XIX
Suus ed eius'
I possessivi indicano a chi appartiene il termine a cui si riferiscono. Se sono pronomi sostituiscono il termine e se
sono aggettivi lo accompagnano. Si declinano come gli aggettivi di prima classe: meus, tuus e suus si declinano
come bonus,-a,-um; gli altri due come piger, pigra, pigrum
• Spesso gli aggettivi possessivi vengono omessi come nel caso: Pater liberos amat → Il padre ama (i suoi) figli
• Suus,sua, suum si usa quando è riferito al soggetto della frase e quindi è usato in senso riflessivo.
Se si vuole parlare di un possessore diverso rispetto al soggetto allora si usa eius.
Eccezione
La parola FAMILIA, quando è accompagnata dai termini: pater, mater, filius e filia, presenta una forma
arcaica del genitivo uscente in -as (per cui fa FAMILIAS anziché FAMILIAE) Esempio: Pater Familias
Complemento di eta
Indica l'età di una persona e può esprimersi in latino in più modi:
- con il participio natus + l'accusativo del numero (cardinale) degli anni + annos (natus si
trova nella costruzione latina dopo annos);
- con le parole puer, adolescens, vir, senex + il genitivo del numerale (cardinale);
- con il participio agens + l'accusativo del numerale ordinale aumentato di un'unità;
- con l'ablativo del numerale ordinale accompagnato da aetatis.
Dignus e Indignus La terza Declinazione
La cosa di cui si é degni o indegni La III declinazione comprende sostantivi maschili, femminili e neutri.
va in ablativo semplice o qui- Il tema può essere: • in consonante (sostantivi imparisillabi);
• in consonante doppia (sostantivi imparisillabi con due consonanti
quae-quod + congiuntivo. Se
o falsi imparisillabi); • in -i- (sostantivi parisillabi).
congiuntivo presente il tempo è La terza declinazione comprende sia i temi in consonante, sia in vocale -i-.
principale nella reggente, se Si tratta quindi di una declinazione mista, o meglio, di due declinazioni
imperfetto il tempo è storico nella diverse che, con l’evoluzione della lingua, sono confluite nella stessa
reggente. Qui-quae-quod va declinazione.
concordato in genere e numero L’unico segno che rimane dell’antica distinzione fra le due declinazioni è nel
con il termine a cui si riferiscono genitivo plurale, che esce in -um nei sostantivi in consonante e in -ium nei
dignus e indignus. sostantivi in -i-.
La terza declinazione è priva di vocale tematica, ovvero “attacca” la desinenza
direttamente alla radice e questo fa sì che nei sostantivi in consonante ci sia
disparità di sillabe fra nominativo e genitivo e in quelli in -i- ci sia parità
poiché il tema -i- si fonde con le desinenze.
- Sostantivi in consonante labiale (p, b)
Hanno il nominativo singolare in -s, aggiunta direttamente al
tema senza vocale tematica.
- Sostantivi in consonante gutturale (c, g)
Hanno il nominativo singolare in -s, aggiunta direttamente al tema
senza vocale tematica. L’incontro fra -c-/-g- con -s del nominativo dà luogo a -x.
- Sostantivi in consonante dentale (t, d)
Hanno il nominativo singolare in -s, aggiunta direttamente al tema senza vocale
tematica.
L’incontro fra -t-/-d- del tema con -s del nominativo, provoca la caduta di -t-/-d-.
- Sostantivi in consonante nasale (n)
Opus est Hanno il nominativo singolare uguale al tema puro, cioè non aggiungono alcuna
desinenza. In particolare:
Opus est ha due costruzioni:
- impersonale: • se il tema è in -on-, il nominativo è in -o;
La persona che ha bisogno va in dativo, il verbo • se il tema è in -in-, il nominativo può essere in -o o in -en.
sum alla terza persona - Sostantivi in consonante liquida (l)
singolare e la cosa di cui si ha bisogno va in Hanno il nominativo singolare uguale al tema puro.
ablativo. - Sostantivi in consonante liquida (r)
- personale: Hanno il nominativo singolare uguale al tema puro.
La persona che ha bisogno va in dativo, il verbo - Sostantivi in consonante doppia
sum concordato con il Hanno il genitivo plurale in -ium anziché in -um.
soggetto e la cosa di cui si ha bisogno va in - Sostantivi in vocale i maschili, femminili e neutri
nominativo. Il tema -i- di questi sostantivi si fonde con le desinenze.
Ablativo assoluto
L’ablativo assoluto è un costrutto tipicamente latino e assai
frequente. È formato da un participio appositivo in caso ablativo e
da un soggetto ad esso coordinato in genere, numero e caso
(ablativo) grammaticalmente indipendente dalla reggente.
L’ablativo assoluto corrisponde a una subordinata circostanziale
(temporale, causale, concessiva, ipotetica, avversativa) e
pertanto si traduce con un gerundio temporale-causale o con una
proposizione circostanziale. Talvolta lo si può tradurre con
espressioni nominali.