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IL TRECENTO: I PADRI FONDATORI SEZIONE 3

CAPITOLO 9

Giovanni
Boccaccio

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IL TRECENTO: I PADRI FONDATORI SEZIONE 3

GIOVANNI BOCCACCIO CAPITOLO 9

1 La vita

da una relazione illegittima


Giovanni nasce a Certaldo
del padre con un donna di
Boccaccio nel 1313
cui non si hanno notizie

il padre era un
trascorre l’infanzia a
il padre lo riconosce rappresentante della
Firenze in un ambiente
come figlio legittimo potente Compagnia
borghese
finanziaria dei Bardi

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GIOVANNI BOCCACCIO CAPITOLO 9

è “napoletano” di formazione è già forte in lui la


nel 1327 si vocazione letteraria
trasferisce a Napoli scarso successo al mestiere del
mercante e a studi giuridici esordisce come scrittore,
esercitandosi su una vasta serie
di generi e di stili

Nel 1340 rientra a


perché il banco dei Bardi per cui lavora il padre fallisce
Firenze

presenza di significati allegorici e simbolici


la produzione
letteraria mostra Firenze è instabile da un punto di
segni d’inquietudine vista politico e finanziario; c’è
inoltre una dura carestia

si trasferisce
entrambi i tentativi vanno a
a Ravenna e quindi
vuoto
a Forlì
che si apre con la
Nel 1348 rientra a dove infuria la tra il 1349 e il 1351
famosa descrizione
Firenze peste nera scrive il Decameron
della peste del 1348 3
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GIOVANNI BOCCACCIO CAPITOLO 9

Nel 1350 accoglie


in viaggio per Roma per il Giubileo
Petrarca

tra i due nasce un affettuoso e


duraturo sodalizio

sotto il suo influsso si studi classici


dedica a studi e
ricerche erudite Buccolicum
influenza petrarchesca
carmen

sede di dotte conversazioni e centro


d’irradiazione della nuova cultura umanistica
Dal 1360 la sua
casa diventa affianca agli studi umanistici la continua
cenacolo letterario revisione del Decameron

prosegue il culto per l’opera di Dante

serie di pubbliche letture interrotte per le cattive muore a Certaldo


della Commedia di Dante condizioni di salute nel 1375 4
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2 Carattere, idee, poetica


la sua vera vocazione è
nell’esercizio disinteressato della
non porta a termine poesia e della letteratura
Poeta
un regolare corso
autodidatta
di studi
come gli altri “padri
fondatori” Dante e Petrarca

non rivolta al guadagno e alle


si sta sviluppando una nuova
professioni, ma all’educazione di un
cultura “umanistica”
nuovo tipo di uomo

i grandi latini, i moderni provenzali,


Lettore
legge di tutto la nuova lirica toscana, i favolosi
onnivoro
racconti dei romanzi

Scrittore confronto con le opere di Dante


rielabora tutto
onnivoro
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abbandona il carattere prezioso e


Nel favolistico delle prime opere
Decameron

nella forma della


si dedica alla narrazione in prosa
novella

recitate, in dieci
capacità di osservazione della giornate, da una brigata
realtà di novellatori

tipi umani nuovi e d’ogni tipo

lingua mutevole e
la lingua usata segue questa
variabile per adattarsi alla
caratteristica
realtà dei personaggi

tra il mondo mercantile che sta


Tentativo di
nascendo e gli ideali cortesi di una
conciliazione
società nobiliare avviata al tramonto
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3 Le opere napoletane e le opere fiorentine

Opere La caccia di Diana, Filostrato, Filocolo


soprattutto a tema amoroso
napoletane e Teseida delle nozze d’Emilia

Comedia delle ninfe fiorentine,


tema amoroso
Amorosa visione

la donna racconta in prima persona


Elegia di Madonna Fiammetta
Opere (allontanamento dallo schema cortese)
fiorentine
origine di Firenze Ninfale fiesolano

vari argomenti Buccolicum carmen

enciclopedia della mitologia


Genealogia deorum gentilum
antica

satira contro le donne Corbaccio

Opere su carattere biografico Trattatello in laude di Dante


Dante
letture e commento all’opera Esposizioni sopra la Comedia 7
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4 Decameron
fa riferimento ai dieci giorni nei quali
Titolo Decameron significa dieci ragazzi (sette ragazze e tre
e struttura “dieci giornate” ragazzi) raccontano a turno una
novella ciascuno

molti riferimenti
numerici cento novelle

i dieci ragazzi sono sette ragazze (come i


sacramenti o le arti liberali) e tre ragazzi (come
le persone della Trinità)

i componenti della brigata


Personaggi sono personaggi reali di
Firenze, con nomi falsi

Pampinea: la rigogliosa delle papere; Fiammetta: il nome amoroso per eccellenza; Filomena:
l’amante del canto, personaggio della gioventù dell’autore; Emilia: la lusinghiera; Lauretta: un omaggio
alla donna di Petrarca; Neifile: la novizia d’amore, forse con riferimento alla Vita nuova dantesca;
Elissa: l’altro nome della Didone dell’Eneide, allude all’amore-passione; Panfilo: il tutto amore; 8
Filostrato: l’abbattuto d’amore; Dioneo: il più sbarazzino, il lussurioso o il venereo
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ogni giornata ha un re o una fortuna, beffe, amore,


Temi regina che decide il tema che “industria”, cortesia e
i racconti dovranno seguire liberalità

eccezioni

la prima e Dioneo è libero di


la nona non seguire il tema
giornata e ottiene di
sono a raccontare sempre
tema libero per ultimo

nel Proemio, per identificare i suoi lettori


soprattutto nelle donne che hanno bisogno di
distrarsi dalle afflizioni d’amore
Interventi solo in tre
dell’autore occasioni all’inizio della quarta giornata, per difendere la
sua opera (in parte già divulgata);

nella Conclusione, per identificare ancora i suoi


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lettori tra i giovani, escludendo i letterati e il clero
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Cornice la peste del 1348 grande caos a Firenze

dieci giovani decidono di passare


due settimane in campagna, per
ristabilire, almeno per un po’, una
parvenza di convivenza civile

la brigata alla fine torna in una Firenze


che è ancora in preda della peste

struttura si parte dai difetti dell’uomo e si arriva a


“ascensionale” celebrare i valori della cortesia
tuttavia

non vi sono schemi che diano


Valori
una struttura trascendente alla narrazione

osservazione della
nessuna tensione verso la redenzione:
vita reale, non
solo il racconto di vizi e virtù terreni senza
ricondotta a un
alcun pregiudizio
sistema
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