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Realismo e provocazione
1313 Tra giugno e luglio, forse a Certaldo, nasce Giovanni Boccaccio
È figlio del ricco mercante Boccaccio di Chelino e di una donna probabilmente di umile
estrazione sociale. Per questo motivo, da adulto lo scrittore inventerà la leggenda di
una propria origine nobile, addirittura da una figlia del re di Francia
Realismo e provocazione
1313 Tra giugno e luglio, forse a Certaldo, nasce Giovanni Boccaccio
Certaldo, presunta casa di Boccaccio 1331 Dopo vari fallimenti, Giovanni è indirizzato agli studi di diritto canonico
1343 Dopo la morte di Roberto d’Angiò sfumano i suoi propositi di tornare a Napoli
1345 Inizia un periodo difficile: fallisce il Banco dei Bardi; l’anno dopo Boccaccio è a
Ravenna, quindi, nel 1347, a Forlì
1348 Durante la peste nera, egli è a Firenze: perde il padre ed eredita il patrimonio.
Inizia a scrivere il Decameron, che termina già nel 1351
Emma Sandys, Fiammetta, 1876
Giovanni Boccaccio
1350 È inviato a Ravenna per donare alla sorella monaca di Dante un risarcimento per l’esilio del fratello.
Incontra di persona Petrarca e l’anno dopo gli offre una cattedra nello Studio fiorentino
1351 Inizia la sua carriera diplomatica: è inviato in Tirolo per prendere accordi con Ludovico di Baviera
1354 È ad Avignone per presentare al papa il punto di vista fiorentino sulla discesa di Carlo IV
1355 Torna a Napoli con la speranza (delusa) di diventare segretario del re; frequenta la biblioteca locale
1359 È a Milano dall’amico Petrarca. Fa introdurre l’insegnamento della lingua greca nello Studio fiorentino
L’amicizia fra Boccaccio e Petrarca è determinante per l’affermarsi dell’indirizzo umanistico a Firenze
Giovanni Boccaccio
1350 È inviato a Ravenna per donare alla sorella monaca di Dante un risarcimento per l’esilio del fratello.
Incontra di persona Petrarca e l’anno dopo gli offre una cattedra nello Studio fiorentino
1351 Inizia la sua carriera diplomatica: è inviato in Tirolo per prendere accordi con Ludovico di Baviera
1354 È ad Avignone per presentare al papa il punto di vista fiorentino sulla discesa di Carlo IV
1355 Torna a Napoli con la speranza (delusa) di diventare segretario del re; frequenta la biblioteca locale
1359 È a Milano dall’amico Petrarca. Fa introdurre l’insegnamento della lingua greca nello Studio fiorentino
1360 Una bolla papale attesta la sua nomina a chierico. In seguito a una fallita congiura in cui sono implicate
persone a lui molto vicine, cade in disgrazia a Firenze e attraversa una crisi religiosa
1365 Il mutamento della situazione politica fiorentina gli permette di assumere nuovi incarichi politici
1373 È chiamato dal Comune fiorentino a tenere una lettura pubblica della Commedia
Comedia delle ninfe fiorentine (1341-42) prosimetro di narrazioni e testi in terza rima
Periodo
Elegia di Madonna Fiammetta (1343-44) lunga lettera in prosa di Fiammetta
fiorentino
Filostrato (1335)
Periodo
napoletano
Filocolo (1336-39)
• Evidente sperimentalismo di tipo
Teseida delle nozze d’Emilia (1339-41) dantesco
L’opera
La formazione letteraria
modelli: cortese e pubblico ideale: atteggiamento: argomento: stile: galante e
classico femminile sperimentale amoroso vario
Influenza della corte Tra invenzioni e dati Dal romanzo di La preminenza del tema Agendo da mediatore
angioina, in cui la autobiografici, la avventura a quello amoroso non è una culturale, Boccaccio
tradizione romanzesca scrittura di Boccaccio è cavalleresco, dal novità di Boccaccio, ma connette la tradizione
si mescola con il culto tesa all’affabulazione, poemetto arcadico a il suo contributo cortese a quella
dei classici latini: Virgilio, prediligendo spesso la quello idillico, dal originale sta nel fiorentina
Stazio, Ovidio, Lucano conversazione galante racconto sentimentale realismo con cui sono
alla novella, Boccaccio oggettivati i vari aspetti
dà vita a generi letterari dell’amore
destinati a grande fortuna Idea della Varietà di toni
L’amicizia con Petrarca letteratura come e linguaggi
rende più consapevole la svago colto, tipica della
curiosità umanistica di basato tradizione
Boccaccio, che d’altronde, sull’effusione fiorentina (e di
grazie al culto per Dante, sentimentale o ascendenza
resta saldamente legato alla sull’ironia dantesca)
tradizione fiorentina
Giovanni Boccaccio
La giovinezza napoletana
Come seguaci della dea Diana, le più belle nobildonne
Caccia di Diana napoletane si ritrovano a uccidere ciascuna un animale.
Ribellatesi all ’ autorità di Diana e invocata Venere,
Poemetto in terza rima di 18 assistono alla trasformazione degli animali in uomini. Tra
canti (1333-34) essi c’è anche il poeta, che ringrazia la propria donna.
La maturità fiorentina
• Giunto a Firenze, Boccaccio cerca di legare gli schemi della letteratura cortese alla tradizione locale
La maturità fiorentina
• Giunto a Firenze, Boccaccio cerca di legare gli schemi della letteratura cortese alla tradizione locale
La maturità fiorentina
• Giunto a Firenze, Boccaccio cerca di legare gli schemi della letteratura cortese alla tradizione locale
Le ultime opere
Respinto da una vedova di cui è innamorato, lo scrittore sogna di ritrovarsi in un terribile
Corbaccio deserto, dove gli appare il defunto marito dell’ingrata, che gli spiega come l’amore non
convenga alla sua età avanzata e come le donne siano tutte false e rapaci.
Libello polemico in prosa
(1365) Antica tradizione misogina Rovesciamento della tradizione cortese
Genealogia deorum È il più importante trattato latino di Boccaccio, nonché l’opera che mostra meglio il suo spirito
proto-umanistico. Si tratta di un repertorio di immagini classiche reinterpretate dal punto di
gentilium
vista storico, naturale e morale. Quest’opera inaugura la tendenza tipica dell’Umanesimo a
spiegare simbolicamente miti e figure della letteratura greco-latina.
Trattato latino in 15 libri
(1350-75)
Se scarsa, a differenza che in Petrarca, è la produzione poetica di Boccaccio (limitata quasi
Altre opere latine solo alle 16 ecloghe del Bucolicum carmen), più numerosi sono i trattati eruditi, che
raccolgono e rielaborano immagini, temi, situazioni della letteratura classica.
Bucolicum carmen
De casibus virorum illustrium
De mulieribus claris
Letteratura come fictio a beneficio del lettore
Scritti su Dante Oltre che copista dell’opera dantesca, Boccaccio è autore di una biografia
del Poeta, in cui lo propone come modello dell’individuo in lotta contro la
Trattatello in laude di Dante sorte; e di appassionate lezioni sulla Commedia, che hanno però il difetto
Esposizioni sopra la Comedia di chiudersi in un orizzonte angustamente etico-religioso.
Giovanni Boccaccio
realismo
Decameron: la struttura
Dal greco “dieci giorni”, con riferimento alla struttura dell’opera: una raccolta di 100 novelle legate insieme da
una cornice che si sviluppa in dieci giorni, durante l’infuriare della peste nera a Firenze nel 1348
Giovanni Boccaccio
Decameron: la struttura
• Ogni giorno viene eletto un re o una regina, che sceglie l’argomento della narrazione
• La cornice si svolge in 2 settimane, ma sono esclusi i venerdì e i sabati 1. Tema libero
2. La fortuna
• Dioneo ha il privilegio di non sottostare all’obbligo di argomento 3. La virtù dell’«industria»
• Ogni novella è introdotta da una rubrica 4. Gli amori infelici
10 temi (uno per 5. Gli amori felici
ogni giornata) 6. I motti sagaci
7. Gli inganni ai mariti
8. Beffe tra uomini e donne
10 novelle per 9. Tema libero
ogni giornata 10 giornate 10. Onore, magnanimità
(100)
Decameron: la struttura
• Ogni giorno viene eletto un re o una regina, che sceglie l’argomento della narrazione
• La cornice si svolge in 2 settimane, ma sono esclusi i venerdì e i sabati 1. Tema libero
2. La fortuna
• Dioneo ha il privilegio di non sottostare all’obbligo di argomento 3. La virtù dell’«industria»
• Ogni novella è introdotta da una rubrica 4. Gli amori infelici
10 temi (uno per 5. Gli amori felici
ogni giornata) 6. I motti sagaci
7. Gli inganni ai mariti
8. Beffe tra uomini e donne
10 novelle per 9. Tema libero
ogni giornata 10 giornate 10. Onore, magnanimità
(100)
10 narratori
La struttura dell’opera rappresenta il tentativo compiuto dalla letteratura di mettere ordine nel
caos. Dieci è il numero dei comandamenti dati da Dio a Mosè, al fine di stabilire una legge
che regolasse la vita del popolo ebraico
Giovanni Boccaccio
Decameron: i temi
è una forza autonoma, oggettiva e superiore
L’industria
L’amore
La parola
L’inganno
L’onore
Decameron: i temi
è una forza autonoma, oggettiva e superiore
L’amore
La parola
L’inganno
L’onore
Decameron: i temi
è una forza autonoma, oggettiva e superiore
La parola
L’inganno
L’onore
Decameron: i temi
è una forza autonoma, oggettiva e superiore
L’inganno
L’onore
Decameron: i temi
è una forza autonoma, oggettiva e superiore
L’onore
Decameron: i temi
è una forza autonoma, oggettiva e superiore
Decameron: lo stile
• Principio dell’alternanza • Molteplicità dei narratori