione; fu definito
un inno alla libertà padovana in quanto si legge un forte amore per la patria.

Lezione 008
01. A quale umanista si deve il ritrovamento del De Rerum Natura di Lucrezio?
Poggio Bracciolini

02. A quale modello classico sono improntate le lettere di Coluccio Salutati in qualità di segretario della
Repubblica fiorentina?
Alle epistole di Cicerone
03. Il famoso episodio della perdita del senno di Orlando e della sua ricerca sulla luna
si trova nell'Orlando Furioso di Ariosto

04. L'Orlando Innamorato di Boiardo


si ispira al Morgante di Pulci

05. Il Morgante di Pulci


è animato da un sentimento comico ed è popolato di giganti e mezzi giganti

06. Sono opere di Poliziano


Le Stanze per la giostra di Giuliano de' Medici e la Fabula d'Orfeo

07. Il Certame coronario, gara di produzione poetica in volgare, fu organizzato


da Leon Battista Alberti nel 1441

08. Tra le personalità più importanti dell'Umanesimo italiano troviamo


Leonardo Bruni, Poggio Bracciolini, Lorenzo Valla, Coluccio Salutati

09. Si descriva l'atteggiamento umanistico nei confronti dei classici citandone le figure di rilievo
Già negli ultimi anni del sec. XIV incontriamo il confronto fra la letteratura in volgare e il recupero dei classici
greci e, soprattutto, latini. Il recupero dei classici significa sia il ritrovamento di classici dimenticati in poche
copie in biblioteche di monasteri (come il De Rerum Natura di Lucrezio riscoperto da Poggio Bracciolini) sia il
loro rinnovato uso come fonti, come modelli.
Esemplari furono le attività di Luigi Marsilio e Coluccio Salutati, segretario della Repubblica fiorentina, per la
quale compilava, in rinnovato stile ciceroniano, le lettere formali a governanti e potenti. Oltre ai nominati,
altre personalità intellettuali di questa tendenza sono Niccolò Niccoli, Giannozzo Manetti, Palla Strozzi,
Leonardo Bruni, Francesco Fidelfo, Poggio Bracciolini, Lorenzo Valla.

10. Si parli del Mecenatismo nell'Umanesimo


Uno degli aspetti dell’Umanesimo fu il mecenatismo. Di questo un rappresentante esemplare fu certo, fra
molti altri, Lorenzo de’ Medici. Oltre a proteggere e sostentare artisti e letterati, fu scrittore egli stesso. Ebbe
come obiettivo quello di affermare il volgare toscano, scrivendo poemetti e poesie in volgare e sostenendo
il “Certame coronario” (1441), gara di poesia in volgare organizzata dall’architetto e scrittore Leon Battista
Alberti.

Lezione 009
01. L'Arcadia di Sannazzaro è divisa in
dieci egloghe

02. L'Arcadia di Sannazzaro è un:


romanzo pastorale

03. Machiavelli nel Principe descrive, tra l'altro,


le tipologie di governo e i modi per mantenere il potere

04. La Mandragola
una commedia di Machiavelli

05. Perché è importante Il Principe di Machiavelli da un punto di vista linguistico?


Machiavelli dice che in questo genere deve prevalere il contenuto sugli orpelli retorici. L’autore ricorre al
fiorentino contemporaneo e scrive in uno stile spezzato, poco curato nella forma, povero di artifici e
sottigliezze retoriche. Anche i paragoni e le metafore sono tutti basati sulla concretezza. È utilizzato un
lessico quotidiano, tranne la dedica e il capitolo finale che hanno un tono più enfatico, il testo è molto
espressivo. I titoli sono in latino, secondo l’usanza dell’epoca, per dare maggior prestigio all’opera.

06. Quali sono le caratteristiche principali della Mandragola?


È un capolavoro del teatro del 500; il prologo, in forma di canzone, si rivolge agli spettatori con aggressività
per mostrare come la scrittura sia per l’autore l’unico modo di confrontarsi con la sua condizione presente.
La commedia in 5 atti, è una potente satira sulla corruttibilità della società italiana dell’epoca. La mandragola
è una pianta dalle proprietà afrodisiache. La storia si svolge a Firenze nel 1504, Callimaco è innamorato di
Lucrezia, mogie di messer Nicia che non riesce ad avere figli; Callimaco convince a messer Nicia che l’unico
modo per avere figli è quello di somministrare a sua moglie una pozione di mandragola, ma il primo che avrà
rapporti con lei morirà. Cosi si accordano di far dormire la moglie con un garzone, il quale non è altro che
Callimaco travestito, Lucrezia si accorge che l’uomo è Callimaco e passa una piacevole notte.
La donna rimane incinta e messer Nicia, contento della futura paternità, dà il permesso a Callimaco di abitare
in casa sua. Ogni personaggio presenta un tipo diverso di modello umano. La protagonista, Lucrezia,
rappresenta un personaggio savio: all’inizio è la donna di perfette virtù, ma di fronte all’inganno ribalta e
accetta la situazione che le viene proposta; in questo modo l’autore sottolinea la coesistenza dei contrari.

07. Si descriva la figura di Machiavelli dal punto di vista della produzione letteraria
Nicolò Machiavelli (1469 – 1527) è uno scrittore del 500, è stato uomo politico e di stato della Repubblica di
Firenze e dei Medici, nel tentativo di trasformare l’esperienza accumulata sul campo in opere di pubblica
utilità a cominciare dal Principe, il trattato politico più importante della letteratura italiana. Machiavelli è
stato il fondatore della politica come scienza e il primo autore a separare la sfera dell’agire pubblico da
quella morale e religiosa, in modo così esplicito da attirare su di sé varie critiche tra cui quelle della Chiesa.
Importanti anche le sue opere storiche, i suoi trattati militari e gli scritti letterari, tra cui la Mandragola.
Machiavelli è considerato il fondatore del pensiero politico moderno che, per la prima volta, ha separato le
regole della prassi governativa da quella morale e ha affermato che il capo di stato deve mantenere il
proprio potere a qualunque prezzo, anche compiendo operazioni delittuose che vanno contro l’etica. La
politica è l’esercizio di un potere coercitivo sugli altri, il principe può arrivare a imbrogliare e ad uccidere
per mantenere saldo il suo trono.

08. Si descrivano la figura e la produzione poetica di Jacopo Sannazzaro.


Jacopo Sannazzaro nato a Napoli, visse la prima parte della sua vita presso la corte di Ferdinando d’Aragona
e stringendo amicizia con il figlio Federico. Segui il re in esilio in Francia e fece ritorno a Napoli solo alla sua
morte.
In età giovanile scrisse le Farse, rappresentazioni di allegorie per esaltare i principi o raffigurazioni di eventi
gloriosi per la cristianità. Dello stesso periodo anche alcune liriche volgari, per lo più d’amore e ispirazione
petrarchesca. Grazie all’amicizia con Pontano entrò a far parte dell’Accademia pontaniana. Del periodo
dell’Accademia ci sono le poesie latine, i 3 libri delle Elegie e i 3 degli Epigrammi. L’opera maggiore è
l’Arcadia (composta intorno al 1480 e pubblicata nel 1504), un prosimetro pastorale in volgare, composta di
12 egloghe e 12 prose in cui racconta gli amori, le feste, i giochi, i sacrifici i costumi di una comunità di
pastori. L’opera imita apertamente i classici: Virgilio, Omero e Ovidio; e all’inizio del 500 il genere pastorale
si imporrà come modello per i poeti successivi.

Lezione 010
01. L'Adone di Giovanbattista Marino
è un poema mitologico in ottave, caso eclatante di Secentismo

02. L'Accademia dell'Arcadia ha tra i propri fondatori


poeti e intellettuali

03. Quali delle seguenti affermazioni è falsa:


Galileo Galilei scrisse solo in latino
04. Qual è il poema epico tassesco?
La Gerusalemme liberata

05. Nell'Adone Marino utilizza


uno stile ricercatissimo e una lingua limpida e comprensibile

06. Si descrivano figura e opera di Chiabrera


Chiabrera appartiene a un gruppo di poeti che contrastavano il Marinismo. Nato a Savona nel 1552, Gabriello
Chiabrera fu al servizio di varie corti, tra cui quella dei Medici; fu il massimo rappresentante dell’Accademia
dell’Arcadia nata a Roma in contrapposizione con il Barocco; i poeti venivano chiamati anche pastori.
Chiabrera mantenne uno stretto legame con i modelli classici, applicò metri greci alla poesia italiana,
imitando soprattutto Pindaro, e trattando vari temi (religione, morale, storia, amore), raggiungendo uno stile
musicale grazioso e di vivace sperimentalismo formale, tanto nelle liriche (Pindariche, Anacreontiche ecc.)
che nei poemi. Pubblico opere di diverso genere: poema eroico, tragedia, favola e canzone eroica. Dedicò
alcuni scritti proprio al nascente teatro dell’opera lirica

07. Si descrivano figura e opera di Marino, con cenni al Marinismo


Nato a Napoli da una famiglia benestante, Giovanbattista Marino (1569- 1625) si trova ad operare durante
la crisi del modello petrarchista di Bembo, questa apre nuove possibilità di sperimentazione nel campo della
lirica. Il nuovo modello che si impone è rappresentato dalle Rime del Tasso votato alla ricerca della forma
ingegnosa e del lessico artificioso.
L’Adone è l’opera più famosa di Marino formata da 20 canti e oltre 40.000 versi in ottave (come i poemi
cavallereschi), il tema mitico è estremamente semplice: Venere si innamora di Adone, che ricambia l’amore,
ma si tratta di un’unione destinata a finire a causa della gelosia di Marte che uccide il giovane. La semplicità
dell’intreccio è arricchita di momenti descrittivi e digressivi, sul piano stilistico, diventa fondamentale l’uso
della metafora (propria del Barocco). La lingua è limpida e comprensibile, ma le metafore e i paragoni,
continui, rendono lo stile ricercatissimo. Ricercatezza che fu chiamata Barocco, Secentismo, o, appunto,
Marinismo.

08. Quale ruolo ha il poema cavalleresco nella produzione di Tasso?


Torquato Tasso mette in atto un recupero quasi archeologico del poema cavalleresco.
Per la Gerusalemme Liberata sceglie un tema grande e attraente, non tanto antico (la crociata era ancora
un attraente argomento propagandistico: i papi ancora raccoglievano denaro in vista della riconquista del
Santo Sepolcro), e non tanto recente; lo avrebbe trattato secondo le regole aristoteliche (unità di azione, di
luogo ecc.); in uno stile alto e tragico. Il tema, appunto, è la liberazione del Sepolcro ad opera di Goffredo
da Bouillon nel sec. XI: in questo senso è anche un poema storico.

09. Si descrivano la figura e la produzione poetica di Torquato Tasso


Tasso nacque a Sorrento nel 1554 quando il padre si trovava a servizio presso i Sanseverino, incarna
perfettamente la figura del poeta cortigiano del 500. La sua vita si svolge interamente nell’ambito della corte:
da un lato il poeta dipende dal principe, dall’altro egli ritiene che solo nella corte possa essere consacrata la
dama del grande poeta, perché solo in essa si trova il pubblico capace di intendere e apprezzare la poesia.
Tasso fu tenuto prigioniero per 7 anni dal duca di Ferrara, perché il poeta, non trovando l’accoglienza calorosa
che si aspettava, diede in escandescenza.
Le opere sono: il Rinaldo, che narra in 12 canti la giovinezza del famoso paladino di Carlo Magno, le sue
imprese e gli amori. Tasso nella prefazione dichiara di voler imitare in parte i classici come Omero e Virgilio.
Tasso, in Rinaldo rispecchia sé stesso, il proprio sogno di gloria e d’amore.
L’Aminta: è un testo drammatico che si colloca nel genere della favola pastorale che metteva in scena vicende
dei pastori. È un testo teatrale, fondato sul dialogo, nessuno degli episodi si svolge sulla scena ma tutto viene
narrato dai vari personaggi; il dramma, quindi, è affidato alla parola e non alla azione. TRAMA = il pastore
Aminta ama Silvia, la quale non ne vuole sapere. Mentre Silvia si sta bagnando in un ruscello viene aggredita
da un satiro che la vuole violentare; Aminta, sopraggiunto sul luogo, mette in fuga il satiro, ma Silvia invece
di essergli grata fugge, imbarazzata di trovarsi nuda di fronte a lui. Più tardi viene trovato un belo di Silvia
insanguinato in mezzo a un branco di lupi per cui si crede che sia stata sbranata. Aminta disperato si butta in
un burrone, la notizia commuove Silvia che dalla pietà passa all’amore. Si viene a sapere poi che Aminta non
è morto perché p caduto su dei cespugli. La storia ha un lieto fine, con il matrimonio tra i due.
GERUSALEMME LIBERATA È un poema epico- eroico in ottave scritto prima del 1575 e riguardante la presa
del Santo Sepolcro ad opera dei crociati nella prima Crociata (1096-1099). La vicenda racconta l’ultimo anno
di permanenza dei crociati in Terrasanta e l’assedio finale alla città di Gerusalemme, che si conclude con la
conquista del Sepolcro ad opera di Goffredo di Buglione. L’opera circolava alla corte estense di Ferrara prima
della sua pubblicazione ed ebbe successo, ma le critiche riguardanti gli idilli amorosi e gli elementi di novità
spinsero Tasso a non sottoporre il lavoro all’esame dell’Inquisizione. La trama del poema riproduce lo schema
della tragedia classica, secondo il modello aristotelico, infatti i XX canti possono essere raggruppati in 5 parti
corrispondenti gli atti di una tragedia greca, la tecnica usata e quella della peripezia (tipica greca). I modelli
seguiti da Tasso sono quelli dell’epica classica (Iliade ed Eneide), infatti pone al centro del poema un eroe
protagonista.

Lezione 011
01. La Scienza nuova di Giambattista Vico:
indaga le leggi universali della Storia comuni a tutte le nazioni

02. Quale delle seguenti opere non è di Ludovico Antonio Muratori


Rerum novarum

03. Ripano Eupilino è lo pseudonimo di


Giuseppe Parini

04. Quale ruolo ha Gianbattista Vico nel contesto storico del suo tempo?
G. Vico rappresenta il risveglio della coscienza storica in Italia. Nella sua Scienza Nuova investigò le leggi che
governano il progresso dell’umanità, secondo le quali si svolgono i fatti storici. A partire dallo studio
psicologico dell’uomo cercò di inferire la natura comune a tutte le nazioni, cioè le leggi universali della Storia,
per le quali le civiltà sorgono, fioriscono e cadono. A partire dal medesimo spirito che animò Vico sorse un
tipo di investigazione diversa, quella delle fonti della storia civile e letteraria d’Italia.

05. Quali generi letterari hanno utilizzato Ludovico Antonio Muratori e Gaetano Filangeri?
Ludovico Antonio Muratori può essere considerato il padre della storiografia italiana; fu esperto
soprattutto di medievistica. Nei suoi scritti raccoglie le cronache, le biografie, le carte, i diari sulla storia
italiana e discute le più oscure questioni storiche.
Filangieri è stato giurista filosofo italiano; ritenuto uno dei più grandi pensatori viene ricordato perla sua
opera “la scienza della legislazione”.

Lezione 012
01. La Basvilliana
è un poemetto in terzine di Vincenzo Monti, di fine Settecento

02. Quale tra le seguenti opere non è di Ugo Foscolo:


I dolori del giovane Werther

03. Saul e Mirra sono:


opere teatrali di Vittorio Alfieri

04. Mi trovan duro. / Anch'io lo so: / pensar li fo. / Taccia ho d'oscuro / mi schiarirà / poi libertà. Chi è che
parla di sé in questi versi?
Vittorio Alfieri (1748-1803)
05. Si descrivano la figura e l'opera di Vittorio Alfieri
Alfieri visse nella seconda metà del 700; con lui nasce un nuovo tipo di scrittore, un punto di scolta e di
riferimento per il resto dei letterati italiani. ). Con lui nasce l’ideale dell’io eroico, isolato, incompreso dalla
società, la quale non è all’altezza dei suoi alti ideali.
Si dedicò a generi diversi: dalla poesia alla trattatistica polemica all’epigrammistica, ma certo i suoi capolavori
sono le sue opere teatrali. Tra esse spiccano Il Saul e La Mirra.
Alfieri era sempre in continua ricerca di libertà in fuga dalla noia e dall’insoddisfazione, si sentiva diverso dagli
altri e si poneva in opposizione al pensiero comune. Eppure era nobile e ricco, ma quando incontrò la
letteratura fu folgorato e iniziò un lavoro ossessivo, per Alfieri la letteratura rappresenta l’ultimo baluardo
della libertà umana.
Alfieri fu soprattutto un tragediografo, ma seppe cimentarsi anche nella commedia, nella poesia e nella
saggistica; nel saggio Del principe e delle lettere si analizza il rapporto tra lo scrittore e il potere assoluto uno
dei temi cruciali per Alfieri e per la letteratura.
L’autobiografia Vita scritta da esso in cui non sono ripercorsi solo tutti i momenti salienti della sua esistenza,
ma anche la storia delle sue idee. È la storia appassionata di come egli scoprì sé stesso e la sua vocazione
letteraria.
Le tragedie di Alfieri si possono dividere in 3 fasi, per lo scrittore, scrivere tragedie significa tentare di mettere
in parole un sentimento forte. Lo stile tragico non deve essere lirico, ma esprimere forza e azione. Alfieri
rispetta le 3 unità aristoteliche e per comporre le sue tragedie individuò 3 fasi o “respiri”: ideare, stendere,
verseggiare; le prime due fasi seguono forze irrazionali, mentre la terza prevede una rigorosa revisione.
I personaggi delle tragedie, non sono solo figure drammatiche, ma autentiche rappresentazioni del tempo
(come in Dante).
Nel Saul abbiamo in più lo scontro con la realtà trascendente: Dio. Saul sente il conflitto con Dio e la tragedia
diventa tutta interiore, non lotta contra una forza esterna, ma contro forse che si agitano nl profondo della
psiche .

06. Si descrivano la figura e l'opera di Ugo Foscolo


Ugo Foscolo nasce a Zante nel 1778 e muore a Londra nel 1827. Fu un patriota ispirato ai modelli classici.
Tra le sue opere ricordiamo Le Lettere di Jacopo Ortis ispirate al Werther di Goethe, considerate il primo
romanzo epistolare della letteratura italiana; sono l’espressione di una storia d’amore mescolata al
patriottismo: contengono sia lo sfogo personale di Foscolo sui propri problemi amorosi, sia la critica a
Napoleone per il trattato di Campoformio con cui cedeva vari territori italiani (tra cui Zante) all’Austria.
La sua opera più importante è I Sepolcri, poemetto in endecasillabi sciolti scritto per protesta contro una
legge napoleonica che impediva la sepoltura entro le mura, illustra l’ispirazione che ha i vivi possono trarre
dalle tombe dei grandi. Vanno inoltre ricordate Le Grazie, incompiuto poema sulla gentilezza e sulla
bellezza come valori fondativi della civiltà. Inoltre ci sono anche alcuni sonetti come: in morte del fratello
Giovanni e a Zacinto.
In morte del fratello Giovanni: il sonetto fu composto nel 1802, quando il fratello Giovanni morì
probabilmente per cause naturali anche se il funerale fu svolto alle 23 quindi si presume che si sia suicidato.
Il primo desiderio di Ugo è quello di morire anch’egli (a questa madre rimarrà il più giovinetto dei 3 figli –
Giulio). Foscolo usa come modello per questa lirica il carme di Catullo dedicato dal poeta latino al fratello
morto anche lui lontano dalla patria e dagli affetti. Infatti l’incipit del sonetto di Foscolo riprende l’incipit del
carme di Catullo <<condotto per molte genti e per molti mari sono giunto, o fratello, a queste tristi esequie>>
appare chiaro che Catullo, a differenza di Foscolo, è riuscito a rendere omaggio al fratello. Un’ altra differenza
è la fine della lirica: Catullo dice addio al fratello, mentre Foscolo termina con la speranza del
ricongiungimento familiare.
A Zacinto: il sonetto (2 quartine e 2 terzine) fu scritto tra il 1802 e il 1803, quando l’isola di Zante, che
apparteneva alla Repubblica di Venezia, fu ceduta da Napoleone agli Austriaci. Quindi fu scritta quando
Foscolo affronta l’esilio. Il sonetto inizia con una triplice negazione “nè più mai”, il poeta non farà più ritorno
a Zante.
07. Quali sono le caratteristiche principali de I Sepolcri di Ugo Foscolo?
Dei Sepolcri: è l’opera più compatta d Foscolo, si tratta di un carme composto da 295 endecasillabi sciolti.
Epigrafe: l’epigrafe che apre il carme Dei sepolcri, Deorum manium iura sancta sunto, significa: i diritti degli
dei Mani siano sacri. È una citazione di una legge latina dell’antichissima legge delle Dodici tavole. Gli dei
Mani erano le anime dei defunti. L’epigrafe è funzionale al testo per commentarlo e metterne in rilievo il
significato.
Dedica: il destinatario del testo è l’amico Ippolito Pindemonte, il testo è in forma di epistola e Foscolo si
rivolge più volte a lui nel corso dell’opera. Anche Pindemonte in quel periodo scrisse un poemetto dal titolo
“i cimiteri” in cui affrontava la tematica da una prospettiva cattolica e spirituale.
Incipit: il carme inizia con due domande retoriche che chiedono se la sepoltura, con i suoi riti possa offrire
conforto al sepolto.
V 1-15 Foscolo risponde alle due domande retoriche, afferma che il sepolcro non porta alcun beneficio al
defunto.
v 16-25 rivolgendosi a Pindemonte afferma che non vi è alcuna speranza di vita dopo la morte, in quanto la
condizione umana è pura materialità e la natura è un continuo trasformarsi di tutte le cose. L’uomo non può
garantire nessuna durata nel tempo, il rito funebre da l’illusione di restare legati al caro defunto e quindi la
tomba rappresenta il vincolo che lega vivi e morti.
V 51-69 Foscolo fa riferimento all’editto di Sant-Cloud, la nuova legge napoleoniche che vuole negare il valore
del sepolcro, spostando i cimiteri fuori dai luoghi abitati e vietando i nomi sulle tombe. Quindi fa riferimento
alla figura del poeta Parini, il quale giace sepolto in modo anonimo, lontano dai luoghi a lui cari mentre
meritava, per l sua poetica, di avere degna sepoltura.
V 91-150 gli uomini iniziando a istituire forme legali come le nozze, le leggi e la religione, diventarono civili,
quindi cominciarono anche a seppellire i morti e a considerare le tombe sacre, anche se differenti e a volte
in contrasto sono le forme che vengono utilizzate; Foscolo polemizza contro gli usi funebri medievali e
afferma che non sempre le prassi adottate nel Medioevo hanno onorato e valorizzato i defunti (seppellire i
cadaveri nelle chiese, raffigurare scheletri ovunque, diffondere terrore superstizioso). Al culto del Medioevo
contrappone il culto dei classici in cui i sepolcri sono collocati in una cornice serena e piena di alberi e fiori.
V 151-212 le tombe dei gradi uomini possiedono un alto valore civile in quanto destano in altri grandi uomini
il desiderio di emulazione. Foscolo racconta che quando vide a Firenze nella chieda di Santa Croce le tombe
di Machiavelli, Michelangelo e Galileo, gridò di ammirazione verso quella terra felice (Firenze) dove le
bellezze della natura si accompagnano alle granfi opere dell’ingegno umano.
V 213-295 ha come tema la funzione della poesia che per Foscolo ha 3 funzioni:
1. Funzione eternatrice eterna la gloria di un uomo poiché se egli è sato grande sarà cantato da un
poeta
2. Funzione consolatrice consola l’uomo alleviando le sue sofferenze
3. Funzione ispiratrice ispira pietà per le sofferenze
Foscolo spera di comporre opere cosi grandi da rimanere per l’eternità e vorrebbe essere un nuovo Omero,
in modo tale che il suo ricordo non possa essere dimenticato.

08. Quali sono le caratteristiche principali del Saul di Alfieri?


Il Saul (1782) è una tragedia in 5 atti. La storia è tratta dalla Bibbia e narra degli ultimi momenti di vita del
re Saul nella lotta contro i Filistei. Anche se l’argomento è biblico non si tratta di una tragedia religiosa ma,
piuttosto, di un dramma psicologico incentrato sulla contraddittorietà di Saul. Egli è un tiranno che, dopo
una sterminata brama di dominio diventa un eroe lasciandosi alle spalle una lunga vita di empietà
preferendo come riscatto il suicidio eroico che non è un atto vile e rinunciatario.

Lezione 013
01. Il lessico della poesia di Leopardi è
alto e classicheggiante

02. Il Romanticismo in Italia


è rappresentato dalla ricerca del vero storico e vero morale come supreme forme di bellezza
03. Lo Zibaldone di Leopardi contiene descrizioni e considerazioni
filosofiche e filologiche

04. Le Operette morali di Leopardi non sono


poesie

05. La lingua della prosa di Leopardi si ispira soprattutto


alla prosa cinquecentesca

06. La struttura metrica prevalentemente utilizzata da Leopardi è


la canzone, senza mantenere la rigida struttura rimica

07. I Canti di Leopardi sono


una raccolta di poesie, più volte rivista

08. Quali delle seguenti affermazioni è falsa:


Leopardi non conosceva il greco

09. La peculiarità del romanzo storico di Alessandro Manzoni si può, tra le altre cose, riscontrare nella
caratterizzazione dei personaggi

10. L'idea del romanzo storico si fa risalire a


Walter Scott

11. L'ambientazione de I Promessi sposi di Alessandro Manzoni si colloca:


in Lombardia tra il 1628 e il 1630

12. Come potrebbe essere descritto il realismo nell'arte secondo Manzoni?


Manzoni è il maggiore rappresentante del romanticismo in Italia, tracciò la strada per una nuova scuola
fondata sull’espressione della verità storica e morale, intese non solo come un fine, ma come la più
suprema fonte di bellezza. È il realismo nell’arte che caratterizza la sua opera: egli attinge dalla storia per le
sue opere e la sua analisi narrativa tende a rendere il più possibile reali. Per esempio, alla fine non c’è il
lieto fine ma la continuazione della vita quotidiana dei personaggi.

13. Si descriva il processo di revisione operato da Manzoni dal Fermo e Lucia ai Promessi sposi del '42
La prima apparizione del romanzo è con il titolo Fermo e Lucia; il successivo romanzo sotto il nome di
Promessi sposi apparve prima nel 1827 e poi nel 1842. Il processo di revisione scaturì dal voler rinnovare
l’impianti stilistico e linguistico rispetto alla versione precedente. Il cambiamento più importante è il
passaggio dal toscano al fiorentino colto.

14. Quali sono le caratteristiche principali del romanzo storico? Quale attenzione viene posta ai
personaggi?
Il romanzo storico è un’opera narrativa ambientata in un tempo passato di cui si riprendono usi, costumi,
condizioni sociali in modo da far rivivere quell’epoca nel modo più verosimile possibile. I personaggi
possono essere inventati o reali e a loro si dedica grande attenzione; vengono presentati nei minimi
particolari secondo una forte caratterizzazione: un personaggio viene descritto e seguito in ogni tappa cosi
da farlo diventare quasi un modello. Del personaggio vengono indagate le più sottili pieghe del proprio
animo.

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