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Grammatica cap.

XIX
Suus ed eius'
I possessivi indicano a chi appartiene il termine a cui si riferiscono. Se sono pronomi sostituiscono il termine e se
sono aggettivi lo accompagnano. Si declinano come gli aggettivi di prima classe: meus, tuus e suus si declinano
come bonus,-a,-um; gli altri due come piger, pigra, pigrum
• Spesso gli aggettivi possessivi vengono omessi come nel caso: Pater liberos amat → Il padre ama (i suoi) figli
• Suus,sua, suum si usa quando è riferito al soggetto della frase e quindi è usato in senso riflessivo.
Se si vuole parlare di un possessore diverso rispetto al soggetto allora si usa eius.

Il complemento partitivo Aggettivi irregolari


Il complemento partitivo indica una quantità di cui si considera una
parte. Essa si trova al genitivo insieme :
- sostantivi indicanti numero o quantità.
- spesso dopo i superlativi e i comparativi si può trovare con e, ex o
de + l’ablativo, costruzione che è preferita al genitivo dopo i
numerali e i pronomi indefiniti. Ed anche inter + acc.
- indefiniti e numerali come nemo.;
- pronomi neutri come nihil, aliquid, quid, hoc, quod ecc.;
- aggettivi sostantivati ecc; avverbi di luogo come ubi, eo ecc.;
- e avverbi di quantità.

Aggettivo e i suoi gradi


L’aggettivo può esprimere una qualità con diversi gradi di intensità:
- grado positivo: esprime il puro e semplice possesso della qualità;
- grado comparativo: indica che una certa qualità è posseduta dal soggetto in grado
maggiore, minore o uguale rispetto a un termine di paragone;
- grado superlativo: indica che una certa qualità è posseduta dal soggetto al
massimo grado all’interno di un gruppo (superlativo relativo) o in senso assoluto
(superlativo assoluto).
In latino, come in italiano, il comparativo di uguaglianza si esprime in forma perifrastica, ponendo l’aggettivo di grado
positivo tra una coppia di avverbi correlativi, come tam ... quam; ita / sic ... ut; aeque ... ac / atque.
Anche il comparativo di minoranza si esprime in forma perifrastica, ponendo l’aggettivo di grado positivo tra gli avverbi
correlativi minus ... quam. Il latino forma il comparativo di maggioranza in modo organico, cioè aggiungendo il suffisso -ior
(masch. e femm.) o -ius (neutro) alla radice dell’aggettivo positivo.
Il secondo termine di paragone si può esprimere in due modi:
- in ablativo semplice (costruzione obbligatoria quando il secondo termine è un pronome relativo, preferita quando la frase è
di senso negativo):
- quam + il caso del primo termine (costruzione obbligatoria se il primo termine è in genitivo, dativo o ablativo, possibile se è
in nominativo o accusativo)
Il superlativo assoluto si forma aggiungendo alla radice dell’aggettivo il suffisso -issimus, -a, -um e si declina come un
aggettivo della I classe. Il superlativo relativo si forma come il superlativo assoluto e si differenzia da esso perché è
accompagnato da un complemento partitivo, che si esprime in o genitivo, o con inter + accusativo, oppure con e/ex +
ablativo.

Eccezione
La parola FAMILIA, quando è accompagnata dai termini: pater, mater, filius e filia, presenta una forma
arcaica del genitivo uscente in -as (per cui fa FAMILIAS anziché FAMILIAE) Esempio: Pater Familias

Complemento di eta
Indica l'età di una persona e può esprimersi in latino in più modi:
- con il participio natus + l'accusativo del numero (cardinale) degli anni + annos (natus si
trova nella costruzione latina dopo annos);
- con le parole puer, adolescens, vir, senex + il genitivo del numerale (cardinale);
- con il participio agens + l'accusativo del numerale ordinale aumentato di un'unità;
- con l'ablativo del numerale ordinale accompagnato da aetatis.
Dignus e Indignus La terza Declinazione
La cosa di cui si é degni o indegni La III declinazione comprende sostantivi maschili, femminili e neutri.
va in ablativo semplice o qui- Il tema può essere: • in consonante (sostantivi imparisillabi);
• in consonante doppia (sostantivi imparisillabi con due consonanti
quae-quod + congiuntivo. Se
o falsi imparisillabi); • in -i- (sostantivi parisillabi).
congiuntivo presente il tempo è La terza declinazione comprende sia i temi in consonante, sia in vocale -i-.
principale nella reggente, se Si tratta quindi di una declinazione mista, o meglio, di due declinazioni
imperfetto il tempo è storico nella diverse che, con l’evoluzione della lingua, sono confluite nella stessa
reggente. Qui-quae-quod va declinazione.
concordato in genere e numero L’unico segno che rimane dell’antica distinzione fra le due declinazioni è nel
con il termine a cui si riferiscono genitivo plurale, che esce in -um nei sostantivi in consonante e in -ium nei
dignus e indignus. sostantivi in -i-.
La terza declinazione è priva di vocale tematica, ovvero “attacca” la desinenza
direttamente alla radice e questo fa sì che nei sostantivi in consonante ci sia
disparità di sillabe fra nominativo e genitivo e in quelli in -i- ci sia parità
poiché il tema -i- si fonde con le desinenze.
- Sostantivi in consonante labiale (p, b)
Hanno il nominativo singolare in -s, aggiunta direttamente al
tema senza vocale tematica.
- Sostantivi in consonante gutturale (c, g)
Hanno il nominativo singolare in -s, aggiunta direttamente al tema
senza vocale tematica. L’incontro fra -c-/-g- con -s del nominativo dà luogo a -x.
- Sostantivi in consonante dentale (t, d)
Hanno il nominativo singolare in -s, aggiunta direttamente al tema senza vocale
tematica.
L’incontro fra -t-/-d- del tema con -s del nominativo, provoca la caduta di -t-/-d-.
- Sostantivi in consonante nasale (n)
Opus est Hanno il nominativo singolare uguale al tema puro, cioè non aggiungono alcuna
desinenza. In particolare:
Opus est ha due costruzioni:
- impersonale: • se il tema è in -on-, il nominativo è in -o;
La persona che ha bisogno va in dativo, il verbo • se il tema è in -in-, il nominativo può essere in -o o in -en.
sum alla terza persona - Sostantivi in consonante liquida (l)
singolare e la cosa di cui si ha bisogno va in Hanno il nominativo singolare uguale al tema puro.
ablativo. - Sostantivi in consonante liquida (r)
- personale: Hanno il nominativo singolare uguale al tema puro.
La persona che ha bisogno va in dativo, il verbo - Sostantivi in consonante doppia
sum concordato con il Hanno il genitivo plurale in -ium anziché in -um.
soggetto e la cosa di cui si ha bisogno va in - Sostantivi in vocale i maschili, femminili e neutri
nominativo. Il tema -i- di questi sostantivi si fonde con le desinenze.

Ablativo assoluto
L’ablativo assoluto è un costrutto tipicamente latino e assai
frequente. È formato da un participio appositivo in caso ablativo e
da un soggetto ad esso coordinato in genere, numero e caso
(ablativo) grammaticalmente indipendente dalla reggente.
L’ablativo assoluto corrisponde a una subordinata circostanziale
(temporale, causale, concessiva, ipotetica, avversativa) e
pertanto si traduce con un gerundio temporale-causale o con una
proposizione circostanziale. Talvolta lo si può tradurre con
espressioni nominali.

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