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11 - L’uso degli accenti: acuto e grave

Visualizzano graficamente la giusta intonazione da dare alle parole, con un aumento dell'intensità vocale volto a porre
in rilievo una determinata sillaba all'interno di una parola.
Abbiamo sillabe atone (prive di accento) o toniche (accentate).

Graficamente, l'accento non è altro che un segno posto, con inclinazione diversa a seconda del tono da emettere, sulla
lettera tonica da accentare, vediamo come:

´accento acuto – usato nelle vocali é, ó con suono chiuso


 Ad esempio: perché, affinché, cosicché, giacché, né, nonché, purché, sé, oppure réte,
mése, cómpito, giórno…

`accento grave – usato nelle vocali à, è, ì, ò, ù con suono aperto


 Ad esempio: cioè, è, città, caffè, chièsa, còsa, bène, fuòri…

E' obbligatorio segnare l'accento solo quando cadono sull’ultima vocale, e in particolare:

- le parole con due o più sillabe, da accentare alla fine (bontà, città, università, caffè);
- i monosillabi composti da un dittongo (può, più, piè);
- i monosillabi già, ciò, giù;
- i monosillabi con duplice significato che, se non accentati, confonderebbero. Ad esempio:

dì (sostantivo) di (preposizione)
dà (verbo dare) da (preposizione)
lì (avverbio di luogo) li (pronome)
là (avverbio di luogo) la (articolo)
è (verbo essere) e (congiunzione)
né (congiunzione) ne (pronome/avverbio)
sì (affermazione) si (pronome)
sé (pronome) se (congiunzione/pronome)

In caso di parole omografe (di medesima grafia ma significato diverso) non è obbligatorio ma spesso opportuno
segnare l'accento, per distinzione. Per esempio: condòmini / condomìni.

O in caso di parole la cui pronuncia possa risultare difficile. Es: ecchìmosi.

Queste le principali regole da seguire per l'utilizzo corretto degli accenti in scrittura.
Dove l'accento non venga indicato, non mancherà comunque di farsi notare nella lingua parlata…

11.1 – ‘D’ eufonica

L'uso della ‘d eufonica’ serve ad agevolare la pronuncia di parole che, in assenza di questa, risulterebbero difficili da
leggere o, in molti casi, cacofoniche.
Tale accorgimento consiste nell'aggiungere a preposizioni come a, e una d finale quando a seguirle sono parole che
iniziano per vocale.
E' consigliabile utilizzare la d finale in corrispondenza di parole che iniziano con la medesima vocale della proposizione
a cui fanno seguito, per esempio: “ad aspettare”, “ ad annuire”, “ed enunciare”, eccetera.

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